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[TDG] WFRP - Path of Damned


Pentolino

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@Uhler-Ludovico-Faarn

Spoiler:  

Siete partiti da Middenheim pochi giorni dopo la fine dell assedio, la vittoria nella citta’ del Lupo andava rafforzata dalla difesa del Ponte di Untergard o le armate di Archaon avrebbero mantenuto una testa di ponte da poter sfruttare. Giovanni, comandante della vostra compagnia,chiese ed ottenne di guidare l avanguardia del battaglione, il giovane ufficiale era ansioso di conquistare nuove onoreficenze e dare lustro alla sua banda da guerra ed alla sua casata. Fu cosi che in soli 9 giorni arrivaste a destinazione, a voi tocco’ il duro compito di fortificare la piccola cittadina, atttendere l arrivo del resto del battaglione e con esso quello dell esercito guidato da uno dei piu’ temibili luogotenenti del Signore della Fine dei tempi, Khazrak the One Eye.

Piu’ volte l onda nera di beastmen sbavanti rabbia si infranse sul muro di picche dell eseercito alleato, per quanti ne morissero altretttanti sembravano prendere il loro posto, fu quando il morale dei difensori era ormai allo stremo che Khazrak fece scattare la sua trappola, un branco di Centigor aggiro’ inosservato il fianco dell esercito imperiale e si abbatte’ sul quartier generale eretto al centro dello schieramento.

Ludovico lo scriba, attendente del capitano Giovanni e Faar,l intrattenitore che si era aggregato alla compagnia poco fuori Middenheim in cerca di protezione e di qualche soldo facile, con cui lo scriba amava giocare a scacchi durante il poco tempo libero e reclutato poi dallo stesso scriba come portaordini, non dimenticheranno mai quella scena, le grida di terrore dei servi I giovani ufficiali , poco prima spavaldi, piangere e bagnarsi le braghe, I corpi mutilati il puzzo di sangue. Spalla a spalla Ludovico e Faar avevano impugnato le spade pronti a difendere con tutte le loro forze quei pochi istanti di vita che gli rimanevano quando accadde l inimmaginabile.

Uhler, un veterano di cento battaglie, alla guida di una squadriglia di poche decine di soldati, piombo’ nello schieramento nemico menando fendenti con la sua spada come se fosse animato dallo spirito dello stesso Ulric. Ispirati da quella azione tanto coraggiosa quanto disperata anche Ludovico e Faar si unirono allo scontro, le perdite furono ingenti, gli stessi Uhleer Ludovico e Faar caddero a terra morenti ma non prima di aver dato la morte all ultimo Centigor ed aver cosi capovolto l esito della battaglia

@Harrond

Spoiler:  

Quando Harrond venne scelto per una missione molto delicata, attraversare la Grande Foresta per portare un messaggio strategico ad un altro avamposto elfico, emozioni diverse animavano il suo cuore, da un lato il suo orgoglio elfico scalpitava dalla voglia di dimostrare alla sua famiglia ed al suo clan il proprio valore, dall altro l ansia di dover portare con se suo fratello ed I suoi giovani cugini gli lacerava il cuore .

Un viaggio nella foresta del Drakwald non era mai stato banale, ora che il mondo era scosso dalla piu’grande invasione delle forze del Caos che la storia ricordi era considerato da tutti un suicidio, ma confidando nei rapporti dei suoi commilitoni e sul numero esiguo del drappello, che concedeva un certo anonimato, si decise ad accettare questo incarico.

In una tiepida giornata di fine estate si incammino’ persentieri poco battuti e vecchie mulattiere ormai in disuso, certo che tutto sarebbe andato per il meglio. Dopo tre giorni di viaggio I cinque erano ormai nel bel mezzo della fortesta quando si imbatterono in un branco da guerra di beastmen. Avvistati dalle vedette cercarono invano di far perdere le loro tracce, Harrond resosi conto della gravita’ della situazione decise di separarsi dagli altri nel tentativo di confondere I loro inseguitori e dare maggiori possibilita’di fuga ai suoi giovani parenti. Per ore giro’ in tondo, lasciando tracce evidenti e non curandosi del rumore di ramispezzati e foglie calpestate ma quando udi le grida di dolore rompere la quiete del bosco capi’ che tutto era stato invano. Corse a perdifiato deciso a morire al fianco di suo fratello ma quando sbuco’ in una piccola radura era ormai troppo tardi, a terra ai piedi di un umanoide alto quasi 3 metri con la testa di un cervo e un grosso e rozzo martello tra le mani giacevano I corpi massacrati dei suoi tre cugini.

Accecato dal dolore non si rese conto che I nemici in agguato erano 5 e carico', combattendo con la stessa furia dei leoni bianchi di Chrace, sebbene ferito piu’ volte la sua arma continuava a mordere le carni dei suoi nemici. Quando finalmente anche l ultimo fu abbattuto e la grosssa testa di cervopicccata dal torso si concesse il lusso di svenire.

Quando si riprese vago' senza meta debole e annebbiato dalla febbre, quello che accadde rimarra' un misto di sogno e realta’, le ultime parole che udi furono pronunciate dalla voce innocente di un bambino

“Nonnina corri, qui ce’ un tipo strano mezzo morto”

poi il nulla.

Siete tutti cresciuti, chi più chi meno, ascoltando le storie della Grande Guerra.

Il racconto di Magnus il Pio e della sua vittoria sulle armate del Caos è risaputo e sebbene vi siano state altre guerre e altre minacce in questi 200 anni, niente era mai stato paragonabile ad esso... Fino a oggi.

Circa due anni fa Archaon, il nuovo campione e prescelto degli dei oscuri, ha invaso l'Impero con cinque potentissimi eserciti calati dalla Desolazione del Caos, colmi di guerrieri mutanti, mostri da incubo e stregoni resi folli dal potere. All'inizio della guerra, i flagellanti e altri profeti di sventura dissero che quella era laFine dei Tempi, ed era facile credere alle loro parole mentre gli eserciti saccheggiavano e bruciavano tutto ciò che ostacolava la loro avanzata tra le province settentrionali dell'Impero.

Avete sentito innumerevoli storie negli ultimi mesi. Si dice che Sigmar sia sceso di nuovo in terra e che un esercito di lupi abbia attaccato la città kislevita di Erenfrad. Si dice che i morti stessi si siano sollevati dalle loro tombe per difendere l'Impero e che una grande battaglia sia stata vinta a Middenheim. Si dice anche che la peste abbia riempito le strade di Talabhein dicadaveri enfiati.

Per ora potete credere a ciò che avete sotto i vostri occhi.

Siete ad Utengard, nella foresta del Drakwald, dove e' stata combattuta una battaglia durata nove giorni in cui un battaglione dei popoli iberi ha fronteggiato e sconfitto un orda di Uominibestia che cercava di ottenere il controllo del grande ponte della città.

Sono stati respinti, ma a caro prezzo, la città è in rovina.. sono occorse piu' di due settimane per seppellire tutti i morti ed I cadaveri in decomposizione per le strade hanno scatenato un contagio che ha ulterilmente ridotto la popolazione scampata alle battaglie, gli abitanti stentano a sopravvivere , l'esercito imperiale se n'è andato a nord,lasciandosi dietro solo i morti e qualche ferito grave, sembra che le battaglie continuino a nord ma che la guerra volga ormai al temine... o almeno e' cio' che siete riuscitia sapere durante la vostra convalescenza nell unica sala del rudere adibito ad ospedale.

Siete rimasti a Untengard per parecchi giorni, mentre piogge d'incredibileintensità sferzavano il Drakwald, ma oggi al vostro risveglio avete trovato duenovità: il cielo si è aperto e finalmente vi sentite in forze e pronti atornare nel mondo dei vivi, il motivo del vostro risveglio un vociare concitato proveniente dalle strade.

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Descrizione:

Spoiler:  
Vi si presenta quello che è indubbiamente un elfo, magro, tonico con lo sguardo attento e circospetto tanto di dare l'impressione di non credere a una parola di ciò che gli viene detto. Porta un arco ben lavorato a tracolla e abiti da viaggio ormai troppo rovinati.

Harrond scivola fuori dal letto lentamente, in quanto comunque non del tutto in forza, ma senza esitare o cedere al sonno. Nell'alzarsi afferra i suoi averi e si lega alla cintura le armi che fino a quel momento si è caparbiamente rifiutato di abbandonare nonostante fosse in una città imperiale, o in realtà proprio perchè era in una città imperiale e senza una parola e facendo ben pochi suoni si avvia verso la porta per scoprire cosa procura tanto clamore e se ci sia da preoccuparsi.

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Ludovico

@Descrizione

Spoiler:  
Ludovico e' il classico studioso, o topo di biblioteca. Attento osservatore, possiede una smisurata sete di conoscenza, che alle volte potrebbe spingerlo oltre limiti di sicurezza. Veste con abiti pratici, regalo della guerra. Possiede profondi occhi neri che non stanno mai fermi che si stagliano su un viso generalmente curato. Di corporature leggera, non vi pare proprio il classico avventuriero...

Sento le urla che mi destano e la prima cosa ch faccio e' aprire stancamente gli occhi e cercare di alzarmi dal letto.

​Che sara' mai successo?

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La Figura

Spoiler:  
un giovane uomo, abbastanza magro, un pò sciupato in viso, capelli castani come gli occhi e una barba corta e incolta.

Alto circa 1 metro e ottanta e coperto di abiti leggeri, nonostante il freddo. Una larga maglia di cotone grigio-piombo e un paio di pantaloni marroni.

Una daga sempre riposta al fianco, e altrettanto spesso un dado d'osso, abbastanza logoro, che si passa tra le dita compulsivamente da chissà quanto tempo.

Si contorce un paio di volte sulla branda, lamentandosi, in stato di incoscienza, per i noiosi suoni che irrompono nella stanza maltrattando il suo sonno, uno dei suoi spazi ai quali tiene maggiormente.

Resiste un pò, ma verso la terza o quarta manata rifilata al cuscino per stress da ''voglio dormire'', si alza di colpo, si tira su in piedi e senza nemmeno sistemarsi la maglia nei pantaloni spalanca la leggera imposta di legno, affacciandosi oltre la finestra.

Non riesce ancora nemmeno a vedere bene, tra luce e postumi del sonno, quindi si gratta il collo ed esclama verso nessuno: <<Ma cosa...? Che succede? Che ore sono?!>>

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Ormai erano più di due anni che Uhler dormiva pochissimo. Ogni notte gli stessi incubi: sangue, battaglie, esseri che nessun essere umano dovrebbe mai vedere.

E soprattutto la morte: la morte dei suoi compagni, degli innocenti, di quelli che conosceva.

Quando si svegliava, nel cuore della notte o all’albeggiare, amava alzarsi e guardare fuori. Ammirare la magnificenza che Rhya e Taal offrivano agli uomini.

Quella mattina si era svegliato quando ormai albeggiava. Il tempo di pulirsi la bocca con un sorso d’acqua e si alzò andando a sedersi sulle rovine del muro perimetrale della casa in cui era. Da li poteva vedere il bosco, ma anche la strada e gli uomini, che ogni mattina tornavano a vivere, nonostante tutto l’orrore che negli ultimi mesi avevano visto.

Finalmente dopo giorni di pioggia incessante, uno spiraglio di sole. Si preannunciava una giornata migliore, in questa fine d’estate. La luce dell’alba iniziava finalmente a scacciare l’umido della notte.

Uhler era ancora giovane ma le rughe e le cicatrici sul suo volto e soprattuto la folta barba nera lo facevano sembrare più anziano di quello che era. Dal suo metro e ottanta abbondante era più alto degli altri. Era sempre stato più alto degli altri, fin da piccolo, ed insieme alla sua estrema magrezza gli avevano da sempre impedito di passare inosservato.

Si sistemò il corpetto di maglia sopra l’armatura di pelle. Mettere subito l’armatura pena svegli era un’abitudine che aveva preso dall’epoca della prima campagna che aveva fatto, in Talia. Glielo aveva insegnato il suo primo sergente per evitare di essere colto di sorpresa. Era morto dopo un’anno di setticemia, a seguito di un colpo di arma nera. Un sorriso increspò il viso al ricordo del vecchio

Fissata la sua adorata spada al suo fianco prese lo zaino per estrarre il libercolo con cui si esercitava a scrivere. Era solo un insieme di fogli ma per Uhler era un bene prezioso.

Rumore in strada. Non il solito muoversi della gente. Vociare comitato.

Il mercenario saltò in piedi e si diresse con un po di apprensione verso l’origine di tale trambusto.

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Vi alzate dal letto quasi contemporaneamente ed iniziate i vostri preparativi, le facce grige e sofferenti che per giorni avete visto nei letti accanto a voi diventano finalmente individui.

Uscite finalmente all aria aperta dopo settimane in cui il sole per voi era semplicemente un fastidioso bagliore che filtrava da imposte semidistrutte, il paesaggio e' leggermente migliorato rispetto all ultima volta che lo avete visto, le barricate sono state rimosse, le strade sgombrate dalle macerie.

La parte Est della citta', dove l ondata delle truppe di Khazrak ha avuto il suo culmine , e' tuttora ridotta ad un cumulo di ruderi e travi annerite nonostante alcuni ponteggi dimostrino che la forza e l orgoglio degli abitanti di questa piccola cittadina non siano stati piegati nemmeno da un odio ed una violenza senza precedenti.

Quasi tutte le 75 anime di Utengard sono già riunite nella malconcia piazza principale e mormorano senza posa tra loro, molti sono ancora convalescenti per le ferite subite in battaglia, mentre altri sono chiaramente troppo giovani o troppo vecchi per aver preso parte la combattimento.

Tutti però sono stanchi e pallidi, alcuni soffrono chiaramente dei morsi della fame, solo un gruppo di bambini sembra non curante di cio’ che e’ accaduto e sta accadendo, vestiti di stracci alcuni di loro giocano a rincorrersi, altri, sembrano sfidarsi a chi riesce ad avvicinarsi di piu’ a voi in una strana forma di prova di coraggio. Riuscite a vedere poco distante da voi quello che sembra un piccolo palco con accanto un carro. Una voce alle vostre spalle vi desta da questo strano spettacolo

<<Vedo che i miei ragazzi stanno meglio>>

Vi voltate quasi contemporaneamente e davanti a voi in piedi sulla soglia della porta dell ospedale ce’ una figura che in questi giorni di convalescenza avete imparato a riconoscere, Nonna Moescher, tutti si rivolgono a lei chiamandola cosi’.

Si tratta di un anziana signora dalla pelle avvizzita come il guscio di una noce, gli occhi di un caldo marone dorato, i lunghi capelli bianchi le scendono sulle spalle sottili come fili di seta dandole un aria austera, veste un abito semplice blu scuro dai toni dimessi, quasi monastici, liso ma pulito con un grembiule pesante che le cinge la vita.

Per quel che ricodate e’ l unica persona che si sia presa cura di voi e dei vari feriti che venivano portati all interno dell ospedale improvvisato

@Tutti

Spoiler:  
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Il tiepido solo del mattino, dopo tanta pioggia, sembrava coccolare Uhler. Per un istante si dimenticò di dov’era e si fermò ad assaporare la sensazione.

Poi si voltò. Più alto della media della gente del luogo vide che la gente si stava radunando vicino ad un carro. Qualunque cosa fosse non sembrava rappresentare un pericolo.

Il mercenario spostò la mano dall’elsa della spada.

Intorno a lui vide facce note, che in queste settimane aveva imparato ad apprezzare: Ludovico, Faar, Harrond..

Una voce alle sue spalle lo fece voltare.

“Guten Morgen Nonna Moescher, Taal ci benedice con una bella giornata oggi.”

Incuriosito aspetta che la vecchia risponda alla domanda di Ludovico.

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Ancora intento a sistemarsi le braghe che gli cadono ogni due passi, a causa dei 2 o 3 chili persi nelle settimane di ansia e veglia, non fa in tempo ad evitare l'impatto con un nanerottolo infante che fugge giocosamente da un altro suo pari - prova eloquente che i suoi tanto decantati riflessi siano rimasti tra le coperte, stamattina... - e per poco non si perde il suo dado, che gli casca fuori dalla tasca e rotola tra la gente.

Evento che lo costringe a lanciarsi qualche passo fuori dalla scena, a quattro zampe ad inseguirlo.

<<Ma che diamine, no, no, no, no, dov'è?! Dov'è?! Ah, eccolo qui. Eccolo...>>

Lo afferra, lo pulisce, lo osserva bene e lo ripone in tasca, in modo quasi compulsivo.

<<Inizia alla grande questo dì. Già. Alla grande.>>

Poi si alza e raggiunge l'apparizione della Nonna.

<<Oh. Voi. Voi siete...>>

E china leggermente il capo, rapidamente, senza lasciar spazio a coloriti saluti se non un

<<Grazie.>>

Ma accompagnato da un'espressione dalla quale corposo trapela un imbarazzato profondo rispetto e gratitudine.

Si ficca una mano in tasca e guarda Uhler.

Poi guarda Ludovico.

Poi guarda la Nonna.

E intuisce che la situazione di stallo è in attesa che qualcuno risponda a qualcosa.

Rimane in silenzio e attesa, dunque; guardandosi attorno.

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@Uhler e Ludovico

Dopo tanti giorni di silenzio, rotto solo da gemiti e lamenti di dolore, il sano brusio di una piccola folla risuona dolce nelle vostre orecchie come il ronzio delle api in una calda giornata d estate, Nonna Moescher vi osserva divertita, il fisico e' segnato dagli anni ma dagi occhi traspare un carattere forte temprato dal ferrro e dal sangue, lo sguardo si sofferma per un attimo sul giovane Elfo che in silenzio si allontana senza rivolgere parola.

'Elfi...cosi tanto potere e cosi poca consapevolezza del mondo reale'

dice abbozzando un leggero sorriso

'Buongiorno Mastro Ludovico, i vostri modi garbati e gentili sono una benedizione in tempi oscuri come quelli che viviamo,

Signor Uhler...ero certa che sarebbe tornato presto tra noi...nelle fucine di Archaon devono ancora forgiare una mazza ferrata abbastanza dura da poter rompere quella sua testaccia'

risponde in tono duro con quella vena di ironia che lascia trasparire piu gioia e sollievo che scortesia, senza ombra di dubbio durante i giorni di convalescenza, tra il mercenario e la vecchia, deve esserci stata qualche battibecco, non di quelli da acerrimi nemici, ma un di quelli leggeri e scanzonati che due anziani di paese possono avere dopo essersi scambiati i pareri circa quello o quest'altro durante una partita a carte

'per rispondere alla vostra domanda, credo che nella notte sia arrivata una carovana dal nord, non so di preciso di cosa si tratti, vivo con i miei bambini fuori dalla cerchia delle mura e la scorsa notte uno di loro ha avuto una brutta febbre per cui non ero presente all arrivo ma dal movimento che vedo dev essere qualcosa di importante, sembra che a breve il capitano Schiller terra' un breve discorso a riguardo'

@Faar

Il tuo inseguire il dado a quattro zampe scatena l ilarita’ dei bambini, in un attimo ne hai circa 10 attorno a te che in una sorta di girotondo iniziano a canticchiare una canzoncina

‘La pigrizia andò al mercato

ed un cavolo comprò.

Mezzogiorno era suonato

quando a casa ritornò.

Prese l’acqua, accese il fuoco,

si sedette e riposò…

Ed intanto a poco a poco,

anche il sole tramontò.

Così, persa ormai la lena,

sola al buio lei restò

ed a letto senza cena

la meschina se ne andò.

nonostante siano vestiti molto miseramente un particolare ti lascia sorpreso, sono puliti e profumano di sapone. Raccolto il tuo oggetto, cosi’ come era iniziato, il loro interesse per te cala ed iniziano a gironzolare intorno al giovane elfo che sai chiamarsi Harrond, il ragazzo sembra ristabilito nel fisico ma non nel morale, lo sguardo basso, gli occhi pensierosi sembrano perdersi lontano da questo posto.

@ Tutti Mappa

Spoiler:  
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Nero: Uhler

Rosso: Ludovico

Arancio: Faar

Blu: Harrond

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Ludovico

Sorrido ai complimenti della donna e soprattutto ai complimenti sulla testacea del mercenario

"… testa dura … tenace … "

Torno serio appena parla del trambusto e sentendo una carovana da nord mi stupi'.

Una carovana da nord? Dopo tutto questo? Direi che sarebbe di estrema importanza avere qualche notizia sui movimenti in quelle terre. Sapere se le forze del Kaos sono state disperse, la situazione dei villaggi.

Osservai poi la strad

Sarebbe il caso di andare a sentire che ha da dire il Capitano Schiller.

Osservo i miei compagni

​Voi che ne pensate?

Se decidiamo di andare recupero il mio scarso equipaggiamento e andiamo a sentire il capitano

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La strana, molto strana coreografia allestita in pochi istanti da quella marmaglia di nanerottoli lo spiazza.

Forse qualcosa di più.

Lo inquieta. Lo inquieta al punto che con estrema difficoltà riesce ad ascoltare le parole della Nonna, perchè lo sguardo e l'udito sono rivolti a loro, a quei bambini, dal terminare della loro scenetta al loro avvicinarsi a quell'elfo.

Non riesce a smettere di fissarli, [cercando di capire qualcosa], qualunque cosa o dettaglio che possa porre in relazione quei piccoli pupetti mal vestiti e provati dai tempi che corrono, con quei volti sani, rilassati, lisci... E qualcosa nell'odore. Qualcosa che non capisce, ma che ''non gli torna''.

Mentre fa questo, da una piccola spallata a Uhler e domanda a bassa voce:

<<Cosa? Di che si parla qui? Carovana?>>

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"Si una carovana da nord arrivata da poco" disse Uhler a Faar

Una carovana in questo momento poteva rappresentare l’unico modo di rientrare in contatto con ciò che accadeva nel mondo. Un sorriso comparve sul viso del mercenario.

“Ludovico ha ragione, meglio avvicinarsi: notizie fresche. Andiamo. Vieni anche tu Harrond?” poi voltatosi verso la vecchia “Ci scusi Nonna Moesher” proferì.

Il mercenario, sfruttando la sua altezza, si fece largo fra la folla per avvicinarsi al palco e al carro.

Schiller era il capo della milizia. Era importante sapere se ci fossero informazioni di altre bande di Beastmen, o peggio nella zona.

@GM

Spoiler:  
Avvicinandomi mi guardo intorno per individuare Schiller e capire se nei pressi del carro o del palco ci sia qualche persona degna di nota. [Perception skilled - int 34]

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Harrond ignora i bambini che gli saltellano intorno guardando verso la folla apparentemente non ascoltando quanto dicono i suoi compagni di convalescenza, poi come ridestatosi si rivolge alla nonna nel suo Reikspiel con un forte accento di chi ha studiato la lingua, ma non l'ha mai usata Non pronunci tanto alla leggera il suo nome, se non altro per precauzione...

Poi rivolto agli altri Sì, andiamo: vorrei avere qualche informazione fresca dice mentre prende a fissare Faar: Cosa c'è?

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@Harrond

Senti la vecchietta mormorare qualcosa ma non riescei a cogliere le parole precise che si perdono tra il brusio di fondo ed i gridolini dei bambini, alcuni di essi nonostante tu non gli presti troppa attenzione ti si avvicinano lentamente,timorosi, carichi di stupore e meraviglia

Bambino 1: ’Nonnina dice che Sigmar e' sceso giu dal cielo per venire a salvare i bambini buoni...tu sei Sigmar?’

Bambino 2 ‘Ma no stupido! Sigmar e' alto piu' di 3 metri e schiaccia gli uomini cattivi col suo martello..questo qua non cella' mica il martello..’

Bambino 3 ‘Ma lascialo stare...quello li pensa ancora che i bambini crescono sotto i cavoli...io ho visto nonnina mentre aiutava la moglie del maniscalco ad avere un bimbo...lo teneva nascosto sotto le lenzula...’

@Tutti

Assistete divertiti alla scenetta tra i bambini e l elfo, e' evidente che le razze antiche siano piuttosto rare in queste zone dell impero, passato questo breve momento di gioco decidete di spostarvi verso il centro della piazza dove ormai una picola folla mormorante sembra essersi completamente radunata, di rimpetto agli edifici che delineano il perimetro della piazza svetta un palco di assi di legno davanti al quale tre miliziani armati di picca impediscono al popolino di avvicinarsi troppo.

ll palco e' decisamente grossolano e spoglio, nessun vessillo nessuna bandiera, sopra di esso vi e' soltanto un tavolo sul quale e' poggiato qualcosa coperto da una tovaglia bianca, alle spalle del piccolo palco riuscite ad intravedere due figure che parlottano accanto ad un carro, anch esso anonimo, al cui giogo sono attaccati due muli scheletrici.

Mentre avanzate facendovi largo tra gli sguardi curiosi della gente comune, la vostra attenzione viene catturata da un gruppo di 3 persone che parlano poco distante da voi.

Popolano1 : 'Ancora rinnegati nei boschi ?'

Popolano2: 'Si sembra che a breve il capitano Schiller dira' qualcosa in proposito'

Popolano3: 'Speriamo abbia delle notizie anche sul povero Hans..pare che nessuno lo abbia piu' visto da quasi una settimana...'

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Non risponde ad Harrond, forse perchè ha intuito che la sua domanda all'elfo fosse abbastanza pleonastica, quindi corruccia il viso e gli fa un cenno col capo come a dire ''Niente, niente... Sciocchezza'',

e si pianta nuovamente, ancora più stranito, nell'ascoltare la levatura ed apparente ''maturità'' delle parole di quei bambini.

Non capendo molto da una così fugace analisi, seppur ancora scettico su ciò che ha appena visto, si avvicina un pò al palco, osservando qui e la, soprattutto l'affare bianco coperto sul tavolo.

<<Bah. Speriamo non sia un'altra ''reliquia di guerra'', o roba del genere.

A questa gente servono martelli e chiodi, non ''miti e traguardi''...>>

Scrolla il capo, e con espressione davvero poco interessata si volge a guardare che combinano Uhler e gli altri.

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La notizia di rinnegati che giravano nei boschi non stupì molto Uhler. La gente aveva sempre ceduto alle lusinghe del Chaos, anche in tempi migliori, e negli ultimo tempi, presagendo una possibile vittoria del Signore della Fine dei Tempi, molti avevano scelto quella parte.

Più pragmaticamente la presenza di possibili nemici in questo momento lo preoccupava come cosa da non sottovalutare: nella sua vita da mercenario aveva visto altre volte attacchi portati a villaggi che ancora dovevano riprendersi dalla devastazione. Queste situazioni erano le peggiori, in quanto la gente non era pronta a sopportare altri sforzi.

Si guardò intorno, intercettando gli sguardi della gente: un gruppo di superstiti alla ricerca di una speranza. La protezione di Ulric, in caso di attacco sarebbe stata più che necessaria.

Non conosceva questo Hans di cui parlavano, ma anche questo non era un buon segno.

“Dobbiamo essere pronti a nuovi problemi.” disse a bassa voce più a se stesso che ai compagni che aveva intorno.

Osservò ancora il palco: sperava di vedervi sopra Schiller, ma per ora vi era solo un drappo che copriva qualcosa. Incuriosito provò a mettersi in una posizione ove avrebbe potuto osservare la cosa quando l’avessero scoperta.

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La curiosita’ ormai regna sovrana ma l attesa sembra essere finalmente terminata, un uomo che ha da qualche anno superato la mezza eta’ sale sul palco con passo deciso, i capelli bianchi radi ed arruffati, una barba incolta e due folti baffi bianchi incorniciano due occhi azzurri tutt altro che dimessi. Si muove con agilita’ inconsueta per un uomo dei suoi anni, nonostante la sua divisa abbia visto periodi migliori e la sua armatura sia ammaccata in piu’ punti sembra suscitare ugualmente il rispetto della folla, lo dimostra il fatto che e’ sufficiente un suo gesto a zittire il brusio di fondo

'Popolo di Uthengard!'

esclama

'Questo è un glorioso giorno. Ho ricevuto una lettera da parte del Conte Boris Todbringer di Middheneim in persona, il vecchio lupo vive ancora e la città di Middenheim resiste salda sull'Ulricsberg!'

La folla acclama le sue parole, ed ancora una volta Schiller deve chiedere il silenzio.

'Il Conte Todbringer manda i suoi ringraziamenti a tutti i cittadini di Untergard per il suo ruolo svolto nell'ostacolare l'invasione. Dice che, testuali parole: "La battaglia del ponte di Untergard sarà ricordata come una delle più gloriose vittorie nella storia del Middenland". Potete essere orgogliosi, popolo di Untergard, perché tutti i nostri sacrifici non sono stati vani!'

Quando gli applausi si calmano, Schiller continua

'In grazia al nostro valore, il Conte ci ha mandato una prova del suo apprezzamento'

Il capitano rimuove il panno di cotone dal tavolo e con un gesto trionfale solleva una pagnotta di pane prima e successivamente una bottiglia di vino.

''Siamo onorati di aver ricevuto trenta filoni di pane e una dozzina di bottiglie di vino, direttamente da Middenheim!'

La folla inizia ad agitarsi alla vista della generosità del Conte e molti occhi affamati puntano il pane fresco e il vino tra le mani del Capitano. Subito si alza un coro

"Lunga vita al Conte! Lunga vita al Conte!"

Schiller tiene alti il pane e il vino mentre gli induriti sopravvisuti di Untergard diventano rochi a forza di gridare… Poi..il mondo impazzisce

Improvvisamente, uno scoppio rimbomba nella piazza, la bottiglia esplode in mille pezzi schizzando su Schiller e sulla pagnotta vino e vetri rotti, ne nasce un pandemonio la folla si disperde grida e pianti riempiono l aria …e’ il panico.

@Tutti - Note

Spoiler:  
Per il momento siete ancora liberi da vincoli di iniziativa Cap. Gerhard Schiller

@Tutti - Mappa

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