Vai al contenuto

Bagnùn: il risveglio di Primavera


Black Wolf

Messaggio consigliato

Riprendete il viaggio ben riposati dopo la notte trascora nel fienile del buon vecchio Sior Adalberto. Come ogni anno si è dimostrato assai cortese nel concedervi alloggio nel suo podere. Non vi ha chiesto alcuna gabella per le merci che, stipate sul carro che due robusti ronzini trascinano speditamente, state portando a Puntremaàl, nella speranza di piazzarle a buon prezzo. Stamattina, dopo avervi rifornito con un paio dei suoi famosi salami e un tozzo di pane della Rosita, sua moglie, avete ripreso la Strada Pontina, consci che ormai manca appena un giorno di viaggio alle porte della città.

La gente di Bagnùn vi ha affidato le proprie merci: salumi, barili di mele, balle di lana pregiata, vasi di vino novello, anfore di olio, vasellame, formaggette fresce e stagionate, archi, bastoni, statuette in legno. Tutto sarà messo in vendita nella Sagra de Premaviìa, che voi di Bagnùn chiamate "lo Salasso". Coi ricavati dovrete acquistare tutto ciò che sarà utile al paese fino al prossimo anno. Ferro, armi, grano, attrezzi, un nuovo aratro per Frè Tobia, dopo che il suo si è troncato contro un sasso. E così da una settimana siete in viaggio. Un viaggio che ormai è alla fine.

Vi accompagna Sirio, conosciuto come Brav'omo, un mercenario di mezza età che ha acquistato dimora a Bagnùn con i risparmi di una vita. Ora si gode la pensione e non rifiuta mai di dare una mano ai paesani che, contro ogni aspettativa, lo hanno accolto di buon occhio. Sirio infatti è un bestemmiatore. Lo testimonia il grosso buco che ha sulla lingua e che lo ha privato dell'uso della parola. In paese si vocifera che gli inquisitori, i Cornassi -chiamati così per via delle vesti nere, da che deriva il nomignolo 'Cornacchie'- lo abbiano colto nell'atto di insultare Giaio, mentre il cerusico gli estraeva una freccia dal polpaccio. Si sa, la pena per i bestemmiatori è un buco nella lingua con un ferro arroventato. E i Cornassi di rado vengono meno al loro sacro dovere. Resta il fatto che Sirio è un brav'uomo, lavoratore e altruista. Vi fidate di lui, della sua robusta spada e dei suoi silenzi rassicuranti.

Avete lasciato il podere di Sior Adalberto da qualche ora, quando incrociate lungo la via una staffetta a cavallo. Il suo arrivo è preannunciato dal rumore della sua cavalcatura, che il ragazzo sprona a sangue. Non si ferma neppure un istante alle vostre domande, ma procede come una furia nella direzione opposta alla vostra. Eppure siete certi sia una staffetta. Portava i colori del Marchese Bruttorovo, signore di Puntremaàl. Strano, pensate. In genere i ragazzi che fan da staffetta colgono tutte le occasioni per fermarsi a far due chiacchiere.

Poco male, procedete ancora qualche ora, per poi fermarvi per il pranzo e per abbeverare i ronzini e il cavallo di Sirio presso un torrentello che scorre presso la strada. I salami di Sior Adalberto, come ricordavate, sono ottimi e nutrienti! La sosta è gradevole presso il fiumiciattolo, e avete persino la fortuna di gustare qualche mela precoce da un grosso albero ombroso. Il cinguettare dei merli vi ricorda con piacere che l'inverno è ormai alle spalle, che a Bagnùn non è morto nessuno e che si può sperare in un nuovo anno di prosperità.

Riprendete il cammino, e ormai dovrebbero mancare poche ore per giungere alla Porta Maestra di Puntremaàl, quando, con un rombo di temporale, venite superati al galoppo forsennato da un'intero squadrone di cavalieri di Rocca Gragnuola, piazzaforte dell'Imperatore in questa regione di periferia. La Rocca dista circa sette ore a piedi da dove voi vi trovate. Il grande stendardo del bastione innevato si staglia chiaro all'orizzonte anche dopo che i soldati si sono allontanati. Sempre più strana la faccenda.

In lontananza, ormai quasi all'imbrunire, scorgete la Torre della Pietra, bastione più alto del Castello di Puntremaàl, che sorge su una collina alla confluenza di due fiumi, il Magra e il Roveto. La città imperiale di Puntremaàl compare dinnanzi a voi, con le sue torri campanarie e le case dal tetto spiovente, tutte ammassate le une alle altre. Potete già scorgere la fila di carri, carretti e muli da basto che affollano la via in prossimità del cancello della città. Non siete certo gli unici, infatti, ad aver qualcosa da vendere alla Sagra de Premaviìa!

Link al commento
Condividi su altri siti


  • Risposte 17
  • Creato
  • Ultima risposta

Immagine:

Spoiler:  

Earthdawn+Weaponsmith+04.jpg

7b941a5825f8ebec0d752196915d38aa.jpg

Diciamo che le due immagini sono lui a 20 anni, e lui a 40: è una via di mezzo fra le due avendo 29 anni.

Oh, no...Pure la fila ci tocca. E che diamine. Se becco quegli ufficiali di guardia che causano questi rallentamenti... Borbotto estremamente scocciato, agitando il pugno.

Le mie mani seguono i miei vestiti dal petto al bacino: Porto una camicia con le maniche arrotolate, i possenti muscoli scoperti. Le mani scorrono lungo lo spesso grembiule da fabbro che porto non solo per proteggermi dalle scintille, ma anche ormai per abitudine. In realta' ha anche una cotta di maglia che porta per sicurezza aggiuntiva sopra le vesti.

Le mani corrono al bacino all'orlo inferire del freddo giaccia di maglia, afferrandolo e sfilandomelo di dosso appoggiandolo sul carretto insieme al mio maglio per forgiare. Non sapeva usare spade e armi normali, non gli interessava la guerra, ma col martello era forte a picchiare, e in caso di bisogno con dei briganti o simili avrebbe avuto un grande effetto sul loro cranio.

Ora che ha appoggiato l'armatura mentre avanziamo tiro fuori da una delle tasche una pipa scura, mettendoci dentro poco tabacco ed un po' di paglia per poi accenderla. Prendo un paio di ampie boccate, sbuffando fumo dalla parte opposta rispetto a Miranda.

Mi giro a guardare poi la ragazza togliendo di bocca la pipa sorridendole con fare fraterno. Visto? seguo il tuo consiglio: smetto di fumare poco a poco.

Rivolgo poi stango lo sguardo ai confini cittadini.

Ci toccherà attendere un bel po', ma appena entriamo giuro che svengo a letto con un bel boccale di birra in mano.

Link al commento
Condividi su altri siti

"... non mi pare che siamo venuti qui per andarcene subito, dobbiamo comunque rimanervi fino alla fine della fiera, magari durante l'attesa stringiamo patti e amicizie con altri mercanti?"

Sorrido mentre rispondo pacata al mio compagno, gli passo una mano sulla nuca e con fare infantile gli strapazzo la cute.

Per l'occasione mi sono messa il mio vestito preferito, è una veste avorio molto leggera, non vedo l'ora che arrivi il caldo proprio per poterlo sfoggiare,

le maniche mi cadono sui dorsi delle mani, con una trama di pizzo molto articolata, la veste era prima più scollata, ma mio padre ha insistito nel dire che molte signorine hanno preso la tisi,

insistendo nel pavoneggarsi andando in giro con il petto scoperto, la veste non arriva fino ai piedi, essendo una umile signorina di un borgo, devo camminare tra i ciottoli e il fango, la veste si sporcherebbe di continuo. È tirata un pò su e alla fine della veste si intravedono i miei stivaletti di cuoio, stonano, ma sono comodi per camminare.

Non riesco a smettere di sorridere, sono felicissima ... "... tutte queste persone, questi colori ... e i profumi" annuso l'aria, anche se il tanfo dei ronzini è molto forte,

la brezza che tira dalle montagne porta con se l'odore dei tigli in fiore, "vedrai quest'anno, ho letto un libro sulla negoziazione, sono sicura che riusciremo a tirare i prezzi e rendere il salasso meno pungente questa volta ..." fisso Ector e Sirio, cercando un loro cenno positivo.

Scheda:

Spoiler:  

Nome: Miranda Camun

Razza: Umana

Classe: Adepta

Allineamento: LB

Età: 21

Sesso: Femmina

Altezza: 165 cm

Peso: 55 Kg

Occhi: Verdi

Capelli: Biondi

BG:

Miranda è una dolce ragazza, si dedica con amore alla cura del padre vedovo, il vecchio fabbro del paese.

Miranda è sempre calma e pacata, cerca sempre di risolvere tutti i problemi, con serenità ed evitando i litigi, non gli piacciono.

Ha delle vesti sempre molto eleganti, spesso si cinge i lunghi capelli biondi con i fiori che coltiva personalmente nell'aiuola davanti casa.

Quando arriva l'inverno, si dedica alla cura dei bambini dei contadini, fa sia da balia che da insegnante.

Miranda sogna la vita fuori dal paese, vorrebbe vedere il mare almeno una volta,

ma sa di essere legata al bene del paese e non ha il coraggio di abbandonare il villaggio per proprio egoismo.

Miranda dovrebbe capire che non può fare tutto da sola e che prendersi cura di se stessa è importante quanto prendersi cura degli altri.

Miranda ha un vecchio libro della madre, dentro di esso c'è una sua lettera, dove confessa di amare un altra persona e di voler fuggire con lui, abbandonando la sua vecchia vita.

Miranda non sà che in realtà la vecchia vita della madre era in una congrega di streghe e che l'uomo con cui voleva fuggire è proprio suo padre, lei invece crede il contrario e per questo non vuole abbandonare il padre a se stesso.

Emma, la cappellana del paese, si è sempre presa cura di Miranda e le ha insegnato la buona educazione e l'istruzione.

Ectro, l'aiutante fabbro del padre, è un tipo robusto e rozzo, ma gentile con lei e attraente. È litigioso e Miranda lo rimprovera sempre.

Vanessa, la figlia del mercante è invidiosa e spocchiosa, cerca sempre di punzecchiare tutti e Miranda riesce sempre a rigirare l'insulto con una gentilezza.

Il ricordo di una ricetta della madre, uno strano liquido che il padre beveva quando tornava dalla caccia ferito.

Il padre che con le sue rozze mani ha scolpito una rosa di metallo per la tomba della madre.

Una farfalla che sbatteva alla sua finestra, come a dargli il buongiorno, lei era malata da giorni e non smetteva di avere la febbre, la madre gli disse che basta attendere con pazienza e la primavera arriva da sola.

Caratteristiche:

Forza 8 [-1]

Destrezza 10 [+0]

Costituzione 10 [+0]

Intelligenza 16 [+3]

Saggezza 20 [+5]

Carisma 14 [+2]

Iniziativa: +0 [DES +0]

Velocità: 9m

PF:(d6) 6

CA: 12 [+2 Armatura]; Contatto 10; Sprovvista 12;

Armatura: Cuoio

TS:

Tempra +0 [base +0; COS +0]

Riflessi +0 [base +0; DES +0]

Volontà +7 [base +2; SAG +5]

B.A.B.: +0

Attacco:

- mischia -1 [b.A.B. +0: FOR -1]

Pugnale 1d4-1, 20 x2

- distanza +0 [b.A.B. +0: DES +0]

Pugnale 1d4-1, 20 x2 3m

Fionda 1d4-1, 20 x2 15m

- abilità speciali

- incantesimi

Liv 0 CD 15

-

-

-

Liv 1 CD 16

-

-

Abilità: (6)

- di classe

Addestrare animali: (CAR) +4 = 2pt +2

Artigianato calligrafia (INT) +6 = 3pt +3

Artigianato alchimia (INT) +4 = 1pt +3

Concentrazione (COS) +2 = 2pt +0

Conoscenza storia: (INT) +5 = 2pt +3

Conoscenza natura: (INT) +5 = 2pt +3

Conoscenza religione: (INT) +5 = 2pt +3

Guarire (SAG) +8 = 3pt +5

Sapienza magica (INT) +6 = 3pt +3

Sopravvivenza (SAG) +7 = 2pt +5

- non di classe

Diplomazia (CAR): +6 = 2pt +2 +3(Talento)

Talenti

Scrivere pergamente [umano]

Abilità focalizzata Diplomazia [1 Livello]

Equipaggiamento

2d4 x 10mo

Pergamena di Protezione dal Male 12.5mo

Pergamena di Sonno 12.5mo

Armatura di cuoio 10mo

Pugnale (x4) 8mo

Fionda

Borsa per componenti da incantesimi 5mo

Corda 10m 1mo

Coperta di lana 5ma

Custodia per mappe e pergamene 1mo

Acciarino e Pietra Focaia 1mo

Corda 1mo

Giaciglio 0,1mo

Otre 1mo

Razione da viaggio(5) 2,5mo

Sapone 0,5mo

Torce x3 1,5Kg 0,03

Triboli x3 3mo

Zaino 2mo

Preparo:

Spoiler:  

Liv 0 CD 15

- Individuazione del Magico

- Guida

- Riparare

Liv 1 CD 16

- Cura ferite leggere

- Benedizione

Link al commento
Condividi su altri siti

Ector

Mi giro a guardare Sirio con un sorrisetto quasi malinconico ma felice, per poi guardare la ragazza e passarle una mano sulla testa come sono solito fare sin da quando aveva 12 anni.

Ne sono sicuro. Per questo ci siamo portati la nostra migliore negoziatrice.

Mi stiracchio, cercando di concentrarmi sui colori, le persone e i profumi. ...Un mucchio di mercanti esigenti in fila, guardie scorbutiche, puzza di cavalli...Mah.. sinceramente invidio la sua positività visibilmente infastidito dall'odore preferendo quello di fumo e cenere di una forgia dove mi sento veramente a casa.

Quel libro quando tuo padre lo ha visto te lo ha preso di corsa. Sei fortunata ad avere un padre così affettuoso. faccio a lei ridacchiando. Mi ha anche dato le monete per prenderle un altro libro o qualcosa che le piaccia di nascosto. Speriamo di arrivare presto.

Link al commento
Condividi su altri siti

Dopo un'altra oretta di marcia, finalmente guadagnate l'ultimo posto nella fila per entrare nel borgo di Puntremaàl. Ma non restate gli ultimi per molto tempo. Numerosi carri, muli, carriole, gente appiedata e persino cani bardati per il trasporto si accodano dietro di voi, giungendo un pò da ogni luogo. Proprio di fronte a voi c'è una donna che spinge una grossa carriola, colma fino all'orlo di sacchi di tela. Emettono un forte odore di cipolla, così come la proprietaria. A dispetto dell'odore, vi si rivolge con un sorriso sdentato, presa, come tutti, dall'euforia che precede la Sagra. In effetti quest'anno pare esserci molto più entusiasmo, come notate dal vociare concitato che percorre la lunga colonna di gente in attesa.

"Buondì compari, da duv'a vegnì? Mi a son de Giassa, o savè duv'a l'è?" vi fa, in un dialetto che a stento riconoscete. Poi, notando le vostre facce attonite, aggiunge, in sforzandosi di usare la lingua di Puntremaàl: "Avè sentitto? O ghè anche l'Imperator quest'anno chi! Lo sta arrivando in sti mumenti! Per quello lì che siamo ad aspettare!"

Un uomo dietro di voi che donduce per la cavezza un mulo carico di due grosse casse fa: "O belin!" in un'esclamazione tipica della zona "Quando a ghè i ricchi per le balle, te puoi star certo che ghe remettiamo noialtri!"

Guardie armate che indossano la livrea Puntremalese percorrono regolarmente la colonna, scortando funzionari che annotano nomi e bagagli di quelli che devono entrare. Le domande che pongono sono sempre le stesse, ma le risposte sempre diverse. "Quanti siete? Da dove venite? Cosa trasportate?"

Di tanto in tanto qualche soldato zelante perquisisce qualcheduno, mentre un'altro scandaglia i carri grufolando come un cinghiale.

Anche il vostro carro è sottoposto a tale ispezione, ma non fila tutto liscio. Un soldato dal grugno piatto, forse spaccato da qualche colpo di mazza, addocchia una delle spade che fa il papà di Miranda. Si rivolge in dialetto al suo collega, tirando fuori l'arma dal vostro bagaglio e ammirandola per bene: "O cos' te disi Francheto? Me fà figùra?" e se la porta al fianco, ignorandovi completamente. Il compare si fa una rista, approvando con vigorosi cenni della testa, al che la guardia che ha preso la spada si rivolge a Ector: "Se vuoi entrare in città, questa me la regali, eh?"

Sirio lo scruta dal retro del carro, come sempre in silenzio.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ector

Lo sguardo è decisamente infastidito quando scrutano i bagagli e estraggono la spada giocandoci prima e poi esigendola come tributo.

Questi infami... penso nervosamente, portandomi una mano alla bandana che porto in testa.

Allora.. quella spada la potrei vendere a ben 15-20 monete d'oro. Qui dobbiamo tirare la cinghia per fare quanti piu' soldi possibile per comprare le cose che servono al villaggio...

Penso un secondo alla domanda della guardia. Se non avesse quella uniforme gli avrebbe tirato un cazzotto al grido di ''ma sei scemo?! siamo già con l'acqua alla gola!'', ma il suo sguardo ando' alla ragazza e al carretto. Meglio non creare guai... vorrei evitare di litigare... mi toccherà vendere la cotta di maglia. Dobbiamo tutti stringere la cinghia, no? Prendero' del ferro per farmene un altra a casa. Beh', tanto vale approfittarne della sfortuna. Cosa aveva detto miranda sull'immagine?...ah! ''La pubblicità e' l'anima del commercio.''

Sbuffo, poi guardo la guardia sorridendo sinceramente e dandogli una amichevole pacca sulla spalla

Oh, si che c'avete occhio voi! Una delle famose spade del fabbro Camun, di cui sono alievo! Forma perfetta e baricentro dell'arma a 1/3 per permettere le stoccate agili: il massimo. Dico bene Miranda? Quanto valeva...20 monete, giuto?

Poi bisbiglio. Detto fra noi questa si vende benissimo e mi dispiace separarmene a prezzo zero, ma posso farne dono a voi per ringraziare della protezione che ci fornite. Anzi, faro' di meglio: fatela vedere ai vostri colleghi. Quando metteremo su' il banchetto sconto di 4 monete d'argento sulle armi piccole, e ben una moneta sulle armi da guerra per tutte le guardie! Un modo per ringraziarvi del vostro lavoro!

Ora, vi auguro buon lavoro, spero che potremo incontrarci presto...marciremo qui in fila temo, faccio in tempo a forgiare una completa io, AHAHAH! Speriamo bene!

Spoiler:  
Una prova di diplomazia chiedendo aiuto a Miranda XD non cerco di avere benefici ma solo di imbonirmeli e se gli gira farci entrare prima XD
Link al commento
Condividi su altri siti

Mentre siamo in fila, non riesco a smettere di curiosare nei carri degli altri, faccio domande sui prodotti, su come capirne la qualità,

ogni tanto mi scuso e nel mio blocchetto prendo degli appunti, più le persone sono anziane e più stringono a se i loro segreti nel lavorare, proprio perchè sono i più preziosi,

m cerco sempre di insistere e impietosirli, per carpire più informazioni utili che posso,

"Mi deve scusare se insisto nel sapere come riconoscere il perfetto grado di maturazione di questi frutti, ma sono un insegnante, appena torno a casa a Bagnùn devo raccontare più cose possibili ai miei alievi,

lei sa che i bambini sono sempre curiosissimi"

Le guardie mi sembrano pompose ed arroganti, sopratutto perchè a guardarli, si vede che sono degli sbarbatelli, Ector si sta frenando, sarebbe scattato per molto meno.

Vedendo la scena, rimango sorpresa, l'arroganza non mi è mai piaciuta, questa spada dovete guadagnarvela davvero

pacatamente, con un tono quasi ingenuo riprendo il discorso

"Ector, io direi molto di più, mio padre ha inserito dei preziosi metalli nella miscela, per aumentarne la flessibilità.

Permettetemi di essere franca con voi, siamo venuti fin qui per vendere queste bellezze, non pagare il prezzo che valgono è quasi un offesa, sia al creatore, ma soprattutto alla lama stessa,

se non pagate la lama, essa non vi riconoscerà mai come vostro cavaliere e in battaglia non darà il massimo al vostro servizio" inizio ad alzare un pò il tono della voce, come quando devo rimproverare i miei alunni per un gesto scorretto, ma cercando di fargli capire come migliorare.

"Il panettiere fa un pane più fragrante mettendoci la passione perchè sarà ricompensato, anche se una mamma serve ai suoi figli il miglior pane che riesce a comprare, per amore del gesto e non per il pane in sè.

Come insegna il Dio Gaio, 'ci vuole poco a trasformare un gesto di arroganza in uno di gentilezza, in modo da ricevere la mia benedizione' "

Concludo fissando il soldato che ha requisito la spada, speranzosa nel fatto che in fondo sia una persona di indole positiva.

Spoiler:  

Faccio due Diplomazie +6

Una è per raccogliere informazioni su come sia andato il raccolto degli altri venditori.

L'altro per convincere i soldati a non fare gli arroganti e a pagare il dovuto.

Link al commento
Condividi su altri siti

Miranda, coi suoi modi cortesi, si attira ben presto la benevolenza della gente in attesa e, sebbene tenda un pò troppo a ficcare il naso negli affari altrui, sono in pochi a risponderle con sgarbo. Scopre così che quest'anno è stato un anno benedetto per gli agricoltori, che hanno goduto di raccolti abbondanti e sani. Non lo stesso si può dire degli allevatori. Uno strano morbo pare aver colpito le bestie, in modo particolare le mucche, tanto che in molti casi si è dovuto abbatterle. Infatti assumevano comportamenti aggressivi, rifiutandosi di mangiare e, anzi, arrivando spesso ad uccidersi a vicenda pur di mangiare le carni delle bestie ammazzate. "Dev'esserci sotto qualcosa!" è l'esclamazione più frequente, ma non mancano anche "Tutta colpa di quegli Elfi maledetti! Ne ho visto uno aggirarsi nei miei boschi proprio il giorno prima che la mia Torella si ammalasse!" o anche "Sono quelle streghe maledette! Non capiscono che con le loro follie danneggiano tutti?"

Anche i cacciatori, e di conseguenza i pellettieri, i conciatori e i cuoiai, sono preoccupati da una generale mancanza di selvaggina. Le bestie sembrano quasi scomparse dai boschi e quelle che si trovano sono troppo sospettose per essere facili prede, come un tempo.

Quando poi rispondete alla guardia, l'uomo dal volto spaccato si fa una grassa risata raschiante. Guarda prima Ector e poi Miranda, volgendosi poi di nuovo a Ector. "Oh, oh! La tua figliola ha le zanne, eh? Ti conviene insegnarcelo che deve tenere il becco chiuso, o qualcuno te la può danneggiare, eh?" la sua espressione è ora seria e cattiva, il cipiglio crudele si sposta sulla donzella.

Poi si spiana in un sorriso, dicendo: "Ma come se fa a dirghe de no, ad un osèo tanto lesiadro? E che canta così ben? Tienti la tua spada, madamigella, in gloria al tuo bel musetto."

Poi torna a rivolgersi ad Ector "Ma lo sconto lo vogliamo, chiaro!"

Il funzionario che ha assistito a tutta la scenetta senza batter ciglio, pone una firma sul suo registro dopo aver annotato i vostri nomi, poi con voce annoiata, dice: "Tutto in regola, potete entrare." e la seconda guardia vi porge un piccolo nastro rosso. "Mostratelo all'ingresso."

Link al commento
Condividi su altri siti

Rimango seriosa finché i soldati non si allontanano,

appena sono lontani, sfodero un sorriso smagliante

"Come dico sempre, con le buone si ottiene tutto"

Prendo il nastro rosso, non è sicuramente pregiato, ma è molto carino e si intona bene con il colore della mia chioma,

mi ci raccolgo i capelli da un lato, facendo una treccia veloce.

"Mi dona vero? Il detto non è completo, ... con le buone e con il fascino, si ottiene tutto.", sorrido e avanzo oltre le guardie, senza attendere gli altri,

entusiasta e curiosa di sapere cosa mi attende.

Link al commento
Condividi su altri siti

Sorrido diplomatico alla guardia dandogli una pacca sulla spalla.

Eh, purtroppo è un peperino, ma una brava ragazza.

Certo che avrete lo sconto! Venite a trovarmi con i vostri colleghi, mi raccomando! Concludo infine mentre si allontanano.

Non appena sono sufficientemente lontani il sorriso diplomatico diventa una espressione contratta fortemente infastidita. Sputo a terra guardando molto male in direzione delle guardie, sfogando la mia frustrazione.

Luridi sacchi di sterco di vacca. Osate provarci ancora dopo la fiera mentre non ho la responsabilità del villaggio sulle spalle e vi insegno io come trattiamo noi fabbri quelli dalla mano lesta. Guardie corrotte del cavolo...vi ''danneggio'' io se riprovate a dire qualcosa del genere, ma col mio maglio e sulla vostra brutta faccia. Mi giro verso i miei compagni di viaggio poi, rimettendo in bocca poi la pipa e sbuffando nervoso. Beh, con le buone si ottiene tutto, ma una lezione a quei pischelli gliela darei volentieri, giuro.

Sbuffo, sforzando un sorrisetto alla ragazza. Beh, almeno questo guaio è passat...oh, ti stà davvero bene quel fiocco. concludo un pelo rallegrato, vedendo come il fiocco le stia bene. Faccio per rimettere a suo posto la spada che quella parte per la città. Facco cenno al nostro accompagnatore di andare avanti e le vado velocemente dietro. Aspettaci! Non andare avanti così da sola! In città è pericoloso, e hai tu il nastro per entrare!

Link al commento
Condividi su altri siti

In poco più di un'ora, mentre il sole sta ormai calando alle vostre spalle, guadagnate i cancelli cittadini. Sono posti alla fine di un ponte a volta, piuttosto lungo ed ornato di statue e fregi pregiati, a dar sfoggio della potenza e della ricchezza della cittadina di Puntremaàl. Le guardie di stanza all'ingresso non fanno storie quando Miranda esibisce il vezzoso fiocco rosso, limitandosi ad una lunga occhiata alle 'mercanzie', sia quelle poste sul carro, sia quella della ragazza. "Dritti su per il Sestriere, per la Piazza del Duomo. Potete sistemarvi là, se trovate un buco." vi dice un funzionario con una grossa carta in mano.

Dentro le mura le strette vie del borgo sono gremite di gente, bancarelle in allestimento, mendicanti, cani, mucche, soldati gradassi, qualche sporadico nobiluomo a cavallo, loschi figuri agli angoli delle vie. Il tanfo è morboso per voi che siete avvezzi ad una vita in campagna, una puzza nauseante di escrementi, urina, vomito, sangue con un forte odore di muffa, sporco e fumo a fare da collante. Un mercante che espone stoccafisso salato non contribuisce certo al miglioramento dell'atmosfera. Notate però che la città è agghindata a festa. Gli stendardi blu e gialli, colori araldici del Signore di Puntremaàl, fanno bella mostra di sè ad ogni facciata di case fatiscenti, ammassate le une sulle altre, col primo piano in pietra e il secondo in legno. Raramente gli edifici superano i tre piani. Percorrendo il Sestriere non potete fare a meno di notare la Rocca del borgo, un castello imponente arroccato su uno sperone di roccia, tutto circondato da case e palazzi addossati e stretti stretti fra loro al fianco della collina. Oltre allo stendardo blu e giallo, un'enorme bandiera color porpora svetta dal mastio della fortezza.

Musici di ogni sorta si uniscono al cicaleccio della gente e ai reclami urlati dei mercanti nel creare una cacofonia assordante. Un pò spaesati, riuscite a trovare la Piazza del Duomo, che prende il nome dal grande tempio di Giaio che con la sua facciata laterale costituisce il confine dell'enorme spiazzo lastricato. Qui centinaia di carri, carretti e carrettini si stanno parcheggiando alla rinfusa, a stento controllati dalle decine di funzionari che, chiaramente, non ci capiscono più nulla di planimetrie, data l'enorme affluenza di mercanti.

La sera sta calando, e uomini che indossano una livrea nera fanno la loro comparsa reggendo fiammelle schermate con cui accendono numerose lampade ad olio site a intervalli regolari lungo le strade.

Un banditore dalla tunica scarlatta, accompagnato da armigeri dal volto coperto da grandi elmi a celata finemente intarsiati sta declamando il programma della fiera.

"Dopo le odi della sera, funamboli e giocolieri si esibiranno per voi nella Loggia dell'Orefice. L'Osteria dell'Argento offrirà vino caldo speziato per tutta la notte a prezzi di favore!

Domattina all'alba i mercanti apriranno i loro banchi. Le Odi di Giaio saranno officiate nel duomo dal Cappellano Imperiale Sua Santità il Radioso Gioberto de' Mugnaini. All'ora terza dopo le Odi, l'Imperatore stesso, l'Innominabile signore di ciò che è terreno, terrà un sermone beatificante a tutta la popolazione! Onore Massimo!"

e via dicendo, esponendo le attrazione della città e facendo pubblicità agli sponsor.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ascolto il banditore affascinata "Quante cose si possono fare qui in città ... mai noi abbiamo del lavoro da fare e delle provviste da raccimolare giusto?" guardo Ector,

pronuncio la frase più per reprimere le mie voglie di divertimento che le sue.

Gironzolo, guardo, curioso tra i carri delle altre persone.

"Riuscirei perfettamente a destreggiarmi in un bosco pieno di animali selvaggi ... ma qui c'è da perdere la testa ...

Direi che per trovare una sistemazione dobbiamo sgomitare tra i vari partecipanti piuttosto che metterci in fila e aspettare il nostro turno ..." dico rammaricata, guardando oltre l'orizzonte delle persone stando in punta di piedi.

Link al commento
Condividi su altri siti

E che diamine, era l'ora che ci facessero entrare. borbotto innervosito quando passiamo la porta...per poi innervosirmi ancora di piu' a vedere la folla.

Ma che..?! Siamo arrivati tardi temo. sbuffo. Ci toccherà sgomitare per un posticino...odio quando mi tocca fare la fila per mettere su' un banchettino. Ascolto quanto ha da dire il banditore, prendendo appunti mentalmente. Questa osteria dell'argento sara' piena zeppa di clienti e gente dalla mano lesta temo. Dovremo stare attenti se vogliamo andare la'.

Un mezzo sorrisetto allegro si fa' largo sul volto a sentire la ragazza. Ci sono venuto solo un paio di volte: ci sono fin troppi divertimenti tanto da perderci una fortuna o diventare perdi-giorno se non ci si stà attenti. Ridacchio. La prima volta che sono venuto ho ho provato alcolici mai visti prima, e quando ne ho provato uno chiamato ''Assenzio'' dopo un paio di bicchieri ero già sbronzo marcio! scoppio a ridere. Ah...che ricordi. Saranno ormai 10 anni fa': avevo appena 19 anni, quasi 20.

Guardo la ragazza, riprendendomi. Ah, ma stavo divagando.

Intanto vediamo di mettere su' il banchetto, poi possiamo dedicarci una serata per girare le bellezze di questa città. Che te ne pare?

Link al commento
Condividi su altri siti

Ben presto non potete più godere della visuale sopraelevata che avevate dal carro. Il ronzino che lo traina, innervosito da tutto quel clamore e da quella grande massa di persone, sembra non volerne sapere di entrare nella Piazza. Tocca dunque scendere e condurlo a briglia, coprendogli gli occhi con gli appostiti finimenti e calmandolo con qualche carezza e parole affettuose.

La ricerca di uno spazio vacante ove allestire il banchetto si rivela un'operazione piuttosto lunga e difficoltosa. Ogni volta che addocchiate un posticino libero tra la folla, lo trovate poi occupato quando finalmente riuscite a raggiungerlo. Il marasma di colori, odori e suoni non fa che rendervi più difficile l'operazione. Merci di ogni tipo cominciano ad essere esposte sui banchi già allestiti e non è raro trovare pregiate pellicce di zibellino ricamate vicino alla "Formaggetta del Nonno Giò". Ciascun mercante espone, bene in vista, uno stendardo che raffigura come può ciò che vende, così che la Piazza, poco a poco, assume l'aspetto di una foresta di ferri di cavallo, cavoli, scarpe, cuoio, pellicce, bottiglie di vino, forme di formaggio, persino carbone.

Dopo quasi un'ora di girovagare senza meta, sentite qualcuno che vi chiama a gran voce. "Ohei, maniscalco! Ehi, te, con la figlioletta ciarliera!"

Voltandovi in direzione del richiamo, scorgete la guardia che voleva requisirvi la spada a una ventina di metri da voi, che svetta sopra la folla grazie al fatto di trovarsi in piedi sul basamento di una fontana che adorna il centro della piazza. Si sbraccia in vostra direzione, invitandovi a raggiungerlo. Ci riuscite in pochi minuti, e quando siete nei pressi vi apostrofa allegro. "Visto qua che bel posticino che v'hao trovà? Non g'aveo vogia de xtare a zercarvi pè tùto il burgo, sicchè a g'avè il mio permisso de alestire lo banco su sto bel slargheto qui! Lo vedrìa che begli affari chè farè! M'aspetto un bello sconto, eh!" vi indica con orgoglio il basamento della fontana, sgombro dalla gente in quanto un piccolo cordone di guardie in livrea gilla e blu lo presidiano. Da lì sopra potete godere della vista di tutta la piazza e sicuramente di molte occhiatacce che vi vengono riservate dai vostri colleghi meno "privilegiati".

Link al commento
Condividi su altri siti

Mi destreggio tra strattoni, spinte e imprechi. Andiamo piano, evitando di schiacciare i piedi delle persone, "E poi dicono che noi campagnoli siamo incivili" dico sorridendo per sdrammatizzare.

Faccio un grande sorriso quando vedo la guardia che ci chiama goffamente, la folla un pò si separa per farci passare, gli occhi sono tutti su di noi, non riesco a trattenere l'imbarazzo,

mi accosto al ronzino umilmente. "Ehilà, siamo riusciti ad arrivare" rispondo a caso, non riuscendo a capire lo strano dialetto che parla il soldato, gli faccio un inchino tenendomi la veste con le punte delle dita,

"lei è un gentiluomo, che la benedizione di Gaio la accompagni" guardo anche gli altri compagni, faccio un inchino veloce anche nella loro direzione.

Tocco l'acqua della fontana e con un gesto lesto, mi sciacquo le mani e il viso. "Scusate se faccio dei convenevoli frettolosi, ma non vedo l'ora di allestire la bancarella e mostrare la mia meravigliosa merce."

faccio un cenno ai miei compagni, come a chiedere da dove cominciamo per allestire il tutto "Io inizio ad allestire il banchetto e ad abbellirlo, voi sistemate i carichi pesanti" faccio un sorrisetto ad Ector, mentre sottolineo l'ultima parola.

Link al commento
Condividi su altri siti

Faccio un sorriso alla guardia. Una pacca sulla spalla, tono cordiale.

Ma non dovevate! Avevo intenzione di farvi lo sconto a prescindere!

Odio inimicarmi la gente...ho paura di qualche scherzetto da parte degli altri mercanti...ma va beh, almeno abbiamo un buon posto. Venderemo subito tutto e leviamo le tende.

Guardo la ragazza facendole un sorriso, non capendo esattemente se c'è qualcosa dietro le sue parole, ma rivolgendomi di nuovo alle guardie.

Vi ringrazio nuovamente e aggiorno la mia offerta: per i membri della guardia e dell'esercito sconto del 15% su tutte le armi e le armature che abbiamo in vendita!

Passate fra un po' quando avremo esposto tutto per venire a vedere la nostra magnifica merce.faccio concludendo con un sorriso mentre inizio a tirare giu' le casse piu' pesanti dal carro e alcune armi.

Link al commento
Condividi su altri siti

Le guardie prendono congedo facendosi largo baldanzose tra la folla, lasciandovi al vostro lavoro. In poco più di un'ora il vostro banco è bell'e pronto, con tanto di insegna colorata e piccoli sedili per i vostri poveri fondoschiena. Sotto al banco avete tutto lo spazio per coricarvi per la notte, ma quel che ora vi preme di più è riempire lo stomaco!

Sirio vi ha dato una grossa mano nell'allestire la bancarella, ma ora udite un forte gorgoglio provenire dalla sua pancia, ed uno sguardo feroce vi fa capire che non è tipo che sopporta volentieri il languore.

Udite, incanalata dalle viuzze che sboccano nella Piazza del Duomo, una musica festosa, che proviene quasi certamente dai musici che accompagnano lo spettacolo dei giocolieri di cui parlava il banditore. Ormai nella vostra piazza sono rimasti soltanto i commercianti e tutti, chi più chi meno, hanno trovato posto per esporre le proprie mercanzie. Solo una donna sulla sessantina, senza denti, nè capelli, si aggira per i banchi offrendo con voce stridula "Torta d'erbi! Vino di Corniglia! Salame del nostro! Mezzo ducale!", esponendo su un vassoio dall'aria pesante delle piccole torte di verdura, salami poco stagionati e sudici bicchieri di vino bianco piuttosto torbido.

Link al commento
Condividi su altri siti

Il cibo della vecchina sembra sfizioso, ma poco sostanzioso.

"Io sto bene anche con un pò di acqua e qualche frutto, ma voi forzuti dovete essere in forze, un bel spezzatino di cinghiale ve lo siete meritato.

Ma qualcuno alla bancarella deve sempre esserci, rimango io voi andate. Vedrete che nel tempo in cui mangiate, io avrò già venduto tutto"

Link al commento
Condividi su altri siti

Archiviata

Questa discussione è archiviata ed è chiusa alle risposte.

×
×
  • Crea nuovo...