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[Dalamar78] - Gli Eroi del Magnamund - Atto VIII


dalamar78

Messaggio consigliato


Falco della Tempesta

Bene. A giudicare da quel che posso vedere, o torniamo indietro o proviamo a costeggiare le capanne seguendo quel sentiero.

Concludo indicando.

Io sarei per proseguire, nel caso fatemi andare in avanscoperta: riesco a mimetizzarmi molto meglio.

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Falco della Tempesta si allontana in avanscoperta mentre voi restate nascosti per cercare di sfuggire ai Ghagrim; dopo una buona mezz'ora il ramas fa ritorno e vi fa cenno di seguirlo.

Camminate per circa un'ora quando siete oramai certi di poter tirare un sospiro di sollievo: vi siete allontanati a sufficienza dagli uomini-bestia del Danarg. Rinunciate ad una breve sosta e continuate a proseguire sul sentiero fino a giungere su un promontorio roccioso sul lato nord-occidentale dell'isola; mancano circa tre ora all'alba ma siete veramente esausti e il luogo in cui vi trovate sembra l'ideale per dormire un pò prima di riprendere il viaggio

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Certi che le sfide che vi aspettano siano molto impegnative e desiderosi di dormire un pò, vi accampate in questa parte dell'isola e dormite le poche ore che vi separano dall'alba.

Si sta facendo giorno e ciò che vedete alla prima luce del sole vi fa rabbrividire: dall'alto di una roccia osservate per la prima volta l'immensa distesa della palude. Vi state guardando intorno quando vedete brillare qualcosa in lontanza: sono le guglie di corlinium del tempio. Verso ovest, oltre il mare di infida vegetazione verdastra, si erge il Tempio di Ohrido, circondato dalla melma della palude.

L'ululato dei Ghagrim echeggia tra le rocce dell'isola mentre vi preparate a scendere, aiutati dalle corde e dalle piante rampicanti, verso il pantano sottostante. Giungete alla base della collina e vi avviate nella pianura fangosa, guidati dai sensi ramas di Falco della Tempesta, ora che la nebbia nasconde le guglie del tempio.

Intorno ad una pozza di acqua stagnante si aggrovigliano i rami di una pianta rampicante, intrecciati tra loro quasi a sembrare delle gigantesche molle arrugginite. Al di sopra dei rami è tesa un'enorme ragnatela: non c'è traccia della presenza del ragno ma, a giudicare dalla grandezza dei filamenti della tela, grossi come corde, si deve trattare di una creatura di dimensioni enormi.

Tenendovi alla larga dalla pozza e tornate sui vostri passi, aggirando l'area; vi imbattete in un banco di nebbia più fitta dal quale, improvvisamente, compare il mastodontico ragno che ha tessuto quella ragnatela. Falco della Tempesta lancia un grido nel vedere l'abominevole creatura pelosa avvicinarsi con le mascelle spalancate e pronte a mordere

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@ Tutti

Spoiler:  
Avete 1 round per decidere il da farsi; essendoci ampio spazio di manovra potete anche evitare di combattere con questa bestia e fuggire via
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Con Falco della Tempesta sempre in testa al gruppo fuggite via mentre Soren controlla che l'enorme ragno non vi segua ma la sua è una speranza vana: l'aracnide fa pochi movimenti con le sue enormi zampe e guadagna subito terreno mentre voi siete costretti a fare i conti con il fango che vi arriva alle ginocchia e che vi intralcia non poco i movimenti. Soren però ha un'intuizione: rapido si sfila lo zaino e getta un pasto alla creatura; la tentazione è troppo forte per il ragno che si ferma per ingoiare quei bocconi mentre voi, nel frattempo, vi dileguate nella nebbia.

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L'incotro con quel mastodontico ragno e la conseguente fuga vi ha messo appetito: prima di riprendere il cammino consumate una delle razioni alimentari che vi sono state consegnate prima dell'inizio della missione; poi, con la pancia piena e un pò più energici, Falco della Tempesta si guarda attorno, osservando la natura circostante per poi puntare dritto in una direzione: i suoi sensi ramas permettono al vostro compagno di non perdere mai il senso dell'orietamente, nemmeno in una distesa paludosa come quella in cui vi trovate adesso.

E' pomeriggio inoltrato quando vedete il Tempio di Ohrindo ergersi maestosamente oltre la nebbia della palude e il fitto intrico della vegetazione. La vista dell'immenso palazzo vi lascia senza fiato e continuate ad ammirare in silenzio la splendida costruzione che vi sta davanti. Fila dopo fila, le lucide pietre bianche sono disposte in perfetto ordine e simmetria; gli enormi lastroni di pietra delle fondamenta sostengono un basamento scavato nella roccia dorata, intagliata e decorata con pietre preziose. Più in alto ci sono degli strati di metallo e ancora più su altri piani costruiiti con lastroni di cristallo, le cui sfaccettature scintillano dei colori dell'arcobaleno. In cime, altri strati di rubino, zaffiro e smeraldo che sostengono una guglia cuneiforme di puri cristalli di corlinium, che svetta contro il cielo.

Alla base del palazzo la palude si ritrae, come se fosse tenuta lontana dalla radiosità del tempio; una scalinata di ambra scende fino al prato lussureggiante che circonda la costruzione; quasi con timore reverenziale seguite Falco della Tempesta fino al secondo livello, dove si aprono due enormi portali tringolari. Dappertutto lo splendore delle pietre preziose e il bagliore dei metalli irradia di una luce pura, mai violata dalle tenebre del Danarg. Come guidato da una forza sconosciuta ma benevola, Falco della Tempesta pronuncia una frase in una lingua morta di cui nessuno di voi ricorda oramai niente: le enormi porte si spalancano ed entrate camminando su un pavimento di oro lucente, rimasto inviolato per settemila anni.

Una volta che tutti voi siete passati le grandi porte si chiudono con un sibilo alle vostre spalle; seguite Falco della Tempesta lungo un corridoio di metallo luccicante che vi confonde la vista, fino a giungere ad una sala scavata nel cristallo. Dal soffitto pendono stalattiti di diamanti che si riflettono sul pavimento, formato da un mosaico di migliaia e migliaia di frammenti scontillanti; al centro di questa sala si erge una pedana circolare da puro quarzo.

Sempre guidato da forze esterne alle sua volontà, Falco della Tempesta si avvicina al palco e ci sale sopra: subito dall'alto scende un flusso di luce dorata che avvolge il vostro compagno con i suoi raggi caldi e purificatori i quali poi si allungano ed avvolgono ognuno di voi; il ramas solleva le mani, come per offrire un invisibile dono.

Un attimo dopo, quasi non credete ai vostri occhi: una sfera di luce scintillante sta prendendo forma nelle mani di Falco della Tempesta; poi si condensa in un fulgido cristallo venato di fuoco dorato: è la Pietra della Sapienza di Ohrido!

@ Tutti

Spoiler:  
Recuperate tutti i Punti Resistenza ed i Punti Vita persi; ogni eventuale risucchio di energia o caratteristica viene annullato così come ogni altra condizione negativa che potrebbe affliggere il vostro PG
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  • Supermoderatore

Soren

Rimango stupito ed abbagliato dalla bellezza di questo luogo eppure al contempo sono rattristato dal pensiero che anche il nostro mondo, come questo tempio, rischia di morire soffocato dal male cosa che distruggerebbe ogni bellezza.

La Pietra, infine...ma a che costo...

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