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Un Fume di Morte -Parte 1 L'Incontro-


Lamadanzante

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Il destino vi ha portato a sedervi allo stesso tavolo , della stessa locanda, della stessa città : Hillsfar , la città fortificata della costa meridionale del Moonsea. La locanda, Il Mercante Ubriaco, e' piena quella sera e l'odore forte del tabacco e quello acre di sudore si mischiano nell'aria formando una atmosfera pesante, anche se non opprimente. Hillsfar, pur avendo perso parte del suo potere economico, e' ancora un importante snodo commerciale della regione e attira dentro le sue mura molte carovane di mercanti, ubriachi o meno.

In un angolo della locanda un gruppo di musici suona una melodia che cerca di intrattenere i commensali. Le cameriere vanno e vengono dalla cucina, portando piatti fumanti e coppe traboccanti. Ad alcuni tavoli si gioca ai dadi, in altri si concludono affari più o meno leciti e in altri ancora le cameriere stanno offrendo qualcosa che non è contemplato nel menù della casa...l'umore della gente sembra tranquillo e gioviale, anche se qua e la' notate degli sguardi preoccupati e pensierosi...le voci di un possibile ammassamento di truppe di non si sa che genere al sud, sono arrivate anche li'. Arrivati per cammini diversi , negli ultimi giorni anche voi avete sentito sempre più voci al riguardo...chi parla di orchi, chi di goblin , chi di drow...le voci sono tante, ma tutte sono senza fondamento perché nessuno sa con precisione cosa stia succedendo.

Il vociare e il fumo di decine di pipe vi avvolge in una atmosfera vivace e allegra, nonostante le voci siano sinistre, il freddo della serata e' tenuto a bada da due grandi camini posti ai due lati della grande sala comune. Un delizioso profumo di montone speziato proviene dalle cucine che stanno dietro il grande bancone dove boccali di birra chiara e spumosa sembrano volare sulla sua superficie di vecchio legno.

Il destino dicevamo...strana cosa il destino...vi ha fatto arrivare alla locanda quasi insieme e quello dove siete seduti ora era l'unico tavolo libero...la banda continua a suonare, la gente a parlare e l'oste a gridare , quando vi si avvicina una graziosa cameriera, capelli rossi e lentiggini, con un leggero velo di sudore sulla fronte: Buonasera signori e signore ...mi chiamo Gertrude. Vi posso servire qualcosa?

X Tutti

Spoiler:  
A voi. Nel primo post scrivete in spoiler la vostra descrizione fisica.Mettete sempre come titolo del post il nome del vostro PG.

Poi le regole di post sono le seguenti: potete usare la prima o la terza persona, e' indifferente, anche io preferisco la terza.

Usate il grassetto per parlare, <i>questo per i vostri pensieri</i>, il colorato per scrivere qualcosa, in spoiler le vostre azioni di gioco, con tutto il necessario per me, cioè TXC e danni quando provate a colpire qualcuno, TS e DC degli incantesimi, e punteggio del l'abilità che volete usare, tipo Osservare +10. Poi tutti i tiri li faccio io.

Qualsiasi dubbio, scrivetemi in PM.

Buon divertimento!

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La locanda traboccava di gente - l'aveva scelta per questo -in una folla varia, ricca di personaggi particolari capaci di attirare la attenzione - possibilmente lontano da lei - e in un frastuono familiare, sebbene non tu sia mai stata a Hillsfar - ne era sicura? Chissà, di certo non poteva ricordare tutti i mercati in cui era stata venduta - l'aria di una taverna era uguale in tutte le parti del mondo, casi eccezionali esclusi.

Si mosse tra la folla con agilità, ignorando qualsiasi sguardo - uomini, maiali, bestie - fino a trovare spazio in uno dei pochi posti disponibili, una volta sedutasi con un cenno di saluto agli altri commensali si liberò del mantello lasciando così libera alla vista la sua figura: Nenie era una bella ragazza, una donna avrebbe detto qualcuno, atletica, alta con le spalle larghe e il corpo sodo, probabilmente per l'uso della spade che vedete agganciata alla sua schiena, i lunghi capelli rossi e mossi, eredità di sua madre - e sua maledizione più di una volta - occhi neri come il carbone e un'espressione lontana sul viso. Al fianco, oltre alla borsa, un coltello agganciato alla cintura, poi braghe di un verde misto, quasi palude, un camicia magenta e dei guanti bianchi che hanno visto tempi migliori; il tutto corredato da un'armatura in cuoio anch'essa segnata dal tempo e dalle intemperie e da numerosi ninnoli a decorare tutta la sua figura.

Quando la cameriera giunse al vostro tavolo, ci mise qualche secondo prima di trovare la forza - e la voglia - per parlare dopo tanto tempo, ma doveva tentare e doveva riuscire perchè era si era ripresa la sua libertà e non poteva permettere che quegli anni maledetti non le permettessero di godersela.

"Qualcosa di semplice. Una zuppa magari, buonadonna."

Fece fatica a non aggiungere un tono di domanda alla sua richiesta - l'abitudine, l'educazione, la sua intera vita - come le sarebbe venuto naturale, ma ci riuscì.

Più o meno.

Sperava solo che nessuno dei suoi compagni di tavola avesse gusti troppo raffinati perchè ancora adesso, per associazione, trovava l'odore di molti cibi "ricchi" rivoltante.

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descrizione:

Spoiler:  
Seduto al tavolo con voi è un uomo alto e parecchio robusto. Non esattamente 'muscoloso' quanto grasso. Gli occhi azzurri intensi circondati da una folta chioma castana scura e grande barba dello stesso colore ma striata di bianco. L'età apparente è verso la quarantina.

Maddeo è vestito con comodi abiti da viaggio e porta con se un capiente zaino, pugnale alla cintura, e poco altro di visibile.

Si rivolge alla cameriera con decisione:

Certo! Qui stiamo morendo di fame. Quel montone che ho visto passare sembrava fantastico...Una porzione abbondante! E anche un birra!

E sono sicuro che anche questi signori al tavolo con me vorranno qualcosa ... L'ora è tarda e la fame è tanta!

Cavolo, tra pochi giorni sarò di nuovo al verde se continuo così...devo assolutamente trovare un incarico, un lavoro, qualcosa!

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Kobe

Spoiler:  
Alto 1,72m, dal fisico robusto, indossa delle braghe marroni e una maglia verde strappata in più punti, dove al di sotto di essa si nota una corazza di piastre. Indossa anche un mantello, anch'esso verde, ottimo per la mimetizzazione nelle aree boschive. Un lungo spadone è poggiato sulla sua schiena, troppo lungo per mantenerlo sul fianco. Ha capelli e barba neri, lunghi, sembrano non tagliati da mesi. Gli occhi sono neri anch'essi, profondi e gelidi.

La locanda è molto affollata stasera, cosa che non piace a Kobe, timido e più a suo agio in compagnia di pochi eletti. Si ritrova seduto ad un tavolo con altre persone e la cosa lo mette estremamente a disagio. Dà un'occhiata in giro per vedere se c'è qualcuno di sua conoscenza, ma la folla, il baccano dei musicisti, il continuo via vai delle cameriere lo distraggono. Nota al tavolo una ragazza dai capelli rossi - ho sempre amato quel colore - la fissa, poi si ricorda che non è galante fissare le donne. Ritorna in se quando Geltrude chiede le ordinazioni. Ascolta prima quella della donna prima di prendere la parola.

Una zuppa anche per me, con birra!

La birra, o qualcosa di più forte, aiutava a rilassarlo e a sciogliergli la lingua.

Tu hai una grande spada per essere donna. Donne di città non portano acciaio. - dice rivolgendosi alla donna dai capelli rossi. - Sei guerriera?

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Nel sentirsi fissata - con il tempo imparavi a capirlo anche quando il tuo sguardo non si poteva alzare - per un attimo percepì l'acido del suo stomaco vuoto risalirle la gola, ma lo ricacciò indietro con la forza e la pura determinazione di non lasciarsi determinare da nulla, neppure da se stessa. Si voltò - testa alta, testa alta ricorda -e si trovò davanti un uomo dall'aria da guerriero, di certo la spada non era lì per bellezza, l'aspetto trasandato e un'espressione che mostrava più disagio di quanto lei stessa non provasse.

Certo, le sue parole non era proprio quelle che avrebbe preferito sentirsi dire, ma erano meglio di molte altre e si poteva sentire che non vi era nè cattiveria e neppure una presa in giro nel suo tono, piuttosto curiosità. Beh, c'era da ammettere che era comprensibile: lei non era esattamente una donna normale sia nell'aspetto che nel portamento.

"La maggior parte non ne ha bisogno." gli rispose a tono, per poi aggiungere con fare molto più pacifico allungando la mano:"E diciamo di sì, posso definirmi una combattente. Comunque piacere, io sono Nenie."

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Spoiler:  
Noz è un halfing, quindi è bassino (ma non fateglielo notare), dal fisico magro (anche questo non glielo farei notare) ed indossa un'armatura di cuoio con legati e nascosti un discreto quantitativo di coltelli. Coltelli... Insomma... Sembrano più stuzzicadenti per le personi normali (ehm... Inutile dirlo, vero?). I capelli sono neri fumo, come i suoi occhi

Mentre ascolto gli altri al mio tavolo non può che non gorgogliarmi la pancia Diavolaccio! Non ho più l'ombra di un centesimo... E questi maledetti non fanno altro che ordinare squisitezze...! Ah-ehm, signorina, mi scusi, posso farle una domanda? Dico alla cameriera facendo cenno di avvicinarsi e poi sussurrandole vicino Ehm... È un poco imbarazzante ma... Non è che farebbe credito a un pover'uomo, si fa per dire uomo, come il sottoscritto?Sa, non volevo fare brutta figura con i commensali qui presenti... Quindi concludo con un sorriso

@Dm

Spoiler:  
Diplomazia +6 sperando di far credito XD

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Il tavolo non poteva definirsi anonimo. Forse è questo a tranquillizzare Kobe, che combatte la sua timidezza e si presenta agli altri. Sentendo parlare di montone il suo stomaco ha emesso un suono udibile nonostante la musica: vorrebbe avere il denaro del vecchio uomo che l'ha ordinato e godersi la vita.

Stringe la mano di Nenie, con fare inaspettatamente delicato per un uomo che sembra rude e rozzo.

Io sono Kobe. Scusa, ma non parlo molto bene la lingua comune. Sto cercando di imparare. Mia famiglia lontana, ho camminato molto e sentito molti accenti. Tutti hanno bisogno di una spada, mondo è crudele, persone crudeli. "O impari a usarla, o muori su essa" diceva vecchio saggio.

Poi rivolgendosi all'uomo con la barba bianca.

Non è che faresti assaggiare un po' di montone a quest'uomo? Suo stomaco molto desideroso, ma sue tasche poco piene.

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Gertrude raccoglie le ordinazioni, senza nascondere troppo un po' di disprezzo, avendo capito subito che quel tavolo non prometteva una buona mancia!...ma quando il piccolo halfling le si rivolge in modo tanto confidenziale, quasi salta indietro e lo guarda con occhi sbarrati: Mi scusi piccolo signore, ma non siamo abituati a dar confidenza a gente della sua...mmm...cioe'...l'oste mi punirebbe se mi vedesse anche solo parlare con un non umano...ora se mi volete scusare... Rossa in volto, non sapete se per la rabbia o per la vergogna, e guardandosi intorno continuamente, Gertrude scompare in cucina, lasciando tutti, soprattutto Noz, alquanto esterefatti.

Dopo dieci minuti in cui sul tavolo scende un silenzio imbarazzato, la cameriera torna con le pietanze ordinate, le posa velocemente sul tavolo e corre di nuovo via, senza spiaccicare parola...

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Uno straniero di terre lontane, ecco perchè forse sembrava così diverso e le sue parole, e non si riferiva all'accento o agli errori, così strane. Anche solo il modo in cui le ha stretto la mano, in una sola parola attento, non era, di certo, prevedibile dato il suo aspetto, ma la verità era che Nenie aveva ben poca esperienza del mondo che non fosse crudele quindi qualunque comportamento gentile per lei era motivo di stupore.

"Non ti preoccupare, lo parli piuttosto bene, ho sentito gente che dovrebbero considerla la loro lingua che la usano molto peggio. - alla frase di Kobe fa un cenno di assenso e un smorfia e un mezzo sbuffo di conferma come a dire che sì, comprendeva bene quanto stava dicendo. "Mai trovato sistema migliore contro la crudeltà che un po' di ferro. E' una cura miracolosa."

Il suo tono era sarcastico, con una punta di cinismo palesemente non rivolta allo straniera, ma era allo stesso tempo accompagnata da un quasi sorriso che ne stemperava i tratti più duri.

Poi l'attenzione si spostò, prima al signorotto barbuto a cui Kobe in maniera molto diretta fece richiesta di un assaggio del suo montone, facendo ripromettere a Nenie di offrirglielo lei anche solo per la gentilezza dimostrata - non morirò di certo per un paio di monete - ma dopo cambiò di nuovo e non per un motivo simpatico come il primo.

Non umani? Perchè cosa c'era di meglio nell'umanità? Per quello che riguardava per ora erano solo gli umani quelli che avevano dimostrato malvagità per quello che la riguardava. Certo, questo non voleva dire che le altre razze ne fossero esenti.

Con un gesto rapido si alzò dal tavolo e scivolando tra la folla si mise, senza dire una parola, a cercare di raggiungere la cameriera.

@DM

Spoiler:  
Se riesce a trovarla va da lei, la fermerà e le si rivolgerà con tono freddo, ma educato: "Visto che non può accettare l'oro o la parola dell'halfling lo accetti da me, porti un piatto di zuppa e una birra al tavolo e la metta sul mio conto per quanto verrà a ritirare il denaro. Grazie. "

Non sta cercando attivamente di spaventarla, ma non la sta mettendo giù neanche in maniera molto gentile, anche perchè una parte di lei sa che pur essendo libera neanche lei può disobbedire più di tanto.

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X Nenie

Spoiler:  
Quando Gertrude torna al tavolo con le ordinazioni non sparisce subito in cucina, per cui riesci a parlarle, ti risponde: Buona signora, devi capire che non sono io che faccio le regole...e neanche l'oste...e' il Primo Lord vede, che decide...e ora con queste storie di guerra...le giuro che non e' colpa mia...portero' subito l'ordinazione al tavolo, ma per favore dica al suo amico di non parlarmi, se no passero' dei guai!
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Uff Sbuffo dondolandomi sulla sedia Forse meglio che sia finita così. Non avevo neanche fame... A proposito, non è che qualcuno di voi ha del tabacco? Dico rivolto ai commensali facendo un gesto davanti alla bocca Brutta pu**ana... Che cosa vuol dire non umani? Giuro che l'ammazzo... Uff... Forse non ha preso bene la faccenda del credito... Devo forse imparare a parlare meglio e a rapportarmi con il prossimo... Uff...Tra l'altro il mio nome è Noz e... Qualcuno ha del tabacco allora?

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Mi spiace, niente tabacco. Ma tu puoi prendere birra se vuoi: in compagnia si beve meglio - dice porgendo il boccale appena arrivato a Noz - Non prendertela per la cameriera, colpa è della società. Se grossi signori vivono in grossi palazzi e povera gente muore di fame, allora grossi signori comandano anche i pensieri di povera gente con poco pane.

Kobe comincia a mangiare la zuppa appena arrivata, osservando con bramosia il grosso pezzo di montone arrivato all'uomo dalla barba bianca. Dopo un grosso sorso di birra torna a parlare.

Voi sapete cos'è questa storia della guerra? Guerra è male, ma ottima fonte di guadagno per comprare buon montone anche noi.

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@DM

Spoiler:  
Il primo Lord? Doveva essere il signore della città o forse della zona, o qualcosa di simile e voci di guerra o no, leggi del genere non aveva senso. Anche perchè, suvvia, si parlava di un hafling! Al massimo potevano avere le mani un po' lunghe, ma non erano di certo dei soldati.

"Bene, gli dirò questo e voi non avrete di che preoccuparvi."

Non tutti avevano la forza di ribellarsi, doveva ricordarselo e non tutti capivano il dolore che le loro azioni provocava. Doveva imparare ad essere più paziente a riguardo.

Dopo qualche minuto, giusto il tempo di fare la strada indietro, Nenie tornò al tavolo e sedutasi al suo posto si rivolse all'halfling: "La tua cena ti arriverà a minuti." lo avvisò con fare schietto, mentre girata la zuppa ne prendeva una cucchiata portandosela alla bocca. Calda, piacevole, nutriente che rischiarava l'animo e placava il suo stomaco nauseato ad ogni boccone: il cibo era per lei un piacere - un piacere che hai conosciuto tardi - e sebbene il suo problema con molti cibi - i ricordi, la nausea, la cucina della villa - cercava di goderselo quando poteva.

Mandò giù dell'altra zuppa, prese un sorso di acqua dal proprio otre, e aggiunse sempre rivolta all'halfing "Pare che ci sia una legge di qualche tipo per la quale non ti può parlare, o non può parlare a i non umani. Tsk, cazz*ate, ma l'ho convinta a preparti qualcosa dicendo che pagavo io."

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Per non parlare del tabacco amico, per non parlare del tabacco...! Quindi bevo un bel sorso dal boccale e glielo rimando indietro allo straniero Comunque non c'è dubbio piccoletto, non c'è dubbio... Chissà perchè c'è di tutto questo razzismo... Tutti forti contro i mezzuomini più piccoli... Vorrei vedere cosa direbbero a un bell'orco sopra i due metri di altezza! Ahahah!

Alle parole della femmina divento immediatamente rosso in faccia e a momenti cado dalla sedia Ah-ehm, non so come dirlo ma... Ecco... Al momento mi trovo sprovvisto, quindi se potessimo rimandare il conto a... Ehm... Più avanti trovo che sarebbe meglio... No?

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L'uomo dalla barba bianca ha osservato i suoi commensali silenziosamente, mangiando con gusto il suo montone. Ho notato qualche sguardo famelico verso il mio montone, ma diamine, nessuno ha conosciuto la fame più di me in gioventù! Almeno, cosi credeva.

Finito il montone e scolata mezza birra in un sorso, l'uomo si presentò.

Ahh, molto meglio con la pancia piena! Lasciate che mi presenti, mi chiamo Maddeo. Piacere di fare la vostra conoscenza! Trovo che non ci sia occasione migliore per fare amicizia che dopo un lauto pasto.

Guardando l'halfiling e la sua zuppa il gigante bianco si sentì un po' in colpa per aver usato l'aggettivo 'lauto'. Tentò di sviare

Bene, qualcuno stava parlando di tabacco?! è un bel po' che non ne gusto...

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"Non preoccuparti, il denaro ha il valore che gli viene dato ed è meglio nella pancia di qualcuno affamato che nel mio borsello a prendere polvere." Taque un istante poi aggiuse con un sorrisetto, che poteva più che altro definirsi come un ghigno o il tentantivo, forse di non ridere: "E poi è sempre meglio avere un credito verso qualcuno, perchè poi è più difficile rifiutare un favore, no?" Concluse fissandolo negli occhi con la promessa di minacce e tante cose cattive nel suo sguardo e un non so che di intimidatorio nel suo tono.

Da avere paura.

Peccato che la recita di Nenie durò solo qualche secondo, per poi scoppiare in una timida risata e una mano porta con un sorriso: "Noz, giusto? Io sono Nenie." Voltandosi poi verso l'uomo barbuto aggiunse: "E immagino che il piacere sia anche mio, Maddeo, ma sebbene si parlasse di tabacco nessuno a questo tavolo pare esserne provvisto, quindi immagino sia un discorso a vuoto."

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Faccio fatica a respirare e quasi soffoco quando sento le parole di Nenie, per poi rilassarmi, anche se mangio la zuppa con molta calma. Non si sa mai che non stesse scherzando realmente

Quindi dico al gigante canuto Si parla solo di tabacco... Che si sia finiti nel tavolo dei bambini? Ahahah

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La locanda sembra riempirsi sempre di più . La paura sembra mettere sete al popolo...la sera e' ormai calata e il posto e' pieno zeppo. Due soldati in armatura completa, spade lunghe al fianco, con una piuma rossa sul l'elmo entrano e si dirigono al banco , dove ce ne sono altri due, che stanno bevendo birra in modo rumoroso . Con parole brusche e movimenti ineducati, fanno alzare due uomini che stavano bevendo li' a fianco e occupano i loro sgabelli, ordinando poi a gran voce della birra chiara.

A un tavolo in un angolo , dove si stava giocando a dadi, si accende un alterco tra due giocatori, volano spintoni e qualche pugno, mentre uno dice all'altro: Amico degli elfi! Figlio di una ******* con le orecchie a punta!. Subito si forma un cerchio di persone intorno ai due che se le stanno dando di santa ragione. I soldati al banco sghignazzano e non sembrano voler intervenire. Le cameriere si allontanano allarmate, mentre l'oste osserva preoccupato...

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