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Campagna in solitaria- L'inizio di un'era oscura.


Lucifero

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Dolore. Fitte di dolore percorrono il tuo corpo. Tagli, lividi, contusioni, nulla di grave in realtà, ma il dolore è comunque insopportabile, è un dolore che lacera l'animo. La fattoria è distrutta, i campi bruciati, il fienile saccheggiato e raso al suolo, gli animali sgozzati o mangiati ancora vivi... Crudi... La tua famiglia è stata massacrata, madre e figlia stuprate e uccise, tuo padre sventrato e impalato... Ma questo non è certo il momento di piangerei addosso. Ci sarà il tempo dei rimpianti, ma prima viene la vendetta. Sei svenuto alcuni giorni prima. Lo si capisce dalla fame che senti, dall'odore di cadavere che appesta l'aria e dalle condizioni dai corpi della tua famiglia e degli animali.

Il cielo si sta facendo scuro, mentre gli ultimi raggi scarlatti del sole morente abbandonano il cielo. La casa distrutta malcela alla vista gli ultimi oggetti di tuo padre, ex soldato di poca fortuna. Un giaco di maglia, una spada lunga e una spada corta si affacciano, danneggiati e sporchi per ciò che hanno subito negli ultimi giorni.

La notte, lentamente, stende la sua nera ala e copre il tuo mondo, calandoti nelle tenebre totali. Solo la luna piena e i rombi profondi di un temporale lontano ritengono compagnia. Devi sbrigarti... I tuoi vicini distano un'ora e a te non resta molto tempo di più...

Spoiler:  
Si comincia, spero di essere all'altezza delle tue aspettative a livello di storia e narrazione. Cercherò per quanto mi sarà possibile di descrivere al meglio ciò che avviene... Buona partita!
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Lacrime sgorgano dal mio viso inespressivo, il dolore è forte, sia fisico che mentale.

A fatica riesco ad alzarmi, i morsi della fame, la decomposizione dei corpi, non so quanto sono stato li a terra, ma sicuramente non qualche ora.

Entro in casa, o per lo meno quelli che oramai erano solo i resti della casa, alla ricerca di qualche cosa, la qualsiasi, che mi permetta di scavare delle tombe per i miei familiari.

Un temporale si sta avvicinando sempre più, ma non mi importa, voglio per prima cosa seppellirli, delle tombe anonime, senza nulla sopra se non la cenere del legno bruciato, e una promessa di vendetta.

Entro nuovamente in casa dopo aver finito, il sole ormai lontano da un pezzo, raccolto l'equipaggiamento di mio padre, lo stesso con cui mi ero allenato spesso, di nascosto, so come si usa.

Ormai sono lontane le persone che hanno fatto tutto questo, il volto di quell'uomo però mi rimarrà sempre impresso nella mente.

Non so se hanno fatto razzie anche dai vicini, ma non ho molte scelte se non andare a controllare, dopo essermi messo la corazza e le armi ai fianchi, a causa del poco cibo a mia disposizione.

Spoiler:  
Sono abbastanza tranquillo nel livello narrativo e di trama, non ho grosse esigienze, comunque cercherò di mantenere pure io un certo livello nella descrizione delle mie azioni, e credo di essermi preso in questo momento la tempesta in pieno xD
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La notte sopraggiunge e la pala ancora non cessa di vangare il terreno. La pioggia si unisce alle lacrime, rendendo più rapido il lavoro... Impieghi quasi quaranta minuti per scavare le fosse e posizionarci dentro i cadaveri, l'odore disgustoso ti fa salire i conati di vomito, ma il pensiero della vendetta li ricaccia indietro.

È notte fonda quando finalmente ti metti in viaggio. La strada è allagata e il fango ti rallenta ulteriormente. La stanchezza attanaglia le tue membra, ma, dopo quelle che sembrano quasi due ore di viaggio, vedi, in lontananza, le luci della fattoria vicina, che, una dopo l'altra, vanno velocemente spegnendosi. Solo un'esile figura rimane in movimento, fuori dalla porta, lo riconosci... Si tratta del capofamiglia, Peter Harrowson, che si dondola su una sedia, mentre tuoni, lampi e fulmini sconvolgono il cielo, squarciando il nero velo della notte.

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I miei occhi si allargano all'improvviso vedendo una figura familiare viva, temevo che avessero saccheggiato anche da loro, i pensieri di cosa possa essere successo iniziano a vorticare nella mia mente, confusi.

Inizio a camminare verso quella figura familiare, prima lentamente, poi iniziando a correre, inciampando pure qualche volta, ma continuando a dirigermi verso di lui, iniziandone a chiamare il nome, cercando di superare il rumore della tempesta.

PETER! PETER!

Continuai a chiamare, avvicinandomi sempre più.

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Nella notte la figura umana sembra spaventata e confusa, non capisce da dove venga urlato il suo nome. Ad un tratto sembra accorgersi di te e comincia a correrti incontro, incurante della pioggia incessante.

Poi, il buio... I rumori si attutiscono, la vista si oscura e perdi conoscenza. Senti qualcuno sollevarti di peso e poi più nulla...

Non ha sogni, solo incubi, rivivi continuamente le razzie subite, lo stupro e gli omicidi, la casa è sempr e presente così come la hai lasciata...

Ehi, si sta svegliando, presto venite... i suoni giungono alle tue orecchie come ovattati, ma distingui chiaramente i passi di qualcuno che si avvicina... ehi Parven, che diamine ė successo? Perché correvi nella tempesta? E come mai tuo padre ti ha concesso di indossare il suo equipaggiamento?

Il suo tono è a metà tra lo stupito e l'apprensivo. Evidentemente nessuno è ancora a conoscenza della sorte della tua casa...

Fitte di fame e di sete attanagliano il tuo stomaco, evidentemente sei rimasto svenuto per un po' di giorni...

La stanza è piccola, il soffitto il legno e il letto di paglia ti fanno ricordare la tua vecchia camera. L'odore e il fumo delle candele di sebo pizzicano occhi, gola e naso, facendoti lacrimare gli occhi, ma quello non è l'unico motivo...

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Vedo l'uomo che non capisce da dove viene la voce che chiama il suo nome, cerco di urlare "sono qui" ma le forze che fino a poco prima mi sostenevano mi abbandonano, inciampo nuovamente, ma questa volta non mi rialzo, gli occhi pesanti si chiudono nuovamente.

Sono di nuovo li davanti, cerco nuovamente di reagire, come feci allora, ma di nuovo la mia forza non era sufficiente, le lacrime tornavano a solcare il mio volto mentre l'odore della casa che bruciava misto a quello del sangue torna a tormentarmi, e all'improvviso ecco davanti a me Peter.

Padre...

Sussurro semplicemente, prima che altre lacrime sgorgano dal mio viso.

Loro....Tutti...

Riesco semplicemente a dire, portandomi le mani a coprirmi il volto.

Dei bastardi...hanno distrutto tutto....

Dico con difficoltà.

Sono rimasto solo....

Cerco di alzarmi e cercare l'uscita.

Devo trovarlo.....Devo vendicarmi....

Continuo a sussurrare con un misto di rabbia e disperazione.

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Calmati ragazzo e comincia il discorso da capo... il tono di Peter è pacato, pregno di malinconia e apprensione, i suoi occhi lasciano trapelare tutto ciò che ha capito. Intanto la moglie ti sta medicando le ferite al meglio, cercando di non farti troppo male, ma alcune fitte ti gelano mentre parli...

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Mi fermo dal parlare, mi lascio medicare cercando di mettere in ordine i miei pensieri.

Il mio tentativo di andarmene si è fermato praticamente subito, a causa dei dolori delle medicazioni, aspetto finchè non finisce il tutto.

Un gruppo di banditi...Ha distrutto tutto....ucciso tutti....sono vivo probabilmente perchè mi credevano morto...ricordo il volto del loro capo...

Il discorso è lento e pieno di pause, i miei occhi chiusi, cercando di non far tornare alla vista quelle scene inutilmente, ma un minimo sto iniziando a calmarmi, ma questo non fà altro che alimentare la mia rabbia.

Infine apro gli occhi, girandomi verso l'uomo davanti a me, e dico:

Comunque sono felice di sapere che voi siete ancora.....Qui.

Dico quest'ultima frase con un sorriso triste in volto.

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La voce del vecchio si fa grave.. Allora è vero ciò che si dice in paese, le razzie sono diventate veri e propri massacri... Dormi Parven, domattina ti daremo da mangiare e poi andremo a vedere cosa è rimasto di casa tua.... poi, con voce flebile aggiunge Buona notte e così dicendo esce dalla stanza insieme agli altri...

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Solo terra bruciata....e le tombe della mia famiglia...

Dico semplicemente, prima di rispondere con un buona notte pure io.

Osservo la loro famiglia uscire dalla stanza, il sonno è difficile da raggiungere, grazie ai ricordi che tornano in mente, nulla nella stanza riesce ad alleviare il pensiero, e prima di riuscirmi ad addormentare cerco con lo sguardo le armi che avevo con me.

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Ti svegli quando ormai il sole è già alto in cielo e comincia la sua inesorabile discesa. In tavolo c'è una grossa scodella di stufato con un biglietto mangia, noi torniamo presto La casa è deserta e il silenzio irreale rievoca quello che segui il tuo primo risveglio dopo la razzia

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Quando mi sveglio mi rendo conto di essere solo, mi prende il panico, e cerco le mie armi e la mia armatura, per indossarle.

Nel mentre mi continuo a guardare attorno, cercando di evitare di farmi prendere di sorpresa da un'eventuale incursione, prendo poi il piatto e mi dirigo all'esterno, sedendomi a mangiare dove la notte della tempesta era seduto l'uomo che mi ha accolto in casa sua, Peter.

Continuo a guardarmi attorno nervoso, sperando non gli succeda nulla, e cercando delle traccie su dove possano essere andati tutti, anche se con poche speranze, vista la mia scarsa conoscenza in questo campo.

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Le tracce nel fango si perdono poco dopo le recinzioni, la dove la strada si fa più dura, ma in lontananza spuntano le figure dei proprietari di casa... Impiegano circa mezz'ora per arrivare da te, gli sguardi tristi e la rabbia in viso non lasciano dubbi su dove siano stati. Peter estrare dallo zaino un fagotto contenente alcuni spiccioli e un paio di coltelli affilati Mi dispiace, è tutto cciò che abbiamo trovato fra le macerie. Saremmo tornati prima, ma il temporale aveva scoperto i tuoi genitori e abbiamo deciso di dargli degna sepoltura... Vedo che hai mangiato, bene bene, era di tuo gradimento? Vieni rientriamo, puoi rimanere qui da noi finché vuoi, ma fra una settimana andremo in città se ci vorrai seguire...

Spoiler:  
perdonami i primi post erano fatti solo per darti l'equipaggiamento. Inoltre sono piuttosto sotto col lavoro, quindi non ti assicuro la frequenza giornaliera di post che vorrei tenere
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Cerco le traccie, non è chiaro dove siano andate, ma lo diventa quando ritornano.

Gli avevo detto che non avrebbero trovato molto....

Penso, mentre li ringrazio per quello che hanno riportato.

In verità non ci ho fatto molta attenzione al sapore del cibo, ero più preoccupato se vi succedeva qualche cosa sinceramente.

Penso poi alla proposta di andare con loro in città, e annuisco.

Verrò, ma non starò molto qui, durante il giorno tornerò li, voglio trovare qualsiasi indizio che mi riporti.....a loro....

Dico con difficoltà, ma con l'intenzione di farlo.

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Durante la settimana ogni giorno sono tornato alla mia vecchia abitazione, in cerca di qualsiasi cosa che mi potesse tornare utile per trovarli, ma nulla mi era saltato all'occhio.

Il dolore per la perdita della mia famiglia, seppure ancora forte, ha cessato di esprimersi con pianti, i silenzi comunque sono continuati.

Quando è il momento di partire mi assicuro di avere tutto con me, incluse le armi e l'armatura.

Ho una brutta impressione....

Dico tra me e me mentre usciamo dall'edificio per dirigerci in città

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  • 2 settimane dopo...

Spoiler:  
scusa l'attesa, non mi sono dimenticato di te

In cielo c'è qualcosa di strano, sarà la mancanza di uccelli, di nuvole o di vento, ma la brutta sensazione iniziale non ti abbandona mai. Sai, per esperienza che la città dista qualche giorno di cammino e voi siete rallentati dall'avanzata età dell'uomo, in compenso avete scorte per un po'.

Osservando qua e la noti poi una cosa particolare. Peter, l'anziano amico di famiglia che ti ha salvato dalla strada dopo la tua fuga sta leggendo, cosa strana, sapevi che la moglie era acculturata, ma lui no

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Spoiler:  
Non mi è chiara una cosa, quanti siamo in viaggio?

Sto continuamente a guardarmi attorno, quella sensazione non mi abbandona, e non ne capisco il reale motivo.

Il viaggio durerà parecchio, e la speranza è che questa sensazione non duri a lungo.

Cerco di distrarmi guardando ad altro, quando noto l'anziano leggere, senza farmi notare tropo cerco di capire cosa stia leggendo, in quanto non sapevo che anche lui sapesse farlo.

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nella mia mente inizia a formarsi la malsana idea che io possa non avere di fronte la persona che conoscevo, e se nessuno di loro si è sorpreso alla vista di quello che fa, potrei essere in grave pericolo.

Ma se cosi fosse, perchè non eliminarmi subito? Non ci vedo chiaramente in questa storia, per questo decido di continuare a viaggiare con loro, ma stando molto attento alle loro azioni, cercando di non farmi prendere di sorpresa e stando più distaccato di prima.

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