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AIUTO! per risolvere situazione Ongame + delucidazioni (URGENTISSIMO!!)


Messaggio consigliato

è una meccanica che non rende nè l'idea ne l'utilità di prendere un ostaggio. esempio:

TUTTI FERMI O LO AMMAZZO! PERO' SE INIZIATE A MUOVERVI PER IMPEDIRMELO CI METTERO' TRA I 10 E 20 SECONDI A UCCIDERLO, DANDOVI COSI' IL TEMPO DI LANCIARMI TRANQUILLAMENTE TUTTI GLI INCANTESIMI/FRECCE/QUALSIASI ALTRA COSA SENZA GROSSI RISCHI. QUINDI NON TENTATE SCHERZI!

l'idea di prendere un ostaggio (per me) è che al minimo segnale di pericolo l'ostaggio muore. subito. che è il motivo per cui la gente che vuole liberare l'ostaggio non cercherà di uccidere te.

si potrebbe anche dire che non ha senso prendere in ostaggio una persona che in polleggio resiste a una valanga e sperare di ucciderla con un solo colpo. e che è per questo motivo che prendere qualcuno in ostaggio non è una manovra così utile come potrebbe sembrare. cmq penso che possa essere sensato introdurre qualcosa che permetta di prendere ostaggi in modo utile. anche perchè l'assassino invecie di essere 1 sono 2 la cosa riacquista immediatamente senso. uno le tiene in lotta (pined) e l'altro lo minaccia, col -4 alla CA e la possibilità di fargli qualsiasi cosa tranne un colpo di grazia.

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si dà per scontato che non lo sia

Se il compagno fosse stato in condizioni almeno precarie lo avrebbe detto.

Solo vostre supposizioni per supportare il vostro punto di vista, la realtà è: non si sa come stanno le cose; ciò che deriva da queste supposizioni è irrilevante, se non prende in considerazione anche tutte le altre possibilità.

In una situazione di pericolo, se l'ostaggio ci interessa tenerlo vivo, è scontato temere il peggio, non augurarsi che non vada così.

Una serie di esempi su come l'ostaggio (di cui peraltro si ignorano totalmente le azioni, della serie chissenefrega se lui ha paura e non si vuol far ammazzare, non può farlo solo perchè suppone sulla base di regole che non dovrebbe conoscere, che quello dietro di lui in nessun modo può ucciderlo) potrebbe essere bloccato e/o morire in uno o massimo due round, mentre l'assassino può rimanere vivo tranquillamente:

l'assassino ha una lama avvelenata e paralizza facilmente l'avversario, compreso ovviamente l'ostaggio, quindi lo tiene da dietro per servirsene come scudo

l'ostaggio è a terra, impossibilitato a muoversi perchè in ginocchio e con le mani legate/ammanettate

l'assassino possiede un anello di invisibilità, per cui può da regola lasciar andare l'ostaggio, diventare invisibile e furtivizzarlo nello stesso round

il pugnale dell'assassino è una lama magica piuttosto potente, a sufficienza da riuscire a fare una ventina di punti di danno totali, ed il png ha talenti e capacità che aumentano le probabilità di critico, tanto da riuscire a piazzarlo con unn 15 o più e infliggere ad un pg di settimo un minimo di 40 danni.

posso continuare ma è inutile, tutte le altre situazioni sono supposizioni e basta, giusto per fare un esempio nessuno ha considerato le reazioni possibili dell'altro pg, dell'ostaggio e dell'ambiente circostante, men che meno le abilità di cercare del ladro che riterrei sufficientemente alte da individuare lo stregone invisibile con una facilità disarmante (cd 20 per uno di liv. 15 è uno scherzo) o semplicemente la dotazione in oggetti magici che tutti nella scena avranno.

Fatto sta che questa, quell'istante in cui l'assassino punta alla gola il pugnale, non è una scena di combattimento, infatti non esistono regole (paradossalmente eh?) che permettono a qualcuno di puntare alla gola il pugnale a qualcun'altro, durante una qualsiasi situazione. Le regole di combattimento prevedono danni non letali o danni letali, ma non c'è nessuna regola che preveda che con un attacco si possa volontariamente NON fare danni, e l'azione di puntare alla gola un'arma, non è contemplata da nessuna parte nelle regole.

Ovviamente, visto così si sta giocando a heroquest e non a d&d, ma visto che tutti parlate solo di regole, così sia.

Strano, perchè pensavo si parlasse di gioco di ruolo, io...

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Innanzitutto, gradirei se la smettessi di insinuare ogni due post che noi giochiamo a D&D come a Monopoly solo perché usiamo le regole: qua siamo su un forum, non al tavolo di gioco, per cui se l'OP non specifica che nella sua campagna vale l'homerule X o si ignora la regola Y si deve discutere partendo dalle regole comuni. Che, fra parentesi, non tolgono niente all'interpretazione e al gioco di ruolo se le si usa con la dovuta cognizione di causa.

Allo stesso modo, secondo il principio per cui si lavora su quello che ci è dato, è tanto inutile fare supposizioni del tipo "magari l'ostaggio è in fin di vita e ammanettato" o "magari l'assassino ha il coltello avvelenato", perché tanto varrebbe dire "magari il DM manda un drago antico a salvarvi e questa discussione è inutile".

Se l'OP non ci dice che esiste un fattore in grado di risolvere la situazione allora o il fattore non c'è, il suo PG non lo sa o lui si è scordato di informarcene, per cui dobbiamo rispondere come se tale fattore non esistesse.

Per cui se non ci dice che l'ostaggio è stato colpito da un blocca persone o che l'assassino può diventare invisibile, allora dobbiamo dare per scontato che non sia così. E dato che essere in fin di vita è rilevante ai fini della situazione molto più che non essere a pieni pf o a metà vita, dobbiamo considerare i secondi casi.

non è una scena di combattimento

La distinzione in scene ha senso a livello narrativo e di preparazione dell'avventura, ma qui non ne ha, visto che tanto le regole sono le stesse per tutte le scene.

Infatti non esistono regole (paradossalmente eh?) che permettono a qualcuno di puntare alla gola il pugnale a qualcun'altro

Non c'è nessuna regola che preveda che con un attacco si possa volontariamente NON fare danni

Un attacco che non faccia danni non è un attacco o è un attacco mancato, però esistono le regole per le azioni preparate che funzionano abbastanza bene per situazioni di questo tipo. A loro volta, le regole per gli attacchi mirati sono assenti.

A questo punto cosa facciamo? Usiamo le regole che più probabilmente si applicheranno alla situazione, perché le regole sono l'unica base oggettiva di cui, dunque, possiamo discutere.

Ovviamente, visto così si sta giocando a Heroquest e non a d&d, ma visto che tutti parlate solo di regole, così sia.

Strano, perché pensavo si parlasse di gioco di ruolo, io...

Perché ovviamente considerare le regole è indice di chiusura mentale, rule lawyering e incapacità di giocare di ruolo.

Ancora una volta, smettila con queste insinuazioni: sono fuori luogo, fastidiose e inutili ai fini della discussione.

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Siccome non siamo nella testa del DM dell'OP, possiamo rispondere alla sua richiesta solo utilizzando un terreno comune: il regolamento.

A nessuno, comunque, viene in mente che in D&D non ci siano regole per sgozzare un prigioniero perché è un gioco in cui i PG sono degli eroi e quindi non possono morire in modo così stupido? Nei film di azione il protagonista si libera SEMPRE da chi gli punta un coltello alla gola.

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Questa è la regola per fare furtivi in combattimento.

È la regola per fare i furtivi. Che tu sia in combattimento o meno.

Qui però il giocatore vuole fare una cosa NON compresa nel regolamento.

Primo, non è il pg ma un png a volerlo fare. Secondo il regolamento di base non prevede i colpi mirati, quindi non sarebbe possibile farlo a prescindere (ammesso che la distinzione che fai fra combattimento e non combattimento sia valida o abbia senso).

Voglio fare un furtivo - Posso farlo, il mio avversario, sorpreso, non ha bonus alla destrezza.

Voglio però fermarmi dopo aver mirato - i danni del furtivo sono danni di precisione - e aver appoggiato il pugnale sul punto mirato. A quel punto affonderò il pugnale in un secondo momento. Se riesco a infilare il pugnale nella carne, il colpo andrà in quel punto.

No: hai perso l'elemento sorpresa. Il tuo avversario non è più impossibilitato a difendersi. Da di avere un pugnale alla gola e può tentare di non farsi colpire.

E' una possibilità non compresa nel manuale. Però è ragionevole che, se posso fare una cosa, possa fare anche l'altra. Non sembra sbilanciante e non c'è motivo per non permetterlo.

È sbilanciante perché permette di fare un furtivo anche se non potresti. I motivi per non permetterlo li ho già detti sopra.

Se è in grado di colpire con quell'attacco, non vedo motivo per cui non possa colpire ma fermarsi prima di bucare la pelle: probabilmente è quello che ha fatto in allenamento migliaia di volte con il suo maestro. Il DM decide come gestirlo.

Che lo possa aver fatto per allenarsi è un conto. Che questo, allenamento o meno, gli consenta di fare un furtivo quando non potrebbe è tutto un altro discorso.

Assolutamente no, ovviamente. Se l'avventurero non è in grado di colpire un colpo vitale con l'avversario sorpreso, non è in grado neanche di puntare quel punto vitale con il coltello, nelle stesse condizioni.

Quindi fammi capire: un guerriero di 15 livello che prende in ostaggio un personaggio di 5 livello non lo può sgozzare puntandogli un coltello alla gola nonostante abbia passato la sia vita a combattere mentre un ladro, anche di livello più basso potrebbe solo perché ha il furtivo? Furtivo o meno la scena è sempre la stessa: un coltello puntato alla gola, pronto ad affondare. Cos'è, il guerriero è un sasso che non sa spingere un coltello? Manchi di coerenza narrativa.

Non si sta parlando del fatto che si debba garantire un colpo di grazia per motivi di raccontabilità, o annullare il vantaggio di avere punti ferita. Si discute del fatto che l'assassino vuole dividere su due round un'azione che di norma ne richiede uno (attacco furtivo), prendendo nel mentre uno svantaggio (ad esempio un TS sui riflessi). Sembra ragionevole, è raccontabile, e si concede. Ad un giocatore lo concederei.

Ma solo se ha il furtivo. E perché non concedere di dividere ad esempio anche il combattimento con due armi?

Concordo: un buon master masterizza il più possibile aderente al regolamento, ufficiale o comunque noto al gruppo. Ma quello che dico, e che abbiamo già discusso proprio con te in passato, è che se un master sbagliasse (e in questo caso non sono neanche d'accordo che sia un errore), non è una buona risposta ignorare quello che dice. Il personaggio deve interpretare la realtà attraverso il filtro del DM. Se il giocatore non concorda con l'interpretazione del master, ne discute a sessione finita: "Guarda, sono stato spiazzato dalla tua interpretazione delle regole e questo mi ha creato dei problemi". Ma non gli si tira addosso il manuale o, peggio, si insiste a interpretare la realtà a modo proprio.

E sono d'accordo. Il punto è però che il master deve farmelo sapere in anticipo. Perché il pg non può non sapere come funziona.

Non è così che l'ho intesa leggendo l'OP. La situazione mi sembra la classica situazione in cui mi puntano un pugnale alla gola e mi dicono "se ti muovi ti ammazzo". Mi blocco sul posto (non ha usato un termine tecnico come pinned o in a grapple), ma non sono in lotta o altro: semplicemente il mio avversario ha un'azione preparata, e io non mi muovo perché so che mi ucciderebbe.

Sì, ma concedi che al 7 livello, se ho una buona scorta di pf e voglio tentare una difesa, la singola coltellata non mi preoccupa? Non parlo di un attacco completo, ma di una singola coltellata da cui mi difendo attivamente.

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Allo stesso modo, secondo il principio per cui si lavora su quello che ci è dato, è tanto inutile fare supposizioni del tipo "magari l'ostaggio è in fin di vita e ammanettato" o "magari l'assassino ha il coltello avvelenato", perché tanto varrebbe dire "magari il DM manda un drago antico a salvarvi e questa discussione è inutile".

Ancora tue supposizioni che vuoi far passare per la verità assoluta, sempre per avvalorare la tua tesi.

Se si va a vedere la domanda posta è:

voglio sapere se l'avversario può preparare l'azione per sgozzare il mio compagno, prima che io uccida lui con un dardo incantato.

Sulla base di questa affermazione, si dovrebbe supporre non tanto che l'assassino gli faccia o no un furtivo e riesca ad ucciderlo da pieni punti ferita, ma che il DM ha già avvertito lo stregone: tu fai una mossa e il pg MUORE. Come? non ci è dato saperlo, ma mi pare evidente che le opzioni sono due: fai così e rimane vivo, non lo fai e muore.

L'errore del personaggio è valutare la situazione dal punto di vista della regola che lui ritiene l'unica applicabile alla situazione, quando non è così.

Se la sua intenzione è quella di far rimanere vivo il suo compagno al 100% E uccidere il boss e il png che è l'oggetto del contendere, per un puro calcolo matematico di probabilità, bisogna rispondergli che non riuscirà a farcela, assumendo un atteggiamento di questo tipo, necessita trovare una soluzione diversa perchè il rischio che non succeda ciò che vuole, è troppo elevato.

Io non insinuo che giochiate a monopoli perchè osservate le regole, ma affermo che se seguite solo le regole e basate tutti i vostri ragionamenti solo sulle regole e non sulla situazione, prendendo in esame ANCHE altre possibilità, sono i vostri stessi metodi a dimostrarlo, a differenza ad esempio dell'affermazione ultima di MDM

A nessuno, comunque, viene in mente che in D&D non ci siano regole per sgozzare un prigioniero perché è un gioco in cui i PG sono degli eroi e quindi non possono morire in modo così stupido? Nei film di azione il protagonista si libera SEMPRE da chi gli punta un coltello alla gola.

questa tiene conto del contesto del gioco, non solo delle regole, per cui l'accetto anche se non la condivido in pieno (basti pensare che Conan il Barbaro, nel film, muore sia lui che la sua donna in seguito, e non proprio in modi bellissimi: vengono catturati sbronzi nella taverna eh), però può dare spunto su come magari si evolverà la situazione: il pg ostaggio viene colpito, ma riesce a divincolarsi a tempo e i suoi danni non sono gravi (vediamo cosa ne penserà dopo del suo "amico" stregone), sopravvive e magari si porta dietro una cicatrice sul collo.

La distinzione in scene ha senso a livello narrativo e di preparazione dell'avventura, ma qui non ne ha, visto che tanto le regole sono le stesse per tutte le scene.

questa è una bella novità: le regole di combattimento sono uguali identiche a quelle per l'interazione, ossia menare di spada ad uno e raggirarlo si fa nello stesso modo...a me, non risulta.

Sì, ma concedi che al 7 livello, se ho una buona scorta di pf e voglio tentare una difesa, la singola coltellata non mi preoccupa? Non parlo di un attacco completo, ma di una singola coltellata da cui mi difendo attivamente.

attento: il personaggio che è bloccato, come fa a sapere che sarà una semplice coltellata?

Il giocatore può saperlo, ma il personaggio come fa a saperlo? Non è un pò metagioco questo?

Niente ti vieta di fare l'azione, però vai incontro ad alcuni rischi e pericoli a te ignoti, e di cui ovviamente devi farti carico.

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È la regola per fare i furtivi. Che tu sia in combattimento o meno.

Assolutamente d'accordo, la specifica non era inteso come "Al di fuori del combattimento le regole sono diverse". Semplicemente l'ho aggiunta per chiarire che la regola dei colpi furtivi è stata pensata all'interno del combattimento, in cui non c'è alcun motivo per cui vorrei fare un'azione in due turni se posso farla in uno. Al di fuori del combattimento invece potrebbe avere uno scopo volerlo fare. Se il master decide che la mancanza è dovuta ad una mancanza di esaustività del regolamento, il master decide come gestirlo visto che il manuale non lo fa.

Secondo il regolamento di base non prevede i colpi mirati, quindi non sarebbe possibile farlo a prescindere.

Non lo interpretavo infatto come un colpo mirato, ma come un colpo furtivo. Semplicemente diviso in due round (generalmente considerato uno svantaggio). L'assassino ha la sorpresa nel primo, il personaggio è flat footed, ma l'assassino vuole terminare il colpo nel secondo round.

Nonostante sia uno svantaggio (più round), pagherà un prezzo per questo: il giocatore potrebbe sfruttare la sua indecisione (fermarsi e ripartire è più difficile), e il DM deciderà come gestirlo.

L'azione sembra raccontabile e non sfruttabile, non sbilanciante, la accetto. Per un PNG come la accetterei per un PG.

Ovviamente, non essendo sul manuale, spiegherei ai PG come ho intenzione di gestire la cosa nel momento in cui si verificasse e prima che loro compiano delle scelte, sia se è un PG sia se è un PNG ad avere iniziato l'azione.

Ammetto che non è scontato che un DM la accetti come regola: da giocatore se chiedessi al DM di farlo e lui me lo negasse non mi infastidiribbe. Rientra nell'ampia zona grigia di scelta del DM se permettere o meno un'azione non descritta esplicitamente nel regolamento ma tendenzialmente ragionevole.

Quindi fammi capire: un guerriero di 15 livello che prende in ostaggio un personaggio di 5 livello non lo può sgozzare puntandogli un coltello alla gola nonostante abbia passato la sia vita a combattere mentre un ladro, anche di livello più basso potrebbe solo perché ha il furtivo?

Quando un avversario è sorpreso, un ladro fa più danni di un guerriero di livello più alto. L'avversario è sorpreso: il ladro fa più danni di un guerriero di livello più alto, a questo mi attengo. La richiesta del PG/PNG è di spostare l'attacco furtivo, che potrebbe fare, ad un round successivo, non di fare una fatality perché "ho il pugnale alla gola, l'ammazzo!". Se il PG ha ancora abbastanza punti ferita, non temerà né il mio furtivo né l'attacco del guerriero di 15, e giocherà di conseguenza. La coltellata sarà deviata sul mento, si muoverà di scatto, quello che vuole.

Ma solo se ha il furtivo. E perché non concedere di dividere ad esempio anche il combattimento con due armi?

Non capisco cosa voglia dire questa frase. Di che situazione stai parlando?

E sono d'accordo. Il punto è però che il master deve farmelo sapere in anticipo. Perché il pg non può non sapere come funziona.

Certo, forse mi sono spiegato male.

Un buon DM usa le regole nel modo più aderente possibile. Comunque, se nel caso in questione le avesse usate male (a prescindere dal fatto che nel caso in questione non concordi che le stia usando male), il giocatore deve comunque interpretare il suo personaggio alla luce dell'interpretazione del DM. Per il personaggio, quello che racconta il DM è la realtà. Anche perché non sa tutti i risvolti. Se ad esempio l'assassino fosse di una classe di prestigio segreta, inventata dal DM per la campagna, con una abilità speciale "Può applicare i danni da furtivo in grapple"? Il personaggio vede solo l'amico cadere morto, non dubita l'evento, non lancia il regolamento al DM e non ferma la sessione. Non se l'aspettava (problema), ma va avanti accettando quanto raccontato come la realtà.

Il giocatore poi può discutere con il DM a fine sessione se pensa sia uno scarso DM, e il DM può o meno spiegargli il motivo della sua scelta. Ma è una questione da risolvere tra persone, non durante la sessione.

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Beh sicuramente il personaggio avrà un idea del tempo in cui rimarrebbe vulnerabile se tentasse una reazione o se il mago lanciasse un incantesimo sull' assassino, tipo mi ci vuole 1 secondo a girarmi o ci vogliono 3 secondi perchè l' incantesimo del mago faccia effetto.

Poichè anche lui può preparare azioni saprà all' incirca cosa si può fare in risposta ad un azione.

Comunque la situazione prendo un ostaggio e "minaccio di tagliargli la gola se non fate quello che dico" non mi sembra esattamente furtiva, quindi anche l' attacco furtivo da un punto di vista interpretativo potrebbe essere traballante, visto che non si tratta solo di un colpo preciso e mirato ma anche dello sfruttare la distrazione del bersaglio dovuta alla sorpresa o al fiancheggiamento.

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Cerco di sintetizzare, altrimenti altro che wall of text..

attento: il personaggio che è bloccato, come fa a sapere che sarà una semplice coltellata?

Il giocatore può saperlo, ma il personaggio come fa a saperlo? Non è un pò metagioco questo?

Niente ti vieta di fare l'azione, però vai incontro ad alcuni rischi e pericoli a te ignoti, e di cui ovviamente devi farti carico.

Veramente ha più senso che sia il pg a saperlo. Io da pg, con un coltello alla gola, mi aspetto una coltellata. Al massimo è avvelenata. È chiaro che prendo il rischio. Ma lo prendo perché il pg sa che una coltellata la regge. E comunque niente gli vieta di difendersi attivamente. Io valuto, da giocatore e da pg che una coltellata la reggo. Non è metagame: il pg ha già affrontato scontri e sa che può reggere determinati colpi. Sarebbe metagame se io sapessi come è fatto il png e sapessi ad esempio che può fare un furtivo al volo perché magari è un mistificatore arcano.

Assolutamente d'accordo, la specifica non era inteso come "Al di fuori del combattimento le regole sono diverse". Semplicemente l'ho aggiunta per chiarire che la regola dei colpi furtivi è stata pensata all'interno del combattimento, in cui non c'è alcun motivo per cui vorrei fare un'azione in due turni se posso farla in uno. Al di fuori del combattimento invece potrebbe avere uno scopo volerlo fare. Se il master decide che la mancanza è dovuta ad una mancanza di esaustività del regolamento, il master decide come gestirlo visto che il manuale non lo fa.

Però a me qui pare una situazione di combattimento.

Non lo interpretavo infatto come un colpo mirato, ma come un colpo furtivo. Semplicemente diviso in due round (generalmente considerato uno svantaggio). L'assassino ha la sorpresa nel primo, il personaggio è flat footed, ma l'assassino vuole terminare il colpo nel secondo round.

Non so. A me sembra incoerente: se il furtivo lo faccio quando approfitto del fatto che l'avversario è scoperto, non ha senso che riesco a farlo dandogli tempo. Altrimenti dovresti considerare davvero se il tipo ha o meno la gorgiera.

Quando un avversario è sorpreso, un ladro fa più danni di un guerriero di livello più alto. L'avversario è sorpreso: il ladro fa più danni di un guerriero di livello più alto, a questo mi attengo.

E io ti chiedo: perchè? Perché ti attieni alle meccaniche per questo aspetto ma non per il furtivo? Mi stai fondamentalmente dicendo che nella stessa identica situazione, ma con classi diverse, non diventa più narrativamente accettabile che un guerriero esperto uccida un avversario con un colpo. Il guerriero passa la vita a penetrare le difese avversarie quando gli avversari di difendono attivamente. È capace di fare danni considerevoli. E contro un avversario che minaccia da così vicino non può tagliargli la gola? Perché? Se è una questione di meccaniche allora devi considerarle anche per il ladro.

La richiesta del PG/PNG è di spostare l'attacco furtivo, che potrebbe fare, ad un round successivo, non di fare una fatality perché "ho il pugnale alla gola, l'ammazzo!".

No: la richiesta è di fare un furtivo quando non ha le condizioni.

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Non so. A me sembra incoerente: se il furtivo lo faccio quando approfitto del fatto che l'avversario è scoperto, non ha senso che riesco a farlo dandogli tempo.

A me no.

Approfitto del fatto che l'avversario è scoperto per arrivargli con il pugnale alla gola. Premere il pugnale e bucare la carne posso farlo anche quando è oramai allertato, il colpo è entrato nella sua guardia e ha già raggiunto un punto vitale, garantendomi i danni di precisione anche se finisco nel turno successivo (il punto è quello).

E io ti chiedo: perchè? Perché ti attieni alle meccaniche per questo aspetto ma non per il furtivo? Mi stai fondamentalmente dicendo che nella stessa identica situazione, ma con classi diverse, non diventa più narrativamente accettabile che un guerriero esperto uccida un avversario con un colpo. Il guerriero passa la vita a penetrare le difese avversarie quando gli avversari di difendono attivamente. È capace di fare danni considerevoli. E contro un avversario che minaccia da così vicino non può tagliargli la gola? Perché? Se è una questione di meccaniche allora devi considerarle anche per il ladro.

Non so perché abbiano deciso da regolamento che il ladro è abile a entrare nelle difese e puntare il pugnale in un punto critico, mentre il guerriero non è capace di fare danno aggiuntivo quando l'avversario è sorpreso. E' il modo in cui è descritta la classe, e il regolamento è chiarissimo in questo. Il guerriero, anche se l'avversario è colto di sorpresa, non è capace di fare più danni.

La possibilità di fermare invece l'attacco furtivo a metà e completarlo nel round successivo, non è nel regolamento. Ovviamente il DM può decidere che non è nel regolamento per una specifica scelta del creatore del gioco, o perché non ha pensato che a qualcuno interessasse. Il DM decide, in assenza di una regola, se aggiungerla o meno. RAW va sicuramente contro le regole, RAI è dubbio. Io sono per il sì, tu sei per il no. In questi casi, decide il DM.

Discutere dopo con il giocatore DM, come stiamo facendo noi ora, sul fatto che non si è d'accordo con l'interpretazione RAI usata, è lecito e interessante. Arrabbiarsi durante la sessione (senza sapere se magari l'assassino di cui sopra aveva poteri specifici non noti), rovina il gioco.

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@bobon123:

l'azione di ritardare il furtivo non è regolare e ha più conseguenze di quelle che sembri prospettare (esempio: se posso "colpire" col furtivo per poi effettuare i danni in seguito, cosa mi impedisce, ad esempio, di farlo con un attacco completo per bloccare il cast di un incantatore?) ma ciononostante è giocabile.

Come DM, se l'assassino superasse una prova di lotta, concederei il furtivo in un caso del genere, ma non in ogni tipo di campagna, solo in una narrativa e con regolamento meno pesante. Ad ogni modo, è un'azione ragionevole ma non regolare, che tu hai pensato e che secondo alcuni è applicabile e secondo altri no, o lo è solo in alcuni casi.

Sinceramente, dubito che il DM dell'OP abbia seguito un ragionamento del genere.

Dall'altro punto di vista, ovvero da giocatore, intanto vorrei che la situazione mi fosse chiara sin dal momento in cui devo risolverla (in questo caso, il nodo è "l'assassino può o meno fare il furtivo"), ed eventualmente, se fosse borderline, che fosse discussa.

Sia come DM che come giocatore, trovo più sensato e corretto permettere il dibattito nel momento in cui il caso ambiguo entra in gioco, purché si mantengano tempi e toni civili. Chiaro, se si deve discutere per più di tre minuti o se qualcuno inizia ad alzare i toni ci sta regolare-zero il problema e definire il tutto in seguito, ma preferisco sentire anche le opinioni dei giocatori prima di prendere una decisione di cui non sono certo e che li coinvolge.

@tyrtix:

Io non voglio far passare niente per verità assoluta, a parte cose che vere lo sono indiscutibilmente come, nel caso della frase che quoti tu, il fatto che non si può discutere basandosi sulle cose che potrebbero essere ma solo su quello che abbiamo di sicuro, ovvero quanto ci dicono l'OP e, in secondo luogo, le regole.

Sulla base di questa affermazione, si dovrebbe supporre non tanto che l'assassino gli faccia o no un furtivo e riesca ad ucciderlo da pieni punti ferita, ma che il DM ha già avvertito lo stregone: tu fai una mossa e il pg MUORE. Come? non ci è dato saperlo, ma mi pare evidente che le opzioni sono due: fai così e rimane vivo, non lo fai e muore.

I casi sono due: o il DM sta peccando d'arbitrio (in D&D niente è certo finché non si tira il dado, per cui il PG potrebbe sempre salvarsi) oppure sta interpretando l'assassino, che magari sta minacciando il PG.

Ad ogni modo, l'unica ragione per cui la morte potrebbe essere automatica sarebbe -indovina un po'- railroading.

Quanto a me, se baso i miei ragionamenti sulle regole è perché sono entrato in questa discussione principalmente per rispondere a chi interpretava la situazione descritta in base a una cattiva applicazione delle regole e poi il topic è partito per quel verso.

Sarei stato felice di suggerire all'OP soluzioni alla propria situazione slegate dal regolamento, se fosse riapparso a fornirci delucidazioni :rolleyes:

questa è una bella novità: le regole di combattimento sono uguali identiche a quelle per l'interazione, ossia menare di spada ad uno e raggirarlo si fa nello stesso modo...a me, non risulta.

Le regole per il combattimento sono uguali a quelle per l'interpretazione per la semplice ragione che se ti do una spadata mentre stiamo parlando seguo le stesse regole che se te la tiro in combattimento, mentre se parlo durante uno scontro in arena devo comunque fare una prova di Intimidire, e non un tiro per colpire, anche se siamo in mischia.

attento: il personaggio che è bloccato, come fa a sapere che sarà una semplice coltellata?

Il giocatore può saperlo, ma il personaggio come fa a saperlo? Non è un pò metagioco questo?

Niente ti vieta di fare l'azione, però vai incontro ad alcuni rischi e pericoli a te ignoti, e di cui ovviamente devi farti carico.

Il personaggio -così come il giocatore- sa che quella potrebbe essere una coltellata diversa dalle solite.

Come si diceva, l'assassino potrebbe in realtà avere livelli in una CdP inventata dal DM per fare i furtivi in lotta, potrebbe avere il coltello del dio della morte o tirare un critico vorpal.

Ma, per quanto ci è dato sapere -e, suppongo- quanto è dato sapere al PG, quella coltellata sarà una normale coltellata-non-furtiva nel 99% dei casi, vista la situazione.

Che poi, se l'assassino fa parte della setta segreta degli Accoltellatori alla Gola di Ostaggi e i PG ci restano perché non lo sapevano, questo ha senso pure in game. Quello che mi spiacerebbe se accadesse sarebbe vedere un PG morire perché il DM ha deciso che gli attacchi furtivi funzionavano così (che poi se ci provano i PG a fare certe cose nel 99% dei casi invece non funzionano perché non ci sono nelle regole).

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@bobon123:

l'azione di ritardare il furtivo non è regolare e ha più conseguenze di quelle che sembri prospettare (esempio: se posso "colpire" col furtivo per poi effettuare i danni in seguito, cosa mi impedisce, ad esempio, di farlo con un attacco completo per bloccare il cast di un incantatore?) ma ciononostante è giocabile.

Non si possono mettere ready azioni di round completo. Comunque, da DM, come ho già detto metterei anche uno svantaggio legato all'azione di spostare su due round un'azione da un round. Non è standard, e sicuramente offre una possibilità in più al difensore.

Per chiarire, non la vedo come una home rule: la vedo come un caso in cui qualcuno vuole fare qualcosa che il regolamento non regola. E il master gestisce. Lo permetterei in campagne narrative o meno. Probabilmente la eviterei giusto in giocate esclusivamente ludiche (arena con scontri via via più difficili, dungeon senza storia, etc etc), in cui il DM ha un ruolo troppo da antagonista per essere visto come completamente neutrale.

Sinceramente, dubito che il DM dell'OP abbia seguito un ragionamento del genere.

Non lo so. Comunque quello che sto dicendo è solo che è fondamentale seguire il regolamento per essere un buon master, ma RAI. Vi possono essere situazioni non descritte nelle regole non perché non sono possibili ma perché non sono venute in mente a chi le ha scritte. La regola 0 serve proprio per questi casi. Ma da giocatore è fondamentale, a prescindere da quello che dice il regolamento, seguire quello che dice il DM. Tanto quanto per il DM è fondamentale seguire il regolamento.

Se il tuo DM dice che cadendo da 5 metri ti fai 35 danni, non gli lanci il regolamento e non protesti e non dubiti di aver subito 35 danni. Quella è la realtà che hai percepito, e giochi come se non avessi dubbi sul fatto che sia la realtà. Se c'era un motivo per quel danno apparentemente non spiegato dalle regole, hai giocato bene. Se non c'era un motivo, il master ha masterizzato male e tu hai giocato bene. In ogni caso, è la scelta giusta.

PS: In questi casi non penso sia corretto discutere con i giocatori su come interpretare una regola, rompe la loro immedesimazione e gli impedisce di vedere quello che gli descrivo come la realtà. Inoltre in quel momento l'applicazione della regola non è neutrale, come è la discussione in questo momento, ma può provocare la morte di un personaggio. Spesso non è una bella discussione :)

Quello che invece trovo sempre giusto è spiegare bene ai giocatori come gestirò le regole nel caso facessero un'azione, e cosa è successo a livello di regole, in tutti i casi in cui la gestione è RAI o comunque non univoca.

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Inutile fare mille discorsi sull'interpretazione della scena, laddove non si hanno i giusti dettagli, il fatto è che il suggerimento: secondo le regole (alcune di esse, per inciso solo quelle che ha citato il giocatore) tiragli il mondo di incantesimi, perchè l'assassino non può fare il furtivo al tuo alleato e quindi ucciderlo, è un suggerimento stupido che, fondamentalmente, ha molte più probabilità di ottenere l'effetto opposto a quello desiderato (salvare l'alleato e uccidere i due).

In termini statistici, la probabilità che quella dell'assassino sia una coltellata da 1d4 ferite più il bonus arma (facciamo +4), è estremamente bassa rispetto a quella che sia un attacco che ne infliggerà molte di più; è ridicolo altrettanto l'assunto che state portando avanti da un pò che l'alleato dello stregone sia intonso o abbia molti pf, dato che combattere un png creato per essere un assassino, di livello 15, è assurdo non sia riuscito a ferire nemmeno un pò i due, è invece molto più probabile che li abbia feriti e anche in modo serio.

Tatticamente quella di andare avanti a muso duro e cercare di uccidere l'assassino, è una mossa praticamente suicida, sia in termini di regole che di gioco di ruolo. L'avversario è estremamente più forte, ha superiore esperienza, equipaggiamento e capacità mai viste dai personaggi, da solo li ha messi, a quanto pare, con le spalle al muro. Una persona intelligente, a questo punto, penserebbe a trovare i vantaggi che ha a disposizione e sfruttarli come si deve.

Ultima "supposizione" sulla base delle regole, che penso sia accettabile da tutti come azione disponibile dal ladro (mi costringete a scartabellare le regole per far capire che la situazione è così pericolosa che è, anche contro le apparenze, mortale per i pg).

Un dardo incantato dello stregone non è sufficiente ad uccidere l'assassino: 4d4+4 sono 20 punti di danno e il giocatore ci informa che quest'ultimo ne ha da 20 a 40, ancora..scartato

Incantesimi che colpiscono su riflessi: che ve lo dico a fà, eludere migliorato. Scartati

Incantesimi di blocco: mente sfuggente e alto TS. Scartati

L'assassino è, a quanto pare, un'ombra danzante. Lo stregone casta comunque qualcosa (perchè tanto una coltellata all'alleato non l'ammazza), perde l'invisibilità e colpisce l'assassino; quest'ultimo come azione gratuita molla il suo ostaggio e si nasconde nella sua ombra, quindi si sposta alle spalle di uno dei due pg da nascosto e gli rifila tre coltellate, con annesso furtivo: giù uno dei pg. L'altro rimane da solo e probabilmente muore al terzo round, al quarto se l'assassino vuole essere sicuro e nel frattempo si beve una pozione di guarigione e i pg sono a pieni punti ferita.

In nessun caso, quando si parla di gioco di ruolo, secondo me, si può ignorare l'interpretazione della scena che si descrive, non è giustificazione lo sfruttamento delle sole regole per ottenere un risultato favorevole al pg, solo perchè si è iniziato a parlare di sole regole.

Ps: bobon123, quella che descrivi è una home rule (e non regola zero, per cui si modificano le regole in favore di un qualche motivo deciso dal DM, sbagliato o giusto che sia), e può essere giusta o sbagliata, ma migliora in parte il gioco perchè da quel momento si sa che, in azioni simili, si reagisce in quel modo.

Io però non sono d'accordo che quel metodo non favorisca il personaggio (applicare i danni in seguito all'attacco), perchè mentre aspetti di applicare il danno, le condizioni che ti hanno permesso di arrivare al punto vitale, possono cambiare (ad esempio se davvero fossero in lotta e il pg cerca di divincolarsi), inoltre c'è un vantaggio ancora più grosso: posso così decidere su chi, come e quando applicare il furtivo. Il PG potrebbe morire nel mentre attendi di danneggiarlo, quindi permetterti da lì di fare un round completo, mentre per applicare il danno normalmente useresti del tempo, diciamo almeno una azione standard?

Che ne pensi?

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Ci tengo a precisare che in realtà io al tavolo le regole le altero/ignoro spesso e volentieri, se ha senso farlo, giocando con uno stile più narrativo e freeform rispetto a quello di chi gioca RAW.

Al tempo stesso, però, finché sono sul forum non posso evitare di parlare di regole, visto che sono l'unica base comune e oggettiva che abbiamo.

Ciò detto, sono abbastanza d'accordo su quanto dice bobon123; dove masterizzerei diversamente, mi trovo d'accordo sul fatto che siano decisioni soggettive e che sono lasciate all'arbitrio del DM, per cui evito di discutere caso per caso.

L'unica cosa è che

Se il tuo DM dice che cadendo da 5 metri ti fai 35 danni, non gli lanci il regolamento e non protesti e non dubiti di aver subito 35 danni.

Io, come giocatore, chiederei però al DM se c'è una ragione per cui ho subito 35 danni. Da DM, risponderei con un "è un terreno a gravità aumentata, te ne accorgi dal peso dei vestiti", piuttosto che "ho tirato alto su tutti i dadi, sorry" o "c'è una ragione in game, ma non la sai". Come giocatore mi andrebbero bene tutte le risposte; certo, se poi il DM mi dice che è perché da manuale c'è scritto così (falso) o che i danni da caduta sono irrealistici (mito diffuso) potrei ridire qualcosa, ma nella maggior parte dei casi mi accontenterei anche di un "non lo sai, ma è regolare". Però una minima spiegazione la vorrei comunque.

Ma anche qui siamo sul soggettivo, probabilmente.

@tyrtix

Da parte mia, se rileggi i miei post lo vedrai, non ho mai suggerito allo stregone di attaccare l'assassino, visto che per quello ero (e sarei tutt'ora) in attesa della lista di incantesimi dello stregone, in maniera da avere un'idea più chiara della situazione.

Magari scopriamo che è un blaster e non ha speranze, magari invece ha una pergamena di metamorfosi funesta e la situazione si risolve da sola.

Però, non avendo informazioni, non ho mai appoggiato l'una o l'altra proposta, mi sono semplicemente limitato a spiegare perché un attacco furtivo dovrebbe, nella grande parte delle probabilità, essere impossibile in questa situazione ed esprimere opinioni in seguito alla discussione che si è generata. Tecnicamente, sono stato off-topic per tutto il tempo, se il topic era "come me la cavo in questa situazione?".

In nessun caso, quando si parla di gioco di ruolo, secondo me, si può ignorare l'interpretazione della scena che si descrive, non è giustificazione lo sfruttamento delle sole regole per ottenere un risultato favorevole al PG, solo perchè si è iniziato a parlare di sole regole.

Infatti io non stavo parlando *strettamente* della situazione del PG. Non ho nessun interesse a che il PG di Berserk viva o muoia, non è il mio; idem per l'assassino (che fra parentesi non credo sia di 15° livello).

E comunque credo che nella nostra situazione affidarci a qualcosa di più ruolistico del semplice "lo puoi uccidere/siete spacciati" sia difficile, visto che non conosciamo i caratteri, gli obiettivi o le risorse dei personaggi coinvolti.

Per quanto ne sappiamo noi, l'assassino potrebbe essere un fanatico irremovibile, il PG in ostaggio potrebbe essere un fifone traumatizzato incapace di reagire, lo stregone potrebbe essere un voltagabbana schifoso interessato solo a uccidere l'ostaggio a terra e chissenefrega del suo amico, l'intera situazione potrebbe essere il frutto di un equivoco e risolversi così...

Però noi non possiamo saperlo, tutto quello che sappiamo è che l'amico del PG è in lotta con l'assassino e che la prima mossa farà partire una coltellata. Sono d'accordo che in questa situazione esistano alternative migliori del far fuori il nemico, ma non abbiamo gli elementi per trovarle.

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TheStroy, infatti io non sto rispondendo solo a te, ma alla discussione e sono d'accordo con te che, sicuramente, avere una lista degli incantesimi dello stregone intanto sarebbe qualcosa...ma forse sarebbe meglio capire, da prima, come il personaggio stregone ha intenzione di risolvere la situazione dal punto di vista del gdr, e credo tu sia d'accordo con me su questo.

A questo punto, è meglio rispondere con un: da regole lo puoi fare, oppure con: attento, l'opzione che hai scelto ha un'alta % di non ottenere il risultato che vuoi, ovvero salvare il tuo compagno e uccidere l'assassino, ma anzi potrebbe probabilmente uccidervi entrambi, forse è meglio se studi la situazione e trovi un'altra soluzione.

Notare che la discussione si è evoluta molto adesso, e che stiamo arrivando a punti comuni tipo l'esempio che fa bobon123 della caduta, dove nessuno di noi contesterebbe il risultato dell'azione, aver preso 35 danni, ma chiederebbe spiegazioni per capire come mai e solo dopo, eventualmente, contestare la cosa perchè in base alle regole il master può (ma anche no) aver commesso un errore. Ci fidiamo del master, ossia siamo dell'opinione che anche se una sua decisione in merito a cose poco chiare, sia quella giusta, e la accettiamo per tale, e per noi è un punto comune.

Ti dirò di più

se il PG dicesse "ho ancora X pf, non muoio di certo, quello sarà al 7° livello farà al massimo Y danni perché il suo attacco furtivo è da 4d6" allora sarebbe metagame

guarda un'attimo l'andamento di questo thread, e dimmi se questa considerazione non è stata fatta più e più volte, perfino dal giocatore che dice: quello sarà di 15° livello e avrà 20 pf, se gli faccio un dardo incantato l'ammazzo!

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my two cents

premesso che per come interpreterei io la situazione considererei l'ostaggio e l'assassino in lotta con il primo immobilizzato ed il secondo con un'azione preparata,

penso che un'altra possibilità se si volesse ricreare una situazione quanto meno verosimile si avrebbe azzerando l'iniziativa: dato lo stallo si ritira l'iniziativa per avere una delle seguenti:

1. se viene vinta dall'assassino al suo primo attacco ha la possibilità di fare il furtivo,

2.se viene vinta dall'ostaggio questi ha una possibilità ti svicolare dalla presa del nemico.

un po' come nei film, alle volte non c'è scampo dalla fredda lama ma altre un movimento fulmineo risolve la situazione.

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In realtà, essendo che in teoria la sessione si è svolta ieri sera, stiamo ormai discutendo di aria fritta se il nostro scopo è salvare l'OP.

Sono d'accordo sul fatto che i problemi si risolvano mettendosi nella prospettiva del personaggio e solo poi vagliando le mosse a nostra disposizione (e anche questo solo se siamo in una campagna in cui l'interpretazione importa), ma non abbiamo a disposizione un profilo psicologico del PG -o dei suoi antagonisti- per cui dobbiamo ragionare solo in base al percorso d'azione più conveniente. Purtroppo, almeno da parte mia, non credo abbiamo nemmeno gli elementi per procedere in questo senso.

Visto che il problema principale, quello dello stallo, era a sua volta in stallo, la discussione si è evoluta in un "si può fare attacco furtivo in quella situazione?". Credo siamo arrivati a una soluzione anche a quello, nel senso di "sì, ma il DM deve piegare le regole per farlo".

Da questo punto la discussione si è nuovamente evoluta in un "(quanto) è lecito che il DM pieghi le regole?".

E a questo proposito ci tengo a far presente che, se come giocatore, accetterei senza troppi problemi una decisione come quella dei 35 danni, avrei ben più qualcosa da ridire se il DM uccidesse un mio compagno, facesse fuggire un mio vecchio nemico e uno nuovo perché tanto il DM può piegare le regole come vuole. A questo punto, però, ci servirebbe la spiegazione di come il DM dell'OP ha gestito la situazione, solo allora potremmo discutere se sia stata o meno una buona giocata.

L'unico punto su cui sono sicuro è che cose come "se il DM dice che muore, muore e basta" non saranno mai accettate dal sottoscritto. C'è un limite oltre il quale la regola zero diventa arbitrio, ovvero railroading.

Riguardo la questione del metagame, noi non lo stiamo facendo. Il metagame è qualcosa che il personaggio fa quando pensa in termini di gioco.

Se il giocatore pensa "avrà 20 pf" e il personaggio dice "sarà quasi morto" non è metagame. E suppongo capirai perché, su un forum, sia più comodo parlare di "20-40 pf" e "15° livello" che di "ormai è più di là che di qua, anche se è un nemico quasi oltre la nostra portata".

Se poi si fossero fatti ragionamenti del calibro di "tanto puoi sconfiggerlo, perché dev'essere per forza entro il vostro GS" allora si potrebbe parlare di metagame, visto che si va a tirar fuori la creazione di avventure, ma parlare in termini meccanici di qualcosa come i pf che ha un riscontro diretto ed esatto in game ("so che dopo tot colpi sarà più o meno morto") non è metagame.

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A me no.

Approfitto del fatto che l'avversario è scoperto per arrivargli con il pugnale alla gola. Premere il pugnale e bucare la carne posso farlo anche quando è oramai allertato, il colpo è entrato nella sua guardia e ha già raggiunto un punto vitale, garantendomi i danni di precisione anche se finisco nel turno successivo (il punto è quello).

Quindi tu non concepisci che uno possa difendersi, divincolarsi, disarmarti, spostarsi e difendersi attivamente una volta conscio del pericolo? Va bene, ma parliamo di una definizione tua personale di furtivo che non ha niente a che fare con le regole. Quindi se vogliamo parlare del furtivo come lo intendi tu, il discorso non è attinente. Questo perché il furtivo non è definito come lo stai definendo tu.

Non so perché abbiano deciso da regolamento che il ladro è abile a entrare nelle difese e puntare il pugnale in un punto critico, mentre il guerriero non è capace di fare danno aggiuntivo quando l'avversario è sorpreso. E' il modo in cui è descritta la classe, e il regolamento è chiarissimo in questo. Il guerriero, anche se l'avversario è colto di sorpresa, non è capace di fare più danni.

Forse non era chiara la domanda. La rifaccio: perchè nel caso del ladro ti appelli al contesto narrativo e concedi cose che non si possono fare, mentre se c'è il guerriero ti appelli alle meccaniche che ignori nel caso del ladro? Cosa cambia?

RAW va sicuramente contro le regole, RAI è dubbio. Io sono per il sì, tu sei per il no. In questi casi, decide il DM.

Decide il DM, ma RAI il dubbio non esiste.

Discutere dopo con il giocatore DM, come stiamo facendo noi ora, sul fatto che non si è d'accordo con l'interpretazione RAI usata, è lecito e interessante. Arrabbiarsi durante la sessione (senza sapere se magari l'assassino di cui sopra aveva poteri specifici non noti), rovina il gioco.

Ma non ho mai detto che doveva discuterne in gioco, infatti.

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Forse non era chiara la domanda. La rifaccio: perchè nel caso del ladro ti appelli al contesto narrativo e concedi cose che non si possono fare, mentre se c'è il guerriero ti appelli alle meccaniche che ignori nel caso del ladro? Cosa cambia?

Perché nel caso del ladro non devo fornirgli nessun vantaggio. Potrebbe uccidere, da regolamento, il tipo in un solo turno. Mi chiede se può farlo in due, non vedo perché negarglielo: il regolamento ovviamente non lo prevede, il creatore non ha pensato all'eventualità, ma è proprio perché le regole sono interpretate e non applicate che il sistema è superiore ad un videogioco. Se si vuole fare qualcosa, che si potrebbe fare in un turno, in due, non vedo perché negarlo.

Nel caso del guerriero, vuole fare qualcosa che non può fare. Ovviamente non è permesso, e non vedo perché si sta ponendo la domanda. E' completamente diverso, e non vedo l'attinenza con la discussione.

Non mi considero un master particolarmente flessibile sul regolamento BTW, e non seguo il contesto narrativo al di sopra delle regole: il fatto che un guerriero non possa puntare un coltello al collo di un altro e minacciarlo mi va benissimo, ed è assolutamente raccontabile nel contesto di D&D. Ma non vedo mai il "sul regolamento non c'è scritto che si possa fare" come un limite.

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Perché nel caso del ladro non devo fornirgli nessun vantaggio. Potrebbe uccidere, da regolamento, il tipo in un solo turno. Mi chiede se può farlo in due, non vedo perché negarglielo: il regolamento ovviamente non lo prevede, il creatore non ha pensato all'eventualità, ma è proprio perché le regole sono interpretate e non applicate che il sistema è superiore ad un videogioco. Se si vuole fare qualcosa, che si potrebbe fare in un turno, in due, non vedo perché negarlo.

In realtà gli stai fornendo un vantaggio, ossia di far entrare un furtivo in condizioni in cui non potrebbe farlo entrare, sfruttando oltretutto una azione preparata. Perchè in questa maniera, ti ricordo, se ha preparato una azione del tipo "se il mio ostaggio prova a muoversi o se vengo attaccato lo sgozzo", è un tipo di preparazione in cui non hai conseguenze negative (se subisci un'azione ostile la tua azione preparata si risolve prima del trigger, ricordalo), e che ti consente di fare una cosa che non potresti fare.

Nel caso del guerriero, vuole fare qualcosa che non può fare. Ovviamente non è permesso, e non vedo perché si sta ponendo la domanda. E' completamente diverso, e non vedo l'attinenza con la discussione.

L'attinenza riguarda il modo in cui valuti le regole a seconda della classe. In un caso sei disposto a infrangerle, nell'altro no. Rendendo un ladro di 5 livello più letale di un guerriero di 15.

Non mi considero un master particolarmente flessibile sul regolamento BTW, e non seguo il contesto narrativo al di sopra delle regole: il fatto che un guerriero non possa puntare un coltello al collo di un altro e minacciarlo mi va benissimo, ed è assolutamente raccontabile nel contesto di D&D. Ma non vedo mai il "sul regolamento non c'è scritto che si possa fare" come un limite.

Ripeto, è un problema di coerenza: sul regolamente non c'è scritto che si può fare, e può non essere un limite, però devi consentire a chiunque di minacciare la morte di un personaggio, oppure a nessuno. Perchè ripeto, un guerriero esperto che passa la vita in battaglia, sarà sicuramente in grato di far entrare un pugnale nella carotide di un avversario se quel pugnale è puntato alla gola. Non sei d'accordo?

guarda un'attimo l'andamento di questo thread, e dimmi se questa considerazione non è stata fatta più e più volte, perfino dal giocatore che dice: quello sarà di 15° livello e avrà 20 pf, se gli faccio un dardo incantato l'ammazzo!

Il fatto che il giocatore ragioni in termini di meccaniche non è un problema, finchè quelle meccaniche sono traducibili in game con considerazioni qualitative derivate dalle informazioni che il personaggio ha. Se io so da giocatore che il mio dardo incantato massimizzato fa 20 danni, e so che il png, da descrizione, sembra avere più o meno quei pf lì, io sono cosciente di poterlo ammazzare o comunque ridurre male. Come si traduce in termini del pg? Il pg ragiona così: dunque, io posso tirare un dardo incantato ocn effetto massimizzato, in modo da ottenere il massimo effetto. Ora, io pg ho una idea piuttosto precisa di quanto male posso fargli a questo qui, e viste le sue condizioni, lo vedo col fiatone, parecchi graffi, sangue che gli esce ancora da alcune ferite aperte, credo di avere buone possibilità di tirarlo giù.

Questo è un ragionamento in game perfettamente legittimo, e da giocatore lo traduco in numeri. Chiaro che non saprò mai quanti pf ha effettivamente, magari anche il dardo massimizzato lo lascia a 1 pf e sono fregato, però niente mi vieta di ragionare così, sia da giocatore che da pg.

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