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La Cittadella Senza Sole


Malagor

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Il male cresce sotto terra

Perché qualcuno dovrebbe calpestare i ciottoli consumati della Vecchia strada? La fortezza che un tempo proiettava la sua ombra sulla strada ora non lo fa più: alcuni, infatti, sussurrano che la terra abbia inghiottito la fortezza ormai molti anni fa.

Quattro coraggiosi avventurieri hanno deciso di scoprire la verità e si sono incamminati lungo la Vecchia strada, ma non hanno più fatto ritorno...

21 del mese di Freddoloso: tra appena sette giorni Celene, detta la "Piccola Luna", secondo astro notturno, si mostrerà nella sua piena brillantezza, scandendo il passaggio di un nuovo solstizio e dando ovunque il via alla Festa del raccolto.

Vi siete conosciuti il mese scorso, casualmente, mentre cercavate di risolvere il mistero del fantasma di Nerocastello: avete allora convenuto che viaggiare in gruppo è senz'altro più sicuro/piacevole/redditizio rispetto ad avventurarsi da soli e avete messo su una forse duratura, forse temporanea compagnia.

Sebbene si sia poi scoperto che il "fantasma" non era altri che il vecchio nonno cleptomane del nobilotto locale, la notizia deve essere circolata in modo "lievemente" distorto, in quanto dopo qualche tempo avete ricevuto la seguente lettera, scritta in una minuta e curata calligrafia:

Valorosi avventurieri, in ogni dove si parla delle vostre prodezze ed è per questo che ora a voi rivolgo la mia supplica: i miei unici due figli, la sola gioia del mio cuore, sono scomparsi e non hanno più fatto ritorno.

Vi chiedo di ascoltare il pianto di una madre addolorata e di aiutarmi nella loro ricerca, per pietà di una povera donna sola. Naturalmente verrete ricompensati, per la vostra impresa, con quei pochi risparmi che sono riuscita a mettere da parte nel corso degli anni.

Con viva speranza, Kerowyn Hucrele, Collequercia.

Siete così partiti alla volta del paese, percorrendo quella che chiamano la "Nuova strada".

Il sole è ormai allo zenit, il cielo è terso e attorno a voi le colline in fiore sono intramezzate da filari di vigne e campi coltivati; casolari si aggrappano sui dolci declivi e ogni tanto incontrate qualcuno che traina un asino o un mulo stanco per la soma trasportata.

Il viaggio è stato lungo e tranquillo, ma finalmente intravedete in lontananza quello che deve essere Collequercia.

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Bene, sembra che ci siamo quasi...sembra un ambiente pacifico e rigoglioso...chissa' pero' cosa nasconde? La natura e specialmente la natura umana nascondono sempre oscuri segreti...senza offesa per gli umani presenti, certo! conclude Syl con un mezzo sorriso...quel viaggio poteva essere interessante...certo c'era da aiutare quella povera madre, ma lui sperava di venire a conoscenza di qualche conoscenza magica, vero motore delle sue avventure.

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Con gli occhi socchiusi, guardo le colline all'orizzonte...il cielo terso accentua i colori della natura che ci circonda, e la mia mente torna a quando ero bambina, quando, di nascosto correvo nel piccolo bosco vicino al villaggio, a trovare il nonno. Mi portava a fare lunghe passeggiate e mi insegnava i nomi dei fiori e le loro proprietà, cosa volevano dire i loro colori accesi, e cosa ci trovavano gli insetti di così interessante.

Di colpo la mia mente torna alla lettera della madre...penso che non ho mai provato la sensazione di essere madre, e forse è ormai troppo tardi...forse non è più tempo di cercare l'amore di un uomo.

Aggrotto la fronte, per il sole che mi illumina il viso, e con un filo di voce rispondo a Syl

L'uomo ha una natura complessa, si è modellata nei secoli, fino a diventare un essere pieno di sfaccettature, difficile da interpretare e soprattutto da analizzare. Ne io ne te siamo umani, ma in qualche modo penso che nemmeno loro conoscano a fondo la loro natura.

Ma ora basta fare della filosofia...

Accennando una corsa verso l'elfo, gli metto una mano nei capelli per scompigliarli, poi ponendomi alla guida del gruppo mi giro all'indietro ed esclamo con un sorriso

...abbiamo una missione da compiere!

@ Tutti (OT)

Spoiler:  
Ho assunto che fossimo a piedi...in caso contrario, modifico il post...asd
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mentre cammino, ammiro la natura ed il paesaggio che ci circondano,

cercando di imprimere ogni cosa nella mia memoria.

Nessuna offesa -rispondo alle parole di Syl

Anche non è questione di razza l'aver oscuri segreti, non credi?

Hai ragione -rispondo al commento di Audrin,

che col suo fare gioioso, mi riporta a osservarmi intorno,

accarezzando Sik'is (il mio lupo) - e finchè non arriviamo,

io mi godrei il paesaggio

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Già...è molto bello! E il sole rende tutto più vivo...

Tornado a voltarmi verso la piccola cittadina che sembra aspettarci in fonda alla lunga via, riprendo i miei pensieri da dove li avevo interrotti, senza più parlare.

Chissà cosa troveremo non appena arrivati! penso.

Spero ci sia qualche biblioteca, o qualche emporio di oggetti incantati!

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Giungete ben presto nel paese.

Si tratta di un borgo vivo, trafficato, dalle strade ampie e le case in mattoni; molti vasi colorati adornano le scale e i balconi, mentre ragazzini scalmanati corrono freneticamente per le vie, inseguendo una palla. Scusi signora! dice uno, dopo aver sbattuto contro Audrin; guarda incuriosito l'eterogeneo gruppetto per poi riprendere la propria corsa, richiamato dai compagni.

Non fate comunque troppa fatica a trovare la casa della signora Hucrele: una piccola villetta, circondata da un stretto giardino adorno di rose.

S..Siete gli avventurieri? chiede incerta, vedendovi, la donna che apre la porta: una figura alta, dai lineamenti rigidi che, nonostante non possa avere più di cinquant'anni, mostra svariate ciocche grigie tra i capelli, raccolti da una retina; indossa un lungo vestito viola, stretto alla cinta da una fascia di velluto nero

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Il borgo in cui siamo capitati mi mette subito una certa allegria, e mi perdo a osservare le villette in mattoni. Sorrido al ragazzino che mi viene addosso, mentre come un fulmine, torna a rincorrere il suo pallone.

Finalmente arriviamo alla casa della donna. Osservo il giardino ben tenuto e le rose in fiore.

Non appena la vedo apparire sulla soglia, con una piccola smorfia sopprimo i simboli arcani che mi ruotano attorno al capo.

A molte persone mettono un po' di soggezione penso.

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Vedendo l'età della donna non posso fare a meno di stupirmi un pò.

Me l'aspettavo più giovane... visto com'è vecchia i suoi figli ormai devono essere adulti! Perchè diamine è andata a cercare degli avventurieri come noi? Quì c'è qualcosa che non mi quadra...

"Allora, cosa è successo ai suoi figli?" domando col mio solito tono rude.

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Lo scusi dico alla donna, quando Rurik la investe con una domanda così diretta.

Siamo venuti qui per rispondere al suo appello. Ma forse ne vuole parlarne in un luogo più tranquillo?

cerco di non metterle fretta, siccome, con un primo colpo d'occhio, mi sembra una donna fragile.

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La donna annuisce e vi fa entrare in casa.

La porta si apre su un ampio salotto dai dettagli ben curati; il tema floreale è dominante: rose ricamate sulle poltrone, sul divano e sulle tende; vasi di cristallo contenenti gigli o petunie adornano i mobili, accompagnati da piccoli animaletti d'argento che sbucano da mensole e vetrine. Da sopra il caminetto, spento per via della stagione, vi osserva il ritratto di un uomo panciuto.

Col vostro ingresso svegliate un grasso gatto persiano che, dopo aver soffiato verso Sik'is, corre su per le scale che danno verso il piano di sopra. La donna vi invita ad accomodarvi.

Vi ringrazio, valorosi avventurieri, per aver ascoltato il mio appello anche lei si siede, dopo aver spostato dalla poltrona i ferri con cui stava lavorando Avete riacceso la speranza nel cuore di una povera madre affranta. Estrae un fazzolettino ricamato, con cui si asciuga gli occhi

Tempo fa, poco lontano da qui, lungo la Vecchia strada, si insediò una comunità di goblin; nonostante un primo timore iniziale, furono tollerati dagli abitanti di Collequercia, poiché, oltre a non creare fastidi, hanno cominciato a vendere al paese una mela, di un rosso robino acceso, che matura solo durante il solstizio d'estate, in grado di curare da ogni male. Fa una pausa, per poi continuare col suo racconto

L'anno scorso, dopo una lunga malattia, è venuto a mancare il mio amato sposo indica il ritratto i medici non hanno potuto far nulla: l'unica speranza stava nel magico frutto dei goblin, ma l'estate era lontana e quindi mio marito morì. Fu un duro colpo per i miei due cari figlioli, così, quando il mese scorso si sono presentati due avventurieri nel villaggio, sono partiti con loro per risolvere il mistero del magico frutto. Non hanno più fatto ritorno.

La donna si alza, dirigendosi verso un mobile da cui estrae un cofanetto intarsiato Negli anni ho messo da parte questa somma: sono tutti i miei risparmi lo apre: un mucchio di monete scintillanti fa la sua comparsa in tutto sono mille monete d'oro... spero che possano bastare. Lo richiude

Se... se però, gli dèi non vogliano, fosse successo qualcosa di... brutto ai miei bambini si soffia il naso riportatemi almeno i loro corpi e gli anelli con sigillo che indossavano, in modo da dargli una sepoltura decorosa e da poterli ricordare degnamente... in quel caso avrete metà della ricompensa.

Vi guarda speranzosa Mi aiuterete?

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Ascolto la storia della donna attentamente.

Certamente, faremo tutto ciò che è in nostro potere per aiutarla e non si preoccupi del compenso,

ciò che conta è ritrovare i suoi figli e riunire la sua famiglia.

dico con tono gentile

mi chiedo però come mai abbia specificato che in ogni caso,

vorrebbe che gli riportassimo anche gli anelli dei figli

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Sentendo il racconto della vecchia signora non posso fare a meno di inarcare un sopracciglio

Goblin che vendono ONESTAMENTE frutta magica CURATIVA? Si, certo... e io sono un principe elfo!

"Dico, ma nessuno in paese ha trovato strano il comportamento dei goblin? Quelle maledette bestiacce non sono certo famose per il loro altruismo!"

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Non dico una parola durante tutto il racconto della donna. I suoi occhi esprimono molto di più di quanto le parole non dicano, e mi riportano immancabilmente alle mie esperienze.

Mi capita spesso di pensare a mio nonno, che a casa, mi aspetta nel solito salotto, seduto sulla solita sedia di legno, a fissare la solita, ammuffita, parete.

...se solo esistesse veramente un frutto che possa curare le sue infermità!

La aiuteremo volentieri dico non appena finisce la descrizione dell'accaduto, ignorando totalmente la faccenda del denaro.

Non si preoccupi...vedrà che sono ancora vivi...

Accenno un sorriso, ma è difficile portare dell'allegria a questa donna distrutta.

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Si sono diretti verso quella che chiamano la Cittadella Senza Sole vi risponde Nel centro del villaggio, la Nuova strada, quella che lo attraversa, si dirama verso est. Quella è la Vecchia Strada. E' ormai dismessa da parecchio tempo, ma è quella la direzione che hanno preso...

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