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Le Streghe delle Isole


Ospite Boendal

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Ospite Boendal

Cenni sull'Ambientazione

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LE RAZZE

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L’unica razza esistente è quella umana. Le altre “principali razze” perdono i tratti estetici della loro stirpe, mantenendo comunque i bonus/malus razziali.

Es: l’elfo ed il mezzelfo, non avranno più le classiche orecchie a punta, ma saranno degli umani agili e snelli; il mezzorco non avrà le zanne tipiche, ma sarà un uomo di robusta costituzione; il nano sarà un uomo basso e tarchiato.

Al contrario gli gnomi e gli halfling, una piccola minoranza, saranno visti come uomini deformi, errori della natura.

LE CLASSI

Spoiler:  
La popolazione rispetta i chierici e i paladini perché la loro magia è di origine divina.

I maghi sono ammirati perché il loro potere deriva dalla conoscenza e dallo studio.

Gli stregoni e le fattucchiere sono perseguitate perché il loro poter è di origine incontrollata e inspiegabile, dunque di origine demoniaca.

LA MAGIA

Spoiler:  
La magia è comune nel mondo, ma economicamente è alla portata di pochi, soprattutto dei cetti bassi.

Sono poche ma presenti le accademie per maghi.

GEOGRAFIA

Spoiler:  
Il regno di Etronia occupa interamente una penisola triangolare, dalla quale prende il nome. Confina a Nord con le terre del Continente Eodos, a Est con il Mare delle Stelle ed a Ovest con il Mare di Senio.

È diviso in cinque contee: Icono, a Nord Ovest; Sileda, a Nord Est; Gubizia, al centro; Azia, a Sud Ovest e Lienta, a Sud Est.

GOVERNO

Spoiler:  
Ogni contea è retta da un Judikes, un governatore che gestisce e amministra in piena autonomia la propria provincia, per conto ed in favore del Judikes “Major”, l’unico sovrano. Questo re, è contemporaneamente il Judikes di una contea.

Il Judikes è eletto direttamente dal Gran Consiglio, una assemblea formata da:

• Il capitano della milizia della contea;

• Il chierico di livello maggiore o più anziano;

• Il mago di livello maggiore o più anziano;

• Il rappresentante della Gilda dei Mercanti;

• Cinque rappresentanti della famiglie nobiliari più importanti.

Quando viene a mancare il sovrano, i Judikes, sono chiamati ad eleggerlo, nominandolo tra uno di loro stessi. Il neo eletto non abbandona la sua contea, al contrario è la sua città a diventare la capitale del regno.

Oltre alla gestione del patrimonio, il Judikes è chiamato ad amministrare la giustizia ordinaria, coadiuvato da quattro giurati, nominati tra i membri del Gran Consiglio, secondo il criterio dell’imparzialità, delle conoscenze e delle “controparti”.

Nel caso in cui il tribunale sia chiamato a giudicare su un torto subito da un commerciante da parte di un soldato, verranno esclusi dai giurati sia il capitano della milizia che il rappresentante della gilda dei mercanti.

Se il problema riguarda due cittadini di due differenti contee, la competenza passa al tribunale supremo, presieduto dal Major e dai due Judikes, o loro delegati, provenienti dalle contee non coinvolte.

Per poter assolvere al meglio questo compito, il Judikes può promulgare degli Editti, leggi locali che per essere valide non contrastare con quelle reali o Majori.

SOCIETA’

Spoiler:  
La divisione della massa è netta. La suddivisione è in:

• Nobili, ricchi, pochi, benestanti e con diritti e titoli per nascita;

• Benestanti, come i commercianti, il nuovo cetto medio abbiente;

• popolo medio, in gran parte povero;

• schiavi, gente tale per nascita o per condanna.

STORIA

Spoiler:  
La storia di Etronia vanta tre grandi guerre, nate per respingere l’invasione di due popolazioni barbariche. Il resto è segnato da eventi di minore importanza, come varie congiure o diatribe tra Judikes.

L’evento che ha invece caratterizzato l’ultimo trentennio è “LA GRANDE CACCIA”. In seguito al mancato assassinio del Major, Gualtiero I detto “l’indomito”, ebbe inizio una caccia serrata nei confronti delle Streghe, accusate di essere le mandanti del suo assassino.

Il periodo successivo ha visto parecchie di loro morire sotto pubblica tortura, fino alla completa estinzione… o quasi.

Si vocifera che le poche sopravvissute e le neo-praticanti di questa forma di magia, si siano nascoste sulle irraggiungibili isole dell’Arcipelago della Sventura, nel Mare delle Stelle, mentre qualcuna osa ancora vivere tra la gente comune camuffandosi abilmente.

Cenni su Roccia Rossa

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Non conosci praticamente nulla della cittadina tranne che è divisa in tre quartieri anello, quello povero, quello del ceto benestante, quello nobiliare dove ha sede il castello del Governatore ed il Tempio di Gorum.

Regno di Etronia – Anno 1154

Lienta o Distretto di Sud Est

Città di Roccia Rossa

Sono trascorsi 25 giorni dalla tua partenza dal Tempio di Gorum sui monti innevati del Distretto del Nord Ovest. Il tuo viaggio ti ha portato attraverso l'intera penisola, dal freddo distretto montano, dove sei nato e vissuto, fino al caldo Distretto di Sud Est.

Una mattina come le altre, il gran Maestro del tuo Ordine ti ha chiamato nel suo ufficio.

Fratello, come ben saprai, le streghe non sono state completamente cacciate, come crede il nostro sovrano. Esisto altrimenti il nostro Ordine non avrebbe ragione di esiste.

Le nostre nemiche si sono fatte più furbe e nascoste tra le ombre tramano... come sempre. La nostra strategia sarà quella utilizzata da loro. Opereremo nel pieno anonimato, in zone dove non ci conoscono.

Quindi preparati a partire per il Distretto del Sud Est. Dalla cittadina di Roccia Rossa chiedono l’intervento del nostro Ordine. Recati là e presentati al Chierico del Tempio Gorum. Quando ti chiederà chi sei e cosa vuoi, tu risponderai: “sono un pellegrino in cerca di pace. Porto la forza a chi ne ha bisogno e la distruzione a chi sfida il culto del Signore di Ferro.”

Queste poche parole sono bastate per riaccendere in te il fuoco che arde nel cuore di ogni inquisitore, farti preparare in fretta e partire velocemente.

La guida che avevi assoldato, arresta il suo cavallo sulla strada maestra, il prossimità di un cartello malandato che indica “Roccia Rossa – tre miglia”. Smonti da cavallo e consegnate le briglie della tua cavalcatura al ragazzo, saldi il tuo debito. Dopo un accenno di saluto, spronati i cavallo, spariscono sotto i sole del tramonto.

Ti incammini con passo lento lungo la polverosa strada e dopo un ora ti trovi in prossimità di Roccia Rossa. Il clima caldo umido della zona e la calura della torrida estate, ti toglie il fiato mentre gocce di sudore imperlano il tuo viso.

La pausa ti permette di osservare il panorama davanti a te e capire da dove abbia preso il suo nome: tutta la città è stata edificata sopra un ripido promontorio di roccia rossa che si affaccia a picco sul mare.

Da lontano, un gioco tra visuale e luce, ti aveva dato l’impressione che le mura cittadine fossero alte quando il promontorio, ma osservandole da più vicino, ti rendi conto che si tratta di tre anelli murari.

Arrivi finalmente al cancello ancora aperto della città. Le due guardie in armatura di cuoio e armate di lancia ti squadrano mentre parlano sotto l’ombra della mura.

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  • Risposte 7
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Ector ha un fisico molto possente, la pelle scurita dal sole e diverse cicatrici lievi sul viso.

Ha gli occhi di un verde molto intenso e uno sguardo magnetico.

Le sopracciglia molto folte e scure.

La mascella squadrata e muscolosa, le guance incavate.

Ha le spalle molto larghe, dietro le quali sono appese diverse armi.

Le braccia sono grosse e definite, le mani ruvide e rotte.

Ha una collana a maglie grosse che gli cinge molto stretto il collo.

Indossa dei pantaloni neri aderenti con stivali in coordinato e una grossa cintura dove spuntano dei pugnali.

Con passo pesante e rumoroso attarverso il portone della città, passando vicino le guardie le fisso intensamente con il mio solito sguardo minaccioso.

So di essere imponente in confronto a loro, immagineranno che è arrivato un gigante dalle montagne.

Continuo a fissarle camminando, girando il collo nella loro direzione. Appena non mi è più possibile guardo dritto e osservo come si presenta l'entrata cittadina.

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Ospite Boendal

L'entrata della città si affaccia su una piazza a semicerchio dalla quale si diramano varie strade. Davanti a te si trova la via principale, lastricata e abbastanza larga da far passare due carri contemporaneamente, si arrampica verso la cima del promontorio in direzione del castello.

Lateralmente si diramano varie vie e vicoli.

La maggior parte delle case sono basse, fatte con legno e fango, una minoranza in pietra. Tutte o quasi hanno un aria decadente.

Non ci impieghi molto a capire che sei entrato nel quartiere povero della città, la zona dietro la prima fascia difensiva, quella sacrificabile in caso di attacco.

Data l'ora non c'è molto movimento: un uomo tira con fatica un carretto a mano, tre massaie che spettegolavano a bassa voce ed un gruppo di bimbi che si diverte ad infastidire un cagnolino denutrito.

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  • 2 settimane dopo...
Ospite Boendal

Riprendi a camminare imboccando la strada principale. Il paesaggio non cambia fino a quando non superi il secondo anello di mura.

Questo ingresso è vigilato dall'alto da un arciere che passeggia lungo un percorso protetto dalle merlature. L'architettura delle abitazioni cambia: le case sono tutte in muratura con i tetti in legno, molte su due pianti e dotate di giardino. Le strade sono più larghe e tutte lastricate, qua e la sono state allestite aiuole e piantati alberelli.

Anche l'abbigliamento dei suoi abitanti è differente, almeno così hai potuto notare. Non ti sfugge neanche il loro sguardo: quello sguardo quasi dispregiativo, di chi osserva dall'alto verso il basso, tipico dei nobili benestanti o dei ricchi mercanti.

Procedi non curante lungo la strada principale, giungendo al terzo anello di mura. Ti fermi ad una decina di metri dal cancello aperto per osservare la struttura.

"Alto là! straniero." ti intima una guardia bardata di armatura di cuoio ed armata di lancia "Cosa ti porta a mettere piede in questo quartiere? l'accesso è consentito a poche persone e con validi motivi."

Detto ciò si para davanti a te, impugnando la lancia con due mani ed utilizzandola per sbarrarti l'ingresso.

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Intimidire: +13

Afferro la lancia che mi punta addosso e con molta forza la sposto verso l'esterno, costringendolo a mollare la presa con una mano e a piegare il braccio.

"Giovanotto, ti conviene sempre pensare prima di agire, soprattutto se vedi una persona grossa come me."

Detto questo mollo la presa ed estraggo il mio simbolo sacro

"Sono un pellegrino del tempio di Gorum, ero diretto li.

Mi stanno attendendo. Ho anche una lettere del patrono del tempio.

Immagino non ci sia bisogno di fartela vedere ..."

Sottolineo le ultime parole con uno sguardo truce, come a far capire che non ho tempo da perdere.

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Ospite Boendal

La guardia ti osserva con un'espressione stupita. Forse aveva sottovalutato la tua forza o forse sperava di intimorirti con i suoi modi.

La tua manovra lo costringe a mollare parzialmente la presa ed a spostarsi di lato per non farsi male o volare per terra.

Posando lo sguardo sul tuo simbolo sacro, si arresta. La parola che stava per pronunciare, muore sulle sue labbra.

"Cosa accade, guardia?"

Una voce, simile ad un tuono, fà tremare come una foglia il ragazzo a guardia dell'entrata, che sembra farsi ancora più piccolo di quello che è.

"Da quando sbarri l'accesso ai pellegrini del tempio?"

Un uomo di bassa statura ma ben piazzato vi osserva da sotto due folte sopracciglia bianche, mentre con una mano accarezza la sua folta e lunga barba, anch'essa candida come la neve.

Osservandolo bene, ti rendi conto che sulla lunga e logora tonaca, porta ricamato un simbolo a te familiare.

"Io sono Gerardo... e tu pellegrino che giungi in questa tarda ora, chi sei e cosa vuoi dal tempio di Gorum?"

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Ammorbidisco la mia espressione, mentre lascio andare la lancia e assumo una postura meno minacciosa.

"Non se la prenda con il giovane, ha fatto solo un errore di valutazione mentre faceva il suo dovere.

Giovane, allenati per bene nell'arte della guerra, vedrai che otterrai il rispetto che ti è dovuto"

Faccio qualche passo e mi avvicino a Gerardo.

Pronuncio le parole con rispetto.

"Sono un pellegrino in cerca di pace. Porto la forza a chi ne ha bisogno e la distruzione a chi sfida il culto del Signore di Ferro.

Il mio nome è Ector, come si può dedurre dalle mie pesanti vesti e dal mio rude accento vengo dalla zona settentrionale della penisola.

Ho cammianto molto, la benedizione del sole qui è molto forte, chiederei dell'acqua fresca e un luogo tranquillo dove poter parlare."

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