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L'Ombra


Malagor

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499° anno dalla Fondazione, sette giorni al solstizio d'inverno e al nuovo anno.

La neve cade lenta sulla piazza, imbiancando i tetti e bagnando le vesti della folla qui radunatasi. Accanto a te sul palco, avvolto in un mantello di volpe, vi è il signore presso il quale stai prestando servizio, il Barone Edward Bane, Lord di Settesorgenti; lo sguardo del nobiluomo è un misto tra severità e pietà: sai che non gli piace presenziare a questo tipo di eventi pubblici, ma la sua carica glielo impone e lui non è certo tipo da sottrarsi ai doveri.

Il sacerdote ha appena terminato la sua predica e un silenzio tombale pervade ora l'aria gelida, dove anche il vento pare essersi zittito. Sotto di te puoi vedere il patibolo, sul quale il boia -dal volto coperto, come vuole la tradizione- si sta avvicinando a lenti passi verso il condannato: un vecchio, solo un povero vecchio stremato dal freddo.

L'uomo chiude gli occhi mormorando qualcosa, forse una preghiera a qualche dio. L'ascia, grigia sotto il cielo plumbeo, si alza. E cala impietosa.

Quello che poteva apparire come qualcuno d'innocuo, già provato dagli anni, faceva in realtà parte di una genia malvagia ed empia.

La storia di quelli che il popolo chiama "stregoni" affonda le sue radici nella nebbia dei secoli e nessuno sa esattamente quando apparve il primo. Quel che è certo è che fondarono un regno, un grande e vasto regno con cui soggiogarono i popoli, forti dei poteri donati loro dai padroni demoniaci; cinquecento anni fa, però, un esercito guidato da Re Athron I il Liberatore riuscì a sconfiggerli e ad abbattere la loro tirannia.

La piaga degli stregoni non fu però debellata e ancora oggi si nascondono nei boschi, elevando inni a creature senz'anima, studiando tomi in oscuri linguaggi e maledicendo le donne per far loro partorire figli reietti e malevoli.

La folla esulta, mentre il boia raccoglie la testa per mostrarla alla piazza. Un padre indica al figlio il volto dello stregone, una donna lancia volgari insulti, le prima fila sputano sul corpo decapitato.

Una barbarie la voce di Lord Bane suona bassa e distante, come se stesse parlando con se se stesso Un'esecuzione non dovrebbe trasformarsi in uno spettacolo da guitti.

Non siate così severo: lasciate che il popolo si sfoghi A rispondergli è Arthur Fallvard, il sacerdote di Sedovan che ha avuto modo di prodigarsi nell'orazione accusatoria Certi spettacoli rafforzano la fede ed allontanano le tentazioni dalla mente dei semplici

Il prelato, poco più che ventenne ma già estremamente influente, appare come un bambino se paragonato alla figura del barone: il primo è snello, senza un filo di barba, dalla pelle liscia e curata, mentre il secondo ha il doppio dei suoi anni, un fisico robusto e dei folti baffi che sottolineano l'autorevolezza dei suoi lineamenti.

IL SERVO DELLE TENEBRE E' MORTO! GIOISCI SETTESORGENTI, POICHE' GIUSTIZIA E' STATA FATTA! Le parole che Fallvard rivolge alla folla provocano un'ovazione, mentre le vesti d'oro dell'ordine iniziano a essergli smosse dal vento che lentamente s'innalza. In lontananza grida un tuono e la neve si trasforma velocemente in grandine, facendo fuggire il popolino. Un servo armato d'ombrello corre a proteggere il pio sacerdote.

E' meglio tornare al castello Ti dice Bane Quel che si doveva è stato fatto ​e si dirige alla carrozza

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Per la durata dell'esecuzione sono rimasto alle spalle del mio Lord, spostato sulla destra, con la giusarma stretta nella mano sinistra e mantenuta verticale; le bianche vesti ed il mantello svolazzavano al vento preda della brezza che imperversava.

Non c'è morte che meriti di essere derisa... non provo pietà per lo stregone, ma non approvo le esecuzioni pubbliche, per quanto inspiegabilmente risollevino il morale ai poveri Forse deriderli li aiuta a dimenticare, seppur per poco, i loro problemi... vengo riscosso dai miei pensieri dalla testa dell'uomo che rotola sul patibolo.

Le parole del sacerdote mi disturbano per quanto un esecuzione del genere non è rara Questa non è giustizia, preferirei morire in una segreta piuttosto. Si, mio Signore rispondo a Lord Bane dopo che questi ordina di tornare al castello, lascio il sacerdote dopo avergli rivolto un cenno col capo per colmare la distanza col Lord che devo proteggere.

Attendo che salga in carrozza per poi montare a cavallo, non prima di aver assicurato la giusarma alla sella.

Spoiler:  
Una volta a cavallo prova di osservare sulla zona circostante.
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Attorno a voi le strade si stanno via via svuotando, con la gente che corre a destra e a manca per trovare un riparo, sia esso una tettoia, una locanda o il calore del focolare domestico.

Una figura attira però la tua attenzione: una ragazza, immobile nonostante la grandine, vi osserva in lontananza; non si sta nascondendo, semplicemente vi guarda, impalata in mezzo a una via; dal cappuccio sollevato sfugge una ciocca di capelli rossi come il fuoco, e il suo sguardo ti appare addolorato -o forse irato, non riesci a distinguere bene. Il viso ti sembra in qualche modo familiare, ma non ne capisci il motivo.

La carrozza parte.

Vi dirigete verso la porta nord. Il castello infatti non si trova in città, bensì a Fonte reale, una piccola località a una mezz'ora di distanza; il paese è così chiamato a causa di una delle fonti a cui Settesorgenti deve il nome, sulla quale è letteralmente costruito il palazzo dei Bane: vi è infatti nel maniero una stanza, la Sala della vasca, con due sole pareti, all'interno della quale si trova la sorgente del fiume Rige.

La strada vi conduce poi per un breve tratto attraverso Selvazzurra, bosco che conserva al suo interno altre due sorgenti. Il fatto curioso è che le fonti della zona non sono sette, bensì sei, ma nessuno sa spiegarsi perché nel nome della città e della zona compaia un numero più alto.

La grandine continua a battere impietosa, flagellando le fronde della foresta con ritmi continui, ma incostanti. Fortunatamente le armature proteggono te e gli altri tre uomini della scorta dai colpi dei chicchi e le vesti pesanti vi evitano la tenaglia del freddo, ma il ciottolato di ghiaccio di cui la strada si va ricoprendo costringe i cavalli ad un'andatura più lenta e prudente, dilatando il tempo del viaggio. Intorno a te il bosco è silenzioso e la tua mente vaga verso Jonas Uter, uomo forte e leale, capitano delle guardie di Fonte reale: infatti in questo preciso istante egli si trova là, da qualche parte all'interno della selva, a indagare su alcune strane sparizioni; non conosci i dettagli -in fondo non è cosa che ti compete direttamente- ma se c'è qualcosa da scoprire sai per certo che non vi è uomo più adatto al compito di Jonas...

I tuoi pensieri vengono rotti da una figura che spunta fuori improvvisa dal folto della selva, arrestando i cavalli. E' un uomo dalla testa ricoperta di sangue, indosso ha la casacca delle guardie di Fonte reale, sporca e lacera

La belva... la belva... le parole, appena sussurrate, vengono pronunciate subito prima di accasciarsi a terra. James, un soldato della scorta, scende dalla sella per controllare le condizione dell'uomo.

Poi un rumore sordo, come di pesanti falcate, giunge dagli alberi, senza poterne distinguere la precisa provenienza. Tutti impugnate le armi...

James vola a terra, il torace aperto da una violenta artigliata: un orso enorme è di colpo sbucato dalla foresta, ruggendo in una carica sbavante; l'aspetto della bestia è terribile: il muso, ricoperto di sangue, è storpiato da una furia cieca, il corpo è un fascio pulsante di muscoli, dalla spina dorsale si eleva una schiera di corna ricurve: mai avresti immaginato esistesse un animale simile.

Spaventati dall'improvvisa apparizione, i due cavalli che trainano la carrozza s'imbizzarriscono, scappando via; l'orso è però lì accanto, e con un colpo ben assestato uccide uno dei destrieri: il cadavere cade sull'altro e la carrozza s'inclina pericolosamente, arrivando a cadere di lato.

Anche la tua cavalcatura e quelle del resto della scorta si agitano, ma mentre le due guardie riescono a mantenere il controllo dei cavalli, il tuo ti scalza via per poi correre lontano. L'impatto col terreno è violento, i denti sbattono tra loro e la bocca ti si riempie del sapore del sangue.

Spoiler:  
Ti becchi 6 danni a causa della caduta.

Non è molto onorevole cadere di sella, ma fallivi la prova di cavalcare solo con un 1 naturale... e decisamente non sei stato fortunato!

EDIT
Spoiler:  
Ovviamente sei prono
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Durante la prima parte del tragitto rifletto oziosamente sulla ragazza misteriosa, che ha catturato la mia attenzione; poi lentamente i pensieri che la riguardano scivolano via, sostituiti da altri più urgenti.

...

Mi ritrovo riverso in terra su un lato, sputando sangue, fortunatamente sono riuscito a mantenere la presa sulla giusarma e puntandola a terra mi rialzo; fradicio ma pronto a fare il mio dovere. Un sorriso si dipinge sul mio volto mentre mi affianco alle altre guardie Finalmente un po' di divertimento! mi metto in guardia, posizionato di taglio rispetto all'orso, con le gambe divaricate e ben piantate in terra, la lunga arma puntata verso la mostruosa creatura.

L'aspetto della creatura non mi sorprende, come crociato temprato ho affrontato molte di questie bestie corrotte dalla stregoneria, a sorprendermi è il fatto di averne trovata una qui Questo doveva essere un territorio sicuro...

Digrigno i denti mentre la furia monta dentro di me nel vedere James riverso a terra in una pozza di sangue, stringo le mani sull'arma fino a farmi sbiancare le nocche, la voglia di vendicarlo è forte ma per quanto possa essere avventato non sono così stupido da affrontare una bestia del genere da solo.

Spoiler:  
Azione preparata (se posso): se l'orso ci carica (presumo di essere fianco a fianco con le altre guardie) lo attacco con la giusarma.

TxC +16. Danni 2d4+8. Critico x3.

Inoltre se l'orso non ha range (in teoria dovrebbe avere range 3m come me) e mi arriva a contatto si becca anche l'ado.

Inoltre se l'orso mi attacca (indipendentemente dal fatto che mi colpisca o meno, ha +4 txc +4 danni) gli faccio un ado (uno per attacco).

(Posso fare 4 ado per turno)

Percepisco uno stipendio? :lol:

Quella riguardo all'origine della creatura è un ipotesi di Alphard, poi non so cosa sappia realmente in merito.

Il mio "grado" sotto Lord Bane è lo stesso delle altre guardie, o occupo una posizione sopraelevata? ho preferito lasciare ciò a te piuttosto che pensarci io.

Guante guardie ci sono?

Come sono armate?

La stance attiva per ora è leading the charge (white raven).

Le manovre preparate sono:

- Divine surge (devoted spirit)

- Radiant charge (devoted spirit)

- Revitalizing strike (devoted spirit)

- Elder mountain hammer (stone dragon)

- Bonesplitting strike (stone dragon)

- Flanking maneuver (white raven)

Al primo round ne sblocco quattro scelte casualmente.

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Le due guardie si affiancano alla tua sinistra, spade in pugno, scudo al braccio. Sotto l'armatura completa che li protegge, sudano freddo e lo sguardo appare spaventato. Sai che se fossero stati delle Lame temprate avrebbero avuto una reazione ben diversa: ti rendi subito conto che i loro cuori non sono saldi come il tuo

Cosa dobbiamo fare, capitano? La voce è incerta, quasi tremante.

La grandine continua a battere, ma il ticchettio diviene muto alle tue orecchie, a causa della tensione dello scontro. La belva ti guarda, ruggisce.

La carica ti coglie pronto: appena il mostruoso animale si alza sulle zampe posteriori per attaccarti, lo colpisci in pieno petto con un affondo di giusarma. Subito segue la risposta della bestia, un pesante colpo al braccio sinistro con il quale ti afferra, trascinandoti oltre la carrozza caduta, verso di lui. Tenta di darti un nuovo colpo, poi un morso, ma l'armatura riesce a difenderti bene dalla feroce minaccia.

I due uomini, vistoti afferrare dall'orso, sembrano trovare nuovo coraggio: con un urlo aggirano la carrozza, per andare a scontrarsi con la belva. Solo il secondo, però, colpisce l'animale, che mostra il suo disappunto con un imponente ruggito.

Ha un pessimo alito

Spoiler:  
Infliggi 13 danni, il mostro te ne infligge 18 (quindi 3 subito). Sei in lotta.

Hai tutte le manovre sbloccate meno la flanking.

Hai una piccola entrata mensile più vitto e alloggio

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Sento l'armatura gemere mentre gli artigli della creatura vi raschiano contro con violenza, sento la creatura che cerca di stritolarmi e di mordermi, ma la mia armatura non è una di quelle da parata e fa il suo lavoro egregiamente, almeno per ora...

Riesco a liberare le braccia dalla presa della creatura un istante prima che mi azzannasse al collo, la mano corazzata si protende a bloccarle la mascella guadagnando qualche secondo mentre comincio ad evocare i miei poteri divini. Carico il braccio destro, quello libero, comincia a tremare in preda a degli spasmi, stringo i denti perchè non è piacevole... percepisco i muscoli flettersi e schianto il pugno rivestito del guanto d'arme verso il muso della creatura.

Prendi... e con gli interessi!

Spoiler:  
Azione rapida: cambio stance -> martial spirit (devoted spirit).

Azione standard: divine surge guanto chiodato. TxC +14 (15 -4 lotta +3 furious counterstrike). Danni 8d8+1d3+6 (3 +3 furious counterstrike).

Recupero 2pf mentre mi passano i 15 danni.

Non penso di essere in grado di liberarmi dalla lotta...

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Mentre ti concentri il braccio comincia a brillare come se percorso da innumerevoli scariche di luce celeste. Il colpo arriva potente e laddove colpisce la coriacea pelle dell'orso si tumefà, si lacera, lascia addirittura glabra la parte colpita. La belva ruggisce, sbavando il suo dolore, e nei suoi occhi la furia diviene ancora più incontenibile. I tuoi poteri acquietano per un istante il dolore alla spalla, ma subito percepisci appieno il colpo inflittoti poco prima. Noti intanto che anche le ferite del mostro cominciano leggermente a rimarginarsi...

Un nuovo colpo d'artigli torna a sbattere contro la tua armatura, col solo risultato di farti volare via l'elmo; l'animale, frustrato dai suoi insuccessi, riprova a colpirti, caricando i suoi colpi di tutta la sua rabbia. Una potente zampata ti coglie sul ventre, un terribile morso penetra le tue carni e solo la grande disciplina che ti ha permesso di divenire una Lama d'oro t'impedisce di urlare.

Le guardie continuano a tentare di liberarti, ma le due lame colpiscono inutilmente la dura cotenna ferina: decisamente troppo inesperti, finiranno col farsi ammazzare...

Dietro di te intanto il cocchiere si rialza, fuggendo lontano dalla battaglia, mentre Lord Bane riesce a sgusciare fuori dalla carrozza.

Spoiler:  
Infliggi 50 danni all'orso, mentre lui te ne infligge un totale di 38 (24 subito). Ti restano 57 pf e si rende disponibile anche l'ultima manovra.
EDIT
Spoiler:  
Allora, vediamo di aggiustare le cose: colpisci con quattro attacchi di opportunità dei sei che ti dovevano essere concessi, infliggendo altri 62 danni. L'orso ti colpisce una volta in più e più duramente aggiungendoti 31 danni. I tuoi Pf passano a 26, poi a 11 poiché il mostro cade a terra e la riserva di danni ti si svuota (ho contato le cure della stance). La seguente descrizione non ha nulla di tecnico, serve solo per riportare le cose allo stato in cui devono essere
Ti duole ogni singola fibra del tuo corpo, un rivolo di sangue e sudore ti offusca leggermente la vista. Stringi i denti, non vuoi mollare, non devi mollare, non puoi mollare.

Con un grido ti divincoli dalla stretta della belva; atterri rotolando, subito rialzandoti e roteando agilmente la giusarma. L'orso si scaglia contro di te, la mostruosa mole di peli e e muscoli ti sovrasta...

Si ferma, mentre il sangue gli gorgoglia dalla ferita: la tua arma, sfruttando l'impeto del suo attacco, è penetrata a fondo recidendogli la gola. La bestia cade.

I due uomini osservano la belva, increduli sul fatto che sia veramente sconfitta; uno gli dà un calcio: nessuna reazione

-Tutto bene? chiede lord Bane, raggiungendoti

-Che razza di bestia era?!

-Non ne ho idea... non ho mai sentito di animali del genere risponde il tuo signore alla sua guardia, chinandosi sull'orso. Ha qualcosa d'insano, di perverso... Scuote la testa, come a scacciare qualche pensiero.

Intanto i chicchi di grandine cominciano e imperlare il cadavere, minuscoli in confronto alla stazza del mostro.

-Questo è ancora vivo! esordisce l'altra guardia, controllando il corpo dell'uomo uscito dal bosco Malridotto, ma vivo! James invece... non termina la frase, ma la sua espressione è abbastanza eloquente...

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Nessun problema ... mio Signore rispondo a denti stretti facendo lo smargiasso. Mi appoggio alla mia arma per rimanere in piedi, tra il sopportare ed il non provare dolore c'è una bella differenza, ma non lo darò a vedere, non è da me. Sembro un colabrodo esclamo mentalmente Dio, se ci sono andato vicino...

Neanche io ho mai visto nulla del genere, potrebbe essere stata corrotta dalla stregoneria, ma non riesco ad immaginare in che modo... aggiungo alle parole del lord mentre mi chino sul cadavere del mostro, allungo la mano sinistra alla bisaccia e ne estraggo un pugnale che uso per asportare una sezione di colonna vertebrale col midollo del mostro e lo avvolgo in un pezzo del mantello, che strappo appositamente.

Guardo il lord per spiegargli la mia idea Non lontano da qui dovrebbe esserci una sede secondaria del mio ordine, se poteste farle consegnare questo insieme ad una mia missiva c'è la possibilità che loro ne sappiano di più la frenesia della battaglia si è calmata e senza l'adrenalina in circolo mi accorgo che le mie ferite sono peggiori di quelle che credevo, persino parlare mi provoca sofferenza.

Un altro morto... sotto il mio comando... scuoto il capo a denti stretti bruciare la carcassa della bestia non dovrebbe essere una cattiva idea in ogni caso rispondo sottovoce parlando più con me stesso che con gli astanti.

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- Con questo tempo è impossibile accendere un fuoco Lord Bane si volta verso la carrozza ormai inutilizzabile. Il cavallo da tiro sopravvissuto giace ancora sotto il compagno, rantolando: ha una gamba rotta, è spacciato.

I cavalli scossi sono fuggiti, ce ne restano solo due. Continua poi il barone Caricate il ferito su uno dei vostri destrieri, continueremo a passo d'uomo verso Fonte reale, alla carcassa ci penseremo poi. e si toglie il mantello per coprire l'uomo privo di sensi

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Faccio un cenno d'assenso al conte Caricate anche Thomas sull'altro cavallo, merita di essere sepolto poi rimango appoggiato alla mia giusarma attendendo che gli uomini carichino la guardia sul cavallo Circondate il lord dopo mi posiziono in testa al gruppo; cerco di camminare senza zoppicare anche se ciò mi provoca ancora più dolore, vista la profonda ferita alla coscia sinistra, ma stringendo i denti vado avanti senza emettere un fiato.

Rimango in allerta per tutto il tragitto verso Fonte Reale.

Spoiler:  
Ascoltare +0 e osservare +0 sull'area circostante. Inoltre ripeto la prova di osservare in ogni punto che permetta una visuale maggiore sulla zona.
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Il viaggio prosegue senza intoppi, nel silenzio più assoluto; i tuoi uomini sono sconvolti dall'accaduto, dall'incontro con la bestia, dalla fine di James.

Il cielo, però, si rasserena e con il primo raggio a fendere le nubi una candida colomba si leva dalla foresta: ciò aiuta a risollevare gli animi, poiché quell'uccello è popolarmente un simbolo benaugurante.

Finalmente arrivate in vista di Fonte reale: non si tratta altro che di un piccolo borgo protetto da mura, un conglomerato di case arrampicato su una collina e circondato da campi coltivati. Sebbene adesso la vista sia brulla, nella bella stagione tutto quel territorio è colorato dai fiori silvestri e dalle primizie che sostentano il paese. In lontananza avvistate una schiera al galoppo.

Si tratta di una schiera di uomini armati guidata da Stormung, capitano delle guardie del castello, accompagnata dal cocchiere fuggito: questo, recuperato il tuo cavallo, era corso a cercare qualcuno che potesse portarvi soccorso, sebbene tardivo.

Erik Stormung è un uomo duro, taciturno, dai lineamenti nordici ed i capelli biondissimi; ha circa l'età del barone e delle folte basette a sottolineare il volto squadrato. Non è mai corso buon sangue tra voi due, ti ha sempre guardato con diffidenza: lui era il comandante in capo di tutta la guarnigione, ma al tuo arrivo ti è stato affidato il comando della scorta personale di Bane, mentre a lui è stato lasciato il comando dei soldati a difesa del castello; non ha mai digerito la cosa e ti ha sempre visto più come un usurpatore che come collega, anche se non siete mai arrivati a uno scontro diretto, neanche verbale.

Dopo che i soldati hanno raccontato della battaglia, riportando entusiasti le tue prodezze, riprendete il viaggio sino a giungere alla rocca. Prima di varcare il portone, noti una bianca colomba volar via da una finestra.

-Edward! Lady Cassandra entra nel grande atrio dove vi stavano già aspettando alcuni servi e Reverendo Owen, il sacerdote di Sedovan della cappella baronale Stai bene? Mi hanno raccontato di quello che è successo…

La signora del castello è una splendida donna di una trentina d’anni, ben più giovane del marito: ha lunghi capelli ramati sempre raccolti in qualche elaborata treccia, profondi occhi verdi ed una liscia pelle d’avorio; porta una veste rossa come il fuoco ed è cinta alla vita da una cintura di seta dorata; una profonda scollatura ricamata con lo stesso prezioso materiale mette in evidenza il seno generoso e spille e fermagli arricchiti di piccoli smeraldi paiono brillare della stessa luce del suo sguardo.

-Reverendo Owen! Occupatevi dei feriti.

Stormung! Mandate una squadra a bruciare quell’aberrazione.

Non voglio essere disturbato da nessuno!

Lord Bane esce a grandi falcate, probabilmente verso il suo studio, ignorando completamente la moglie; non per cattiveria, ma quando un tarlo gli rode il cervello il Barone entra nel mondo delle sue preoccupazioni, posto dove non esiste nessun’altro. La donna stringe i pugni fino a farsi sbiancare le nocche, mentre alle sue spalle due serve si scambiano un commento fugace. Poi si volta verso di te, con lo sguardo colmo d’apprensione.

-Alphard… siete ferito… la tua armatura è ricoperta di sangue rappreso, del tuo e di quello della bestia. Farò in modo che Reverendo Owen si occupi di te al più presto.

-Oh! È stato incredibile, Signora! Avreste dovuto vederlo: come ha resistito tra le grinfie del mostro sbavante, come lo ha mortalmente trafitto, con tutto il sangue che schizzava ovunque… Erompe una delle guardie che erano con te: il giovane Jonah, figlio di uno dei cacciatori di Fonte Reale

-Ammiro la vostra solerzia, ma risparmiatemi pure i particolari risponde con un sorriso; è radiosa, quando sorride Sono certa che il nostro caro Alphard ha svolto egregiamente il suo dovere; come sempre, d’altronde.

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Rimango sull'attenti, con la mano destra a reggere la giusarma e la sinistra dietro la vita, focalizzando lo sguardo davanti a me per evitare di sembrare irrispettoso. Grazie mia Signora le rispondo educatamente ma non preoccupatevi la maggior parte del sangue non è mio sinceramente non so fino a che punto sia vero.

Un sorriso si dipinge sulle mie labbra alle parole del giovane, cerco di nasconderlo ma con scarsi risultati Ho fatto solo il mio dovere rispondo come a sottolineare le parole della dama; il sorriso si spegne quando mi torna in mente l'altra giovane guardia Reverendo Owen... mi volto verso di lui Vi sarei grato se dopo vi occupaste del funerale di Thomas, prendetelo come un favore personale.

Spoiler:  
Il castello è esterno al borgo o è interno?

Dove abito?

La magia divina non è considerata malvagia giusto? penso di no ma una domanda non mi costa nulla.

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- Sicuramente sir, comincerò i preparativi non appena avrò pensato questo pover'uomo e voi Il vecchio prelato è ormai completamente calvo e porta una veste gialla cinta da una catena d'ottone; è sempre molto cordiale, in un atteggiamento umile e rispettoso I vivi vengono prima dei morti. Portatelo nell'infermeria dice poi a dei servi Ma fate attenzione, non conosciamo le sue esatte condizioni. Voi, Sir Enoch, raggiungetemi là al più presto

Spoiler:  
Il castello è in cima alla collina, sul limitare del paese (le mura arrivano a congiungersi nella struttura del castello). Te abiti nell'ala dedicata alle guardie e ai militari; hai una stanza tua, comunicante con quella di un paggio che si occupa della tua stanza, del tuo cavallo, di aiutarti a mettere l'armatura ecc... La magia divina è considerata buona, perché dono degli dèi.
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Mi sfilo il guanto d'arme lordo di sangue per evitare di sporcarla; con delicatezza prendo la sua mano e chinandomi porto il dorso della sua mano verso le mie labbre, senza toccarle, sfiorandole soltando.

Lascio la mano rialzandomi con calma, anche per evitare di perdere altro sangue, poi come ho lasciato la sua mano lascio anche la donna e l'atrio.

Spoiler:  
Pensavo di dirigermi prima nella mia camera per togliermi l'armatura in modo da lasciarla già al paggio per pulirla.

Come capo della guardia personale di lord bane devo essere la sua ombra anche al castello?

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Ti dirigi verso la parte est del castello, dove sono gli alloggiamenti delle guardie e la tua camera, ampia ma spartana, con tutto il necessario ma nulla più. Lasciata la tua armatura a Michael, il tuo paggio, giungi sino all'infermeria.

L'ampio ambiente ospita numerosi letti, almeno una decina, di cui solo uno risulta occupato. Owen sta applicano varie fasciature all'uomo aggredito dall'orso, ancora privo di sensi. Ti fa cenno di sederti su un materasso.

- Deve essere stata una creatura terribile esordisce Come non se ne vedono da secoli prende un coltello per tagliare le bende e le chiude con uno stretto nodo

Veniamo a te, adesso. Esamina le tue ferite Non sei messo bene, ma non è nulla di grave: nel giro di qualche giorno sarai come nuovo estrae una boccetta colma di un unguento profumato che applica sulle lacerazioni; brucia e prude: i medicamenti del Reverendo Owen sono sempre molto fastidiosi... Recita una preghiera e miracolosamente le ferite già incominciano a rimarginarsi; poi passa ad applicare le bende Per lo meno adesso il mistero delle sparizioni sembra risolto... non oso però pensare alla fine che deve aver fatto il povero signor Uter ​scuote la testa

Spoiler:  
Recuperi subito 20 pf
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Penso che sarebbe opportuno organizzare una ricerca, anche se temo che non si troverà nulla... faccio alcune torsioni col busto e con le braccia sopportando il dolore, che si è affievolito ma rimane sempre di sottofondo, la cosa che non sopporto è l'essere ostacolato nei movimenti perciò soddisfato del fasciaggio stretto ma non limitante mi rivesto.

In ogni caso c'è anche da gioire da questa situazione, come avete ben detto la belva è morta e le sparizioni cesseranno... sorrido ad Owen Reverendo la ringrazio per le cure... eh, mi conceda un'ultima cosa: sono curioso di sapere quello che è successo al giovane, perciò mi faccia avvertire quando si sveglia. Ve ne sarei molto grato. Attendo la risposta del reverendo e poi lo lascio rivolgendogli un piccolo inchino col capo.

Torno nella mia camera per cambiarmi, ho cambiato idea: attenderò il rapporto del giovane per scrivere quella lettera, in modo da avere tutte le informazioni alla mano. Però c'è una cosa che devo fare... Dio che stupido... perchè non ci ho pensato prima!?

Raggiungo il paggio nella mia camera Interrompi quello che stai facendo un secondo gli porgo l'involucro con il pezzo della colonna vertebrale del mostro, se posso lo ripongo in un cofanetto Portalo al reverendo Owen e vedi se può fare qualcosa per far si che si conservi senza decomporsi...

Poi getto i vestiti sporchi di sangue e mi cambio.

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Sicuramente sir risponde il prelato, prima di salutarti.

Nella tua stanza trovi Michael assieme ad una grossa bacinella d'acqua vermiglia, intento a sfregare vigorosamente i pezzi della tua armatura con un'apposita spazzola. Appena entri scatta in piedi.

Sì sir! risponde e, preso l'involucro, corre verso l'infermeria.

Il sole continua il suo viaggio celeste, sino ad arrivare a lambire l'orizzonte. Sia la tua arma che l'armatura sono di nuovo lucide e splendenti ed indosso hai vestiti freschi e puliti. Sulla tua scrivania la lettera è ancora bianca e da Owen non hai ricevuto nessuna notizia. Ormai il tramonto è più che inoltrato quando un servo ti viene a chiamare.

Trovi l'infermeria illuminata da alcune candele, la luce è soffusa e tremola debolmente sulla pietra dei muri. Gli occhi del soldato sono aperti, ma assenti. L'anziano sacerdote ti si avvicina Fate attenzione, è molto provato ed esce dalla stanza

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Faccio un cenno d'assenso al reverendo prima che si allontani per poi avvicinarmi al soldato, parlo con tono calmo e gentile Sappiate che la belva che vi ha assalito ha smesso di terrorizzare queste lande, ci ho pensato io stesso. Vorrei che vi sforzaste di raccontarmi quello che vi è successo, non è un interrogatorio, ma è importante... abbasso il capo per fissarlo negli occhi, sperando che riesca a parlare.

Rimango in attesa in silenzio affianco all'uomo cone la mani unite dietro la schiena, all'altezza della vita.

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