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Un Funerale Per Dèi Suicidi - Capitolo I: ...E Ritornò dai Cieli


Irrlicht

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Spoiler:  

Aroden, l'Ultimo Azlanti, Dio degli Uomini, ascese alle sfere superiori dopo aver sollevato dalle profondità del Mare Interno la Pietra delle Stelle.

Dopo millenni di guida ed aiuto dall'alto, sarebbe tornato, come predetto dalla Dottrina delle Stelle Cadenti, nel 4606 AR per sedersi sul trono in Cheliax ed introdurre l'Umanità nella tanto attesa Era della Gloria.

E nell'anno 4606, Aroden morì.

Il mondo degli Uomini cadde nel caos mentre tre settimane di incessanti tempeste flagellarono Golarion, e alla loro conclusione i fedeli di Aroden si trovarono privi di ogni collegamento al loro patrono. In memoria di quell'evento, su Golarion restano l'Occhio di Abendego, un uragano di proporzioni titaniche mai più placatosi da quell'epoca, e la Piaga del Mondo, una sudicia infezione sulla faccia stessa di Golarion che vomita orde di creature da incubo provenienti da reami oscuri che si trovano oltre il velo della realtà.

Così iniziò l'Era dei Presagi Perduti, in cui quella riguardante l'Ultimo Azlanti fu solo la prima di molte antiche profezie a fallire, e nessuno seppe mai che cosa accadde veramente al Dio Defunto.

Ma oggi, oltre un secolo dopo quegli eventi, qualcosa sta per cambiare. In tutta Avistan e in molte zone di Garund si è diffusa una chiamata a raccolta di tutti quei sacerdoti devoti a quelle Divinità che in passato furono araldi di Aroden e ne raccolsero l'eredità dopo la morte. Prima tra esse è la Dea del Valore Iomedae, il cui culto ha accolto molti dei fedeli orfani del Dio degli Uomini.

E così, in Absalom, la cosiddetta Città al Centro del Mondo, una vasta folla di religiosi e fedeli si è riunita sotto la supervisione di Argeran Nisve, un anziano Chierico di Aroden che dopo l'infausto evento dedicò tutta la propria vita, peraltro misticamente prolungata, a cercare di riportare di resuscitare il Dio Perduto. Ed è proprio con la promessa di fare questo che ha organizzato una simile riunione di fede, suscitando un clamore di portata mai vista prima, tra gli Umani e non solo, chiedendo a tutti i sacerdoti delle Divinità Aralde di aiutarlo e sostenerlo in quest'impresa senza precedenti.

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Toilday, 1 Desnus 4711 - Mattino

In questo giorno subito dopo la Luna Nuova è stato deciso che la resurrezione del Dio degli Uomini avrà luogo, ai piedi dell'Obelisco di Aganys, nelle Pianure di Carpenden, appena a nordest di Almas, capitale di Andoran. Il luogo è stato scelto in quanto centrale rispetto a Cheliax e Taldor, i due regni che in antichità furono più legati ad Aroden. O almeno questo è il motivo ufficiale, ma in realtà è voce comune che quelle due nazioni siano state deliberatamente evitate in quanto decadenti se non pericolose, mentre Andoran è libera e ben protetta. E così il grande pellegrinaggio dei fedeli si è trasferito da Absalom ad Almas, e poi al sito dell'Obelisco di Aganys.

Ma non solo uomini di fede e pellegrini, l'evento ha attirato anche ogni sorta di curiosi, e soprattutto molti individui autorevoli provenienti da tutta la regione del Mare Interno.

Stendardi e stemmi di ogni genere sono visibili sui plotoni militari e sulle folle che nella valle dell'obelisco tra bassi colli, all'interno di un imponente cerchio di mura che par formare un'immensa arena, si sono riversati come un'onda di marea che riempie la buca lasciata da un'impronta sulla spiaggia. Carri, cavalli, squilli di trombe a festa e trepidazione. Trepidazione che non nasconde anche una certa paura che il rituale fallisca e tutto si risolva in una bolla di sapone, ma la fama di Argeran Nisve parla chiaro sulla sua assoluta affidabilità; se ha organizzato tutto questo, deve essere davvero capace di fare ciò che promette. Per molti, buona parte dell'eccitazione viene già di per se dalla presenza di varie personalità di rilievo quali regnanti ed eroi. E benché Aroden fosse il Dio degli Uomini, non mancano numerosi esponenti, in veste ufficiale, di varie altre razze più che interessate all'evento, prime tra le quali Elfi e Nani.

Anche autorevoli esponenti di altri credi religiosi sono tutt'altro che assenti. Oscillanti nella brezza leggera, le insegne di Sarenrae, Abadar, Erastil, Nethys, Desna, Cayden Cailean, Torag, Pharasma e Shelyn sono solo alcune delle più visibilmente diffuse. Ed è noto a tutti che alcune religioni ed organizzazioni di natura ostile sono state ufficialmente bandite dall'evento; ma altrettanto noto è che qualche loro agente sarà certamente riuscito ad infiltrarsi. Tuttavia la cosa non preoccupa, poiché, visto l'enorme dispiegamento di forze e le misure di sicurezza estreme, è praticamente impossibile che qualcuno possa riuscire in una qualsivoglia azione indegna, dal mero attentato alla vita di qualche importante individuo fino al sabotaggio del rituale stesso che ci si appresta a compiere.

In tutto ciò c'è solo una nota palesemente stonata: un settore dei fianchi di collina che circondano l'obelisco è occupato da, e si direbbe quasi riservato a, una ordinata e in verità perfettamente immobile e silenziosa compagnia di soldati in armatura nera. Sostenuta senza sforzo apparente, una enorme portantina campeggia, e si direbbe molto lussuosa, se non fosse vistosamente logora. Sopra di essa una sorta di grande sala del trono solo parzialmente coperta; sul trono una donna di cui è arduo cogliere i tratti, circondata da cinque cavalieri rivestiti di pesanti armature nere.

Al centro della valle l'obelisco: un pilastro di pietra grigia che riflette pacatamente i raggi solari. Sormontato da una corona punte ondulate, il monumento si staglia verso il cielo per almeno sessanta metri, percorso in tutta la sua altezza da grandi bassorilievi e circondato da una spirale di gradini che lo avvolge come un ramo tra le spire di un serpente. Alla sua base, larga circa una dozzina di metri, il numeroso gruppo di Chierici preposti al grande rituale, visibilmente agitati ma risoluti nei loro abiti talari, ed un folto drappello di guardiani e protettori.

Come tutti sospettano, gli occhi di ogni Divinità di Golarion sono puntati sull'obelisco per scrutare gli accadimenti. Qualcuno ne è preoccupato, ma il sentimento generale è che se anche qualche entità maligna decidesse di ostacolare il rituale, Iomedae, gli altri araldi di Aroden ed i loro alleati sarebbero pronti alla protezione.

Aerys

Spoiler:  

Solo da pochi giorni avevi lasciato quel monastero che per anni è stata la tua casa, ed anche alle tue orecchie, lì nella lontana Varisia, è giunta voce della chiamata e dell'imminente resurrezione di Aroden. Se fino ad un attimo prima eri indeciso su dove andare e cosa fare, questo ha messo un punto decisamente fermo. La resurrezione di un Dio. Dovevi esserci. Hai deciso di comunicarlo anche al monastero, e tornandoci hai trovato una delegazione già pronta a partire con il consenso degli anziani e la presenza stessa di alcuni di essi.

Il vecchio ma sempre vitale Manen, esperto di arti marziali orientali; Fianne "La Foglia Che Non Appassisce", una sapiente arcanista Elfica presente nel monastero fin dalla sua fondazione e tutrice del tuo stesso tutore; e Balain, un anziano e silenzioso Chierico di Irori esperto nella meditazione. Insieme a loro, nove dei tuoi "fratelli" di grado intermedio, proprio come te; nessuno, tra questi ultimi, con cui tu abbia un particolare rapporto, ma pur sempre amici di cui ti puoi fidare.

Durante il lungo tragitto non sono mancati gli spiacevoli imprevisti, tra banditi che approfittano delle folle di pellegrini e l'occasionale creatura selvaggia, ma al contempo hai avuto modo di vedere i tuoi compagni e soprattutto i tuoi superiori in azione, e per te c'è stato tutt'altro che da temere. Hai anche avuto la tua parte di "azione". Man mano che proseguivate vi siete aggregati ad altre comitive, e poi ad altre, ed altre ancora, come un affluente che confluisce in uno più grande, e poi in uno più grande ancora, fino al fiume principale che è sfociato in Almas giusto in tempo per la partenza di massa verso l'Obelisco.

Passata la scorsa notte lì nel grande campo di Aganys, sei stato intrattenuto da un piccolo spettacolo di botte amichevoli tra Nani. Nel clima di festa generale, bonariamente placato dalle autorità per dare modo a tutti, soprattutto ai Chierici, di riposare in vista dell'evento, sei stato svegliato dal maestro Manen con un sorriso e un "Forza, ragazzo, che gli dei non hanno tempo di aspettare che a te passi il sonno!" mentre posava qualche vivanda per colazione di fianco al tuo giaciglio.

Ora, bello pronto ed agghindato, sei pronto ad assistere alla resurrezione di un Dio.

Django

Spoiler:  

Hai avuto l'onore di essere designato come parte della delegazione ufficiale del Collegio delle Nove Essenze che avrebbe presenziato alla cerimonia di resurrezione di Aroden. Anche se personalmente non hai alcun legame con tale divinità, si tratta in ogni caso di un evento storico ed irripetibile a cui vale certamente la pena assistere per qualunque abitante di Golarion.

In più, hai consigliato tu stesso di assumere i Rompicollo di Rackam come scorta per la delegazione, e il suggerimento è stato accettato. In tal modo hai potuto passare tutto il tempo dalla partenza da Oppara, sede del Collegio, fino ad Aganys, insieme sia ai tuoi conoscenti e golleghi accademici che ai tuoi vecchi amici mercenari e i tuoi stessi genitori. Lungo il tragitto, durante gli assalti di qualche bestia, hai anche avuto modo di mostrare loro cosa hai imparato e pare che tu sia stato molto apprezzato.

La scorsa notte, nel grande campo di Aganys, avresti volentieri fatto baldoria con i Rompicollo, ma poiché sei in veste ufficiale hai dovuto mantenere un certo profilo e perciò ti sei coricato prima di molti altri, ma non prima di assistere alla finale di un piccolo torneo di lotta libera tra Nani e di farti due risate coi loro coloriti insulti.

Svegliato dal tuo superiore Gerron, un Alchimista di mezza età molto amico del tuo maestro personale ma a te non troppo simpatico, dopo essere passato a dare il buon giorno ai tuoi genitori ed amici, sei pronto ad osservare l'evento.

Gormar

Spoiler:  

Un evento senza dubbio storico, questo dell'imminente resurrezione del Dio degli Uomini, e così anche tu e i tuoi tre fratelli Gurmar, Garmar e Gromar avete deciso di presenziare, insieme ad un manipolo di Nani amici e leali alla vostra casata. Uniti ad altri clan delle Montagne dei Cinque Re, siete scesi dai pendii rocciosi intonando vecchie canzoni naniche lungo il tragitto, relativamente breve, che vi separava da Aganys, confluendo nella corrente di pellegrini.

Giunti presso l'obelisco e montato il campo, la scorsa notte hai vinto un piccolo torneo amatoriale di combattimento a mani nude tra Nani, battendo in sequenza tutti e tre i tuoi fratelli ed altri, e facendo inoltre la fortuna di uno degli Elfi che assistevano e partecipavano alle scommesse, che in seguito per ringraziarti ha fatto portare nel tuo tendone una botte di vino tanto grande che potresti farci il bagno. Ti sei trattenuto dall'assaggiarlo per non rischiare di cedere all'esagerazione e ritrovarti mal messo durante la cerimonia, ma questo non ha impedito a tuo fratello Gromar di metterci le mani, e stamattina, malgrado gli sforzi, pare sia impossibile svegliarlo. Con tuo sommo disappunto, pare che mentre un Dio tornerà su Golarion tuo fratello minore sarà nel mondo dei sogni. Comunque tu, bardato a cerimonia, sei pronto ad assistere.

Svein

Spoiler:  

Non sei propriamente un devoto di Aroden (del resto, da un secolo a questa parte quasi nessuno lo è), né di uno dei suoi araldi ascesi; tuttavia, la notizia della sua imminente resurrezione ha a dir poco suscitato il tuo interesse. Inoltre si tratta pur sempre della principale Divinità degli Umani, dopotutto. E dunque anche tu, dalla terra dei Re dei Linnorm, ti sei aggregato all'affluenza di fedeli e curiosi diretti ad Almas e poi Aganys.

Nel lungo tragitto hai avuto modo di incontrare un gruppo di devoti ad Erastil, condotti da Syan Salii, una giovane sacerdotessa che pare piuttosto carismatica. Hai deciso di proseguire con loro fino al sito designato.

La scorsa notte, nel vasto campo che circonda l'obelisco hai assistito a bagordi di vario genere, fortunatamente senza eccessi, e ti sei divertito ad osservare un piccolo torneo di lotta libera tra Nani, uno spettacolo che è sempre piacevole se non ti coinvolge... e se non ti viola le orecchie con le volgarità che usano per apostrofarsi amichevolmente a vicenda.

Dopo aver dormito isolato e riparato in un anfratto delle mura di cinta, vieni svegliato dal trambusto mattutino delle preparazioni. In piedi e pronto in men che non si dica, conducendo Sleipnir a piedi ti riavvicini al gruppo di Erastil.

Vorkal

Spoiler:  

Quando la notizia della futura resurrezione del Dio degli Uomini è giunta in Kyonin, la Corte Elfica ha subito mostrato un genuino interesse, ed ha deciso di presenziare all'evento. A tal proposito per molte ragioni, tra cui anche uno slancio di generosità nei confronti della vicina Andoran, le difese nel sud della grande foresta di Kyonin, dove l'immondo Treerazer ha stabilito la sua tana di Tanglebriar, sono state raddoppiate onde evitare che decida di causare problemi nel momento sbagliato. E mentre un largo contingente dell'esercito elfico si dirigeva ai confini di Tanglebriar, un distaccamento ha proseguito ancora più a sud, oltre i monti che segnano il confine con Andoran, fino a raggiungere poi Aganys.

Tu hai avuto la fortuna di essere tra quelli che hanno proseguito... meglio scortare i nobili in un lavoro tranquillo che esporsi ai fetidi effluvi del regno del Demone.

Giunti alla sede dell'obelisco prima di molti Umani, avete velocemente trasformato la zona del vostro campo in una piccola reggia che pare essersi prodotta in modo naturale dal terreno.

Ora, dopo una notte passata un po' in disparte, con qualche ghigno strappato da una baruffa tra Nani mascherata da torneo di lotta libera, è mattina. Vieni svegliato da tuo padre, Lerund, che è venuto qui come te, e sei presto pronto per assistere allo storico evento.

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Tutti

Spoiler:  

Se volete fare qualcosa o parlare con qualcuno prima che l'evento inizi, ne avete l'opportunità. Tecnicamente potete anche andare dove volete, compreso chi è in veste ufficiale, ma considerate che è come quando andate ad un mega concerto... se ve ne andate in giro da soli tra la folla rischiate di perdere i compagni con cui siete arrivati, benché il sito sia molto grande e ci sia ampio spazio per tutti; cioè, non si sta affatto ammassati come ad un concerto, in dieci dentro un metro quadrato, anzi, c'è spazio in abbondanza per cavalli, carovane, accampamenti, tendoni, fuochi da campo e quant'altro. È quasi come una città senza edifici.

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@GM

Spoiler:  

Maledetto Gromar! Non è certo questo il momento migliore per farsi sopraffare dai suoi vizi.

Per fortuna, almeno, non è presente alla cerimonia. Avrebbe potuto mettere in cattiva luce la nostra razza, la nostra casata, e non è di certo ciò che desideriamo maggiormento al momento.

In piedi, alla sinistra dei miei fratelli, rifletto sulla situazione senza dire niente.

Quello sarebbe stato indubbiamente un evento senza precedenti. Anche se Argeran Nisve avesse fallito, quel giorno sarebbe finito comunque sui libri di storia che ammiravo tanto da piccolo, magari con l'aggiunta di qualche epiteto stravagante per il sacerdote.

Ma la tanto agognata Era della Gloria avrebbe anche potuto avere inizio quello stesso giorno, se il chierico fosse riuscito a riportare in vita la sua divinità, come effettivamente sosteneva. Magari perfino i Presagi Perduti non avrebbero avuto più motivo di esistere.

E quella donna lì chi sarebbe?

Probabilmente è solo un altro nobile, come il sottoscritto, ma il suo modo di presentarsi ad un avvenimento del genere mi suscita sicuramente curiosità. Scelgo quindi di voltarmi verso destra, chiedendo aiuto.

"Fratelli, sapete per caso chi è?" chiedo, indicando poi con lo sguardo lei e il suo drappello.

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GM

Spoiler:  
Trattengo uno sbadiglio, sotto il mio elmo. Non si può dire che sia stata una notte silenziosa, ma dopo il caos del giorno precedente ho dormito comunque piuttosto bene, isolato come sempre dagli altri. Accarezzo Sleipnir, il mio fido destriero, anche lui assonnato. Mi riavvicino agli altri fedeli con cui ho viaggiato, in silenzio. Sono indipendente, ma ho preso l'abitudine di obbedire a Syan Salii, e lo farò finchè le nostre strade non si separeranno.

"Non credo proprio succederà qualcosa, ma meglio tenere gli occhi aperti.."

Mi guardo in giro, solo per capire l'atmosfera attuale del posto. Se qualcuno si troverà in pericolo, sono pronto ad intervenire. L'ultima cosa che mi aspetto da questo evento, tuttavia, è la reale resurrezione di Aroden.

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GM

Spoiler:  
Le occasioni formali non sono le mie preferite. Indosso l’elegante camicia blu del collegio cercando di coprire al meglio il pettorale di cuoio e gli abiti spartani che porto sotto. Il mio rozzo faccione risalta sempre quando cerco di vestirmi formalmente, ma meglio un po’ di scomodità che dover sopportare le occhiate supponenti di Gerron.

Se mi vede un Rompicollo mi sfotte fino a svenire.

Lancio solo un’occhiata distratta al mio formulario mentre distillo l’elisir rinvigorente la cui composizione ormai so quasi a memoria. Non mi aspetto guai, ma è una precauzione abituale, ed è meglio non perdere le buone abitudini.

Guardo poi la mia grossa ascia, seminascosta alla meno peggio in mezzo ai bagagli degli altri alchimisti.

Certo, vestito come un professore ma con un’ascia gigante sulla schiena. Vuoi far ridere proprio tutti oggi?

A malincuore, lascio l’arma tra i bagagli, assicurandomi però alla vita un pugnale, la borraccia con il mutageno e le bombe inerti.

Cercando di nascondere al meglio il mio disagio, raggiungo gli altri alchimisti.

«Mastro Gerron, il Collegio ha dei piani per sfruttare l’eventuale riuscita del rituale? Immagino sarà un bel colpo agli equilibri di potere.»

Spoiler:  
Preparo un estratto di Cura ferite leggere e lascio il secondo slot libero per ogni evenienza.
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Django

Spoiler:  

"Naturalmente, ragazzo, naturalmente., risponde Gerron con un mezzo sorriso compiaciuto. "Sarà a dir poco il caos, su nelle "alte sfere"... e anche quaggiù, nelle chiese degli Uomini.

Ma... hai sentito parlare della Piaga del Mondo, su a nord, che sputa fuori bestie immonde? Qualcuno dice che sicuramente sarà quella il primo obiettivo di Aroden, una volta tornato... in pratica, un evento storico dopo l'altro. Il Collegio non può restarne fuori. Anzi, è proprio un'ottima occasione per brillare."

Gormar

Spoiler:  

"Non ci crederesti, fratello...", ti risponde Gurmar, il maggiore di voi quattro, "Ho sentito che quella è Azarn... Arranz... be', non ricordo il suo nome, ma pare che fosse una degli araldi di Aroden, una dei suoi Santi, uccisa da un tiranno mille anni fa. Il suo cadavere fu poi rubato dai servi di un qualche potente Mago dei Morti e fu rianimato con la putrescenza della non-vita.

Da quel che dicono, tutto quel plotone che la accompagna è composto da morti che camminano. Pare che da quando si sono piazzati lì non abbiano mosso un solo muscolo, immobili come statue... Cosa ci facciano qui e perché non vengano cacciati nel peggiore dei modi, questo non chiedermelo."

"Ma è inammissibile! Anche se Aroden non è il nostro patrono, questa è blasfemia!", commenta Garmar battendo il pugno su una cassa vicina. "Che hanno in testa?"

Contemporaneamente, anche le persone vicine a voi, udito il discorso, iniziano a parlarne sdegnate ed agitate.

Svein

Spoiler:  

Vedendo che ti avvicini, Syan si separa dalle persone con cui stava parlando e ti si avvicina sorridendo.

"Dormito bene, Cavaliere?"

Ormai è abituata a vederti allontanare per dormire da solo, e a parte chiederti ogni sera se resterai in loro compagnia, non fa domande.

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Vorkal

@Dm

Spoiler:  
Buongiorno padre. Lo saluto e mi preparo rapidamente.

Passo alcuni minuti pregando Erastil, sicuro che starà tenendo d'occhio questo evento incredibile. Alla fine controllo le mie armi ed esco, raggiungendo i miei commilitoni.

Raggiunti osservo la situazione attorno a noi fino a che il mio sguardo non cade sull'obelisco, che osservo per qualche istante incuriosito, nonostante la distanza.

Poi la mia attenzione viene attirata dal nero trono.

Cheliax, suppongo. Quella è l'mperatrice in persona?

Chiedo al compagno più vicino.

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@GM

Spoiler:  

Un esercito di morti non è di certo la migliore compagnia che si possa desiderare! Eheheh!

Ironizzo sulla situazione, ma il solo pensiero che tutta quella gente sia ritornata dalla morte non mi mette certamente di buon umore.

Il mio sguardo rimane fisso verso di loro per un minuto, o forse è solo per un secondo.

"Fa un po' paura, sì, ma se effettivamente è uno dei Santi di Aroden non dovrebbe essere un problema."

Mi volto verso i miei fratelli maggiori.

"Giusto?"

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Gormar

Spoiler:  

"Be', be'...", borgotta Gurmar.

"Quale che sia l'incanto all'opera, non c'è mai nel buono nei cadaveri che camminano."

Vorkal

Spoiler:  

L'Elfo volge lo sguardo al piccolo esercito nero.

[Elfico]: "Non saprei... ho sentito che si chiama Arazni, e che fu una dei Santi del Dio degli Uomini, ma che ora... è un cadavere vivente, e intendo letteralmente, come pure tutto il suo drappello. A vederli non preannunciano niente di buono, eh?

Non si sa neanche perché ad una simile compagnia sia stato concesso di entrare ed assistere... o almeno non è stato certo detto a noi 'poveri soldati'."

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@GM

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Non rispondo all'affermazione di mio fratello, ma sono pienamente d'accordo con lui. Penso che la sola esistenza della non morte sia una cosa sbagliata, e probabilmente nemmeno Aroden in persona vorrebbe certi esseri come suoi alleati.

Cerco di volgere lo sguardo il meno possibile in quella direzione, ma i miei occhi finiscono almeno un paio di volte per tornare a fissare lo scranno... e la donna su di esso seduta.

Torno quindi a concentrarmi sull'immensità dell'obelisco, attendendo i prossimi avvenimenti.

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Non ho mai visto tanta gente tutta insieme. Mi sento galvanizzato dallo spettacolo che mi si offre, vedendo la varietà di razze e persone che parteciperanno all'evento. Tuttavia sono stato avvisato che nelle grandi città borseggiatori e ladruncoli sono ovunque, e, sebbene sia abbastanza protetto, mi conviene stare con gli occhi aperti.

Faccio colazione e mi reco con gli altri al più grande spettacolo della mia vita

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GM

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Rimpiango un po’ la mia distrazione nelle lezioni più teoriche al Collegio.

Ne ho sentito parlare, sì, ma poco più, e lo sai bene. Grosso buco sputa-mostri, ti presento il redivivo Dio degli Uomini.

«Quindi ci muoveremo per aiutare il culto di Aroden nella sua probabile crociata al nord… un culto redivivo, che cavalca l’entusiasmo della resurrezione del proprio dio…immagino il ritorno in termini di potere e di “favori” che potrà fruttare lo schierarci in loro aiuto.»

Accolgo con lo sguardo quanto dell’anfiteatro naturale mi è possibile – per fortuna svetto in altezza sopra gran parte dei miei colleghi.

«Sembra che avremo mezzo continente a farci concorrenza… e quelli…» indico i soldati in armatura nera e la donna sulla portantina «Che insegne sono? Un reparto di Cheliax più famigerato di altri? A giudicare la pozione dal colore della schiuma, non devono essere qui in veste troppo amichevole…»

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Django

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"Ah, quelli... Gebbiti, non te li raccomando.", risponde l'uomo facendosi cupo.

"Non Morti... e della peggior specie, quella che non teme il giorno. E che non teme neanche gli Dei. Quella donna lì seduta è Arazni, un tempo una dei più grandi seguaci di Aroden, oggi un cadavere corrotto. Probabilmente sono venuti qui per mostrare immediatamente ad Aroden il loro potere e demoralizzarlo nel momento stesso del suo ritorno.

Al tempo stesso sono stati accettati qui, suppongo, in modo che Aroden sia immediatamente testimone delle atrocità che i suoi seguaci hanno dovuto sostenere in sua assenza, si alteri ed agisca di conseguenza. Del resto, la regione di Geb è un cancro che infesta Golarion da secoli e che più volte si è tentato di estirpare, ma mai con una Divinità alla guida."

Tre forti squilli di tromba intervallati veicolano la richiesta di silenzio ed attenzione. La festosa confusione che regnava fino a un attimo prima cala nel giro di un minuto, giusto il tempo che tutti prendano la posizione desiderata e il vociare cali.

Vestiti di armature cerimoniali dorate, due uomini e una donna si posizionano a triangolo con il grande obelisco al centro e srotolano una pergamena ciascuno. Tenendola solennemente davanti a sé, leggono all'unisono con voci potenti:

"A lungo abbiamo atteso, troppo a lungo, che l'Ultimo Azlanti, Dio degli Uomini, Nostra Luce, tornasse a camminare tra noi. A nome dell'ordine dei Cavalieri di Ozem, del clero di Aroden sopravvissuto nella fede dei suoi araldi, e di ogni uomo o donna che reca speranza nel cuore, qui, oggi, sotto la guida del venerabile Argeran Nisve, il grande rituale per la resurrezione del nostro perduto Patrono, abbia inizio.

Gloria ad Aroden."

Un grido di entusiasmo scaturisce da tutto il pubblico, e l'anziano Argeran, in un'elaborata toga bianca di fattezze arcaiche e solenni, compie un giro attorno alla base dell grande monumento, con le mani alzate come a dispensare una benedizione su tutta la folla.

La donna seduta sul trono dell'esercito nero si sporge leggermente in avanti; gli occhi sgranati e il sorriso vagamente divertito formano una maschera inquietante sul suo volto scavato e malsano.

La musica di una grande orchestra e il canto di un coro si fanno largo sopra la voce del pubblico, riportandola alla quiete mentre il vecchio sacerdote inizia a salire le scale di pietra dell'obelisco, accompagnato da una processione di cavalieri ed assistenti. Un gruppo di almeno due dozzine di Chierici forma un cerchio attorno all'imponente pilastro, spargendo polveri e tracciando simboli magici.

Argeran raggiunge la cima dell'obelisco, dove sullo spazioso piano che sta al centro della corona superiore era già stato preparato uno sfarzoso altare. Tutti prendono posizione, e il Chierico si raccoglie in preghiera per un istante.

Poi si illumina. Letteralmente. Come una stella in cima al mondo. E tuona invocazioni e preghiere e canti in una lingua potente e solenne che diviene tutt'uno con la musica sottostante mentre chi gli sta intorno gli porge strumenti cerimoniali, brucia incensi e gli fa eco.

I celebranti in basso non sono da meno, anch'essi risplendenti e pronti a rispondere col loro coro alle litanie dell'officiante, attorniati da un ininterrotto traffico di assistenti dediti ai dettagli come operose formiche attorno alla regina.

A lungo prosegue il maestoso spettacolo, il pubblico rapito, e solo quando la luce magica cala e la cerimonia, al suo culmine, lascia il posto ad un'impaziente quiete, si alza pian piano il vociare di chi si accorge che le nuvole, prima vagabonde nell'azzurro come di norma, hanno formato un grande cerchio di cielo terso.

Al centro di esso, un secondo Sole. Bianco.

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DM

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Assisto, quasi impietrito, al rituale, senza parole.

"E' sicuramente una scena da ricordare.."

Ogni tanto mi ricordo di guardarmi attorno, in cerca di pericoli. In primis, mi preoccupa la donna sul trono che osserva il tutto.

"Quei cavalieri in armatura nera.. che siano Hellknight? Se la donna fosse la regnante del Cheliax, la signora della casata Thrune..? Mi sembra impossibile. Non possono averla lasciata entrare nelle terre di Andoran. Non POSSONO aver lasciato entrare degli Hellknight."

Cerco di non focalizzarmi solo su di lei, eventuali assassini potrebbero arrivare da ogni parte. Nonostante la maestosità dell'evento, non riesco a non pensare che sia tutta una bufala di qualche sorta.

"Potrebbe essere tutta un'illusione. Certo, fatta molto molto bene.."

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@GM

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"Per i Cinque Re!" esclamo davanti a quell'incomparabile spettacolo.

Se in futuro avessi la possibilità di raccontare un singolo avvenimento della mia vita, narrerei sicuramente di questo istante, della sensazione indescrivibile che sto provando. Ed è un onore che la mia famiglia sia presente a questo magnifico evento.

Mi unisco allo stupore generale e nient'altro riesce a fuoriuscire dalla mia bocca, nessuna parola adatta a descrivere ciò che sto vedendo. Nelle Montagne dei Cinque Re non è certamente una visione ricorrente.

Almeno tutto questo è riuscito a farmi distogliere completamente lo sguardo dalla donna sul trono e dal suo esercito di non morti.

"Be', direi che è un buon segno!" comunico ai miei fratelli, senza distogliere lo sguardo dal "nuovo Sole".

Sono davvero convinto che sia un buon segno. Argeran Nisve ce la stava facendo.

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DM

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"Non-morti Gebbiti… quindi ora le crociate in programma sono due. Povero Aroden, non ancora risorto e già più impegnato di un taverniere all’ora di cena!" sogghigno tra me e me.

Inizialmente seguo il rituale con occhio critico. Non sono un tipo molto religioso ed i fasti delle chiese mi lasciano perplesso, ma un evento del genere è probabilmente uno spettacolo unico in una vita, quindi cerco di rilassarmi e godermi la meraviglia.

Man mano che musica e luci e il fremito nell’aria e l’odore di incenso salgono e riempiono il cielo mi sento sempre più partecipe dell’evento. E quando tutto si cheta, e alzo lo sguardo, mi scopro mio malgrado a bocca aperta e senza parole; battute e pensieri calcolatori su come sfruttare la cosa sembrano ora resti un po' blasfemi in un angolo insolente della mia testa.

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Nell'entusiastico tumulto che percorre Aganys si parla di successo e, con gli occhi volti a quel Nuovo Sole nonostante sia arduo sostenerne la luminosità, il Dio viene chiamato a gran voce.

"ARODEN! ARODEN! ARODEN!"

La trepidazione sale nel constatare che l'Astro Bianco è in discesa, in avvicinamento. Qualcuno non nasconde di averne timore.

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@GM

Spoiler:  

Rimango impassibile nell'ammirare la nuova stella nella sua discesa verso il suolo, fiducioso.

In questo momento, qui ad Aganys, tutti si stanno sicuramente affidando alle capacità del chierico di Aroden. Nelle sue mani vi è il destino di molti, e la riuscita della sua grande impresa porterà certamente innumerevoli cambiamenti nel mondo intero.

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