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Invogliare i propri giocatori a giocare di ruolo, come?


Messaggio consigliato


Secondo me, bobon123 ti stai focalizzando troppo su quello che il PG è stato in passato.

L'interpretazione, imo, non è proporzionale a quanto tu conosci della storia di quel PG.

Se anche io scrivessi il BG con 2-3 elementi significativi della personalità (raccontati attraverso delle esperienze vissute), non è assolutamente detto che in-game debba ripercorrere le stesse scelte che il PG ha fatto nel suo passato (BG). E non per questo non starei interpretando.

Semplicemente le situazioni possono cambiare, il carattere può cambiare, le circostanze possono far prendere decisioni diverse, le esperienze vissute possono influenzare la personalità.

Quindi, nonostante un BG, io posso tranquillamente giustificare una diversa azione del mio PG. Di conseguenza non vedo perché non possa giustificarla in assenza di BG e comunque interpretare.

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Se anche io scrivessi il BG con 2-3 elementi significativi della personalità (raccontati attraverso delle esperienze vissute), non è assolutamente detto che in-game debba ripercorrere le stesse scelte che il PG ha fatto nel suo passato (BG). E non per questo non starei interpretando.

Semplicemente le situazioni possono cambiare, il carattere può cambiare, le circostanze possono far prendere decisioni diverse, le esperienze vissute possono influenzare la personalità.

Quindi, nonostante un BG, io posso tranquillamente giustificare una diversa azione del mio PG. Di conseguenza non vedo perché non possa giustificarla in assenza di BG e comunque interpretare.

Ricordati la definizione che uso del termine interpretare: guardare la realtà attraverso il filtro di valori e idee e assiomi di un'altra persona. Quindi sì, è necessario conoscerlo tale filtro.

Questa parte del "fare GdR" è comunemente considerata necessaria. Da notare che non sto dicendo che sia fondamentale: semplicemente in uno dei 5-6 punti dei consigli che davo, ho scritto "Per interpretare...". E' semplicemente la parte che ha attirato più discussione.

Ci sono sistemi in cui il BG è importante e il regolamento aiuta a crearlo e a gestirlo (vogliamo citare CnV? Citiamolo), altri in cui il giocatore deve essere esperto per sapere come farlo, ma questo è un discorso parallelo: a prescindere dal sistema, devi conoscere il tuo personaggio per interpretare la realtà come la interpreterebbe lui.

Questo non vuol dire che sia deterministico! Ogni situazione è diversa. Nel BG potrei aver sacrificato uno per salvarne tanti ma poi potrei trovarmi in una situazione analoga e decidere per il viceversa. Chi non ha mai fatto scelte diverse in occasioni simili? Non sono regole generali e univoche, la scelta alla fine è solo del giocatore.

Per rispondere in modo esplicito alla tua ultima frase,

Il BG (o altro modo che tu hai di conoscere il personaggio) non fornisce un'unica interpretazione delle azioni. L'importante è osservare la realtà attraverso un filtro diverso, poi decidere cosa ci vedi è una tua scelta.

Ma un filtro ci deve essere! Se non stai usando un filtro diverso non stai facendo interpretazione. Stai compiendo le scelte che faresti tu.

Ora ovviamente si può entrare nel quantitativo, quanto deve essere profondo il filtro. Spesso giocatori usano filtri molto superficiali, e senza dubbio altri possono chiamarla interpretazione, non mi soffermo sui termini. Esempio classico l'allineamento, o il punteggio di saggezza. Filtri che danno dei limiti netti ma non modificano la realtà. Filtri che mi dicono "Non posso uccidere il bambino, non è nell'allineamento" o "Devo parlare sgrammaticato". Non pensi con la mente di un altro, semplicemente pensi con la tua e poi fai rientrare le tue scelte nei limiti imposti. Ma questo è appunto un altro tema.

Per finire, ripeto per un'ultima volta: non sto assolutamente dicendo che questo sia il modo giusto di giocare! Se si vuole giocare interpretando se stessi, fatelo! Se si vuole giocare interpretando personaggi poco profondi, fatelo! Se volete passare mezz'ora prima di ogni sessione a entrare nel personaggio con psicotecnica Stanislavskij, fatelo! Semplicemente, se qualcuno mi chiede "Come incentivare il GdR?", questo è uno degli aspetti del GdR che si possono curare. Se ne possono curare altri ovviamente, e per altri avranno più importanza aspetti diversi.

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Questo sito ha bisogno dello Slow Down.

@bobon123

Capisco il tuo punto di vista, non lo condivido.

Direi che abbiamo finito.

@Sir Daeltan Fernagdor

Con il GM, ma vale sempre

GM: il tizio che vi sta di fronte è alto tozzo e piuttosto incazzato, ha il viso perfettamente rasato, grossi muscoli e una cicatrice che dalla fronte arriva al mento. "Ciao Io sono Garth"

Più tardi nella serata Marco, il GM riprende lo stesso personaggio sta raccontando eventi che nella fiction hanno avuto luogo la sera dello stesso giorno in cui i PG hanno incontrato Gart.

GM: Garth si accarezza il lungo baffo

Gino: hem... ma non era perfettamente rasato questa mattina?

GM: Si hai ragione.

L'esempio che hai portato non cambia le cose, sono particolari di contorno che possono cambiare o meno, non hanno alcuna influenza.

Cosa conta veramente? Le decisioni che lo scrittore o i giocatori al tavolo fanno prendere i loro personaggi.

Il decidere, ad esempio di fuggire di fronte/affrontare un pericolo.

Il gioco ha delle regole. Facciamo finta che una regola di gioco sia: la scelta finale spetta al giocatore che controlla il personaggio. Quindi Mario che controlla Serena potrà scegliere se combattere o fuggire.

Mario sceglie di fuggire. E' una scelta, valida, non valida? Chiessenefrega!

Il metodo è stato dato, chi doveva scegliere ha scelto.

Non c'è in alcun modo un vantaggio da parte dello scrittore semplicemente è una possibilità del medium scrittura.

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Non vorrei andare troppo OT, nel caso fatemelo notare.

Per rispondere in modo esplicito alla tua ultima frase,

Il BG (o altro modo che tu hai di conoscere il personaggio) non fornisce un'unica interpretazione delle azioni. L'importante è osservare la realtà attraverso un filtro diverso, poi decidere cosa ci vedi è una tua scelta.

Ma un filtro ci deve essere! Se non stai usando un filtro diverso non stai facendo interpretazione. Stai compiendo le scelte che faresti tu.

Qui però mi sembra che ci sia una contraddizione.

E' chiaro che un filtro ci deve essere. Il filtro è il PG stesso. Se non c'è filtro, non c'è PG (o una "parte" di esso...mi viene in mente Polaris) e quindi non c'è GdR.

Il punto è però quantitativo. Quanto deve essere profondo questo filtro?

Il filtro non potrà mai essere totale. Il giocatore non si potrà mai annullare rispetto al PG. Ed infatti lo dici anche tu, quando affermi che: "decidere cosa ci vedi è una tua scelta".

La scelta è appunto del giocatore, mai del PG. Il PG è frutto della mente del giocatore, di conseguenza non esiste e di conseguenza, anche attraverso un filtro (mai totale), la scelta la fa sempre e comunque il giocatore :)

Quindi, ammettendo anche di avere costruito per un PG una personalità talmente complessa e dettagliata da farlo diventare una persona reale, essendo il PG frutto della mente del giocatore, la personalità del giocatore comunque influenzerà le scelte del PG in-game.

Non so se sono riuscito a spiegarmi.

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Non penso sia OT visto il tema. C'è comunque un sovrannumero di moderatori in questa discussione che possono avvertirci :)

Ovviamente il filtro non può essere totale, e non è neanche richiesto: stiamo giocando di ruolo, non interpretando a teatro. E' un gioco, e l'interpretazione non è che una parte di questo.

Non giudico i gusti altrui, ma difficilmente mi piacerebbe giocare in un gruppo in cui si fanno 30 minuti di immersione psicotecnica prima di iniziare la sessione (in realtà, saltuariamente non mi dispiacerebbe...).

Concordo che l'interpretazione sia solo una delle tante cose che si fanno durante una partita ai GdR.

Non vedo però la contraddizione tra richiedere che esista un filtro e ammettere che non possa essere totale.

Ovviamente vi sarà parte del giocatore dietro al personaggio. La questione è quanto c'è del personaggio nel modo del giocatore di guardare la realtà. Per esserci il personaggio, il giocatore deve conoscerlo. Deve sapere come il personaggio guarda la realtà.

Come lo conosce e lo concettualizza, se attraverso un BG o attraverso una riflessione o attraverso un sistema a fasi e scene giocate con il narratore, è secondario. Ma deve avere, prima dell'inizio della prima sessione, una conoscenza del PG.

Un BG ben scritto può essere un ottimo metodo.

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Ecco è questo che non mi torna:

Per esserci il personaggio, il giocatore deve conoscerlo. Deve sapere come il personaggio guarda la realtà.

Come lo conosce e lo concettualizza, se attraverso un BG o attraverso una riflessione o attraverso un sistema a fasi e scene giocate con il narratore, è secondario. Ma deve avere, prima dell'inizio della prima sessione, una conoscenza del PG.

Penso che lo si possa fare anche "in medias res".

Imo, non è necessario conoscere esageratamente (di nuovo, bisogna guardarlo in ottica quantitativa e non qualitativa) il passato del PG (quindi non è necessario un BG) perché non sarà deterministico. La scelta in-game la posso comunque giustificare, anche in assenza di BG...magari per assurdo costruendo in-game il BG stesso.

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Penso che lo si possa fare anche "in medias res".

Imo, non è necessario conoscere esageratamente (di nuovo, bisogna guardarlo in ottica quantitativa e non qualitativa) il passato del PG (quindi non è necessario un BG) perché non sarà deterministico. La scelta in-game la posso comunque giustificare, anche in assenza di BG...magari per assurdo costruendo in-game il BG stesso.

E qui entrano due discorsi.

Il primo è quello che avevo fatto all'inizio: il mood dela campagna di determina all'inizio. Se io vedo il mio PG come una build di D&D, dotato di allineamento e caratteristiche, difficilmente riuscirò a trasformarlo nella mia mente in una persona. Anche perché il modo di gioco si rinforza tra giocatori. Se io interpreto aiuto anche gli altri a interpretare, e viceversa. E' molto difficile iniziare a metà, per questo suggerisco consigli per impostare l'atmosfera GdR prima dell'inizio della campagna.

Il secondo punto è la consistenza dell'interpretazione. Premetto che è impossibile NON definirlo ANCHE durante il gioco: verranno sempre in mente idee e peculiarità a cui non avevi pensato. E questo va benissimo. Un personaggio che ti fa notare come tu sia testardo che ti porta a rinforzare nella tua mente questo aspetto. Oltre ovviamente all'evoluzione naturale del carattere, a come determinati eventi possano cambiarti.

Ma se non si parte da una certa struttura, da un'impalcatura generale, il personaggio rischia fortemente di accumulare caratteristiche in modo non omogeneo, non amalgamato. Un albero di natale di aggettivi (Testardo, Avido, Timido con le donne) che non si amalgamano in una persona ma rimangono a se stanti, caratteristiche che richiami alla mente solo quando capitano "Oh, una donna, sono timido!". Una consistenza iniziale, generata in un ambiente controllato dal giocatore come la scrittura del BG, permette di avere una persona da raffinare con il gioco.

Un mio PG sopravvisse ad una campagna in cui tutti i suoi compagni erano morti, e nel tempo era diventato da disinvolto a prudente e da prudente a paranoico. Questa evoluzione può apparire ragionevole o una macchietta a seconda di quanto sia profondo e consistente il resto della personalità del personaggio.

Su poi cosa tu intenda con "conoscere esageratamente" è sicuramente un aspetto quantitativo su cui possiamo essere in disaccordo. Diciamo che sicuramente non basta sapere allineamento, caratteristiche e classe del personaggio. Sicuramente non serve sapere nei dettagli la genealogia della sua famiglia. Tra i due estremi, possiamo essere in disaccordo su quale sia la conoscenza ottimale per il divertimento del gruppo. Ma non sono mai entrato nel dettaglio sul tema in questa discussione, è semplicemente questione di gusti.

Se si vuole incentivare l'interpretazione, si migliori la conoscenza del personaggio. Tutto lì. Pensavo fosse un punto decisamente meno controverso :)

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Il primo è quello che avevo fatto all'inizio: il mood dela campagna di determina all'inizio. Se io vedo il mio PG come una build di D&D, dotato di allineamento e caratteristiche, difficilmente riuscirò a trasformarlo nella mia mente in una persona. Anche perché il modo di gioco si rinforza tra giocatori. Se io interpreto aiuto anche gli altri a interpretare, e viceversa. E' molto difficile iniziare a metà, per questo suggerisco consigli per impostare l'atmosfera GdR prima dell'inizio della campagna.

Ok, questo mi torna e sono d'accordo.

Se si vuole incentivare l'interpretazione, si migliori la conoscenza del personaggio.

Migliorare la conoscenza del personaggio tramite BG può facilmente trasformarsi in questo:

Un albero di natale di aggettivi (Testardo, Avido, Timido con le donne) che non si amalgamano in una persona ma rimangono a se stanti

è esattamente questo quello che intendo con: non è detto che il BG aiuti ad interpretare meglio :)

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Concordo che possa capitare in tutti i casi, a prescindere da come lo definisci. Parlo di incentivare. Poi so bene che ci sono giocatori inadatti (o poco interessati) a interpretare a prescindere da come lo favorisci.

E' però più facile evitarlo se determini il tuo personaggio con calma in un ambiente controllato, potendo creare situazioni adatte, piuttosto che se aggiungi mano a mano caratteristiche quando ti vengono in mente durante una sessione.

E' difficile avere un progetto se costruisci un personaggio aggiungendo strati man mano che ti sovvengono. Almeno la parte core della personalità è necessaria formarla tutta insieme, per poter pensare anche a cause comuni per più caratteristiche, al modo in cui interagiscono. Quando vi è una parte centrale coerente, è più facile aggiungere particolari senza farli sembrare appesi al vuoto.

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