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Annunciata la nuova versione di D&D


aza

Messaggio consigliato

Non so...mi perdo nei discorsi di marketing e flussi econimici falsati da internet, ma mi chiedevo una cosa molto più terra terra:

Faranno qualcosa che và incontro alla maggioranza, o continueranno a fare finta che il d&d sia assimilabile ad un video games?

Temo che il rinnovare certi sistemi di gioco, sia molto pericoloso, sopratutto con questa crisi. Dovrebbero fare più gadeget, meno inutili espansioni, rispolverare quello che c'era di buono, e ricordarsi SEMPRE che si tratta di giochi da tavolo, alla fine.

Ho trovato l'idea innovativa della 4 edizione, una delle cose più sforzate e meno riuscite dai tempi in cui imperava la peste bubbonica.

Mi domando, quale architetto butterebbe giù il Colosseo, per rifarlo moderno.

Ho sempre saputo, sin dall'inizio che stavano facendo qualcosa di poco spendibile. Un idea che penso, se fosse stata condivisa con più gente, non sarebbe passata.

Auguro, sopratutto a quelli che ci lavorano, che la guida di questa volta sia meno attenta a leggi di mercato volubili come quelle che si intendeva percorrere.

Se si vuole parlare di strategie commerciali, è bene che certi corsi di aggiornamento che si fanno, si "aggiornino". Sopratutto negli States.

Vorrei che semplicemente, senza tanta speculazione su regole e altro, rimettessero mano negli angoli che erano rimasti "infantili". C'erano stati miglioramenti in questo senso (si sà che l'horror, il gothic etc..sono il materiale che tira da un pò) e giustamente, si erano cominicati ad allineare. Forse questo è stato il principio del Grande Fraintendimento. L'aver pesanto che il fantasy si potesse in qualche modo commisurare al moderno stile di giocare tra i giovani. Senza però, tenere conto,che certe cose, certe "basi", quando sono solidamente "consolidate" non si possono cambiare. Perchè cambiare la struttura delle fondazioni di un edificio, significa abbatterlo o comunque, minarne gravemente la solidità.

Da quello che invece leggo su queste pagine, e dalla gente che vedo voglia esservi coinvolta, apprendo con "vibrante aspettativa":D che per fortuna la gente sa riconoscere i propri errori. O almeno, è ciò che auguro.

Mi raccomando, dateci dentro. Le cose che vengon dette qui, sono troppo importanti perchè QUI restino. Dateli una mano. E fatevi sentire.:evil:

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Oltre che univoco, un processo non deve per forza essere momentaneo: l'italiano ha perso alcune forme rispetto al latino, e questa affermazione non smette di essere valida se anche consideriamo come il latino ha perso alcune forme rispetto al proto-indoeuropeo.

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Non ho tempo o voglia... ma c'è un vecchissimo blog da qualche parte perso nei meandri, di tutta la gente incazzata per quell'aborto della terza edizione. Che non è più D&D, che è diventato un videogioco, come vogliono questi giovani. Si rimbambiscono e non godranno mai della bellezza del vero gioco di ruolo.

A un certo punto ho dovuto ricontrollare che il soggetto fosse davvero il passaggio da Advanced alla terza, tanto uguali erano le "argomentazioni".

La cosa attiene al tema, perché la storia si ripeterà inevitabilmente. ;)

Ancora una volta, schiere di gente insorgerà sullo schifo della quinta edizione. Vi sto solo preparando, e ricordando a me che dovrei lasciarli perdere quei discorsi e godermi il nuovo Dungeons & Dragons invece che perdere tempo.

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L'ho scritto prima anche io, ci sono sempre le stesse categorie a ogni edizione di D&D che esce.

Ma la cosa più ridicola, comunque, è sentire le critiche a D&D 3.X/D&D 4^ (parlo di persone diverse) in quanto troppo eumate e videogiocosi quando poi queste stesse persone giocano in maniera eumate e scambiano il GdR per un videogioco. -.-'

La WotC non concorderebbe, ma ci vorrebbe un esame di abilitazione prima di poter giocare di ruolo.

Ciò detto, parlando della modularità, sarebbe una gran cosa se nella prossima edizione ci fosse la possibilità di approfondire sia gli aspetti del mero combattimento, sia quelli sociali e interpretativi, in maniera separata. A livello di pubblico si guadagnerebbe molto.

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Mi domando, quale architetto butterebbe giù il Colosseo, per rifarlo moderno.

Ed io mi domando quale ne costruirebbe uno identico accanto.

Me lo domando perché a quanto mi risulti le vecchie edizioni sono sempre li, giocabili (e giocate) e con manuali non troppo difficilmente reperibili, quindi non sono state "buttate giù".

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Non ho tempo o voglia... ma c'è un vecchissimo blog da qualche parte perso nei meandri, di tutta la gente incazzata per quell'aborto della terza edizione. Che non è più D&D, che è diventato un videogioco, come vogliono questi giovani. Si rimbambiscono e non godranno mai della bellezza del vero gioco di ruolo.

A un certo punto ho dovuto ricontrollare che il soggetto fosse davvero il passaggio da Advanced alla terza, tanto uguali erano le "argomentazioni".

La cosa attiene al tema, perché la storia si ripeterà inevitabilmente. ;)

Ancora una volta, schiere di gente insorgerà sullo schifo della quinta edizione. Vi sto solo preparando, e ricordando a me che dovrei lasciarli perdere quei discorsi e godermi il nuovo Dungeons & Dragons invece che perdere tempo.

Il riferimento alla terza edizione come aborto è un riportare l'altrui pensiero, o è una tua opinione?

A parte ciò, francamente credo tu ricordi male.

La terza edizione è uscita nel 2000, e per quanto mi sforzi non ricordo di aver mai letto niente del genere, né ritengo si tratti di affermazioni argomentabili, diversamente dalla 4a ed., dove fin dal principio gli autori hanno ammesso la forte influenza sulla novella edizione dei MMORPG.

Quindi, perdonerai l'attitudine Tommasea, ma non credo la 3a e la 4a ed. siano accostabili sul punto.

Inoltre trovo rimarchevole che tu, che al tempo avevi 13 anni, ti sia interessato al tema.

Quanto alla 5a ed., se la WotC ha imparato dagli errori, prenderà il largo su questo fronte.

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Il riferimento alla terza edizione come aborto è un riportare l'altrui pensiero, o è una tua opinione?

A parte ciò, francamente credo tu ricordi male.

La terza edizione è uscita nel 2000, e per quanto mi sforzi non ricordo di aver mai letto niente del genere, né ritengo si tratti di affermazioni argomentabili, diversamente dalla 4a ed., dove fin dal principio gli autori hanno ammesso la forte influenza sulla novella edizione dei MMORPG.

A dire il vero anch'io ricordo di un sondaggio (su dragonslair, o forse sul quinto clone...) dai quali risultati si leggeva una differenza maggiore secondo i votanti tra AD&D2a e 3.0 che tra 3.5 e 4a

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A dire il vero anch'io ricordo di un sondaggio (su dragonslair, o forse sul quinto clone...) dai quali risultati si leggeva una differenza maggiore secondo i votanti tra AD&D2a e 3.0 che tra 3.5 e 4a

Non ne dubito, altro non fosse che concordo con tale asserzione.

Ma qui si parlava di accostamento tra le edizioni e i videogames.

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Indipendentemente dalle regole io spero che sia un'edizione dove i pg sono scarsi. Un edizione dove un monaco di lv 20 che cade da cento metri d'altezza non resti vivo e dove un pg di lv sempre 20 non possa uccidere da solo un esercito di 2000 coboldi di gs 1/4 solo perchè non hanno il bonus d'attacco base abbastanza alto.

Una quinta ed. dove non esisteranno i Power Player e dove si darà più importanza al gioco di ruolo e alla caratterizzazione del personaggio che al combattimento, dove lo scopo non sia esplorare uccidere e saccheggiare ma parlare, interpretare e scappare dai combattimenti non necessari.

Onestamente mi sono da poco accostato alla seconda edizione e la reputo migliore della 3.5 a questi scopi.

Spero quindi in un piccolo ritorno al passato.

Probabilmente sogno, o probabilmente dovrei cambiare gioco di ruolo, ma la passione è passione, che ci vogliamo fare... :)

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Indipendentemente dalle regole io spero che sia un'edizione dove i pg sono scarsi. Un edizione dove un monaco di lv 20 che cade da cento metri d'altezza non resti vivo e dove un pg di lv sempre 20 non possa uccidere da solo un esercito di 2000 coboldi di gs 1/4 solo perchè non hanno il bonus d'attacco base abbastanza alto.

mi sa che ti conviene cambiare gioco,in D&D i personaggi sono sempre stati eroi e dubito che con questa edizione cambierà qualcosa.

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A parte sperare e ipotizzare, direi di rimboccarsi le maniche e segnarsi al playtest globale (la miglior mossa di marketing che potessero fare, tra l'altro, per creare aspettativa e sfruttare il passaparola). Magari se possiamo contribuire anche per l'1% alla nuova edizione, sarà un'edizione comunque migliore dell'1% (a prescindere da gusti o non gusti).

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Una cosa di cui la 5e avrebbe DAVVERO bisogno è una integrazione dell'interpretazione e del roleplaying nelle dinamiche di gioco.

Siamo tutti daccordo che il roleplaying dipende dai giocatori e lo puoi fare in qualsiasi sistema, nonchè gioco (io ruolavo pure quando giocavo a Risiko XD) però se diamo uno sguardo alla concorrenza, questa amalgama risulta essere ben fatta e fonte di grande ispirazione.

Prendiamo ad esempio Mutants & Masterminds, in quel sistema ci sono gli Hero Point, una risorsa limitata paragonabile ai punti azione. Al contrario degli AP, gli HP non vengono guadagnati in base al numero degli scontri, ma in base a come i giocatori affrontano le complicazioni dei propri personaggi (Superman e la Criptonite, per intenderci).

In World of Darkness, viene fatto qualcosa di molto simile con Vizi, Virtù e Punti Volontà. Mentre i Punti Fato di Dark Heresy vengono guadagnati con gli atti eroici e cosi via.

Ora immaginiamo lo scenario per 5e; in un ipotetico sistema a mana (visto con Skill & Power di AD&D) una classe divinà potrebbe avere Punti Fede per il lancio degli incantesimi, ed il loro recupero potrebbe essere legato all'interpretazione del giocatore verso i dettami della sua religione. (Ex: chierico di Bahamut che protegge i piu deboli e "ruola" un profondo senso di giustizia)

E' solo un esempio, nella mia opinione la 5e necessita di questa tipologia di meccaniche, molto apprezzate dai giocatori di altri sistemi dove queste vengono ben costruite.

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