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divinità: una discussione estremamente intelligente


Farsight

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Diciamo che quando sono a scuola o in mezzo a della gente ho una pronuncia buona/molto buona, quando sono in sessione arrivo dei livelli di bassezza inimmaginabili :lol:

per cui, se la logica non è una cassata, si può dedurre che tu in sessione sei solo.

(e penna bianca sta scomparendo...(^_^) )

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Fino a prova contraria, senza trascrizione fonetica è un po' vago dare l'idea (sfido ad avere la stessa idea di cosa lo iato "èè" sia xD); la dizione corretta dello Standard English dovrebbe essere "rɛlm", ma spesso passa a "rælm".

Verificato oggi interrogando 4 madrelingua inglese di 4 zone diverse, trascritto secondo l'IPA

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Ragazzi, ve l'ho detto... L'inglese non è una lingua scritta... E' una lingua disegnata, come il cinese... E ogni disegno è una parola diversa, anche se ha dei segni in comune con un'altra...

"Ea" non è un fonema, ma un disegnino che può di volta in volta significare "a", "e", "ea", "i", "ie" e chi più ne ha più ne metta...

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Che l'inglese non sia una lingua scritta è una bella bugia. Segue le sue regole e ha le sue eccezioni.

E' vero che il disegnino non funziona, e infatti come ho detto 2 post fa esiste uno strumento apposito accademicamente efficiente (che ha usato anche Fenice): se poi la stragrande maggioranza dell'utenza non lo ha mai usato e quindi risulta ostico, è un'altra faccenda.

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In realtà non ha delle regole, perchè quando ci fu, non ricordo più quando, la grande riforma linguistica che portò alla definizione di un inglese "standard" per tutto l'impero, si dimenticarono o non si preoccuparono di aggiornare anche il metodo di scrittura, così cambiò la pronuncia delle parole, ma la versione scritta rimase uguale... In pratica, la lingua parlata perse del tutto la corrispondenza fonetica con quella scritta (e con l'alfabeto latino)...

Oggigiorno ci sono delle convenzioni o delle similitudini che gli anglofoni possono sfruttare per "improvvisare" la pronuncia di parole che non hanno mai visto prima, ma non sono assolutamente paragonabili alle rigide regole fonetiche delle altre lingue europee e di molte altre nel mondo...

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Personalmente direi che innanzitutto c'è da chiarire se si sta parlando della lingua inglese o di quella lingua bofonchiata dagli anglofoni medi, odierni e non, che casualmente hanno problemi anche con l'ordine alfabetico.

A parte ciò, ho constatato che per molti "Svirfneblin", al di là del mero "dove mettere l'accento" offre anche la simpatica opportunità di un impronunciabile scioglilingua.

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È vero che la lingua inglese è molto irregolare, ma delle regole ci sono, dai, basta conoscerle.

Certo che se uno è convinto che il suono italiano gn esista in inglese, allora poi non si può lamentare se non capisce come si pronuncia una parola... XD

Per informazione, <gn> si pronuncia [n] all'inizio della parola, o alla fine della parola dopo vocale lunga. Gnome, sign, reign si pronunciano noʊm, saın e reın. In tutti gli altri casi, si pronuncia [gn] (cioè, [g] e [n] come suoni separati). Ad esempio, signature che si pronuncia 'sıg.nə.tʃɜr.

Più in generale la maggior parte dei gruppi consonantici stranieri, non originali dell'inglese, all'inizio di parola si semplifica e si salva solo la seconda consonante. Ad esempio, psycho non si pronuncia psaico (come sento dire da tantissimi), ma 'saı.koʊ senza p.

La parte più difficile e irregolare sono le vocali, ma anche lì delle regole ci sono. La prima cosa è imparare la differenza tra vocali lunghe (eı, i:, aı, oʊ, jʊ) e vocali corte (æ, ɛ, ı, ɑ, ʊ). Ma nelle scuole italiane manco si insegna quello (o almeno, a me non l'hanno mai insegnato a scuola).

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Aggiungo anche una nota sull evoluzione linguistica dell inglese scritto.

La scrittura dell inglese e ben lungi dall essere casuale. Al contrario di ciö che affermava George Bernard Shaw, la parola Fish non potrebbe mai essere scritta Ghoti. La pronuncia apparentemente arbitraria dei gruppi di lettere e causata dal fatto che suoni apparentemente simili si scrivono in modo differente perche sono, in effetti, suoni differenti. "-tion" e "shon", per fare un esempio, non sono lo stesso suono! L inglese scritto tende a scrivere suoni apparentemente simili in modi diversi perche tiene conto delle differenze di pronuncia causate dai suoni precedenti e seguenti: una A detta dopo una U, per esempio, suona diversa da una A detta dopo una F. Infatti, "ti" nella parola Nation si legge diversamente che nella parola Utility perche i suoni dell inglese scritto non vanno letti come suoni isolati ma in relazione alla costruzione della parola intera (non delle singole sillabe).

Questo non singifica che ci siano regole fonetiche precisissime; questo modo di scrivere si e sviluppato in maniera disordinata e disorganica, con molte eccezioni, e questo rende conto delle difficolta e della (relativamente) scarsa precisione della pronuncia inglese rispetto a lingue piu precise come l italiano (e qui ci sarebbe da dire molto sull antropolinguistica e sull mentalita romana alla base dell alfabeto latino, ma sarebbe lungo). Comunque, l idea che la scrittura inglese sia arbitraria rispetto alla fonetica e un mito da sfatare.

PS: scusate la mancanza di accenti e apostrofi, ma sto usando una tastiera tedesca e non trovo i caratteri :lol:

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L'inglese si pone a metà strada come complessità tra questa roba qua e una lingua totalmente fonetica...

Comunque, tutte le cosiddette regole fonetiche dell'inglese sono in realtà dei pietosi tentativi di giustificare la reale mancanza di vere regole... "Questa sillaba si legge così perchè prima c'è quella lettera" è una delle tipiche assurdità, visto che sicuramente in metà dei casi con quella stessa combinazione di lettere si hanno suoni completamente differenti o viceversa con lettere completamente diverse si hanno suoni assolutamente uguali... Per esempio, riprendendo il duo -tion/shon, in "nation" e in "shone" (il passato di "shine"), il suono "sc" è assolutamente identico, però in uno si scrive "tio", mentre nell'altro si scrive "sh", senza alcuna ragione...

Con buona pace di George Bernard Shaw, poi, il suono "F" di "fish" e di quelle parole come "rough" è esattamente lo stesso, quindi almeno la parte "gh" di "ghoti" è effettivamente possibile... Un fonema è un fonema e il suo suono non dipende da quelli che lo precedono o lo seguono, ma in inglese la scrittura non dipende per nulla dai fonemi, non più almeno...

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Comunque, tutte le cosiddette regole fonetiche dell'inglese sono in realtà dei pietosi tentativi di giustificare la reale mancanza di vere regole... "Questa sillaba si legge così perchè prima c'è quella lettera" è una delle tipiche assurdità, visto che sicuramente in metà dei casi con quella stessa combinazione di lettere si hanno suoni completamente differenti o viceversa con lettere completamente diverse si hanno suoni assolutamente uguali...

Mad Master, non si può definire "pietoso tentativo" il lavoro di uno dei più grandi psicolinguisti contemporanei, ovvero Steven Pinkers. Non è questione di opinioni, ma di conoscere la disciplina in oggetto.

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Il pietoso tentativo non è il suo in particolare, ma quello di tutti coloro che nei secoli hanno cercato di giustificare la discrepanza tra la lingua inglese parlata e quella scritta adducendo convenzioni basate sulla somiglianza tra varie parole che usano gli stessi suoni, invece di attuare finalmente una vera e propria riforma che le porti infine a combaciare (gli irlandesi lo hanno fatto nel '900, ad esempio, e l'ultima revisione dell'irlandese scritto è stata iniziata proprio l'anno scorso, con notevoli miglioramenti)...

Finchè una riforma seria non ci sarà, continueranno ad esserci cose come "lich", che a seconda di chi legge potrebbe suonare "lich" (con la c morbida), "likh" (con una c dura aspirata), "lish", eccetera...

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Se è per questo anche il suono C di casa e CH di che sono uguali eppure sono scritti diversamente. Perché? Perché in italiano, come in inglese, il modo in cui sono scritti i suoni dipende dalle lettere e dai suoni che li circondano.

Così dire che fish si potrebbe scrivere ghoti è un'affermazione che può andare bene solo se intesa in senso provocatorio. Ma se uno ci crede veramente, vuol dire che non sa di che cosa sta parlando.

<Gh> si legge [f] solamente in fine di parola. <O> si legge [ı] solamente nella parola women e forse in qualche altra eccezione. <Ti> si legge [ʃ] solo quando seguito da vocale.

Se decidi di ignorare queste cose, allora diciamo che neanche l'italiano è una lingua fonetica, visto che la parola schema si potrebbe scrivere anche scema (c come in casa), skema (k come in karaoke), schama (a come in match), scama (a come in match e c come in casa)...

Senza poi contare che quando si critica l'inglese lo si giudica in base al suo enorme vocabolario pieno di parole di origine straniera, mentre quando si giudica l'italiano una lingua regolare e fonetica ci si dimentica convenientemente di tutte le centinaia di parole di origine straniera che mantengono la loro grafia originale.

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In italiano, per quanto complesse, le regole per la C, la G e la Q sono ben precise e costanti e sono praticamente le sole eccezioni ortografiche presenti, insieme a quelle per l'uso dell'H... Si basano comunque sempre sulla fonetica, vuoi per rappresentare più suoni con una stessa lettera, vuoi per distinguere ortograficamente forme omofone... Tu sai sempre come si legge un "ch" in italiano (ovvero sempre come una C dura), ad esempio, ma in inglese non è così semplice (ch non è sempre una C morbida e non c'è modo di sapere quando non lo è)...

Quella di "ghoti" fu davvero una provocazione, ma non era infondata: il fatto che "gh" possa leggersi "f" solo se è in fine di parola è solo una supposizione che fu fatta in base al fatto che le sole parole in cui ciò accade hanno la "gh" alla fine, ma non è una regola fissa e assoluta, come quella del "gh" in italiano (sempre G dura)... E' vero perfino il contrario, ovvero che non sempre un "gh" in fine di parola si legga "f": si può anche leggere "o", ad esempio, pur essendo un gruppo totalmente consonantico...

Se l'inglese avesse delle regole così precise e fisse, del resto, non staremmo qui in questo topic a chiederci come si pronuncia questo o quel nome assurdo: basterebbe seguire le regole e leggere come in italiano... Giusto per andare controcorrente, uno degli autori di Planescape a suo tempo decise che la Città delle Porte, Sigil, si dovesse chiamare con la "g" dura e non come per la normale parola "sigil", che si pronuncia con la "g" morbida, un perfetto esempio dell'anarchia ortografica che è possibile nell'idioma di Albione...

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