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Il giorno del non riposo


Demian

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Antefatto:

Sono passati ormai sessant'anni dall'evento che ha mutato gran parte del mondo, l'evento noto come "Il Giorno del Risveglio".

In una sola notte, in gran parte delle terre conosciute, i morti hanno cominciato a risvegliarsi, bramando la carne dei vivi.

Non era in sè un fattore nuovo, malvagi negromanti avevano il potere di risvegliare e controllare i morti, era una cosa risaputa.

Ma mai, prima d'allora, i defunti erano ritornati in tal numero, intere comunità vennero spazzate via in breve tempo, solo i centri fortificati poterono resistere, e reagire alla minaccia.

In breve tempo cominciò la reazione guidata dalla chiesa di Pelor, i seguaci del dio del Sole furono fra i primi a rispondere all'attacco, e furono implacabili nella lotta ai non morti.

Accusarono i negromanti e la negromanzia di ogni morte che avvenne nel giorno del risveglio, ordinandone la caccia e la messa a morte fino alla fine del tempo, raccolsero le popolazioni e le armarono, portando la guerra ai defunti, riconquistando le terre perdute, salvarono la civiltà, anche altri culti e forze contrastarono l'avanzata dei non morti, ma i servi di Pelor furono ovunque, ricoprendo di gloria e onori la fama della propria fede.

La guerra ai non morti durò anni, in tutte le terre, e quando si concluse, il mondo era cambiato.

Inutili, i grandi mausolei, le necropoli e le altre strutture funerarie vennero riconvertite in altro, la pratica della cremazione divenne comune per evitare il risveglio dei defunti, e, nella cerimonia, il fuoco purificatore dell'indegna carne venne riconosciuto come un simbolo di Pelor.

Ancor di più, la chiesa di Pelor sostenne che il risveglio dei morti non era dovuto ai soli negromanti, ma anche al caos nei cuori e nelle menti dei popoli, troppa confusione, ed una non sufficiente fedeltà alla suprema causa, il bene.

Approfittando della vittoria, i seguaci di Pelor cominciarono a fare propaganda ed opera di conversione, il male era sorto, dissero, perché il caos fra le fedi aveva portato i figli del creato a disperdere l'energia della loro fede.

Non più molti dèi avrebbero dovuto esserci, bensì un unico, grande dio, che avrebbe unito i cuori e le menti, che avrebbe usato la fede di tutti per purificare il mondo.

Fu così che, per la prima volta, culti che erano stati alleati divennero nemici, i seguaci di Pelor disconobbero gli altri, tutti gli altri, il culto di Boccob fu bandito e accusato di portare le genti a bramare il potere, e quindi all'egoismo ed al male, Corellon Larethian, Moradin ed altri furono invece accusati di far leva solo su una parte delle genti, disperdendo la forza delle loro fedi che avrebbe dovuto essere, invece, unita contro il male.

Liberate le campagne dall'orda putrescente, le milizie di Pelor passarono a combattere gli infedeli, i pagani divennero il nemico, intere comunità furono colpite e private dei loro capi, sia spirituali che materiali, la repressione fu implacabile, e venne alimentata dal nuovo organo dell'inquisizione.

Eppure non tutti si accodarono all'opera di conversione, alcuni dissero che Pelor era altro: coraggio, bontà, giustizia. Essi vennero accusati d'eresia, per combattere efficacemente l'ombra montante delle forze del male, Pelor sarebbe dovuto diventare l'unico dio.

E' così che, ormai da più di trent'anni, la chiesa di Pelor ha preso piede in ogni dove, tempietti vengono eretti in ogni comunità, i territori suddivisi in regioni di competenza delle varie cattedrali dell'inquisizione, e di pari passo stanno prendendo piede una gerarchia clericale ed una casta nobiliare strettamente correlate, il potere è saldamente nelle mani dell'aristocrazia e del clero, e spesso non è facile discernere dove finisca l'uno e cominci l'altro, i seguaci delle altre divinità sono disprezzati, bistrattati, rinchiusi in ghetti o allontanati, costretti all'esilio.

Molti, per continuare a vivere, devono coltivare le loro fedi nella segretezza, ci si chiede perchè gli dèi non intervengano contro gli usurpatori del Sole, ma, per ora, nessuno ha risposta.

In tutto questo, i morti continuano a svegliarsi, e per ciò i seguaci di Pelor continuano nella loro opera di purificazione, i malati vengono assistiti fino al decesso, ed ogni defunto è messo al rogo per evitare che diventi un morto errante, le esecuzioni dei criminali ora avvengono direttamente sopra alle fornaci.

Molto è cambiato, ma i defunti non sono l'unica piaga, il banditismo è in aumento, e molte strade non sono più sicure.

Questo è il mondo dove siete nati, vivete nel piccolo ducato di Banendal, da tre lustri di proprietà del Duca Runemork Banendal, il vostro villaggio, Relzim, è una comunità non molto grande, agricola, popolata più che altro da umani, sebbene non manchino anche esponenti di altre razze.

C'è un piccolo ghetto, dove sono imprigionati degli Elfi che non hanno voluto convertirsi, la struttura è direttamente controllata da un fortilizio presidiato dalle truppe ducali, diretta estensione del potere del Duca Banendal, la cui tenuta sulle colline vi è ben visibile a ovest, proprio oltre il lago Nelim, una fortezza solidamente costruita e circondata da alte mura, le quali proteggono anche la cattedrale dell'Inquisitore Parsimen Mancini, poco a sud di questi vi è il villaggio di Kanendar, dove altri Elfi ed Halfling, costretti in servitù a causa delle loro fedi impure, coltivano le tenute di frutteti e vigne del ducato.

A sud, un unico ponte attraversa il fiume Lanis, controllato da una torre ducale, infine a nord ed est, si stende l'immensa regione montuosa e boscosa di Kànar, un territorio selvaggio, pericoloso, che si dice popolato da bande di predoni e creature mostruose, un unico grande terreno è stato disboscato per giungere al cuore della foresta, le montagne di Kàn, dove una fortezza sorveglia un villaggio di schiavi nani, la comunità si chiama Uslim, ed i suoi abitanti maschi sono costretti a lavorare nelle miniere d'argento, di recente scoperte nella zona.

Relzim è un villaggio abbastanza tranquillo, il potere è saldamente nelle mani del Duca, che ha saputo ottenere la fedeltà dei grandi proprietari terrieri che la maggior parte della popolazione deve servire, l'attività produttiva è prevalentemente agricola con molto artigianato familiare, il lavoro viene interrotto soltanto in rare occasioni, come le feste sacre a Pelor e le pubbliche esecuzioni di pagani ed eretici, condannati dall'inquisitore al rogo o all'impiccagione, anche le pubbliche torture non sono rare, è pratica comune del clero mostrare alla popolazione ciò che aspetta coloro che si allontanano dalla retta via, la fede in Pelor è la principale arma contro il male, ed i suoi fedeli devono talvolta ricordarlo alle genti, anche in modo energico.

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Spoiler:  
Mio padre era un orco e come la maggior parte degli orchi si dedicava alle razzie...un giorno la sua tribù decise di assalire il nostro villaggio, e mio padre, dopo aver ucciso un uomo e una donna, trovò la loro figlia sedicenne nascosta che piangeva e la violentò. Dopo nove mesi nacqui io, ma mia madre ogni volta che mi guardava rivedeva in me il viso di mio padre, così si uccise, quando io ero ancora piccolo (2 anni) impiccandosi davanti ai miei occhi in casa. Fui allevato nell'orfanotrofio del paese (non so se ne esiste uno, nel caso sentiti libero di sostituirlo con quello che ti pare, la chiesa o che so io). Ero guardato con disprezzo dagli altri bambini, ma con la mia forza conquistavo, se non la loro stima, almeno il loro rispetto. Sono sempre stato un "caso difficile", mi mettevo sempre nei guai e facevo il bullo con gli altri ragazzini. Le uniche persone che mi trattavano bene erano uno dei maestri dell'orfanotrofio (anche qui sentiti libero di modificare questo NPG come ti pare, poteva essere un uomo di chiesa o qualsiasi altra cosa) e il fabbro del villaggio, che, vedendo che spesso giocavo a fare la guerra con gli altri ragazzini, mi aveva regalato un'ascia da battaglia un pò difettosa, ma che io conservavo con estrema cura, come un tesoro prezioso...

questa è una bozza, se ti piace o vuoi che integro con qualche dettaglio basta che me lo dici!

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Tobinertlicker Riddler detto Tobin

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Spoiler:  
Tobin è uno degli halfling presenti nei pressi di Relzim; la famiglia Riddler lavora alacremente come servitù alle tenute del Duca a Kanendar, ma Tobin da sempre sgattaiola a Relzim attraversando anche a nuoto il fiume al solito guado (come dice Wolvy, tutto ciò che non corrisponde all'ambientazione, poi ce lo dici che si cambia - io non so se ci possa essere un guado, ma un punto in cui un halfling scavezzacollo possa guadare a nuoto con facilità senza perderci la vita ci sarà, no?) per potersi ricongiungere coi suoi amici più cari a Relzim, èh, già far parte di una famiglia halfling ha dei vantaggi, nonostante tutto: è il 13^ di 17 fra fratelli e sorelle e agli occhi degli umani già si somigliano tutti, poi sono così maledettamente piccoli, uguali, veloci e astuti che tenerli a bada non è semplice... poi sono dei bambini o giù di lì, e quindi...

Non ti sto a scrivere il nome di tutti i componenti della mia famiglia che sennò devo compilare un'appendice a parte che sembrerebbe il censimento di Rio De Janeiro con tutte le favelas connesse...

La famiglia Riddler è molto prolifica!

Eh, che dire, sarei un agricoltore, come poi tutti i miei parenti a Kanendar e paraggi, ma come tutti quanti sanno e, come tutti gli halfling continuamente smentiscono, sono e siamo dei perfettissimi ladri, guastafeste, rompiballe, egocentrici, logorroici, cleptomani, ma anche simpatici, festaioli, ospitali, eccetera eccetera... in una parola sola eccessivi: in tutto.

Con le mia manine riesco a manomettere ogni cosa, e inspiegabilmente a far sparire qualsiasi cosa...

Da poco son riuscito ad aprire il forziere delle offerte in chiesa con le forcine per capelli che "ho preso in prestito" dai capelli della figlia del prete durante la funzione- se lo sapesse l'inquisitore- la cosa buffa e un po' deludente è stata scoprire che le monete d'oro sono tutte uguali, che schifo: chi mai vorrebbe avere tante cose tutte uguali????

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Devork:

Spoiler:  
Sembrava un giorno come tanti altri questo, ti sei alzato e, con gli altri ragazzi dell'orfanotrofio di Relzim, sei uscito per andare a giocare o combinare qualche marachella nei vicoli del paese, era presto, e la maggior parte delle botteghe erano ancora chiuse, alcuni contadini uscivano di casa per guardare fuori, alle terre coltivate, e scoprire se si erano asciugate dall'umidità notturna quel tanto che basta per potervi lavorare senza beccarsi un malanno, gli unici realmente già impegnati a lavorare erano gli inservienti della comunità, alcuni, con lunghi bastoni, vagavano per le stradine soffocando, spegnendole, le fiamme delle candele dei lampioni, le stesse che, camminando su trampoli, avrebbero dovuto riaccendere quella sera, altri invece vagavano con dei carretti trascinati da muli, e usando delle pale raccoglievano lo sterco dei cavalli e degli altri animali, oppure usavano delle lunghe spazzole e dell'acqua saponata per lavare le chiazze secche e maleodoranti, formatesi quando alcuni degli abitanti hanno svuotato all'esterno i secchi con le loro deiezioni e l'urina.

Il Duca Banendal aveva emesso un'ordinanza: Conservare la comunità in modo decoroso, come si addice alla gloria del luminoso Pelor, ma in molti ancora non avevano ubbidito a ciò, e del resto come dargli torto? I lavori per la costruzione del sistema fognario erano bloccati da settimane.

Nella bruma mattutina, un veliero mercantile aveva risalito il fiume Lanis e, passato sotto il ponte levatoio meridionale, si era ancorato presso il porticciolo sul lago Nelim, la sua forma scura è visibile in lontananza, oltre le mura, marinai e portuali sono impiegati nei lavori di carico e scarico merci, casse di prodotti finiti quali vesti, sapone ed altro ancora, vengono portate sui moli, e sostituite con botti di vino e casse di granaglie.

La mattinata prosegue così, quieta, molto più tranquilla che negli anni passati, quando la milizia ducale aveva dovuto ripulire le campagne dalle ultime sacche d'infestazione non-morta, le porte della città erano sempre chiuse allora, e quasi nessuno poteva uscire.

Il sole è già alto quando Devlin, uno degli altri ragazzi che vive con te nell'orfanotrofio "Angeli della Misericordia di Pelor", ti viene a cercare: Presto, presto! Padre Arnmica ti sta cercando, ha bisogno di parlarti.

Il chierico di Pelor, padre Vanius Arnmica, l'uomo che, più di tutti, in questi anni si è preso cura di te, e che hai cominciato ad amare come un padre, il tuo maestro. Ora ha bisogno di te, e dall'espressione preoccupata di Devlin pare che la cosa sia urgente.

Tobin:

Spoiler:  
Come molte mattine, come quasi tutte le mattine, ti sei gettato senza esitazione nel Lanis, attraversandolo a nuoto ed emergendo, fradicio, dall'altra parte, nessuno ti ha visto, non molto distante, a nord, c'è un veliero mercantile ancorato, con molti uomini al lavoro, ma nessuno ti ha notato.

Ora però hai un problema. Niente di nuovo, è sempre lo stesso dannato problema. La circolazione non autorizzata fra Kanendar e Relzim è proibita, e se ti presentassi in città bagnato come un pulcino, beh... allora si, le guardie potrebbero notarti. Per cui, come al solito, dovrai aspettare ad entrare in paese, e farti un giro nel frattempo. Chissà se la signora Alania Bellarosa avrà già sfornato la sua mitica crostata di mele? Una delle ultime volte che gliel'hai rubata, suo marito ti ha quasi scoperto, ma alla fine, nascondendoti nel fienile, sei riuscito a scamparla.

Già con l'acquolina in bocca, t'incammini verso sud-est, sperando di trovarti di fronte ad una deliziosa torta, dopo pochi minuti d'avanzata nei campi, noti però qualcosa che attira la tua attenzione, nascosto in una macchia di boscaglia.

Ci sono dei carri, grossi carrozzoni a quattro ruote, molto colorati, strani odori, dolci e spezia, si levano da loro, ma non sembrano essere odori di cibo. Ci sono degli uomini che si muovono silenziosamente fra i carri, sono umani, ma la loro pelle ha delle sfumature ramate come non ne avevi mai viste, i loro abiti, morbidi e larghi, sembrano leggeri e sono colorati come i loro carri. Pare che la piccola comunità stia per mettersi in marcia, e che abbia fretta di farlo. Chissà dove staranno andando?

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Tobinertliker Riddler

Hmm, devo assolutamente scoprire chi sono e coso fanno e magari hanno qualcosa di nuovo da scoprire...

A Matte

Spoiler:  
Non è che ho il tempo per andare veloce come un lampo a chiamare i ragazzi per andare tutti insieme a vedere di cosa si tratta?

Cmq ho l'impressione che ci conosciamo da una vita io e Davork, così come Devlin, e padre Arnmica come l'halfling più insolente del circondario!

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Devork:

Spoiler:  
E' nelle sue stanze, all'orfanotrofio., risponde precipitosamente Devlin, tirandosi indietro.

Conosci quel luogo, ci sei entrato molte volte. Padre Arnmica è un anziano Elfo, e in gioventù, prima di prendere i voti di Pelor, ha viaggiato molto. Ti portava nei suoi alloggi, tu e pochi altri, per raccontarvi storie di viaggi e di terre lontane, di grandi meraviglie e prodigi dimenticati, quasi senza rendertene conto, ti tornano in mente alcune delle sue parole, un discorso che hai udito molte volte.

C'erano grandi e portentosi eventi un tempo. Cose che molte delle genti di oggi non potrebbero nemmeno immaginare. Cose che ora sono relegate, perlopiù, alla fantasia ed al mito. La magia, che oggi pare star sparendo, era molto più comune, se ne potevano leggere le tracce in ogni dove. Ma adesso, seppur ve ne sia molta, non rimangono che le briciole del passato. Non so se è colpa dell'inquisizione, o se dietro c'è qualcosa di più grande. La chiesa dice che ogni potere deve venire da Pelor, che tutto ciò che non discende dal sole è originato dal male, e a null'altro che questo può portare. Si, c'erano maghi, un tempo. Studiosi delle arti occulte, popoli in cui l'arcana energia primigenia scorreva nelle vene, ed artigiani che la sapevano incanalare nelle loro maestose creazioni. Ma ora, pare che tutto questo stia sparendo. Il solo potere concesso è quello di Pelor, la sua luce, l'unica che può ancora splendere. Ricordo un tempo in cui, in nome suo, vagavo per il mondo ed aiutavo le genti, ma ora, e attenti che le mie parole non escano da queste stanze, devo purtroppo ammettere che in molti dei suoi fedeli non riconosco più la purezza della causa originaria.

Ti riscuoti da questo ricordo, che ti è tornato in mente stranamente vivido, e cominci a correre per i vicoli di Relzim, ansimi quasi quando raggiungi l'orfanotrofio, e non vedi più Devlin, che hai seminato molte stradine fa. Le porte degli alloggi di Arnmica sono aperte, e dei rumori giungono dall'interno. Un pensiero ti balza alla mente, come una lama di terrore: L'inquisizione, l'inquisizione!, col cuore in gola ti precipiti nelle stanze del tuo mentore, tranquillizzandoti però subito, lui è li, e sta rapidamente infilando libri ed altri oggetti in dei bauli aperti, estraendone altro ciarpame.

Sentendoti entrare, il maestro si volta, guardandoti con espressione sollevata: Ah, se tu, Devork. Finalmente. Ascoltami, figliolo. Io devo partire, non posso dirti dove vado, nè so quando tornerò, potrei essere qui fra poche ore... oppure non tornare più. Queste cose non mi è dato sapere. Ma ti ho voluto qui, per salutarti, e darti alcuni ultimi avvertimenti: Guardati le spalle. Tu non sei come molti degli altri, e a molti degli altri non piace ciò che non è come loro. Sono tempi oscuri, questi. Gli uomini sono diventati arroganti. Hanno scelto di seguire la loro verità, cancellando le molte altre risposte che erano state date alle loro domande. Tu sei uno spirito libero, sei fatto per sentire il vento sulla faccia. Ma la libertà è una merce che viene ripagata quasi solo con la repressione, al giorno d'oggi. Più volte sarai messo alla prova, mostrati sempre rispettoso, poiché troppo facile e rapida è la soluzione del cappio per coloro che non si conformano. Avrei voluto starti ancora vicino e vederti crescere, ragazzo, ma non so se ciò mi sarà concesso. E fammi un favore, metti in guardia anche quello squinternato di Tobin, anche se non è uno dell'orfanotrofio, il suo continuo cacciarsi nei guai potrebbe presto guadagnargli una fine peggiore di quanto non meriti., conclude il religioso, chiudendo i suoi bauli e mettendosi una sacca sulle spalle, l'anziano Elfo pare esser ormai pronto a partire.

Tobin:

Spoiler:  
Mentre osservi quelle misteriose persone, ti vengono in mente i tuoi amici di Relzim: Devork, Devlin, e gli altri ragazzi dell'orfanotrofio. Peccato che siano troppo distanti per poter partecipare anche loro a quest'avventura, probabilmente gli sarebbe piaciuta.

Ma non c'è molto tempo da perdere in rimorsi, le persone misteriose stanno finendo di attaccare i loro carri ai cavalli, e stanno partendo, allontanandosi verso est, paiono essere diretti alla foresta, un luogo che sai essere molto pericoloso, popolato da banditi.

La preoccupazione per i pericoli che potresti correre ti attraversa la mente, ma è solo un istante, subito infatti il tuo sguardo cade sulla poco distante fattoria Bellarosa. Maledizione, la mia crostata., pensi, ma la curiosità per quelle persone stranamente vestite è troppo forte, così cominci a seguirle, standotene nascosto fra le alte erbacce che costeggiano i fossi.

I carri procedono lentamente, e non è difficile tenere il loro passo, così dopo alcuni minuti assieme alla carovana entri in un boschetto, che nasconde alla vista il villaggio di Relzim e la torre a guardia del ponte sul fiume, non è ancora la foresta, che alberi alti però!

Mentre la carovana avanza nella boscaglia, improvvisamente alcuni cavalieri la circondano, uomini e cavalli in armatura, che recano i colori e gli stemmi del ducato di Banendal.

Uno di loro, un individuo dalla corazza finemente intarsiata, parla per tutti: Fermi, zingari. Sono il capitano Marco, della milizia ducale di Banendal. Vagabondaggio e nomadismo sono proibiti dalla legge, non avreste dovuto entrare nelle nostre terre! Siete tutti in arresto, verrete deportati al ghetto di Relzim.

Terrorizzato, il capo-carovana sprona i suoi cavalli a proseguire, accelerando il passo, ma dalla selva una decina di frecce vengono tirate contro il suo carro, lui e sua moglie vengono trafitti e, gridando per il dolore, cadono mentre il loro mezzo, privo di controllo, continua da solo la sua corsa. Dagli altri carri si levano grida di terrore, mentre i cavalieri circondano minacciosamente gli zingari, mentre il capitano Marco sta dando ordini ai suoi: Prendeteli tutti, ma uccidetene il meno possibile. Da morti non sono utili come schiavi.

Mentre gli armigeri arrestano i nomadi uno dopo l'altro, da uno degli ultimi carri scende una ragazzina in preda al terrore, avrà quindici anni, e preda della paura tenta la fuga verso la foresta, un miliziano però la vede e lancia uno dei suoi giavellotti, trafiggendola alla schiena, la giovane avanza ancora di qualche passo, poi cade a terra scomparendo nel sottobosco, il suo corpo ora giace non molto lontano dal nascondiglio di Tobin.

Maledizione, pensa Tobin, se questi mi scoprono, mi fanno la pelle., poi il giovane si accorge che una delle guardie si sta avvicinando, è il miliziano che ha ucciso la ragazza, e vuole recuperare il suo giavellotto. Cavolo, se mi vede si farà stivali di halfling.

Tutti:

Spoiler:  
Sto sviluppando rapidamente la trama, interpretando anche l'agire dei vostri pg in base agli imput che mi date. Se vi pare stia andando troppo veloce, ditemelo.
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Shronir

Spoiler:  
background: Shronir vive alle propaggini del villaggio con i suoi genitori adottivi, che l' hanno trovato all' età di cinque anni avvolto in pelli di animale e cosparso da ciuffi di pelliccia d' orso. Ricordo molto poco della mia vita prima del villaggio; in effetti solo tre cose: un nome, il clan dell' orso; un simbolo, molto simile a quello che campeggia sopra la chiesa di Pelor; e due voci che gridano "portalo via, Breon, lascialo al villaggio, e quando sarà cresciuto, raccontagli tutto". Sono un ragazzino abbastanza solitario, che ama molto andare nella foresta in cera di solitudine per pensare e per cercare di comunicare con la natura e con gli animali. Ogni tanto vado a visitare la biblioteca(nel caso ci sia, altrimenti scegli un pò tu) per scoprire qualcosa di più sul mio passato. Un posto che visito alle volte è la chiesa; infatti voglio capire che rapporto c' è tra la chiesa di Pelor ed il mio clan. Tra i miei pochi amici posso contare alcuni orfani dell' orfanotrofio, con cui mi sento solidale e da cui mi sento accettato a causa del mio passato. In particolare sento come un' affinità con Devork, in quanto credo che lui sia uno spirito libero, e desideroso di avventure.

Spoiler:  
visto che facciamo metagaming, finisco il mio passato: all' età di cinque anni la mia tribù, che venerava Obad-Hai e gli spiriti della natura, venne scoperta dalla Chiesa e, dopo essersi rifiutata di convertirsi, annientata. Io sono uno dei pochi superstiti e, a causa dello shock ricordo pochissimo di questi avvenimenti. Breon è un druido-sciamano del mio clan, a cui venni affidato dai miei genitori perchè mi portasse in salvo." Questa parte il mio pg non la sa.
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@DM

Spoiler:  

Armnica, aspetta...non voglio che tu te ne vada...dove stai andando, perchè?! non sono ancora diventato un Barbaro, ho bisogno della tua guida per seguire la mia strada

dico a metà tra le lacrime e la rabbia

ti prego, portami con te, voglio lasciare questo posto e seguirti in giro per il mondo

capendo che non posso andare con lui gli dico

va bene, baderò io a Tobin fino al tuo ritorno...

sicuramente starà in giro a combinare qualche guaio, come tutti gli Halfling...devo avvisarlo immediatamente della novità

abbraccio un ultima volta il mio vecchio maestro e mi allontano verso il villaggio in cerca dei miei più intimi amici

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Devork:

Spoiler:  
Armnica ti guarda con un misto di tristezza ed orgoglio, e ora, più che in qualunque altro momento, ti rendi conto di quanto lui conti per te, di come il legame fra voi due sia simile a quello fra padre e figlio, ma c'è anche dell'altro negli occhi del tuo mentore, riesci ad accorgertene per quanto lui tenti di nasconderlo: paura, Armnica è preoccupato più di quanto non stia dando a vedere, per sè stesso, ma anche per te. Ti abbraccia per confortarti, e dice: Mi dispiace, ragazzo. Vorrei poterti portare, ma ho paura che se lo facessi saremmo in due a non tornare., dopodiché si rialza e, nascondendo le lacrime sotto il cappuccio del suo mantello, si avvia per le strade di Relzim.

Dopo poco anche tu esci, pensando che devi trovare i tuoi amici e metterli in guardia, ti rendi conto che è una responsabilità quella che Armnica ti ha messo sulle spalle, ma allo stesso tempo non riesci a scacciare la preoccupazione per il tuo maestro, temi che lui sia in pericolo.

Shronir:

Spoiler:  
Apparentemente è un giorno come tanti, ti alzi e, dopo esserti vestito e aver messo qualcosa sotto i denti, saluti tua madre e tuo padre, Arldan e Mirianna Bolcek, e ti prepari ad uscire per cacciarti, come al solito, in qualche pasticcio, ma mentre apri la porta e sei già sulla soglia, pronto a catapultarti nella luce del giorno, una mano ti spinge nuovamente all'interno, posandosi salda sulla tua spalla ed allontanandoti con forza dall'uscio, un uomo avvolto in ampie vesti di tela polverosa entra e richiude bruscamente la porta, ha una lunga barba brizzolata, e occhi scuri come carboni, il sole ne ha pitturato e corrugato la pelle, facendogli assumere il colore della cioccolata.

I tuoi genitori trasalgono a quella vista, e anche tu, accorgendoti che lo sconosciuto è un uomo che conosci solo come Breon, un solitario e un emarginato, che tu e molti altri ragazzini prendevate in giro per la sua diversità, lo chiamavate "il puzzone", o "l'uomo delle capre", dato che spesso era stato assunto per badare alle greggi del Duca.

Presto, non c'è tempo., dice Breon, l'hanno scoperto, e stanno venendo qui. Dobbiamo aprire il passaggio.

Cosa? No, non può essere..., dice Mirianna, cominciando a piangere, anche Arldan pare sconvolto, ma ciononostante si alza dalla sedia e, con forza, comincia a trascinare di lato un pesante armadio di quercia, Breon gli si avvicina e lo aiuta, tirando il mobile dall'altro lato.

Shronir è confuso, non capisce cosa stia accadendo, ed il suo stupore aumenta quando si accorge che, nascosta sotto l'armadio, c'è una botola, Breon si china su di essa e la apre, scoprendo un passaggio oscuro, che si allontana inoltrandosi nelle viscere della terra stessa.

Entra, dice l'uomo al ragazzo, non abbiano tempo.

Noooo!, grida Mirianna, balzandoti al collo e abbracciandoti con forza, anche Arldan sembra sul punto di mettersi a piangere.

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Tobin:

Spoiler:  
Ti alzi leggermente dal tuo nascondiglio per arretrare e metterti in salvo, quando ti rendi conto che la ragazza a terra ti sta guardando, e si muove ancora. Per un attimo pensi che sia stata soltanto ferita, poi l'orrore si fa strada nella tua mente, e ti rendi conto della verità: Dannazione, è una di loro, una non-morta. Una stramaledetta zombi mangiatrice d'uomini, ma con una probabile predilezione per gli halfling. E che cavolo!

Fra i carri, con molti degli zingari già ammanettati agli stessi, anche Marco si è accorto della cosa: Attenti, si stanno già trasformando. Fateli a pezzi prima che si rialzino.

Pure l'armigero che ha lanciato il giavellotto, impugnata l'ascia dice: Ah, ti sei già risvegliata, eh, putt@n@?, e mena con forza un colpo alla caviglia della ragazza, che ricade a terra, gorgogliando in modo minaccioso, un altro colpo le recide l'altra gamba, poi uno al braccio, la lama del miliziano non fa che tornare più e più volte a colpire.

Approfittando della confusione, superi il momento di shock per il primo incontro con un non-morto, e ti allontani nel bosco, tornando sui tuoi passi, dopo pochi minuti sbuchi all'aria aperta, a sud vedi la fattoria Bellarosa, a nord invece, il villaggio di Relzim, dove probabilmente gli armrigeri faranno ritorno a breve. Se ti beccheranno lungo la strada, potrebbero essere cavoli amari... ma anche se vieni scoperto dai coniugi Bellarosa, del resto.

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Shronir:

Spoiler:  
Presto, non c'è tempo!, dice ancora Breon, entrando in parte nel passaggio, e gesticolando verso il ragazzo ed i suoi genitori.

Devi andare con lui, tesoro., dice Mirianna fra le lacrime, mentre Arldan, preoccupatissimo, va alla finestra per guardare fuori: Diamine, dice l'uomo, li vedo, stanno venendo qui. Non abbiamo più tempo.

Sentendo questo, Mirianna si riprende e, ricorrendo a tutta la sua forza interiore, dice al figlio: Vai con quell'uomo, presto. Stanno arrivando degli uomini, uomini malvagi, cercano te, e con noi non sei più al sicuro. Non c'è tempo di spiegare, Breon lo farà più tardi, ma ora vai..

Mentre la donna dice questo a Shronir, Arldan sta spostando un altro armadio, più basso, mettendolo contro la porta per impedire che possa essere aperta. Fa come ti dice tua madre., dice a sua volta.

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Tobinertliker Riddler

Spoiler:  
Mi nascondo per un po', quel che basta per far tornare gli armigeri del Duca al villaggio prima di me, nel fienile della fattoria della famiglia Bellarosa, magari passo un attimino anche a vedere se è rimasta un po' di torta o qualche altra leccornia della signora Alania, poi vado subito a cercare Devork e padre Arnmica per dir loro ciò che ho visto...

Diamine che schifo che fanno i non-morti! Ma cosa ci facevano qua?

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Shronir:

Spoiler:  
Segui il semisconosciuto Breon nel passaggio che il pavimento della tua casa nascondeva, mentre i tuoi genitori richiudono la botola alle tue spalle, senti anche rumore di trascinamento, probabilmente stanno spingendo l'armadio per nascondere nuovamente l'ingresso.

Perdonami, ragazzo., dice Breon a bassa voce, avrei voluto poter evitare tutto questo, ma il mio livello non è abbastanza alto per poter affrontare tutte quelle guardie. Ora è meglio non parlare, comunque sono felice che tu abbia deciso di seguirmi senza rendere necessaria una prova di Diplomazia, o l'utilizzo di un incantesimo di controllo..

Detto questo, l'uomo tace, continuando ad avanzare nell'oscurità, un oggetto che estrae dalla tasca s'illumina misteriosamente, permettendovi d'avanzare.

Tobin:

Spoiler:  
Ti allontani dalla selva nascondendoti nel fienile della famiglia Bellarosa, dopo aver sgraffignato la torta che, ancora sulla finestra, aveva quasi finito di raffreddarsi.

Dall'alto del fienile guardi gli armigeri tornare verso il paese, trascinando i carri degli zingari con sè, la colonna è chiusa da una processione di figure che procedono a piedi, incatenate una all'altra, a quanto pare la milizia ha fatto buona pesca per il mercato degli schiavi.

Dopo un altrò po' di tempo, e dopo aver finito la crostata, ti allontani quatto quatto dalla fattoria, dirigendoti verso il paese, alle tue spalle senti levarsi la voce adirata di Oengus Bellarosa: Maledizione, un'altra volta! Ma se ti acchiappo, ti tiro il collo come ai polli!

Prosegui la tua marcia solitaria fino al paese, e, dopo alcuni minuti di avanzata nei vicoli, giungi nei pressi dell'orfanotrofio, e vedi Devork che ne sta uscendo, sembra tutt'altro che felice.

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@Tobin e Master

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ciao Tobin, cattive notizie...il nostro caro maestro Arnmica è partito, non so per quale motivo...e ha detto di stare attenti e di prenderci cura di noi...

dopo una breve pausa per permettere a Tobin di digerire la notizia

cosa stavi dicendo...hai visto dei non-morti? non è che sei stato tu a fare un fallimento critico in osservare e magari era solo qualche signora a cui avevi rubato un dolce che ti inseguiva?

dico cercando di assumere un tono sarcastico

prima Arnmica se ne va, poi Tobin dice di aver visto i non-morti...qui sta succedendo veramente qualcosa...

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