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Ventura a Mystara - I - Il mistero dei Boschi Neri


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La Soglia, Taverna delle Due Spade, 12 di Thaumont, mezzodì

Dopo quasi tre settimane passate a dormire sulla nuda terra a ridosso di un fuoco da campo o accomodati fortunosamente in qualche rovina o stallo di contadini essere tornati alla civiltà e poter beneficiare del comodo abbraccio di un vero letto era stato estremamente piacevole per i tre compagni. Avevano dormito molto più a lungo di quanto normalmente si sarebbero permessi, svegliandosi poi con un notevole appetito, che stavano soddisfando ad uno dei tavoli nella sala comune della Taverna delle Due Spade, un ritrovo situato in una stradina laterale sulla via Ventosa che attraversava la cittadina da nord a sud.

Il posto era gestito da un vecchio ma robusto traladariano, probabilmente un ex-mercenario o patriota: mentre ordinava il pranzo Valgas lo ha sentito mentre descriveva ad altri avventori una battaglia a cui lui diceva di aver preso parte quando ancora utilizzava (una del)le due grosse spade a due mani che ora si incrociano sulla parete di fronte all'ingresso della taverna.

I tre avevano molto da festeggiare: l'incarico esplorativo che avevano appena portato a termine sarebbe stato ben remunerato e si era svolto e concluso senza grandi intoppi. Illius specialmente si aspettava che in un territorio simile avrebbero incontrato più creature ostili, umanoidi in particolare: non era un mistero che tanto la Strada del Duca quanto quella Ventosa fossero vie di comunicazione abbastanza pericolose, quindi figurarsi l'entroterra selvaggio che le fiancheggiava per lunghi tratti.

Era un peccato che il cartografo che avevano scortato e protetto non fosse lì a festeggiare con loro: in quesi giorni di convivenza forzata si era fatto gradire come una persona socievole e ironica e non si era lamentato così tanto come ci si sarebbe aspettati da una persona che fa quel genere di lavoro. Lui però, a differenza loro aveva famiglia e dopo tanti giorni lontano da casa aveva preferito ripartire quanto prima per Penhaligon, approfittando della piccola carovana organizzata da un mercante di lana che aveva lasciato La Soglia molto presto quella mattina.

Mentre una delle tre giovani cameriere portava loro le birre che avrebbero accompagnato la seconda parte del loro pasto, nella taverna ci fu un po' di trambusto e almeno paio di voci si alzarono alte dicendo di fare attenzione e di levarsi dai piedi.

Sfortunatamente la cameriera che stava venendo a servirli era robusta e grassoccia quanto l'oste e la sua stazza insieme a quella del vassoio e dei boccali che vi erano sopra impediva loro una qualsiasi visuale sull'accadimento che andasse al di là di gambe e piedi.

Prima però che potessero indagare a riguardo l'accadimento si fece largo da solo, mentre la donna posava il vassoio sul lato del loro tavolo quadrato che sarebbe stato il posto dell'ideale quarto commensale.

Un traladariano grande e grosso, e molto grosso per essere un traladariano, con indosso abiti di cuoio malmessi, la barba ispida ed incolta e due occhi spiritati era comparso oscurando la pur non trascurabile massa della cameriera. Mentre questa arretrava di un passo un po' atterrita l'uomo si fece largo spostando la sedia vuota dal tavolo e afferrò uno dei boccali con una mano grossa come la lama di un badile.

"Quescta birrha è scha mia" disse con un tono lievemente alterato. Mentre si portava il boccale alla bocca, l'odore che si accompagnava all'uomo li raggiunse i tre e la cameriera disgustandoli: era un tanfo di sudore e orina, un lezzo da mendicante.

Una mano fermò però il braccio dell'omone prima che la sua bocca toccasse il bordo del boccale ed un altra figura, quasi della sua stessa stazza, gli si affiancò: l'uomo che gli teneva il braccio era un altro traladariano, vestito in modo molto simile all'ubriaco, ma i suoi abiti erano in buone condizioni, e portava un'accetta agganciata alla cintura.

L'ubriaco cercò di colpire il nuovo venuto con la mano libera, ma questi si scansò e gli assestò un colpo alla bocca dello stomaco facendolo piegare in avanti e mandandolo a sedere sulla sedia libera che scricchiolò, accogliendo un tale peso con un certo slancio, ma resse all'impatto. Il boccale di birra, ormai fuori controllo sbattè violentemente sul tavolo del gruppo, annacquando irrimediabilmente lo sformato di carne che aspettava di essere consumato e costringendo Allandros e Valgas a scattare in piedi per non essere inzuppati di birra.

"Pyotr! Ma cosa fai? Ma che cosa ti è successo? Che ci fai qui e ubriaco?" disse il traladariano appena arrivato all'ubriaco con un tono che tradiva una notevole preoccupazione.

"Frascello! Grascie a Shalav!" disse a fatica l'omone seduto, poi mentre grosse lacrime gli rigavano il volto si schiantò col petto sul tavolo mancando di poco il vassoio con le birre, privo di sensi.

Spoiler:  

Pensieri in blu, discorso diretto in rosso, tutte le azioni che riguardano PNG e cambi di locazione vanno proposte e non date per eseguite. Tutto ciò che riguarda la meccanica va in spoiler.

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La confusione della locanda e notevole e mentre festeggio manginado carne e bevendo birra sento distrattamente i rumori di una lite.

La solita baruffa da locanda...oppure sarà qualche altra cosa?

mosso da curiosità sposto il capo per vedere meglio e notare l'uomo colpito accasciarsi a terra.

Uhm tira una aria strana qui.

@Tutti

Spoiler:  
Valgas è un umano di 24 anni di bell'aspetto capelli corti neri e occhi verdi.

Indossa un armatura di cuoio nera e porta al fianco una spada e un coltello da caccia mentre il petto e sormontato da una cintola di cuoio con diversi pugnali da lancio di piccole dimensioni.

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Per fortuna è andato tutto liscio..

La mia mente vaga ricordando l'appena conclusa missione insieme.

Mi sarei aspettato una presenza di creature ostili molto più massiccia..

Improvvisamente la mia attenzione viene catturata dallo strano quanto sgradevole siparietto che si svolge al nostro tavolo; non appena vedo l'uomo vacillare, imito i miei due compagni e balzo in piedi per evitare un bagno di birra non gradito.

Con sguardo severo, mi rivolgo quindi all'uomo nerboruto che sembra conoscere l'ubriacone.

Signore, sarebbe così gentile da spiegarci cosa sta succedendo?

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Parlotto del piu' e del meno con i miei nuovi compagni di lavoro quando vidi il grosso energumeno prendere una delle nostre birre e poi ricevere quel pugno.

... ma che succede ...

Mi scosto giusto in tempo per evitare la birra ma la nostra carne e' irrimediabilmente compromessa e mi scappa un sorriso

Direi che dobbiamo ordinare dell'altra carne.

Attendo la risposta dell'energumeno alla domanda del mio compagno restando in piedi

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L'energumeno che aveva appena messo fuori combattimento l'ubriaco (o era stato tutto l'alcool che aveva già in corpo?) posò una mano sulla spalla di questi e guardò per un istante i tre. Il suo volto era contrito e non ci voleva un esperto di mimica per capire che si vergognava molto di ciò che stava accadendo.

"Vi chiedo scusa signori, davvero - disse parlando lentamente e col volto basso - non so cosa sia preso a mio fratello Pyotr: sembra che una volta arrivato qui sia diventato matto, non l'ho mai visto bere né mai ubriaco in passato. Pagherò all'oste il pranzo che vi abbiamo rovinato e quanto ordinerete per sostituirlo."

Mentre l'uomo parlava il taverniere si era avvicinato ed intervenne sentendo le parole dell'uomo: si avvicinò e indicando con l'indice l'ubriaco gli chiese: "Lo conoscete?"

"Si - rispose l'uomo - E' mio fratello Pyotr"

"Quindi anche voi siete un Yakovescu?" domandò il taverniere con uno strano tono, che a Illius suonò come quello delle domande-trappola che facevano a volte gli insegnanti della corporazione dei maghi.

"Certo: sono Fyodor Yakovescu. Vanya Yakovescu era il fratello maggiore di mio padre."

"Allora sappiate che mi dovete 55 reali: solo per rispetto a vostro zio non ho già chiamato la guardia. Se Edoard della corporazione (dei boscaioli) non me lo avesse detto adesso lo sareste andato a cercare in gattabuia. Ma Yuri ricorda il passato e rispetta gli eroi. Ora datemi quanto mi dovete e portatelo via: puzza più di un cavallo morto da tre giorni..."

"55 Reali !?! - Obiettò Fyodor - Ma io non ho tutti queste monete con me..."

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Allandros

Ascolto il dialogo tra l'oste e Fyodor e cerco di intervenire.

Aspetti un attimo buon uomo, forse possiamo trovare un accordo, per sistemare tutta questa faccenda senza chiamare le guardie. Sediamoci con calma e parliamone, tra gentiluomini. Cosa ha combinato per una simile somma di denaro?

Guardo i miei compagni sperando che anche loro sian della stessa idea...

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Il taverniere incenerì i tre con uno sguardo e quando si volse per un momento Valgas pensò che fosse sul punto di andare a staccare dalla parete una delle spade ed usarla contro di loro.

Invece sbottò fuori indicando vigorosamente l'uomo che si era accasciato sul tavolo e che ora stava cominciando a russare.

"Circa una settimana fa questo vostro fratello è venuto qui con un altro brutto ceffo, un bestione grasso e calvo: hanno mangiato cacciagione freschissima innaffiata col migliore vino della mia cantina e hanno offerto diversi giri di bevute a tutti gli avventori e la cena a un gruppo di mercenari. Alcuni dei fortunati sono miei clienti abituali e potranno confermarvelo..."

L'uomo stava parlando a voce piuttosto alta ed un paio di uomini di mezza età seduti al bancone oscillarono affermativamente il capo.

"Yuri però non è uno stolto e non fa scialare i clienti senza vedere prima il conio: quel vostro fratello mi mostrò una tasca di pelle nera in cui c'erano almeno un centinaio di reali, probabilmente di più..."

Fyodor sentendo quelle parole sbiancò e guardando il fratello privo di sensi sussurrò, a voce così bassa che lo udirono solo i tre e forse il taverniere: "Pelle nera... Erano i soldi per assumere i cacciatori e gli armigeri... fratello mio ma che hai fatto? Che hai fatto!"

"Li ha dati al suo amico - rispose il taverniere che evidentemente aveva sentito - non aveva più nemmeno un soldo quando è venuto il momento di pagare e il suo amico se ne era già andato. Non è tutto: vostro fratello è tornato qui quasi ogni giorno a mezzo ubriaco e piagnucoloso a molestare i miei clienti cercando di scroccargli alcool o denaro. I primi giorni ho cercato di tenerlo buono con qualche birra, ma poi ha cominciato a puzzare troppo e sono stato costretto a buttarlo fuori. Grosso com'è non è stato facile: mio nipote si è rimediato un bell'occhio nero. Se non fosse che Yuri rispetta gli eroi perché ricorda il passato sapete da quanto lo avrei mandato a smaltire la sbornia in gattabuia... Ma ora pagatemi il conto o almeno un anticipo e portatelo via, prima che mi rovini ulteriormente la reputazione."

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Seguo con interesse il racconto del locandiere, senza però lasciarmi sfuggire le parole quasi sussurrate di Fyodor; quando il racconto termina, mi volto verso i miei due compagni.

Che ne dite? domando Per quanto mi riguarda possiamo almeno cercae di aiutare Fyodor a saldare parte del conto di suo fratello..

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Alle parole sugli armigeri mi faccio molto attento

... assumere armigeri ... chissa per cosa... qui ci scappa un altro lavoretto ...

Annuisco verso Illius

Io ci sto

Sussurro poi ai miei compagni

Non abbiamo ancora i soldi dell'ultimo lavoro? Prima di dividerceli potremmo saldare il debito o un parte.

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Fyodor guardò prima Illius e poi Allandros stupito.

Il taverniere rispose: "Basta che siano monete buone e che ci siano ancora al momento di riscuoterle, a me non importa un bel nulla da che borsa arreranno"

"Non posso accettare..." disse Fyodor scuotendo il capo e facendo storcere la bocca del taverniere, che aveva evidentemente intravisto per un momento ricomparire un introito insperato.

L'uomo sospirò e guardando in volto Yuri proseguì: "Mio fratello si è messo già abbastanza nei guai e non vorrei indebitarmi a mia volta con delle persone che non conosco. Ma non posso fare un torto ulteriore a Yuri che è stato già molto comprensivo in memoria di mio zio, Vanya l'Ammazzalupi. Ho con me una decina di reali e se voi potete prestarmene i restanti, prometto sulla mia vita che ve li renderò probabilmente già quando saremo a casa di mia cugina Petra qui a La Soglia."

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Allandros

Sorrido alle parole di Illius

... ricordavo bene allora...

Ascolto le parole del mio compagno e gli do manforte nella discussione

Certo che ci saranno al momento di riscuoterle

Sorrido alle parole di Illius

... assoldare ... un altro lavoretto ... bravo Illius...

Mi faccio attendo alle parole dell'energumeno

Si infatti...

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"E' per via degli elfi... e dell'orso... - Fyodor aveva un tono stranamente mesto - è una cosa di cui mi devo occupare al più presto possibile... Vedete..."

L'uomo si bloccò, in quanto il taverniere era rimasto lì fermo come in attesa e lo stava guardando con l'aria di chi sa qualcosa dell'affare ma non dice nulla e occhieggiava insistentemente verso il fratello.

"Forse è il caso però di saldare prima il conto con il buon Yuri e parlarne quando saremo da mia cugina, senza fretta" concluse mettendo mano al borsello che aveva alla cintura.

"Mi aiutereste a portarlo via? Non credo di farcela da solo" chiese ai tre indicando con lo sguardo il fratello.

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Mentre Allandros e Fyodor tentano di solevare il pesante corpo di Pyotr, sposto la mia attenzione su Yuri, il locandiere.

Mi volo un attimo e, dopo aver messo mano ad una delle mie tasche interne, estraggo un sacchetto contenente diverse monete; ne conto una quindicina per poi rimettere il sacchetto nella stessa tasca del quale l'ho prelevato, porgendo quindi il denaro a Yuri.

Ecco estinta una parte del debito di Pyotr nei tuoi confronti, Yuri

Detto questo, aspetto che anche gli altri miei compagni provvedano a mettere parte del denaro, come pattuito.

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Prima di muoverci osservo tutta la scena...

Dopo tutta la fatica che abbiamo fatto per guadagnare quei soldi li dovremmo spendere tutti in una sola volta per aiutare uno che si è messo da solo in questo pasticcio...ma siamo pazzi?

però non posso lasciarlo nei guai in questo modo...ah so che me ne pentirò ma vediamo cosa si può fare...

Decido così di avvicinarmi al bancone di Yurì...beh se vuoi vedere presto tutto il tuo debito saldato potresti dirmi che aspetto avevo il cosidetto amico del tuo debitore...chissà che non si riesca a rintracciarlo e con un po' di fortuna farsi restituire i soldi.

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Yuri contò le monete del mago e di Fyodor, e prima di rispondere a Valgas precisò: "Mancano ancora 30 reali"

Illius era lì ad ascoltare mentre il taverniere parlava: "Ve l'ho detto. Era poco più basso del vostro amico - indica Fyodor - ma una vera palla di lardo. Calvo e sbarbato, con gli occhi piccoli, vestito come uno qualsiasi. Non so dove suo fratello lo abbia incontrato né come si chiami, ma uno così non credo passi facilmente inosservato. E quanto mangiava anche! Almeno come tre persone!"

Nel mentre il traladariano e Allandros hanno preso di peso Pyotr e lo stanno portando verso l'ingresso della taverna.

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