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[fantasy] Menel Gannadol (cielo che suona l'arpa)


unendlich

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Meddy vagabonda nei boschi seguendo la lieve e musicale voce che ode da giorni nella mente.

Il tramonto si avvicina e la luce inizia a diminuire, dovrebbe cercare un luogo ove riposarsi, ma sente di dover proseguire, sente di essere arrivata a destinazione.

SI riscuote dal torpore della stanchezza, mentre all'improvviso, davanti a lei, una donna sbuca da dietro un albero dal grande tronco.

Deve essere così ... non è possibile che lei si uscita dal tronco come sembra....

La donna è alta, più di un metro ed ottanta, senza dubbio.

I capelli lunghi sino alle cosce, di un biondo chiarissimo, luccicanti di argento puro.

Gli occhi che si posano sulla medusa, colore dell'ametista, l'iride è tutto viola, senza il nero della pupilla.

Le sue orecchie sono appuntite verso l'alto adorne di orecchini e piccole pietre preziose intonate al colore dei suoi occhi e dei capelli.

E' vestita in modo decisamente sconveniente per un'umana del 1850, ma impossibile catalogarla come umana....

Indossa una sorta di maglietta accollata nera ricamata d'argento a maniche lunghe, più lunghe delle mani, ma poco sotto il seno la maglia lascia il posto alla pelle nuda e tatuata.

Una criniera di leone, intrecciata di rose ed Iris disegnata a colori, poco sopra al suo ombellico.

Le gambe infilate in una gonna svolazzante di stoffa anceh essa nera, la gonna non le copre le ginocchia. Le gambe lunghe e muscolose terminano in un paio di stivali senza tacco, neri anche essi. La pelle lievemente abbronzata.

Buona sera Meddy, che la dea benedica i tuoi passi, benvenuta al villaggio di Menel Gannadol, puoi fare a meno di nasconderti davanti a me, se lo desideri.

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Uh!

Meddy balza spaventata, colta di soprassalto dall'apparizione della strana e emancipata donna.

Dopo il primo spavento, si stringe nel mantello, un gesto ormai istintivo e incondizionato.

Al sentir pronunciare il suo nome, prende il cappuccio con la mano destra e se lo cala ancora più profondamente sul viso.

Buona... sera. Come... sai il mio nome?

Non riesce a controllare i serpenti che si agitano febbrili sotto i tessuto, tradendo la sua agitazione.

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Bambina la mia voce ti ha guidata sin qui, alle mie spalle si estende il mio villaggio

naturalmente Maddy vede solo bosco e null'altro.

Sarai la benvenuta da noi e non dovrai mascherarti e nasconderti, a meno che non sia tuo desiderio. Niente torce, niente forconi.

La donna si avvicina e sfiora con lunghe dita il cappuccio che si agita.

L'istinto dei serpenti reagisce ancor prima di quello della ragazza. Le serpi si calmano e tornano allo stato normale.

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Davvero? Eri tu?

La voce acuta di Meddy tradisce una sorpresa, così come un desiderio di pace immensi.

I serpenti si calmano, così come le preoccupazioni nel petto.

Niente torce e forconi... sembra bello.

Meddy alza lo sguardo sorridendo, guardando in viso la regina e mostrando così in parte il suo volto.

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La regina la guarda interessata, non spaventata o schifata, ma interessata.

Non sei nata così bambina ... cosa ti è accaduto?

La donna emana potere senza ombra di dubbio e sicurezza, ma anche un sottofondo di dolcezza.

Il luogo in cui stai per entrare, alle mie spalle, è uno degli ultimi luoghi in cui la magia viene ancora praticata, gli antichi dei venerati e le razze non umane vivono in pace, per te potrebbe essere uno shock, visto che sei nata umana. Ah, visto che non hai magia, devo condurti dentro per mano, ti porterò come prima cosa da uno dei nostri medici, così che ti possa visitare e vedere se stai bene in salute ed struirci sulle tue abitudini alimentari!

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Meddy annuisce, probabilmente è la prima vlta, in tutta la sua nuova vita che qualcuno gli pone questa domanda. Una cosa talmente strana che la lascia spiazzata sulle prime, non trovando le parole ne il verso da cui iniziare la storia.

Hee... si, ero una ragazza normalissima, non so cosa sia successo, spesso me lo sono chiesta. Forse... credo... la gelosia di una strega... o una dea.

Poi allunga la mano, scostando il drappo, aprendolo liberando leggermente la figura che c'è sotto.

Va bene, sono pronta! ... Credo...

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La donna assume per un istante un'espressione rammaricata.

Mi dispiace tanto bambina

Prendendole la mano.

Non posso invertire l'incantesimo, non mi è concesso ...

Sospirando muove alcuni passi nella irezione da cui è spuntata.

Quello che ti trovi davanti è qualcosa di vagamente assurdo e disorientante.

Alberi altri almeno 50 metri se non oltre circondano le due donne. Su molti di essi sono costruite delle case di legno, dalle forme più disparate, centinaia di liane e passerelle corrono tra un albero e l'altro, sistemi di carrucole portano le cose dal basso all'alto e viceversa.

Ai piedi degli alberi qualche bottega, di merci disparate, si va dai generi alimentari alle ruote.

Molte strane persone girano su strani mezzi a due ruote, biciclette [che compariranno almeno 10 anni più tardi la forma delle loro è quella del 1885 http://www.storiadellabicicletta.com/cenzi/images/stories/evoluzione_bici.jpg].

La natura è però l'elemento predominante in tutto, ma decisamente in tutto ....

Ci sono parecchi individui simili alla regina, difficile distinguere se siano maschi o femmine, quelli che non indossano delle gonne. Tutti molto belli, molto alti e molto magri, con quelle lunghe orecchie a punta e gli occhi senza nero.

Qualche uomo, pensi, ma sembra tale solo finchè il sole non colpisce la sua pelle, ne distingui due tipi, per alcuni la pelle riflette d'oro, per altri d'argento. Non vedi delle donne così per strada.

E poi un nutrito parco di animali, alcuni lupi che gironzalono indisturbati, un paio di leoni. Una donna dai capelli bui come la notte, la pella molto scura, occhi neri e lunga coda nera, un'altra ragazza con macchie di leopardo sulle braccia scoperte.

Un ragazzo dai capelli grigio piombo che si lecca una mano passandosela poi sul viso, come un micio e tanta altra roba che non vedi.

Non c'è che dire, sei la sola coi serpenti in testa, ma quanto al dire che sei la più strana? DIfficile, anche considerando che ti è appena passata sotto al naso una farfalla enorme di cui hai distintamente visto un viso e dei capelli...

La regina sempre tenendoti per mano ti conduce ad uno dei pochi edifici a terra del villaggio.

Bussa e ti fa accomodare, seguendoti.

@i tre trè XD Beps

Senti bussare alla porta del piccolo simil ospedale in cui vi date il turno tu ed i tuoi colleghi. 24 ore su 24, c'è sempre qualcuno in turno, se vi sono dei pazienti, anche due.

La regina entra tenendo per mano una ragazza.

Ti va di vedere se sta fisicamente bene e scoprire il suo modo di nutrimento più consono??

*****************

Descrivetevi ^^

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Altra lunga e incessante giornata nell'ambulatorio, alquanto annoiato sbuffo nella mia forma elfica, almeno potessi correre fuori da buona volpe potrei svagarmi un tantino, ma ho ubblighi ben precisi e ci sono sempre persone ad aver bisogno della mia sapienza.

Potrei intentare una partita a carte con qualcuno dei miei amici....Sarebbe una tortura tra tutti questi dottori cominceremmo a discutere su chi di noi sia meglio o peggio nell'esercizio della nostra professione e ci prenderemmo a pugni uno con l'altro.

Mi rivolgo allo specchio, la figura di un elfo alto sul metro e ottanta, capelli raccolti in una coda lunghi fino alle spalle color argento, occhi dall'iride verdi profondi e sapienti e viso magro e ben delineato mi rivolge uno strano sorriso da ebete, quanto sono bello penso tra me e me. peccato che questa divisa non mi piaccia per nulla ne vorrei una più colorata.

La divisa che indosso è quella che ogni dottore ha quando è nell'ambulatorio, pantaloni e camicia in tinta unita color verde pistacchio e un camice lungo bianco. Questa è quella normale, ma poiché io di normale non ho nulla ho abbellito camicia e pantaloni con allegri ghirigori dai colori fantasiosi, linee delicate che si inseguono una con l'altra a formare un ammasso di colori al di poco sgargianti e pazzi.

Il camice invece resta bianco e immacolato anche se le tasche sono ripiene di farmaci vari e altre cianfrusaglie.

Toc Toc

Bussano alla mia porta? La giornata prende una nuova piega, finalmente era da un pezzo che tenevo la bocca chiusa forse saprò ancora parlare? Vabbè prima la buona educazione:

<<We allura chi l'è il terun che ha bussato alla porta...>>

Mi avvio ad aprire la porta trovandomi difronte alla regina, immediatamente si fa spazio Amarai, trasformando l'espressione delle mia faccia con la mascella a ciondoloni e gli occhi sgranati in un rapido sorriso cortese.

Mi inchino verso la donna dicendo:

<<Vostra altezza è un piacere vedervi, siete sempre bella e affascinante come ogni giorno, scusate la rozzezza di alcuni miei colleghi mia signora, ma a volte alcuni di essi sono veramente poco simpatici e si comportano come dei villani. Vi prego di scusarli e prego accomodatevi, cosa vi porta qui? Vi sentite forse poco bene mia signora?>>

Poi mi accorgo della ragazza che tiene per mano, inclino leggermente la testa verso destra mettendomi una mano sul mento e ascoltando la richiesta della regina.

<<Certamente mia signora farò tutto quello in mio potere e nelle mie conoscenze per osservare lo stato di salute della ragazza non vi preoccupate.....Venite avanti vi prego>>

Mentre le mie due ospiti entrano tiro fuori alcune sedie dallo sgabuzzino dell'ambulatorio e apro la mia borsa sul tavolo estraendo alcuni strumenti per la rilevazione della paziente, mi dirigo a uno schedario ed estraggo una cartellina di carta dove metto dentro alcuni fogli, tiro fuori una piuma e dell'inchiostro mi siedo dalla parte del tavolo e dico rivolto alla mia paziente, con voce calma e rassicurante:

<<Prima di tutto ti devo chiedere se sei ferita in qualche modo sul tuo corpo così da poter riparare il danno immediatamente prima di continuare...

Bene inizierei con un pò di.....te, non ti spaventare voglio solo parlare della tua storia e della tua vita, naturalmente non devi dirmi tutti i tuoi segreti quelli restano a te e te soltanto mi basta sapere solo alcune cose, tipo quando sei nata, se sei stata male altre volte e via così discorrendo.

facciamoci una bella chiacchierata prima di iniziare a visitarti così da conoscerci, oh scusami a volte sono proprio un disgraziato, il mi nome è Dottor Benedictus Reaviun, ma puoi chiamarmi semplicemente Dottor B. Allora te invece come ti chiami mia cara?>>

Spoiler:  
Ehm se ho capto bene hai il mantello che le copre le sembianze quindi non riconosce che sia una creatura diversa da ogni altro elfo della terra giusto?
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Che luogo... assurdo!

E' così piacevole stare qui...

Meddy è affascinata da ogni aspetto della cittadina, posa gli occhi velocemente su tutto, ma è impossibile registrare tutte quelle novità.

Si limita a guardare di sfuggita tutti quegli strani abitanti, le case sugli alberi giganteschi e gli animali che tranquilli passeggiano liberi, commentando ogni tanto e stringendo forte la mano della regina, come che, se per caso dovesse perdere la presa da quell'appiglio, la povera Meddy potesse venir risucchiata in un baratro e venir scacciata da quel luogo così... magico.

Infine ecco la casa del dottore, appena dentro sempre di riflesso si chiude nel mantello, poi dopo le presentazioni la reggina le lascia la mano. Meddy ha un momento di panico, ma poi nessuna strana forza vorticosa la scaccia via e, rassicurata, tira un sospiro di sollievo.

Meddy appare come un basso e magro fagotto, così avvolta in un mantello grigio che non lascia trasparire nulla, se non un continuo movimento sotto il gonfio cappuccio. Solo la mano sporge, perfettamente bianca.

Non, no ho... nessuna ferita... Grazie, un po' di tè sarebbe l'ideale.

Annuisce sorridendo alla reggina, anche se forse da sotto il cappuccio il sorriso non traspare.

Sono nata tanto tempo fa... non conto gli anni né i giorni da quando mi sono trasformata. Ero una ragazza normalissima prima, forse sono passati più di cent'anni...

Il mio nome è Meddy, signor B.

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La regina siede di lato, guardando la visita ed ignorando del tutto le stranezze nel comportamento del dottor B.!

Le lunge gambe si accavallano lasciando scoperta una bella porzione di coscia, ma nessuno sembra farci caso, sono tutti vestiti più o meno poco!

Gli attrezzi del dottore sono tutti un passo avanti a quelli del mondo umano, e più efficaci e veloci, il connubio scienza e magia è perfetto [manca solo la plastica perchè sia quasi scienza contemporanea, ma in realtà c'è la magia che compensa, laddove non si operano gli organi interni, i chierici appongono le mani!]

Tra non molto ho un appuntamento e devo allontanarmi, ma ti lascerò in buona compagnia Meddy, ho già chiamato una ragazza per aiutarti ad inserirti il primo giorno qui

sorride, come ridacchiado tra se e se

Se ti fissa eccessivamente non è per scortesia, guardale dietro alla schiena e capirai!!!

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Mi alzo e metto a bollire la teiera per offrire un tè alla ragazza, mi risiedo e scrivo quello che mi ha detto, lascio buona parte di foglio bianco per scrivere la diagnosi reale.

Finito di scrivere mi rivolgo alla ragazza incrociando le punte delle dita e poggiandole sotto il mento:

<<Bene bene, allora se facessi la cortesia di poterti scoprire un poco almeno in parte, ti volevo fare un paio di esami di controllo prima di proseguire con la visita. Spero tu non abbia paura delle siringhe perchè dovrò farti un piccolo prelievo di sangue per analizzarlo in un secodno momento e valutare se tu abbia problemi anche a livello più profondo...>>

Sorrido alla ragazza sperando di averla messa a suo agio, poi mi rivolgo alla regina dicendo:

<<Certo mia signora non la trattengo più del dovuto, immagino che abbiato molteplici impegni, vi farò pervenire al più presto una cartella dettagliata con le mie conclusioni del caso....>>

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Meddy attende in silenzio che il dottore prenda tutti i suoi appunti, seduta in punta in punta allo sgabello e con le mani sulle ginocchia, si rivolge solo un momento alla reggina, a bassa voce per non disturbare.

Va bene. Grazie di tutto, dal più profondo del cuore.

Poi ascolta il dottor B., ma prima di rispondere guarda perplessa la reggina cercando un qualsiasi segno d'aiuto, lei annuisce e Meddy afferra il cappuccio e piano lo tira giù.

Appena allo scoperto, le serpi hanno un sussulto, si animano e si agitano colpite e straniate dalla luce, poi dopo qualche istante si acquietano, anche se restano ritte, come una capigliatura voluminosa ricca di vertigini sibilanti. La sua pelle è chiarissima, con dei rilessi verdi in controluce, anche i serpenti sono bianchi, solo con un tono leggermente più verde del volto.

Meddy scruta l'espressione del dottore, terrorizzata sapendo quale sarà la sua reazione, le fa troppo male vedere gli altri inorridire nel vederla.

Non so... cosa sia una siringa. Devo aver paura?

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Attendo che la ragazza si scopra il volto, quando il cappuccio le ricade sulle spalle l'espressione che si dipinge sul mio volto è quella di meraviglia, come di bambino nel giorno di natale a scoprire i regali sotto l'albero

<<Ma...è....bellissimo.....>>

Come inebetito mi incammino verso la ragazza per toccarla per rendermi conto che non sia tutto un mio folle sogno, e invece è vera lo sciame di serpenti al posto della chioma, la pelle bianca.....uno spettacolo.

Mi riprende prima di muovere altri passi verso di lei, prendo una siringa vuota e la dò alla ragazza, dicendole:

<<Ecco questa è una siringa...>>

Soppeso lentamente l'idea ascoltando attentamente lo scambio di battute tra le due per poi esclamare:

<<Ma certo!!! E' talmente semplice come soluzione che mi sento uno stupido a non averlo capito subito!!!!>>

Mi tiro dentro la stanza una lavagna disegnando una specie di semisfera rivolgendomi poi alle due:

<<Allora i tuoi serpenti non mangiano perchè sono i tuoi capelli. Partendo da questo concetto dovremmo chiederci: come mangiano i capelli? Ovviamente la risposta è che attraverso i pori della cute! Assorbendo sostanze nutritizie dal tuo sangue in circolo, siccome sono creature viventi hanno bisogno di un maggior quantitativo di sostanze perciò dovresti aumentare nella tua dieta carboidrati, proteine e vitamine, cose che i serpenti allo stato naturale assumo ad ogni pasto. Voi dite che mordono? Bhè provate anche voi a restare sotto un cappuccio per 12 ore al giorno o farvi schiacciare al buio quando dormite la notte, non sareste molto felice immagino e mordereste anche voi no? Bene per la prima vi consiglio di tenerli allo scoperto finchè siete qui in città, immagino che non sia bello per voi, ma possiedete qualcosa di davvero preziosissimo e fantastico, non tenetelo nascosto e non abbiatene paura, nella seconda dovremmo farmi creare un apposito letto con la testiera modificata. Con una vasca d'acqua e latte caldo al posto di un cuscino, calcio per rinforzare le strutture dei serpenti e tenerli a mollo. Sono ottimi nuotatori i serpenti sapete? Potersene stare la notte a mollo li "ammorbidirà" caratterialmente. C'è un MA, la vostra belle bianca a suon di essere esposta al sole potrebbe rovinarvi, vi devo quindi obbligare a usare una speciale crema ad alta protezione dai raggi UV del sole così da non rischiare di restare scottati...>>

Dico tutto questo camminando avanti e indietro dalla lavagna scrivendo nomi di erbe e elementi chimici per immaginare la giusta composizione della crema.

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La reazione del dottor B. la sorprende, in positivo.

Quando sia lui che la reggina si avvicinano per toccarle i capelli, sorride imbarazzata da tutte quelle attenzioni, e si accende nel petto uno strano tepore, dolce e piacevole.

Raccoglie la siringa, se la passa tra le mani senza riuscire ad immaginare a cosa possa servire.

Il dottore parte in quarta e Meddy ascolta in silenzio, scambia qualche sguardo stupito con la regina e le scappa persino una risatina all'idea di dormire con la testa immersa nel latte.

Con un sorriso imbarazzato aggiunge solo una cosa.

Dottor B., non credo di essere capace...

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La regina ridacchia.

Poi Freja parlerà con questi cucciolotti

Andando ad aprire la porta.

Sullo specchio della porta c'è una ragazza, capelli lunghi sino al sedere, raccolti in due codini. I capelli sono di tre colori, arancio, bianco e nero.

E' vestita con un bel vestito colorato e ricamato, non troppo scollato.

Ciao Elenys, eccomi.....uhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh pappa?!?

muovendo il naso mentre annusa l'aria.

Dal vestito compare un pezzettino di coda, pelosa di tre colori mentre lei inizia a fare le fusa e si lancia verso le gambe di Maddy iniziando a strusciarsi e fare le fusa.

pappa mmrrr mrrr frrr mraaaaoooo

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All'ingresso della nuova donna Meddy la guardia curiosa, sorridendo

L'atmosfera allegra, la tranquillità di quel posto la stanno contagiando velocemente e si senti più rilassata, erano secoli che non sorrideva così.

Meddy sgrana gli ochi alla parola pappa. La donna gatto si fionda verso di lei e le si struscia vicino le gambe.

AH!

Meddy salta all'indietro, raggomitolandosi sullo sgabello, tirando le gambe al busto e stringendole con le braccia.

I serpenti sibilano verso il basso, spaventati e pronti a schizzare per l'attacco.

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