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Migliore ambientazione.


Messaggio consigliato

Ho giocato e masterizzato in molte ambientazioni, delle Dragonlance mi piace molto il concetto di equilibrio cosmico, il tema della magia con le torri ed il fatto che sia legato al ciclo lunare ed infine i cavalieri di Solamnia. Nei Forgotten abbiamo giocato sempre da Amn alla valle del vento gelido passando per la costa della spada, un'ambientazione con troppa roba, sempre un po' confusionaria però divertente. Apprezzo il planetscape per le sue incredibili possibilità. Polaris per il sentimento di dolce tristezza e rimpianto che porta con se. Il vecchio vampiri non l'ho mai giocato troppo bene, però leggendo l'ambientazione non si può non rimanere affascinati dalla bestia subito oltre l'apparenza e la lotta per mantenere l'umanità. 7th sea per permettere delle guasconate bellissime. Lex arcana con il fascino della storia che rende l'ambientazione solidissima. Ars Magica ambientata nel nostro medioevo ed ultimo, ma non ultimo Chtulu che se ben narrato ti può incollare alla sedia e fare dei bei salti.

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  • 2 settimane dopo...

Planescape.

inarrivabile, imho.

disegni formidabili, idee intriganti, longevità infinita, contiene qualunque altra ambientazione del multiverso ad&d ed è forse l'unico progetto pluriennale e coeso che permette di giocare le vecchie ambientazioni tsr una nell'altra. il coniugare la meccanica del tre dei piani esterni con i vecchi allineamenti... le Outlands... le Fazioni... il Piano Astrale con i "cadaveri" degli Dei morti che fluttuano...

*sospiro*

interessante per lo stesso motivo, sebbene su scala minore, Spelljammer.

Empyrea, purtroppo, è troppo, troppo simile a Planescape.

in peggio(imho).

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  • 2 settimane dopo...

Sottoscrivo, anche se invertendo i fattori (Sj prima di Ps). Comunque sia, l'universo integrato, che prevedeva le infinite sfere con krynn, oerth, toril collegati tramite Sj e i Piani, in mezzo ai quali potevano apparire le nebbie di Ravenloft, resta il mio setting di riferimento.

Anche se l'ambientazione nella quale mi sono più divertito a masterizzare (anche più che nella mia personale) è stata una versione casalinga di Ravnica :)

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Domanda: ma conta solo il fascino dell'ambientazione o anche come è stata tradotta in gioco? Perchè ad esempio Dragonlance ha quel carisma anni '80, come già detto, con eroi dai capelli vaporosi ed armature luccicanti, ma i manuali (3.5) sono tremendi, giocando non si sente un minimo di feeling.

Ciò detto, mi piace molto giocare in una versione romanzata del mondo reale. Chtulhu e Spirit of the Century negli anni '20, Mutants & Masterminds in un presente fumettoso con i supereroi o in un magico steampunk di fine 1800, Sine Requie negli anni '50 post-apocalittici, anche il western di Deadlands... c'è un qualcosa nello sfruttare gli stereotipi delle varie nazioni e professioni, molto più gustosi rispetto a quelli di razza e/o classe D&Desche.

Se dovessi scegliere un periodo specifico, direi gli anni '20 pulp di Spirit of the Century, avventure alla Indiana Jones ai quattro angoli del mondo! Atlantide! Le giungle dell'Africa Nera! Scienziati pazzi con armi galvaniche! Biplani! Revolver! Zeppelin! Idoli maya e maledizioni zingare!

In D&D, direi Eberron, ma ne ho viste poche.

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Airon,

per me le due cose vanno di pari passo, sopratutto se non parliamo del binomio "sistemi universale"+ambientazione.

Cioé non c'è solamente il discorso legato al fascino del mondo che mi viene descritto, ma anche di come le meccaniche del gioco sono in grado di rendere l'atmosfera, ad esempio Cani nella Vigna ha un ambientazione che non è normalmente nelle mie corde, ma le meccaniche del gioco rendono talmente bene l'effetto frammentazione del tempo tipico del western, rendono facile mettere di fronte ai giocatori problemi morali ecc ecc che diventa tutto decisamente più interessante, più vivo.

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Riferendomi al sistema dieddiano, io persoinalmente adoro Dragonlance, come ho già visto che alcuni di voi l'hanno nominata.

Il motivo di tale preferenza si può ricondurre al fatto che avendo letto i libri e avendo stretto un legame coi personaggi in essi descritti, la sento più viva, vera; ma questo chiaramente è un fatto soggettivo.

Quello che mi piace poi di Dragonlance è che i manuali sono scritti in modo diverso dalle altre ambientazioni, trasportano con se infatti una componente più romantica-narrativa.

Altra cosa che adoro, è l'evoluzione storica dell'ambientazione. Se ci riferiamo alla guerra delle lance, abbiamo scontri armati, esodi di popoli e tanti elementi che a mio avviso contribuiscono a renderla più dinamica.

In verità ho giocato solo una campagna a dragonlance, dove ero il master. La campagna si svolgeva contemporaneamente al primo libro e come fulcro ha avuto la città di Tarsis e Quindaras. Il fatto poi di poter proporre personaggi come Fitzban, Derek e i suoi cavalieri, Dalamar, la guardiana del bosco...

...bè non ha prezzo.

Per gli amanti di dragonlance una domanda: Avete mai provato a gestire il dialogo tra un Kender(PG) ed uno gnomo? Sublime, Fantastico! ;P

Ho dovuto chiedere agli altri giocatori fuori dal gioco "Fermateci vi prego, sennò andiamo avanti per le prossime 2 sessioni!" ;P

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  • 2 settimane dopo...

Greyhawk senza ombra di dubbio.

Divinità spettacolari, Iuz fa si che solo lui faccia intraprendere una campagna Epica. Mordenkainen era tosto insieme gli altri che hanno formato il circolo degli otto. Io da quel poco che ho potuto scavare, per me era tutto fatto benissimo. Al contrario Forgotten Realms è davvero una strazio, troppa roba secondo me, le divinità non mi hanno coinvolto minimamente, fanno tutte pena confrontate con quelle di Greyhawk, per me ovviamente. Elminster è troppo sgravo e il fatto che se la fa anche con Mystra... vabbè, insomma non mi piace :D

A me dispiace non aver trovato buona documentazione per questa ambientazione e il fatto che morto il suo creatore, sembra che sia morta anche la sua creazione.

Avrei voluto saperne qualcosa di Planescape e Mystara, perchè ne ho sentito parlare bene da alcuni amici, ma non mi hanno mai fornito dettagli riguardo l'ambientazione.

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