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[Sine Requie - Vladimir Rustovitch] Unten Gibt es denn riecht!


Vladimir Rustovitch

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è una notte profonda quella del 23 gennaio 1957 perfino i morti sembrano per una notte essersi presi una pausa, per un attimo l'orrore vi sembra soltanto un sogno ma poi i gorgoglii dei cadaveri oltre le barricate vi riportano bruscamente alla realtà, è difficile chiudere occhio sapendo quanto fragili siano le barriere messe tra i vivi e i morti bramosi di divorarvi. Il pensiero che un giorno anche voi vi troverete oltre quella barricata non smette mai di assillarvi, l'angoscia è sempre presente e in questi giorni nella vostra oasi di salvezza pare che l'aria si surriscaldi facilmente, la gente è tesa come se un presagio oscuro fosse nell'aria ad assillarvi, pochi giorni fa avete perso degli uomini a causa di una breccia nelle barricate e insieme a loro è morta anche la vostra sicurezza lasciando la strada alla consapevolezza che così come sono riusciti ad entrare una volta potrebbero farlo una seconda e poi una terza e così via. State dormendo bene questa notte,o almeno meglio del solito. Un boato vi sveglia di soprassalto catapultandovi dritti nella realtà chissà quali orrori si celano nella notte e cosa sta succedendo là fuori, a voi scoprirlo a voi il compito di alzarvi dal vostro comodo giaciglio per non finire magari sotto le bramose bocche dei morti.

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Svegliato di soprassalto da un boato nella notte, mentre il mio busto si alza di scatto la mano destra scivola rapidamente sul manico della mia doppietta. Appurato che il pericolo non è imminente, i muscoli si rilassano nuovamente per un attimo, mentre abbasso lo sguardo portando una mano alla fronte. Passo le dita tra i capelli fin sulla nuca, poi mi gratto il collo. Usando la doppietta come sostegno, mi alzo in piedi. Stiro rapidamente i muscoli della schiena, piegandomi all'indietro. Tornato completamente alla realtà, mi affretto a recuperare anche la scure da sotto il mio giaciglio, e ad assicurarla ai Jeans. Poi afferro la lunga giacca nera da dove la appendo ogni sera, ed infilo rapidamente gli stivali neri. Chiudendo le fibbie che risalgono la gamba fino a poco più di metà polpaccio, mi chiedo per l'ultima volta cosa possa aver causato il boato. Mentre mi rialzo con la doppietta nella mano destra, l'altra mano istintivamente scivola lungo il fianco, per assicurarmi della presenza del coltello, nella sua custodia di pelle. Apro piano la porta con la mano sinistra, quindi una volta uscito sposto la presa della mano destra dal manico al grilletto. Mentre avanzo verso la direzione da cui era giunto il rumore, la lunga giacca, che tengo aperta, svolazza nella notte, silenziosamente. In volto mi si legge la noia, ma in realtà quell'espressione nasconde angoscia. Qualunque cosa fosse successa, non era certo una buona cosa.

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Svegliato nel boato nella notte.. stava dormendo così bene.. si alza e si stira..si veste preparandosi di tutto appunto e prende con sè la sua arma di fiducia impugnandola in mano e la carica.. Successivamente si dirige verso la direzione dove era giunto il boato.. l'angoscia sale molto anche se si sente sicuro della sua arma e del suo orgoglio da partigiano..

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  • 2 settimane dopo...

uscite fuori dal tepore della vostra dimora, il freddo vi fa rabbrividire mentre le volute di fumo nero rendono la notte ancora più scura e l'aria poco respirabile, dovete far pochi metri in solitario quando vi incrociate, diretti entrambi verso l'ignoto.

Arrivata davanti a quella che un tempo era il vostro deposito delle munizioni, la casa in cui si trovavano è in fiamme e voi siete i primi ad arrivar sul posto, i vostri compagni che facevano la guardia al posto ora non sono altro che morti frementi bramosi di nutrirsi delle vostre membra. sono in due , il primo ha una scheggia di legno infilata nella testa ed un occhio spappolato dal legno che ha trapassato da un lato all'altro il cranio, i vestiti son completamente zuppi di sangue e cenere, in mano regge ancora il fucile, con estrema lentezza vi osserva, gorgoglia mentre con passi lenti inizia a dirigersi verso di voi lasciando cadere a terra l'arma. il secondo lo conoscevate, era un contadino non era un combattente, il viso è segnato da diversi morsi, una guancia è completamente assente e lascia vedere i denti al disotto, anche lui animato dalla voglia di carne si volta verso di voi ma sorprendentemetne non molla l'ascia ma la impugna più saldamente mentre con lentezza si dirige verso di voi.

intanto dietro di loro le munizioni esplodono scuotendo l'edificio, non siete degli esperti ma probabilmente ci sarà poco da salvare una volta domate le ffiamme.

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Ca**o Esclamo mentre sollevo la doppietta e la imbraccio con entrambe le mani. Miro con calma, lascio che i due Morti si avvicino ancora di qualche lento passo, poi premo uno dei due grilletti della mia arma, sparando a quello che teneva in mano il fucile.

@Vlad:

Spoiler:  
Sparo a quello che ora come ora non tiene in mano nulla, che poi dovrebbe essere il più vicino. Sparo quando ancora non è troppo vicino, tipo più o meno sui 15 metri, per essere sicuro di colpirlo, ma neanche colpirlo in una zona sola. Al test ho 6 di mira + 3 di uso fucili + 2 per lo shotgun = 11 :P Colpisco due zone e faccio danno P+1 su ciascuna. Giusto perchè tu lo sappia, fo**ergli la testa sarebbe apprezzabile :D
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rimango a bocca aperta quando vedo il nostro deposito di munizioni esplodere e fiamme e fiamme.. ma noto anche che davanti a noi vi sono 2 ora morti che camminano.. molto affammati ed arrabbiati che vengon nella mia direzione.. spunto per terra.. ed urlo di incitamento.. "forza ragazzi.. zittiamoli e salviamoci la pelle..per la patriaaa !!!"

Imbratto il mio fucile e lo carico di munizioni e sparo all'altro visto che noto che il mio collega di reparto stà già mirando l'altro.. lo lascio avvicinar qualche metro e quando entra in portata per garantir un bel impatto sparo con tutta la mia rabbia...

@Vlad

Spoiler:  
fai tè il tiro de miei danni etc.. mi devi spiegar ocme li calcolo..nn ho ben capito da manuale*
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l'aria ha uno strano odore entrambi rimanete interdetti per qualche secondo incerti se sparare lo stesso o meno erano anni che non sentivate quell'odore... GAS! e anche tanto ma stranamente l'aria non si incendia nonostante l'edificio in fiamme a pochi metri da voi, la vista però vi si offusca la testa inizia a girare , le orecchie fischiano talmente forte da non riuscire più a sentire niente, avvertite l'impulso di vomitare ma resistete stoicamente.

I morti sono vicino a voi potete quasi avvertirne la presenza.

Sforzate la vista ed intravedete le forme offuscate dei cadaveri che avanzano impietosi verso di voi. Un colpo ho sparato io od ha sparato lui? pensate storditi e in preda al panico. uno dei morti pare cadere a terra. Con le forze che vi sono rimaste estraete entrambi la scure e attaccate, per la vostra vita e per la vita degli altri, non potete abbandonare la posizione visto che nessuno è ancora arrivato sapete che se vi lasciate andare gli altri potrebbero non riuscire a salvarvi meglio quindi pensare per se. con le asce riuscite a far a pezzi i cadaveri senza essere feriti, il colpo proveniva dalla doppietta di Armand solo ora ve ne rendete contro mentre il morto squartato dalla vita in giù striscia verso di voi. Un paio di colpi secchi ed i cadaveri son a pezzi.

Vi allontanate rifugiandovi dentro un vecchio ristorante abbandonato ormai da tanti anni. L'effetto del gas piano piano svanisce, siete quasi svenuti ed entrambi una volta in salvo avete dovuto vomitare ma siete salvi.

Il ristorante è impolverato e le pareti son tappezzate con velluto rosso, una bandiera nazista strappata è ancora appesa alla parete davanti a voi mentre tavoli e sedie sono ancora nella posizione in cui sono state lasciate l'ultima volta che è stato utilizzato il locale le vettovaglie e alcune sedie però son già state prese prima del vostro arrivo.

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Una volta nel ristorante, vomito scostando la giacca e allargando le gambe per non sporcarmi pantaloni e stivali. Mi tiro su e mi passo la mano tra i capelli, come a controllare che siano ancora a posto, poi mi rivolgo al mio compagno.

Tutto bene?

Mentre attendo la risposta ricarico la doppietta, poi guardo fuori da una finestra com'è la situazione fuori. Credo sia meglio rimanere qui dentro, per il momento. Aggiungo poi, senza togliere lo sguardo dall'esterno.

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un paio di colpi di arma da fuoco si sentono in lontananza, altri colpi poi silenzio, l'unico rumore che udite è il crepitio dell'incendio che divampa poco lontano da voi, per vostra fotuna il ristorante è abbastanza lontano e non c'è il rischio che le fiamme si propaghino.

All'esterno è tutto tranquillo, fin troppo... nessuno è accorso verso l'incendio a parte voi la via è sgombera sia da un lato che dall'altro, anche se la visuale è parecchio impedita dal fumo nero che non accenna ancora a diminuire

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guardo il mio compagno e faccio con la testa un cenno di "si tutto bene, cosa diavolo stà succedendo la fuori? " "prepariamoci per l'assalto e per metter a tacer quei non morti!!"

cerco una finestra rotta e libera e imbraccio il mio fucile e miro.. ogni movimento sospetto di non morto verrà trafitto da una pioggia di colpi!

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E' strano, in effetti. Perchè non è venuto nessuno? Lì ci sono le nostre munizioni. O almeno, c'erano. A nessuno interessano? Sta succedendo qualcosa di strano, dobbiamo capire cosa. Stai qui.

Vado lentamente verso la porta da cui siamo entrati, afferro la parte terminale della mia lunga giacca e mi copro naso e bocca, quindi apro piano la porta. Respiro poco, con cautela, e se mi rendo conto che il gas non c'è più, scosto lentamente la giacca per respirare normalmente. Poi, innanzitutto mi guardo intorno.

@Vlad:

Spoiler:  
Se serve, percezione 6.
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Nulla... tutto è deserto persino l'incendio sembra iniziare ad affievolirsi lasciando spazio ad un innaturale silenzio tombale sarà così che giungerà la vostra ora? nel silenzio in una giornata qualsiasi vi risveglierete e divorerete i vostri compagni? oppure la morte vi riserverà altre sorprese? pensieri inquieti vi passano nella mente mentre con un groppo alla gola osservate la città deserta, nessuno passa mentre i minuti non si fermano, scorrono via dieci , venti minuti e ancora nessuno nè vivo nè morto passa davanti a voi?

c'è chiaramente qualcosa che non va, e questo vi spaventa particolarmente ... rimanere fermi o muoversi rischiando di incappare in qualcosa di peggio dei due morti di prima? pensieri funesti si alternano ad altri pensieri non proprio felici mentre il silenzio sembra quasi diventare opprimente ed insopportabile, anche la stanza dove vi trovate vi sembra ora fin troppo piccola...

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Torno dentro, e mi rivolgo al mio compagno.

Dobbiamo uscire, dobbiamo capire cosa sta succedendo. Spero vivamente che la tua arma sia carica. Lo dico guardandolo negli occhi, stringendo la doppietta con entrambe le mani, tenendola puntata verso il pavimento. Poi, mi giro nuovamente ed esco dal locale. Aspetto che anche il mio compagno sia uscito, quindi decido una direzione che mi porti alla frontiera tra la città e la zona in mano ai Morti. Dobbiamo controllare che non siano entrati Morti, qualunque cosa sia successa. Alle munizioni penseremo più tardi.

@Vlad:

Spoiler:  
Ho dato per scontato che il gas non ci fosse più. Se incontriamo o intravediamo persone cerco di raggiungerle e fermarle, chiedo cosa stia accadendo.
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appena mi domanda tiro dentro la canna dalla finestra rotta dove avevo appoggiato l'arma e lo guardo bene.. usciam da questo posto.. ovvio stà arma è sempre carica. Diam la morte ad ogni morte... intanto che parla esce dal locale..e segue il compagno..

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con la dovuta calma uscite dal vecchio ristorante abbandonato, il fumo nero non occulta più la vista grazie ad un vento abbastanza leggero che rinfresca la zona che si stava facendo afosa e alza il fumo liberandovi la vista. del vecchio deposito rimangono soltanto moncherini anneriti e ancora fumanti, quanto tempo sarà passato? un ora? un minuto? un giorno intero? non lo sapete , il sole però sta sorgendo e i primi timidi raggi illuminano la strada permettendovi di vedere dove mettete i piedi.

un passo dopo l'altro percorrete la città che pare essere stata abbandonata in fretta è furia, tutto è come lo ricordavate tutto è al suo posto in perfetto stato ma il silenzio è costante. mentre camminavate vi pare di scorgere una persona in un vicolo ma quando lo raggiungete non c'è nessuno, che cosa sta succedendo? la domanda vi martella nella testa più rumorosa di un martello pneumatico, udite il fiume scrosciare forte mentre vi avvicinate al ponte che separa i morti da voi un occhiata alla folla accalcata, uomini,donne e bambini che un tempo come voi avevano i loro sogni e le loro ambizioni ora l'unica cosa che sognano è di divorarvi l'unica loro ambizione è quella di strapparvi le carni per placare la Fame. Ogni volta la vista di quelle che un tempo erano persone che si accalcano lungo la barricata vi provoca un moto di terrore e di rabbia, non volete nemmeno pensare che un giorno voi sarete insieme a loro attanagliati dalla fame senza alcun pensiero se non quello di placarla. I vostri passi vi sembrano quasi pesanti mentre quasi con disperazione realizzate che è tutto apposto tranne per il fatto che non c'è più nessuno nella città , né vivo né morto. Percorrete per quelle che a voi sembrano ore i viali della città, anche dall'altro lato verso le campagne la situazione è piuttosto serena, fuori notate che i morti saranno come minimo raddoppiati, come avranno fatto ad andarsene tutti? uscire dalla città anche con un carroarmato sarebbe un suicidio data la quantità elevata di morti che si accalca sbavante lungo le palizzate che avete eretto per proteggervi

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E' strano, però... Dico sistemandomi ancora una volta i capelli, nonostante non si siano scompigliati. I Morti sono fin troppi, là fuori, perchè stiano cercando di arrivare a noi. Secondo me cercano di arrivare a qualcosa di più. Dev'esserci qualcuno, qua dentro. Di vivo, intendo. Dobbiamo cercare per bene. O improvvisamente hanno deciso tutti di uscire, ed ora sono la fuori a sbavare e spingere per entrare, oppure sono ancora qui in città, da qualche parte. Mi piego sulle ginocchia e appoggio una mano per terra, mentre con l'altra mi tengo la fronte. Penso, ma al contempo non riesco a pensare. Non è possibile...

Propongo di iniziare dalla chiesa. Dico infine rialzandomi. Non chiedermi perchè, però..

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secondo mè stanno cercando vita o fonti di nutrimento secondo tè?, guarda Armand, decisamente preoccupato della situazione creatasi..non c'è molto tempo per pensare a stranezze o cose varie.. iniziam ad agire.

Dirigiamoci alla chiesa, su forza... imbratto il mio fucile ed osservo con la canna ogni singolo movimento sospetto di non vita.. o situazione di pericolo.

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