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Marchio del Difensore


Gerbit

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Qui si parla dell'interpretare il Marchio del difensore da parte del master in combattimento. Nel senso che: il mago viene attaccato dall'ogre, viene il guerriero che attacca l'ogre marchiandolo. Al suo turno, l'ogre tenterà di attaccare l'indifeso mago che non si è scansato provocando l'attacco della sfida, o attaccherà il guerriero che lo ha ingaggiato in combattimento?

Parliamo unicamente di ciò che dovrebbe fare il master su base interpretativa; il marchio del difensore x è visto come ingaggiare l'avversario in combattimento in parole e mosse e chiudergli gli spiragli verso gli alleati?

Se io, Master, mi trovassi nella situaizione in cui l'orco x si trova davanti al condottiero e al guerriero (che lo ha marchiato) del gruppo, chi attaccherei? Sempre il guerriero, o in base alla situazione? E se attaccassi sempre il guerriero, sfida in combattimento si rivelerebbe utile solo e soltanto nel momento in cui un altro pg provoca un troppo l'orco x con qualche colpo basso.

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Dipende molto dal tipo di marchio.

In generale è un qualche tipo di influenza del PG sul mostro.

Il marchio del guerriero è data dalla sua capacità di muoversi sul campo di battaglia influenzando i nemici non dandogli tregua e attirandoli in questo modo su lui.

Il marchio del paladino invece è una capacità magica, il paladino influisce sulla psiche del nemico che vede come nemici più pericoloso il paladino.

Discorsi simili valgono per le altre classi.

Quindi il DM dovrebbe sempre tenere conto di come agiscono i PG e comportarsi di conseguenza.

Un ogre potrebbe rendersi conto che il guerriero e molto fastidioso e decidere di eliminare prima lui e poi concentrarsi sugli altri.

Un altro mostro, magari una guida, sebbene sia a conoscenza del pericolo sa che un mago può essere più pericoloso del guerriero per i suoi alleati e quindi decidere che la pericolosità dell'azione (attaccare il mago mentre è marchiato dal guerriero) se avrà successo varrà la pena per ottenere un vantaggio tattico.

Insomma dipende... Da DM valuta sempre il comportamento dei mostri non solo in maniera intrinseca (vedi punteggio di Intelligenza) ma anche rispetto alla situazione.

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Ho incontrato anch'io questo problema durante varie sessioni.

Personalmente l'ho risolto basandomi sull'intelligenza e comportamento del mostro.

Un mostro con bassa intelligenza,come un ogre, attaccherebbe l'ultimo pg che lo ha attaccato, facendone del difensore che lo ha marchiato il bersaglio più probabile.

Un mostro di intelligenza medio-bassa (come un coboldo) invece potrebbe seguire ciecamente l'istinto ( o gli ordini del capo) e continuare ad attaccare il pg debole, ignorando la condizione di marchiato.

infine, un mostro con un'intelligenza nella media assumerebbe un atteggiamento cauto, valutando la situazione del combattimento nel complesso e aspettando rinforzi.

Ovviamente, se un'atro PG attacca ripetutamente il mostro, qualunque sia l'intelligenza di quest'ultimo, rivolgerà la sua attenzione (e i suoi artigli) contro il ladro rompiscatole.

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Io faccio in modo molto semplice,tendenzialmente il mostro attaccherà il difensore nell'80% dei casi,ma se un PG mi concede vantaggio in combattimento,per condizioni strane o perchè fiancheggiato,io attaco quel PG,ovviamente.Strategie strane le faccio in base alla intelligenza o saggezza ma solitamente un attacco o 2 a incontro i miei mostri li fanno fare ai difensori di turno...

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