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Leopardi: Opinioni


D@rkraven

Messaggio consigliato

Dato che ormai troppo spesso mi sento dire, in risposta alla mia asserzione che 'Leopardi è un grande', che è un gran 'sfigato', mi sono incuriosito. Cosa spinge la gente a giudicare Leopardi in particolare un gobbo sfigato che voleva suicidarsi ma non aveva il coraggio di farlo? Anche perchè, se consideriamo la storia della letteratura, tutto il Novecento è costellato di autori ben più pessimisti di lui (si considerino anche solo Verga, Kafka, Camus (in piccola misura)...) ma questi non vengono inclusi nella bollatura a cui è soggetto il nostro Giacomo.

Voi che ne pensate?

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Dato che ormai troppo spesso mi sento dire, in risposta alla mia asserzione che 'Leopardi è un grande', che è un gran 'sfigato', mi sono incuriosito. Cosa spinge la gente a giudicare Leopardi in particolare un gobbo sfigato che voleva suicidarsi ma non aveva il coraggio di farlo?

Beh, Leopardo era un po' gobbo e un po' sfigato. Il problema è semplicemente che appare un pessimista depresso perchè guardava la vita con occhio piuttosto disilluso.

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Leopardi era gobbo, sì, e non scoppiava di salute. Ma, intanto, fisicamente era abbastanza forte. Racconta il fratello che, quando facevano a botte da piccoli, l'aveva sempre vinta lui. E, anche quando da adulto è diventato meno impulsivo, non ha mai smesso di difendersi, smerdando amabilmente chi lo prendeva in giro.

Insomma, non era il nerd sfigato da immaginario collettivo.

E non era neppure l'emo suicida di alcuni.

Intanto, il fatto di essere morto giovane ha fatto sì che per molti l'unico Leopardi sia il primo Leopardi. Un poeta e pensatore non tanto pessimista quanto disilluso: la natura non è benevola nei confronti dell'uomo, e la vita ha l'abitudine di prenderci a calci sul muso. Ma dalla disillusione è approdato alla più grande vetta di umanesimo, perché se l'uomo è solo al mondo egli può contare solo sugli altri uomini, e deve essere dalla pietà e dall'aiuto reciproci, non dalla speranza in una provvidenza manzoniana, che gli uomini devono trarre la forza per andare avanti.

Leopardi, in definitiva, ha pagato molto in termini di pessima fama la sua visione lucida e distaccata dai miti idealizzati della sua epoca -dio e nazione.

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Allora come mai (dato che oltre all'umanesimo Leopardi aveva una grande finestra di sollievo dal dolore che era la letteratura, che mai ha abbandonato - neanche negli attimi più neri) 3/4 della popolazione tende a minimizzarlo come il primo emo della storia?

E' quello che succede quando qualche pseudocritico dà un giudizio su uno scrittore senza conoscerlo, e quando una massa di pecoroni va dietro a qualsiasi boiata scritta su un libro, in aggiunta al fatto che l'insegnamento dello spirito critico e dell'uso del proprio cervello sembra ormai andato in pensione.

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Scusami, ma non posso accettare che l'ignoranza regni sovrana in una classe di liceo, dove si viene incitati a pensare con le proprie teste e ad ampliare i propri orizzonti nelle direzioni più diverse, studiando ora una tesi ed ora la sua antitesi. Se viene dimostrata attraverso i testi dell'autore stesso (!!!) l'infondatezza di una teoria, teoria peraltro smentita da TUTTI gli studiosi in materia, la teoria non può rimanere radicata nelle testoline innocenti della gente! A meno che questi non abbiano ragioni loro, ragioni che ho tentato di cogliere ma ricevendo in risposta un 'perchè sì' molto deludente dal punto di vista della solidità delle argomentazioni...

Tu hai avuto esperienza di 'ignoranti' tanto audaci da presentare le proprie argomentazioni in forma non dogmatica?

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Scusami, ma non posso accettare che l'ignoranza regni sovrana in una classe di liceo, dove si viene incitati a pensare con le proprie teste e ad ampliare i propri orizzonti nelle direzioni più diverse, studiando ora una tesi ed ora la sua antitesi. Se viene dimostrata attraverso i testi dell'autore stesso (!!!) l'infondatezza di una teoria, teoria peraltro smentita da TUTTI gli studiosi in materia, la teoria non può rimanere radicata nelle testoline innocenti della gente! A meno che questi non abbiano ragioni loro, ragioni che ho tentato di cogliere ma ricevendo in risposta un 'perchè sì' molto deludente dal punto di vista della solidità delle argomentazioni...

Vuoi sapere il vero motivo? Perchè Leopardi viene descritto spesso e volentieri, anche dai professori come un pessimista. Mentre era decisamente realista. Cinico, disilluso, ma realista. I professori dovrebbero non incitare, ma insegnare a pensare con la propria testa. D'altronde, quando uno ti rispodne "perchè si" a una domanda del genere, la pochezza delle sue argomentazioni appare palese.

Tu hai avuto esperienza di 'ignoranti' tanto audaci da presentare le proprie argomentazioni in forma non dogmatica?

Presentare le proprie argomentazioni in forma non dogmatica è indice di conclusioni personali, condivisibili o meno, ma derivanti da riflessione. Dubito che un ingorante (nel senso dispregiativo) possa arrivare a tanto.

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Di ignoranti che motivano le scelte è pieno il mondo.

Canta Guccini che "ognuno vive dentro ai suoi egoismi, vestiti di sofismi".

Hai presente le diatribe fra i filosofi idealisti tedeschi? Hai presente, ancora meglio, i flames su un forum? Forse che qualcuno rinuncia a sostenere la sua tesi? No, sono in grado di argomentarti anche le cose più assurde. Si argomenta, argomentiamo tutti, con i motivi più stupidi pur di non ammettere di avere torto.

Poi, sul fatto che i licei siano realmente formativi, ho seri dubbi: sono uscito da quello che un tempo era il migliore (ora forse è rimasto il meno peggiore, dico forse: i tempi in cui ci studiava Gramsci sono passati) liceo classico di Cagliari, e non ho mai trovato una forte coscienza critica in tutti quanti i compagni di corso. Ora all'università, questo sì, trovo una coscienza critica molto sviluppata nei colleghi di lettere classiche, ma non in tutti quanti.

Il punto è che nelle scuole italiane, a qualsiasi livello, per andare avanti non serve capire, basta mandare a memoria e saper ripetere.

Emblematico il caso di una mia compagna del liceo, sostenitrice convinta e vigorosa e a tratti brillante quanto un pezzo di carbone di un certo politico* che la professoressa di italiano non poteva vedere; davanti alla professoressa fingeva di condividerne le idee, le diceva quel che voleva sentirsi dire. Poi, in privato, si lamentava delle idee della docente.

Il segreto è quello: prendi fesso il professore e continua ad avere le tue idee, manda a memoria la lezione, se devi, ma non mettere mai in discussione te stesso.

* del quale non vi dirò il nome, mi limiterò a farvi sapere che in D&D avrebbe un +4 alle prove per evitare di essere sbilanciato.

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È questo il problema: la mancanza di argomentazioni. Ci fossero, anche se non condivisibili si avrebbe un quadro più o meno generale di come uno vede Leopardi, quindi eventualmente si potrebbe controbattere, o adottare alcuni punti di vista che sembrano più realistici di altri. La repulsione senza motivazioni è...beh, è magra cosa. Ben vengano i flames su un forum [Non sto incitando a flammare], se servono a far nascere o sviluppare un'idea. Dire che la 4E non è bella perchè 'è piatta e si perdono molte cose interessanti della 3.5' è preferibile rispetto a dire che la 4E non è bella 'e basta'...

Boh. :)

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Mai arrivato, però, al livello del flame in cui sosterresti perfino che il cielo è verde a macchioline arancionastre pur di non dare ragione all'altro?

Argomentare non vuol dire per forza argomentare con motivi validi, né vuole dirlo controargomentare.

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