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SUPERHEROES Brainstorming


Messaggio consigliato

sì, ma a questo punto non è più Roma. è una generica città futuristica che prende spunto da Roma per i nomi, ma è costruita con in mente una metropoli americana. Io per "non poter usare città europee" intendevo questo: città costruite con la filosofia europea, ovvero accomodando e preservando gli edifici storici (cosa che il tuo Colosseo non fa) nell'architettura urbana, senza modificarli.

Laddove New York o Miami possono essere usate così come sono, aggiungendo una manciata di supereroi e supercattivi locali.

Inoltre, 2054 è davvero troppo lontano. I supereroi/fantascienza sono una brutta bestia: con più tecnologia disponibile per tutti si alza il livello di potere dell'uomo medio, e le cose tendono a degenerare. Se tutti hanno occhiali IR o un taser reversibile in borsa, auto antigravità...

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Provo a fare un po' di ordine... :)

Giusta l'affermazione di Airon sul fatto che ogni "continente" vuole la sua ambientazione.

L'Europa è perfetta ed insostituibile per campagne urban fantasy/horror gotico/horror cosmico (Call of Cthulhu)/spionaggio(!!!!!).

Gli States (è inutile girarci intorno!) sono perfetti per il supereroistico/low sci-fi/power-playing horror (quel genere in cui si picchia più che investigare)/pulp horror.

Gekosaurus, quello che tu proponi è un'ambientazione futuristica da favola e molto dettagliata ma, per non scadere nel ridicolo, dobbiamo restare coi piedi per terra nel senso che quando mai nel 2054 ma persino nel 2080 anche solo le maggiori metropoli italiane raggiungeranno quel livello di organizzazione e tecnologia urbana?!? Il dato di fatto è che siamo ridicoli come nazione agli occhi di ben altre che sono già proiettate verso il futuro prossimo (Cina, Stati Uniti, Giappone...) e dove sarebbe più logico ambientare una campagna low sci-fi o supereroistica in genere.

Per mettere tutti d'accordo, però, l'idea di Airon di metter su un gruppo in stile Justice League con sede "extra-planetaria" o extradimensionale o negli abissi oceanici o con più filiali in tutto il mondo sembra essere l'idea migliore per poter intervenire dappertutto, in qualsiasi città di qualsiasi continente.

@ Gekosaurus, Airon

Spoiler:  
Ragazzi, ma per caso noi giocavamo tutti e tre nel PbF di Leonard Sylverblade "M&M: Evolution"?!? :eek:
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@Airon: Certo, hai ragione: è una città che rende spunto da Roma. E' chiaro che non è la stessa città perchè per esigenze narrative è stata modificata. Ma nemmeno la NY di Spiderman è la vera NewYork: il parallelismo non mi sembra così distante! Il concetto chiave, secondo il mio modo di vedere le cose, è la familiarità dell'ambientazione. E' la tua città: se t'inseguono e devi scappare, sai esattamente dove andare, come muoverti e come arrivarci. C'è molto più coinvolgimento, secondo me.

Cari ragazzi, questo è un brainstorming e ognuno porta le sue idee com'è nello spirito del topic. Voi avete un'opinione, io ne ho una diversa: ne prendo atto.

Permettetemi però un'ultima osservazione: Metropolis, costellata di grattacieli di cristallo, non esiste. Così come non esiste Gotham City con le sue titaniche statue gotiche. E le ambientazioni della Casa delle Idee sono ben note per essere un minestrone di luoghi reali e fittizzi, lasciando perdere i luoghi interamente inventati con Genosha, anche quelli reali hanno dovuto ristrutturarsi per essere il degno scenario di eroi in calzamaglia e assumendo proporzioni diverse e ben più imponenti.

Insomma per quanto si desideri rispettare certi canoni, si ha sempre a che fare con la fantasia e nulla ci vieta di farla lavorare in questo senso per rendere una città a noi familiare il teatro di un'avventura di questo tipo. Concordo con voi che alcuni luoghi sono più adatti di altri, ma dissento quando dite che "non funzionano".

Voi potrete trovare ridicolo che il Pirellone diventi la sede della "Italian leage of Justice", come esattamente un newyorkese crederebbe ridicolo che il Kingpin abbia il suo covo nel Crysler Building.

Chiudo facedo una sola puntualizzazione: forse mi state prendendo un po' troppo alla lettera. Quelli che ho proposto sono solo esempi, con un po' di impegno e di inventiva si riesce a scrivere una storia decente che risulta coerente e credibile. Torno a dire che questo è il mio personale punto di vista e l'ho condiviso per fornire un'idea principalmente a chi vuole preparare una campagna di gdr da tavolo. Per un eventuale pbf mi sta bene tutto!

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No aspetta, Gekosaurus, continua a scrivere, non andare via :-(

Ho messo su questo thread per fare brainstorming supereroico, appunto, e in quanto tale qui, oltre ad esprimere i nostri personali punti di vista ma anche i sogni nel cassetto, le trame che vorremmo creare ecc. (del mondo dei supes), possiamo anche fare delle sane litigate e scornate come se fossimo a tavolino con i manuali in mano:_ brainstorming, appunto :-p

Purtroppo il post scritto non rende bene perchè non lascia intravvedere magari il sorriso interessato dietro la lettura del tuo post (Roma 2054), o lo sguardo d'assenso dietro il post di Airon o la meraviglia nel leggere i post di Fenna, giusto per citare gli ultimi interventi.

Non prendiamocela per i post, quindi, ma continuiamo a scrivere tutto quello che ci passa per la mente, a contestare perfino, ma anche a complimentarci, ad essere d'accordo o meno ecc. ecc.

Qui si cresce (in senso di idee per le campagne dei nostri supes) e si trovano spunti nuovi tra amici e compagni di gioco :-)

Tornando al tuo intervento, Gekosaurus, se posso esprimermi (non per criticare i tuoi gusti - non mi permetterei mai perchè se siamo qui è perchè abbiamo appunto gli stessi gusti, ma per darti la mia opinione in merito) dico che in generale non me la sentirei di ambientarlo proprio in Italia perchè se è vera e giustissima la tua affermazione che possiamo benissimo creare una metropoli o financo una megalopoli fittizia in Italia (alla stregua di Metropolis io Gotham) è proprio il contesto che, secondo me, è sbagliato: le forze dell'ordine fanno ridere come dispiego di intervento rispetto alle forze di polizia statunitensi, per non parlare dei militari.

In un gdr supereroico, le prime interverrebbero per contrastare la minaccia low-powered (urban setting) o medium-powered; le seconde (i militari), per contrastare la minaccia high/cosmic-powered di turno... Ma te li vedi i nostri Carabinieri (seppure del 2050) a fermare un Doc Oc impazzito o un Venom, oppure un paffutello generale dell'Esercito con stampato in fronte "Pausa caffè-addicted" guidare un plotone di soldati scazzati contro Silver Surfer?!? :lol:

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@Airon: Certo, hai ragione: è una città che rende spunto da Roma. E' chiaro che non è la stessa città perchè per esigenze narrative è stata modificata. Ma nemmeno la NY di Spiderman è la vera NewYork: il parallelismo non mi sembra così distante! Il concetto chiave, secondo il mio modo di vedere le cose, è la familiarità dell'ambientazione. E' la tua città: se t'inseguono e devi scappare, sai esattamente dove andare, come muoverti e come arrivarci. C'è molto più coinvolgimento, secondo me.

Evidentemente abbiamo idee diverse su cosa definisce una città. Vedere i nomi delle vie non mi dice nulla, se poi gli edifici li ho inventati io. Se Peter Parker combatte appeso al Chrysler Building a New York, ok, io ho inserito il personaggio, ma l'edificio c'è. Se lo faccio combattere sul Grattacielo Ferrero a Roma, suona falso. Poco conta che si affacci su piazza Navona, anzichè su una via americana: non suona italiano e soprattutto non c'è.

L'ambientazione non è familiare: il grosso dell'azione si svolge nella zona della città che hai "ristrutturato" per renderla più adatta. Quand'anche le vie fossero le stesse, ti devi immaginare una skyline inesistente, palazzi che non ci sono, etc...

Senza contare i nomi. Perchè un supereroe/supercattivo italiano dovrebbe assumere un nome americano? prenderà un nome italiano. E OMMIODDIO le traduzioni dei nomi dei supereroi sono rivoltanti.

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:lol:

Beh, mi è capitato recentemente di vedere in fumetteria le avventure di un certo Capitan Novara: disegnato in modo eccellente ma, vi prego, un supes non può chiamarsi così! Anch'io all'epoca dei fatti chiamai il mio supes di Marvel Super Heroes Capitan Italia, ma credo che in tanti lo abbiano fatto :yes: Con questo voglio criticare anche il nome "Capitan America" che amo per un discorso nostalgico ma stona altrettanto quanto un Capitan Cina o un Capitan Indonesia!!!

Sì, i nomi stonano sicuramente e forse perchè siamo abituati ad una cultura anglo-sassone quasi secolare ormai che ci ha portati ad identificarci nell'immaginario collettivo con il prototipo americano (soprattutto) del supereroe.

Gekosaurus su una cosa ha perfettamente ragione, è innegabile: un'ambientazione nostrana avrebbe sicuramente dalla sua parte il massimo coinvolgimento ed una dimestichezza senza pari nella gestione sia dei PNG e delle locations da parte del master, sia dei pg da parte dei giocatori. Un conto è dire: "Sei sulla 24^ strada, la macchina sospetta ha svoltato sulla 9^ avenue. Che fai?" E lì a consultare la mappa di gioco per capire dove ci si trova e, soprattutto, dove si può eventualmente anticipare l'avversario. Un conto è (cito la mia città natale ma vale per tutte le altre amate località italiane) dire: "Sei nella Zona Industriale. La macchina sospetta sta svoltando all'altezza del deposito degli autobus, diretta verso il quartiere San Paolo". Accidenti, senza sfogliare nemmeno il sourcebook, come master gli butto giù il dettaglio "Deposito degli autobus" perchè tutti sappiamo che effettivamente c'è lì e sappiamo anche dove imboscarci all'occorrenza.

Secondo me non ne usciamo perchè abbiamo ragione tutti: indubbiamente se il master è bravo, riesce a renderti avvincente anche una campagna ambientata in una delle tante metropoli italiane (con tanto di "grattacieli" bassi) :) Nell'immaginario collettivo, però, il culto del supereroe (e, quindi dell'ambientazione) anglo-sassone resta pur sempre il preferito.

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Tralasciando un attimo il discorso, ho un altra considerazione:

Sei sulla 24^ strada, la macchina sospetta ha svoltato sulla 9^ avenue. Che fai?

difficilmente, da master, porrei una difficoltà del genere.

La base del divertimento in ogni tipo di fiction (libri, film,fumetti, gdr) è il conflitto: se tutto va alla perfezione, come deve andare, è noioso; molto meglio problemi, scontri, etc... I supereroi poi sono intrattenimento puro, spensierato, tutto ciò è ancora più evidente.

Quante volte vi è capitato di vedere un supereroi sbagliare strada, o ragionare sulla strada migliore? MAI. Tutti i supereroi hanno una perfetta conoscenza della città in cui operano, e scelgono sempre la strada migliore. Il tragitto, è al massimo, un paio di vignette con la didascalia di "monologo interiore" in cui l'eroe pensa alla tattica da tenere col cattivo.

Scorciatoie, vie segrete, inseguimenti, sono più sfide da genere pulp/poliziesco che da supereroi. Sono conflitti NOIOSI per gente che vola o corre a mach 5, che può vedere attraverso il cemento, che può teleportarsi, che può hackerare le telecamere di tutta la città.

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Stavo per correggere il post quando mi hai preceduto, Airon :lol:

Dipende dal genere supereroico che si gioca, in effetti.

Se giochiamo il low-powered (supereroico urbano, quindi), siamo a livello di The Punisher, Daredevil, Spider-Man, Moon Knight and so on. Il genere che io preferisco e che ho quasi sempre giocato.

Durante la campagna di Dark Champions ambientata a New York mi ritrovai ad essere seguito proprio da una macchina stracolma di mafiosi (in macchina eravamo in due, vigilantes): beh, lì è stato fondamentale conoscere le strade e decidere dove effettuare il dog-fighting fra le due automobili non tanto perchè i due "supes" erano low-powered ma perchè il tipo di ambientazione lo esigeva per "fare scena".

Ma se si fosse trattato di un Iron Man o anche della Fantasticar degli F4, beh lì in effetti non ci sarebbe stato bisogno di fare nulla perchè, tanto per dirne una, volando dall'alto sarebbe stato fin troppo facile scovare i thugs di turno :yes:

Quindi si iniziano a delineare i punti principali della discussione "ambientazione pro-casa nostra" vs. "ambientazione USA":

- bravura del master (che rende indifferente il luogo, credetemi!) :-)

- livello della campagna (low-powerd vs. high-powered)

- ambientazione (spy-story/horror/supereroico low-powered vs. supereroico medium-high-powered).

Vi cito un altro esempio, per parteggiare anche per Gekosaurus :)

Campagna di Marvel Super Heroes ambientata a Bari negli anni '90: beh, è stata una figata in effetti perchè ci muovevamo in ambienti veramente familiari, con situazioni divertenti, a tratti catastrofiche. Rimaneva sempre il dubbio che non potevamo spingerci oltre un certo punto perchè la città era quello che era e se esageravamo rischiavamo veramente di lasciarci alle spalle solo le macerie del centro popolato! Conservo, però, un bel ricordo :)

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@Scarecrow Stai tranquillo! E' tutto ok, non ho equivocato -credo- l'atteggiamento di nessuno e non voglio che il mio venga frainteso: sto solo discutendo senza l'arroganza di saperla più lunga degli altri o senza pensare che lo stiano facendo gli altri. E' un confronto di idee, no? :D Tornando IT: lo stereotipo del poliziotto mangiaciambelle c'è anche in America... secondo me bisogna un po' uscire da questo guscio di luoghi comuni e vederla sotto un'ottica diversa. Se vogliamo giocare una parodia umoristica del filone originario vanno bene anche i poliziotti inadeguati al loro ruolo, obesi e ignoranti, alla guida di una pattuglia più vicina all'armata Brancaleone che a un valido manipolo di efficienti ufficiali pubblici... ma volendo ambire a una luce di gloria meno burlesca e più epica è chiaro che i nostri eroi devono affrontare una minaccia degna di tal nome. Quindi il nostro villain di turno si deve dimostrare più abile dei normali poliziotti/esercito e per questo motivo tali forze devono necessariamente essere pensate come efficienti. Dirai: "Si, ma io faccio fatica a immaginarli. Così preparati, efficienti ed equipaggiati"

Fai un piccolo sforzo: pensa a questa

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e immagina che ce ne siano molte altre in dotazione. E se è successo questo magari allora un riammodernamento di tecniche di addestramento e mezzi non è poi un'ipotesi così remota... ;)

@Airon: Non ti seguo. Provo a spiegarmi meglio: sono 10 anni che io manco dalla mia città natale. Per le feste riesco talvolta a tornarci e mi meraviglio di tutto quello che trovo cambiato. E non parlo dei sensi di marcia. Hanno edificato nuovi quartieri in zone completamente spoglie, costruito bretelle e strade di scorrimento veloce sopraelevate che tagliano in due la città. Io non immaginavo che la città potesse cambiare tanto, ma ovviamente non è cambiata completamente. Il centro storico esiste ancora, magari con qualche vecchio palazzo abbattuto per far spazio ai nuovi palazzi della regione. Tornando al mio esempio precedente cercavo di giustificare i cambiamenti della città senza alienarla completamente ai giocatori che la conoscono, altrimenti non avrebbe avuto senso nemmeno una virgola di quanto già detto. Io capisco, come hai detto prima, che Spiderman avrebbe qualche problema di autostima a passare da una ragnatela all'altra ancorandole a edifici di 10-12 piani, però immaginarlo a sventare una rapina al Museo-Colosseo non mi sembra poi ridicolo o fuori luogo. Francamente poi mi sembra un discorso un po' fuorviante visto che per quanto estranei possano sembrare alcuni eroi famosi, altri mi sembrano così congeniali a un'ambientazione simile.

Quanto ai nomi non li ho tirati in ballo e non li voglio tiare in ballo: non ho detto da nessuna parte che sia tassativo usare nomi italiani (seppure ce ne siano di ottimi come Valanga, Colosso, Ciclope, Flagello, Tempesta, giusto per citarne alcuni noti), credo che volendo giustamente ambire alla ribalta internazionale un villain/hero abbia tutta la liberta di scegliere un nome che risulti comprensibile anche oltremare magari! E in fondo a dirla tutta, non c'è poi tanta differenza tra i nomi di battaglia e i nickname che si scelgono in forum come questi dove si vuole interpretare un personaggio che compia imprese epiche...

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Scusate il doppio post ma nel frattempo che scrivevo mi son reso conto che siete andati avanti nel discorso

Tralasciando un attimo il discorso, ho un altra considerazione:

difficilmente, da master, porrei una difficoltà del genere.

La base del divertimento in ogni tipo di fiction (libri, film,fumetti, gdr) è il conflitto: se tutto va alla perfezione, come deve andare, è noioso; molto meglio problemi, scontri, etc... I supereroi poi sono intrattenimento puro, spensierato, tutto ciò è ancora più evidente.

Quante volte vi è capitato di vedere un supereroi sbagliare strada, o ragionare sulla strada migliore? MAI. Tutti i supereroi hanno una perfetta conoscenza della città in cui operano, e scelgono sempre la strada migliore. Il tragitto, è al massimo, un paio di vignette con la didascalia di "monologo interiore" in cui l'eroe pensa alla tattica da tenere col cattivo.

Scorciatoie, vie segrete, inseguimenti, sono più sfide da genere pulp/poliziesco che da supereroi. Sono conflitti NOIOSI per gente che vola o corre a mach 5, che può vedere attraverso il cemento, che può teleportarsi, che può hackerare le telecamere di tutta la città.

Personalmente invece è una domanda che mi aspetterei e che da Master farei: non tutti sono in grado di volare, teleportarsi o di sfrecciare a 300km/h

Senza contare che magari se vuoi tendere una trappola a qualcuno devi riuscire a portarlo nel posto adatto.

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@Airon: Non ti seguo. Provo a spiegarmi meglio: sono 10 anni che io manco dalla mia città natale. Per le feste riesco talvolta a tornarci e mi meraviglio di tutto quello che trovo cambiato. E non parlo dei sensi di marcia. Hanno edificato nuovi quartieri in zone completamente spoglie, costruito bretelle e strade di scorrimento veloce sopraelevate che tagliano in due la città. Io non immaginavo che la città potesse cambiare tanto, ma ovviamente non è cambiata completamente. Il centro storico esiste ancora, magari con qualche vecchio palazzo abbattuto per far spazio ai nuovi palazzi della regione. Tornando al mio esempio precedente cercavo di giustificare i cambiamenti della città senza alienarla completamente ai giocatori che la conoscono, altrimenti non avrebbe avuto senso nemmeno una virgola di quanto già detto. Io capisco, come hai detto prima, che Spiderman avrebbe qualche problema di autostima a passare da una ragnatela all'altra ancorandole a edifici di 10-12 piani, però immaginarlo a sventare una rapina al Museo-Colosseo non mi sembra poi ridicolo o fuori luogo. Francamente poi mi sembra un discorso un po' fuorviante visto che per quanto estranei possano sembrare alcuni eroi famosi, altri mi sembrano così congeniali a un'ambientazione simile.

Quanto ai nomi non li ho tirati in ballo e non li voglio tiare in ballo: non ho detto da nessuna parte che sia tassativo usare nomi italiani (seppure ce ne siano di ottimi come Valanga, Colosso, Ciclope, Flagello, Tempesta, giusto per citarne alcuni noti), credo che volendo giustamente ambire alla ribalta internazionale un villain/hero abbia tutta la liberta di scegliere un nome che risulti comprensibile anche oltremare magari! E in fondo a dirla tutta, non c'è poi tanta differenza tra i nomi di battaglia e i nickname che si scelgono in forum come questi dove si vuole interpretare un personaggio che compia imprese epiche...

Ho parlato di Roma perchè ne hai parlato tu, non l'ho mai visitata. Però penso a Milano in cui vado ogni giorno, a Parigi e Dublino e Monaco che sono le grandi città europee che ho girato per settimane. Nessuna di esse ha una skyline degna di tal nome: l'unica europea che ho visto è a Francoforte.

è vero, i palazzi alti vengono costruiti ogni giorno, ma (almeno dove son stato io) lontano dal centro città. Il quartiere "la Defense" di Parigi è modernissimo e straordinariamente adatto ai supereroi, ma è in perifieria, circondato da zona residenziale: per mantenere l'ambiente, l'avventura deve essere contenuta in quella zona.

Poi è chiaro che con un po' di sforzo si riesca: la Defense è piena di uffici, rapina/attentato, inseguimento, il cattivo svicola nelala metropolitana, e c'è l'inseguimento aggrappati alla carrozza della metro, che si conclude quando il cattivo esce in zona Tour Eiffel.

Non sto dicendo che non sia possibile, solo che sia meno adatto. Batman e l'Uomo Ragno, i due supereroi urbani per eccellenza, hanno avuto avventure nella giungla o in paesini... solo, erano eccezioni, non il loro ambiente ideale. Analogamente, l'ambiente ideale è la metropoli americana, ma un'eccezione per città europee è possibile.

Per il discorso delle vie... boh, sarà. Non è così che faccio io come master. Più che altro perchè è il solito discorso "conoscenza del giocatore vs conoscenza del PG". Se io mi fossi appena trasferito e volessi giocare un supereroe che invece conosce ogni minimo anfratto? Non lo so, quello della conoscenza delle vie per "calarsi meglio" mi sembra un punto talmente minore nell'esperienza di gioco supereroistica che neanche l'ho preso in considerazione.

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Dipende dall'ambientazione, Airon. Io ho una vastissima esperienza di campagne low-superpowered, perchè il mio personaggio preferito è il vigilante (dotato o meno di superpoteri, non importa). Qui la conoscenza del mondo suburbano è fondamentale sia nella meccanica del gdr (perchè è brutto dire: "al Molo 13 c'è una riunione della gang dei 4Blacks" col giocatore che dice "Ok, master. Salto in sella alla mia moto supersonica e raggiungo il Molo 13") sia nel gioco di ruolo di per sè (sono spesso eroi oscuri, respirano l'aria di ogni vicolo ed intervengono negli anfratti bui dell'esistenza che passano inosservati ai supereroi blasonati che sono impegnati con minacce "più importanti" del banale tossico o del killer prezzolato come, che so, Bulleye o Mosaico).

Ecco, questo consente di vedere le cose in un'ottica diversa ma è pure vero che le campagne low-superpowered sono difficli da giocare perchè ci vogliono giocatori addestrati all'uso del corpo e della mente del proprio vigilante e spesso si finisce in situazioni veramente brutte per l'eroe di turno (vedi The Punisher, soprattutto, ma anche Batman e Daredevil quando il sceneggiatore è uno con gli attributi seri).

Direi che una bella ambientazione anche italiana potrebbe andare bene, modernizzandola con salto temporale avanti di almeno 20-30 anni non foss'altro per la tecnologia ed i mezzi a disposizione delle forze dell'ordine ma anche dei cittadini e dei criminali stessi. E, nell'ottica della globalizzazione inarretsabile, anche un'ambientazione simile porterebbe tranquillamente i supereroi europei a recarsi negli States o in altre situazioni col contesto sociale più avanzato (Stati Uniti, Hong Kong, Giappone, India) così come un supes americano è già capitato che sia venuto dalle nostre parti.

Qui, ripeto, il master deve essere veramente bravo, però.

Personalmente come giocatore sarei curioso di (ri)giocare una campagna italiana/europea ma come master mi affiderei ad una città americana per semplice comodità: il tempo a disposizione per creare e gestire avventure è ormai ridotto all'osso e se ho tra le mani un sourcebook americano con tanto di città, NPC, statistiche, eventi e chi più ne ha più ne metta, lo sfrutto. 15-20 anni fa forse avrei avuto la forza (e il tempo) di convertire ed applicare un simile supplemento per una città italiana: oggi lavoro, famiglia e casa rendono impossibile un così grande impegno organizzativo.

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Dipende dall'ambientazione, Airon. Io ho una vastissima esperienza di campagne low-superpowered, perchè il mio personaggio preferito è il vigilante (dotato o meno di superpoteri, non importa). Qui la conoscenza del mondo suburbano è fondamentale sia nella meccanica del gdr (perchè è brutto dire: "al Molo 13 c'è una riunione della gang dei 4Blacks" col giocatore che dice "Ok, master. Salto in sella alla mia moto supersonica e raggiungo il Molo 13") sia nel gioco di ruolo di per sè (sono spesso eroi oscuri, respirano l'aria di ogni vicolo ed intervengono negli anfratti bui dell'esistenza che passano inosservati ai supereroi blasonati che sono impegnati con minacce "più importanti" del banale tossico o del killer prezzolato come, che so, Bulleye o Mosaico).

ecco, pensa che per me questo è uno scambio perfettamente adeguato, anzi, mi scoccerebbe perdere tempo narrando il tragitto (ammesso che non abbia previsto imboscate, etc... lungo detto tragitto). In 60 numeri di The Punisher mai una volta l'ho letto scegliere una strada piuttosto che un altra: son tutte decisioni prese "fuori scena" tra una vignetta e l'altra.

Appurato che la vedo diversamente, passo ad un altro argomento: un'ambientazione l vorreste specifica per una della "ages" dei fumetti, o adattabile?

Una spensierata scazzottata con The Big Wheel e Stilt Man, in pieno stile Silver Age anni '60, si sposa male con la ricerca di vendetta a suon di piombo caldo su una banda di spacciatori della mafia (Iron Age, fine '80/inizio '90).

Qual è il colore che preferite?

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@Airon: ti capisco, ognuno ha un suo modo di portare avanti le cose e preferisce aggiungere dettagli su un determinato aspetto della narrazione piuttosto che su un altro. Anzi ora inizia a sorgermi un dubbio: questo brainstorming a cosa serve in realtà? A confrontare le nostre idee su un'ipotetica campagna/avventura (da tavolo o da giocare via forum) in modo da offrire spunti a chi volesse iniziarne una, oppure a preparare il terreno per un nostro futuro pbf?

Per quanto concerne le "ages", qui devo chiedere delucidazioni in merito perchè non ho una conoscenza così profonda degli stili delle diverse annate.

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@Airon: ti capisco, ognuno ha un suo modo di portare avanti le cose e preferisce aggiungere dettagli su un determinato aspetto della narrazione piuttosto che su un altro. Anzi ora inizia a sorgermi un dubbio: questo brainstorming a cosa serve in realtà? A confrontare le nostre idee su un'ipotetica campagna/avventura (da tavolo o da giocare via forum) in modo da offrire spunti a chi volesse iniziarne una, oppure a preparare il terreno per un nostro futuro pbf?

Discutiamo qui qualsiasi iniziativa, proposta di campagna, preferenze di subgeneri, idee varie, sistemi di regole sperimentati e non, opinioni sul mondo del gioco di ruolo dei supereroi.

Solo per veri appassionati del genere ed astenersi da commenti su film e fumetti non finalizzati alla relativa trasposizione in roleplaying game

boh, a me sembra un'amichevole chiacchierata tra nerd :D - siccome il mondo dei supereroi ha poco seguito in Italia (in crescita, dopo che Hollywood ha iniziato a sfornare 2 film all'anno a riguardo). Penso che scambiarsi esperienze ed opinioni di chi ha giocato e conosce questo genere sia utile.

Per le ages, arriverò a spiegare appena ho tempo di mettere assieme una cronologia decente.

Domanda, voi che mi sembrate ansiosi di giocare un pbf di M&M, ve la sentireste di farlo in inglese?

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Ci stavo pensando proprio stamattina, Airon, ma non me la sento di postare in inglese. Considera che ho rinunciato al PbF di BASH col creatore ufficiale del gioco (!!!) perchè è in americano :(

Diverso, invece, se intendevi dire che dobbiamo giocare con schede e regolamento in inglese, ma questo penso che sia scontato perchè io vari manuali di M&M sono solo in lingua originale :cool:

L'inglese lo mastico bene ma non mi rilasserei se dovessi postare non in italiano.

Per il resto massima disponibilità a partecipare al PbF di M&M magari proprio con la vecchia cumpa orfana del PbF di Leonard Sylverblade: ogi pomeriggio ho visto che si è rifatto vivo anche Hungryhoul ;-)

Ne approfitto per dare una spiegazione rapida a Gekosaurus della differenza fra Golden Age e Iron Age, in attesa della tua cronologia:

- Golden Age, tipicamente l'età d'oro dei fumetti. Siamo fra gli anni '60 e '70, sicuramente inizio anni '80 quando i supes volavano con mantelli colorati, indossavano mutandoni da wrestling (beh, sì, purtroppo c'è ancora chi lo fa...), quasi mai nessuno moriva (neanche i comprimari!), le trame erano abbastanza prevedibili, c'era un mondo di pulizia e (quasi)innocenza che circondava i supereroi. Il Batman degli anni '70/'80 prendeva a cazzotti i criminali ed era un "semplice" investigatore con sto cacchio di Robin che gli andava sempre dietro. Spidey il solito sfigato che affrontava le solite minacce di turno, sventava le rapine in banca, salvava i micetti arrampicatisi sugli alberi... Tutto era, insomma, abbastanza prevedibile e rilassante: da un lato il BIANCO, dall'altro il NERO. Il GRIGIO era solo... sperimentale o volutamente ricercato.

A un certo punto arriva l'Iron Age!

- fine anni '80/anni '90, gli eroi assumono tinte più scure, le tematiche si fanno più pesanti: si affacciano chiaramente i temi della violenza sessuale, della pedofilia, nuovi mostri che i nostri supes spesso non sanno affrontare. I comprimari muoiono e non ritornano. I supercriminali si fanno più violenti ed arrivano a torturare gratuitamente: Joker cattura, sevizia, sodomizza ed uccide il secondo Robin; Bullseye trapassa da parte a parte Elektra con uno dei suoi sai; Fenice Nera degli X-Men rappresenta un colpo al cuore per tutti i fans; le rivelazioni sconcertanti sul passato di Wolverine; gli antieroi drammatici di Spidey (il Cacciatore, Venom, Doc Oc...) che nessuno sa e può biasimare fino in fondo; il Daredevil di Frank Miller che rivoluzione completamente la vita del diavolo mascherato fino al tragico epilogo di Elektra e la caduta di Kingpin; il Punitore, che diventa estremamente crudele e reale; Batman che finisce in sedia rotella per mano di Bane; la tragedia continua dell'essere mutanti in una America impazzita e razzista (X-Men)... Beh, non esistono più NERO e BIANCO ma parecchio GRIGIO, il Male fa il suo ingresso sconcertante nella vita pubblica e privata dei Supes che, spesso, fanno difficoltà ad evitalro completamente finendone immischiati fino al midollo...

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Qui c'è un'analisi più estesa delle ages:

Golden Age

Nel 1938 Superman debutta su Action Comics, primo supereroe in un mercato che vedeva fumetti di guerra, polizieschi, western. È seguito rapidamente dai supereroi più iconici: Batman , Wonder Woman, Capitan Marvel, Capitan America. È un periodo di assoluti: gli eroi sono sempre dalla parte della ragione, le storie sono semplici, durano poche pagine e si risolvono con una vittoria schiacciante. C’è una certa dose di violenza: alla vigilia della seconda Guerra Mondiale non si sentiva il bisogno di difendere i ragazzini dalla violenza sui fumetti. Di tanto in tanto i fumetti contengono una morale tipo “i gangster anche se sembrano fighi sono deboli”, cose così…

Spoiler:  

GoldenAgeSuperman.jpg

Superman, iconico e sempre nel giusto, è l'emblema della Golden Age

Interregno

Dal finire della seconda Guerra Mondiale fino al 1956 i supereroi scompaiono. Nel dopoguerra il mercato ripropone i generi degli anni ’30, horror, guerra, spionaggio.

Nel 1956 inizia una “tradizione”: la DC Comics che inaugura una nuova era e la Marvel che segue a ruota.

Silver Age

Nel 1956 la DC reinventa il personaggio di Flash in una storia diventata un classico assoluto. Al contempo la Marvel nasce con le sue testate più importanti: Spider-Man, i Fantastici 4, Hulk… iniziano i supereroi con superproblemi, ovvero si punta un fanale anche sulla vita “fuori del costume” degli eroi, con temi quali la povertà, la famiglia, le avventure romantiche. Le storie di supereroi tornano di moda, ed inizia un’era fatta di costumi sgargianti, cattivi buffi, battute, poca violenza vera, trame ridicolmente intricate che coinvolgono controllo mentale, sogni, dimensioni parallele.

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I Fantastici 4: poteri assurdi, mostri sotterranei, conquistatori dimensionali, dialogo ridicolo. Sono loro i padroni della Silver Age.

Bronze Age

Nel 1971 la DC Comics pubblica una storia in cui Speedy, il sidekick di Green Arrow, viene scoperto a drogarsi. Inizia la Bronze Age, dove temi sociali importanti entrano nei fumetti: primi riflettori puntati sui supereroi neri (Luke Cage e Black Panther); Claremont riscrive gli X-Men come reietti della società che fanno fatica ad integrarsi; vediamo le prime morti vere di personaggi importanti come Gwen Stacy, fidanzata di Peter Parker. Gli eroi sono ancora eroi e i cattivi sono ancora malvagi, ma scompare il nero e il bianco: gli eroi scoprono la sconfitta e l’errore.

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Iron Man, stressato dalla vita da personaggio pubblico, avventure amorose, e responsabilità da supereroe, precipita nell'alcolismo: storia archetipica della Bronze Age

Iron Age (detta anche Dark Age)

Nel 1986 la DC pubblica Alan Moore con Watchmen e Frank Miller con The Dark Knight Returns. Sono le prime storie a parlare di veri e propri anti-eroi, personaggi la cui morale non è tanto diversa dai criminali cui danno la caccia. La fanno da padrone personaggi oscuri che non hanno remore ad uccidere come Wolverine, the Punisher, Venom, e la versione “Azrael” di Batman (l’unica negli anni ad usare forza letale). Le storie trattano di esperimenti governativi, corruzione, apocalissi. Benché inizialmente abbia dato una bella scossa al genere e abbia creato storie interessanti, in breve l’anti-eroizzazione è degenerata, tanto che l’industria del fumetto è quasi collassata in questo periodo ed è oggi vista come un punto di minimo nella qualità delle storie.

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Cable: grosse pistole, look cyberpunk, zero scrupoli, ha infestato gli album della Marvel per quasi tutta la Dark Age.

Modern Age

Nel 1997 Grant Morrison prende in mano il nuovo titolo di punta della DC Comics, una nuova versione della Justice League. Ignora il trend anti-eroico degli anni ’90 e riscrive il gruppo come i guardiani dell’intero pianeta, una specie di pantheon di superuomini che vigila per il bene comune. I supereroi più dark vengono eliminati, ridimensionati o cambiati di sede (the Punisher passa dal mondo Marvel a quello MAX). É un’era piuttosto simile alla Bronze: restano i temi importanti, ma nella gran parte dei casi i supereroi hanno la certezza di essere nel giusto. È un periodo di grande innovazione grafica, soprattutto, con forti influenze dai manga.

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3.jpgThe Authority: sono più grossi, più forti, più fighi, più tutto: un distillato della ere precedenti che funziona alla perfezione e ha spianato la strada ad un nuovo modo di disegnare.

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