Vai al contenuto

L'Ombra di Darnagar: Prologo, primo Paragrafo


D@rkraven

Messaggio consigliato

Dato che era da un po che avevo intenzione di esporre qualcosa di mio, ho deciso di sottoporvi le prime righe del mio romanzo Dark Fantasy ancora in costruzione.

Ci tengo a precisare che in questo romanzo i vampiri non sono Umanoidi glabri che cercano sangue con assiduità, né Ragazzini sbarluccicosi che passano la vita a sbavare dietro a mediocri mortali (senza offesa...XD lo ammetto, comunque. dopo aver letto la quadrilogia (con breaking dawn in inglese) ammetto che la Meyer scrive bene). premesse quindi le mie licenze artistiche, a voi la lettura!

Spoiler:  
Una figura dall'aspetto vagamente umano correva tra le ombre fruscianti del bosco. Gli alberi, secchi eppure vivi, sembravano favorirgli il passaggio lungo il crinale della collina, invece di impedirlo. Una pallida luna rischiarava la notte nera, offuscata da nubi grigie che coprivano il cielo. Le gambe lunghe e pelose scattavano seguendo il ritmo di qualche musica da tempo dimenticata, i piedi erano nudi ma sembravano volare sul sentiero invisibile che l'essere stava seguendo. Un volto peloso, blu scuro. Due occhi rosso acceso. Un paio di denti acuminati che sporgevano dalla bocca. Una irsuta peluria che ricopriva il torace nudo e scuro. Una massa di folti capelli corvini che scendevano lungo la schiena, che sembravano intrecciati in complicate figure suggerite dal vento invece di essere semplicemente disordinati. Un vampiro, selvatico e fiero, che si muoveva nella foresta maledetta di Darnagar in direzione del centro stesso del luogo mistico: il Lago della Spina Perduta. Nonostante la velocità con la quale si muoveva nel bosco ormai da ore, l'essere non sembrava stanco, e anche se i suoi piedi non seguivano un sentiero battuto lui sapeva dove stava andando. Gli alberi avvizziti e tetri nella loro scura immobilità gli erano forse familiari. Quando finalmente il vampiro si fermò, fiutò l'aria con le sue piccole narici. Attraversò silenzioso la piccola radura, si fermò davanti a due pini enormi e ne toccò uno. Mormorando una litania a bassa voce infuse parte della sua essenza al tronco. Appena lo sentì prendere vita ritrasse la mano e richiamò l'essenza, continuando a mormorare in quella lingua oscura e dimenticata. Ripeté il procedimento con il secondo pino, e si ritrasse. I due pini si scossero dal loro sonno, fruscii e scricchiolii testimoniarono i loro sforzi di tornare alla vita, richiamati dallo spirito a loro affine. Dopo qualche secondo tra le loro cime cominciò a soffiare un vento gelido, che li scuoteva l'uno contro l'altro. Il vampiro poteva sentire i gemiti di tutte e tre le entità: il vento, che si lamentava del suo compito infinito di vagabondo, e i due alberi, che si straziavano la corteccia nel tentativo di congiungere le due vette. Quando infine le due cime si toccarono, il vento cadde con un sospiro di sollievo. I rami superiori si cercarono, nelle stesse direzioni verso le quali si erano cercati l'ultima volta che erano stati invitati ad unirsi, un secolo o un giorno fa. I due alberi finalmente intrecciarono le loro teste, formando un arco a sesto acuto. Il vampiro gridò, alzando le braccia verso il cielo nero.

« Spiriti e Creature di Darnagar! Udite le mie parole! Aprite al vostro Custode la via per il Circolo Druidico! Ve lo chiedo come Vampiro Druido del Circolo Druidico di Darnagar! Concedetemi il passaggio, affinché possa riunirmi con i miei compagni!

Il bosco parve inizialmente insensibile al richiamo del vampiro, poi una luce verde prese a rifulgere dall'interno degli alberi. La luce permeò la corteccia dei due pini, salì verso le vette intrecciate e si raccolse nel punto di contatto. Da lì cadde a terra, simile ad una bolla di energia. Toccata l'erba verde scuro, la luce esplose. Quando il vampiro riaprì gli occhi, chiusi per proteggerli dai lampi accecanti, si ritrovò nella stessa radura dove aveva compiuto il rituale, ma al suo centro un lago dalle acque nere riposava. Altri otto vampiri erano riuniti in preghiera attorno al medesimo lago. Un vampiro con la pelliccia grigia gli si avvicinò, reggendosi su un bastone nodoso. Emanava un'aura di rispetto e gravità.

« Benvenuto tra noi, fratello. Vieni al nostro fianco e pasciti del nostro pasto.

« Vi ringrazio per l'accoglienza, Maestro Druido.

Spero di non avervi annoiato... commentate, su! :D

Link al commento
Condividi su altri siti


  • Risposte 6
  • Creato
  • Ultima risposta

Principali partecipanti

Principali partecipanti

Cominciamo dicendo che è una descrizione, ma non si può dire niente di un eventuale romanzo...

Dato questo, gli unici commenti che si potrebbero fare sono sullo stile, sull'uso dei vocaboli, sulla sintassi e sulla grammatica, ma è troppo breve anche per dire qualcosa sulla tua capacità immaginifica, perché fino a qui ci mostra solo un umanoide peloso di colore blu e qualche effetto speciale.

Mi sembra sintatticamente e grammaticalmente corretto, anche se non sono stato a spulciarlo, mi sarei sentito un professore di italiano e non credo sia questo genere di commenti quello che vuoi. C'è tuttavia qualche incertezza di punteggiatura, è difficile mettere bocca su queste cose, perché potrebbe anche essere una questione di stile, ma certi passaggi hanno qualcosa di stonato, in altre parole: la lettura non è stata scorrevole

Il problema fondamentale è il ritmo: manca.

Cioè, non è che manca, non manca mai, è che non è una scelta e questo si sente.

Infine, e questo non è un problema solo tuo, ma di tutto un certo genere di "Fantasy" è che non si può pensare di descrivere un mondo usando un linguaggio preso a prestito da un'altro mondo. Cerco di spiegarmi meglio:

ogni popolo ha un termine per definire se stesso ed in genere questo termine significa "il popolo" oppure "gli abitanti di un certo posto tal dei tali" e così via... Nessun popolo potrebbe mai descrivere se stesso con un termine, tra l'altro dispregiativo, di un'altra cultura, come ad esempio Vampiro. Ancora, i Druidi sono una figura tipica della cultura celtica, in quella cultura essi sono molte cose, non sempre tutte insieme. Dire che un "alieno" è un druido è una connotazione troppo forte che distrugge quello che stai cercando di creare, cioè la sospensione dell'incredulità: esistono nella nostra lingua termini generici che sono più adatti perché neutri, come ad esempio sacerdote (e non prete, altra connotazione forte).

Mi fermo qui, devo dirti che si vede la tua passione e che si sentono numerose influenze, ma se vuoi un commento più approfondito dovrai scrivere qualcosa di più completo, magari un piccolo racconto per mostrare come te la cavi con un arco narrativo.:bye:

Link al commento
Condividi su altri siti

eh, lo so, è solo una descrizione...magari potrei mettere anche il secondo paragrafo, ma non sono sicuro di volerlo fare...ci penserò.

sul ritmo e sulla punteggiatura, i vocaboli e tutto, sono perfettamente d'accordo con te. infatti, una volta finito il primo libro, dovrò dare giù un sacco con il labor limae per renderlo migliore sintatticamente e dal punto di vista della trama. purtroppo hai ragione quando dici che la lettura non è scorrevolissima, me ne sono accorto anch'io e speravo di ovviare all'inconveniente con la 'seconda passata'.

il ritmo lento è proprio una scelta, e questo si collega (in parte) al resto dello scenario: in questo mondo dominato esclusivamente dagli umani, dove le altre razze vivono in cattività e gli unici a prendersi cura delle foreste sono i circoli druidici (che stanno scomparendo) il futuro è rappresentato proprio dai circoli druidici Oscuri, ovvero formati da vampiri (che non è un termine dispregiativo quanto lo può essere 'orco' o 'elfo' o 'nano') o altre creature nate dall'Ombra che gli uomini stessi hanno sparso sul mondo...

...spero che tu abbia capito, vedrò a breve di integrare! ciao!

Link al commento
Condividi su altri siti

Grazie, Haxel! vedrò a breve di inserire il secondo paragrafo (dove si comincia ad intravedere qualcosa della trama...)

ma non aspettatevi tutto il libro!

1) perchè ho intenzione di venderlo XD

2) perchè non è ancora finito

3) perchè una volta finito saranno un centinaio di pagine A4 circa...in un post ci stanno??? :confused:

Link al commento
Condividi su altri siti

[edit]: per chi non si è accontentato del primo paragrafo, incollo brutalmente il secondo. tenetevi forte, perchè è lungo circa il doppio... O.o

Spoiler:  
Il vampiro prese parte in un buco del Circolo. Complicati pentacoli erano stati composti con legnetti e ossa attorno al lago, ed ognuno dei vampiri aveva preso posto dentro uno di essi. In mezzo al Lago galleggiava una zattera, e sulla zattera era adagiato un corpo inerte. I vampiri presero ad intonare ad una sola voce un oscuro salmo, in una lingua sconosciuta. Parlavano di morte, di dolore, di pazzia e di futuri incerti. Nessun Dio malvagio era contemplato nelle loro preghiere, ma vi si poteva comunque leggere l'amarezza che provavano per la loro esistenza e l'odio verso la razza umana. Per quelli che parvero secoli salmodiarono, finché il Maestro si riscosse dall'estasi. Alzate le braccia gridò con voce possente:

« Oracolo del Clan Dranosu, Ti chiamiamo! Emergi dalle acque! Vieni tra noi! Confusi cerchiamo in Te le risposte che noi non possiamo avere! Vieni a soccorrerci in questo difficile momento!

Dalle profondità del lago una figura eterea emerse. L'acqua non si increspò quando fuoriuscì quella figura fumosa, e il corpo sulla zattera non si deformò quando la figura vi entrò. All'improvviso i vampiri smisero di pregare. La figura sulla zattera si alzò, malferma sulle sue gambe. Era una vampira dalla lucida peluria bianca, con grandi occhi e membra aggraziate. Sorrise ed agitò una mano. Un vento gelato soffiò sul lago, ghiacciando in pochi secondi il primo metro di acqua. I vampiri le si avvicinarono.

« Darnagar, nutri i miei compagni.

Una famiglia di cervi uscì dalle oscurità del bosco, mossi dalla coscienza della Foresta e dalla richiesta dell'Oracolo. Arrivati sul limitare del ghiaccio, si fermarono. Il Maestro Druido li chiamò con la mano, ed essi camminarono sul ghiaccio fino alla vampira. Gli otto Druidi uccisero i cervi a morsi, e si cibarono del loro sangue. Poi uno strano cavallo nero, con le zampe molto sottili ed un paio di ali rattrappite, emerse dalla parte opposta. Di lui si cibarono il Maestro Druido e la vampira. Una volta soddisfatti i bisogni della carne, lasciate le carcasse sulla superficie ghiacciata, i dieci vampiri si spostarono sull'erba. La vampira si sedette, e i nove completarono il cerchio.

« Mi avete convocato, lo avverto, perché avvertite qualcosa.

« Sì, Oracolo.

« Un Divino sta facendo progetti su Darnagar. Voi non li ostacolerete.

« Il nostro compito è proteggere Darnagar, non vederla soccombere. Resisteremo.

« Non mi hai capito? Voi non li ostacolerete, che ci proviate o meno. Il Destino è un mantello che tessono i Divini, e non ci si ribella alle loro trame senza grandi e inutili sacrifici.

« Dunque cosa dobbiamo fare?

« Guidare la Loro mano. Voi sapete di come Ishaman riscattò la Progenie di Ephela, prendendola come sua. Uno di loro arriverà qui alla ricerca del suo destino. Se non lo guidate, potrebbe fare più danni di quanti osiamo immaginare. Dovrete trovarlo, istruirlo in merito a Darnagar e fare in modo che capisca le sue responsabilità. Dovrà eseguire il compito affidatogli da Ishaman, ma dovrà nel contempo vegliare su tutte le forme di vita del Bosco. I cervi, i volatili, gli orsi, i danasu, i vampiri minori. Sono loro i motori della vita di questa sacra selva. Se la loro vita viene violata, Darnagar non sarà più. Siccome non possiamo fermare Ishaman, dobbiamo fare in modo che il suo emissario capisca che questo bosco è in perfetto equilibrio, e che in tale stato dovrà restare. Conto su voi custodi, perché siete l'unica arma di questo sacro luogo.

« E se l'emissario fosse refrattario a questi obblighi, o peggio ne fosse disgustato? Al punto da volerne distruggere l'essenza? Come ci comporteremo?

« Lo ucciderete, se potrete. Ma credo che non ce ne sarà bisogno. Raramente ad un membro della Progenie dell'Equilibrio viene assegnata ad un compito che contrasta la sua natura, né io avverto minacce contro Darnagar. Meradhis fu investito della carica di Sacerdote Oscuro e guidò personalmente il primo attacco contro gli umani di Arnoras. Igrein fu chiamata ad essere madre del Paladino di Ouran, e nessuna mortale tranne lei avrebbe accettato questo fardello. Se Ishaman ha dei progetti riguardo al Bosco Maledetto, assegnerà quest'incarico alla persona adatta. Ora è tempo per me di partire, poiché queste membra mi stancano e mi appesantiscono.

« Sì, Oracolo. Ti libereremo subito.

I vampiri ripresero posizione ai lati del lago, mentre l'Oracolo tornava sulla zattera fluttuando sul ghiaccio. Pronunciarono una breve frase nella lingua sconosciuta, poi il Maestro gridò.

« Oracolo, ti ringraziamo per la tua presenza tra noi. Liberiamo adesso i legami tra il tuo corpo ed il tuo spirito. Torna nelle profondità e riposa, poiché il mondo fisico ti ha privata della tua energia. Addio, Oracolo!

La figura sulla zattera si afflosciò, poi la stessa figura fumosa che era emersa dalle acque vi fece ritorno fluttuando nell'aria. Il ghiaccio si infranse in mille schegge, si sciolse e si confuse con l'acqua sottostante, inghiottendo i resti degli animali che erano stati il loro pasto in un nero omogeneo.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account e registrati nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.
 

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo...