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storia creata da me... LEGGETELA!!!


D3V1L666

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CAPITOLO 1: UNA DISASTROSA PARTENZA

Era una mattina d'inverno dell'anno 4032. Crayler, Spartan di secondo grado, stava passeggiando sul ponte di controllo dell'Infinity, l'immensa nave spaziale che da anni girava lo spazio trasportando migliaia di Marines, Spartan, Prototype e Soldier nell'infinità dell'universo.

Crayler stava proprio pensando all'immensa Infinity, quando sentì la voce di Nicky, l'assistente del capitano Virgh, chiamarlo dalla porta della sala di controllo.

<<Crayler, il capitano vuole vederti! deve trattarsi di una cosa importante!>>

<<Grazie, ci vado subito!>> rispose Crayler.

...Chissà cosa dovrà dirmi il capitano?...

<<Eccoti, finalmente! Ciò che sto per dirti mi rattrista molto. sappi che non sarai obbligato ad accettare, perché questo incarico metterà in gioco la vita di molti dei tuoi uomini e anche la tua!>> Disse il generale, chiaramente rattristato dalle sue parole.

<<Sono entrato nell'Infinity e ho mandato in rovina un'intera vita per un solo scopo: essa è meno importante della mia specie. Se ho deciso di salire su questa nave e, da semplice disperso, sono diventato un generale Spartan, è solo perché sono pronto ad accettare gli incarichi che mi verranno dati, indipendentemente dal loro pericolo!>>

<<Le tue parole mi rendono orgoglioso di averti nominato generale, ma allo stesso tempo mi preoccupano: sei sicuro delle tue scelte?>>

<<Certamente. vado subito in armeria a radunare l'esercito!>>

...Giunto in armeria...

<<Uomini, vi devo dire una co...>>

<<Sappiamo già tutto, generale! non ci tireremo indietro!!!>>

<<Perfetto, prepariamo le armi! partiremo domattina!>>

...Il giorno dopo...

Nemmeno i più anziani ricordavano giorni nella Infinity in cui ci era stato un simile trambusto: Soldier che si equipaggiavano, Prototype che si allenavano, Robot da combattimento che caricavano le loro immense mitragliatrici... era tutto quasi pronto.

Ben presto una schiera di navette da trasporto si ancorò alla Infinity, seguita dagli immensi transporter per i robot e dagli agili caccia.

<<è tutto pronto, capitano! Partiremo fra poco e, al nostro ritorno, quei giacimenti saranno solo un brutto ricordo.>> disse Crayler.

<<Cos'hai in mente?>>

<<Quel pianeta è disabitato e utilizzato solo dai protoss per prelevare metallo, giusto? Noi useremo delle potentissime bombe per Farlo esplodere. Sono già caricate a bordo della ShadowPain, la navetta più agile e spaziosa che abbiamo!>>

<<La tua determinazione mi stupisce, Crayler. non avrei mai pensato che tu possa giungere a tanto!>>

<<Gliel'ho già spiegato! Tutto per l'Infinity!>>

Proprio in quel momento furono interrotti da una voce metallica: <<Tutti i soldati dell'armamento 7 si dirigano sul ponte di comando>>.

<<Ora devo andare!>> Disse Crayler

<<Buona fortuna!>>.

...Nel frattempo, Nel quartier generale Protoss...

<<Capitano Raxil, le miniere sono pronte! possiamo iniziare a scavare quando vogliamo!>>

<<Perfetto! Cominciate subito!!>>

...Forse quegli stupidi umani non sanno che siamo già al corrente dei loro piani...

<<Chiamate subito il tenente Alster!>> disse il capo dei Protoss

<<Eccomi, Capitano! voleva vedermi?>>

<<Preparate una flotta sulla rotta per Deneb, ho l'impressione che ci sarà da divertirsi!>>

...Intanto, sulle navette Spartan...

<<Generale Crayler, Abbiamo avvistato un piccolo stormo di navette protoss!!!>>

<<Nessun problema! eliminatele subito!>>

Ed ecco manifestarsi l'immensa potenza di una flotta proveniente dall'Infinity: esplosioni immense alternate al sibilo dei laser, poi il silenzio. della flotta protoss non restavano che le macerie. Improvvisamente si sentì un boato spaventoso. lo spazio si squarciò proprio dietro alla flotta umana, e da quello squarcio uscì la flotta protoss più grande che si fosse mai vista nell'intero universo.

<<Maledizione, era solo una trappola!>> esclamò il generale.

Subito iniziò una battaglia immensa, senza alcuna speranza per la Infinity.

Si decise così di attivare i dispositivi di salvataggio. essendo nello spazio più profondo, ciò costituiva un immenso pericolo per i coraggiosi Soldati.

Non si sa cosa ne fu della maggior parte degli uomini: forse morirono risucchiati dall'infinità dello spazio, forse si dispersero in pianeti sconosciuti e vennero divorati da immense creature con innumerevoli bocche, forse capitarono su pianeti abitati e ricominciarono la loro vita...

CAPITOLO 2: LA FUGA

<<Questo dove dobbiamo portarlo? Sembra un pezzo grosso!>>

<<Pare che sia un generale Spartan! La sua testa ci frutterà parecchi crediti!>>

<<Do-dove sono?>> chiese Crayler, stordito.

<<Guarda! Si sta svegliando!>>

<<N-Non riesco a muovermi! Cosa mi avete fatto?>>

<<Zitto! Ti spiegherà tutto Zorg, sempre che riuscirai a vederlo! Arharharh!>>

Solo dopo qualche minuto dal suo risveglio Crayler riuscì a vedere bene i suoi rapitori: Erano esseri orribili, chiusi in armature di metallo che sembravano quasi essere parte del loro corpo. La loro testa era ondulata, con dei buchi qua e là. Sembrava quasi non avessero il cranio. I loro occhi erano crudeli e i loro denti affilati come rasoi. Crayler non ricordava di avere mai visto esseri così orribili. Oltretutto sembravano essere piuttosto forti: riuscivano a sollevare Crayler senza fare troppa fatica.

Finalmente (se così si può dire) arrivarono alla loro meta: un’immensa sala, ricca di colonne e con numerosi vetri che si affacciavano su di una terra disabitata. Solo allora Crayler si rese conto dell’orrore che prendeva posto al centro della stanza: un enorme essere, senza né gambe né braccia, era come “incrostato” al terreno. Dalla sua enorme testa uscivano dei tubi attaccati a delle macchine che continuavano a iniettargli uno strano liquido, che Crayler non riuscì a identificare.

<<Padrone, ecco l’ostaggio!>> disse uno dei mostri che aveva portato Crayler nell’immensa sala.

<<Portatelo qui>>, disse una voce debole, sussurrata, come di chi viene tenuto in vita da una macchina.

Subito Crayler si sentì afferrare da due mani d’acciaio, che lo trascinarono al cospetto dell’orribile essere. Guardandolo da vicino, Crayler notò che l’essere era privo di occhi e bocca! La voce che sentiva proveniva da uno strano oggetto posto alla sua sinistra.

<<Portatelo nei sotterranei, qui non ci serve!>> rispose l’essere.

Ecco ancore quelle tenaglie afferrarlo e trascinarlo giù per un cunicolo di cui non si vedeva la fine.

Ad un certo punto sentì le mani lasciarlo, poi una porta si chiuse alle sue spalle. Quando i suoi occhi si furono abituati all’oscurità, riuscì a intravedere una forma vagamente umana.

<<Chi sei?>> Chiese Crayler.

<<Non ha importanza! Crayler, devi uscire da qui al più presto! Io sono vecchio, sono giunto alla fine, ma tu devi porre fine a questa guerra!>>

<< Co-Come sai il mio nome?>>

<<So più cose di quanto immagini! Ieri ho sentito che alcuni dei nostri rapitori parlavano di “mandare gli schiavi nelle miniere Protoss”. Dovrai infiltrarti in una di quelle navette e mischiarti agli schiavi, così da passare inosservato fino a Deneb!>>

<<Grazie! Quando partiranno le prime navette?>>

<<fra 3 giorni, ma il problema è uscire dalla cella! Questi cacciatori sono fisicamente troppo forti per essere sconfitti a mani nude!>>, Disse il misterioso aiutante.

<<Allora vorrà dire che cercheremo un altro modo per evadere!>>

Proprio allora sentirono la porta della cella aprirsi, e un altro orribile essere entrò.

<<Il capo Zorg vuole vedervi!>>.

Vennero riportati nella sala con al centro l’orribile mostro, questa volta prendendo una strada diversa da quella con cui avevano portato Crayler in prigione. Solo con la luce della sala Crayler riuscì a vedere in faccia il suo misterioso aiutante, e ciò lo riempì di stupore: era un Protoss!

<<Grande Zorg, cosa dobbiamo fare dei prigionieri?>> chiese l’essere che aveva riportato Crayler nella grande sala.

<<Uccideteli! Fatene l’esecuzione davanti al popolo, in modo che tutti vedano cosa succede a chi si mette contro il popolo di Zorg!>>, disse l’orribile essere. <<Buttateli nella tana di Rognak tra 24 ore!>>.

Tornando in cella, Crayler chiese al Protoss condannato insieme a lui: <<Chi è Rognak?>>

<<Nessuno l’ha mai visto>>, rispose lui, <<pare che sia la punizione di tutti quelli che osano mettersi contro questo Zorg.>>.

<<Perfetto! Appena ci porteranno fuori, userò il fumogeno che avevo nascosto prima della mia partenza. Li stordirà per qualche minuto, il tempo necessario per mischiarsi agli schiavi!>>

<<Mi sembra un buon piano, ma non sottovalutarli, sono più intelligenti di quanto tu creda..>>

Arrivò, infine, il momento dell’esecuzione. Una grande folla si era radunata intorno a un pozzo dal quale venivano dei ruggiti minacciosi.

<<Sono radunati intorno alla tana di Rognak! Tra poco ci butteranno dentro! Ti conviene usare quel fumogeno ora!>>, disse il Protoss.

Crayler non fece nemmeno in tempo a prenderlo che si sentì afferrare il braccio da un gigantesco seguace di Zorg, che gli puntò la pistola laser in testa.

<<Maledizione, sono immobilizzato!>> Disse Crayler.

Solo in quel momento si accorse che il misterioso Protoss non era accanto a lui, ma stava per venire buttato nella tana di Rognak! Cercò di dimenarsi per salvarlo, ma era troppo tardi. Eccolo cadere, impotente, in una voragine di cui non si vedeva il fondo. Dopo di lui, giunse il turno di Crayler; stava per cadere nel pozzo quando accadde qualcosa di inspiegabile: Prima si sentì un rombo di motori in lontananza, subito dopo si videro dei caccia umani passare sopra la città di Zorg, bombardandola. Crayler approfittò della distrazione degli orribili esseri per prendere il fumogeno e lanciarlo. Subito tutti furono nel panico. Crayler riuscì a superare la folla, andando verso un posto isolato. Fatto sta che lì, per la stanchezza, per il sollievo o per la fame, svenne. Quando si risvegliò, non gli sembrò vero, era su una navetta umana! Scoprì di essere stato rimesso in sesto e di aver dormito molto, ma dopo una lunga conversazione capì che in quegli uomini c’era qualcosa di strano: erano ribelli!

Forse ora sarete confusi sul conto dei ribelli; tutto quello che posso dirvi su di loro è che erano un popolo misterioso, che non era alleato né con l’infinity né con i protoss. Pare avessero molte postazioni qua e là per la galassia e, come scoprì in seguito, i suoi salvatori facevano parte dello schieramento “Nightmare”.

Crayler chiese subito di essere portato al pianeta Deneb: <<Eravamo stati imprigionati. Io e un amico dovevamo scappare prima dell’esecuzione e andare a Deneb con delle navette colme di schiavi. Purtroppo venimmo immobilizzati e non riuscimmo ad attuare il nostro piano. Il mio amico venne ucciso, ma io riuscì a scappare… Il resto della storia lo sapete anche voi!>>.

<<Noi non siamo alleati con l’Infinity, tantomeno con i Protoss, ma non siamo d’accordo con la loro decisione di sfruttare le ricchezze di Deneb. Per questo ti aiuteremo.>> Rispose uno di loro.

Crayler fu equipaggiato con una speciale armatura che, oltre a proteggere, lasciava un’impressionante libertà di movimento. Inoltre gli furono dati una pistola, un fucile laser e un pugnale. Inoltre gli fu donata una radio per mettersi in contatto con l’Infinity.

<<Grazie, vi devo molto.>>, Ringraziò Crayler.

<<Non lo facciamo per la tua amicizia, ma per la profonda delusione causataci dagli atteggiamenti dei protoss.>>.

CAPITOLO 3: CAMBIO DI IDEE

Arrivò il momento dello sbarco su Deneb. La prima cosa che Crayler notò fu la gran desolazione del pianeta. Dopo circa un’ora di cammino, notò delle rovine in lontananza. avvicinandosi, scoprì che erano abitate… da Protoss!

Non erano però come Crayler li conosceva, erano anche donne e bambini, vestiti di stracci e sporchi della terra color ruggine del pianeta.

…Devono essere loro gli schiavi… Pensò Crayler.

Guardando meglio notò che, oltre a una grande maggioranza di Protoss, c’erano anche umani e altre specie di alieni.

…Questo pianeta non è disabitato… Crayler stava cominciando a pensare che distruggerlo sarebbe stato un grosso errore: le specie che popolavano quel pianeta non erano crudeli, ma sottomesse!

Senza nemmeno volerlo, prese la radio e si mise in contatto con l’Infinity:

<< Crayler, stai bene? Allora non sei morto!>>

<<No, e penso che distruggere Deneb sia un grosso errore. Su questo pianeta vivono molte specie schiavizzate dai Protoss!>>

<<Non dire stupidaggini! I Protoss sono una razza che va eliminata!>>

<<Ma qui non ci sono solo Protoss! Ci sono anche umani!>>

<<Non mi interessa, sganceremo una bomba che distruggerà il pianeta!>>

<<Non può farlo! Non…>>>, Crayler non fece in tempo a finire che il capo dell’Infinity chiuse la conversazione.

Alcune ore dopo si vide un transporter passare, sganciando qualcosa. Crayler non ci mise molto a capire che si trattava della bomba a cui alludeva il capo. Era davvero gigantesca.

Alla ricerca di una soluzione, vide una navetta malandata ma ancora funzionante. Gli venne un’idea: avrebbe potuto fare schiantare la navetta contro la bomba per farla esplodere, ma chi avrebbe potuto sacrificarsi? Avrebbe dovuto farlo lui?

Quasi contro la sua volontà, ci entrò, fece partire i motori, la fece decollare e cominciò a pilotarla verso l’immenso meteorite di acciaio.

Poco prima dell’impatto, pensò:

…Forse così questa stupida guerra finirà, forse finalmente tutti potremo vivere in pace…

Ricordò le sue parole:

…Proteggere la mia specie…

Poi non vide più nulla.

La guerra tra Protoss e umani durò ancora molti anni, ma un giorno entrambi capirono la stupidità delle loro azioni.

Fondarono un’alleanza che chiamarono CRY, in onore di Crayler, un uomo che ebbe il coraggio di difendere il proprio nemico.

Questa alleanza affrontò molte guerre insieme, tra cui l’immensa battaglia contro gli Zwar, ma questa è un’altra storia, che forse un giorno vi racconterò.

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Allora, osservazioni sparse:

1) la grammatica non è un optional, e i tempi verbali vanno normalmente mantenuti, oppure variati ocn cognizione di causa.

2) troppi punti esclamativi nelle conversazioni, Topolino NON è un compendio di ortografia.

3) Il terzo capitolo sembra un epilogo.

4) le razze non si distinguono fra loro se non per il nome: stesso modo di parlare per tutte, stessi atteggiamenti, stesso tutto.

5) lo sviluppo è caotico e troppo superficiale, non approfondisce niente.

6) quasi tutte le situazioni sono fondamentalmente insensate, come ad esempio:

<<Chi sei?>> Chiese Crayler.

<<Non ha importanza! Crayler, devi uscire da qui al più presto! Io sono vecchio, sono giunto alla fine, ma tu devi porre fine a questa guerra!>>

<< Co-Come sai il mio nome?>>

<<So più cose di quanto immagini! Ieri ho sentito che alcuni dei nostri rapitori parlavano di “mandare gli schiavi nelle miniere Protoss”. Dovrai infiltrarti in una di quelle navette e mischiarti agli schiavi, così da passare inosservato fino a Deneb!>>

<<Grazie! Quando partiranno le prime navette?>>

Grazie? Grazie di che? E perchè si dovrebbe fidare? E cosa diavolo c'entra Deneb in tutto il racconto? Queste sono solo alcune delle domande che una scena del genere fa sorgere.

7) non si capisce perchè Crayler abbia tutto questo spirito di sacrificio per una razza che va in giro a schiavizzare altre razze e ucciderle e sfruttare le risosrse di altri pianeti. Buoni si, cog***ni no.

Ce ne sarebbero molti altri, ma per ora mi fermo qui.

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Ok. L'ho letta tutta e devo dire che in fondo, come idea, questa storia non è male.

Ci sono però punti da correggere. Molti punti. Ma tranquillo che è normale. La storia è lunga e complicata, e tre "capitoli" non sono abbastanza per raccontarla tutta. Adesso io mi limiterò all'aspetto narrativo della storia perchè a quello grammaticale ci ha già pensato, abbastanza esaurientemente, Blackstorm.

Punto primo: nella tua storia non si spiega perchè questi stanno sulla infinity. Come sono finiti là sopra? Sono un gruppo di soldati in esplorazione? Sono in guerra? é un intero pianeta che fluttua senza meta nello spazio? Non si sa.

Punto secondo: Spiega bene le varie differenze tra i personaggi. Chi sono gli Spartan? Una razza umanoide? Il nuovo nome degli umani? E i prototype? Ecc..

punto terzo: Caratterizza meglio i personaggi

Adesso, capisco che la puoi aver scritta di fretta questa storia, ma questa va bene per una bozza. Se devi postare un racconto per farlo leggere ad altri, migliora un pò tutto quanto.

P.S. Qual'è il titolo della storia? xD

Saluti, Gingy

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Blackstorm

Allora, osservazioni sparse:

1) la grammatica non è un optional, e i tempi verbali vanno normalmente mantenuti, oppure variati ocn cognizione di causa.

2) troppi punti esclamativi nelle conversazioni, Topolino NON è un compendio di ortografia.

3) Il terzo capitolo sembra un epilogo.

4) le razze non si distinguono fra loro se non per il nome: stesso modo di parlare per tutte, stessi atteggiamenti, stesso tutto.

5) lo sviluppo è caotico e troppo superficiale, non approfondisce niente.

6) quasi tutte le situazioni sono fondamentalmente insensate, come ad esempio:

ecc.

Tutto vero... Ma questo ragazzo ha tredici anni. Bisogna dargli consigli, non deprimerlo. :rolleyes:

Senti D3V1L666 (che suppongo sia devil666 ;-) ) al dilà della grammatica e della sintassi che spero a scuola si insegni ancora, una storia, un racconto, un articolo hanno tutti delle caratteristiche, bisogna conoscerle, anche per poterle cambiare. Ti sembrerà strano, ma anche per scrivere un fumetto bisogna studiare e sodo anche. Hai delle idee e le vuoi comunicare, non può che essere una cosa positiva e lodevole, devi imparare a comunicarle nel modo giusto: STUDIA, gli applausi arriveranno.

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io a 13anni non scrivevo così na chiavica... e a 14 ho vinto un premio in letteratura... non illudetelo... scrivere non fa per lui... mi spiace ma è la verità... non basta solo studiare per scrivere...

non si può scrivere per noia... come ha fatto lui... perchè non aveva nulla da fare e aspettarsi plausi...

mi hai chiesto tu di leggerlo e sapevi che la mia critica non sarebbe stata clemente

la storia non ha fondamenta... è inconsistente... una guerra che scoppia così buff

senza un perchè...

sembra un film di fantascienza di infimo livello scritto da "una banda di bamboccioni babbuini balbuzienti" (cit)

i dialoghi? meglio non parlarne... sono scialbi...inutili.. privi di senso a volte...

i personaggi?

partendo dai nomi fino alla "descrizione"..

non c'è una cosa realmente adatta

sembrano tutti uguali non si capisce chi appartiene alal razza A o B... stesso modo di parlare (con erroracci di sintassi che non sto neanche ad elencare), stessi atteggiamenti

il finale?

dov'è il finale?

che finale è "capirono che la guerra era stupida..."

ma va?

capitan ovvio???

non dici neanche perchè scoppia la guerra... è normale che sia priva di senso....

ma di al verità... per caso l'hai scritta dopo aver visto futurama due o tre giorni fa?

sai com'è trasmisero un episodio... non dico uguale (ti farei un complimento che la storia non merita)

ma con effimere somiglianze...

Il titolo di un opera è importante... tu non ti sei neanche impegnato a cercarne uno...

ps

vero che i canoni aristotelici sostenevano che la perfetta tragedia doveva compiersi nell'arco di una giornata...

ma non intendeva per questo non dare senso al tempo e ogni secondo veniva scandito con estrema precisione e meticolosità...

nella tua "storia" oltre "il giorno dopo" e "durò per molti anni" dov'è il tempo....

mi fermo qui... già così mi dirai che sono malvagia...

ma ricordatelo...

me l'hai chiesto te di leggerla e commentarla....

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non illudetelo... scrivere non fa per lui... mi spiace ma è la verità... non basta solo studiare per scrivere...

Non sono assolutamente d'accordo... Il talento, vedi, è più una questione di impegno e di tempo dedicato, che di qualità innate: è un fatto ampiamente dimostrato dall'esperienza reale, oltre che dagli studi sociali!

Letteratura ed arte mondiali letteralmente traboccano di autori eccezionali a cui qualcuno che si sentiva "capace" ha detto: mi dispiace, non è roba per te.

Questo scritto è una schifezza? posso anche essere d'accordo, ma questo non significa che non si possa migliorare, l'importante è non smettere mai di tentare.

L'incoraggiamento è l'humus da cui nascono i frutti della crescita, non basta dire "questo fa schifo" e pensare di aver fatto una critica (che, per inciso, viene dal greco "κρὶνω", cioè distinguo e prevede appunto che nell'esame uno distingua almeno un po') ma se si vuole dare una mano occorre sottolineare cosa c'è di buono in ogni cosa... Ce n'è sempre, almeno un po'.

:cool:

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ecc.

Tutto vero... Ma questo ragazzo ha tredici anni. Bisogna dargli consigli, non deprimerlo. :rolleyes:

Non lo sto deprimendo. Gli ho solo spiegato le prime cose che saltano all'occhio. Se vuole scrivere deve migliorare, sotto tutti i punti di vista. E se non è in grado di accettare le critiche, allora non si cimenti nemmeno. Scrivere è una questione di attento studio. L'idea può anche essere buona, ma se non comincia dalle basi della corretta scrittura e struttura grammaticale, non va da nessuna parte.

io a 13anni non scrivevo così na chiavica... e a 14 ho vinto un premio in letteratura...

Embè? Mica bisogna vincere un premio per mettersi a scrivere.

non illudetelo... scrivere non fa per lui... mi spiace ma è la verità... non basta solo studiare per scrivere...

Come dice Mithril, studiare per scrivere è la cosa più importante. Puoi avere la migliore idea del mondo, ma se non studi il modo di scrivere, non funziona. Il problema attuale è che la gente è convinta che basti avere una buona idea e meno di 15 anni per scrivere qualsiasi vaccata e farla diventare un best seller, come ha fatto quel cretino di Paolini (che ahimè è un cretino con un sacco di soldi, quindi forse nemmeno così cretino).

ma di al verità... per caso l'hai scritta dopo aver visto futurama due o tre giorni fa?

sai com'è trasmisero un episodio... non dico uguale (ti farei un complimento che la storia non merita)

ma con effimere somiglianze...

e poi dicono a me che sono acido... -_-

ps

vero che i canoni aristotelici sostenevano che la perfetta tragedia doveva compiersi nell'arco di una giornata...

ma non intendeva per questo non dare senso al tempo e ogni secondo veniva scandito con estrema precisione e meticolosità...

nella tua "storia" oltre "il giorno dopo" e "durò per molti anni" dov'è il tempo....

Non sempre è necessario scandire il tempo con riferimenti adatti. Dipende da su cosa ci si vuole focalizzare.

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cos'è prima lo critichi poi litighi con me e lo difendi? amahauhauhauh ridicolo sei mahauhauhauhauhauh ma onestamente mi tange poco...

Spero tu sia ironica, nel caso avrei dei dubbi su chi sia "ridicolo".

Non credo che tu, Lilith sia una famosa critica letteraria, o una famosa scrittrice (almeno credo). Quindi scrivere "non illudetelo, scrivere non fa per lui" solo dopo aver letto un racconto ti proietta in una dimensione di superbia e infinita leggerezza.

Scrivere un racconto a 13 anni è già da lodare. Io stavo ancora con le lego e i soldatini.

C'è tanto tempo per crescere, leggere, studiare e migliorare.

Buona la critica, ma che sia costruttiva.

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d3vil, senti un po', come te la cavi con l'inglese? Se riesci a leggerlo abbastanza bene, ci sarebbe un libro gratuito che dà consigli su come scrivere... Forse è un pochino troppo avanzanto, quindi ti consiglio di partire prima dalle basi: ossia di leggere tanto e di tutto... in particolare, visto il genere su cui sei orientato, i racconti brevi di fantascienza, magari un frederick brown o un heinlein, che sono ottimi autori e magari ti danno qualche idea di stile.

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Devil,ho letto il tuo racconto.

Ascoltami,non mi metterò a fare l'analisi grammaticale della tua storia e non sono qui per dirti come si fà a scrivere un racconto perchè onestamente non ne sono capace,nè ho mai studiato per farlo,quindi,in questo senso,sono l'ultima persona che può darti dei consigli validi.

Ma voglio dirti un'altra cosa:hai solo 13 anni e ti sei messo in gioco,esponendoti agli altri,scrivendo questo racconto.

Devi sapere e devi capire che a questo mondo le porte che ti sbatteranno in faccia saranno molte di più rispetto a quelle che ti apriranno,tu devi cercare,nel tuo percorso di vita,di tenere sempre la testa alta e di capire se la strada che stai intraprendendo è quella che vuoi veramente......in questo caso lotta con tutte le tue forze e non mollare quando qualcuno ti dirà che non vai bene o che il tuo lavoro farà schifo.Manda giù e continua ad andare avanti per la tua strada,ma ricordati che lo studio,l'impegno e la dedizione fanno,nella maniera più assoluta,la differenza.

Ora,che tu abbia scritto questo racconto per gioco o perchè ti piace scrivere non importa........ricordati sempre quello che ti ho detto.Impara ad accettare le critiche positive e negative,purchè siano costruttive.

Un saluto grande ^^!!!

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io a 13anni non scrivevo così na chiavica... e a 14 ho vinto un premio in letteratura... non illudetelo... scrivere non fa per lui... mi spiace ma è la verità... non basta solo studiare per scrivere...

A quattordici anni vincevi "premi in letteratura" e a venti sparpagli puntini di sospensione e salti apostrofi come se non avessi mai letto una facciata in italiano in vita tua? Ti hanno lobotomizzata tra il 2003 e oggi, o semplicemente l'hai sparata un po' troppo grossa? Giusto per sapere.

Se poi a quattordici anni le tue doti erano queste e hai vinto, fammi sapere di che concorso si trattava, che invio la nota della spesa e vediamo cosa vinco. :rolleyes:

Quanto a un giudizio sul racconto di D3V1L666, non mi piace. Concordo fondamentalmente con le critiche di Mithril, pur aggiungendo una postilla al discorso "la bravura vien scrivendo": a mio avviso non basta impegnarsi, se uno proprio è negato è negato, e non intendo certo in quanto a tecnica ma proprio a contenuti. Ci sono persone che ad esempio non hanno assolutamente senso dell'umorismo, magari si sforzano di fare i simpatici ma risultano solo fastidiosi: persone simili non potranno mai diventare -che so?- cabarettisti nella vita, poco da studiare. Idem per la scrittura: se una persona non ha (ad esempio) fantasia mi immagino con grossa difficoltà a premiare i suoi sforzi letterari. L'impegno e lo studio possono dare i mezzi, ma se uno non ha la materia prima secondo me va poco lontano. Poi ci sono sicuramente molti mediocri scrittori che hanno successo grazie all'impegno, così come tanti potenzialmente bravi che abbandonano la penna e fanno tutt'altro. Questo accade in tutti i campi a mio avviso, è un peccato ma è la norma.

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Essere "negata a scrivere al pc" ti sembra una giustificazione sufficiente per tralasciare l'uso degli apostrofi e della punteggiatura, e per giunta in un post in cui critichi il modo di scrivere di un'altra persona? Come dire: con la bicicletta me la cavo alla grande, ma quando guido l'auto prendo tutti i sensi unici al contrario. :rolleyes:

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Provo a tornare in tema io:

D3V che ne pensi di provare a riscrivere il primo capitolo seguendo alcuni dei consigli che sono venuti fuori tra le righe?

Te li riassumo:

1. Attento a grammatica, punteggiatura e consecutio temporum (i tempi dei verbi, cioè, che devono andare d'accordo tra loro)

2. Dialoghi costruiti con più attenzione. Prova magari a fare i dialoghi con un amico e a vedere come suonano.

3. Caratterizzazione dei personaggi: prima di introdurre un personaggio nel racconto dovresti avere almeno a grandi linee un'idea di chi sia, come si comporti, quali siano le sue motivazioni ed i suoi obiettivi ecc. Del protagonista dovresti poi sapere ogni cosa, anche ciò che si potrebbe trovare svuotando le sue tasche.

4. L'ambiente e la velocità di narrazione, sono cose importanti, definiscono il tono e le sensazioni di ciò che stai rappresentando, quindi occhio a saltare da una parte all'altra come un coniglio sotto anfetamine... ;-)

Magari altre cose le aggiungeranno gli altri, prova e vediamo cosa viene fuori.

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quoto Mithril: anch'io mi diletto di scrittura, e posso dire che il mio stile si è evoluto lentamente e grazie ad una lettura assidua ed appassionata. l'età ha un'importanza relativa, ma non è da sottovalutare. Condivido le osservazioni sulla scarsità di caratterizzazione dei personaggi: ho scoperto, infatti, che se il lettore ha modo e tempo di abituarsi al personaggio, condividerne le manie, approvarne o rifiutarne le scelte eccetera, crea un legame intimo e particolare che non si romperà mai. è quello che ha creato paolini con Eragon, come quello che ha creato la Troisi con la sua indimenticabile Nihal, come molti, moltissimi altri. la differenza è che tu, invece di avere 300 pagine per 'assuefare' il lettore, hai 3 capitoletti. allora, ti consiglio di leggere delle raccolte di 'storie brevi'. non ricordo di quale autore, ma ne ho lette alcune. il soggetto è una singola scena (il passaggio in una locanda, o, in questo caso, l'ultimo gesto di un eroe) il quale viene comunque ben descritto, perché il lettore sia in empatia con lui. il mio consiglio è di leggere tanto, e fare molta pratica. non aver paura di cambiare lo stile, il finale, o qualsiasi altra parte del racconto. ricorda che i libri sono opere d'arte come i quadri: spesso e volentieri l'ultima mano stravolge il quadro, ma è uno stravolgimento che porta all'illuminazione...

sperimenta, leggi e sogna, D3V1L!!!

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Condivido le osservazioni sulla scarsità di caratterizzazione dei personaggi: ho scoperto, infatti, che se il lettore ha modo e tempo di abituarsi al personaggio, condividerne le manie, approvarne o rifiutarne le scelte eccetera, crea un legame intimo e particolare che non si romperà mai. è quello che ha creato paolini con Eragon, come quello che ha creato la Troisi con la sua indimenticabile Nihal, come molti, moltissimi altri.

Ecco, eragon e nihal sono due esempi di personaggi dimenticabilissimi...

A parte questo, un consiglio per la lettura potrebbe essere anche Esercizi di Stile, di Raymond Queynau, in cui presenta lo stesso identico episodio, un tipo che prende il tram, scritto in tipo un 100 o 150 stili diversi. Molto istruttivo. Altra storia assolutamente da leggere, e ti ci vogliono 10 minuti se ti fermi per scaccolarti è Sentinella. Leggilo e stupisciti. E poi osserva lo stile. Non tutti possono essere Bronw, ma analizza queste storie e cavane fuori il meglio a livello di stile...

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