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I 100 anni dopo la Torre


Jade Silvershine

Messaggio consigliato

Punti da seguire:

1) Sarebbe carino fare una parte dedicata ad ogni personaggio, meglio forse solo in privato.

2) Verificare se qualcuno, specie Ludovico, deve essere meno umano di adesso.

3) Specificare che con un vincolo di sangue a 2, i personaggi amano letteralmente i propri Sire e cercano di avere contatti con loro.

4) A parte Rowan e Nicholas, il resto della coterie incontra, almeno inizialmente, problemi con la cultura diversa. Sottolinearlo per Ludovico in particolare.

5) Arrivano i mongoli e fanno un pò di danni. Aggiornare la cronologia!

6) Fare dei tiri per vedere come si sviluppano le città e le loro economie. In caso di successo, arrivano mercanti, aumenta la popolazione, arrivano stranieri. Crescono crimini e possibili problemi etnici.

7) Ovviamente molti mortali muoiono nel corso del tempo. Vogliono ghoul? Titulescu?

8) Pi? passa il tempo pi? i vampiri sentono morire quello che di umano avevano. Sempre pi? indifferenti e incapaci di provare sentimenti che non siano la brama di sangue e/o potere.

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Anno di Nostro Signore 1314, Transilvania.

E' passato molto tempo da quando i cainiti richiamati a costruire una torre al passo Tibuta hanno assunto le posizioni che mantengono tutt'oggi.

Ludovico Valla è probabilmente quello che è riuscito ad attirare pi? attenzioni in questo lungo arco di tempo. In tutta la Transilvania sono giunte notizie di un prete nero o di un santo, a seconda di chi diffondeva le notizie. Sta di fatto che la fede cattolica nell'area vicino al Passo e nella zona occidentale è ormai la religione della maggioranza delle persone. Solo il tempo potrà dire se questi cambiamenti sono destinati a durare e se i convertiti sono davvero devoti o solo spaventati dalla furia purificatrice del Lasombra e dei suoi sottoposti.

A Balgrad, invece, i cainiti hanno dovuto convivere gomito a gomito e questo si è dimostrato spesso tutt'altro che facile. Nulla di troppo grave, in quanto era interesse di tutti collaborare, almeno un minimo, per mantenere uno stile di vita decente, ma ci sono stati spesso scontri pi? o meno accesi. Il grosso vantaggio è che ormai i principi di Balgrad hanno imparato a conoscersi e, seppur limitatamente, a fidarsi l'uno dell'altro. La popolazione del borgo è cresciuta grazie alle attente cure dei suoi dominatori, preoccupati da un numero di vacche decisamente troppo esiguo per sfamare a lungo cinque predatori.

Goffredo Cioni ha preferito durante questo lasso di tempo mantenere un basso profilo, cercando di controllare gli avvenimenti dalle ombre, una posizione a lui congeniale. Il suo acume è stato spesso determinante per risolvere diverse questioni spinose.

Michael Weiss si è interessato molto limitatamente ai problemi del borgo, prefendo dedicarsi al proprio arricchimento culturale. Spesso la sua brama di conoscenza l'ha condotto lontano da Balgrad e dalla Transilvania. Ogni volta che tornava aveva storie affascinanti da raccontare ai suoi pari. I suoi frequenti viaggi lo hanno anche portato ad acquisire diverse opere letterarie, con le quali ricostituire il patrimonio della biblioteca.

Nicholas Bellogru ha goduto di maggior visibilità rispetto agli altri in questo periodo. Grazie alla sua eredità di clan, ha potuto controllare Balgrad come solo principe, almeno nominalmente. Gli Tzimisce della zona hanno deciso di guardare solitamente con benevolenza all'indirizzo di Balgrad e spesso Nicholas è stato invitato a partecipare a riti antichissimi dei Demoni. Molte delle sue notti sono passate tra le mura delle segrete sotto la fortezza, portando avanti i suoi delicati esperimenti sui condannati a morte.

Rowan si è mantenuta lontana dalle stanze del potere. Il suo ruolo principale è stato quello di garantire l'ordine nel suo borgo e nei suoi dintorni, che ha cercato di esplorare attentamente. Spesso si è recato a visitare Ludovico al Passo, offrendosi di fare da messaggera per eventuali comunicazioni tra i suoi compagni. Con il tempo, ha migliorato la sua affinità con la natura e le creature al suo interno, riuscendo a stabilire un legame duraturo con un cavallo di razza pregiata e un lupo piuttosto grande di colore grigio.

Vladimir Rusic ha pianificato attentamente tutto il lavoro da fare nel borgo. Ha condotto i lavori e la routine di tutti i giorni, preoccupandosi che il borgo crescesse economicamente. La sua guida attenta ha consentito al borgo di raddoppiare la popolazione interna, che nel 1300 ha raggiunto la cifra di 400 anime circa. Le attività di agricoltura, caccia e taglio del legname sono riprese e si sono potenziate. Tuttavia Balgrad non è ancora giunta a diventare uno snodo commerciale di grande importanza come l'ambizioso Ventrue avrebbe desiderato. Nonostante questi successi, ci sono calamità che non si sono potute evitare.

Una popolazione proveniente, come si diceva, dall'Inferno, una stirpe di uomini-cavallo chiamati Mongoli ha seminato morte e distruzione in grande parte del mondo conosciuto. Anche la Transilvania ha conosciuto il terrore proveniente dal Tartaro. Dotati di un'organizzazione e di un'abilità senza pari, i Mongoli sono dilagati anche nelle terre oltre la foresta. Hanno ucciso, distrutto e depredato dovunque sono giunti e anche le zone controllate dai cainiti hanno sofferto gravi perdite, anche se ormai sono passati pi? di 50 anni. Dopo un solo anno di terrore, la loro avanzate si è però interrotta per causa non chiare. Infine sono stati ricacciati dall'esercito ungherese, ma Bela IV, il monarca magiaro, ha ormai perso molto del suo controllo sulle terre transilvaniche.

Ci sono stati anche altri cambiamenti, in particolare i nomi con cui alcune zone sono conosciute nel 1300. Il passo Tibuta ha ormai preso il nome di Passo Birkau (o Passo Borgo), Balgrad è ora detta Alba Iulia, Schaasburg Sighisoara e Kronstadt Brasov.

Il cambiamento pi? importante è però di gran lungo quello all'interno dell'animo dei cainiti stessi. Con il passare del tempo, con le innumerevoli sofferenze, crudeltà e morti viste, e spesso anche causate o non impedite, la coterie si sente sempre pi? lontana dai mortali, che sempre di pi? vedono come una vera e propria razza a parte, talvolta incomprensibile. Ogni notte in cui si risvegliavano, si sono sorpresi a pensare unicamente alla fame.. al desiderio spesso irresistibile di aprire la gola al primo capitato per saziare questa sete immonda. Ben presto però hanno capito che dovevano trovare qualcosa a cui aggrapparsi, un'ancora di salvezza che potesse permettere loro di evitare di andare sempre pi? a fondo in questo mare di sangue. Per il momento sembra che siano riusciti a mantenere una qualche sorta di umanità.. ma per quanto sarebbe durata?

Durante queste lunghe notti, la coterie ha ricevuto diverse visite. In primo luogo, gli amati sire hanno spesso scritto o visto di persona i loro infanti, mantenendo con loro un legame vivo. Spesso sono stati gli stessi infanti a cercare di avere pi? contatti possibili con i loro Sire, in quanto sembrano sentirsi veramente completi solo quando sono in loro presenza. Mastro Zelios ha fatto alcune visite ad Alba Iulia e al Passo, controllando gli edifici da lui costruiti. Sono però anni che il Nosferatu non si fa pi? vedere, l'ultimo ad avere sue notizie è stato Michael, durante uno dei suoi viaggi verso l'Europa Meridionale. In qualche occasione, anche Anatole e Lucita sono passati a visitare i domini della coterie, fermandosi solo qualche notte per scambiarsi notizie e sensazioni. Tuttavia, dopo la loro ultima visita, sono giunte notizie allarmanti. Pare che Anatole abbia iniziato una campagna di diablerie contro diversi cainiti europei, affermando che Dio guidava la sua fama. Da allora i due non si sono pi? fatti vedere. Myca Vykos ha scritto in un paio di occasioni lettere nelle quali si aggiornava sulle novità e augurava fortuna alla coterie.

Gli ultimi due anni sono stati molto difficili. Un maltempo quasi continuo ha colpito la Transilvania. Tempeste, trombe d'aria, alluvioni, straripamenti di fiumi, frane e terremoti sono diventati ormai dei compagni noti in questi ultimi tempi. Con molta terra ormai devastata, molti gruppi di contadini sono accorsi verso le città, sperando di trovare una soluzione qualunque per non far morire di fame i propri cari. Dopo un inverno terribile, è finalmente giunta primavera ancora una volta. Con le strade libere e praticabili, la coterie ha deciso di riunirsi ad Alba Iulia per discutere un singolare ritrovamento. Michael Weiss, durante uno dei suoi viaggi, ha acquistato un libro che parla di antiche divinità della zona. Durante la sua ultima visita, Zelios aveva nominato un demonio slavo di nome Kupala, la cui influenza sulla terra transilvanica ha portato per secoli conflitti e caos interminabili. Michael, ricordardandosi di queste parole, ha deciso di prendere questo volume, convinto che al suo interno ci sarebbe stata qualche informazione utile per capire la situazione. Anche Ludovico è stato contattato, perché potrebbe essere interessato alla faccenda e di sicuro anche lui ha subito queste catastrofi naturali.

Il gruppo di cainiti si ritrova dunque dopo lunghi anni all'interno della fortezza di Alba Iulia. Il servo mandato a prendere il libro dovrebbe tornare fra pochi momenti.

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