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Fantasy all'italiana


Messaggio consigliato


Non era una critica a te ma alla scandalosa editoria italiana. Io cuomo lo ho scoperto giocando a "I cavalieri del Tempio" e la brambilla su un forum di critca cattolca.

Ma si può?????????????

^^

Sì può si può.

Purtroppo è così per tutto, dall'editoria alla musica.

Per questo è così importante il passaparola, soprattutto nelle community. ^_^

Sarebbe interessante creare dei cataloghi amatoriali, anche solo per rendere nota l'esistenza di testi che altrimenti non verrebbero neanche esposti nelle librerie (di solito sono belli nascosti dietro all'intera fila di libri di Martin... =_=).

A ogni modo, spero veramente di avere il tempo di tornare a leggere, perché trovo sempre più frustrante non avere punti di riferimento concreti con cui confrontarmi.

E terrò ben a mente i suggerimento che avete inserito qui. :-)

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Un nome che non ho letto (forse per distrazione) è quello dell'archeologo Valerio Massimo Manfredi di cui, onestamente, non ho letto nulla; ma che, consigliato da amici, sembra essere un bravo scrittore di romanzi storici.

Non ho ancora iniziato la lettura della trilogia di Lothar Basler, ma data l'amicizia con l'autore mi sento di consigliarlo...almeno per incoraggiamento.

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Un nome che non ho letto (forse per distrazione) è quello dell'archeologo Valerio Massimo Manfredi di cui, onestamente, non ho letto nulla; ma che, consigliato da amici, sembra essere un bravo scrittore di romanzi storici.

Non ho ancora iniziato la lettura della trilogia di Lothar Basler, ma data l'amicizia con l'autore mi sento di consigliarlo...almeno per incoraggiamento.

Di Manfredi non ho ancora letto nulla, anche se di libri suoi in casa ce ne sono (uno me l'aveva regalato mio fratello qualche Natale fa ma non l'ho ancora letto :-().

Della trilogia di Lothar Basler abbiamo acquistato i primi due volumi a Lucca e anche su quelli non ho ancora messo mano, ma considerando che sto cercando di decidere cosa cominciare a leggere in questo periodo, potrei orientarmi proprio su quelli. :-)

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Io continuo a segnare i nomi ma quest'ultimo mi ispira parecchio. Quindi se Samirh o qualcun altro lo legge e poi posta qui un recensionicina non mi fa certo dispetto.

Ieri ho finito "Anime Perdute" di Cuomo che è più un noir esoterico che un fantasy ma comunque un gran bel libro. Sconfino un po' nei generi per amor di bandiera (non credo servirebbe aprire un topic a sé).

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  • 6 mesi dopo...

Non so voi, ma io fatico ad emozionarmi nel leggere le opere degli scrittori italiani. E credetemi, le ho lette tutte o quasi. I romanzi che si avvicinano al mio genere sono quelli della Asengard, mentre la Mondadori ultimamente sta producendo una serie di obrobri. Dopo il fenomeno Licia Troisi, ci si è messa anche la Piemme con "la scacchiera nera". In copertina una protagonista identica a Sophia de "La ragazza drago". Ma questo illustratore ha un minimo di fantasia? Credo si salvi solo l'altro romanzo, "Il silenzio di Lenth", che sto finendo di leggere or ora. Merita anche solo per il fatto che la storia non è banale come al solito.

Poi ci sono gli autori della Nord. Tutti i romanzi pubblicati prima del 2000. Dal 2000 in avanti solo operazioni commerciali. E voi? Che ne pensate?

Riprendo questo topic perché a Lucca ho acquistato l'intero catalogo Asengard, spinta dal desiderio di premiare un editore che pubblica solo autori italiani e in cerca di fantasy (che non basta mai! :mrgreen).

Dopo la delusione della Trilogia di Lothar Basler, di cui sono riuscita a leggere solo le prime pagine, ho optato per una casa editrice diversa quest'anno.

Il primo impatto non è stato dei migliori. Ho iniziato da "Il sigillo del vento" di Uberto Ceretoli e sono rimasta abbastanza delusa (per non dire incacchiata nera :mrgreen:); per chi fosse interessato, ne ho fatto una recensione qui.

Dopo aver letto il libro e questo blog mi sono chiesta principalmente una cosa (tenendo comunque conto che era il primo libro fantasy sia per l'autore che per la casa editrice): il livello del fantasy italiano è a questi livelli perché non c'è gente in grado di scrivere bene o perché gli editori puntano su prodotti medi ma di facile vendita, tralasciando la qualità?

Siccome di gente che scrive bene ne conosco (anche su questo stesso forum), mi viene da pensare che sia vera la seconda ipotesi.

Si torna quindi sempre alla stessa crudele domanda: gli editori pubblicano romanzi del cavolo perché di base è quello che vuole leggere la gente? Poche persone inca**ate valgono bene una massa più estesa di lettori poco pretenziosi?

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