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D&D - Vento dell'Est


Drokur

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Siamo nel Rashemen, il paese conosciuto da molti per la popolazione caratteristica che lo abita. Streghe e sciamani sono quasi all'ordine del giorno in questa patria dove scorre il Vento dell'Est. In una locanda affollata da balordi, vi erano 6 persone che spiccavano per la loro sete di avventura. Sono i nostri eroi! (Il gruppo dei PG dei giocatori)... loro non si conoscono ancora,ma c'è qualcosa che nel loro futuro li legherà per sempre. Sarà l'amicizia, la luce o la sete di potere? Vedremo...

Mentre dei barbari berserk iniziano a discutere animatamente ad un tavolo lungo in legno, voi avventurieri PG vi sedete tutti allo stesso tavolo, l'unico libero in questa mattinata. Il grasso Locandiere vi fissa indeciso se servirvi o meno.

Nota:

Presentatevi in seguito descrivendo l'aspetto fisico del vostro PG. Vi state per incontrare per la prima volta, e questa è l'occasione per formare un gruppo di lavoro avventuriero.

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Al tavolo è seduto un elfo molto magro dalla pelle mielata, i capelli color nocciola che sembrano non essere mai stati lavati, fra i quali si intravede anche qualche pagliuzza di fieno; indossa abiti mal conci, sporchi e stropicciati.

Stona il volto che è stranamente pulito: sta capo basso con le mani congiunte sotto il tavolo, seduto composto distaccato dal tavolo e quasi isolandosi dagli altri sconosciuti. Si schiarisce goffamente, ma molto piano, la voce e, rivolgendosi al locandiere ma sempre mantenendo lo sguardo basso, dice:

"...mi porti qualcosa da mangiare...". Il tono è molto imbarazzato ed impacciato.

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Un elfo dalla pelle chiara è seduto da una parte del tavolo.Ha dei lunghi capelli neri che contrastano fortemente con i suoi occhi freddi come il ghiaccio, dei lineamenti sinuosi e un fisico molto snello.Appena vede gli altri due elfi prendere le ordinazioni anch'esso si rivolge al locandiere:"se è possibile vorrei anchio qualcosa da mangiare...grazie".Con vove moderata e modi cortesi.

Subito dopo aver ordinato si rivolge sorridendo ai suoi compagni di tavolo:"Salve signori che ne dite di fare conoscenza?, siamo allo stesso tavolo e trovo cosi noioso mangiare in silenzio..ah quasi dimenticavo io mi chiamo Neithan piacere".

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Baltharel è un umano alto all'incirca 1,75, come stazza è abbastanza magro, ma non pelle e ossa. Capelli neri corti e occhi marroncino-verde, la pelle su un rosa tendente al pallido, le vesti e l'armatura che indossa sono nere, il mantello che porta, anch'esso nero, copre gran parte del corpo.

Rivolgendosi all'oste con tono deciso:"mi porti un boccale di birra e della carne di cinghiale"

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mi rivolto verso Neithan con il solito sorriso con il quale mi sono rivolto verso il locandiere e dico "Molto piacere Nadriril, io sono Gaart e credo anchio la stessa cosa...non si vedono molti elfi qui in giro è stata una fortuna trovarvi al solito tavolo, ah mi scusi locandiere potrebbe portare anche a me qualcosa da mangiare? credo che della carne andrà benissimo grazie mille"

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Un umano molto alto con occhi chiari e capelli lunghi scuri, raccolti in una lunga coda, vestito con una armatura di cuoio borchiato, con un lungo arco legato dietro le spalle e con una lunga spada che pende lungo il fianco sinistro. osserva attentamente il gruppo. Si volta verso il locandiere e con voce profonda dice " mi porti carne ed un boccale di idromele ". poi si rivolge a Neithan e risponde "hai ragione, visto che dobbiamo mangiare insieme tanto vale presentarci. Piacere il mio nome è Thurin.

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Siede accanto a voi un bellissimo giovane dalla pelle chiara . I suoi biondi e mossi capelli lunghi scendono lungo le spalle e gli splendidi occhi del giovane

vi scrutano penetrando dirretamente i vostri occhi, occhio sinistro del giovane e azzurro tetro come il ghiaccio il destro verde smeraldo.

Non sembra avere armi con se, gli abiti sono leggeri e privi di rinforzi di metallo: alla cintola ha legato un paio di borse, sfarzosi viola molto apparisceti sono i colori ella fattura dei suoi vestiti.

Alzando la mano destra con gli occhi socchiusi ed il mento fa poi passare la mano fra i capelli sogghigna prima d'incominciare a parlare con un tono di voce che ricorda un attore in scena "oste preferirei esser servito da una gentil donzella ma comunuqe se non può ovviare a quessta mia preferenza la pregherei di portarmi del vino da poter offrire ai miei commensali e il piatto del giorno... ah porti un vino di buona qualita... oste" rivolgendosi al timido elfo "che fà? ha perso la voce? o tra voi selvaggi si parla in codesto modo... e poi potrebbe darsi una ripulita il suo odore mi ricorda quello di una stalla."Poi si rivolge a Neithan: "Approposito il mio nome è Dorian, Dorian Goodman." Con un sorriso sardonico e avvicidandosi con la testa all'elfo da un occhiata di sfuggita a gli altri commensali e poi si guarda in cerca di qualcosa o di qualcuno.

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Il gruppo è seduto su un tavolo di legno di medie dimensioni. La disposizione del gruppo è ... a vostra scelta(Il DM non muove i Personaggi) .

Il grasso locandiere risponde a tutti con "Aspettate! Ci penserà mia moglie a servirvi" si gira per aprire una porta dietro il bancone e dalla porta che da sulla cucina si vede una donna piccola e tozza, la donna esce dalla cucina dopo il richiamo del locandiere "Angela!" .

Viene da voi questa piccola donna tarchiata chiamata Angela, i suoi capelli sono bruni e ha gli occhi chiari ma non è capace di affascinarvi più di tanto, infatti assomiglia ad un nano... gli manca la barba e poteva essere scambiata per un membro di quella stirpe.

Angela vi dice "Vi porterò subito un pò di cinghiale, patate e birra...è il pasto che dò oggi a tutti. In cambio mi dovete 1 moneta d'argento a testa."

Nel frattempo entra in locanda un uomo albino dalla carnagione pallida, l'uomo vi fissa per un pò restando sull'uscio. E' equipaggiato come un guerriero, notate sul fodero la sua spada e che indossa un armatura in maglia di ferro.

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L'elfo mal vestito, alle parole di Dorian, alza lo sguardo, e notate il verde profondo dei suoi occhi. Con fare calmo ma serio, sempre con voce relativamente bassa, fa: "Meglio selvaggio che schiavo degli altri...". Poi mentre sta per finire di parlare, si guarda lentamente intorno, e sofferma lo sguardo sull'albino appena entrato. Mentre lo scruta pronuncia una frase dal tono sentenzioso, come se la stesse dicendo a se stesso, sottovoce: non è in comune.

E terminata fa una sorta di riso, si volta verso Neithan e dice:"Il mio nome è Marlys".

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Dorian si sofferma a guardare tra i berserk che popolano la locanda lancia un sorriso seducente e uno sguardo ammaliante, poi rivolge lo sguardo alla bassa e tozza umana che li sta servendo,la guarda con uno sguardo sdolcinato"è sempre un piacere esser serviti da vostra grazia".

Poi rivolge le sue attenzioni Marlys con un ghiggno "Mi fa piacere che anche se selvaggio a buon senso dell'umorismo".

Si mette a fissare l'uomo dalla pallida carnagione che si avvicina a loro"mi scusi uomo dalla candida carnagione per caso a qualche problema con ME o con i qui presendi seduti a questo tavolo" usando un tono di voce spavalda e passandosi una mano tra i capelli.

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Gaart ringrazia la donna e dice "no no non si preoccupi...sono certo che si tratti di un semplice malinteso" concludendo con un bel sorriso tenendo le mani sul tavolo...all'avvicinarsi dell'uomo pallido si volta verso di lui senza dire una parola mostrando sempre il suo solito sorriso innocente...

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La frase che in precedenza è stata detta dal mio PG che non era in comune è riportata qui sotto, ma può essere letta soltanto da chi conosce l'elfico (ho l'autorizzazione del DM).

Spoiler:  
"Peccato che quelli così devono sempre finire male..."

Alla luce di quanto sentito (sò l'elfico) mi vedo costretto a cabiare cio che prima avevo scritto perchè avrei capito le parole di Marlys:

Poi rivolge le sue attenzioni Marlys con un ghiggno "Mi fa piacere che anche se selvaggio a buon senso dell'umorismo".

Rispondo in elfico alle parole di Marlys,Dorian guarda intensamente l'elfo dai sudici capelli

Nota:leggere solo se si conosce la lingua elfica

Spoiler:  
"Vedo che mi sbagliavo su di lei... in fondo noto dell'ammirazione nelle sue parole... probabilmente lei è più acuto di tutti i qui presenti."
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Marlys, una volta distolto lo sguardo dall'albino come se non vi fosse niente di rilevante, osserva Dorian con un filo di incredulità insieme ad una sorta di curiosità: è come se le parole da lui pronunciate lo avessero scosso, come se non si fosse aspettato nemmeno una risposta. Poi lentamente, e assumendo apparentemente una qualche meggiore familiarità con la situazione, porta le mani, sempre congiunte, sul tavolo, e il suo sguardo compie un percorso che si sofferma ad ogni volto dei seduti al tavolo, quasi incuriosito dalla situazione presentatasi e come cercando ed aspettandosi qualcosa dagli altri che a quanto pare non accade. Poi riporta gli occhi a Dorian e dice (in comune): "Forse anche io ti avevo giudicato un pò troppo superficialmente. Spero che col tempo non debba ricredermi, anche se temo che sarà così", usando un tono un pò altezzoso ed inquisitorio.

Rivolge un'ennesimo sguardo all'albino in avvicinamento, e poi si rivolge ad Angela, cambiando quasi improvvisamente carattere, e provocatoriamente le dice "Che succede, siamo troppo poco consueti o troppo poco ubriachi per poterci considerare brav'uomini??? La prego, può pensare quello che vuole, più che chiederle di credere alle mie parole non posso far altro, ma mi faccia il favore di portarmi il cibo, che comincio a sentirmi inconciliabile con questo posto...". Tira fuori da una piccola borsa da cintura di pelle consumata una moneta d'argento, e la fa strisciare fino al centro del tavolo con un dito.

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