Vai al contenuto

Del perchè D&D mi piace cosi tanto


ganpal

Messaggio consigliato

Salve a tutti!

Ho iniziato la mia avventura di D&D quasi un anno fa, e prima di questa esperienza non avevo mai provato nessun altro GdR... praticamente "vergine" da quel punto di vista :lol:

Contestualmente in questo periodo, al termine di ogni avventura, il nostro master ci ha fatto provare altri GdR come: non cedere al sonno, polaris, e un sistema di gioco chiamato white rabbits: tutti cmq basati sul conflict resolution. Nonostante con questi GdR mi sia molto divertito e trascorso belle serate, non mi hanno dato le stesse emozioni di D&D.

Scopo di questo topic, è capire cosa renda così appassionante questo gioco di ruolo. Quindi mi farebbe piacere conoscere le vostre opinioni.

A mio parere, una particolarità di D&D che lo rende così diverso dagli altri sistemi, è l'identificazione del giocatore col pg: una parte fondamentele del gioco stesso si svolge infatti al di fuori delle sedute col master: quanti di voi avranno svogliato tutti i manuali esistenti alla ricerca di incantesimi, talenti, cdp, per costruire la build del proprio pg? Alla fine ci si affeziona inevitabilmente alla propria "creazione" e si vince e si soffre con essa durante le sessioni.

Avrei altre motivazioni da addurre, ma mi piacerebbe prima sentire i vostri pareri, magari anche per dare una forma migliore a pensieri che non sono ancora ben in grado di definire.

Spero partecipiate numerosi a questa discussione. :bye:

Link al commento
Condividi su altri siti


ciao,

personalmente non condivido questa passione per D&D perchè lo vedo troppo poco ruolistico e troppo buildico.

In ogni caso è stato anche il mio primo gdr ed ammetto che un punto a favore ce l'ha, la possibilità di poter già vedere realizzato il tuo pg.Le abilità, i talenti, ecc , ecc son sicuramente molto divertenti da cercare ma purtroppo questo è a mio avviso la sua più grande pecca.

Link al commento
Condividi su altri siti

A mio parere, una particolarità di D&D che lo rende così diverso dagli altri sistemi, è l'identificazione del giocatore col pg: una parte fondamentele del gioco stesso si svolge infatti al di fuori delle sedute col master:

D&D non è l'unico sistema che identifica il giocatore col PG, neanche tra i new wave. Anche Agon identifica un giocatore con un PG, anche Cani nella Vigna lo fa, Polaris è un'eccezione perché è fatto in quel modo strano che è sì divertente, ma mi ha lasciato enormemente perplesso, tanto che non penso ci vorrei mai giocare più di una volta ogni tot.

quanti di voi avranno svogliato tutti i manuali esistenti alla ricerca di incantesimi, talenti, cdp, per costruire la build del proprio pg? Alla fine ci si affeziona inevitabilmente alla propria "creazione" e si vince e si soffre con essa durante le sessioni.

Una volta lo facevo, perché mi divertivo ad andare a cercare cose carine e metterle insieme per vedere cosa succedeva.

Poi però il buildare è diventata una cosa da pro e alla fine l'unico modo oggettivamente giusto di farlo è seguire un certo set di regole alla faccia dei tuoi gusti personali, con l'aggravante che se non ti adatti muori (letteralmente). Da allora mi rifiuto di giocare con chiunque prenda sul serio il concetto di ottimizzazione.

Avrei altre motivazioni da addurre, ma mi piacerebbe prima sentire i vostri pareri, magari anche per dare una forma migliore a pensieri che non sono ancora ben in grado di definire.

A me piace l'idea di un fantasy eroico con un sistema cresciuto su una base da wargame, quindi mi piacciono i combattimenti tattici messi in un contesto tale da poterci cucire intorno tutto ciò che ha a che fare col gioco di ruolo.

Ovviamente a me piace la quarta edizione.

Link al commento
Condividi su altri siti

Io mi sono sempre divertito molto con D&D, ma anche con tanti altri giochi di ruolo. Trovo che la questione del "poco ruolistico" dipenda poi più da con chi e come giochi che dal regolamento. Però se per ruolistico intendi in realta narrativo alla sono d'accordo.

D&D (parlo almeno della terza e terza e mezzo) è molto "rigido" sul ruolo da interpretare (non parlo del combattimento): cosa il pg sa e non sa fare dipende dalla sua costruzione, c'è poco da fare.

Io personalmente sono sempre (o quasi, sempre è esagerato) riuscito a giocare con un buon livello di interpretazione, con i giusti (pochi) combattimenti, per questo non ho mai incontrato i problemi che ha dato Mokuren (con cui sono d'accordo). Io mi sono divertito a fare il guerriero umano come il semplice bardo, senza sentire il bisogno di costruire dei build assurdi solo perchè sono *forti*.

Poi sono stato anche fortunato che il mio master era piuttosto severo nello scartare qualsiasi build sfruttasse errori concettuali o regolette "assurde".

Una cosa unica però D&D ce l'ha: Lo spessore del manuale di base (i tre core insieme) ed il numero di regole :P

Link al commento
Condividi su altri siti

io penso che le regole di D&D non limitino l'interpretazione , anzi servono a renderla più reale..ovviamente mi riferiscono alle regole dei tre manuali principali: del giocatore, dei mostri e del dungeon master.Basti pensare all'impostazione del barbaro o meglio ancora del berserker furioso; in cui sono proprio le regole a dare uno spessore interpretativo al pg.Finanche i punteggi di caratteristica ti aiutano a dare una chiave di lettura ruolistica, per non parlare delle abilità...fare un eroe capace di fare tutto non ha senso e sarebbe anche brutto da interpretare a mio parere. quindi sono d'accordo nel dire che le regole di D&D sono un qualcosa in più che lo rendono più affacinante rispetto ad altri GdR

Link al commento
Condividi su altri siti

Basti pensare all'impostazione del barbaro o meglio ancora del berserker furioso; in cui sono proprio le regole a dare uno spessore interpretativo al pg.

Peccato che il BF abbia lo spessore interpretativo di un sasso morto.

quindi sono d'accordo nel dire che le regole di D&D sono un qualcosa in più che lo rendono più affacinante rispetto ad altri GdR

Esistono giochi altrettanto validi ed altrettanto divertenti, a partire da paranoia e toons.

Link al commento
Condividi su altri siti

Esistono giochi altrettanto validi ed altrettanto divertenti, a partire da paranoia e toons.

O, se vogliamo restare sul regolisticamente "intenso", Exalted, Shadowrun, HERO. BESM è meno intenso ma comunque valido, Mutants & Masterminds e altre varianti del T20 se vogliamo restare sul d20.

Di roba ce n'è a pacchi. 3:16, Maid RPG, Lesbo Jet Fighters...

Link al commento
Condividi su altri siti

Salve a tutti!

Ho iniziato la mia avventura di D&D quasi un anno fa, e prima di questa esperienza non avevo mai provato nessun altro GdR... praticamente "vergine" da quel punto di vista :lol:

Contestualmente in questo periodo, al termine di ogni avventura, il nostro master ci ha fatto provare altri GdR come: non cedere al sonno, polaris, e un sistema di gioco chiamato white rabbits: tutti cmq basati sul conflict resolution. Nonostante con questi GdR mi sia molto divertito e trascorso belle serate, non mi hanno dato le stesse emozioni di D&D.

Scopo di questo topic, è capire cosa renda così appassionante questo gioco di ruolo. Quindi mi farebbe piacere conoscere le vostre opinioni.

A mio parere, una particolarità di D&D che lo rende così diverso dagli altri sistemi, è l'identificazione del giocatore col pg: una parte fondamentele del gioco stesso si svolge infatti al di fuori delle sedute col master: quanti di voi avranno svogliato tutti i manuali esistenti alla ricerca di incantesimi, talenti, cdp, per costruire la build del proprio pg? Alla fine ci si affeziona inevitabilmente alla propria "creazione" e si vince e si soffre con essa durante le sessioni.

Avrei altre motivazioni da addurre, ma mi piacerebbe prima sentire i vostri pareri, magari anche per dare una forma migliore a pensieri che non sono ancora ben in grado di definire.

Spero partecipiate numerosi a questa discussione. :bye:

Mi sembra che tu abbia confrontato D&D solo con giochi tutti di uno stile ben preciso (quei new wave "a conflitti"). Mi sembra semplicemente che ti piaccia il GdR più "tradizionale". D&D non è l'unico, naturalmente. Esempi alla rinfusa (è una lista molto incompleta): Il richiamo di Cthulhu, Pathfinder, Il mondo di Eymerich, Myhtos, Sine Requie, Barbarian, Le storie del Vagabondo Galleggiante.

Ne so meno in materia, ma mi pare ci siano anche giochi new wave più orientati a questo aspetto...

:bye:

Link al commento
Condividi su altri siti

O, se vogliamo restare sul regolisticamente "intenso", Exalted, Shadowrun, HERO. BESM è meno intenso ma comunque valido, Mutants & Masterminds e altre varianti del T20 se vogliamo restare sul d20.

Di roba ce n'è a pacchi. 3:16, Maid RPG, Lesbo Jet Fighters...

Oh, santi numi. Voglio assolutamente LJF. Lo scarico subito. Adoro queste trashate (ricordiamo il mitico Maschiacce Armate Pesantemente come simbolo dell'intera produzione rpg trash :D)

Link al commento
Condividi su altri siti

Finanche i punteggi di caratteristica ti aiutano a dare una chiave di lettura ruolistica, per non parlare delle abilità...fare un eroe capace di fare tutto non ha senso e sarebbe anche brutto da interpretare a mio parere.

In teoria è così, in pratica poi troviamo giocatori che si rifiutano di mettere meno di 14 alla Cos "perché è la statistica più importante", e che ti sbeffeggiano se dai 13 di forza al tuo mago (mago non vuol dire per forza mozzarella) :lol:

Scherzi a parte, se ti piace D&D per le caratteristiche che dici potrebbero piacerti anche altri giochi di questo tipo, tipo GURPS.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Supermoderatore

Tralasciando LJF e simili (:rolleyes1), mi pare che siamo tutti OT dal momento che si richiedevano gli aspetti positivi di D&D; senza contare che mi state bistrattando il giochino preferito. Quando si dice:

l'unico modo oggettivamente giusto di farlo è seguire un certo set di regole alla faccia dei tuoi gusti personali, con l'aggravante che se non ti adatti muori (letteralmente). Da allora mi rifiuto di giocare con chiunque prenda sul serio il concetto di ottimizzazione.

non si tiene conto del fatto che in ogni "wargame" con un minimo di spessore regolistico fa una fine del genere. Tra l'altro non è neanche così vero, e sono pronto a provarlo, dal momento che non serve essere Wazabo, o Blackstorm (:-p) per fare un buon pg utile al gruppo, e a meno di voler ruolare Pun Pun o uno Shadowcraft Mage con Arcane Disciple (luck), il "certo set di regole" è dato solamente dal buon senso e dall'esperienza.

Ricordo anche che D&D è un gioco di gruppo, e si dovrebbe giocare con spirito di squadra, senza rodersi il fegato se "il mago fa più danni di me", fintanto che ognuno ricopre un proprio ruolo di una certa utilità.

Inoltre la componente interpretativa è totalmente a uso e consumo dei giocatori e del DM, nel senso che limitazioni di sorta non sono nel gioco, ma nelle intenzioni e nel tipo di campagna a cui si partecipa.

In teoria è così, in pratica poi troviamo giocatori che si rifiutano di mettere meno di 14 alla Cos "perché è la statistica più importante", e che ti sbeffeggiano se dai 13 di forza al tuo mago (mago non vuol dire per forza mozzarella) :lol:

L'esempio della costituzione è quello meno calzante (imho), comunque tutti questi problemi sono relativi ai giocatori, e non al gioco; se mi trovassi al tavolo di gioco con un giocatore che mi sbeffeggia per le mie caratteristiche lo caccerei a calci, o me ne andrei io.

In definitiva, D&D piace perché è oggettivamente un bel gioco; è il preferito di molti perché spesso si comincia con D&D e quindi è in un certo senso il "primo amore" (passatemi il paragone), ma esistono molti giochi altrettanto validi, o anche più validi di D&D sotto vari aspetti.

Personalmente ci sono affezionato, ormai è come un vecchio amico con cui non mi annoio mai, ma soprattutto mi piacciono troppo i FR :rolleyes1

Link al commento
Condividi su altri siti

Tralasciando LJF e simili

Ma che, sono tutt'altro che da tralasciare!

non si tiene conto del fatto che in ogni "wargame" con un minimo di spessore regolistico fa una fine del genere. Tra l'altro non è neanche così vero, e sono pronto a provarlo, dal momento che non serve essere Wazabo, o Blackstorm (:-p) per fare un buon pg utile al gruppo, e a meno di voler ruolare Pun Pun o uno Shadowcraft Mage con Arcane Disciple (luck), il "certo set di regole" è dato solamente dal buon senso e dall'esperienza.

Ricordo anche che D&D è un gioco di gruppo, e si dovrebbe giocare con spirito di squadra, senza rodersi il fegato se "il mago fa più danni di me", fintanto che ognuno ricopre un proprio ruolo di una certa utilità.

Peccato che sia perfettamente possibile creare un personaggio incapace di contribuire in alcun modo in situazioni che non siano fatte apposta per non farlo sentire inutile (e anche lì...), e che questo possa succedere senza neanche sforzarsi, o accorgersene.

Tipo il guerriero puro di livello 20, o non preparare celerity, o non andare in giro con oggetti che aumentano le caratteristiche primarie a palla (che sono oltretutto tra i più economici, non capisco perché), o dimenticarsi di comprare la belt of battle. O prendere arma focalizzata.

Inoltre la componente interpretativa è totalmente a uso e consumo dei giocatori e del DM, nel senso che limitazioni di sorta non sono nel gioco, ma nelle intenzioni e nel tipo di campagna a cui si partecipa.

Su questo siamo tutti d'accordo.

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Premetto che d&d 3.5 è l'unico gdr a cui io abbia giocato seriamente. Dopo le prime due sessioni di 4ed ero troppo sconvolto per continuare e ho solamente sfiorato giochi come Vampiri, The Call of Ctulhu, Sine Requie.

Che posso dire? A me piace.

Mi piace perchè è posto nel mio contesto ideale: se voglio essere libero di sognare preferisco essere un elfo o un umano in un'ambientazione medievale piutosto che un essere fantascientifico o Topolino, tanto per citarne due.

Mi piace perchè ha una marea di sfumature e di spunti che non ho mai trovato in altri giochi: sarà per la miriade di manuali che sono stati scritti? Intanto ci sono.

Mi piace il sistema a classi e livelli, oltre che le cdp. Mi piace il senso di soddisfazione che si prova nel vedere crescere il proprio pg.

Mi piace perchè quando ci gioco mi diverto, il giorno in cui non mi divertirà più vorrà dire che forse ha smesso di piacermi.

Ci sono anche diverse cose che non mi piacciono, su alcune ci passo volentieri sopra, altre le modifico a mio piacimento mentre masterizzo, non penso che qualcuno possa negarmelo.

In ogni caso è un mondo talmente grande e vario che a mio parere non può non piacere, al massimo può stufare dopo anni e anni, come ogni cosa tra l'altro.

Rimane il fatto che se in un gruppo tutti vogliono buildare e diventare i più forti della terra possono farlo, se in un altro gruppo vogliono fare tutti i contadinotti è permesso pure questo. Insomma, lo scopo del gioco è divertirsi, chi non si diverte con d&d è libero di provare tutti i giochi che vuole, però dà un po' fastidio quando qualcuno cerca di imporre il suo pensiero con la forza sugli altri.

In ogni caso, chiunque può criticarmi d&d, tanto io continuo a giocarci e sono felice così :-D

p.s: e questo non vuol dire che io non sia disposto a provare altro, ma d&d (3.5 ovviamente!!) rimane per me una pietra miliare.

Link al commento
Condividi su altri siti

Io, come master, vedo il discorso della forsennata ricerca alla build "più sgrava/forte" come veramente poco sensato. Perchè alla fine è il master che crea le avventure, e se è bravo le fa su misura per i giocatori: pone le sfide che vuole, più o meno difficili e negli ambiti più svariati.

Detto questo è appunto la flessibilità data dal sistema di gioco al master che mi fa veramente piacere giocare a D&D; ogni campagna o sessione può essere (a volte più, a volte meno) diversa dalle altre, perchè l'unica limitazione sono la fantasia dei giocatori e del master.

Poi magari questo è valido per ogni gioco di ruolo, ma vabè (non sto paragonando D&D ad altri giochi :-D)

Link al commento
Condividi su altri siti

Bastano 10 motivi?

Ok! A me personalmente piace D&D perchè:

1) ci sono affezionato in quanto mio primo gioco di ruolo nonché sistema di gioco usato nelle mie grandi campagne storiche.

2) è vario e aperto a moltissime possibilità di storie, di mondi, di scenografie, di tipologie di avventure e di interpretazioni.

3) è fantasy e tendenzialmente eroico, e questo incontra i miei gusti.

4) alcune sue edizioni (non la 4a purtroppo) permettono anche un discreto adattamento narrativo, secondo quelli che sono i miei gusti, verso la costruzione di un mondo vivo e funzionante.

5) ha delle regole corpose e questo, per quanto spesso possa essere un difetto, è utilissimo per "legittimare" le storie che creo insieme ai mei giocatori (per poter dire insomma che non ce le siamo solo "raccontate", ma che è proprio..."accaduto così"). Tuttavia non è eccessivamente tabelloso, realistico al dettaglio e regolisticamente impastoiante (detesto troppa attenzione al dettaglio che rende tutto burocratico e pesante).

6) in quanto gioco tradizionale dà a me come master il potere e gli strumenti per vegliare sulla bellezza della storia e per trarne soddisfazione quando riesco nel mio intento di renderne protagonisti i miei giocatori.

Mi permette inoltre di liberare la mia fantasia creativa generando belle e avvincenti avventure.

7) permette volendo di creare avventure cortissime ma anche campagne lunghissime e vere e proprie saghe concatenate (con peraltro possibilità di evoluzioni incredibili nella storia, nelle relazioni, nella personalità, nel potere, nell'importanza e nella scheda del personaggio e del mondo che lo circonda).

8) permette abbastanza di valorizzare contemporaneamente diversi obbiettivi di gioco quali il desiderio competitivo della sfida, le occasioni di interpretazione drammatica, la co-costruzione di una bella storia, il piacere nella costruzione ottimizzata del proprio personaggio man mano che sale di livello.

9) permette ai giocatori, se è ciò che vogliono, di vivere l'avventura calati del mondo fantastico e concentrati unicamente sul proprio personaggio, senza che abbiano responsabilità o strumenti di intervento sulla narrazione che vadano oltre i confini del proprio PG.

10) è un gioco piuttosto famoso e quindi i miei giocatori possono incontrare più facilmente appassionati del loro stesso (per quanto gli stili possano essere diversissimi) gioco.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Supermoderatore

Peccato che sia perfettamente possibile creare un personaggio incapace di contribuire in alcun modo in situazioni che non siano fatte apposta per non farlo sentire inutile (e anche lì...), e che questo possa succedere senza neanche sforzarsi, o accorgersene.

Cosa possibile in ogni altro gioco. Senza un minimo di esperienza e cognizione di causa è possibile, non solo in D&D, che il proprio personaggio risulti poco utile in combattimento; il che oltretutto potrebbe non essere un problema per chi, ad esempio, decide di focalizzarsi nelle interazioni sociali e/o altre parti del gioco off-combat.

Tipo il guerriero puro di livello 20

Che comunque avrà una sua utilità con i suoi 18 o più talenti, a meno che nello sceglierli non si sia bendato gli occhi puntando il dito a caso. Tra quei talenti ci sarà un banale Sbilanciare Migliorato, Disarmare, Lottare o diosolosacosa che possono rendere il guerriero decisamente noioso; tra l'altro il guerriero è il bersaglio preferito degli incantesimi di supporto del mago, e spesso le classi di prestigio forniscono bonus irrilevanti o inutili rispetto ai buff dei caster.

o non preparare celerity

Basta non implementarlo, o non implementare Quick Recovery.

o non andare in giro con oggetti che aumentano le caratteristiche primarie a palla (che sono oltretutto tra i più economici, non capisco perché), o dimenticarsi di comprare la belt of battle. O prendere arma focalizzata.

Vedi però fondamentalmente un personaggio che vuole avere una certa utilità in combattimento, anche a livello di interpretazione cercherà di sviluppare una sua tattica personale di combattimento che possa servire a qualcosa. Non è che, io barbaro, siccome non mi piace avere oggetti di potenziamento alla Forza, allora cerco di evitarli e trovare altri modi per far più danno; dall'altra parte non è neanche vero che una belt of battle o una cintura della forza +4 facciano una differenza abissale, di certo aiutano ma non sono indispensabili.

Ora devo scappare, a dopo :bye:

Link al commento
Condividi su altri siti

non si tiene conto del fatto che in ogni "wargame" con un minimo di spessore regolistico fa una fine del genere. Tra l'altro non è neanche così vero, e sono pronto a provarlo, dal momento che non serve essere Wazabo, o Blackstorm (:-p)

Ma perchè finisco sempre in mezzo :P

Ricordo anche che D&D è un gioco di gruppo, e si dovrebbe giocare con spirito di squadra, senza rodersi il fegato se "il mago fa più danni di me", fintanto che ognuno ricopre un proprio ruolo di una certa utilità.

Io direi: "finchè si sentono tutti utili e si divertono".

Peccato che sia perfettamente possibile creare un personaggio incapace di contribuire in alcun modo in situazioni che non siano fatte apposta per non farlo sentire inutile (e anche lì...), e che questo possa succedere senza neanche sforzarsi, o accorgersene.

Questo succede, però, con una marea di giochi.

Io, come master, vedo il discorso della forsennata ricerca alla build "più sgrava/forte" come veramente poco sensato.

E' un esercizio di stile. Io mi diverto ocme un bambino a cercare certi tipi di ottimizzazioni, ma questo non limita la mia interpretazione. Basta essere coscienti del fatto che il super power si, fa tanto figo, ma alla fine, se l'unica cosa che fai è tirare il dado per vedere se massacri, tanto vale mettere alla tua sedia un generatore random e tanti saluti...

Perchè alla fine è il master che crea le avventure, e se è bravo le fa su misura per i giocatori: pone le sfide che vuole, più o meno difficili e negli ambiti più svariati.

Assolutamente. Uno dei pregi di dnd è la scalabilità: mentre in exhalted, per dire, sei un dio e basta, in dnd puoi anche esser eun tipo che si trova in qualcosa di più grande di lui.

Link al commento
Condividi su altri siti

Questo succede, però, con una marea di giochi.

Oh, sì, è verissimo: anche Exalted ha un sacco di newbie traps e passaggi obbligati, indipendentemente da quali possano essere le tue preferenze, e rendendo assolutamente indispensabili delle scelte che vengono, di per sè, spacciate come una questione di gusti.

Solo che non mi piace.

Assolutamente. Uno dei pregi di dnd è la scalabilità: mentre in exhalted, per dire, sei un dio e basta, in dnd puoi anche esser eun tipo che si trova in qualcosa di più grande di lui.

Dipende da cosa intendi per scalabilità.

Nella 3.x, un personaggio di livello 1 muore contro un gatto, mentre uno di livello 20 può annichilire piani e crearne altri schioccando le dita. O morire contro un ***** di livello 7, dipende dalla classe e se sei buildato o meno (lol).

Nella 4 la scala è più ristretta, nel senso che non solo i numeri ma anche le possibilità immediate, di per sé, non sballano così tanto. A livello 9 non ci si teletrasporta da un continente all'altro, però c'è una scalabilità di "base" per cui, se sei di livello 12, sei a un determinato livello di potere generico indipendentemente dalla tua build, cosa che nelle precedenti edizioni non succede (vedi chierici di livello 9 che battono guerrieri di 20).

In Exalted non ci sono livelli, ma due solari da 0 px possono essere radicalmente diversi e capaci in molti campi, stessa cosa per due solari da 200 px. La scala c'è, ma chiaramente la premessa del gioco è "sei un ******o semidio" quindi, beh, di cosa ci stupiamo?

In molti sistemi "a punti", come GURPS, BESM o HERO, due personaggi creati con lo stesso ammontare possono essere completamente diversi tra di loro, anche molto diversamente "potenti", ed è un divario che si accentua enormemente più aumentano i punti a disposizione.

D&D scala a livelli, ma francamente non mi piace il modo schizofrenico in cui lo fa nella 3.x, perché "personaggio di livello 10" vuol dire tutto o niente: se è stato buildato a puntino può essere un mostro, come può essere normale, mediocre, competente, un imbecille patentato o qualunque altra cosa.

Link al commento
Condividi su altri siti

Bastano 10 motivi?

Ok! A me personalmente piace D&D perchè:

1) ci sono affezionato in quanto mio primo gioco di ruolo nonché sistema di gioco usato nelle mie grandi campagne storiche.

2) è vario e aperto a moltissime possibilità di storie, di mondi, di scenografie, di tipologie di avventure e di interpretazioni.

3) è fantasy e tendenzialmente eroico, e questo incontra i miei gusti.

4) alcune sue edizioni (non la 4a purtroppo) permettono anche un discreto adattamento narrativo, secondo quelli che sono i miei gusti, verso la costruzione di un mondo vivo e funzionante.

5) ha delle regole corpose e questo, per quanto spesso possa essere un difetto, è utilissimo per "legittimare" le storie che creo insieme ai mei giocatori (per poter dire insomma che non ce le siamo solo "raccontate", ma che è proprio..."accaduto così"). Tuttavia non è eccessivamente tabelloso, realistico al dettaglio e regolisticamente impastoiante (detesto troppa attenzione al dettaglio che rende tutto burocratico e pesante).

6) in quanto gioco tradizionale dà a me come master il potere e gli strumenti per vegliare sulla bellezza della storia e per trarne soddisfazione quando riesco nel mio intento di renderne protagonisti i miei giocatori.

Mi permette inoltre di liberare la mia fantasia creativa generando belle e avvincenti avventure.

7) permette volendo di creare avventure cortissime ma anche campagne lunghissime e vere e proprie saghe concatenate (con peraltro possibilità di evoluzioni incredibili nella storia, nelle relazioni, nella personalità, nel potere, nell'importanza e nella scheda del personaggio e del mondo che lo circonda).

8) permette abbastanza di valorizzare contemporaneamente diversi obbiettivi di gioco quali il desiderio competitivo della sfida, le occasioni di interpretazione drammatica, la co-costruzione di una bella storia, il piacere nella costruzione ottimizzata del proprio personaggio man mano che sale di livello.

9) permette ai giocatori, se è ciò che vogliono, di vivere l'avventura calati del mondo fantastico e concentrati unicamente sul proprio personaggio, senza che abbiano responsabilità o strumenti di intervento sulla narrazione che vadano oltre i confini del proprio PG.

10) è un gioco piuttosto famoso e quindi i miei giocatori possono incontrare più facilmente appassionati del loro stesso (per quanto gli stili possano essere diversissimi) gioco.

devo dire che l'intervento di magnifico sire è quello che è risultato per me più costruttivo e che ha dato una visione completa delle infinite possibilità di gioco di D&D...d'altro canto mi rendo conto che la mia conoscenza di gioco di ruolo non è ancora sufficiente ampia per poter fare dei paragoni adeguati; e questa discussione è stata quanto meno utile per trovare un indicazione per nuovi GdR da poter provare e che vadano incontro ai miei gusti.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account e registrati nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.
 

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo...