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Between the truth and the lies - Capitolo I: Neverwinter


RobbStark85

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@Mouldor:

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Avendo sentito parlare dello splendore di Waterdeep, ti sei inizialmente diretto verso la città, ma in una taverna leggermente fuori dai confini cittadini, ti sei imbattutto, mentre stavi intrattenendo gli avventori in cambio di vitto e alloggio, in una tua vecchia conoscenza; si trattava di un tuo vecchio datore di lavoro, che nonostante i tuoi cambiamenti fisici, ti ha riconosciuto nel manigoldo che gli ha rovinato la reputazione, prima mettendo incinta la figlia e poi narrando in tutte le salse la faccia che aveva fatto quando vi aveva scoperti. Imbufalito, lui e tre dei suoi sgherri hanno estratto le armi per toglierti la tua aria sognante ( oltre che la virilità ) ma sei riuscito a sgattaiolare via. Non volendo rischiare un altro incontro in città col nobile desideroso di vendetta, hai optato per dirigerti ancora più a nord, dopo aver sentito di qualche strano avvenimento che starebbe accadendo nella fin d'ora tranquilla Neverwinter. Arrivato alle poderosa mura cittadine, la guardia al cancello, seppur tentata dalla tua offerta di narrarne le gesta in una canzone, ti ha obbligato a depositare tutte le tue armi all'ingresso, ricevendo in cambio una ricevuta. Alla tua domanda su dove si trovasse un buon posto per sentire pettegolezzi...ehm, utili informazioni, ha risposto di dirigerti alla Taverna "Il serpente splendente", così chiamato in onore del fiume Never. L'atmosfera in città ti sembra abbastanza cupa, le guardie sembrano molto sul chi va là e la gente si affretta a rientrare in casa prima che scatti il coprifuoco. Ti stai dirigendo alla locanda mentre incroci lo sguardo con un uomo alto e robusto che ti sembra sperduto quanto te. Il simbolo sacro che porta orgogliosamente sul petto lo identifica come un paladino di Tyr
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La tua chierica guida, Seyll, che ha seguito i tuoi progressi, ha deciso che la tranquillità di Elventree non bastava più ad un anima come la tua; in un colloquio commosso, ti ha confidato di aver trovato in te se stessa da giovane e perciò comprende molto bene come il tuo spirito abbia voglia di essere messo alla prova. Alcuni esploratori elfi di superficie le avevano portato all'attenzione un caso che richiedeva di essere risolto; da qualche tempo a questa parte stavano scomparendo interi piccoli villaggi di elfi nei dintorni del Boschetto di Neverwinter; all'inizio si pensava ad attacchi di animali selvatici ma ormai le proporzioni stesse della cosa l'avevano escluso. Gli attacchi erano fulminei, e non lasciavamo mai superstiti, nemmeno fra anziani e bambini. Ti è stata quindi assegnata la missione di indagare su cosa stia succedendo a Neverwinter ( dove molti ranger esitano ad entrare per via della soffocante atmosfera cittadina ), anche per fare in modo che un eventuale successo contribuisca ad avvicinare ulteriormente gli elfi di Superficie a quelli nati nel Sottosuolo ma che considerano ormai parte di loro le foreste al Sole del Faerun. Durante uno degli ultimi attacchi, alcuni arcieri appostati hanno eliminato uno degli incursori; il soldato portava proprio il simbolo della città di Neverwinter, un mulinello d'aria, avvolto intorno ad una "N" bianca ricamato su una tunica azzurra indossata sotto la corazza. Non essendo stata formulata nessuna ufficiale dichiarazione di guerra, non sarai autorizzata ad usare la forza senza ragione, anche perchè quanto è successo per ora non è uscito dalla foresta, per evitare di dare un'impressione di troppa debolezza. Se riuscirai a trovare compagni che ti possano aiutare potrai tranquillamente unirti a loro, ma scegli col cuore e non dimenticare la tua missione. Poi distese la delicata mano sul tuo volto facendoti pervadere da una profonda pace, "Che la Signora della Danza possa proteggerti, e non dimenticare le Sue parole: "C'è un posto che ti spetta nei Reami di Superficie, nella terra della Grande Luce. Raggiungili in pace e torna a vivere sotto il sole, dove crescono gli alberi e i fiori". Nonostante sia ormai quasi una settimana che cammini, cercando di evitare l'attenzione e le strade trafficate, hai ancora nella mente le parole di augurio che Seyll ti ha rivolto prima di andare. Arrivata davanti alle mura alte quattro uomini ti presenti al posto di guardia col cappuccio calato sul volto; con la penombra il tuo viso risulta quasi invisibile e la guardia al cancello ti fa passare, ma solo dopo averti fatto consegnare le tue numerose lame e la balestra. Alla tua richiesta di un luogo di traffico dove sia possibile ottenere un pasto ed un letto, ti indirizza al "Serpente Splendente", così chiamato in onore del sinuoso fiume Never. Incamminandoti con grazia attiri gli sguardi di alcuni uomini che si affrettano a distogliere però le loro attenzioni dopo essere stati redarguiti dalle consorti. E' il crepuscolo e ti accorgi che l'aria in città non è affatto buona; sui visi della gente leggi paura e dubbio e molti si affrettano a rientrare a casa prima che inizi il coprifuoco imposto da Lord Nasher. Seguendo le indicazioni della guardia vedi l'insegna della taverna; davanti un bell'uomo alto e robusto sta spostando indeciso il peso del corpo da un piede all'altro. Il simbolo sacro che riesci a riconoscere lo identifica come un paladino di Tyr. Di fianco a lui, vedi giungere anche un ragazzo più minuto dell'altro uomo ma altrettanto affascinante; ti colpiscono i suoi occhi chiari che sembrano sempre ridere per qualcosa e la sua basetta destra che rende strano tutto il suo volto.
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La morte di Rommy ti bruciava ancora tantissimo, quando incontrasti una persona in difficoltà, sulla strada per Myth Drannor; doveva essere caduto da cavallo ed ora zoppicando non riusciva a difendersi da un branco di volpi selvatiche eccitate dalla possibilità di un buon pasto. Grazie alla tua abilità con la spada riuscisti a far fuggire le volpi e, mentre aiutavi a rialzarsi lo sfortunato cavaliere ti colpì il simbolo sacro che portava al collo; egli era un fedele di Tyr, e come te seguiva i dogmi del Dio Giusto. La sua vocazione però era la preghiera e difatti era stato da poco officiato chierico; in quel momento tu non sapevi quale fosse il tuo destino; non te la sentivi di tornare da tuo padre con un pugno di mosche in mano. Avresti dimostrato il tuo valore seguendo l'esempio del tuo mentore, e il compagno di fede che avevi soccorso, di nome Arturion, ti aprì uno spiraglio. Stava viaggiando verso Neverwinter, non esattamente un viaggio rapido, perchè rispondeva ad una chiamata di Lady Arybeth in persona; con discrezione ella aveva inviato a tutti i principali templi consacrati a Tyr una missiva che chiedeva a giovani chierici di raggiungerla a Neverwinter dove secondo la lettera, il Male si stava addensando, anche se non sapeva dare altri particolari su questa premonizione. C'era bisogno di uomini di fede che tenessero alto lo scudo della Legge nei confronti dell'avanzare dell'Entropia; Arturion aveva risposto con fervore, ma l'incidente gli aveva fatto capire che avrebbe preferito fare il viaggio con qualcuno, non essendo molto portato per le attività "guerresche"...Così decisi di accompagnarlo e nel cammino si formò fra di voi una solida amicizia fatta di tante cose in comune. Arrivati alle poderose mura esterne di Neverwinter, avevi fatto uno strano incontro. Mentre stavate consegnando le armi un guerriero riccamente abbigliato, con un lungo mantello porpora sulla schiena ti aveva inizialmente preso la spada con fare interessato dando l'impressione che non te l'avrebbe restituita molto volentieri come recitato sulla ricevuta. Ma poi si era accorto di Arturion che lo guardava stranito e aveva cambiato atteggiamento, consegnando alla guardia la tua spada e in più mettendosi a scrivere su una pergamena che ti aveva poi passato. Il foglio ti invitava nel Palazzo delle Guardie, considerandoti abile a arruolabile per quel ruolo vista la tua corporatura. Dopo essere entrati Arturion ti aveva invitato a seguirlo per pregare in compagnia nel Tempio di Tyr, ma avevi declinato l'offerta. Sentendo parlare le guardie ti eri diretto, dopo aver chiesto indicazioni, al "Serpente Splendente" la taverna più vicina; sentivi di poter servire al meglio ciò in cui credevi confrontandoti col mondo senza tenerlo fuori da un portone; senza contare che eri decisamente affamato. Il sole sta tramontando sul fiume lanciando riflessi ocra quando raggiungi la taverna. Sei indeciso però; non essendo molto pratico non sai se il tuo denaro potrà essere sufficiente, e quasi rimpiangi di non aver accettato l'offerta di Arturion. Per un attimo incroci lo sguardo con un ragazzo di qualche anno più giovane di te che sembra sorridere beffardo al mondo. Poi un'esile figura incappucciata compare dalla tua stessa direzione. Ti chiedi chi sarà mai e nel frattempo ti decidi ad oltrepassare la porta della taverna.
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Neverwinter, 29° giorno di Marpenoth, 1372 CV (Anno della Magia Selvaggia).

Le mura di Neverwinter vi guardano ostili, quando finalmente giungete al cospetto di esse; ciascuno di voi è qui per un motivo, ma le vostre sicurezze vacillano quando entrate nella città. E' il crepuscolo e voi questa notte sarete in un altro luogo straniero; il cielo dapprima terso, ora comincia a scurirsi col tramonto, e le nuvole che lentamente compaiono da nord sembrano quasi offuscare il vostro spirito per un attimo, come i dubbi che ora vi sorgono in mente.

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La ragazza vi squadra con aria di diffidenza, mentre asciuga il sangue ancora fresco sulla lama della scimitarra; improvvisamente sentite un richiamo d'allarme. Una pattuglia di guardie cittadine vi avvista e vi intima di fermarvi per essere consegnati nelle prigioni, a causa della vostra disobbedienza all'ordine di coprifuoco. La giovane donna muove delicatamente le mani a formare nell'aria un complicato disegno e vedete grossi rampicanti crescere improvvisamente dal terreno e avviluppare le gambe dei soldati della Guardia. Poi vi si rivolge con decisione: "Correte sciocchi, se non volete finire in cella. Prende sicura una direzione che a voi stranieri sembra buona come qualsiasi altra.

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