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D&D 4e : il punto di vista di un esperto di marketing


andrea15172

Messaggio consigliato

Vorrei proporvi un articolo su D&D 4e postato da un mio amico e giocatore di D&D sul suo blog, che analizza D&D 4e dal punto di vista della strategia di mercato . Buona lettura . Inutile dire che condivido in toto quanto scritto ( no , non l'ho pagato per scrivere ciò :-) )

Dungeons & Dragons Marketing

Oggi vorrei portarvi ad esempio un’azione di marketing con le palle. Un’azione che esprime a pieno la potenza del marketing sul potenziale economico di un prodotto: D&D ovvero Dungeons & Dragons, il primo gioco di ruolo di grande distribuzione.

Questo gioco non ha mai visto il suo splendore dal punto di vista della redditività come prodotto. Il fatto è che un GdR (gioco di ruolo) e la somma di regole, persone, fantasia. Solo un terzo di questi elementi è commercializzabile: le regole. In più il GdR non è un bene di consumo, con un manuale degli anni ottanta ci giochi per decine di anni se vuoi. La vecchia TSR ci ha provato a fare soldi su D&D ed ha dovuto vendere alla giovane Wizard of the Coast che ha avuto la sua fortuna con Magic (un gioco di sole regole, no fantasia, con espansioni indispensabili ogni 3 mesi). La WotC ha preso D&D come un prodotto con un brand affermato al quale però doveva essere data un forma profittevole, anche a costo di ridefinire l’essenza stessa del gioco. Dopo alcune prove, più o meno riuscite, ha finalmente sfornato un prodotto degno di un manuale di Marketing: Dungeons & Dragons Quarta Edizione, per gli amici D&D 4.0.

Nel marketing è fondamentale sapere cosa vuole il tuo acquirente di riferimento, ma soprattutto CHI è il tuo acquirente. La WotC ha scoperto che il target non è il giocatore storico di GdR, tipo me. Io i giochi di ruolo li gioco con un foglio di carta una matita dell’ikea, due dadi degli anni ottanta, e un master che si è inventato le regole e l’ambientazione. Il giocatore di ruolo medio ha un QI tale per cui per divertirsi con i suoi amici nerd spende pochissimo se non zero, non consuma quindi non è un buon target. D&D deve colpire un bersaglio molto più vulnerabile e propenso al consumo: l’adolescente. Questo la Wizard lo sa benissimo visto che spreme gli adolescenti con Magic da anni. L’adolescente ha caratteristiche tipo: inesperienza, suscettibilità, volontà di divertirsi vincendo piuttosto che interpretando un ruolo. D&D 4.0 risponde esattamente a queste necessità, il gioco è incentrato sul combattimento, è semplificato rispetto al precedente, in più introduce un concetto fondamentale per la massimazione del profitto: è la completa snaturazione del ruolo del master, da narratore e demiurgo, a semplice arbitro applicatore delle regole. Il giocatore può finalmente vincere senza che il Master possa obbiettare nulla. A questo si aggiunge una politica di accessori collezionabili, come miniature e mazzi di carte. L’acquisto del primo manuale diventa propedeutico all’acquisto di altro materiale, questo è fondamentale se si vuole spremere a fondo un brand così diffuso come D&D. Ci sarebbero tanti altri dettagli da elogiare ma vi ho già tediato abbastanza con questo post. Vi lascio sottolineando che con questa ultima uscita, quella che già era vissuta come una profonda frattura tra i giocatori di ruolo ed i Powerplayer (gli adolescenti vincofacile), ora è definitivamente uno scisma che ha generato due diverse realtà, in futuro probabilmente diranno che D&D il gioco di ruolo degli anni ottanta si chiama come D&D il gioco da tavolo, ma si tratta solo di un caso di omonimia.

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Attenzione uomini! Tutti ai vostri posti! Flame in arrivo, flame in arrivo!

Tornando seri, è chiaro: la 4^ edizione risponde a esigenze commerciali. Strizza l'occhio al giocatore di magic (e di videogame, aggiungo io) anche a costo di perderci qualcuno della vecchia guardia perché sa bene come questi abbia una propensione all'acquisto inferiore rispetto all'adolescente standard che-i-soldi-sembra-li-emetta-alla-mattina-sedendosi-sul-cesso-per-come-li-spende-e-poi-magari-a-scuola-ha-i-libri-aggratis-perché-il-paparino-lavora-in-nero-ma-vabbè-la-smetto-con-questa-tirata.

Anche il collezionista ha buone possibilità di spesa, ma difficilmente si sofferma su un solo genere, e in ogni caso i collezionisti sono pochi. Invece, i ragazzenti spendaccioni sono molti di più.

Alla fine, è sempre la stessa storia trita e ritrita: seguite l'odore dei soldi, e troverete la causa di tutto -o quasi.

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Attenzione uomini! Tutti ai vostri posti! Flame in arrivo, flame in arrivo!

Beh, per forza, quando uno esce con un'affermazione tipo:

Vi lascio sottolineando che con questa ultima uscita, quella che già era vissuta come una profonda frattura tra i giocatori di ruolo ed i Powerplayer (gli adolescenti vincofacile), ora è definitivamente uno scisma che ha generato due diverse realtà, in futuro probabilmente diranno che D&D il gioco di ruolo degli anni ottanta si chiama come D&D il gioco da tavolo, ma si tratta solo di un caso di omonimia

E' più che chiaro che sta facendo un rant cercando di usare una scusa come "marketing" per dargli più valore.

Che poi dal punto di vista commerciale questa edizione stia rendendo lo sanno anche i muri, lo hanno già detto tutti (muri compresi), mi sembra che si stia picchiando il cavallo morto per l'ennesima volta. Ormai è rimasta solo la sagoma.

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Concordo pure io con il discorso del rant, sarebbe stato più onesto.

Andiamo a vedere i punti che non mi convincono.

L'inesperienza ce l'ha chiunque voglia approcciare il gdr, mica solo gli adolescenti.

Credo anche che questo sia il difetto commercialmente maggiore dei GDR, che in italia e all'estero - paesi nordici esclusi, a quanto pare - soffrono di un prodotto che ha bisogno di gente che, come hai detto tu, indirettamente e direttamente: si prenda il peso di essere un demiurgo, mica la trovi al mercato gente che si prende una responsabilità del genere.

Quindi, magari, non è che stavi puntanto un po' troppo in alto?

Cioé: stavi veramente puntando commercialmente a trovare gente che si prendesse carico di un lavoro pesante come quello di creare un mondo, sistemare le regole che non andavano, crearle di nuove, a far divertire il prossimo - compito del DM secondo D&D 3 - ecc ecc?

Diamine, stai cercando una cerchia ristretta, molto ristretta di persone: commercialmente è un suicidio.

Infatti il gdr mainstream, in quanto a vendite, rispetto a settori come il boardgame - per non parlare dei videogame e delle console -, fa schifo.

Per me, personale parere, è un problema antecedente al marketing, se qualcuno progetta qualcosa per usufruitori esperti, forse c'è qualcosa che non va.

Sul vincere. Mica è solo D&D4. Anzi, ci sono giochi come Agon; 3:16 Carnage Amongs the stars; 1001 Nights; Geiger Counter, dove la componente competitiva è assolutamente centrale nel gioco; sono fatti da ragazzi degli anni settata che si divertivano con giochi degli anni ottanta e si giocano con dadi degli anni che vuoi e penne ikea.

Quindi? Mi si dirà l'ennesima volta che questo è un forum di D&D. Certo.

Il punto è che se c'è una cosa di design che non viene dal mainstream è appunto quella; anzi viene proprio da giochi che l'autore stappa la bottiglia se vende 1000 copie in cinque anni fanno festa.

Il giocatore può finalmente vincere senza che il Master possa obbiettare nulla.

Questa è la discussione sulla r0. I forum riguardanti l'rpg sono pieni di discussioni sulla r0, magari non questo, ma googola e ne trovi quanti ne vuoi: rpg regola zero, dovrebbero essere chiavi buone.

A te non può piacere che l'abbiano tolta, anche se danno consigli contrastanti in merito, ma ci sono giochi come Polaris che non hanno sta benedetta r0 e sono dei capolavori assoluti, roba per palati fini.

Aloa!

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Pur non amando la quarta edizione concordo con i pareri di fenna e Mok questa volta:

1) Un articolo così ai miei tempi ti faceva meritare un'insufficienza secca al corso di Marketing, banale e superficiale.

2) Anche i vecchi giocatori TSR (magari non i pigri italici) si son spesi i loro bei soldini la TSR finché D&D andava di moda i solidi li ha fatti eccome però ha subito la curva del mercato (così come le altre case storiche come la SJ). Ma devo spiegarle io queste cose ad un "esperto" di marketing? Oltre al fatto che la WotC era (è) una società sussidiaria della TSR (bastava leggere ddietro la copertina di AD&D) quindi non è che la prima non ci abbia guadagnato nulla nel cambio di logo (perché questo è stato non una cessione). Espertissimo il tipo...

3) Che il vecchio giocatore non è più un "target" lo si capiva benissimo ma perché scusa il vecchio giocatore di wargames al quale strizzava l'occho Gigax era il target della prima edizione di D&D? Il vecchio acquirente è rarissimamente un "target" in qualsiasi operazione di restiling di qualsiasi prodotto. Ma ci si arriva anche da soli che se si cambia si vuole CAMBIARE.

4) Il problema fondamentale della quarta edizione del DOVER COMPERARE contro il VOLER COMPERARE delle altre non è manco affrontato.

Conclusione. un articolo gratuito di cui posso forse condividere per simpatia gli intenti ma assolutamente scorretto e superficiale.

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Tutte le edizioni erano fatte per vendere, anche il prolificarsi ddelle ambientazioni di AD&D erano un modo per tentare d iattirare più clienti e vendergli roba nuova. L'unica differenza è che la 4° usa tecniche che funzionano maggiormente, sono più bravi ma l'intenzione è la stessa. Personalmente questo non è un problema perchè sono un collezionista e mi piace comprare tutto.. più roba c'è meglio è! L'unica cosa che spero è che non comincino a produrre robaccia, evitino il power creep e cose del genere.

Una critica ricorrente sul marketing poi non ha proprio senso: mettere cose interessanti sparse sui manuali. Veramente, chi può auspicare che escano manuali senza roba interessante?

Venendo poi all'articolo esso denota una mancanza di conoscenza del mondo ludico perchè certe affermazioni sono semplicemente false e tendenziose atte solo a fare una ennesima critica dell'edizione

è la completa snaturazione del ruolo del master, da narratore e demiurgo, a semplice arbitro applicatore delle regole.

non si tratta di snaturare bensì di sapere che il master può avere altri ruoli e ci sono fior fioere di giochi dove il master ha una valenza molto diversa da quella tradizionale. Giochi anche gratuiti (che quindi non hanno cambiato la figura del DM per vendere di più)!

E te lo dice uno a cui piace il master tradizionale, ma non per questo relego a secondo piano la figura innovativa, anzi!

Il giocatore può finalmente vincere senza che il Master possa obbiettare nulla.

Il compito del master, anche quello tradizionale, non è obbiettare sulla vincita del giocatore!! Qui si parla di costruire una storia dove i PG 9 volte su 10 vincono e che sia interessante. Il compito del DM è più sul secondo punto che sul primo

Ci sarebbero tanti altri dettagli da elogiare ma vi ho già tediato abbastanza con questo post.

suvvia, che ha scritto solo 10 righi! Se non sa che dire eviti di affrontare certi argomenti, se non ha voglia di ripetersi non faccia finta di aver parlato chissà quanto... come si fa a prendere sul serio un articolo del genere?

Vi lascio sottolineando che con questa ultima uscita, quella che già era vissuta come una profonda frattura tra i giocatori di ruolo ed i Powerplayer (gli adolescenti vincofacile)

non si può dare per scontato una affermazione del genere su un articolo che vuole essere "serio". Questa cosa non è affatto opinione comune e tentare di farla passare per tale è una :jester:

Il Powerplayer è un giocatore che ha un PG più forte della media e guarda un pò, questo è più facile da realizzarsi in 3°!

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Oltre al fatto che la WotC era (è) una società sussidiaria della TSR (bastava leggere ddietro la copertina di AD&D) quindi non è che la prima non ci abbia guadagnato nulla nel cambio di logo (perché questo è stato non una cessione). Espertissimo il tipo...

Solo una precisazione :

La TSR nel 1996 è fallita ed è stata acquistata dalla Wotc nel 1997 , la quale a sua volta è una sussidiaria della Hasbro

Da wikipedia:

TSR, Inc. was an American game publishing company most famous for publishing the Dungeons & Dragons role-playing game. The company was purchased in 1997 by Wizards of the Coast, which no longer uses the TSR name for its products.
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TSR/Wizard era un marchio preesistente fin da prima come puoi ben notare dalla prima edizione di AD&D nel 95. Ovviamente per fare il passaggio la TSR ha dovuto dichiarare il fallimento ma di fatto non cambiò nulla visto che la maggior parte dello staff rimase invariato.

Ma stiamo parlando di maarketing usando Wikipedia? Spero di no...

Come ho detto non condivido affatto questo capolavoro di superficialità tantoppiù che una delle poche cose che alla Wizzi non si può categoricamente contestare è la poca attenzione verso la "vecchia guardia" visto che le edizioni precedenti sono sempre state disponibili ad ogni cambio. Il recente accordo con la paizo per produrre Pathfinder non mi sembra proprio una mancanza di attenzione verso i vecchi appassionati.

Insomma dopo tutte le belle e serie critiche alla quarta edizione che sono uscite nell'altro topic questa mi sembra veramente infantile e gratuita. Meno male che il tuo amico non è appassionato di prodotti Wite Wholf altrimenti serviva l'acquasanta perché lì veramente si è visto il non rispetto verso l'acquirente.

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Veramente la Paizo ha creato Pathfinder senza bisogno di alcun accordo con la Wizards, visto che tutti possono usare la SRD senza versare un centesimo alla Wizards.

Uno dei miei timori è che la Wizards, in caso percepisca Pathfinder come un concorrente, ritiri la licenza per la SRD.

Francamente sono d'accordo con quanto scritto nel primo post di questo topic.

La wizards ha cambiato target per i suoi prodotti di d&d con la nuova versione, questo mi è stato chiaro fin dalla prima lettura del primo manuale del giocatore 4e.

Peccato che questo topic verrà presto chiuso per flame in un modo o nell'altro, ma il primo post contiene molte verità.

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Ragazzi ho scritto io l'articolo, voglio precisare:

-che il mio non è un blog per giocatori di ruolo

-che non sono un esperto di marketing

-che non l'ho scritto per esperti ne di marketing ne di GDR

-che non è stato scritto per fare Trolling anche se sarebbe stato perfetto effettivamente.

-che non gioco a D&d con regolarità, anzi l'ho sempre un po schivato, solo da un anno a questa parte gioco a pathfinder una volta ogni due settimane circa

ho letto quello che avete scritto e sono daccordo su molte precisazioni che avete fatto. E' anche bello vedere a quali deduzioni possano arrivare le persone se sono guidate da presupposti sbagliati, tipo che io sia un esperto di marketing o di D&d.

comunque il fatto che abbia suscitato delle risposte così accese vuol dire che l'argomento è vivo e lungi da essere esaurito o arrivato ad una conclusione.

quindi buona discussione

ciao

fede

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Ovviamenete il rendere pubblico l'SDR non viene minimamente percepito come un atto di rispetto, subito si pensa che lo ritirerà (nel caso non sarebbe retroattivo e tutti i prodotti vecchi che lo usano potranno continuare a farlo). Cook e la Wizzi han discusso a lungo prima di far uscire PF. Col cavolo che la Paizo pubblichi progetti a rischio.

Come ho detto le critiche alla quarta edizione sono molteplici e serie, la prima delle quali è il bisogno interinseco del collezionismo dei manuali. Però sparare a zero sulla Wizard con una raffica di lughi comuni non mi sembra molto costruttivo di per sé.

A me piacerebbe molto di più discutere sul reale valore di un'opera piuttosto che su manovre commerciali di un'ovvietà allarmante.

Tantoppiù che con PF la terza edizione non è assolutamente morta e rimane a disposizione di tutti i nostalgici (così come le due precedenti della TSR tutt'ora acquistabili legalmente in formato elettronico). alla faccia della chiusura verso i vecchi fans... Io nel 2009 posso giocare senza sforzo e legalmente a OD&D. Se ora come ora invece volessi giocare a "Vampire la Masquerade" me lo scordo. Non mi pare poco...

Continuo a pensare che le critiche sono altre.

Edit: ho letto solo ora l'intervento di federico. Se l'articolo è fatto per un blog generico e senza le presunte basi di marketing le cose cambiano non poco e quindi mi scuso se son stato duro oppure offensivo.

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@Federico

Grazie per le precisazioni.

I tuoi intenti ora sono chiari. Il problema e te ne sei reso conto quando hai detto non è stato scritto per fare Trolling anche se sarebbe stato perfetto effettivamente, che in tale modo è stato usato in questo contesto.

Il problema, a questo punto è di Andrea, visto che ti ha presentato come:

- esperto di marketing

- usando un titolo del topic che presagiva un analisi in tal senso

- usando inappropriatamente il testo scritto per un blog per una discussione sul forum: facendo trolling. Letteralmente gettando una lenza con molte esche e aspettando che i pesci abboccassero.

Per ripetere l'ennesima volta che la 4E è una ciofeca: io mi sentirei un po' strumentalizzato.

Forse il topic è da chiudere se ha queste premesse...

Aloa!

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Nooo non lo chiudete il topic!

Andrea sì in effetti voleva fare trolling, ma il trolling non è il male, anzi è un modo per tirare fuori il meglio e il peggio di un topic insieme, è solo quando c'è una provocazione che le carte vengono giocate tutte fino in fondo, che gli schieramenti si fanno più netti, le opinioni acquistano più contrasto.

ho espresso a voce il concetto del mio articolo mentre stavamo preparandoci per giocare, Andrea mi ha chiesto di scrivere un articolo sul mio blog, poi lui lo avrebbe postato su un forum (solo oggi ho scoperto che è questo forum) per vederne le reazioni.

In effetti sono stato complice di questa azione di trolling, ma non mi dispiace, anche perchè, lo ribadisco, l'articolo l'ho scritto pensando alla media dei miei lettori e non al mondo GdR, tant'è che potrete notare che spiego molti acronimi.

Eppure un po di sana provocazione non sta male, il criterio di chiusura secondo me dovrebbe essere quando i commenti non sono più ai contenuti bensì alla persona, o quando ristagna, ovvero se diventa autoreferenziale, metareferenziale o che dir si voglia.

Vedete voi

a me piace leggervi

fede

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@Federico,

Io non sono un moderatore, quindi al massimo posso suggerire di chiudere il topic e vedere se lo faranno o meno.

Il problema è che non hai detto niente di nuovo.

Cioé c'è un topic di 50 dico 50 pagine dove quello che hai detto tu è assolutamente riportato, obiettato, dibattuto.

Sarebbe stato qualcosa di nuovo se tu avesso realmente fatto un analisi di marketing o avessi parlato in qualità di consulente; ma l'articolo non da ne l'una ne l'altra idea.

Il punto è ha senso aprire un argomento che è stato gia dibattuto in un topic ancora aperto e che ha sfirato le 50 pagine?

Ha senso poi tenerlo in piedi nonostante le premesse fossero subdole?

Io credo di no e non da nemmeno un bell'esempio, iniziassi a postare i rant che trovo interessanti sulla rete, aspettando che qualcuno abbocchi, su questo sito farei una strage di flame...

Insomma la critica è costruttiva, la provocazione è costruttiva, quando aggiunge qualcosa non quando ristagna sul gia vecchio, ho l'impressione che Andrea volesse parlare del gia vecchio, dello stagnante, solamente perché trae piacere dal dibattito fine a se stesso.

Aloa!

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quello che non condivido è che qui si sta facendo passare il fatto che la 4° ed sia un successo economic come una cosa malvagia.

La TSR fatturava da schifo perchè non veniva acquistato D&D, per fortuna ora lo fano fruttare.

O preferivate davvero che smettesse di produrlo perchè non è conveniente commercialmente?

Dico: grazie a Dio ora vende un sacco, ci potranno investire di più!

E' inutile, un prodotto deve vendere se no sparisce. E tra le due preferisco che venga un pò snaturato e che rimanga piuttosto che non vederlo mai più...

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@Federico

Grazie per le precisazioni.

I tuoi intenti ora sono chiari. Il problema e te ne sei reso conto quando hai detto non è stato scritto per fare Trolling anche se sarebbe stato perfetto effettivamente, che in tale modo è stato usato in questo contesto.

Il problema, a questo punto è di Andrea, visto che ti ha presentato come:

- esperto di marketing

- usando un titolo del topic che presagiva un analisi in tal senso

- usando inappropriatamente il testo scritto per un blog per una discussione sul forum: facendo trolling. Letteralmente gettando una lenza con molte esche e aspettando che i pesci abboccassero.

Per ripetere l'ennesima volta che la 4E è una ciofeca: io mi sentirei un po' strumentalizzato.

Forse il topic è da chiudere se ha queste premesse...

Aloa!

Quando dove e come Andrea ha presentato Federico come un esperto di marketing? Nel testo del suo post non c'è nulla di tutto questo.

Se qualcuno "getta un'esca" presentando un punto di vista differente è considerabile un'azione di trolling? Dal mio punto di vista no.

Per quanto riguarda la discussione concordo pienamente che 4 edizione sia un'ottima azione di marketing della Wizard orientata per un pubblico più adolescenziale rispetto a quello per cui era orientata la 3.5. In quest'ottica è più che naturale che continui a distribuire materiale anche di edizioni precedenti per i "vecchi appassionati", dopotutto è perfettamente in linea con l'azione di allargare il market share: a coloro a cui non piace la 4a continuano a vendere materiale per l'edizione precedente dopotutto le due edizioni non si rivoldono allo stesso pubblico.

Per quanto riguarda Pathfinder e Wizard dubito fortemente che anche volendo potessero ritirare le SRD o anche solo provare a impedire a chicchessia di utilizzarle visto che sono protette dalla licenza OGL 1.0 rev.a

quello che non condivido è che qui si sta facendo passare il fatto che la 4° ed sia un successo economic come una cosa malvagia.

Sta di fatto che l'edizione 3.5 o 4 a mio avviso hanno ben poco in comune oltre al nome, i set di dadi utilizzati e qualche acronimo. Lo stile di gioco è assai mutato.

A questo punto per quanto mi riguarda che la Wizard avesse smesso di produrlo o meno non fa differenza: sono due prodotti ben diversi fra loro.

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Mi permetto anch'io di dire la mia su un argomento un po' ristagnante (come qualcuno sopra ha giustamente sottolineato) ma che comunque mi sta a cuore, in quanto giocatore di d&d (e forse anche un po' fanboy).

Trovo ingiusto sparare critiche tanto gratuite (e, per me, anche un pochino insensate) nei confronti della 4° edizione e, spesso, certe critiche provengono proprio da chi (come l'autore dell'articolo, come lui stesso tra l'altro ha confermato) non ha avuto modo di provare l'edizione in maniera profonda e completa.

Per carità, in qualità di acquirenti possiamo permetterci sempre di esporre giudizi e commenti anche prima di aver provato un prodotto, ma qui si parla di giochi di ruolo, prodotti di una certa complessità e caratura, che necessitano anche di un certo tempo per essere compresi, figuriamoci poi giocati in tutta completezza.

D&D poi è un prodotto "mass market", destinato a chiunque. Non è un indie game, un gioco narrativo o altro... discussioni sul target di D&D secondo me sono anche alquanto sciocche: d&d è destinato a chi vuole giocare di ruolo, che come meglio di me sapete, non ha età. La spettacolarità e l'eroismo che hanno dato ai personaggi di questa nuova edizione (più "powerplayer" se la vogliamo mettere giù in termini meccanici) la faranno certo appetibile a chi non se vuole andare in giro con bibbie e fucili mano, ma non è che la rendono meno interessante a chi vive di sword & sorcery. Stiamo parlando di Dungeons & Dragons, un gioco in cui un manipolo di eroi scendono in un sotterraneo, massacrano i mostri e salvano la principessa non disdegnando un bel gruzzolo di ori e tutto il corollario che ci sta dietro. Il fatto che le regole siano semplici e chiare, che la mortalità sia più bassa (come poi giudicare la mortalità in un gioco di ruolo la trovo cosa molto difficile) e che sia richiesto uno sforzo tattico maggiore da parte dei giocatori (cosa che ha reso necessaria l'introduzione obbligata della scacchiera) non credo siano limature date per abbassare il target. Che poi, abbassare il target non sempre vuol dire vendere di più, ma questo è un altro discorso.

Non ripeterò il concetto trito e ritrito per cui il "giocare di ruolo" lo fanno i giocatori e non le regole o i dadi.

Dungeons & Dragons non è stato certo snaturato secondo il mio punto di vista, anzi è stato concentrato per essere più godibile e divertente, riuscendo appieno in quel che fa. Certo, porta avanti alcuni difetti tipici del gioco e lo rende meno generale del predecessore (difficile, per esempio, ambientare un avventura in un mondo low magic ora..), ma è normale.

Quello che mi trovo davanti spesso leggendo i vari forum sull'argomento è che ci sono persone che si aspettavano una nuova rivisitazione della 3.5 o che semplicemente gli andava bene quello che andava. Per carità, giustissimo così, la 3.5 è un edizione stupenda (seppur lacunosa sotto molti aspetti, secondo me) ricchissima di materiale sui più disparati argomenti, che secondo me merita - al pari della 4 - di essere giocata e goduta appieno. La quarta edizione di d&d non solo ne condivide il nome, ma anche quei clichè che un po' hanno reso anche il gioco di ruolo famoso, quindi perchè non dovrebbe essere il degno successore?

Poi, un'ultima postilla riguardo al concetto di "manuali collezionabili" a cui si fa riferimento sempre sopra. Non tesso le lodi della Wotc (e nè di nessuna altra casa editoriale) in quanto non mi interessa assolutamente farlo, D&D è un prodotto nato e creato per vendere (come tutto ciò che esiste in commercio suppongo) ma non trovo anche qui problemi nella pubblicazione continua e assidua di manuali, supplementi e accessori. Conscio comunque che per giocare si necessita di qualche decina di euro in più (prima il manuale base bastava solo al master e ai caster, mentre ora ogni classe deve praticamente avere sottomano il suo), sarà pure operazione commerciale, ma di fatto è nuovo materiale che chi vuole può avere per ampliare il gioco. Come sempre, vale la regola del libero acquisto, ma secondo me l'unica cosa che vale la pena vedere (e commentare) è la qualità del materiale accessorio, non la frequenza di uscita.

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Ragazzi ho scritto io l'articolo, voglio precisare:

-che il mio non è un blog per giocatori di ruolo

-che non sono un esperto di marketing

-che non l'ho scritto per esperti ne di marketing ne di GDR

-che non è stato scritto per fare Trolling anche se sarebbe stato perfetto effettivamente.

-che non gioco a D&d con regolarità, anzi l'ho sempre un po schivato, solo da un anno a questa parte gioco a pathfinder una volta ogni due settimane circa

ho letto quello che avete scritto e sono daccordo su molte precisazioni che avete fatto. E' anche bello vedere a quali deduzioni possano arrivare le persone se sono guidate da presupposti sbagliati, tipo che io sia un esperto di marketing o di D&d.

comunque il fatto che abbia suscitato delle risposte così accese vuol dire che l'argomento è vivo e lungi da essere esaurito o arrivato ad una conclusione.

quindi buona discussione

ciao

fede

Dal momento in cui non sei più un anonimo autore di un brano quotato devo chiederti scusa per il tono usato.

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