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storia di magic e libri...mi illuminate??


Messaggio consigliato

ho letto per caso un topic di "raviel" e mi è uscito questo quesito:

che libri devo leggere per capire bene la storia?? intendo quali trilogie devo leggere prima e quali dopo...e quali posso anche non leggere...e cmq da quel che ho capito la VERA storia di magic si basa sulla trilogia di spirale temporale e poi altri prima, ma questi prima non so quali sono...mi aiutate?:confused::banghead:

EDIT: mi sono accorto adesso che ho sbagliato sezione,scusate...mod se volete(certo che lo volete) spostatelo in zona libri...

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Non ne so molto ma la cosa interessa anche me. Lessi anni (molti) fa un libro di Magic l'Adunanza dal titolo Arena di William R. Forstchen ma, seppur carino e ben leggibile, credo centri poco con la storia di Magic in generale. Diciamo che i personaggi utilizzano incantesimi e magie tratte dalle carte e attingono potere dal Mana, per il reto potrebbe essere un libro qualsiasi.

Rimarrò sintonizzata per saperne di più. ;-)

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Qui trovi qualche informazione del buon Revel, ma il topic è fermo da tempo e non credo che andrà avanti.

In ogni caso, su Wikipedia (quello in inglese, in italiano non trovi niente) ci sono articoli sui vari piani di Magic.

Inoltre, stanno ristampando il Ciclo degli artefatti, se non sbaglio la prima serie di libri che narrà le vicende delle prime espansioni di Magic.

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Non leggere qui sotto se volete leggere i libri e non volete i colpi di scena rivelati.

La storia di Magic - Parte I La guerra dei Fratelli

Spoiler:  
Urza e Mishra trascorsero la prima infanzia e l'adolescenza sotto la guida di Tocasia, potente costruttrice di artefatti, che addestrò i fratelli all'arte della progettazione e della costruzione. Un giorno, mentre i due stavano esplorando le Caverne di Koilos, trovarono una pietra spezzata in due. Ciascun fratello prese una delle due metà. Le pietre avevano poteri antitetici: l'una, quella di Urza, potenziava gli artefatti; l'altra li indeboliva. Iniziarono a scontrarsi, perchè ciascuno voleva la metà del fratello. Una notte, durante una lite più violenta del solito, all'accademia di Tocasia, uccisero la loro insegnante.

A quel punto, Mishra se ne andò, e il suo destino fu legato a quello delle tribù nomadi che vivevano nel deserto. Grazie al suo carisma e a vicissitudini varie, dopo molto tempo riuscì ad arrivarne al capo, trovando in Ashnod una preziosa assistente.

Urza, dal canto suo, completò gli studi, e mise a punto svariate invenzioni: l'ornitottero, il soldato di yotian, i suoi leggendari occhiali e molti altri golem e macchinari. Studiando la natura delle pietre, sul tomo di Jayemdae trovò che le due erano la Powerstone e la Meekstone, due frammenti della stessa pietra. Uniti, avrebbero costituito una fonte di potere ineguagliabile.

Intanto, in Mishra veniva coltivata sempre più profondamente una natura aggressiva e un odio verso il fratello. Quando, con le sue truppe, assaltò la cittadella di Kroog, e trovò Urza, assieme all'assistente Tawnos, a difenderla con i suoi soldati artefatti e i suoi ornitotteri, l'odio lo pervase completamente.

In sogno, ebbe delle visioni della caverna di Koilos, e percepì che vi era una fonte di immenso potere. Recatosi alle caverne assieme ad Ashnod, si trovò di fronte ad un misterioso portale. Dall'altra parte del portale, c'era un mondo oscuro e pericoloso fatto di macchinari demoniaci ed oscuri: era arrivato a Phyrexia. Qui, Mishra si fornì di nuove unità da battaglia, i Draghi Meccanici.

L'alto consiglio dell'accademia di Lat-Nam, intanto, tentò per via diplomatica di sedare il contrasto fra i due, contrasto che sapevano avrebbe potuto raggiungere culmini distruttivi. Nè Mishra, nè Urza, però, siglarono l'accordo di pace proposto, e si giunse ad una nuova battaglia. Sfruttando la potenza dei Draghi meccanici, Mishra che aveva fuso il suo corpo con uno di loro, (per cui gli attacchi di Urza con la powerstone avevano l'effetto di potenziarlo) sbaragliò in una cruenta lotta i soldati di Urza. Quando sembrava che la battaglia fosse giunta al culmine, da Koilos arrivarono d'improvviso dei demoni meccanici, capitanati da Gix, uno dei più potenti signori di Phyrexia. I due fratelli non poterono fare altro che allearsi temporaneamente per combattere il nemico comune. Unendo il potere delle due pietre, Urza e Mishra riuscirono ad esiliare Gix su Phyrexia, ma entrambi erano consci del pericolo: era stato aperto un portale fra il loro mondo e Phyrexia. Quando Gix, scomparendo, gridò "tornerò", entrambi sapevano che era cosa certa.

Qui iniziò la vera e propria guerra dei fratelli. Terminata questa "tregua", durante la quale Ashnod rivelò a Tawnos un piano segreto di Mishra per impossessarsi della pietra di Urza, e fu per questo scacciata, i due intrapresero una epica battaglia personale che sconvolse l'intero continente di Terisare e tutta Dominaria. Durante questa battaglia, Gix ebbe modo di tornare, e di impossessarsi di entrambe le pietre, togliendo ai fratelli la fonte principale del loro potere. Ashnod, assieme a Tawnos, combattè contro Gix, sacrificandosi ma esiliandolo di nuovo, e diede così modo ad Urza di uccidere il fratello e concludere la guerra.

Dato che sono sadico, vi terrò la suspance fino a domani, per l'episodio II: la saga di Urza.

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Anche io sono sempre stato attirato dai racconti ispirati dalle edizioni di Magic.

Gli unici libri che ho letto sono stati quelli del ciclo di Kamigawa (1°, 2° e 3° libro), che sono molto avvincenti, per chi apprezza l'ambientazione simil-giapponese.

Poi avevo sentito parlare vagamente di una storia riguardo a Phage, Ixidor, Akroma e Kamahl, quella storia che girava attorno alla Cabala e a quella serie di edizioni, per intenderci, ma non so nulla di preciso.

Avevo anche sentito parlare di un ciclo di Mirrodin, che però dovrebbe essere indipendente dal gioco, non approvato dalla Wizards, che narra la storia di Glissa Sunseeker, Bosch golem di ferro e tanti altri.

Possiamo trovare informazioni qui

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non per criticare ma qui si va leggermente off topic, io chiedevo QUALI LIBRI LEGGERE PRIMA e QUALI DOPO, per capire l'ordine cronologico, per esempio, non avrebbe senso leggere il ritorno del re(signore D.A.) se prima non ho letto la compagnia e le due torri...capito ora?quali libri devo leggere per capire la storia delle trilogie?? (ovviamente quelle collegate, infatti quelli di kamigawa da qual che ho letto non c'entrano con la storia principale)...perchè non vorrei leggere una trilogia e poi non capire degli avvenimenti citati nelle trilogie precedenti...capito ora??grazie!

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Dal ciclo artifacts al ciclo assalto è una storia unica, che poi viene ripresa nel ciclo spirale temporale.

I cicli mirrodin, kamigawa, ravnica, lorwyn/landa tenebrosa, alara e zendikar sono a sè stante.

I primi cicli sono libri introvabili, ma a quanto pare la wizards sta rilasciando queste grandi raccolte che secondo me vale davvero la pena leggere se si è interessati.

Le raccolte Artifacts I e II sono già in commercio, quindi probabilmente andranno avanti almeno fino al ciclo di rath (spero)

I cicli che ti interessano in ordine sono:

Artifacts

Ice Age

Mirage

Rath

Urza

Masques

Invasion

Odissey

Onslaught

Time Spiral

Ognuno di questi è composto di tre libri.

Per gli interessati ecco l'episodio 2 del riassunto della saga: Urza

Spoiler:  
A seguito della battaglia di Urza e Mishra, il primo uccise il secondo ma rimase a sua volta gravemente ferito ed indebolito, e...morì.

Nel momento stesso della sua morte, si attivò in lui un immenso potere latente, il Planeswalker Spark, e il corpo di Urza cambiò. Innanzitutto, resuscitò, e diventò immortale. La powerstone e la weekstone gli si fusero nel cranio, al posto degli occhi, ed ottenne poteri magici di potenza quasi illimitata: era diventato il Planeswalker Urza, il più potente mai esistito.

Iniziò quindi a vagare fra i piani di Dominia, impratichendosi con i suoi nuovi poteri. Tramite questi, fece due scoperte spaventose ed importantissime: i Thran, un'avanzatissima popolazione di Dominaria, i costruttori delle due pietre, del portale di Koilos, redattori del tomo di Jayemdae, e inventori di artefatti potentissimi, si credevano estinti, uccisi dai Phyrexiani al momento dell'apertura del portale. Tramite i suoi poteri, Urza scoprì che questo non era vero. Un Thran astuto e potente, il Viandante Dimensionale chiamato Yawgmoth, era passato, da solo, a Phyrexia, e aveva trovato un piano deserto. Quindi, Yawgmoth trascinò letteralmente tutti i thran sul nuovo piano, e tramite rituali di tecnologia e magia trasformò i leggendari artificieri del passato...nei phyrexiani.

Se questa scoperta lo sconvolse, ancora di più lo sconvolse sapere che Mishra, fin da quando aveva trovato il portale a Koilos, era stato posseduto da un potente demone phyrexiano. Nulla di quanto era successo fra loro, dunque, era nelle sincere intenzioni del fratello. La loro guerra era stata architettata da Yawgmoth. Col cuore spezzato dal dolore, Urza giurò vendetta contro il Dio Oscuro e contro tutti i phyrexiani. Avrebbero dovuto pagare.

Mentre Urza meditava sul da farsi, e entrava sempre più nel profondo nella conoscenza dei suoi poteri, il piano di Dominaria attraversava un periodo difficile. Il continente di Terisare, su cui si era svolta la battaglia dei fratelli, era completamente distrutto. Il resto del piano, se non affatto, era messo ben poco meglio. Lat-Nam era stato raso al suolo, tutti i maghi e i saggi che vi dimoravano erano morti. Nel periodo oscuro che seguì, noto come l'Oscurità, tutto il sapere arcano del mondo era scomparso. Nessuno sapeva più come usare la magia. Fu un drammatico periodo di intrighi, tradimenti, assassinii e guerra, le cui notizie sono decisamente frammentarie. Si vocifera che la magia, che un qualche modo era tornata nel mondo, era stata preservata dalla Scuola dei Non Visti. Dopo diverse centinaia di anni, come se non bastasse, Dominaria fu avvolta dal gelo dell'Era Glaciale. I popoli di Dominaria lottavano per sopravvivere nei ghiacci, e i popoli di Keld, Kjeld, Balduvia e pochi altri ripresero a vivere nel continente di Terisare. Questo periodo vide l'oscura ascesa del negromante Lim-Dul, che strinse alleanza con due Viandanti Dimensionali, Leshrac e Tevesh Szat, nelle cui intenzioni il negromante non era altro che uno strumento) per avere potenza e sostegno. Il negromante, che aveva prolungato magicamente la sua esistenza, iniziò la sua campagna di conquista, radunando un'impressionante armata di non morti al suo servizio. I due Planeswalker videro in lui un pericolo maggiore di quanto non si aspettavano. Lim-Dul si risolse per invadere il suo primo obbiettivo: Kjeld. Sicuro della potenza inarrestabile della sua immensa armata, non si aspettava l'epica resistenza che il popolo di Kjeld gli parò davanti, coadiuvato dagli alleati barbari provenienti da Balduvia. Questa inaspettata resistenza permise a Leshrac di intervenire per porre fine al potere del negromante: insieme a Tevesh Szat trasportò Lim-Dul e la sua armata nel piano di Shandalar, qui esiliandolo. Il risultato finale fu che Kjeld e Balduvia si unirono sotto la stessa bandiera, fondando il secondo Argive.

Sul finire di questo scontro, intanto, la Viandante Dimensionale Freyalise, dimorante in una sofferente foresta di Dominaria, decise di porre fine all'era glaciale, innestandone magicamente l'innaturale arresto. I ghiacciai iniziarono lentamente a sciogliersi...mentre Dominaria stava tornando lentamente alla normalità, Urza aveva fatto la conoscenza di Xantcha, un'agente dormiente phyrexiana sfuggita al loro controllo. Grazie alle sue direttive, accecato dalla volontà di ventetta contro Phyrexia, decise di attaccare direttamente il piano, sfruttando una versione potenziata del Drago Meccanico di Mishra. Si trasportò nel primo Cerchio di Phyrexia, sterminò tutti coloro che gli si avvicinarono e iniziò la sua discesa verso il nono Cerchio. Di piano in piano, gli attacchi che subiva indebolivano gravemente il Drago Meccanico, e, arrivato al quarto Cerchio, questo finì per essere distrutto. Qui, al quarto Cerchio, Urza fu cosciente della presenza di Yawgmoth. Il Dio Oscuro penetrò nella mente di Urza, mostrandogli tutto il suo potere, che già lì, a cinque Cerchi di distanza, era immenso. Urza capì che non aveva speranze contro di lui. Lottando con unghie e denti, alla fine, ferito e quasi morente, scappò da Phyrexia verso il Reame di Serra, un piano abitato da Serra e dai suoi immortali angeli, devoti all'ordine e al bene. Qui Urza, depresso e sconfitto, rimase per dieci anni, durante i quali fu curato ed accudito. I phyrexiani, però, sapevano dov'era. Essi iniziarono l'invasione del Reame di Serra, e lottarono contro le legioni angeliche, sterminando gran parte dei guerrieri del piano. Serra implorò Urza di aiutarla nella difesa del piano, ma Urza declinò fermamente. Nulla aveva più senso, per lui. Xantcha, che era con lui, si unì alla richiesta di Serra, estraendosi il proprio cuore meccanico e minacciando di distruggerlo se Urza fosse rimasto in quello stato di apatia. Non potendo far nulla per il Reame di Serra, ormai irrimediabilmente corrotto dal mana nero, Xantcha spronò Urza alla difesa della sua madrepatria, Dominaria. Riluttante, Urza acconsentì, e lasciò il Reame di Serra al suo destino, tornando, dopo 3200 anni, a casa.

Qui si rese subito conto che dei phyrexiani già calcavano Dominaria. Espanse quindi una serie di spie robotiche in tutta Dominaria, e, assieme a Xantcha, distrusse tutti gli agenti dormienti che riusciva a trovare. Finchè, un giorno, non trovò traccia di un phyrexiano incredibilmente potente. Seguendola, finì per tornare alla caverna di Koilos, dove tutto ebbe inizio, e si trovò di fronte a Gix, il suo vecchio avversario. Ci fu una furiosa battaglia fra i due, e Gix uccise con agghiacciante faciltà Xantcha. Per questo, Urza scatenò la sua ira sul demone, distruggendolo per sempre. Questo episodio fece ribollire la rabbia che Urza covava ancora per Phyrexia. Il Viandante Dimensionale si mise all'opera.

Il suo obbiettivo era quello di creare una serie di artefatti potentissimi, battezzata l'Eredità, in grado di sconfiggere Yawgmoth e l'intero piano di Phyrexia. Assieme a Barrin, arcimago insegnante dell'Accademia di Tolaria, fece delle ricerche sul viaggio temporale, sperando di poter fermare tutto quanto tornando indietro e uccidendo Yawgmoth quando ancora era un thran. Dopo svariati esperimenti, si rese conto che l'unico materiale in grado di tornare indietro era l'argento. Costruì quindi un golem perfezionatissimo, il primo essere artificiale senziente, e lo battezzò Karn. Per costruire il Golem, Urza sperimentò vari metalli ma scoprì che solo l'argento rimaneva illeso dopo il passaggio di portali dimensionali. E così il golem d’argento venne creato.

Ironicamente, la matrice vitale di Karn era l'Hearstone dell’agente Phyrexiano. Tuttavia l'Herastone non aveva origini Phyrexiane, quella di Xantcha fu rinvenuta da Urza dopo la battaglia contro il demone Gix dove Xantcha si era sacrificato per salvare la vita di Urza.

Urza e Barrin chiamarono il golem Sonda 1. In seguito il golem fu autorizzato a socializzare con le altre persone dell’accademia di Tolaria, proprio a Tolaria Karn conobbe il suo primo vero amico: Jhoira che diede al golem il suo attuale nome: Karn, che significa “forte” nella lingua antica dei Thran.

Dopo che Jhoira lasciò l’accademia Karn divenne molto triste poiché egli non dimenticava mai niente e i bei ricordi con l’amico lo rattristavano molto soprattutto dopo che seppe che l’amico era deceduto.

Urza e Barrin decisero di limitare la memoria del Golem di soli 20 anni cosicché non ricordasse più eventi lontani e tristi. Tuttavia Karn non riuscì a dimenticare il suo amico, infatti ogni notte si ripeteva:

“Jhoira è mio amico, il mio migliore amico, ci siamo conosciuti all’accademia e mi ha dato il nome Karn che nell’antica lingua dei Thran significa forte.”

A seguito di nuovi esperimenti, purtroppo, raggiunse la conclusione che si potesse far tornare indietro Karn solo di qualche giorno. Una cosa del tutto inutile, dal suo punto di vista.

I ripetuti esperimenti, tuttavia, ebbero risultati devastanti su Tolaria e su tutta Dominaria. Infatti, si vennero a creare tempeste temporali violentissime, una delle quali distrusse l'intera accademia, uccise molti degli studenti e bloccò in una stasi temporale gli altri. Questa tempesta temporale fu sfruttata anche da Kerrik, un agente dormiente phyrexiano, che riuscì a portare a Tolaria un piccolo esercito personale. Dopo una feroce lotta, Kerrik fu sconfitto, e Urza e Barrin sciolsero dalla stasi temporale gli altri maghi.

Urza si dedicò allora a mettere a punto il resto dell'Eredità. Iniziò una complessa procedura di modifiche genetiche a lungo termine, che avrebbe portato alla creazione di un eroe in grado di utilizzare l'arma dell'Eredità e sconfiggere Yawgmoth, e soprattutto, con l'aiuto di Barrin e di Multani, che fornì un enorme seme magico dalla foresta di Yavimaya, costruì la Nave Volante Cavalcavento, uno dei pezzi più importanti dell'Eredità. Perchè la Cavalcavento fosse utile, però, era necessario far sì che essa potesse traslarsi da un piano all'altro liberamente. Urza era in possesso del Cristallo Thran, un artefatto dell'Eredità che era in grado di trasportare la Cavalcavento fra i piani. Perchè funzionasse, tuttavia, era necessario caricarlo con una quantità enorme di mana, che poteva essere ricavata soltanto da un intero piano, che poi sarebbe andato distrutto. Il Reame di Serra, già condannato, poteva svolgere questo ruolo. Urza ci si trasportò immediatamente. Gli angeli del Reame avevano effettivamente sconfitto e scacciato i phyrexiani, con grande fatica, ma il mana nero aveva corrotto il piano definitivamente. Serra stessa se n'era andata. A capo delle legioni angeliche c'era ora l'arcangelo Radiant, un essere dalle sembianze angeliche ma dal cuore malvagio, che scagliò contro Urza tutti i suoi guerrieri. Urza non potè fare altro che radunare le truppe di Tolaria e di Shiv, che gli avevano giurato fedeltà, ed invadere il Reame. Qui, Urza si scontrò personalmente con Radiant. Spossato per l'enorme energia richiesta per il passaggio fra i piani, Urza stava per essere sconfitto, quando il drago Gherridarigaaz, la madre di Darigaaz l'Infiammatore, si sacrificò per salvargli la vita e permettergli di uccidere Radiant. Sconfitti i crudeli angeli corrotti, Urza portò in salvo le genti del piano e prima che questo collassasse ne catturò tutto il mana nel Cristallo Thran. Il piano fu distrutto per sempre.

Da qui in poi, Urza dedicò il suo tempo a monitorare i risultati del suo Progetto Genetico, e a stringere alleanze con tutti i popoli di Dominaria. Dopodichè, venuto a sapere della creazione di Rath, un piano artificiale creato da Yawgmoth, Urza vi si recò, e capì che da qui sarebbe partita l'invasione. Al centro del piano vi era la Fortezza, dalla quale scaturivano senza posa ondate di mutaroccia, accrescendo la massa del piano stesso. Quando Rath avesse raggiunto la stessa massa di Dominaria, il piano cui era adiacente, questi due si sarebbero sovrapposti e fusi, trasferendo tutto quello che c'era su Rath su Dominaria. Qui, però, Urza si rese conto che il potere di Yawgmoth non era così illimitato come su Phyrexia. Sacche di resistenza erano presenti: gli elfi di Cielsudario, guidari dal Signore delle Foglie Eladamri; i Soltari, popolo di ombre che giurò fedeltà a Urza, e le tre tribù umane, gli En-Vec, En-Kor ed En-Dal.

Ormai, il tempo era agli sgoccioli. Urza aveva messo a punto una razza artificiale di superuomini, i metatrani, ciascuno potente come dieci uomini. Intanto, Yawgmoth aveva migliorato i guerrieri phyrexiani, rendendoli potenti come dieci metatrani.

Drammaticamente, e misteriosamente, tutti i frutti del Progetto Genetico di Urza in Benalia erano morti o scomparsi. Tutti tranne un ragazzino, un ragazzino di nome Gerrard Capashen. Sarebbe stato lui l'ultima speranza di Dominaria. Karn lo prese sotto la sua custodia, e lo portò a Yavimaya, per farlo istruire e formare dallo Stregone Maro Multani.

L'invasione era quasi alle porte. Si sentiva nell'aria, oramai mancavano pochi decenni. Il tempo dei piani e delle macchinazioni era terminato. Urza costituì indirettamente l'equipaggio che avrebbe guidato la Nave Volante: Hanna, la figlia di Barrin e di Rayne, la cancelliere dell'accademia di Tolaria, ulteriore frutto degli esperimenti genetici; Sisay, il capitano della nave, proveniente da Jamuraa e a sua volta creata ad arte da Urza; Squee, un goblin di Dominaria; Tanghart, un enorme minotauro di Talruum; Mirri una gatta guerriera; Orim, una guaritrice reclutata sul piano di Mercadia, dove aveva contribuito al crollo del regime di Phyrexia; Ertai, uno dei migliori studenti di Tolaria; Gerrard Capashen stesso, assieme al suo amico elfo Rofellos, conosciuto alla corte di Multani, e Crovax, nobile di Urborg, anche lui creato da Urza tramite genetica.

Urza mandò anche Karn a lavorare come ingegnere a bordo della Nave Volante Cavalcavento dove aiutò il capitano Sisay per molti anni. A Benalia, un attacco dei phyrexiani aveva ucciso molti guerrieri della stirpe Capashen lasciando un unico sopravvissuto. Karn salvò il giovane ragazzo che si chiamava Gerrard e da quel momento divenne suo protettore.

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Il ciclo mirrodin c'entra ma solo indirettamente perchè si lega ad un paio di cose presenti nei precedenti capitoli(e cioè karn il golem d'argento e il mirari, ma in modo molto superficiale). Ma fondamentalmente è una storia a sè stante che si sviluppa interamente su un piano diverso da quello della storia principale.

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La Storia di Magic III: Cavalcavento e Mercadia

Spoiler:  
Le avventure che vedono protagonista la Nave Volante si svolgono tutte qualche anno prima dell'invasione di Phyrexia. Il capitano Sisay e il suo equipaggio originale, Thanghart, Orim, Squee e Crovax, avevano la missione di ritrovare tutti gli artefatti dell'eredità di Urza. Durante il viaggio, furono portati a bordo Gerrard e i suoi due amici Rofellos e Mirri, coi quali era vissuto alla corte di Multani, e Karn, il golem d'argento.

Quando una coppia di demoni phyrexiani attaccò la residenza di Crovax, a Urborg, la Cavalcavento si gettò nella mischia. Durante questo combattimento, Rofellos fu ucciso. Crovax, sfruttando un antico e potente artefatto, evocò quindi Selenia, l'angelo custode della sua famiglia, che in poco tempo si liberò degli invasori. Crovax decise di rimanere nella sua tenuta, a piangere i morti della battaglia, mentre Gerrard e Mirri lasciarono a loro volta l'equipaggio.

Intanto, il capitano Sisay fu tratta in inganno e tradita da Starke, un nativo di Rath che le aveva promesso uno degli artefatti, e condotta a Rath, nella Fortezza di Volrath, l'evincaro governatore del piano. Tangharth si affrettò a richiamare a bordo Gerrard, che assunse il ruolo di capitano, Mirri e Crovax, il quale, intanto, aveva sfiorato la pazzia perchè aveva distrutto l'artefatto di richiamo di Selenia, di cui si era innamorato, credendolo un freno all'amore sincero dell'angelo.

Perchè la Cavalcavento potesse passare da un piano all'altro, però, ci voleva qualcuno ferrato nelle arti magiche che sapesse far funzionare il Cristallo Thran. Si recarono quindi a Tolaria, dove Barrin assegnò all'equipaggio il promettente mago Ertai. Grazie ad Ertai, la Nave Volante si trasferì a Rath. Qui, subì subito un attacco dal parte dell'ammiraglia della flotta di Volrath, la Nave Volante Predatrice, capitanata da Greven-il-Vec, molto più grande e potente della Cavalcavento. Tanto più potente che in breve Tangharth fu fatto prigioniero, e la nave fu costretta ad un atterraggio d'emergenza nella foresta di Cielsudario. Qui, l'equipaggio fece la conoscenza di Eladamri, signore delle foglie, capo della resistenza degli elfi a Volrath. Gerrard convinse Eladamri ad aiutarlo nel suo intento, ed insieme elaborarono un piano: mentre Eladamri, assieme alle tribù umane Kor, Vec e Dal, avrebbe attaccato frontalmente la Fortezza, Gerrard, assieme ai restanti Crovax e Mirri, si sarebbe infiltrato nella Fortezza per liberare Tangharth e Sisay e recuperare gli artefatti dell'Eredità. Ertai, intanto, avrebbe lavorato su un misterioso portale naturale, che avrebbe condotto la nave al sicuro su un altro piano, visto che il Cristallo Thran era stato danneggiato nel combattimento.

Durante l'infiltrazione, i tre si trovarono davanti a Selenia, che sbarrò loro la strada. Solo ora, Crovax e gli altri si resero conto della verità: Selenia era sempre stata al servizio di Volrath. Ella era un angelo sfuggito dal Reame di Serra, e corrotto dal mana nero, e per sempre schiava di Phyrexia. In un impeto di rabbia incontrollata, Crovax pugnalò l'amata al petto, e la uccise. La sua sanità mentale fu infine spezzata, e tutta la corruzione contenuta in Selenia si riversò in Crovax, corrompendolo a sua volta. Intanto, Gerrard riuscì a liberare i suoi due amici, e a recuperare l'Eredità. Si diressero di corsa verso la Cavalcavento.

La fuga fu roccambolesca e pericolosa: la Cavalcavento fu attaccata da uno sciame di ornitotteri, oltre che dalla Predatrice; Greven-il-Vec riuscì ad abbordare di persona la Nave Volante, e duellò con Gerrard; Crovax rivelò la sua nuova natura di demone vampiro, attaccò ed uccise Mirri e fu sbalzato fuori bordo; Ertai riuscì ad aprire il portale appena in tempo perchè la nave lo oltrepassasse, ma data l'enorme velocità della Cavalcavento non riuscì a salire a bordo, e iniziò a covare rancore nei confronti di Gerrard.

Oltrepassato il portale, la Cavalcavento si ritrovò nel piano di Mercadia. Qui, Gerrard fu colto in inganno dal governo di Mercadia City, col quale si alleò per spazzare via i ribelli Cho-Arrim, nelle cui mani era caduta la Cavalcavento precipitata e Orim, la guaritrice, senza sapere che questo governo era una facciata, per nascondere il dominio phyrexiano. Scoperto grazie ad Orim l'inganno, Gerrard cambiò subito bandiera. Quando l'equipaggio arriva a Mercadia City, Squee viene "adottato" dai goblin Kyren del luogo, consiglieri del governo locale, e trattato con tutti gli onori. Quando però scopre che i Kyren sono al servizio di Phyrexia, e stanno costruendo parte della flotta d'invasione, si ricongiunge con Gerrard e la Cavalcavento. Grazie all'amicizia di Cho-Manno, il leader dei ribelli, riuscì a ricomporre e riparare la Cavalcavento, e ad organizzare una seria difesa contro le forze della città. Per i Cho-Arrim, la Cavalcavento rappresentava Uniter, ovvero il messaggero divino che avrebbe risvegliato il sacro protettore del piano, il drago Ramos. Effettivamente, l'equipaggio era sulle tracce di cinque potenti artefatti dell'Eredità, noti come Ossa di Ramos. Dopo svariate indagini, finalmente giunsero in una grotta, dove le driadi accordarono a Gerrard un incontro con lo spirito sopito di Ramos. Con grande stupore di Gerrard, si scoprì che Ramos non era un semplice drago, ma era un drago meccanico; lo stesso drago meccanico che millenni prima fu usato da Mishra e da Urza nei loro intenti. Il drago aveva portato su Mercadia tutta la gente morente di Dominaria, garantendo loro un nuovo futuro. Acconsentì a che Gerrard prendesse i cinque artefatti, perchè la loro presenza nella grotta era anche il motivo per cui esso era sigillato in quel luogo. Andandosene, Gerrard fece fede alla profezia Cho-Arrim, risvegliando il leggendario Ramos.

Prima di andarsene da Mercadia, e tornare su Dominaria con l'Eredità finalmente completa, Gerrard si trovò a fronteggiare la nuova Nave Volante di Volrath, la Recreant. Fu soltanto grazie all'abilità di Squee, il gobiln Kyren, e alle sue abilità di tiratore, che la piccola Cavalcavento riuscì a sfuggire all'enorme Recreant e a tornare sana e salva su Dominaria.

Mentre succedeva tutto questo su Mercadia, a Rath abbiamo lasciato Crovax, Volrath ed Ertai. La grossa notizia che scosse il governo phyrexiano su Rath furono le dimissioni da evincaro di Volrath, che preferì inseguire la sua vendetta verso Gerrard. Volrath seguì Gerrard a Mercadia, costruì la Recreant, ma fallì l'obbiettivo. Intanto, su Rath si scatenarono lotte di potere fra i candidati alla carica di evincaro: Greven-il-Vec, il potente capitano della Predatrice; Crovax, l'ormai dannato vampiro, che non cercava più altro che modi per soddisfare la sua sete di sangue; ed Ertai, che non aveva mai perdonato Gerrard per averlo abbandonato su Rath, e che cercava vendetta e potere. Fra questi scoppiò uno scontro feroce, una lotta politica arbitrata da Belbe, una ragazza elfo phyrexiana, creata artificialmente per il solo scopo dell'elezione del nuovo evincaro. Una svolta si ebbe quando Greven decise di ritirarsi dalla contesa. Ertai, intanto, aveva progettato un sistema per mettere al sicuro la Fortezza dai ribelli: catturando la metà esatta dei ribelli, gli altri non avrebbero potuto attaccare, per paura di rappresaglie. Il piano funzionò, ma Crovax, in preda a una sete di sangue incontrollabile, sgozzò e sbranò tutte le diverse migliaia di prigionieri (tranne Eladamri e pochi altri, che pure furono fatti prigionieri). Vedendo questo, Ertai capì che non avrebbe potuto competere con un avversario di tal fatta. Quando Belbe stava per incoronare Crovax nuovo evincaro Volrath, tornato da Mercadia, fece la sua comparsa, e rivendicò il suo vecchio ruolo. Belbe sancì che un duello uno contro uno avrebbe deciso il risultato ed Ertai, cosciente del fatto che se Volrath avesse vinto lo avrebbe sicuramente condannato a morte per aver fatto parte dell'equipaggio di Gerrard Capashen, si schierò suo malgrado dalla parte di Crovax, aiutandolo ad uccidere Volrath con la sua magia. Ed effettivamente, Crovax permise ad Ertai di vivere, ma ordinò che fosse definitivamente fatto diventare uno di loro: tramite un oscuro rituale, Belbe infuse il corpo di Ertai di mana nero, corrompendolo e mutandolo per sempre.

Dopodichè, Belbe aprì un portale per andarsene da Rath, ma Eladamri, sfruttando la confusione del passaggio di testimone degli evincari, riuscì a liberarsi, uccise Belbe e fuggì a Dominaria, grazie al portale appena aperto.

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La storia di magic episodio IV: Invasione

Spoiler:  
Dopo millenni passati, da entrambe le parti, a pianificare l'attacco e la difesa di Dominaria, finalmente il giorno era arrivato. La prima fase dell'invasione phyrexiana iniziò con l'apertura di tre grandi portali fra Rath e Dominaria, dai quali iniziarono velocemente a riversarsi le flotte di navi nere. La Cavalcavento tornò da Mercadia e si diresse nei cieli di Benalia, la patria di Gerrard Capashen, e l'equipaggio vide che uno dei portali era esattamente sopra la piccola nazione. Subito, Gerrard diede l'ordine di attacco, e la Cavalcavento sbaragliò in poco tempo le piccole navi dell'avanguardia prima ancora che la gente di Benalia si accorgesse di loro. Poi, decise di attaccare direttamente il portale, rendendosi conto che non poteva essere lasciato aperto. Per distruggerlo, la Cavalcavento vi passò attraverso, e lo distrusse da Rath. Si diresse poi al secondo dei portali, distruggendolo a sua volta. Non ebbe però modo di distruggere anche il terzo, perchè le molte battaglie con le navi volanti phyrexiane avevano stremato i sistemi della nave. Riluttante, Gerrard riportò la Cavalcavento a Benalia, per ripararla, ma qui fu, con sua somma sorpresa, arrestato dall'esercito della sua gente, con l'accusa di aver abbandonato l'esercito di Benalia quando aveva intrapreso il viaggio a Rath per salvare Sisay.

Mentre Gerrard era impotente, sapendo quello che stava per succedere, Urza e Barrin riuscirono a chiudere l'ultimo dei portali di Phyrexia, ma non prima che un numero enorme di navi phyrexiane erano passate. I due si recarono poi nella dimora di Teferi, Zhulkir. Teferi non era intenzionato a combattere al fianco dei suoi due maestri, ed avendo raggiunto il livello di Viandante Dimensionale (tramite studio, anzichè tramite potere innato), trasferì Zhulkir al di fuori di Dominaria, assieme con le nazioni Suq'ata e Femeref.

Intanto Rhammidarigaaz si risvegliò nella sua dimora di Shiv. Rhammidarigaaz, il Darigaaz della carta, era uno dei cinque Draghi Primevi, discendenti dei cinque Dragoni Antichi (Palladia Mors, Vaevictis Asmadi, Chromium, Arcades Sabboth e Nicol Bolas, che avevano dominato su Dominaria per millenni, nelle ere antiche). Questi cinque draghi simboleggiavano le cinque fasi della vita: la nascita (Darigaaz), l'infanzia (Rith), l'adolescenza (Treva), l'età adulta (Dromar) e la morte (Crosis), ed avevano come obbiettivo primario quello del controllo del piano, obbiettivo ereditato dai propri antenati. Darigaaz, però, era il figlio di Gherridarigaaz, il drago che aveva aiutato Urza a sconfiggere Radiant, ed era dunque legato a lui da un vincolo di fedeltà. Urza lo chiamò al suo fianco, e insieme a lui e a Barrin sconfissero i phyrexiani a Shiv, assicurando il controllo della zona. Tuttavia, si resero conto che anche Shiv, se non tutta la gran parte della regione, era sotto l'effetto della magia di Teferi: Shiv svanì sotto i loro occhi.

Intanto, a Benalia, i phyrexiani attaccarono in massa. Sfruttando la confusione della battaglia, Gerrard e l'equipaggio riuscirono a scappare a bordo della Cavalcavento. Il comandante delle truppe di invasione era un mostro di potenza inaudita: Tsabo Tavoc, una demonessa meccanica dal corpo di ragno. Combattè contro Gerrard, il quale stava per venire sconfitto. Solo grazie alle manovre della nave Tsabo Tavoc venne sbalzata fuori dalla nave. Successivamente, Gerrard fu contattato dal Veggente Cieco, che altri non era se non Urza stesso, in incognito. Egli avvertì Gerrard che anche la vicina Llanowar era sotto minaccia phyrexiana, ed era urgente salvare gli elfi. Hanna, purtroppo, durante l'attacco rimase infettata dalle bombe di peste di phyrexia, e verteva in condizioni gravissime, tali che nemmeno Orim riusciva a fare nulla.

A Llanowar, l'equipaggio fu rincuorato dall'incontro che ebbe luogo: qui, infatti, il Signore delle Foglie Eladamri si era rifugiato dopo essere scappato da Rath, ed era stato accolto come amico e nominato generale delle forze degli elfi. Inoltre, anche Multani era a Llanowar, per aiutare nella battaglia. Insieme, i tre riuscirono a sconfiggere i phyrexiani e ad assicurare la salvezza del bosco. Sia Multani che Eladamri, però, erano coscienti che Hanna non avrebbe potuto sopravvivere alla peste.

Barrin, intanto, sotto le indicazioni di Urza si recava, solo, laddove vi era bisogno di lui, ovvero a Keld, dove i phyrexiani stavano avendo la meglio.

Urza, nelle vesti di Veggente Cieco, indicò alla Cavalcavento quale sarebbe stato lo scenario della nuova battaglia: si trattava del portale persistente per Phyrexia, nelle caverne di Koilos. Se i phyrexiani avessero vinto quella battaglia, e preso il controllo del portale, la guerra sarebbe finita, perchè non solo avrebbero avuto il sostegno di Rath, ma anche della stessa Phyrexia. Qui, Eladamri e le truppe elfiche di Llanowar combatterono al fianco della Cavalcavento e di un nuovo, strano esercito, di esseri composti di mana blu, uomini alti e forti: i metatrani, creati da Urza per questo preciso momento: Thaddeus, uno dei due comandanti dei metatrani, fu catturato dai phyrexiani e trascinato nel portale. A guardia del portale, Gerrard si rese conto che vi era nientemeno che Tsabo Tavoc. Questo voleva dire che Benalia era caduta. Rabbiosamente, Gerrard si gettò contro Tsabo, mentre Agnate, fratello di Thaddeus, prese il comando dei metatrani. Nonostante il valore delle forze della Coalizione, i phyrexiani stavano avendo grandemente la meglio. Tsabo stessa stava per sconfiggere Gerrard, quando nove enormi macchine da guerra bipedi giunsero sulla scena, sbaragliando in poco tempo le truppe di Phyrexia e costringendo Tsabo Tavoc a fuggire attraverso il portale. Da una di queste macchine scese il Veggente Cieco, Urza, che decise di rivelarsi per quello che era davvero. Tutti i presenti si inchinarono dinnanzi alla sua potenza, meno Gerrard. Quando Urza gli rivelò che lui era frutto delle sue ricerce genetiche, che era stato creato per l'unico scopo di combattere questa guerra, e che quindi tutti i drammi e le perdite di Gerrard erano stati causati da Urza stesso, Gerrard si sottomise a lui, assicurando che avrebbe adempiuto al suo destino, ma aggiunse, guardando Urza negli occhi, che lo odiava, e che l'avrebbe sempre odiato. Come se non bastasse, anche Hanna, di cui Gerrard era fin da sempre innamorato, era morta per l'epidemia di peste. Si decise di seppellirla lì, sul campo di battaglia, ma Barrin, suo padre, sopraggiunse fin da Keld e prese con sè il corpo, lo portò a Tolaria, che intanto era sotto l'attacco di ingenti forze nemiche, e lo avvolse, insieme col cadavere di Rayne, sua moglie, in un campo protettivo. Dopodichè, sacrificò sè stesso nell'incantesimo più potente a sua disposizione: con la sua magia, obliterò l'esistenza dell'accademia, dell'isola stessa e di tutti i phyrexiani presenti, lasciando solo un lembo di terra con i corpi delle persone che amava. Questa potenza gli costò la vita.

A Koilos, intanto, le truppe della Coalizione erano in festa per la vittoria. Tuttavia, i presenti si resero conto che la terra sotto i loro piedi era diventata una grande distesa di mutaroccia: quello che Urza aveva da lungo tempo previsto si era avverato: Rath si era congiunto con Dominaria; la seconda fase dell'invasione stava avendo inizio.

Le forze della Coalizione radunate a Koilos si trovarono improvvisamente circondate di milioni di soldati phyrexiani: era la congiunzione planare con Rath. Urza rientrò nella sua armatura potenziata, e insieme agli altri otto Viandanti Dimensionali che aveva radunato (fra cui Tevesh Szat e Freyalise) teletrasportò gli eserciti di Agnate ed Eladamri e la Cavalcavento laddove c'era bisogno.

Quanto ad Eladamri, si ritrovò a Keld, che, senza Barrin a difenderlo, stava per soccombere. Eladamri trovò, a Keld, nientemeno che Cielsudario, il suo dominio di Rath, e tutti gli elfi suoi seguaci. Assieme alle forze acquisite a Llanowar, alle sue vecchie truppe di Cielsudario, e ai keldoniani, riuscì a costituire una degna difesa alla Necropoli di Keld, cruciale per la battaglia: infatti, un'antica profezia di Keld voleva che quando il nemico fosse giunto da Altrove, i morti dei più valorosi guerrieri di Keld sarebbero risorti per difendere la propria terra. E infatti fu proprio così: dalla Necropoli iniziarono a sciamare potentissimi non morti che in poco tempo ebbero la meglio sui phyrexiani.

Sapendo che la Fortezza, a sua volta traslata su Dominaria, si sarebbe eretta nel punto dove il mana nero era più concentrato, Urza dispose il grosso delle forze (la Cavalcavento, Agnate e i metatrani e lui stesso) nelle distese di Urborg. Aveva visto giusto: la Fortezza si stagliava sulle pendici dell'enorme vulcano di Urborg, poco a nord della vecchia residenza di Crovax. Prima di attaccare la Fortezza, però, bisognava fronteggiare l'immensità delle armate phyrexiane. I metatrani combatterono fieramente, Urza riversò mari di fiamme sui phyrexiani, tuttavia questo non bastava. Gerrard capì che la Coalizione sarebbe perita se non si fossero trovate più truppe. Decise quindi di muoversi sul piano di provenienza di Tangharth, Talruum, e di chiedere ai potenti minotauri di unirsi alla Coalizione. Traslato, l'equipaggio si trovò dinnanzi a un'inaspettata distesa d'acqua: era il regno di Teferi, che aveva trovato in Talruum un habitat accogliente. La Cavalcavento si diresse ad Halruum, la città più importante, e vide che anche qui i phyrexiani avevano fatto scempio. Molti minotauri erano morti, e si scoprì che molti altri erano stati rapiti e portati a phyrexia, per servire come nuove truppe. Tutti gli altri minotauri, però, si unirono sotto la bandiera della Coalizione. Gerrard li portò a Urborg, e sotto il comando di Grizzlegom combatterono a fianco di Agnate.

Intanto, a Urborg, Agnate si era fatto un altro alleato: si trattava di lord Dralnu, un lich negromante nativo di Urborg. Egli aveva stretto alleanza col metatrano, ed aveva unito le sue legioni di zombie alle truppe di Agnate. Segretamente, tuttavia, il lich aveva maledetto e piagato Agnate, perchè l'obbiettivo ultimo di Dralnu era quello di ottenere il controllo dei potenti metatrani.

Ciononostante, l'alleanza parve reggere almeno fino alla fine della battaglia. Miracolosamente, la Coalizione aveva vinto ancora.

Urza, finita la battaglia a Urborg, radunò gli otto Viandanti Dimensionali, e disse loro che era giunto il momento di contrattaccare. I Nove Titani si sarebbero trasferiti direttamente a Phyrexia, per combattere Yawgmoth mentre non era protetto dalla totalità dei suoi eserciti. Il piano era quello di distruggere l'intero piano con l'ausilio delle Bombe dell'Anima, ordigni potentissimi creati su misura. Di sfera in sfera, Urza e gli altri arrivarono fino alla quarta. Qui, l'infido Tevesh Szat tradì i compagni: mentre erano in ricognizione, egli uccise uno degli altri Viandanti. Urza, prevedendo che una cosa del genere sarebbe successa, attivò un meccanismo, presente su tutte le armature, che diede morte istantanea a Szat.

Mentre i rimasti sette scendevano dalla quarta alla quinta, Urza, contemplando la perfezione di Phyrexia, non potè che riflettere su quanto fosse morale distruggere impunemente un meccanismo tanto sublime e perfetto, e su come potesse essere considerato malvagio Yawgmoth, un essere di infinta potenza e di infinita perfezione, perchè aveva creato artificialmente tutto questo. Non aveva forse fatto lo stesso lui stesso? Dominaria non era forse disseminata di sue creazioni, in parte anche forgiata secondo la sua volonta? I metatrani, Gerrard e gli altri, non erano forse frutto della sua volontà? Raggiunta la sesta sfera, Urza fu attaccato da degli pneumagog, dei demoni che colpivano la sfera spirituale del bersaglio. Essi rimossero l'ultimo blocco psicologico di Urza, facendogli abbracciare la verità: per quattromila anni aveva combattuto contro il suo vero e unico signore, colui che aveva raggiunto la perfezione nelle arti di cui si era sempre occupato. Prima, disattivò l'innesto delle bombe dell'anima. Poi, diede la morte a tutti gli altri Viandanti Dimensionali. Infine, si prostrò ai piedi di Yawgmoth, suo nuovo dio, il quale lo fece avanzare alla settima sfera. Qui, Urza rimase attonito nel vedere suo fratello Mishra, vivo, in una sala di torture. Era stato torturato per quattromila anni, e questo, agli occhi di Urza, non apparve più come un crimine o una crudeltà. Niente era crudele, se seguiva i progetti dell'unica vera volontà del multiverso.

Su Dominaria, intanto, l'alleanza fra Dralnu, Agnate e Grizzlegom fu spezzata: alla morte di Agnate, Dralnu accusò Grizzlegom, sperando di impossessarsi anche dell'armata dei minotauri. Questo si affidò al vecchio regolamento dei minotauri, chiedendo ai soldati di decidere chi di loro pensassero fosse il colpevole. I metatrani, senza esitare, decapitarono Dralnu, fidandosi ciecamente del valore del minotauro. Grizzlegom fu raggiunto dal vittorioso Eladamri, che era deciso a continuare la sua annosa resistenza contro l'evincaro di Rath, attaccando direttamente la Fortezza. L'esercito guidato dai due ebbe facile vittoria sull'esercito dispiegato attorno alla Fortezza, tuttavia le truppe più vicine erano molto più resistenti. Si sarebbe detto che l'evincaro volesse tenere a distanza di braccio l'esercito della Coalizione.

Intanto, Darigaaz aveva risorto Rith, che aveva risorto Treva, che aveva risorto Dromar, che aveva risorto Crosis. Darigaaz sperava cosi di aggiungere una nuova, quasi inarrestabile forza alla Coalizione, senza però rendersi conto che stava risvegliando un potere inarrestabile perfino per lui: gli altri quattro Draghi Primevi, infatti, non erano legati a Urza, e non avevano assolutamente intenzione di piegarsi a difendere Dominaria...loro la volevano controllare direttamente. Mentre la Cavalcavento si dirigeva ad attaccare la Fortezza, infatti, i draghi la attaccarono, e fu solo grazie al sacrificio di Darigaaz, che si gettò fra le fiamme del vulcano di Urborg, che la forza degli altri draghi venne meno: gli altri rappresentavano infatti le fasi della vita, dall'infanzia alla morte, ma se veniva sottratta la nascita, rappresentata da Darigaaz, nessuna vita poteva esistere.

La Cavalcavento potè così dirigersi verso la Fortezza, dalla quale le venne incontro ciò che Gerrard temeva: la Predatrice di Volrath stava per attaccarli. Nonostante a Rath la Cavalcavento fosse stata surclassata dalla Predatrice, questa volta sembrava che le cose stessero andando diversamente. Gerrard intuì che poteva essere una trappola, e infatti sentì d'un tratto un urlo provenire dalla cabina ventrale della nave. Durante l'intenzione di assaltare la Cavalcavento, la mente di Greven fu assalita da un dubbio atroce che mai aveva avuto prima di allora. Lui era sempre stato un pupazzo nelle mani dei tre evincari e quel giorno le cose non sembravano andare diversamente. Crovax, il Signore di Dominaria aveva pieno possesso del suo corpo. Greven con una miriade di soldati di Rath sbarcò sulla Cavalcavento e quasi uccise il tiratore posteriore, il goblin Squee. Ma la vera battaglia doveva ancora avere inizio. Mentre i suoi soldati tenevano l'equipaggio della Cavalcavento alla baia impegnato in un combattimento, Greven ingaggiò un furioso combattimento con Tahngart, una battaglia che attendeva da molto tempo. Tuttavia Greven sotto il controllo di Crovax non riusciva a fare le cose migliori. Così Greven fu ucciso e gettato sulla Predatrice ormai distrutta che fu mandata a schiantarsi direttamente contro la cima della Fortezza. Greven era morto. Ma forse non aveva mai vissuto. Schiavo di un padrone brutale che non si era mai interessato di lui o di quello che provava. Ed il burattino era stato lanciato nel fuoco dal burattinaio non appena aveva avuto nuovi burattini con cui giocare.

Mentre Gerrard tirava un sospiro di sollievo, due paia di braccia lo afferrarono da dietro: si trattava di Ertai, o meglio, la versione phyrexiana di Ertai, che trascinò Gerrard (e Squee, che gli era vicino) fin dentro la fortezza, al cospetto del nuovo evincaro. Gerrard si rese conto di sapere chi fosse il nuovo evincaro: Crovax.

Crovax si fece incontro a Gerrard con fare amichevole. Non cercava lo scontro: voleva infatti che Gerrard si rendesse conto che stava combattendo dalla parte sbagliata. Yawgmoth, diceva Crovax, era l'unico, vero essere perfetto ed ineffabile. Niente di quello che lui faceva era dettato dalla crudeltà. Solo da fredda efficienza. Invece, era la Coalizione ad essere dilaniata da odi e dissidi interni, gelosie, invidie: c'era l'esempio di Dralnu; c'era il tradimento di Teferi; c'era lo stesso odio di Gerrard per Urza, che in ultima analisi stava dietro a tutto quanto. Yawgmoth, invece, era il vero e unico signore del multiverso: lui dominava la vita e la morte. Per dimostrarlo, Crovax uccise a sangue freddo Squee, e sotto gli occhi di Gerrard lo resuscitò, integro, vivo, non zombie. Yawgmoth, disse, poteva ridare la vita ai morti. Come ulteriore dimostrazione, da dietro il trono di Crovax spuntò un angelo dalle ali nere: Selenia. Crovax aprì un portale per Phyrexia, e disse a Gerrard che se si fosse inchinato dinnanzi a lui, egli avrebbe potuto ridare la vita ad Hanna, la donna che amava. Infatti, guardando attraverso il portale Gerrard vide la sua amata, che lo guardava in attesa, nelle lande di Phyrexia.

Gerrard, sfiancato dall'orrore della guerra, dilaniato dal dolore della perdita di tutte le cose a lui care, gli amici, l'amore, la patria, il senso della sua esistenza, e corroso dall'odio verso Urza, il vero artefice di tutto, accettò, e varcò il portale. Dinnanzi a Yawgmoth vide Urza inginocchiato e sottomesso, e questa fu la conferma definitiva di ciò che Crovax aveva detto. Se anche Urza aveva tradito la Coalizione, allora non valeva più la pena combattere. Si inchinò dinnanzi a Yawgmoth, chiedendo la vita di Hanna come pagamento dei suoi servigi.

Yawgmoth era deliziato da questa sottomissione, e decise di divertirsi un po' con i suoi nuovi giocattoli. La guerra era vinta, la mente e il braccio della Coalizione erano in mano sua. Per stroncare l'ultima futile resistenza sarebbe arrivato ad entrare in Dominaria lui stesso. Intanto, trasferì Gerrard e Urza nell'arena al centro della nona sfera di Phyrexia. Qui, privò Urza dei suoi poteri di Planeswalker, e costrinse i due a combattersi all'ultimo sangue. Chi dei due fosse sopravvissuto, sarebbe diventato il suo nuovo braccio destro. Il duello era estenuante. Sebbene Gerrard fosse certo più prestante dell'anziano Urza, questo era l'essere umano più intelligente del multiverso, ed era quindi in grado di pensare a una contromossa efficace quasi istantaneamente, per qualunque strategia Gerrard avesse pensato. Alla lunga, quando Gerrard era ormai sfinito, le tattiche geniali di Urza prevalsero, e l'artificiere uccise l'eroe che lui stesso aveva creato. Tuttavia, Yawgmoth non era soddisfatto. Il duello era nell'arena di Phyrexia, e doveva sottostare quindi alle leggi di Phyrexia. Non c'era spazio per le strategie, per il pensiero freddo, lì. Il duello che Yawgmoth voleva, era un autentico scannaggio, un turbinio di sangue e morte incontrollata. Resuscitò Gerrard e restituì le piene forze ad entrambi. Il duello riprese. Durò per ore, forse per giorni, ma alla fine, Gerrard si erse vittorioso, non potendo Urza contare sulla sua mente geniale. Gerrard decapitò il suo avversario, afferrò la testa di Urza grondante di sangue e la alzò verso Yawgmoth, chiedendo in cambio quello che aveva promesso. Yawgmoth, deliziato, riempì il corpo di Gerrard del suo potere, decuplicandone la possanza, e Hanna, che aveva osservato tutto lo scontro, gli andò incontro, con le braccia tese. Stava chiedendogli la testa di Urza. In questo istante, Gerrard fu pervaso da un'agghiacciante certezza. Sfoderò la spada e tranciò in due il corpo del replicante che aveva assunto le sembianze di Hanna, gettò un'occhiata carica d'odio e tristezza verso Yawgmoth, si girò sui tacchi e tornò a Dominaria attraversando il portale. Yawgmoth, deluso, decise di finire quella guerra una volta per tutte, e iniziò i preparativi per il suo passaggio in Dominaria.

Gerrard sbucò nella sala del trono di Crovax, e trovò lui, Ertai, Selenia e Squee, che si rese conto essere stato ucciso e resuscitato dall'evincaro innumerevoli volte. Sempre con la testa di Urza in mano, Gerrard si gettò su Crovax. I due duellarono all'ultimo sangue e Gerrard, forte del suo nuovo, immenso potere, ebbe la meglio sul vampiro evincaro, e lo uccise. Squee, nel frattempo, sfruttando la confusione del duello accoltellò Ertai a morte. Entrambi, morendo, rivelarono la vera natura delle loro anime: i loro corpi tornarono ad assumere le sembianze di un tempo, e la loro anima fu presa da Selenia, che anche era stata redenta. Gerrard Capashen e Squee si resero conto che erano state solo vittime, non colpevoli. L'unico colpevole, e ne erano certi, ormai, era Yawgmoth.

Nel frattempo, Eladamri e Grizzlegom erano riusciti, grazie all'aiuto di truppe di nani reclutate nel vulcano di Urborg, a farsi largo fra l'esercito dell'evincaro, e a prendere con mano ferma la Fortezza. I due raggiunsero Gerrard e gli altri, e tutti insieme fuggirono sulla Cavalcavento.

Quando tutto sembrava andare per il meglio per le forze della Coalizione, ecco che dal portale di Koilos, ormai l'ultima roccaforte Phyrexiana su Dominaria, iniziò a fuoriuscire un oscuro miasma nero. Fu in quel momento che la testa di Urza, incredibilmente ancora in vita, nonostante priva di corpo, parlò, spiegando agli altri che quel miasma era il Dio delle Lande, l'Ineffabile, il Signore di Phyrexia in persona: dopo novemila anni Yawgmoth, l'antico thran, tornava nel suo piano nativo. Nonappena Yawgmoth fu totalmente trasferitosi su Dominaria, tutti i cadaveri dei soldati morti su tutti i campi di battaglia del piano ripresero vita come droni sotto il suo controllo, e la mutaroccia di Rath iniziò a solidificarsi sotto forma di golem demoniaci.

La speranza sembrava perduta. Gli eroi della Cavalcavento discussero sul da farsi. Grizzlegom ed Eladamri, comandanti delle truppe di terra, scelsero che avrebbero svolto il loro dovere fino alla fine. Gerrard depositò i minotauri al centro della mischia, a Koilos, e gli elfi a difesa delle foreste di Llanowar e Yavimaya, cosicchè potessero trovare una morte eroica difendendo la natura come avevano sempre fatto. Gli altri, invece, discussero su diversi piani per liberarsi di Yawgmoth. Karn suggerì che la Luna del Vuoto, che orbitava attorno a Dominaria, poteva essere una risorsa preziosa: essendo un deposito pressochè inesauribile di mana bianco, se fosse stata distrutta il suo potere si sarebbe riversato su Yawgmoth. La Cavalcavento si diresse quindi verso la luna, e tornò indietro seguita da una scia di mana bianco, che circondò Yawgmoth...senza ottenere alcun effetto.

Urza propose quindi di liberare il potere del cristallo thran, il nucleo che garantiva alla Nave Volante la capacità di traslare da piano a piano. Il cristallo avrebbe liberato l'energia del Reame di Serra, la quale avrebbe sicuramente distrutto Yawgmoth. Il problema era che c'era talmente tanto potere concentrato nel cristallo che una buona fetta di Dominaria sarebbe stata sacrificata nel processo. Per questo, il piano fu bocciato.

Rimaneva solo una cosa: l'Eredità. Era il momento della verità. Gerrard estrasse la Powerstone e la Weakstone dal cranio di Urza e le pose all'interno del corpo di Karn, ricettacolo degli altri artefatti dell'Eredità. Dopo essersi accommiatato da tutti gli altri dell'equipaggio, Gerrard Capashen, eroe di Dominaria, senza sapere come raccolse nella sua memoria istruzioni innate su come innescare il processo che da Karn avrebbe scatenato un turbinio di potenza indicibile, che, riflesso dallo scafo della Cavalcavento, sarebbe poi riuscito nell'intento: Yawgmoth, il Dio delle Macchine, era caduto. La Cavalcavento e tutto l'equipaggio si erano immolati per la salvezza di Dominaria, ridotta però a una distesa brulla e deserta, cosparsa di cadaveri e distruzione finchè occhio poteva vedere.

Sulla Cavalcavento morirono tutti. Ma come sempre accade, il Planeswalker Spark, la misteriosa scintilla fonte dei poteri dei Viandanti Dimensionali, si attiva sempre nell'istante della morte del detentore.

Fu quello che accadde a Karn. Nel momento della sua morte, questi si risvegliò nell'eterno vuoto in mezzo ai piani: era diventato Karn Planeswalker. Gli occorse un intero secolo per padroneggiare a dovere i suoi poteri. In questo secolo visitò molti piani, cercando una dimora, ma non trovandola decise di generarne uno autonomamente e plasmarlo secondo i suoi desideri. Questo piano si chiamava Argentum, ed era un piano di puro metallo argenteo, simile a Karn stesso. Egli si nascose dietro lo pseudonimo di Lord Macht. Karn voleva avere sempre sott'occhio il resto di Dominaria, così creò una serie di droni, di artefatti posti nei vari piani che voleva osservare.

Su Dominaria, spedì una piccola sfera di metallo semisenziente con racchiuso un enorme quantitativo di potere. Troppo, perchè l'artefatto potesse contenerlo. La sfera divenne presto instabile, sviluppando una sua personalità, una personalità arrogante, ambiziosa e deviata: era il Mirari.

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  • 1 anno dopo...

salve...come posso vedere questa discussione si è fermata più di un anno fa, ma ne approfitto per chiedervi aiuto: ho letto che "the nemesis" a suo tempo era interessato a reperire la saga di mirrodin nei suoi 3 libri... io sarei anche riuscito a trovarli, ma purtroppo solamente in inglese.

Quindi mi affido a voi: sapete per caso se c'è un modo per trovare delle ristampe in italiano dei libri o un qualche sito dove trovare tutta la storia di mirrodin pagina per pagina?

grazie mille a chi si disturba...bye

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