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[Forgotten Realms v3.5] - Le Fucine di ADBAR


Messaggio consigliato

Un capitolo si è chiuso... un nuovo capitolo si sta aprendo.

Avrei atteso il prologo della campagna, prima di aprire questo topic, ma visto che ormai ci stiamo avvicinando e che non ne potevo più di attendere... possiamo aprire il nuovo topic di sessione.

Vi avevo promesso una sorpresa... e mi scuso se mi sono fatto attendere.

Già nell'altro topic avevo mostrato un Trailer, ma un po' per fretta e se devo essere sincero, anche per poca sicurezza in me, l'ho composto in un modo un po' grossolano. Quindi... non si può dare il via ad una campagna senza un vero trailer.

Il filmato è stato interamente ideato, progettato e montato da me, con la preziosa supervisione di Emerod Galanodel (:heartbeat)

Condivido questa creazione con tutto il forum, ma quel che vedrete è dedicato a quei 4 giocatori che per più di tre anni mi hanno emozionato e regalato sessioni di rara bellezza e tensione. Li cito uno ad uno in ordine di apparizione nella campagna con al fianco il nome del PG.

Tebrin Wrinn (Lumiel)

Randall "il colosso" (Fenggar)

Morwen (Yasheira)

Kyran (Ethan)

...ragazzi... questo è per voi... spero vi piaccia...

PS: consiglio di scaricare la versione .zip (per velocizzare) ed in visualizzazione di evitare il fullscreen (schermo intero) e di sentirlo con un discreto volume (abbastanza alto e buoni bassi)

Le Fucine di ADBAR (Trailer)

NB: Il link sarà disponibile per 7 giorni, quindi se qualcuno del forum è interessato a vederlo e non è riuscito a scaricarlo entro il tempo previsto, scrivetemi un MP con la vostra posta elettronica e vi invierò il trailer.

Inoltre il trailer è in formato WMV (Windows Media Video) se qualcuno ha problemi per la visualizzazione, me lo faccia sapere che lo convertirò in un altro formato che può visualizzare.

Spoiler:  

Ed ora... il topic è ufficialmente aperto... a presto per il PROLOGO della campagna!

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Bardo, barduccio..

Problemino: sia che vada a scaricare il file zip, sia che vada a vederlo in formato Wmv, mi appare questo messaggio: Attenzione! Hai raggiunto il limite massimo di download effettuati su questo file.

:confused:

EDIT: ho riprovato dal mio pc anziché da quello di Kyran.. Niente, stessa cosa.

Sono curiosa. *_*

riEDIT: http://aiuto.libero.it/mail/jumbo-mail/faq/5028.phtml

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Non ho parole per descrivere c' ho che ho potuto vedere. Sempre più onorato di avere Codan come Master... massimo rispetto. ;-)

Per onorare questo grandissimo trailer metterò tutto il mio impegno in questa campagna.

P.S. Mi batterò per farti fare un monumento in tutte le capitali del mondo... anche se mi costerà... molto. :cool:

-Tebrin-

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Sono felicissimo che vi sia piaciuto... :-D spero di avervi fatto venire un po' di voglia di intraprendere questo nuovo cammino insieme.

Grandissimo, Codan, davvero. Non ho parole!

A parte queste: alla brevissima scena dei 4 hobbit sono quasi caduta dalla sedia. :lol:

Devo essere sincero... quella scena è un'idea di Emy... non voglio prendermi meriti non miei :-D

Spoiler:  

Ci sono alcune scene nel trailer che non sono del tutto buttate a caso... diciamo che ho cercato di "far intendere" :whistle:

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Ai problemi di impegni lavorativi si sono aggiunti anche problemi di connessione e per questo giungo un pò in ritardo.

Ci tengo a fare veramente i complimenti a Codan per inventiva ma soprattutto per l'attaccamento alla partita, che ho visto così forte raramente anche giocando in live, figurarsi in un PBC..davvero un grande, son contento di essere entrato a far parte del gruppo e spero che i giocatori ti rendano la fatica...

Detto questo, da amante del cinema, non posso che apprezzare in pieno la grandissima scelta di colonne sonore, bellissime...

Non vedo l'ora di riprendere ;-)!

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  • 2 settimane dopo...

L'ora dell'attesa è finita... do il via ufficiale alla nostra nuova campagna.

Questo prologo preannuncia ciò che verrà giocato poi ad Ottobre e da ciò che leggerete potrete prendere decisioni e in alcuni punti aggiungere pareri o riflessioni (inviatemele via mp se volete).

Il simbolo [...] sta ad indicare qualcosa che è successo e che non può essere rivelato a tutti, sempre che il destinatario non lo faccia di sua spontanea volontà nel PbC.

Per tutti i chiarimenti ci sentiamo dopo. Questo non è un racconto breve, quindi mettetevi comodi e buona lettura...

PROLOGO

Spoiler:  

<<Questa sarà la vostra fine... non avete compreso la mia grandezza... ed ora, FRATELLO, SORELLA, voi morirete insieme ad uno stupido nano ed un inutile umano. Così come altri dei fecero in passato, io ripeto oggi con voi... questo che state per vedere è il Diniego di Syrill!!!!>>

Una potente aura magica si espanse dalle mani oscure della drow, mentre i suoi capelli volteggiarono sorretti da un vento arcano.

<<Non ... non riesco ad avvicinarmi a lei ... qualcosa me lo impedisce >> disse Lumiel mentre il suo corpo non riusciva a fare un passo verso la drow. Una freccia saettò verso Syrill, ma questa si infranse su di un guscio invisibile. <<Maledizione! Le mie frecce sono inefficaci... Yasheira non abbiamo molto tempo, Ivellios e Iymbryl non resisteranno a lungo>> Dure ma vere, le parole di Ethan scossero Yasheira dal suo momento di studio della situazione, si doveva intervenire e nell'immediato... aveva già lanciato l'incantesimo Estinzione di Stirpe e sapeva bene che il suo effetto non sarebbe durato che un solo minuto.

<<La tengo a bada io questa maledetta... avanti ... avanti... fammi vedere che sai fare>> Ascia in mano e coraggio in corpo, Fanggar fu l'unico che riuscì ed evitare il Deniego e presentarsi a pochi passi da lei, ma la drow non aspettava un nano per combattere.

<<Non c'è più tempo Yasheira, dobbiamo fare qualcosa!!!>> Anche Lumiel scosse i pensieri della drow, che sorridendo lievemente decise in un ultimo gesto disperato. Con il guanto arcano intriso dell'unico potere capace di estinguere il retaggio della sorella, Yasheria avanzò senza timore e oltrepassando (anche con suo stupore) il Deniego della sorella, arrivò a pochi passi da LEI, quando una sferzata di spada le procurò una profonda lacerazione sulla spalla che non la fermò, anzi il dolore la rese più letale. Affondò il guanto nel petto della sorella, la quale non potè far altro che udire le sue ultime parole pronunciate de Yasheira... <<Salda... il tuo... debito>>

Con questo gesto Yasheira si riprese la sua vendetta, distruggendo i sogni della sorella, ma anche l'unica opportunità di divenire un'Elfa di Stirpe.

Polverizzati i resti della sorella, i 4 avventurieri uscirono dalla Corte Elfica con la sensazione che un grosso incubo fosse finito, anche se si era portato via alcuni compagni di viaggio. I corpi esanimi di Ivellios e di Iymbryl giacevano al fianco di decine di orchi... la battaglia non li aveva risparmiati, ma il loro sacrificio aveva reso possibile la vittoria contro Syrill. I restanti orchi fuggirono chissà dove dopo la morte della loro padrona.

I quattro si trovarono all'esterno della corte elfica, in silenzio, quando...

<<Ed ora??>> A rompere il silenzio non potè che essere l'irruenza del nano. <<Credo che la nostra sia stata un'alleanza forzata solo dalla presenza di Syrill... ed ora che questa presenza non c'è più... non c'è neanche il motivo per cui rimanga l'alleanza>>

Le parole perentorie e fredde della drow gelarono il sangue degli altri tre, ma in fondo non li sorpresero. Tutti si aspettavano una reazione simile e tutti sapevano che Yasheira non era una drow comune, ma era pur sempre una di loro. Lumiel salutò l'elfa ringraziandola del suo prezioso ed indispensabile aiuto, così fecero Fenggar (con un po' di irruenza) e Ethan (con un po' più di cortesia). Yasheira fece solo un gesto di assenzo, ma tutti seppero che la drow dimostrava molto più di quel che diceva.

<<La solita cortesia elfca>> Concluse il nano con un po' di sarcasmo che suscitò una leggera ilarità, in tutti.

Così Yasheira se ne andò, mentre gli altri tre si allontanarono da quel luogo di combattimento e di storia. La drow si inoltrò nella foresta alla ricerca di quel villaggio che le era appartenuto anni prima della sua istruzione arcana, anni prima di Seraph e lì decise di continuare i suoi studi.

Fenggar invitò Ethan e Lumiel nella sua cittadella nanica, ad Adbar, dove avrebbe fatto conoscere la famosa ospitalità nanica e la sua birra. Ethan rifiutò con cortesia l'invito, visto che la sua patria era Cormanthor ed alcune questioni lo costringevano ancora lì, mentre l'elfo accettò. Anche Lumiel aveva alcune questioni che lo conducevano da altre parti, ma la sua ricerca non riguardava un luogo particolare... ogni luogo poteva essere quello buono e non vedeva nulla di male nel seguire un buon amico che si era dimostrato indispensabile in molte situazioni.

<<Non voglio costringervi a rimanere, ma ci sono alcune cose che ancora richiedono il nostro tempo>> Detto questo Ethan sfiorò il pugnale donatogli da Ivellios e questo gesto bastò a Lumiel per capire che non erano ancora pronti per partire. <<Niene marcia quindi...>> disse sconsolato Fenggar, il quale sapeva bene di cosa parlava Ethan, ma cercò come al solito di alleggerire il carico di tensione.

Il Concilio Druidico

Spoiler:  

<<Non lontano dalla mia abitazione si radunando ogni inizio di stagione un gruppo di druidi elfici. Io non so cosa dicano o facciano, non mi è permesso assistere ne domandare alcunchè, ma credo che se Lumiel si presentasse come quello che è, potrebbero aiutarlo con la sua ... "malattia"... almeno lo spero>>. Attendendo alcuni istanti l'elfo riflettè un attimo e rispose con il solito tono cortese <<Ti ringrazio Ethan, il tuo aiuto è sempre prezioso, credo che tu abbia ragione a riguardo, farò come dici... e tu cosa farai Fenggar>> Il nano alzò le spalle ed il suo gesto fu inequivocabile.

<<Ora andiamo... casa mia è un po' lontana da qui e ci sarà da camminare>> Disse Ethan guardando i suoi compagni negli occhi prima di partire <<Andiamo allora>> Disse Lumiel prendendo il suo zaino <<Non vedevo l'ora di camminare>> Concluse sarcasticamente Fenggar.

Il cammino dei tre avventurieri fu serrato, attento, ma tranquillo, Ethan conosceva alla perfezione quei luoghi ed in più di un'occasione li aveva guidati nelle terre selvagge garantendogli l'incolumità nei confronti dei mostri. In neanche una settimana i tre giunsero in una semplice abitazione fatta di legno e rami intrecciati. Fenggar scosse la testa a quella nuova visione, mentre Lumiel la guardò attento. La casa era modesta, ma confortevole e le dimensioni erano state progettate non per una persona soltanto, ma nessuno dei due ospiti avanzò domande a riguardo.

Ethan accolse i due compagni di viaggio con straordinaria ospitalità e nonostante Fenggar non sopportava più Cormanthor, fu lieto di rimanere ancora qualche giorno con l'umano, che in fin dei conti era uno che sapeva il fatto suo. Lumiel invece aveva altro per la testa, la casa gli era congeniale, ma voleva sapere dove fosse situato il circolo druidico e prima ancora che potesse proferire parola, Ethan lo anticipò. <<Se il tempo non mi inganna, tra un paio di mesi all'alba. Partiremo verso est, posso solo mostrarti la strada, lì io non sono ammesso.>> L'elfo acconsentì con un lieve gesto del capo.

I giorni passarono troppo lenti per il nano, che continuava a lamentarsi di insetti di ogni genere e della scomodità della vegetazione, mentre per Lumiel il tempo aveva tutta un'altra cadenza. Ethan non sembrò essere infastidito dalla presenza degli ospiti, ma dopo tutto quel tempo, quelle battaglie, quei dolori, non aveva poi così tanta voglia di parlare.

Una mattina, come previsto, Ethan si preparò per la marcia insieme a Lumiel, mentre il nano ronfava e si agitava nel suo giaciglio, inneggiando in nanico parole di battaglia. I due mesi erano trascorsi ed il tempo dell'attesa era terminato. I due si allontanarono ed in mezza giornata di marica serrata giunsero in un luogo a poche decine di metri da una radura. Un gruppo di elfi con vesti verde smeraldo si erano riuniti attorno ad una pietra bianco calcarea. Sembravano non proferire alcuna parola. Ethan rimase immobile <<Credo ti stiano aspettando>>. Percorso da un attimo di nervosismo Lumiel avanzò verso gli elfi... nessuno si voltò, ma uno di loro disse in elfico <<Non procedere oltre... perchè interrompi il nostro concilio... cosa stai cercando?>>. Lumiel si fece coraggio... era giunto il momento di affrontare se stesso e ciò che gli stava accadendo... <<Sono Lumiel d'Accadia... e sono l'ultimo elfo di stirpe>> Nessuno degli elfi nel circolo fece una mossa. <<Voglio sapere cosa sono e perchè gli elfi del passato hanno creato questi amuleti. Myth Drannor non è riuscita a rivelarmi molto e sono in cerca di risposte. Inoltre, sono stato contagiato da una maledizione che mi è stata rivelata da un campione di Corellon. E' stato un rinnegato a contagiarmi>> Immediatamente tutti gli elfi si voltarono verso Lumiel, poi lo stesso elfo tornò a parlare.

<<La storia degli amuleti di stirpe elfica è una storia di inganni e di errori. Noi non possiamo divulgarla, nessuno che l'ha vissuta può farlo. Non so come tu sia venuto in possesso del tuo amuleto, ma la tua stessa esistenza è un pericolo per tutti noi. Gli elfi del passato credevano di poter far tornare alle origini gloriose tutti gli elfi di tutte le razze. Gli amuleti sarebbero serviti per far tornare la nostra stirpe a quell'unità che Corellon e la sua prima compagna, prima del tradimento, avevano avuto. Ma quest'illusione si infranse come l'acqua fa sulla roccia. Noi non possiamo dirti altro a riguardo. Porta con te ciò che sei e sappi che per chi conosce la storia degli elfi di stirpe, non sei molto apprezzato.>> Dopo una breve pausa l'elfo tornò a parlare...<<ma per quanto riguarda il rinnegato abbiamo da dirti alcune cose importanti>>

[...]

La discussione tra Lumiel e gli elfi durò alcuni minuti, mentre Ethan rimase in attesa... al termine di ciò l'umano non fece alcuna domanda su quanto successo... anche se aveva una certa curiosità su ciò che era stato detto a Lumiel. In fondo lui aveva un pugnale che gli era stato affidato da un campione di Corellon, ma non certo perchè lo aveva meritato. Ivellios glielo aveva concesso solo in virtù del fatto che avesse meno legame degli altri con Lumiel e non attendesse troppo per conficcarglielo nel petto una volta morto. Un ricordo del quale Ethan non andava molto fiero. Tornarono nell'abitazione di Ethan quando ormai era buio profondo nella foresta e Fenggar armato in assetto da guerra li attese con l'arma in mano e per poco non staccò la testa dell'umano all'ingresso nella casa. <<MALEDIZIONE!!! Dire qualcosa prima di partire non è usanza tra gli umani?!?!? ... In più questa foresta continua a piacermi sempre di meno... e non potete immaginare cosa ho sentito mentre è calata la notte>> Ruggì il nano infuriato. <<Scusami Fenggar, la prossima volta sarò più chiaro sulle mie azioni>> Concluse Ethan. Detto ciò, il nano abbassò la sua arma e si tolse l'armatura, guardò i due ripetutamente negli occhi cercando di capire cosa fosse successo, ma per non essere troppo invandende si tenne per se le sue domande, anche se in effetti aveva una gran voglia di domandare. In cuor suo sapeva che ci sarebbe stata un'occasione per fare quelle domanda, ma non era quella. La mattina successiva Ethan svegliò di buon ora il nano e destò Lumiel dal suo riposo... <<Se volete intraprendere la strada verso il nord ora è il momento giusto, vi scorterò fino al limite settentrionale della foresta, da lì procederete da soli>> Per la prima volta Fenggar fu felice di mettersi in marcia nella foresta, anche se in fin dei conti quel luogo lo aveva formato, gli aveva regalato esperienze che per un nano erano fonte di immenso orgoglio... e questo non poteva certo negarlo.

Ethan procedette con la sua solita marcia serrata, ma questa volta non ossessiva. Fecero parecchie pause, e a Lumiel sembrò quasi che l'umano le facesse solo per ricordarsi come quel luogo fosse incantato e meraviglioso. Lumiel e Fenggar erano già passati per quella strada, guidati da quel Pixie che nonostante la sua sfacciataggine si era rivelato parecchio utile. Era la strada di Moader, la strada che se percorsa verso Sud conduceva direttamente a Myth Drannor. In 4 giorni giunsero a destinazione...... lì dove gli alberi si distanziavano dalla steppa dei luoghi del nord arrivò il momento di salutarsi.

Ma tra quei radi alberi si udì una voce roca gridare un nome... <<FENGGAAAAAAAAAAAAR!!!>>

L'incontro

Spoiler:  

Gli alberi secolari bruciati, l'odore acre di zolfo, di olio e soprattutto di morte, erano i segni inconfondibili del passaggio di Syrill. Fu così che Yasheira ritrovò il suo vecchio villaggio. Ma in fondo Bentramas l'aveva avvertita di questo fatto, Syrill era tornata per offrire un'opportunità a quei volenterosi che avessero intenzione di seguirla, mentre per gli altri non ci sarebbe stata altro che una sanguinosa fine. Le capanne in cui lei e la sorella si rifugiavano da piccole, mentre tendevano scherzi crudeli agli abitanti del villaggio, non erano più in piedi, perfino l'abitazione dove avevano vissuto per parecchi anni era stata divorata dalle fiamme. Syrill non aveva risparmiato quasi nulla.

<<Sarà comunque un posto perfetto per studiare, mia cara Midnight>> Sussurrò Yasheira mentre con la mano accarezzava il lucido pelo scuro della sua fedele compagna di viaggio. Guardandosi attorno, ella non vedeva solo distruzione, ma anche un luogo privo di interesse da parte delle creature della foresta, e quindi un luogo sicuro dove trascorrere il tempo necessario per i suoi studi. Ormai era solo l'interesse per la magia a darle un senso per vivere, tutto ciò che le era successo in passato non faceva che confonderla, era quasi un fastidio riflettere sul proprio essere, sulle sue scelte... l'unico sollievo era concentrarsi su altre cose e la magia era un'occupazione che richiedeva tutto il suo tempo.

Inzialmente pensò a ciò che le serviva per sostentarsi, utilizzò una vecchia rimessa per gli attrezzi come abitazione, nella quale sistemò alcuni grezzi pezzi di pietra e legno in modo da creare una scrivania e delle mensole per sistemare le pergamene, libri e componenti. Con alcune pelli e delle foglie allestì un giaciglio (cercando di imitare soprattutto ciò che aveva visto fare con grande naturalezza e maestria da Ethan ed in quel momento pensò divertita che in fondo quell'umano non era stato così inutile). Dopo essersi assicurata un discreto domicilio si guardò intorno e prendendo alcuni dei tanti pezzi di legno bruciacchiati si organizzò un piccolo focolare. Si ricordò di tenere il focolare acceso non più tardi del tramonto, altrimenti le creature notturne di Cormanthor avrebbero avuto un buon motivo per venire sin lì. Finito di preparare il tutto, Yasheira si sentì soddisfatta dei propri progressi e si convinse in pieno di poter essere capace di sopravvivere in un luogo tanto angusto. Evocando alcuni occhi arcani e un allarme magico come incantesimi di guardia durante la notte, pensò che in fondo lei non aveva bisogno di molto, anzi lei non aveva bisogno di nessuno... così si ripetè più volte prima di riposare per le poche ore necessarie.

Tornò il giorno ed il fastidio per la luce mattutina non le era ancora passato. Si procurò del cibo utilizzando qualche incantesimo, non aveva bisogno di molto per sopravvivere, era un'incantatrice e non voleva certo cacciare grossi animali che avrebbero attirato sicuramente bestie più grosse. Il sottobosco della foresta poteva offrirle tutto ciò di cui aveva bisogno.

Già nel secondo giorno di permanenza riuscì a trovare qualcosa che neanche si sarebbe potuta immaginare. Nel vecchio luogo dove si riunivano per imparare le leggi della magia riuscì a rinvenire due cassapanche piene di componenti di incantesimi. Una tale fortuna non poteva non essere sfruttata.

Nel giro di poche ore era già sulla sua scrivania pronta a trascrivere nuovi incantesimi e provarli con le sue nuove componenti.

Passarono i giorni e la drow stava inziando ad abituarsi a quel clima solitario e riflessivo, impegnata in un'arte che oltre ad esserle congeniale la distraeva dalle mille perplessità che aleggiavano su di lei. Ma la sorte attese ben poco, prima di ricordarle il passato.

In una notte gelida e ventosa, il bracere ancora fumante e la coperta invernale fornivano un discreto riscaldamento al corpo della drow. Midnight le era avviluppata attorno al braccio, e la gatta non riusciva a dormire se non sentiva anche il minimo contatto con la sua padrona. Il riposo della drow non era mai accompagnato da sogni, così come non lo era per nessun elfo (scuro o non), ma la sua arte le aveva donato delle visioni, simili a dei sogni, ma nelle quali la drow aveva cercato sempre un significato. Una di queste visioni si rivelò, quella sera, con una semplice frase <<Apri gli occhi, Yasheira>>

Impossibile per lei descrivere il gelo che sentì nell'udire quella voce. Lungo la schiena sentì un brivo percorrerle fino alla testa senza permetterle nessun movimento. I suoi occhi si sbarrarono ed il brivido divenne puro terrore quando una figura incappucciata fu a pochi centimetri dal suo viso. In altre circostanze avrebbe saputo cosa fare, la sua mano sarebbe corsa alle componenti primarie che portava nella sacca legata alla cintura sul fianco destro e dopo un primo incantesimo per assicurarsi l'incolumità sarebbe passata al contrattacco. Ma questi pensieri per quanto fossero lucidi, non trovarono spazio nella sua mente. Quella che provava era solo una sensazione di inerte impotenza. Ciò che vedeva della figura era un cappuccio alzato sulla testa, mentre due rivoli di ciocche rosso fuoco pendevano verso il basso e mentre il suo viso si avvicinò, Yasheira intravide sul volto della creatura, una specie di maschera oscura che si muoveva in maniera quasi senziente, scoprendo a tratti parti di pelle nera, ma non lasciando mai riconoscibili i lineamenti del viso. Gli occhi erano le uniche due cose che il movimento della maschera non copriva mai e furono proprio quegli occhi dello stesso colore dei capelli, che fecero impietrire nuovamente la drow.

Guidata dal puro istinto, con voce strozzata e tentennante, Yasheira pronunciò le uniche parole che il suo spirito le concesse <<Chi ... chi sei?>>

Tanto quanto erano state le prime, così anche le successive parole che vennero in risposta a questa domanda, le gelarono il sangue. <<Sai benissimo chi sono io, come io so benissimo chi sei tu... quindi le presentazioni sono inutili>>

I pensieri di Yasheira si confusero in milioni di deduzioni, una tra queste fu proprio il fatto che la sorella non era stata poi così falsa nel dichiarare i propri intenti, ma in quel momento non aveva molta importanza. Cercò di mantenere un barlume di lucidità pensando al fatto che un effetto magico l'avesse costretta in quello stato, ma anche questo pensiero non le servì a risollevarsi. Era una drow, e conosceva a fondo l'arte arcana, questi due requisiti le garantivano una protezione assai elevata contro questi tipi di effetti magici. In più questo essere si era presentato ad un passo da lei violando tutte le protezioni magiche che aveva preparato prima di andare a riposare. Non c'era un solo pensiero che potesse confontarla, tutto ciò la faceva sentire in balia del suo interlocutore.

<<Non avrei mai pensato che una drow come te potesse farmi giungere sin qui... sono poche le creature mortali che hanno avuto il privilegio di vedermi di persona, ma tu, visto che hai da poco ucciso la mia sposa, non potevi esimerti da questo incontro.>> La figura oscura era a pochi centimetri dal viso della drow, la quale respirava faticosamente mentre alcune gocce di sudore le cadevano dalla fronte. Il viso dell'essere non era mai esposto in maniera chiara, e la maschera vorticante che aveva, concedeva ancor meno la possibilità di delinearne i tratti, ma per Yasheira quello era un drow, ma dai capelli così rossi non ne aveva mai visto uno, solo la storia ne aveva parlato... o meglio solo la religione della sua razza. Non voleva credere a quanto stesse accadendo, eppure non c'era nulla per evitarlo. <<Sai Yasheira, ci sono alcune lezioni che una ragazza del tuo lignaggio dovrebbe conoscere...>> Aggiunse con tono provocatorio

<<Ogni azione comporta sempre una reazione... la quale ne comporta un'altra a suo seguito... e così all'infinito. Quindi, la prossima volta che agirai, farai bene a pensare, oltre alle tue azioni, anche a cosa causeranno. Non credo proprio che tu possa riposare... di certo non ora>>. La figura oscura fece una leggera pausa, giusto il tempo di far rendere conto a Yasheira il significato preciso di quelle parole, pregustando il terrore che avrebbero ottenuto. <<Credevi che con la morte di Syrill sarebbe tutto finito? Che avresti potuto ottenere la pace?? Bhè se ancora non te lo hanno insegnato, te lo dirò io, per noi drow non esiste la parola PACE!>> Il tono ora perentorio del drow fu seguito da una folata di vento che fece cadere a terra le molte pergamene poste sopra la scrivania.

<<Avete liberato Cormanthor da una grave minaccia, così potranno cantare i bardi delle valli, ma quello che i bardi non sanno è che quella minaccia che avete eliminato era anche un freno ad un ben più grave pericolo. Syrill non era solo la mia sposa, ma doveva divenire la mia più grande sacerdotessa, e quello che aveva al seguito non era uno stupido manipolo di orchi. Ciò che avete visto nella Corte Elfica non era che una parte risicata di un'avanguardia... il grosso dell'esercito attendeva al di sotto dei vostri piedi per un'impresa assai più importante>> Dopo un lieve respiro il drow tornò a parlare <<Ma>> E con uno scatto avvicinò il viso a quello della drow fissandola con occhi di fuoco <<Nessuno avrebbe previsto che quattro inutili mortali potessero intralciare i piani di un dio. Così quell'esercito senza una guida è tornato ad essere in balia del caos che lo aveva guidato da sempre. Finchè quello che era il suo obiettivo è diventato il suo nuovo padrone. Ora, mia cara, oltre 300.000 orchi infuriati stanno marciando verso un luogo che tu non conosci, ma che purtroppo ti verrà chiesto di visitare. In quel momento dovrai decidere se essere una vera drow, valutando l'assurdità della richiesta che ti verrà proposta e scartarla, oppure seguire ancora una volta quelle sciocche ed inutili sensazioni che annebbiano la mente e la capacità di decidere.>>

Detto questo il tono della figura oscura tornò ad essere sottile, sibilante, come una freccia elfica che scorre silenziosa scagliata da un suo arcere. <<Esiste una guerra delle cui dimensioni tu non puoi neanche immaginare... una guerra millenaria in cui i protagonisti si sono sovrapposti continuamente lasciando una profonda scia di sangue. Di questa guerra forse ne avrai sentito parlare nei racconti della nostra gente e da quello che ho saputo della tua gente e della tua famiglia, voi non ne avete voluto saper nulla... eppure>> Facendo un sorriso beffardo <<E' stata proprio questa guerra a venirvi a cercare>> Dopo una breve pausa per scrutare le emozioni di Yasheira, la figura mascherata tornò a parlare <<Non ti chiedo di essermi fedele, so che preferiresti morire e la tua morte, per adesso, non mi è utile. Ma ho qualcosa da dirti... e credo che troverai la cosa molto interessante>>

La figura dai capelli rosso fuoco sorrise copiosamente, mentre la sua espressione rimase sempre tetra, strinse poi il sottile volto di Yasheira tra le mani accarezzando i candidi capelli bianchi e poggiando la fronte contro la sua. La mente di Yasheira fu invasa da un terrore che non riuscì a controllare e a stento comprese le successive parole che le vennero sussurrate.

[...]

Un secondo prima di sparire, la figura oscura si congedò con una semplice frase

<<questo lo puoi considerare un modo per ricordarti di me>>. La mente della drow, sconvolta ed esausta fu pervasa da mille pensieri e quasi come sotto l'effetto di una droga soporifera, Yasheira cadde in un sonno profondo non accorgendosi affatto di quella ciocca di capelli rosso fuoco che gli cadde sul viso.

Una nuova minaccia

Spoiler:  

Si voltarono di scatto nell'udire quel nome gridato con tanta enfasi, ma i tre compagni di avventure non riuscirono a riconoscere nulla di familiare in quella bassa e tozza figura umanoide che si avvicinava. Il nome di Fenggar venne gridato un'ulteriore volta. Come solita precauzione il nano rese accessibile la presa dell'ascia scostando il mantello e rimanendo fisso su quel basso umanide che avvicinandosi iniziò a rendere meglio visibili i suoi tratti distintivi.

Era un nano, alto qualche decina di centimentri oltre il metro, il corpo massiccio con la pelle color grigio chiaro, lo stesso dei lunghi capelli che confusi cadevano sulle spalle. Gli occhi quasi spettrali erano color argento vitreo con alcune striature nere. Il viso assai poco delicato non aveva tracce di barba e l'espressione era sempre corruciata.

<<Helva??>> Gridò riflessivo Fenggar <<Per la barba di mia nonna, cosa diavolo ci fai tu qui!?!?>> Riprendendo fiato, la creatura che ormai aveva rallentato la sua corsa verso i tre, cercò di parlare, ma il suo respiro non glielo concesse subito, lasciando tutti incuriositi. Era chiaramente un nano e sentendo il nome pronunciato da Fenggar era di sesso femminile. Lumiel le porse la sua borraccia d'acqua per offrirle ristoro, ma con un po' di crudezza lei scostò l'invito con un gesto del braccio. <<Hurghat>> disse faticosamente con voce strozzata... <<Parla in comune, non ho segreti con questi miei compagni>> sopraggiunse Fenggar dopo le prime parole pronunciate in nanico <<Signore...>> ripetè ancora con difficoltà <<il nord è in guerra>> dopo altri due profondi respiri <<Adbar è sotto assedio>> Gli occhi di Fenggar si chiusero, seguì un profondo respiro... in pochi secondi il nano che tutti conoscevano, per la prima volta cercò di contenere una rabbia irrefrenabile, una rabbia che in battaglia si era scatenata e che non aveva mai lasciato scampo agli avversari, ma in quel momento non c'erano avversari e quella rabbia doveva essere domata. La nana dal canto suo, dopo aver detto quelle parole appoggiò un ginocchio a terra, sebrava parecchio affaticata e si concesse riposo e l'acqua che prima aveva rifiutato da Lumiel. Non aveva un'armatura che di solito si poteva vedere addosso ad un nano, e neanche armata nello stesso modo. Solo un giaco di maglia copriva il corpo della nana e tre pugnali erano riposti sul fianco sinistro della sua cintura, un lungo mantello nero le scendeva sulla schiena con un cappuccio attorcigliato sul collo.

<<Ora calmati Helva, raccontami cosa sta accadendo di preciso... nessuna armata è mai penetrata nelle difese della cittadella di Adbar>> La voce del nano era ferma, calma... sapeva bene di cosa stava parlando. La Guardia di Ferro a difesa della cittadella di Adbar era la più organizzata e potente forza militare che Faerun avesse mai conosciuto (così amavano raccontarre i nani), inoltre le difese esterne ed interne erano state accuratamente progettate per resistere a qualsiasi invasione di qualsiasi tipo. Ma se Helva Darkwatcher, la comandante degli Esploratori delle Profondità era lì, ci doveva essere un motivo ben preciso.

<<Re Harbromm e il capitano Druggath sono stati colti in un'imboscata dei drow, non sappiamo come questi siano riusciti ad entrare, entrambi sono ancora vivi, ma solo grazie alle cure di Rorann e di vostro fratello. Siamo sempre stati abituati ai veleni di quegli sporchi elfi scuri, ma questo è diverso>> La nana scosse la testa sconsolata <<Dopo pochi giorni, un'orda inferocita di orchi ci ha attaccati, sapevamo che prima o poi sarebbe giunta, ma non ci aspettavamo un assalto tanto ben organizzato. Senza il re e il comandante della Guardia di Ferro ci sono state troppe discussioni su chi dovesse prendere il comando>> Immediatamente Fenggar intervenne <<Perchè non avete chiesto aiuto a re Bruenor, Mithral Hall ci aiuterà di certo>>. La nana scosse di nuovo la testa <<Ci abbiamo provato, signore, ma "qualcosa" bloccca la Porta delle Carovane. Una magia a noi sconosciuta, a noi nani, magia drow... di certo>> Ethan e Lumiel rimasero impotenti in ascolto di quella storia assurda ed entrambi si ricordarono delle parole di Fenggar riguardo la storia del suo clan. <<Signore, non possiamo attendere oltre... vostro fratello non è indicato a guidare la Guardia di Ferro, ed io sono stata mandata alla vostra ricerca per riportarvi indietro. Ho seguito le vostre tracce e sono giunta a fatica fin qui per far in modo che le nostre armate abbiano un capo che le guidi, la vostra autorità non potrà essere discussa da nessuno... nessun esercito può vincere senza un capo riconosciuto da tutti>> Fenggar sapeva bene la veridicità di quelle parole e di come queste fossero legge eterna in tutto il popolo dei nani, ma c'erano troppe questioni strane in quel racconto che dovevano essere risolte... ma non era quello il momento, ora lui doveva solo partire per la sua terra. <<Come avete fatto ad uscire voi?>> Chiese Lumiel in un attimo di silenzio. <<Io sono una Urdunnir>> disse secca la nana senza aggiungere altro. Le parole della nana resero impossibile una nuova replica dell'elfo che capì anche la poca simpatia della nana. <<Andiamo!>> Deciso e fermo, Fenggar non sembrò avere dubbi... doveva partire <<Mi spiace che il nostro viaggio debba essere rimandato Lumiel, ma verrai ad Adbar quando il tempo di pace tornerà>> L'elfo vide una strana luce negli occhi del nano, quella luce e quella decisione che erano stati il traino delle sue azioni contro Syrill. Non poteva abbandonare un compagno che gli era rimasto affianco, nonostante la guerra non gli appartenesse, ed era giunto il momento di ricambiare il favore. <<Sai bene che partirò con te Fenggar, ma credo che sia incauto partire da soli>> Il nano dopo aver sorriso alla prima frase, inarcò un sopracciglio interrogativo sulla seconda affermazione. <<Helva...>> continuò Lumiel <<Per te comandante Darkwatcher>> La interruppe la nana. Dopo un attimo di pausa ed un respiro di riflessione Lumiel proseguì <<Se avete detto che una magia drow sta intrappolando un passaggio e che voi non siete stati capaci di dissolverlo, perchè inconsapevoli del suo potere, bhè noi sappiamo chi può aiutarci a riguardo>> Fenggar che era rimasto attento per tutto il discorso dell'elfo, abbassò lo sguardo scuotendo la testa sconsolato, dopo aver compreso le intenzioni di Lumiel. Ethan sorrise divertito dal gesto del nano. <<Ma come la troviamo?>> Domandò rattristato Fenggar. <<Non credo sia difficile, ha detto che tornava nel suo villaggio e se conosco bene Cormanthor, so bene qual'è l'unico accampamento drow non appartenente al clane di Jarlaxe. In neanche una decina di giorni saremo da lei>> Disse serio Ethan <<E dopo?>> Chiese interrogativo Lumiel verso l'umano <<Cormanthor resta e resterà per sempre la mia terra, il luogo in cui sono divenuto un uomo, ma se potrò esserti d'aiuto Fenggar, allora sarò lieto di seguirti, sempre che tu lo voglia>> Helva che era rimasta interdetta per tutto il discorso, non sembrò sapere di cosa stessero parlando, ma fissò il nano in attesa di una risposta <<E allora andiamo, vecchio!>> Aggiunse sarcastico Fenggar <<Sempre che tu non schiatti prima di arrivare>> Dopo una possente pacca che fece traballare Ethan, i quattro si misero in marcia immergendosi di nuovo nella foresta.

La scelta

Spoiler:  

La lingua leggermente ruvida di Midnight sulla fronte era il primo segno di coscenza della drow. Ancora non era morta, eppure le sembrava di esserci andata veramente vicina. Non riusciva a muoversi, ogni suo muscolo le sembrava atrofizzato, perfino le palbebre erano pesanti. Voci indistinte e confuse provenienti dall'esterno le sembravano avvicinarsi, quasi fastidiose, forse familiari. Si sentì sollevare leggermente da terra ed immediatamente pensò all'insolenza di quel gesto, chiunque fosse stato sarebbe dovuto morire di una morte cruenta. Infine sentì una parola pronunciata più di una volta, non capiva cosa dicesse, ma il suono era sempre lo stesso. Poi, un dolore alla testa improvviso, come un fischio sibilante ed acutissimo dentro il cervello. La parola ripetuta iniziava a prendere corpo... e in fine la riconobbe, era il suo nome.

<<Yasheira... Yasheira... >> Cercando di scuoterla, Ethan l'aveva tra le braccia e ripetendo il suo nome cercava di farla rinsavire. Anche se a stento la riconosceva, con quel viso stralunato e quei lunghi capelli rosso fuoco che gli circondavano il viso con solo due ciocche bianco perla. Quando riprese coscienza ed aprì gli occhi il fastidio della testa fu seguito da quello della vista... di un umano. <<Puoi smetterla di agitarmi come un'ascia da battaglia.>> Disse con tono secco Yasheira. Poggiando un braccio a terra cercò di riacquistare equilibrio e padronanza del corpo. Ethan intuito l'orgoglio della drow e visto che ormai si era ripresa, si allontanò. Yasheira, dopo alcuni secondi di smarrimento si guardò attorno e sconcertata pensò di chiedere spiegazioni di quanto accaduto, ma prima di poter proferire parola, i ricordi la invasero come un fiume in piena. Tutto ciò che era accaduto le tornò in mente... l'incontro che aveva fatto, la strana figura oscura con la maschera semovente, ciò che le era stato detto. Tutto aveva una spiegazione, perfino la presenza dei suoi vecchi compagni di viaggio. L'unica cosa strana era la presenza di una presona sconosciuta, bassa e tozza, con un colore della pelle e dei capelli simili alle pietre delle profondità. Fenggar fece un passo verso la drow e guardandola con espressione seria disse poche e semplici parole

<<Ho qualcosa da chiederti Yasheira...>>

Spoiler:  

FINE PROLOGO

Spoiler:  

...Volete sapere come va a finire?...

Spoiler:  

...sarete voi a dirmelo...

Spoiler:  

...ad Ottobre

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Intervengo solo per dire che non ho avuto rettifiche o domande (tranne alcune eccezioni) sul Prologo, quindi devo intendere che sia andato bene e sia stato compreso da tutti in maniera corretta.

Spero sia così, io comunque rimango in attesa per qualche altro giorno (per eventuali rettifiche sul prologo), poi inizierò la stesura approfondita della campagna.

A presto

PS: Spero di aver interpretato nella maniera corretta ognuno di voi, almeno, è così che vi avrei visti in quelle situazioni...

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Eccomi, chiedo scusa per il solito ritardo ma in questo periodo 8specie la settimana scorsa) non so neanche come ho fatto a restare in piedi sino a domenica...

Detto questo, per quanto mi riguarda il PG è stato interpretato benissimo, e non vedo l'ora di riprendere ^_^

Mi piacerebbe riprendere prima di ottobre ma sono un pò inguaiato fino a quel periodo, come immagino anche voi...

Ciao belli!

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  • 1 mese dopo...

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