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Uccidere l'interpretazione


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Sinceramente andrò controcorrente ma a me un gruppo di giocatori che "deve partire dal 5° livello PERCHE' I PRIMI SONO NOIOSI" come master mi fa crollare le braccia...

Nel mio caso sarebbe più che ovvio dirvi: "Volete giocare a mazzate? Va bene: vi conoscete già e la fuori c'è un orco da sconfiggere ma la taverna dove vi siete incontrati ha una porta magica da scassinare."

Tanto è questo che volevate no?

Scusami ma mi sembra un pochino esagerato come discorso: facciamo le cose per bene? I pèrimi livelli dove i PG sono deboli servono proprio per consolidare e bilanciare il party se li saltiamo di brutto sono i giocatori che vogliono ridurre l'interpretazione. Troppo comodo dire io voglio essere forte, interpretativo, astuto, non noioso. Vai master pensaci tu.

Ma daiiiiii ^^

non ti sembra un po' esagerato?

Tieni presente che la personalizzazione "meccanica" del personaggio avviene inevitabilmente nei livelli più avanzati dove hai potuto scegliere almeno qualche talento che rappresenti il tuo stile di lotta o iniziato una cdp. Ai primi livelli i guerrieri sono molto simili fra loro, i maghi altrettanto e penso che valga per tutte le classi. I pg cominciano a prendere spessore anche meccanicamente solo dopo alcuni livelli e non ci vedo niente di male a voler saltare i primi livelli. Sopratutto trovo esagerate le tue accuse di pessima interpretazione basate su... cosa? niente =P

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Principali partecipanti

Sinceramente andrò controcorrente ma a me un gruppo di giocatori che "deve partire dal 5° livello PERCHE' I PRIMI SONO NOIOSI" come master mi fa crollare le braccia...

Sono totalmente d'accordo. Ma è una cosa che va MOLTO di moda, ultimamente.

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uhm secondo me in questo post c'è qualche esagerazione :D

Spesso noi quando iniziamo le campagne le iniziamo già a livelli 5-6 e con i pg che già si conoscono, spiego il perchè:

- avendo iniziato molte campagne a livelli infimi ed essendo un gruppo che a causa di impegni real di molti di noi non arriviamo mai a fare una bella campagna lunga, ma giochiamo a periodi non abbiam mai visto i livelli alti (nel senso che io da quando gioco non son mai salito oltre il livello 11). Personalmente trovo che i livelli dal 5-6 in su consentano di dare più spessore al proprio pg e di caratterizzarlo meglio, inoltre consente di riuscire a giocare con un po più di tranquillità senza aver perennemente paura di morire all'istante, godendosi un po di più l'avventura.

- di solito saltiamo la parte di presentazione, personalmente la trovo abbastanza noiosa, e spesso (conoscendo quelli che giocano con me) i pg non avrebbero neanche motivo di cooperare. Si tende quindi spesso ad essere "buttati" in una piccola avventura in cui il tuo pg ha già una conoscenza sommaria degli altri: ad esempio sono i tuoi compagni di carovana nel viaggio da una città all'altra, conosci le facce, qualche nome ma nulla di più..

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Intanto grazie a tutti per le risposte. Mi ha fatto molto piacere sentire i vostri pareri, ma vorrei solo chiarire alcune cose:

é venuto spesso fuori il discorso del background. Attenzione! con il mio discorso della conoscenza tra pg non intendevo sapere vita morte e miracoli della storia passata degli altri pg. Come è stato detto alcuni potrebbero avere dei segreti che non vogliono rivelare e non è mio interesse saperli prima del tempo dovuto (alcuni di noi probabilmente li hanno ma è solo un mio sospetto...). Quello che intendevo era che carattere e personalità avessero i miei compagni di viaggio, se ad esempio il guerriero era un tipo burbero, se l'elfo è una persona particolarmente gentile, se il chierico è una persona irritante per come si esprime ecc.

Saltando la parte della conoscenza è stato impedito hai pg di dare un volto emotivo alle proprie controparti. Questa perdità è perdurata nel corso dell'avventura perchè è mancato il "mordente" d'interpretazione che a mio avviso dovrebbe essere coltivato fin dall'inizio. Io ho cercato di immedesimarmi ma mi rendevo conto che i miei compagni stavano facendo l'avventura impersonando loro stessi e non i pg... Ci sono rimasto un pò male...

Infine per rispondere a Cyrano

Partire dal quinto livello non è stato fatto con l'intenzione di fare i pg fighi e sboroni. Di solito noi partiamo sempre dal primo livello ma, per impegni nel mondo reale, la campagna finisce spesso per arenarsi e raramente riusciamo a raggiungere l' 8° livello. Ah suon di ripetere sempre i primi livelli ci siamo un pò stufati perchè vedevamo sempre gli stessi talenti e incantesimi. Partire dal quinto è stata una decisione di gruppo: intanto perchè così le cdp non erano più un miraggio troppo lontano e poi perchè con un livello più elevato potevamo avere una certa fama da poter sfruttare (sia essa positiva o negativa) per l'interpretazione.

Aggiungo anche che la tua accusa è un pò infondata, cioè al quinto livello incontriamo sfide adeguate al nostro livello non facciamo mica avventure di primo livello con pg di 5° l'equilibrio è mantenuto...

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Ti faccio notare una cosa Caedes che è la stessa cosa che farei notare a Leet.

Il problema è il combattimento e la cdp che diventa un miraggio... Ma mi spiegate allora come han fatto i poveracci che giocavano con le prime due versioni senza cdp ad interpretare finora?

L'occhio del giocatore è e rimane suli livelli e sui punti esperienza e non sull'interpretazione e questo è un fatto. Magari vi sembrerà esagerato ma se ci avviciniamo all'idea di personaggi stereotipati che sono lottatori con relativa cdp l'interpretazione va a casaccio. Io le cdp le concedevo solo se erano inequivocabilmente utili al gruppo e NON al singolo tanto per capirci, non a caso si trovano sul MANUALE DEL MASTER. Sono cose che i PG non devono nemmeno conoscere. Ricrdati che tutto quello che sa il PG nel gioco è scritto sul manuale del giocatore. Il resto è il master che lo deve dosare. Le cdp dovrebbero essere una rarità.

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Quoto Cyrano per quanto riguarda il discorso CDP ma devo dissentire per il resto. Ho giocato molti anni a D&D scatola rossa e ancora di più ad AD&D. A parte alcuni svarioni adolescenziali che ci hanno fatti arrivare attorno al 36° livello il 90% delle campagne cominciate, per un motivo o per l'altro, si fermava sempre attorno al 10°.

Per questo avevamo deciso di partire dal 5°-6° livello. Per avere un po' più di opzioni a disposizione del personaggio. D'altronde si sta giocando a D&D e non ad un gioco di pura interpretazione, anche le meccaniche hanno il loro fascino.

Poi l'anno scorso siamo passati alla 3.5 quindi siamo partiti dal 1° livello visto che comunque offriva qualcosa di diverso.

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Ti faccio notare una cosa Caedes che è la stessa cosa che farei notare a Leet.

Il problema è il combattimento e la cdp che diventa un miraggio... Ma mi spiegate allora come han fatto i poveracci che giocavano con le prime due versioni senza cdp ad interpretare finora?

L'occhio del giocatore è e rimane suli livelli e sui punti esperienza e non sull'interpretazione e questo è un fatto. Magari vi sembrerà esagerato ma se ci avviciniamo all'idea di personaggi stereotipati che sono lottatori con relativa cdp l'interpretazione va a casaccio. Io le cdp le concedevo solo se erano inequivocabilmente utili al gruppo e NON al singolo tanto per capirci, non a caso si trovano sul MANUALE DEL MASTER. Sono cose che i PG non devono nemmeno conoscere. Ricrdati che tutto quello che sa il PG nel gioco è scritto sul manuale del giocatore. Il resto è il master che lo deve dosare. Le cdp dovrebbero essere una rarità.

Il sistema offre una possibilità di personalizzare il personaggio oltre al semplice carattere, c'è qualcosa di male nel voler sfruttare anche questa possibilità? Non ricordo chi su questo ha paragonato la creazione del pg e la sua gestione con la creazione di un mazzo e il giocarlo di magic. Il gioco è composto da 2 cose, creare il pg e interpretarlo. Ci sono possibilità per creare il pg in vari modi e caratterizzarlo dandogli capacità e talenti (fare una build) e questa è parte integrante del gioco. Perchè giocare il gioco nella sua completezza dovrebbe essere un male? Se non ti piace quella parte del gioco liberissimo di non farla ma non sparare a zero su chi fa anche quella decidendo arbitrariamente che si puntano unicamente su quella. Non voglio convincerti che devi farla e tutto il resto, se a te e al tuo gruppo non piace non fatela ma non sparare a zero sugli altri

cmq se i tuoi amici interpretano se stessi e non i loro pg è colpa loro e non del master e cominciare senza conoscersi non cambiava un gran che

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Mi è capitato di cominciare anche campagne a livelli "alti" [13-16] ma questo non impedisce al giocatore di avere una storia coerente e una caratterizzazione ottimale del suo PG.

Ironicamente al contrario di quanto affermi il PG che ho creato e ho meglio interpretato era un PG di "sostituzione" [in quanto sostituiva un mio PG vecchio di cui dopo anni mi ero stufato essendo a basso livello di potenziale rispetto ai requisiti della campagna] entrato in gioco a LIVELLO 20. E la "build" non era assolutamente lineare, per quanto fosse intrinsecamente coerente [3 classi, di cui una con 3 livelli, una con 2, e una con 15]...

Eppure sono tutti stati d'accordo che ruolisticamente è sempre stato il mio PG migliore, per quanto un po' fastidioso in quanto ruolare un'INT 6 spesso può creare fastidio al party :lol:

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A Darken Rha (ed a Ikarl per osmosi): Se partiamo da questo principio va tutto bene, basta divertirsi, anche se il creatore della scatola rossa si starà rigirando nella sua dungeonesca tomba ^^. Il problema qui è nato perché non ci si divertiva e quando ho detto che forse han prreteso troppo dal povero sistema la risposta è stata "Devo avere la cdp!". Se una persona si diverte il problema non esiste invece.

@Leet: Il gioco come dici tu è fatto da due parti PER IL GIOCATORE creare il pg ed interpretarlo. In nessuna delle due il giocatore può tener conto in anticipo di arrivare alla cdp perché è il master che la concede e può anche non farlo se l'avventura presenta difficoltà logiche per apprendere le nozioni che verosimilmente servono ai PG (non è che un guerriero diventa un duellante in mezzo al deserto così per magilla). Se poi tu per divertirti (come sopra) vuoi prenderti il diritto di decidere usando da giocatore il manuale del master va bene. Ma stai cambiando tu le regole non io...

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Ti faccio notare una cosa Caedes che è la stessa cosa che farei notare a Leet.

Il problema è il combattimento e la cdp che diventa un miraggio... Ma mi spiegate allora come han fatto i poveracci che giocavano con le prime due versioni senza cdp ad interpretare finora?

Tu intendi gli stessi tipi che prendevano punti esperianza anche dalle monete d'oro?

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Intanto grazie a tutti per le risposte. Mi ha fatto molto piacere sentire i vostri pareri, ma vorrei solo chiarire alcune cose:

é venuto spesso fuori il discorso del background. Attenzione! con il mio discorso della conoscenza tra pg non intendevo sapere vita morte e miracoli della storia passata degli altri pg. Come è stato detto alcuni potrebbero avere dei segreti che non vogliono rivelare e non è mio interesse saperli prima del tempo dovuto (alcuni di noi probabilmente li hanno ma è solo un mio sospetto...). Quello che intendevo era che carattere e personalità avessero i miei compagni di viaggio, se ad esempio il guerriero era un tipo burbero, se l'elfo è una persona particolarmente gentile, se il chierico è una persona irritante per come si esprime ecc.

Saltando la parte della conoscenza è stato impedito hai pg di dare un volto emotivo alle proprie controparti. Questa perdità è perdurata nel corso dell'avventura perchè è mancato il "mordente" d'interpretazione che a mio avviso dovrebbe essere coltivato fin dall'inizio. Io ho cercato di immedesimarmi ma mi rendevo conto che i miei compagni stavano facendo l'avventura impersonando loro stessi e non i pg... Ci sono rimasto un pò male...

[...]

Capisco il tuo discorso, e su alcuni punti concordo, però spesso l'espediente di iniziare la campagna con Pg che già si conoscono serve a coinvolgere con maggior facilità i giocatori e a catapultarli rapidamente nel vivo dell'azione... saltando tutta la parte relativa al 'chi sei, da dove vieni, non ci fidiamo di te, ecc ecc', che per alcuni magari diventa routine noiosa e ripetitiva, altro che occasione per interpretare...

Magari il tuo master ha preferito andare direttamente al sodo...

Inoltre i vostri Pg possono pur sempre dialogare tra un'avventura e l'altra oppure nel corso dell'avventura stessa: anche se 'vi conoscete già', i momenti di tensione e di confronto tra le vostre personalità possono verificarsi in qualsiasi momento... ci saranno molte occasioni di interpretare e di mettere in risalto la personalità del personaggio.

Hai le tue ragioni, ma non farne un discorso tipo : 'ora o mai più!': si può interpretare in qualsiasi momento, anche durante un combattimento... i comportamenti dei personaggi coinvolti nell'avventura mutano in base alle situazioni e agli eventi... l'incontro/scontro delle varie personalità del gruppo può portare a situazioni interessanti dal punto di vista dell'interpretazione del ruolo. C'è tempo quindi per 'esplorarsi' , ruolisticamente parlando.

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[...] serve a coinvolgere con maggior facilità i giocatori e a catapultarli rapidamente nel vivo dell'azione... saltando tutta la parte relativa al 'chi sei, da dove vieni, non ci fidiamo di te, ecc ecc', che per alcuni magari diventa routine noiosa e ripetitiva, altro che occasione per interpretare...

Magari il tuo master ha preferito andare direttamente al sodo...

scusa, ma chi fa questi ragionamenti, mi instilla il dubbio che non sappia veramente il significato di interpretare.

Ripetitiva?

Forse tali scene sono ripetitive solo se il gruppo è formato da sempre gli stessi personaggi stereotipati che non hanno la personalità di avere nemmeno un nome, tanto in tutta la campagna saranno "il mago", "l'elfo", "il guerriero", "il chierico".

Non metto in dubbio che la parte di incontro iniziale non è necessariamente interpretabile, ma avete idea di quanti spunti futuri potrebbe darvi tale parte se fatta bene per caratterizzare il personaggio.

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scusa, ma chi fa questi ragionamenti, mi instilla il dubbio che non sappia veramente il significato di interpretare.

Ripetitiva?

Forse tali scene sono ripetitive solo se il gruppo è formato da sempre gli stessi personaggi stereotipati che non hanno la personalità di avere nemmeno un nome, tanto in tutta la campagna saranno "il mago", "l'elfo", "il guerriero", "il chierico".

Non metto in dubbio che la parte di incontro iniziale non è necessariamente interpretabile, ma avete idea di quanti spunti futuri potrebbe darvi tale parte se fatta bene per caratterizzare il personaggio.

Sul significato di interpretare non mi pronuncio... sicuramente ne saprai più di me -_-

Per il resto, stavo cercando di mettermi nei panni del master e/o dei giocatori del gruppo di Caedes... non tutti amano interpretare e alcuni trovano più gradevole saltare qualcosa.

Vogliamo fargliene una colpa??

Ti invito a leggere meglio ciò che ho scritto nel mio precedente messaggio comunque, non sto affatto dicendo che tali scene siano inutili, solo non necessarie.

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scusa, ma chi fa questi ragionamenti, mi instilla il dubbio che non sappia veramente il significato di interpretare.

Ripetitiva?

Forse tali scene sono ripetitive solo se il gruppo è formato da sempre gli stessi personaggi stereotipati che non hanno la personalità di avere nemmeno un nome, tanto in tutta la campagna saranno "il mago", "l'elfo", "il guerriero", "il chierico".

Non metto in dubbio che la parte di incontro iniziale non è necessariamente interpretabile, ma avete idea di quanti spunti futuri potrebbe darvi tale parte se fatta bene per caratterizzare il personaggio.

Se si INTERPRETA DAVVERO la conoscenza di 5 persone che non si sono mai conosciute prima le possibilità che queste creino TUTTE credibilmente un gruppo sono scarse e se si INTERPRETASSE veramente la conoscenza spesso i giocatori dovrebbero cambiare pg alla prima sessione. Quello che accade durante la fase di incontro è una pseudo-interpretazione farcita con tantissimo metagame in mezzo per far finire la cosa come previsto, ovvero con il creare il gruppo.

Ci sono dei casi in cui la creazione del gruppo è credibile se il master ha avuto davvero una buona idea per la partenza della campagna o se si sono creati i pg appositamente per avere obiettivi comuni, ma che 5 pg fatti a caso che si incontrano per caso o anche per via di una miniquest poi decidano davvero di formare un gruppo è raro o tutti i gruppi andrebbero in giro con 20 persone cadauno.

Un'ottima idea che ha avuto il nostro master nell'ultimo inizio di campagna è stato creare dei bg collegati ad alcuni membri, nel gruppo di cinque elementi quindi tutti conoscevano 1-3 persone con legami creati in modo che una volta che si trovavano tutti assieme per la quest iniziale si potesse ruolare l'incontro ma che il gruppo avesse comunque delle basi solide e credibili per unificarsi e andare all'avventura assieme

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Sono completamente daccordo !!!

Inoltre aggiungo che il "mettere insieme" il gruppo è decisamente complesso.. e a volte poco credibile.

Che ci stà a fare un mago studioso insieme a un barbaro ? cioè.. è davvero complicato trovare una ragione credibile per la quale debbano condividere una avventura !!!

Il mio master in una sessione ha fatto che:

2 pg erano fratellastri (ottima trovata.. erano un monaco legale buono e un ladro, almeno evitavano di prendersi a mazzate)

Un' altro master ci ha messo insieme un pò più " alla buona " ma comunque restano dei problemi..

ad esempio.. io sono un' elfo grigio mago e nel gruppo abbiamo un ladro drow licantropo.. il mio pg lo accetta perchè ci è utile adesso.. ma dato che nel suo BG (non noto interamente agli altri giocatori..solo quello che ha rivelato in poche settimane di avventura insieme) lui odia i Drow.. beh.. prima o poi dovrà ucciderlo o quantomeno sfruttarlo per combattere i drow stessi..

Il problema è che, se lo faccio, tutti mi diranno " ma che fai ??!!! combatti contro il gruppo ?? ".. oltretutto mi dispiacerebbe ucciderlo e obbligare il giocatore a farsi un nuovo personaggio (visto che gli piace molto il drow).

ma io che ci posso fare ?

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I personaggi possono sempre cambiare il loro modo di pensare nel corso di una campagna. Succede nei film, nei romanzi, nei fumetti... perché non in un gioco di ruolo? Il tuo PG potrebbe gradualmente provare simpatia verso l'altro PG, mutando così il suo sentimento di odio incondizionato verso i drow.

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hai perfettamente ragione !!

però io ritengo che, per fare una buona interpretazione, il mio pg debba comunque (al momento attuale) pensare a come "neutralizzare" o sfruttare il drow..

io ci metterò la buona volontà.. ma non sarà certo lo "scorrere del tempo insieme" che mitigherà la mia avversione verso quella razza..

se lui mi salvasse la vita.. mi dimostrasse in qualche modo qualità che il pg apprezza allora si e io (come giocatore) ne sarei contentissimo !!

ma la vedo dura (lui è un ladro ---> misterioso ---> "egoista" in senso buono, come è giusto che sia)

questo per dire che comunque la si rigiri le incompatibiltà ci sono e non solo all'inizio !!!

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