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Le danze dell'inferno


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Questo libro "Le danze dell'Inferno" della Fazi Editore e segnato dal marchio che forse qualcuno già conosce

(questo:post-1751-14347050343955_thumb.jpg ).

Infatti questo libro è stato scritto dalla già conosciuta Stephenie Meyer, autrice dei (purtroppo a mio dire) famosi Twilight, Newmoon, Eclipse e Broking Down, che hanno fatto del fantasy e del vampirismo questione per ragazzine in stagione primaverile.

Però questa volta ad'affiancare la Meyer ci sono anche Meg Cabot, Kim Harrison, Michele Jaffe e Lauren Myracle, tutte scrittrici per ragazze.

Questo libro è la raccolta di cinque racconti (uno per ogni scrittrice) che incentrano la loro trama sul soprannaturale e sul ballo scolastico, cose che già a sapere mi lascia alquanto perplesso.

I racconti di per sè non sono fatti male, forse le idee sono un po' riciclate ma se la storia non fosse tinta di un'eccessivo romanticismo giovanile che guasta un po' la storia. Eviterò di dirvi la traccia di ogni storia ma non posso fare a meno di farvi notare che la maggior parte dei personaggio (sia secondari che non) anche fra una storia e l'altra sono molto simili, se non sfacciatamente uguali (tanto da possedere addirittura lo stesso nome), e inoltre vi è una grande storpiatura del fantasy tradizionale.

Ovviamente il tutto è IHMO ;-)

Voi che ne pensate?

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Dipende: dopo aver letto il Mein Kampf sei così si curo che uno debba aspettare di leggere il seguito per sapere se ne valga la pena?

Spero sia chiaro cosa intendo: perché devo provare qualcosa che ha caratteristiche per me negative prima di giudicarlo non adatto a me? Non sono mai stato in carcere, ma non sono così sicuro di doverci finire prima di dire che non mi va.

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Alla fine essendo, come per l'appunto detto, libri rivolte a ragazzine; non ci si aspetta neanche che abbiano elementi adatti a rodati player di dnd o accaniti lettori di fantasy ( che sono tutte caratteristiche positive nota bene:-p); sarebbe un po come pretendere che i teletubbis piacessero agli adulti!

Penso dipenda tutto dal target alla fine.

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