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Il risveglio


Nathaniel Joseph Claw

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Il risveglio

Un dolore fulmineo ti attraversa le tempie con violenza, come se una lama ti recidesse di netto l'intera fronte. Con quello che ti sembra uno sforzo immane, riesci ad alzare le palpebre, ma immediatamente gli occhi cominciano a bruciarti, come se fossero a contatto con un liquido acido, e sei costretto a richiuderli con forza. Improvvisamente uno stridio lancinante ti esplode prepotentemente nelle orecchie e, d'istinto, cerchi di avvicinare le mani al volto per proteggerti. Tuttavia, il tuo corpo sembra immerso in una sostanza gelatinosa che ostacola ogni tuo movimento, rendendoti impossibile trovare riparo da questo assordante rumore che continua a penetrarti il cervello senza accennare a diminuire d'intensità.

Dopo quelli che ti sembrano dei secondi interminabili, lo stridio si affievolisce lievemente e percepisci in lontananza dei mormorii incomprensibili.

« Mmm... mmm... mmm... mmm... mmm... ».

La testa ti sta per scoppiare, ora all'insopportabile tortura si aggiunge una leggera pressione dall'alto, in continuo aumento. Con tuo grande sollievo, però, le tue orecchie sembrano liberarsi lentamente dell'ingombrante esplosione. A tratti, i mormorii che senti ti sembrano più vicini e prendono quasi forma in parole.

« Mmm... mmm... andare... mmm... mmm... mmm... forza... mmm... mmm... mmm... ».

Senza accorgertene, ti ritrovi tutto teso a cercare di percepire qualcuna delle parole pronunciate, quasi dimenticando il martello che ti spappola con ferocia il cranio.

« Mmm... mmm... tempo... MMM... MMM... MMM... ».

Con un lieve scoppio simile ad uno schiocco di dita ovattato, il rumore cessa del tutto e la sostanza gelatinosa che ti sorreggeva cessa di avvolgere il tuo corpo, lasciandoti cadere a peso morto. Il pavimento è freddo e vorresti fare qualcosa per riscaldarti, ma muovere le braccia è ancora impossibile perché ogni briciolo di forza sembra averti abbandonato. La gelida pietra sul tuo fianco ti sta uccidendo, poi, d'un tratto, le orecchie ti si stappano e riesci a sentire alla perfezione la voce che ti ha parlato finora, distinguendo ogni parola; sebbene sia roca e quasi fastidiosa, ogni suono ti accarezza l'udito con dolcezza, come se fosse una ricompensa dopo l'estremo dolore.

« No, non riesci proprio a muoverti. Ci penso io » delle mani ancora più fredde del pavimento ti sfiorano il fianco opposto a quello sdraiato, poi una leggera scossa comincia ad attraversarti il corpo. Quando la voce riprende a parlare, il tono è particolarmente potente ed espressivo. « Surge a dolore! »

Un'energia radiosa si effonde attraverso ogni singola cellula del tuo corpo e, subito dopo, ti ritrovi a muovere ferocemente le dita. Dopo un istante, il tuo respiro affannoso ti riempie i polmoni, riversandosi contemporaneamente come unico suono nelle orecchie. Il naso non ti basta, ora anche la bocca si appropria con gusto dell'aria attorno a te, compagna ben più gradita della gelatina in cui ti trovavi fino a poco fa. Con movimenti lenti e meccanici, muovi le gambe e le braccia, per poi passare ad ogni parte del corpo che riesci a controllare; ogni movimento è accompagnato da sonori scricchiolii delle articolazioni. Ti sembra di essere stato completamente immobile per anni.

« Forza, dobbiamo andare. Non c'è più tempo » la voce suona quasi preoccupata, ti rendi conto di averne completamente ignorato l'intonazione finora. « Muoviti! Non possiamo aspettare oltre! »

In un attimo prendi coscienza di essere vivo. Delle rapide domande ti percuotono la mente, quasi con la stessa violenza del suono appena scomparso: "Che succede? Dove sono?" un'ultimo quesito ti sconvolge ancor più profondamente: "Chi sono?"

Per quanto tu possa sforzarti, tutto ti sembra svuotato di ogni significato e niente sembra aiutarti a ricordare qualcosa: la tua mente è completamente vuota. O, meglio, è colma unicamente di una domanda capace di uccidere sovrani e far crollare imperi: "Chi sono?"

Mentre ti rendi conto di non aver nessun ricordo capace di darti informazioni, istintivamente spalanchi gli occhi, poi, sbattendoli rapidamente più volte, adatti la vista all'ambiente circostante: una stanzetta buia ti circonda, le uniche fonti di illuminazione provengono da dietro di te (probabilmente dal "contenitore" da quale sei caduto) e da una fioca lanterna in mano all'uomo che ti sta parlando. L'unica cosa su cui riesci a concentrarti è proprio la figura di quest'uomo: un volto olivastro estremamente magro, quasi deperito, comunica probabilmente molti più anni del dovuto e l'abbigliamento non fa altro che accentuarne gli eccentrici lineamenti scheletrici. Un corpetto nero dalle linee delicate sovrasta una leggera tunica di colore rosso smorto all'altezza delle spalle e via via sempre più nera mentre ci si avvicina ai piedi. Un ampio spacco lascia scoperta la gamba destra a partire dal ginocchio, tuttavia la sinistra e completamente all'interno della veste. I sandali neri e rossi sono logori e malandati, in perfetta armonia con la gamba rinsecchita e dalla pelle olivastra, su cui tuttavia spicca una peluria rada e di colore scuro. Il suo sguardo ti fa quasi rabbrividire, incastonato com'è nel rosso cappuccio della tunica.

« Dobbiamo proprio andare, intanto copriti con questa » dice, gettando sul tuo corpo disteso a terra una tunica di colore marrone piuttosto rovinata. « Abbiamo appena il tempo per recuperare i tuoi averi ».

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Ma... che...

Ancora completamente stordito annuisco. Mi alzo a fatica e per la sensazione barcollo, e appoggiandomi ad una parete rigetto tutto il contenuto del mio stomaco.

Scosso dai conati raccolgo la tunica e la indosso in fretta mentre mi guardo intorno

Cosa... che succede?

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Alla vista del vomito, ti rendi conto che qualcosa di insolito era nel tuo organismo: la chiazza sul pavimento è una sostanza molliccia di colore blu accesso, esageratamente luminoso per fungere in modo naturale da nutrimento. L'uomo non sembra impressionato dalla sua reazione, a dire il vero i suoi occhi sono quasi fissi nel vuoto e si fermano su di te solo di sfuggita e per brevi tratti.

« Dobbiamo andare, sono addetto ad effettuare il piano d'evacuazione. Temo che tu non possa capire, ma non preoccuparti, finirà presto » ti fa un cenno con la mano (gracile come il resto del corpo), avvicinandosi ad una porta aperta nell'angolo della stanza. « Seguimi e cammina a testa bassa, copriti con il cappuccio ».

A passi ampi ma lenti, l'uomo ha ormai raggiunto la porta e sta aspettando che tu gli ti faccia dietro.

Guardandoti attorno, ti sembra quasi di stare in un ripostiglio: non più grande di sette passi per lato, gli unici oggetti presenti sono macchinari che non puoi definire in modo diverso da "stravaganti". Un enorme cilindro di vetro (delle dimensioni adatte per contenere una persona e dalle pareti vagamente bagnaticcie) è collocato nel punto in cui ti sei ritrovato, aperto su una parte del semicerchio e sovrastato da una cupola in metallo da cui partono un tubo che si conficca nel soffitto e svariati tubicini che penzolano da ogni lato. Su un tavolo nel lato opposto della stanza (comunque distante meno di due metri dal cilindro di vetro) sono posizionati svariati strumenti: una bacinella arrugginita piena della sostanza che hai appena rigurgitato, delle pinze, numerosissimi tubicini raggomitolati su se stessi, un mazzo di chiavi, un libricino, dalla copertina rosso sbiadito, grande quanto la mano aperta di un adulto e alto poco meno di un dito. Per il resto, la stanza sembra vuota e abbastanza inquietante a causa della scura pietra e della fioca illuminazione fornita dalla lanterna che si sta allontanando e dalla cupola del cilindro che si sta spegnendo.

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Mentre l'uomo è girato, riesci ad afferrare il libro senza che se ne accorga, tuttavia la tunica è priva di tasche e sei costretto a tenerlo in mano.

Quando esci dalla stanza, muovi qualche passo in angusto corridoio (in cui entri a fatica, strusciando le spalle sulle pareti) che si apre in un secondo corridoio più ampio del primo, sufficientemente spazioso perché ci passino almeno quattro persone contemporaneamente senza doversi stringere. Il pavimento e il soffitto sono un tutt'uno con le pareti laterali, le cui attaccature sono smussate a dare una forma marcatamente circolare alla sezione della passatoia: più che un "canonico" corridoio, ti sembra di percorrere un tunnel simile ad un enorme tubo in pietra nera. Tutto è avvolto nel buio (l'unica fonte di luce è la lanterna della tua "guida") e, dopo aver camminato per una decina di metri, senti dei passi svelti provenire nel verso contrario a quello che stai percorrendo. In un attimo una figura vestita in modo molto simile all'uomo che ti ha svegliato compare nel tuo campo visivo, attraversandolo rapidamente con un'agitata corsetta.

« Therodam, non avvicinarti all'ala sud, è stata occupata » la voce dell'uomo è preoccupata, il respiro affannato rende difficili da seguire le sue parole. « Invia il tuo servitore nelle stanze di Godrom, ne ha bisogno »

Senza smettere di camminare, Therodam annuisce e pronuncia una secca parola d'assenso, poi la figura appena comparsa sparisce rapidamente come si era presentata, lasciandoti però un istante per fissare il suo volto scarno e scheletrico come quello del suo compagno. Mentre segui il suo lento passo, l'uomo si ferma e interrompe il corso dei tuoi pensieri:

« Entra e prendi quello di cui hai bisogno, poi sistema tutto su quel carretto di legno » dice, aprendo una porticina in legno (la prima che avete incontrato lungo il corridoio) e indicando un carretto adatto ad essere trasportato a mano in un angolo della stanza che ti si para ora davanti agli occhi.

Senza ombra di dubbio, questo è un ripostiglio: un mucchio (almeno una ventina) di casse in legno grandi abbastanza da contenere tre nani ciascuna sono addossate sulla parete opposta alla porta, lasciando solo un piccolo spazio di meno di un metro per camminare nella stanza. Un carrettino di legno è collocato nell'angolo e ai suoi piedi giace un baule in ferro che spicca per per diversità dalle altre. Una lanterna appiccata proprio sopra la porta fornisce un'illuminazione ben superiore a quella in cui ti sei imbattuto finora.

« La tua roba dovrebbe essere in quella diversa, non abbiamo ancora avuto il tempo di sistemarla. Carica tutto sul carretto e andiamocene ».

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Sollevato il coperchio della cassa, ciò che vedi di colpisce molto di più di quanto dovrebbe fare una sensazione visiva. L'immagine ti si stampa sulle retine, per poi raggiungere l'antro più profondo e nascosto della tua mente. D'istinto impugni l'arco che trovi riposto in cima al contenuto della cassa e improvvisamente un'ondata di molteplici sensazioni ti travolge, calpestandoti senza ritegno: i tuoi pensieri volano subito alla tua lunga pratica con l'arco, alla gran quantità di prede abbattute dalle tue frecce, alle molteplici volte che quest'arma ti ha salvato la vita. Il ricordo delle tue braccia intente a tendere la corda rievoca nuove e più potenti sensazioni: il dolore di colpi subiti in chissà quali circostanze, l'odore del sangue sulle tue mani, il sapore del pane dopo una giornata faticosa e mille altre fugaci e sfocate immagini.

Assetato di nuove immediate e impreviste esperienze, continui a frugare tra quella che dovrebbe essere la tua roba, fino a che, spostato il tuo lavoratissimo giaco di maglia, le tue mani finiscono su una cintura e un anello che immediatamente riconosci come tuoi; questa volta il flashback evocato dalla vista degli oggetti è ancora più potente: profondi fossi saltati senza indugio, passaggi da un tetto ad un altro eseguiti in perfetta tranquillità, nemici ingannati dalla tua agilità e inevitabilmente uccisi da frecce precise e potenti. Migliaia di ricordi prendono forma nella tua mente, rimanendo tuttavia completamente offuscati: sai di aver trafitto innumerevoli avversari, ma non sei in grado di ricordare neanche il volto di uno di essi; sei certo di aver rischiato la vita in più di un'occasione, ma non sapresti neanche ricostruirne lo scenario; indubbiamente hai affrontato creature misteriose e letali, ma non sapresti ricordarne il nome. Hai la certezza di aver vissuto una vita, ma non possiedi nessun ricordo che te ne possa dare un cenno, che ti possa far assaporare il tuo passato.

Spostato il resto del tuo equipaggiamento, posi definitivamente gli occhi su un libro ben rilegato e su una borsa di cui, per un istante, riesci a supporre il contenuto: una volta aperta, sei soddisfatto dal fatto che la tua memoria non ti abbia ingannato. Nelle tue avventure hai imparato a dominare le arti magiche, a piegare la realtà al tuo volere, sfruttando questa capacità per raggiungere i tuoi scopi, qualsiasi essi fossero.

Per un attimo hai un brivido, quella domanda non ti lascia in pace: ​"Chi sono?"

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Si... si... questo sono io! Ma non è ancora tutto...

Indosso in fretta le mie cose, e poi mi dedico anche agli scrigni circostanti, in cerca di altri indizi sulla mia identità. Adesso che i miei pensieri sono più lucidi, rivolgo la parola alla mia guida.

Perchè non ricordo niente? Cosa mi è successo?

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Aprendo le altre casse nella stanza, trovi oggetti che sembrano privi di valore: in tutti ci sono semplici armature in cuoio e rozze armi malandate, solo alcuni, invece, contengono al loro interno piccoli gingilli che potrebbero avere più un valore affettivo per il proprietario che un qualche valore economico; tuttavia, niente sembra suscitare in te le esperienze appena vissute grazie alla tua roba.

Mentre stai per aprire un nuovo baule, senti il lontano rumore di un'esplosione, seguito da svariate urla che in pochi secondi si perdono nel nulla. Con passi leggermente rumorosi sulla pietra, Therodam entra nella stanza, segnato nel volto asciutto da un'espressione preoccupata. Quando ti vede intento ad esaminare altri bauli, la preoccupazione si tramuta leggermente in rabbia:

« DANNAZIONE! » l'urlo con cui esordisce stona parecchio con la corporatura esile che sembrerebbe cedere da un momento all'altro. « Non c'è tempo da perdere! Alzati e seguimi, immediatamente » i suoi occhi infossati si soffermano sul tuo abbigliamento. « Perché mai hai indossato tutto? Dovevi portarlo via con il carretto! Oh.. non possiamo indugiare oltre: lascia perdere tutto e vieni, non c'è tempo per cambiarsi di nuovo » detto questo, si incammina di nuovo fuori dalla stanza e puoi notare che il suo passo sembra segnato da un'evidente zoppicatura della gamba coperta dall'ingombrante tunica.

Spoiler:  
Hai recuperato tutto il tuo equipaggiamento e le tue circa 8 mo.
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Chiudo seccato il baule e seguo l'uomo, ma dopo pochi passi lo apostrofo

Non so chi tu sia, nè perchè tu abbia tutta questa fretta. Ma mi piacerebbe sapere che cosa diavolo sta succedendo qui! Perchè non ricordo nulla? Cosa mi è successo? Cos'era quella cisterna?

Continuo a camminare mentre aspetto una risposta, e nel caso non me ne voglia dare, tiro fuori il libretto che ho preso nella prima stanza e lo sfoglio

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Therodam risponde alle tue domande continuando a zoppicare svelto in avanti, seguendo il corridoio che si sta progressivamente restringendo man mano che avanzate.

« Non preoccuparti, presto sarà tutto risolto » le parole sono interrotte dal raschiante ansimare dell'uomo. « Devo mettere in atto il piano di evacuazione perché la tua posizione è stata identificata, se evitiamo di perdere tempo non ci saranno problemi ».

Poi smette di ascoltare le tue domande e, come un automa, avanza in modo meccanico.

Esaminare il libricino che hai preso nella stanzetta serve più ad aumentare le tue domande che a soddisfarle: ogni pagina è occupata da una tabella a sei colonne e ventotto righe, di cui solo la prima pagina è in questo modo compilata (solo le prime sette righe sono completate, le altre sono vuote):

[TABLE="width: 500"]

[TR]

[TD]Giorno[/TD]

[TD]Controllo[/TD]

[TD]Guardia[/TD]

[TD]Nutrimento[/TD]

[TD]Situazione[/TD]

[TD]Eventi[/TD]

[/TR]

[TR]

[TD]I[/TD]

[TD]Agente I[/TD]

[TD]Agente II[/TD]

[TD]-[/TD]

[TD]-[/TD]

[TD][/TD]

[/TR]

[TR]

[TD]II[/TD]

[TD]Agente I[/TD]

[TD]Agente II[/TD]

[TD][/TD]

[TD]-[/TD]

[TD][/TD]

[/TR]

[TR]

[TD]III[/TD]

[TD]Agente II[/TD]

[TD]Agente III[/TD]

[TD][/TD]

[TD]-[/TD]

[TD][/TD]

[/TR]

[TR]

[TD]IV[/TD]

[TD]Agente II[/TD]

[TD]Agente III[/TD]

[TD]-[/TD]

[TD]-[/TD]

[TD][/TD]

[/TR]

[TR]

[TD]V[/TD]

[TD]Agente III[/TD]

[TD]Agente IV[/TD]

[TD][/TD]

[TD]-[/TD]

[TD][/TD]

[/TR]

[TR]

[TD]VI[/TD]

[TD]Agente III[/TD]

[TD]Agente IV[/TD]

[TD][/TD]

[TD]-[/TD]

[TD][/TD]

[/TR]

[TR]

[TD]VII[/TD]

[TD]Agente IV[/TD]

[TD]Agente I[/TD]

[TD]-[/TD]

[TD][/TD]

[TD][/TD]

[/TR]

[/TABLE]

Mentre sfogli le pagine di quello che supponi essere un diario, senti qualcosa muoversi molto rumorosamente e venire incontro a voi, tuttavia il buio pesto che domina al di là della fioca luce della lanterna ti impedisce di distinguere qualcosa. Quando il rumore si qualifica chiaramente come un gruppo di persone che corrono in direzione opposta alla vostra, la tua guida ha un sussulto e, girandosi con rapidi movimenti a destra e a sinistra, comincia a tastare le pareti, finché non sembra trovare ciò che stava cercando: mormorando qualche parola incomprensibile, preme le mani sulla pietra che, ossequiosa ai suoi comandi, comincia ad aprirsi, rivelando un varco adatto ad essere attraversato da una persona accovacciata.

« Cambio di programma: il piano di evacuazione è fallito » il tono è un misto di rabbia e preoccupazione. « Segui questa via e fuggi di qui. Cerca Gank e aspettami da lui, se ti senti in pericolo non esitare a fuggire, ma avvisa Gank in modo che io ti possa in qualche modo ritrovare. Se Gank viene ucciso, lascia informazioni a qualcun'altro ».

Poi ti scruta, in attesa di un cenno di assenso.

« Hai tempo per farmi una domanda » il rumore dei passi è sempre più vicino. « Poi buttati lì dentro e fuggi ».

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Ha... mistero, sempre più mistero!

Sfoglio rabbiosamente il taccuino mentre l'inquietudine aumenta, fino a raggiungere l'apice quando la mia guida, l'unico punto fermo finora, rivela di volermi lasciare a me stesso.

Lo fisso negli occhi inclinando la testa in un muto assenso, deglutisco, e poi gli chiedo

Chi sono io?

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Mentre gli poni la domanda che ti assilla da quando l'aria ti ha riempito i polmoni, vedi in Therodam qualcosa di strano, una specie di bagliore in fondo agli occhi che lo rende più umano di prima. Il suo sguardo ti penetra e si dimostra molto più eloquente di tutte le parole che avrebbe potuto pronunciare: non è in grado di risponderti.

« Ora pensa a salvarti, quando ti verrò a riprendere... » per la prima volta il suo tono è privo di rabbia; alla preoccupazione ora si aggiunge uno strano accento di compassione, mentre il suono dei passi si è fatto vicinissimo. « Ci penseremo, adesso vai e... »

« Eccone altri! Prendiamoli! » una voce di donna irrompe prepotentemente, spezzando la strana armonia che si era creata. « Pagherete per quello che state facendo! Pagherete il prezzo della corruzione! »

Una donna (di circa una trentina d'anni) dai capelli biondi lunghi all'incirca fino alle spalle capeggia un gruppetto di quattro uomini, protendendo una spada in avanti, quasi ad incitare una carica, e impugnando un pugnale nell'altra mano. I lineamenti sono delicati, l'unica cosa ad intaccare una bellezza quasi sovrannaturale della ragazza è uno strato di polvere che copre l'intero volto. L'abbigliamento è spartano, una cappa marrone logora ne avvolge il corpo, con i due lembi fissati all'altezza del petto da una spilla raffigurante una lancia. Gli uomini dietro di lei sono tutti più o meno sulla trentina e, protetti da un'armatura in cuoio, smanacciano delle spade rozze davanti a loro, mostrando un'evidente inadeguatezza al combattimento. La voce della ragazza suona furiosa, nonostante il timbro sia estremamente delicato: « ANDIAMO! DIPENDE TUTTO DA NOI! »

Therodam si volta verso di te, la sua espressione tradisce una preoccupazione esagerata. Un bisbiglio risulta quasi incomprensibile, ma riesci chiaramente a leggerne le labbra: « Aiutami.. »

[ATTACH=CONFIG]9433[/ATTACH]

Iniziativa: Tu (19), Umano 1 (16), Umano 2 (15), Donna (13), Therodam (11), Umano 3 (5), Umano 4 (2)

Spoiler:  
Sei il coso brilloso, credo che dovresti dirmi che tipo di immagine vuoi perché così mi sembri un pulsante. Scusa se c'ho messo così tanto, però ho dovuto trovare il programma e farci un attimo pratica...
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Spoiler:  
Per l'immagine, prendi pure quella di QUESTO personaggio...

Ecco i responsabili di tutta questa confusione... ma di che corruzione stanno parlando??

Istintivamente estraggo l'arco e lo punto verso l'uomo più vicino, spostandomi davanti all'unico punto fermo che ho avuto finora e che adesso mi chiede aiuto.

Non muovete un altro passo! Non vi permetterò di uccidere quest'uomo!

Dopodichè, alle labbra affiorano parole che mi sembra di aver pronunciato molte volte in un passato che tuttavia mi sfugge. Un'invocazione allo spirito della caccia, che guidi la mia mano verso un sicuro bersaglio.

Spoiler:  
Azione di Movimento: Mi muovo davanti a Therodam ed estraggo l'arco.

Standard: lancio Pietà del cacciatore.

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Alle tue parole, il gruppetto di assalitori rimane leggermente scosso, tentennando e fermandosi sul posto.

« Fermo! » esclama con foga la ragazza. « Non devi combattere per quest'uomo! Questa prigione si è macchiata di un crimine che la mia spada è stata chiamata a punire! Tu, però, non sei altro che una semplice guardia; vattene e mi dimenticherò di averti incontrato qui. Non puoi fare niente per la vita di questo vecchio, ma almeno puoi salvare la tua ».

I quattro combattenti muovono qualche passo in avanti, facendosi vicini alla ragazza. Therodam, alle tue spalle, cade in ginocchio, afferrandoti la caviglia sinistra con una presa leggera.

« Non ascoltarla.. » supplica sconvolto, poi si fa più risoluto. « È nell'interesse di entrambi.. UCCIDILI! ».

[ATTACH=CONFIG]9438[/ATTACH]

Iniziativa: Tu, Umano 1, Umano 2, Donna, Therodam, Umano 3, Umano 4

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Sembra sincera... e in effetti io non so nulla di questo posto, ma è piuttosto inquietante...

Esito, abbassando leggermente l'arco

Non ho idea di cosa stiate parlando! Non so nulla di corruzione, o di che posto sia questo, o di cosa abbia fatto quest'uomo... ma è la mia unica speranza di sapere chi sono! Vi prego... non costringetemi a farlo...

E torno a puntare la mia arma verso di loro, arretrando nel cunicolo e invitando Therodam a fare lo stesso.

Spoiler:  
Purtroppo la pietà del cacciatore va sprecata perchè non ho attaccato...

Dico a Therodaim di entrare nel cuinicolo, e preparo l'azione di fare un passo di 3 metri all'indietro (attivando quindi la schermaglia con ciò che ne consegue) ed attaccare il primo che si avvicina.

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Senza alzarsi in piedi, Therodam scivola lentamente sul pavimento per inserirsi nella fessura creata nella parete.

« Sta cercando di scappare! » grida, puntando la spada nella tua direzione. « Joseph, Cram, bloccate la guardia. Noi occupiamoci di quel bastardo! »

Con uno slancio poderoso, uno degli uomini incitati dalla ragazza si avventa su di te; spostandoti agilmente indietro, scocchi la freccia che avevi preparato, trafiggendone il petto. Con un lamento rauco, si accascia a terra, perdendo tutta la spinta della carica. Alla vista del compagno in un bagno di sangue, la ragazza, senza mostrare alcun mutamento d'animo, esclama seccamente: « Questo è tosto, pensate tutti a lui! » poi, furiosa, si tuffa nel cunicolo, raggiungendo il fuggiasco.

Scansando il cadavere, i rimanenti tre ti raggiungono, circondandoti sogghignando, fiduciosi della superiorità numerica. Uno di loro ridacchia: « Ora ce lo rompi in testa quel coso? ». Tuttavia ogni loro fendente spreca la propria potenza tagliando l'aria, evitato dalla tua sorprendente agilità. La facilità con cui riesci a schivare facilmente ogni colpo ti stupisce, tuttavia supponi di aver già vissuto svariate volte simili situazioni.

[ATTACH=CONFIG]9439[/ATTACH]

Spoiler:  
Attacco su Umano 1: 7+15= 22 (colpito), danni: 3+10+10= 23 (morto)
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Sono... lenti... Non è la prima volta che combatto... sono davvero una guardia in questo posto? Perchè diamine non ricordo nulla?!

Piegandomi fluentemente schivo le spade dei tre assalitori e con un balzo gli sono alle spalle. Evocando a gran voce una parola di arcano potere, sento le membra molto più agili e scattanti.

Si... si... questo è ciò di cui sono capace!

Muovendomi ad una velocità innaturale, scocco le mie frecce contro coloro che prima mi accerchiavano. Poi grido, disperato, verso la donna.

Non lo fare! Ti prego!

Spoiler:  
Acrobazia per fare un passo di 3 metri. Mi posiziono nel quadretto più a sinistra della riga sopra quella in cui mi trovo.

Azione rapida per lanciare Velocità rapida (dura 1d4 round)

Attacco completo con Tiro Rapido e Velocità (se uno di loro mi minaccia nella mia nuova posizione, può fare AdO perchè tiro in mischia): +13/+13/+13/+8

Danni per freccia: 1d8+2(for)+1(incantamento)+1(tiro ravvicinato)+6(Des)+2d6 = 1d8+2d6+10

Attacco prima chi mi minaccia in mischia, eliminato quello passo al secondo e così via. Se riesco ad eliminarli tutti e 3 al primo colpo, l'ultimo lo faccio contro la tizia che minaccia Therodam.

Per questo round la mia Ca sale di 3 (2 della schermaglia e 1 di Velocità)

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I tre uomini ti fissano increduli mentre con un balzo ti liberi dalla pericolosa situazione; la spavalderia si trasforma in pochi istanti in puro terrore: mentre estrai le frecce dalla faretra, i volti dei tuoi avversari si contraggono in smorfie di angoscia, pronti ad esprimere l'estremo dolore. Con movimenti precisi e talmente rapidi da essere quasi impercettibili, scocchi tre frecce che penetrano con precisione chirurgica il petto dei tre sventurati, lacerandone la leggerissima maglia in cuoio e facendone sgorgare un leggero zampillo di sangue, seguito dalla formazione di ampie macchie rossastre. Anche la freccia scagliata contro l'ultima rimasta va a segno, tuttavia una ferita alla coscia non sembra allarmarla tanto da distogliere la sua attenzione da Therodam.

Mentre i tre corpi cadono a terra all'unisono, alzi lo sguardo e incroci quello della ragazza: in piedi davanti a Therodam (accovacciato a terra con le braccia incrociate a protezione del volto), ti fissa a bocca aperta, immobile in una scomoda torsione del busto. Il pugnale è proprio accanto alla gola del suo bersaglio, la spada è sollevata a mezz'aria, pronta ad abbattersi con violenza per reciderne il collo di netto.

« Chi stai proteggendo? Chi merita una guardia così addestrata? È Lui? » i suoi occhi si riempiono di una luce quasi perversa. « È LUI! NON MI LASCERÒ SFUGGIRE QUESTA OCCASIONE! »

Con un gesto rapido, si volta verso il vecchio a terra, proprio in tempo per godere del macabro spettacolo di un collo tranciato da una lama. Con un tonfo accompagnato dal delicato rumore di vestiti che strusciano su se stessi, il corpo privo di vita del tuo "amico" è a terra in un bagno di sangue.

Spoiler:  
Attacco su Umano 2: 5+13= 18 (colpito), danni: 1+11+10= 22 (morto)

Attacco su Umano 3: 10+13= 23 (colpito), danni: 6+6+10= 22 (morto)

Attacco su Umano 4: 15+13= 28 (colpito), danni: 8+9+10= 27 (morto)

Attacco su Donna: 17+8= 25 (colpito), danni: 2+4+10= 16

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NO!

Ma il mio grido non ferma l'inevitabile, e l'unica persona che avrebbe potuto rivelarmi qualcosa, ora giace morta in un corridoio.

NO! Perchè?! Non sai quello che hai fatto! Adesso io...

Gank! Forse non tutto è perduto... Devo trovare questo Gank...

La consapevolezza che almeno un'altra persona possa aiutarmi, mi fa tornare lucido e freddo. Alzo l'arco verso la donna armata e con voce monotona la apostrofo.

Molto bene... adesso che sei contenta, adesso che hai ottenuto ciò che volevi, non ti dispiacerà rispondere alle mie domande...

Che posto è questo? perchè avete ucciso quell'uomo? E di che corruzione stavate parlando?

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