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Discussione sul commerciale e non...


Ospite dam_lodi

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Ospite dam_lodi

Girando per questa sezione del forum si vede molta gente che critica gruppi perchè considerati commerciali...

Ciò che non capisco è da cosa si deduce il se un gruppo è commerciale o no...

Non ricordo il nome ma un tizio diceva che i nightwish sono dei buffoni perchè mettono una f..a sul palco e così vendono dischi... Ma tu hai provato ad ascoltare i loro primi cd?? Hai idea di che voce ha tarja??

Io sono del parere che quando uno scrive musica, che lo faccia per piacere o per soldi non importa, l'importante è che scriva della buona musica...

Anche se uno lo fa per piacere prima o poi avrà un tornaconto in tasca, altrimenti quello li muore di fame. Per citare un esempio che con il metal non centra niente, anche mozart componeva su commissione e se non gli davano soldi col cavolo che scriveva i pezzi solo perchè gli girava...Stessa cosa con Chopin e chi più ne ha più ne metta...

Se una band da underground diventa di fama mondiale allora vuol dire che è diventata commerciale?! Secondo me no...Gli Slipknot fino a qualche anno fa li conoscevano in pochi e invece ora anche molti miei amici truzzi li conoscono e li ascoltano...Questo vuol dire essere commerciali? Secondo me no...

Bene io la mia idea l'ho esposta (spero al meglio)...sarei felice di sapere quello che ne pensate...E che sia una discussione tranquilla tanto per discutere e senza offese...

La parola a voi...

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Principali partecipanti

La tua idea mi pare legittima, specie considerata la tua età, o meglio l'età dei tuoi coetanei. :-)

Mi spiego: esiste una fascia d'età in cui ci si "innamora di tutto", e si fanno questioni di Stato per inezie. Comprende i sedici anni in piena. In tale fascia d'età, diventare commerciali nel senso di "vendere più dischi" sembra ad alcuni un delitto mortale, anche complice il bisogno di sentirsi parte di un gruppo dei giovani (e la conseguente "gelosia": se il gruppo è troppo allargato diventa "poco distintivo", dunque non fa più "alternativo/figo/settario" farne parte; dunque mi hanno tolto il giocattolo e mi arrabbio) e non ultimo a causa dell'idealismo che presto la vita infrangerà come un bicchiere di cristallo in mezzo a una carica di elefanti imbizzarriti.

Il problema, a mio avviso, è che spessissimo per diventare commerciali (nel senso di "vendere di più") si deve assecondare il pubblico, ovvero scrivere, produrre e suonare una marea di escrementi musicali. La gente è stupida. La gente è stupida. La gente è stupida.

Per piacere a mola gente si deve (generalmente) far schifo, da cui l'astio per molti gruppi che si commercializzano: il problema non è se vendi tanto, il problema è se per vendere tanto fai robaccia, ti svendi in pratica.

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Ricordo che i Metallica sono stati presi a sputi dai fans perche` avevano fatto un video (se la memoria non mi inganna) e si erano venduti.

Ridicolo. Andavano presi a sputi dopo Load.

Quoto comunque il reuccio, e stimo gli artisti che riescono a mantenere la loro autonomia anche dopo il successo.

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Le palle si vedono sulla lunga distanza...

Concordo. La cosa drammatica è che già a livello semi-amatoriale vedi le peggio porcherie. Il mio ex batterista attualmente suona con un trio di effemminati con le frangette che fanno i moderni punk. Sono anni che dovrei riempirlo di botte, non l'ho fatto qualche mese fa per motivi che ora non ricordo, ma questa cosa di suonare coi fighetti per due lire davvero è degradante.

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La cosa più ovvia da dire sul termine "commerciale" è che corrisponde più o meno bene a "opera senz'anima". Il lavoro del musicista così come quello del compositore è smosso anche e soprattutto dalla ricompensa in dinero. La cosa diventa "commerciale" quando solo per il grano si fabbricano prodotti scadenti-scadentucci confezionati con un bel nastrino rosso e proposti al pubblico perché facciano grandi vendite.

Puoi anche comprendere quando una cosa diventa commerciale nel seguente modo: quando un gruppo o un cantante diventano conosciuti e sfornano lavori di bassa qualità, e nonostante ciò c'è gente che li osanna (non conoscendo i vecchi lavori, possibilmente).

E' commerciale anche un fenomeno musicale costruito a tavolino solo per piacere alle masse, senza nessuno spirito artistico che lo anima.

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Ospite dam_lodi

E per esempio sul fatto di fare molte edizioni limitate e non?

Io quella la trovo una pura strategia commerciale attuata dalle case discografiche che non ha niente a vedere con gli artisti...

Sento gente che invece "incrimina" di essere commerciali per questa cosa...

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attenzione, però, che nonstante molto suono spacciato per musica sia effettivamente tale è oppportuno distinguere in fascie di 'cultura': è interessante vedere che già 50 anni fa Orwell aveva previsto che sarebbe nata la 'musica per proletari: una melodia sintetica prodotta dal vibrafono, che assopisce gli animi eccetera'. io identifico la musica commerciale con quella che passano in TV tutte le sante ore del giorno (vedi ad esempio Waka Waka che, pur essendo anche abbastanza ascoltabile, non può essere assunta in dosi massicce senza provocare rigetti al sottoscritto), ma dopo averla etichettata non la considero indegna di essere ascoltata: semplicemente, ho cose migliori da ascoltare. IMHO, la scala della cultura musicale è così composta (è ancora incompleta):

ultimo posto: House

penultimo posto: pezzi Commercialoni e tormentoni delle varie stagioni

...

...

...

primo posto: Musica Classica (imprescindibile per chi voglia avere una seria cultura musicale.

sta di fatto che di per sé l'essere 'commerciale' non è una colpa né una cosa proibita, è la strumentalizzazione della musica che dovrebbe essere guardata con orrore. stiamo parlando di cultura, ragazzi, di cultura. Se molti scrittori cominciassero a scrivereromanzetti rosa, probabilmente molti lettori si butterebbero dai ponti - a torto: bisognerebbe tentare la fuga qualora gli scrittori vengano fortemente portati o addirittura costretti a scrivere Harmony. purtroppo è quello che sta accadendo oggi: poca gente ha il controllo di ciò che ascolta..si limita a 'subire' le mode che gli passano di fianco e che sono controllate non dal bisogno di esprimere uno stato d'animo o un ideale ma dal guadagno economico e di fama, mentre i pochi che cercano con attenzione i generi da seguire si vedono oberati da imput che portano da tutt'altra parte. il vero 'commerciale', la vera tragedia, arriva quando la gente ha una parte passiva nell'ascolto della musica, e non attiva.

in conclusione, uno può anche essere un fan sfegatato di Shakira senza che io gli tiri dietro il servizio di ceramica (almeno non subito :D), basta che prima di gettarsi su quel genere ne abbia provati altri. la fossilizzazione conduce alla decomposizione. culturale.

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Essere commerciali non sarebbe una colpa, in un mondo in cui Mtv (solo per citare l'emblema) trasmettesse musica a 360° anziché prodotti accuratamente selezionati per la loro totale assenza di Spirito, con tutto ciò che ne consegue. In quel mondo forse neppure esisterebbe il termine "commerciale", accostato alla musica.

Naturalmente ci sarebbe molto di più da dire e meno grossolanamente, ma come si dice, chi ha orecchie per intendere...

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ultimo posto: House

penultimo posto: pezzi Commercialoni e tormentoni delle varie stagioni

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primo posto: Musica Classica (imprescindibile per chi voglia avere una seria cultura musicale.

Noto un certo "paracu|ismo" in questo abbozzo di classifica: dici verità innegabili o comunque dogmatiche (la house fa schifo quasi a tutti, qui, e la classica è "proverbialmente" piena di capolavori). In realtà è probabilmente un buon approccio per non trasformare il topic nel solito discorso sui generi. :-)

Parli di "orecchiabilità": a mio avviso, tanto per lanciare uno spunto, non tutta la musica orecchiabile è commerciale, ma tutta la musica commerciale è orecchiabile. Anche lì esiste in molti casi una ricerca, solo che mentre nel caso dei Tool la ricerca è artistica e conduce a (IMHO) capolavori spesso "dissonanti", nel caso di Shakira la ricerca è puro marketing.

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nessun paraculismo, è un abbozzo accuratamente ponderato in mesi e mesi di meditazione: il difficile, in questi casi, è definire il criterio con cui si danno a certi generi posti più alti. anche questo è alla base della commercializzazione: molto spesso la gente classifica la musica in base all'orecchiabilità, come dici giustamente, e la musica commerciale diventa quella che tende alla soddisfazione dei gusti della massa. la mia ricerca musicale è guidata dalla ricerca del trascendente: a mio parere solo l'arte è in grado di rendere l'uomo migliore di sé stesso, e la musica è quella che più di ogni altra cosa ha le potenzialità per adempiere allo scopo. così, pezzi prodotti per la gente (sto parlando di produzione musicale, quindi mi riferisco alla musica senza spirito (come diceva in modo molto appropriato Irrlicht), senza calore umano o senza atto di composizione, che ha il solo scopo di essere venduta), pezzi prodotti in serie dicevo, diventano, metaforicamente parlando, la prostituta del porto (da cui il massimo che puoi ottenere a lungo termine è la sifilide), mentre la musica classica con le sue armonie e le sue trascendenze (per me Bach e Debussy sono divinità a cui erigere templi) diventa la giovane vergine di cui hai una visione fugace su una spiaggia, che concede al cuore una catarsi più profonda del fuoco.

non tutta la musica orecchiabile è commerciale, ma tutta la musica commerciale è orecchiabile

quoto con convinzione, ed apprezzo la distinzione. l'orecchiabilità ben utilizzata a mio parere è, come diceva Lucrezio, "Il miele sul bicchiere di medicina del malato", che rende concetti preziosi ma difficili da digerire più facili da accettare.

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Dico una fesseria delle mie poi vi lascio continuare...dato che ormai quello che volevo dire è stato già detto da altri. Per me la musica migliore è quella che si compone per sè stessi. Non dico altro. Poi che piaccia anche agli altri è un altro discorso. Ma un musicista che ha le palle di fare musica propria non deve nè pensare a suonare fuori nè alle altre persone. Deve divertirsi e basta, deve elevare sè stesso prima degli altri. E' un concetto che sembra egoistico, ma in fondo non lo è per niente e io lo sto dicendo anche perchè lo sto sperimentando su di me e col mio gruppo(facciamo canzoni nostre).

Fesseria detta, potete continuare.

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Dico una fesseria delle mie poi vi lascio continuare...dato che ormai quello che volevo dire è stato già detto da altri. Per me la musica migliore è quella che si compone per sè stessi. Non dico altro. Poi che piaccia anche agli altri è un altro discorso. Ma un musicista che ha le palle di fare musica propria non deve nè pensare a suonare fuori nè alle altre persone. Deve divertirsi e basta, deve elevare sè stesso prima degli altri. E' un concetto che sembra egoistico, ma in fondo non lo è per niente e io lo sto dicendo anche perchè lo sto sperimentando su di me e col mio gruppo(facciamo canzoni nostre).

Fesseria detta, potete continuare.

Non è affatto una fesseria! Tutto ciò che hai scritto ha un significato profondo: comporre musica perchè ti piace, non perchè vuoi fare soldi ed avere successo.

Ahimè, di gente così se ne trova poca in giro. Per fortuna che possiamo contare su tutte le persone intelligenti di questo forum!

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Non è affatto una fesseria! Tutto ciò che hai scritto ha un significato profondo: comporre musica perchè ti piace, non perchè vuoi fare soldi ed avere successo.

Ahimè, di gente così se ne trova poca in giro. Per fortuna che possiamo contare su tutte le persone intelligenti di questo forum!

:) così mi fai arrossire...eheheh scherzo!!! Dai sono contento che qualcuno condivida :D

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Alè....arrivati alla fase buonista della discussione :-D

Affermare di comporre e suonare solo per se stessi, o di scrivere poesia, racconti, romanzi solo per se stessi è una, (opinione personale ma condivisa da molti altri) bufala cosmica. Allora tutti i musicisti dovrebbero stare chiusi nella propria stanzetta e non far ascoltare a nessuno la propria musica e gli scrittori non dovrebbero pubblicare nulla e leggersi da soli le proprie opere. WOW, ragazzi vi giustifico in virtù della vosta giovane età, ma non diciamo assurdità. Il fatto stesso che voi possiate stare qui a discutere di musica (o di libri), decidere cosa vi piace e chi voi riteniate degno di esistere è SOLO grazie al fatto che nessuno scrittore o nessun musicista e compositore ragiona come voi. Se possiamo gioire dell'arte, della musica, della letteratura è perché chi ha creato queste opere ha deciso di condividerle con il resto dell'umanità, sopportandone le critiche, positive o negative che fossero, le persecuzioni, le gioie e i dolori....e i guadagni. Perché, tenetevi forte, vi rivelerò un segreto...i musicisti incidono dischi (vecchia forma mentale di un diversamente giovane :-) ) e fanno concerti...per guadagnare soldi!!! wow

ciao dal nonno

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Alè....arrivati alla fase buonista della discussione :-D

Affermare di comporre e suonare solo per se stessi, o di scrivere poesia, racconti, romanzi solo per se stessi è una, (opinione personale ma condivisa da molti altri) bufala cosmica. Allora tutti i musicisti dovrebbero stare chiusi nella propria stanzetta e non far ascoltare a nessuno la propria musica e gli scrittori non dovrebbero pubblicare nulla e leggersi da soli le proprie opere. WOW, ragazzi vi giustifico in virtù della vosta giovane età, ma non diciamo assurdità. Il fatto stesso che voi possiate stare qui a discutere di musica (o di libri), decidere cosa vi piace e chi voi riteniate degno di esistere è SOLO grazie al fatto che nessuno scrittore o nessun musicista e compositore ragiona come voi. Se possiamo gioire dell'arte, della musica, della letteratura è perché chi ha creato queste opere ha deciso di condividerle con il resto dell'umanità, sopportandone le critiche, positive o negative che fossero, le persecuzioni, le gioie e i dolori....e i guadagni. Perché, tenetevi forte, vi rivelerò un segreto...i musicisti incidono dischi (vecchia forma mentale di un diversamente giovane :-) ) e fanno concerti...per guadagnare soldi!!! wow

ciao dal nonno

Come disse una tizia una volta su un blog, "chi scrive lo fa per essere letto, altrimenti si limiterebbe a pensare". Estendere per analogia. ;-)

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