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End of the Stroy


The Stroy

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Ciao a tutti.

Dopo nove anni e mezzo di collaborazione con il forum di Dragons' Lair, per me è giunto il momento di salutare definitivamente questa realtà.
Qui ho conosciuto alcuni dei miei migliori amici in assoluto, rapporti che vanno ben oltre il semplice scambiarsi esperienze e consigli di gioco, e che continuerò a frequentare online e di persona ogni volta che mi sarà possibile.
Tuttavia, due ragioni mi impongono di terminare in modo permanente la mia presenza in questa community.

Primo, l'attività sul forum tira fuori tutti gli aspetti più tossici della mia personalità.
Questa è una ragione personale, che credo non sia di grande interesse per nessuno all'infuori di me e non necessiti grandi spiegazioni.
È però molto importante (per me) ed è il motivo per cui se anche il secondo problema sarà risolto, non intendo riprendere la presenza qui.

Secondo, negli ultimi mesi ho notato sul forum una presenza di opinioni francamente intollerabili: omofobia, transfobia, razzismo, misoginia sono sempre state parte della comunità cosiddetta nerd e gamer - una delle ragioni per cui sono fiero di non essermene mai sentito parte, nonostante condivida indubbiamente gli stessi hobby - ma non erano mai stati parte di Dragons' Lair.

Ora lo sono.
Se non ci credete, ho allegato un documento che dovrebbe fugare ogni dubbio.

Prima di arrivare a questo punto, ho provato tutti i canali possibili. Sono intervenuto nelle discussioni, ho segnalato gli interventi, ho contattato privatamente i moderatori (il documento in allegato è in loro possesso dal 6 Giugno): tutto inutilmente.
La moderazione ha sì fatto qualcosa per evitare nuovi flame, ma per ora non ha preso una posizione netta contro le "opinioni" espresse nei post che ho raccolto.

Spero lo faccia presto perché, per quanto mi riguarda, non dire nulla in certi casi equivale ad approvare.
E io certe affermazioni non le approvo: se si è tolleranti con gli intolleranti, vincono loro.

Quindi tanti saluti, D'L: sono grato per gli amici che ho trovato qua, ma questo non è più il posto per me.
The Stroy out.

D'L.pdf

46 Commenti


Commento consigliato



Forse è una soluzione semplicistica e troppo autoritaria, ma alla luce dei frequenti malcontenti esposti vedrei bene un inasprimento totale delle regole di moderazione riguardo ai temi citati nei vari messaggi (a prescindere dal tipo e dal senso di opinione espressa). DL è una Comunità di giochi di ruolo, non vedo proprio nessuna necessità di discutere pubblicamente di temi per cui ci sono tanti altri canali dedicati e con la possibilità di scambiarsi messaggi privati. Credo che discussioni simili aggiungano davvero poco al sito (se sono davvero interessato ad approfondire quelle questioni non guarderò su DL), ma possano togliere molto, come si è visto in questi ultimi giorni. Come qualcuno ha scritto, i moderatori impiegano un sacco di tempo su base volontaria per garantire a noi utenti la fruizione di un sito molto articolato e variegato; io farei di tutto per minimizzare il loro lavoro, compresa la totale astensione dal parlare di questi argomenti (tranne in maniera totalmente inerente ai giochi di ruolo).
Non conosco personalmente nessuna delle persone coinvolte in queste "diatribe", ma da vecchio (seppur tremendamente discontinuo) frequentatore del forum, mi mette un velo di tristezza vedere persone che lasciano (e altre che restano ma che immagino saranno "scottate" dalla cosa) per delle questioni così intime, personali e poco inerenti alle passioni che ci uniscono tutti.
I miei due centesimi personali...

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Ma infatti resta vietato aprire topic inerenti specifici argomenti. Per dire, niente politica, niente religione.

Ma i problemi non sono sorti per utenti che hanno aperto un topic-comizio elettorale. Sono nati da discussioni che mescolano il GDR a determinati argomenti delicati. Il mondo non è fatto di compartimenti stagni e questo vale anche per il GDR. 

Poniamo un esempio diverso: qualcuno apre una discussione sulle divinità, la fede e i poteri nel mondo X del GDR Y. È una "discussione vietata"? No. Tocca argomenti delicati? Si. Ci so dovrebbe affidare alla maturità dell'utenza, ma ahimè sappiamo bene che non è possibile.

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27 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

Ma i problemi non sono sorti per utenti che hanno aperto un topic-comizio elettorale. Sono nati da discussioni che mescolano il GDR a determinati argomenti delicati. Il mondo non è fatto di compartimenti stagni e questo vale anche per il GDR. 

Assolutamente, questo mi era totalmente chiaro. Intendevo dire che, nel mio immaginario (che assolutamente non deve essere quello giusto), al primo post in cui il discorso inizia ad esulare dal mero aspetto GdRistico si dovrebbe intervenire moderando, aldilà dei toni. Capisco che sia difficile e impegnativo, e sicuramente la mia opinione è viziata dal fatto che non ho a che fare con la moderazione, ma mi pare di aver capito anche dai tuoi post che le regole, ad ora, non siano così rigorose sul bannare post riguardanti temi delicati, ma prevedano invece che sia il singolo mod a stabilire se un post sia espresso in maniera intollerante/aggressiva oppure no. Secondo te mettere dei paletti più rigorosi a livello di contenuti e non di toni utilizzati non potrebbe facilitare il compito dei moderatori e al contempo aiutare a evitare battibecchi dannosi alla comunità? 

EDIT: ovviamente non voglio assolutamente criticare i moderatori o insegnare loro il loro "lavoro". Sto solo esprimendo un mio pensiero scaturito dalla faccenda e chiacchierando per chiedere cosa ne pensate 😉
 

Modificato da ilmena
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È proprio la questione dei paletti che ci preme particolarmente! Ed è la parte più difficile da gestire. Oltre a parlarne tra noi qui sul forum abbiamo anche organizzato una riunione di Mod e amministratori, per la prossima settimana. 

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27 minuti fa, ilmena ha scritto:

Secondo te mettere dei paletti più rigorosi a livello di contenuti e non di toni utilizzati non potrebbe facilitare il compito dei moderatori e al contempo aiutare a evitare battibecchi

tipo vietare qualsiasi riferimento alla vita/mondo reale per determinati aspetti? Riprendendo l'esempio di Pippo se poi l'utente Z inizia dicendo che tal paese del tal continente la religionè/permette/vieta.. quindi il gdr dovrebbe/deve/non può fare Y, tale post andrebbe eliminato senza se e senza ma.

Pienamente concorde.

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Oppure si può imparare a tollerare le opinioni di tutti e a confrontarsi senza che ogni idea contraria alla propria venga vissuta come un dramma ed un attacco personale.

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Premetto che scrivo non da mod, ma da utente. Saluto intanto in ritardo @The Stroy, se ancora legge. È sicuramente un utente da cui ho imparato tanto, sia quando eravamo in disaccordo (all'inizio spesso) sia quando eravamo d'accordo (ultimamente spesso). Mancherà davvero moltissimo alla comunità. Lo saluto in ritardo perché è un periodo complicato e questo non era un post facile da scrivere. Il post di @Brillacciaio mi aiuta in questo, perché scrivere di risposta mi permette di saltare gran parte del discorso da fare.

On 6/28/2020 at 12:06 PM, Brillacciaio said:

@Ash ho letto il tuo documento, voglio dire la mia per quanto io non c'entri niente. Voglio dire la mia due volte.

Uno. Stai parlando a un individuo che forse non ti leggerà, se ti leggerà probabilmente non ti risponderà, avresti potuto riportare la questione altrove, ma va be' è giusto che tu senta il bisogno di difenderti dalle accuse mosse a prescindere da quale sede hai usato per farlo.

Due. Non sei razzista, non sei misogino, non sei omofobo o transofobo, lo dici e ti credo, anche perché non leggo contenuti che ricadono in una di queste categorie. [...]

Ecco, concordo in grossa parte con quello detto da Brillacciaio, sia qui sia dopo questa parte quotata. Ma trovo però che il punto del discorso sia solo qui, nelle prime righe. Direi che il resto, cosa sia giusto e cosa sia umano e cosa sia empatico fare e dire, è la parte più importante ma è anche OT. Perché qui non si sta discutendo di chi abbia ragione, se la posizione di @Ash (a cui ho risposto nel merito nelle varie discussioni varie volte) sia ragionevole o se sia una opinione poco informata. Il punto del discorso è se ad @Ash dovrebbe essere permesso esporla in questo forum. Se abbia ragione o meno, è completamente irrilevante. Per questo credo che, del post di Brillacciaio, la prima parte sia quella cruciale, se cioè i post di Ash citati ricadessero o meno in una categoria da sanzionare. Se Tizio dice a Caio che è stupido, e stiamo discutendo se Tizio debba essere bannato, discutere se Caio sia o meno stupido non sarebbe rilevante. Stessa cosa qui.

Quindi, cosa ne penso? Io personalmente trovo che, del documento di @The Stroy, gran parte dei commenti evidenziati siano commenti che non debbano essere eliminati dal discorso comune, se rilevanti per il topic del forum. Sono commenti su cui non concordo, in alcuni casi sono commenti che mi fanno arrabbiare (ad esempio perché riguardano forme di discriminazioni che ho subito personalmente o persone a me care), ma questo è ininfluente: le trovo opinioni vecchie e poco informate, ma che è giusto siano esposte così che vi si possa rispondere. Altrettanto personalmente, trovo che una piccola minoranza dei commenti citati sarebbero oltre la linea che io personalmente traccerei su cosa debba essere accettato nel mio forum ideale. Ma è una linea sulla sabbia, non nella pietra. Si sposta con il vento, e magari domani valuterei altrimenti, e sicuramente anni fa avrei valutato diversamente. Non pretendo di partecipare solo in community che traccino linee esattamente dove le traccerei io. E ovviamente non credo ci sia molto da discutere su questo punto, ognuno traccia la linea dove gli pare, e va benissimo che @The Stroy preferisca luoghi in cui determinati argomenti siano vietati in modo più severo, così come è giusto che altri preferiscano luoghi in cui si possa discutere di tutto in modo più ampio che su D`L. Ma sono in profondo disaccordo con l'equazione (implicita e esplicita) che permettere di esprimere un'opinione da parte della amministrazione del forum equivalga -- in qualche modo o in qualche percentuale o in qualche interpretazione delle parole -- ad approvarla. O a non disapprovarla abbastanza.

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32 minuti fa, Grimorio ha scritto:

Oppure si può imparare a tollerare le opinioni di tutti e a confrontarsi senza che ogni idea contraria alla propria venga vissuta come un dramma ed un attacco personale.

Assolutamente. Sino a che rimani nel topic. Quindi fino a che parli di meccaniche e ambientazioni di un gioco. Nel momento in cui si inserisce il "reale" si va off topic. Come tu stesso hai più volte scritto: d&d è un gioco fantasy, non un simulatore di realtà e ciò che è fuori, fuori deve rimanere. indipendentemente da cosa sia quel "ciò".

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3 minuti fa, Albedo ha scritto:

Assolutamente. Sino a che rimani nel topic. Quindi fino a che parli di meccaniche e ambientazioni di un gioco. Nel momento in cui si inserisce il "reale" si va off topic. Come tu stesso hai più volte scritto: d&d è un gioco fantasy, non un simulatore di realtà e ciò che è fuori, fuori deve rimanere. indipendentemente da cosa sia quel "ciò".

Sssiii, si, sono d'accordo, ovviamente, ma il problema diventa più spinoso quando, come in questo momento e negli anni 80 durante il satanic panic, la realtà di fuori influenza D&D. Ed ancora più spinoso e difficile da gestire quando si esce dal D&D per addentrarsi in gdr ambientati in varie epoche della nostra realtà.

Modificato da Grimorio
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Guardate, sono per il civil vivere, ma se per ipotesi s'inserissero cose tipo altri algoritmi onnipresenti che bloccano l'uso di alcuni termini (provate a scrivere  il sinonimo meno forbito di stolto che inizia con la i e finisce con cille e fate l'anteprima del post; me ne accorsi per caso scrivendo in un PbF) ci ritroveremmo in uno scenario che impedisce anche di citare manuali (Races of Eberron, Races of the Wild, Faiths&Avatars, Arg ecc), pezzi di srd, articoli in inglese e via dicendo...

Il tanto discusso consent in gaming di Monte Cook stesso verrebbe trattato alla stregua del Necronomicon giusto perché potenzialmente deleterio per la quiete del forum. 

 

 

Modificato da Nyxator
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Provo ad aggiungere umilmente il mio punto di vista, senza alcuna pretesa anche perché sono l'ultimo arrivato o quasi.

Ci sono conflitti poco costruttivi, o non costruttivi, e che tendono a gonfiarsi e soffocare l'oggetto originario di una discussione. Permettetemi per brevità di chiamarli escalation.

Come anche questa conversazione, nel suo piccolo, dimostra, questi conflitti tendono a svilupparsi in particolare quando si tocca la sfera emotiva, cioè quando qualcuno si sente a disagio, offeso, indignato o turbato (a livello personale e/o in base ai propri valori) per le parole di qualcun altro. Permettetemi per brevità di dire solo che la persona si sente urtata.

Essere urtati è un evento che può capitare in una discussione, è impossibile prevenirlo. Il punto naturalmente è come gestirlo per evitare che degradi nell'escalation.

 

(1) Punto di partenza

Come punto di partenza, direi che dovremmo tutti accettare che se qualcuno dice di essere urtato da un'affermazione, lo è; cioè, non deve dimostrarlo o giustificarlo: se ne prende atto.

Questo però non implica nessuna colpevolezza da parte dell'autore dell'affermazione: dovremmo tutti impegnarci anche a presumere sempre la buona fede.

Può capitare a tutti, anche non volendo, di urtare qualcuno, e può capitare a tutti di essere urtati, e comunque ognuno ha una sensibilità diversa e nessuno può prevedere quelle degli altri.

 

(2) Pertinenza

Ora, se un'affermazione urta qualcuno, occorre chiedersi se è pertinente, cioè se è in tema con l'argomento originario della discussione e necessaria ad esprimere il punto di vista dell'autore su quell'argomento (non sul mondo e la vita in generale).

Un'affermazione non pertinente che urta qualcuno dovrebbe semplicemente essere rimossa. Non è un'invocazione alla censura: in una comunità di persone che si rispettano a vicenda la libertà di parola non dovrebbe spingersi fino al punto di sbattere in faccia agli altri il proprio pensiero quando li ferisce, a meno che non sia necessario per uno scopo. Quindi l'autore stesso dell'affermazione dovrebbe riconsiderarla e ritirarla, se la fattispecie fosse questa.

Più difficile è gestire un'affermazione pertinente che urta qualcuno.

 

(3) Riformulare

Un'affermazione parzialmente pertinente può a volte essere riformulata in modo da essere pienamente pertinente, cioè in modo che esprima ancora la totalità della visione dell'autore per quanto riguarda l'oggetto della discussione, senza però urtare l'altra persona o almeno urtandola molto meno.

La cosa sorprendente è che spesso questo è molto più facile di quanto si pensi (molte volte è questione di cambiare una parola o aggiungere un distinguo), ma non viene fatto perché si crea una dinamica in cui entra in gioco l'orgoglio delle due parti e il vedere l'interlocutore come avversario (è umano), così parte l'escalation.

Attenzione: riformulare non vuol dire dover cambiare il proprio pensiero, solo esprimerlo con più tatto. È importante che entrambe le persone (sia l'urtante che l'urtato) capiscano che è questo l'obiettivo primario a cui tendere.

Voglio dire che, mentre quando c'è un dissenso nell'ambito dell'argomento originario (sui GdR) è legittimo e sensato che ognuno cerchi di convincere l'altro (senza eccessi), quando qualcuno si sente urtato a livello personale o nei suoi valori non è opportuno né auspicabile che questo avvenga. L'urtato non deve cercare di convincere l'urtante a cambiare il proprio pensiero, neanche se lo ritiene giusto e doveroso sul piano "civico", perché tale attività esula dall'argomento della chat (eventualmente si può proseguire in privato). Allo stesso modo è inopportuno che l'urtante cerchi di convincere l'urtato a non essere urtato dalle sue parole così come sono. Queste linee di intervento non fanno altro che portare all'escalation.

Se invece la persona urtata cerca di spiegare perché si sente urtata da quelle parole specifiche, e l'autore di quelle parole fa autocritica chiedendosi non se deve cambiare modo di pensare, bensì come può esprimere lo stesso punto di vista senza urtare l'altra persona, si possono fare significativi progressi con davvero poco sforzo.

Poco fa, in un canale Telegram, ho avuto una reazione indignata da parte di un utente perché avevo definito "obsoleta" una regola delle vecchie edizioni (non ricordo se 1e o 2e). Stavo per replicare impuntandomi, perché in fondo siamo arrivati alla 5e e quella regola è di fatto obsoleta (oltre che piuttosto stupida). Sarebbe stato un conflitto comunque su D&D, in un canale che parlava di D&D, quindi non era neppure off-topic! Però mi sono fermato e mi sono chiesto: ha senso dibattere su questo? Il succo del mio discorso era un altro. Così ho scritto "Riformulo: non obsoleta, proveniente dalle vecchie edizioni". Corretta quella parte nessuno ha avuto da ridire e la discussione principale è proseguita tranquillamente. Rimango convinto che obsoleta fosse il termine giusto, ma insistere a ribadirlo non avrebbe giovato né a me né agli altri, mentre ritrattarlo ha disinnescato l'escalation mantenendo il focus della conversazione sul punto originario.

Naturalmente questo approccio richiede grande maturità da entrambe le parti. Inoltre non sempre è possibile, vedi seguito.

 

(4) Agree to disagree

È possibile che un'affermazione pertinente risulti per qualcuno urtante, anche molto urtante, ma non possa essere riformulata in modo non urtante perché è il concetto stesso ad esserlo, e non il modo in cui è espresso.

In questo caso l'unica cosa sensata da fare è far intervenire un arbitro terzo, appunto i moderatori, con uno scopo ben preciso: certificare che quell'affermazione è pertinente e non riformulabile. Bisogna che entrambe le parti comprendano che il ruolo arbitrale dovrebbe limitarsi a questo (salvo casi plateali di insulti personali o simili).

Se necessario l'abitro può interagire con le due parti cercando di capire meglio o di trovare una soluzione, ma secondo me questo dovrebbe avvenire dietro le quinte, in privato, senza affollare ulteriormente la discussione principale. Lì, eventualmente, si può scrivere qualcosa come "il post di Tizio è oggetto di attenzione da parte dei moderatori, vi faremo sapere".

Una volta fatta questa valutazione, la cosa migliore da fare da parte di entrambi gli interlocutori è accettare la divergenza come tale senza insistere ulteriormente sul punto.

È necessario renderci conto che, in una comunità di persone che si rispettano, se da un lato dobbiamo moderare le nostre parole in modo da ridurre il disagio per gli altri al minimo indispensabile per esprimere il nostro pensiero pertinente, dall'altro dobbiamo saper accettare di essere urtati quel tanto che è indispensabile per permettere agli altri di esprimere il loro pensiero pertinente.

Dal punto di vista dell'urtato questo può essere molto spiacevole, e lo dico per esperienza personale. Ma è necessario perché, fermo restando che nessuno può essere costretto a restare in una comunità in cui è urtato ripetutamente, nel portare all'estremo la ricerca di un contesto in cui niente ci fa male rischiamo di ritrarci da tutti i conflitti e rinchiuderci in una "bolla".

La certezza di aver attraversato i punti 1, 2 e 3 sopra, e in particolare aver avuto la possibilità di esternare il proprio disagio e non essersi sentiti giudicati per esso, può servire a mitigare il malessere.

Quello che di sicuro può solo esasperarlo, invece, è far partire l'escalation.

 

 

 

Modificato da Bille Boo
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Scrivo qui per salutare sia @The Stroy che @smite4life.

Mi spiace ve ne andiate, avete collaborato sia a rendere Dragonslair la community viva che è sia a rendere l'Alfeimur l'ambientazione che è (non a caso siete entrambi citati nei ringraziamenti, @smite4life come playtester e @The Stroy per l'aiuto fornito nel realizzare la classe dell'esploratore).

Mi spiace che ve ne andiate anche perchè ritirarsi sull'Aventino storicamente è dimostrato che non aiuta. Se ritenete che le vostre posizioni debbano essere sostenute, restate a sostenerle qua, magari aiutando altri meno visibili di voi e che non possono sostenerle in maniera altrettanto eloquente.

Mi spiace infine che ve ne andiate per un motivo per me incomprensibile. Io non vedo questo odio che vedete voi, e leggo regolarmente anche quando non scrivo. Vedo una crescente polarizzazione da 'bolla informativa', conseguenza dei social network, che ci ha disabituato al confronto.

Questa novità della WotC e la riscrittura di razze e specie è una tipica conseguenza di bolla informativa - guardacaso, è stata decisa senza sondaggio, andando contro a tutte le consuetudini della moderna storia editoriale di D&D. Stanno mettendo mano a un tropo senza sapere cosa ne conseguirà. La letteratura di genere è basata su tropi e cliché che semplificano la narrazione. Vanno scritti nuovi tropi per la società moderna, va bene, ma cancellare o sovrascrivere quelli precedenti è sempre un errore, perchè senza di loro non sarebbe possibile comprendere cosa è stato realizzato basandosi su di loro. 

Modificato da Dracomilan
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Ciao @The Stroy mi mancherai e mi dispiace che tu vada via.

Ho letto il documento che hai mandato e sono d'accordo con le segnalazioni che fai. Leggendo alcune risposte a questo topic mi viene da pensare che ci sia un problema relativo al significato di "opinione". Anche la dialettica politica (se così si può ancora definire) negli ultimi anni si è ridotta ad una marea di opinioni in libertà tese molto spesso ad offendere chi la pensa diversamente. Un minimo di empatia nei confronti di chi legge le nostre "opinioni" sarebbe utile e anche nella polemica più aspra ci dovrebbero essere delle regole di rispetto che non andrebbero mai ignorate (poi siamo tutti perfettibili, io per primo che non sono certamente esente da peccati). Poi vorrei anche far notare che certe "opinioni", se sono perseguibili dalla legge forse non sono proprio semplicemente tali.

Io ho semplicemente smesso di rispondere a persone che non stimo (ce ne sono fra i post che segnali) anche quando mi interpellano direttamente. Mi concedo il lusso di parlare con chi mi pare e piace 🙂. Mi infastidisce anche che ad alcune di queste persone venga data rilevanza permettendogli di scrivere degli articoli che vanno sulla home del sito. Inoltre, condivido il fastidio espresso da membri storici e che hanno contribuito a questa comunità (di cui anche io faccio parte da molti anni) che mi dispiace vedere andare via. Non è possibile sdoganare tutto e fossi negli amministratori del forum mi porrei delle domande.

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Ritengo sia un vero peccato che le opinioni di tutti non possano venire ascoltate, che il semplice pensarla diversamente porti a mancanza di stima e addirittura a questa sorta di odio.

Siamo migliaia in questa community ed è normale pensarla in maniera differente su molte cose, penso sia importante mostrare maturità e smetterla di considerare le opinioni come attacchi alla persona, ognuno ha il diritto di avere le proprie opinioni e di esternarle.

Quanto allo scrivere articoli ritengo che senza il contributo di chi si impegna costantemente a cercare e tradurre articoli questo sito perderebbe una delle sue features più interessanti, se vogliamo davvero un ambiente inclusivo, nello staff come tra gli utenti, é necessario avere una diversità di voci e di opinioni, tutti quelli che vogliono contribuire al sito sono sempre i benvenuti, in qualunque maniera la pensino, l'importante è che siano disposti a collaborare con una diversità di pensieri ed opinioni.

Modificato da Grimorio
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...a proposito di chi "va via" ¹, di chi resta, di chi si ritrova preso tra i due fronti del contenzioso, degli articoli e delle altre features interessanti che vanno a perdersi, ² mi chiedevo...

Se nel futuro DL non si potrà più parlare o leggere/commentare articoli esaustivi di/su draghi (riferimenti religiosi), di/su zombie (riferimenti alle credenze di un popolo), di/sui beholder (intolleranza), del/sul Tarrasque (riferimenti religiosi...Tarasca, do you know?), baatezu (qui si torna indietro di edizioni e decadi) e celestiali,  e delle più disparate creature del folklore a partire da orchi e dokkalfar (aka elfi oscuri/drow pre D&D) di cosa parleremo?

 

0d54d69f4cb49c36a4a55a13e262a497.jpg

 

¹

Spoiler

Ho messo le virgolette per onestà intellettuale. Imho fin qui par più un silenzio di protesta o un osservare in silenzio in attesa del nuovo regolamento, ma fate vobis.

Semplice constatazione dei fatti senza verve polemica.

²

Spoiler

 Al momento e così a occhio: due blog, nonché la possibilità di commentare alcuni articoli...cosa che a me suona un pelo come una mancanza di fiducia nell'utenza in generale a prescindere da ciò che si scriverà. A questo punto tanto vale restare sugli Zambranici I 5 oggetti magici più cool della storia di D&D o I 5 spell da portar sempre con te ecc e lasciare perdere i disclaimer sul regolamento.

Aye, di nuovo imho e senza verve polemica.

 

Modificato da Nyxator
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45 minuti fa, Nyxator ha scritto:

Se nel futuro DL non si potrà più parlare o leggere/commentare articoli esaustivi di/su draghi (riferimenti religiosi), di/su zombie (riferimenti alle credenze di un popolo), di/sui beholder (intolleranza), del/sul Tarrasque (riferimenti religiosi...Tarasca, do you know?), baatezu (qui si torna indietro di edizioni e decadi) e celestiali,  e delle più disparate creature del folklore a partire da orchi e dokkalfar (aka elfi oscuri/drow pre D&D) di cosa parleremo?

Fosse per me si potrebbe parlare di tutto, stando attenti a come ci si esprime. Anche Sgarbi pensa di esprimere opinioni, poi penso possiamo convenire che il modo in cui le dice è in buona parte dei casi offensivo. Un po' di empatia nei confronti dei destinatari non guasterebbe mai in un dialogo. Se poi non si apprezza l'interlocutore nessuno ci obbliga a parlarci, non perché ci sentiamo offesi, ma perché semplicemente è meglio circondarsi di persone con cui si sta bene assieme. Se ritengo una persona uno ****** perché dovrei passarci del tempo assieme?

Se vogliamo tornare nel topic, con @The Stroy abbiamo discusso duramente più di una volta ma ho sempre avvertito nel mio interlocutore rispetto e voglia effettiva di discutere. Io ho appreso delle cose da lui e spero che lui ne abbia apprese da me. Spero di aver mostrato lo stesso rispetto nonostante le botte da orbi virtuali che ci siamo scambiati (poi il mio caratterino è noto a molti 🙂 ). In molte "opinioni" sparate sul forum spesso non ho sentito nessuna forma di rispetto per gli altri. Quindi perché discutere con costoro? Al contrario mi mancheranno i miei duelli con @The Stroy, con cui negli anni non siamo mai andati d'accordo su niente tranne che su il fastidio verso certe sparate 🙂.

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É veramente triste vedere tutta questa intolleranza e questo livore verso le opinioni altrui da chi si professa tollerante.

Anche questi attacchi indiretti, non li capisco, sappiamo entrambi che parli di me e dei miei interventi, almeno abbi la maturità e il coraggio di dire le cose in faccia invece di girarci intorno e nasconderti dietro un dito.

Modificato da Grimorio
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Lo staff dei moderatori e degli amministratori si riunirà (si fa per dire) a breve per discutere l'attuale situazione. Direi che è inutile trasformare il post di addio di un utente in un flame, giusto?

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