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I figli della foresta


Drauen

Messaggio consigliato

Ti sveglio disteso, prono.
Il corpo è dolorante e in bocca hai il sapore della saliva impastata e del sangue.
Apri gli occhi e guardi dove sei.
Una specie di carro-gabbia, le sbarre di un legno, l'andatura lenta, da solo nella tua prigione.
Vedi anche che ci son altri carri, con altri prigionieri.
Una guardia cammina poco distante da voi.


E qua cominciamo ;)
Subito ti faccio una piccola modifica, sei senza equipaggiamento e con soli 5 pf.
Spero ti piaccia l'avventura!

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È il dolore a tutto il corpo a svegliarmi, sangue e amarezza mi impastano la bocca. 

Apro lentamente gli occhi e guardandomi attorno lo scenario non è dei più felici - ma che diavolo... penso tra me e me. Il fisico è ancora debole e ad ogni buca che il carro prende riesco a malapena a reggermi in piedi. 

Il mio sguardo ora va ad incrociare i visi degli altri nelle mie stesse condizioni - Hey! Dove diavolo ci stanno portando? - gli chiedo.

Nel frattempo cerco di mettere a fuoco la guardia che dista qualche metro da noi, cercando di aiutarmi facendo mente locale.

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Uno dei prigionrieri, seduto in auntro carro, si volta e ti guarda.
E' grasso e con la barba, un umano.

"E chi lo sa?
Già non ci hanno uccisi ed è buona cosa.
Forse ci venderanno come schiavi.
Di sicuro non siamo malmessi come te."

La guardia che dista qualche metro è un elfo, dalla carnagione marrone.
Indossa abiti pratici, un corpetto di cuoio, spada e arco, motivi vegetali lo adornano.

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Per un secondo mi congelo al sentire la parola "schiavi" - no, non è possibile...non può essere.. - sussurro tra me e me. 

Ora ho la presa ferma con entrambe le mani su due delle sbarre che compongono la gabbia. L'agitazione del momento mi impedisce di dare peso all'ultima frase dell'umano e, conscio del fatto di non trovarne alcuna, cerco un po' di speranza nel viso degli altri prigionieri che come me, condividono la stessa sorte.

Incosciamente allento la presa e mi siedo. La testa fa male, ma cerco di ricordare come sia finito in quella situazione, anche se tutto è confuso. Poco dopo, rimango ad osservare il cielo, come in attesa di qualcosa che mi svegli da questo brutto sogno senza fine, e per qualche ragione senza un esatto inizio...

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Ti alzi, tocchi le sbarre.
Ti accorgi di riconoscere il legno, è una specie di bambù, resistentissimo alla flessione, cede nel tagliarlo, ma questo è grosso e ci vogliono alcuni colpi ben assestati.

Guardi gli altri prigionieri e non sono delle facce di cui fidarsi. Sembrano tipi loschi, o forse è solo la noncuranza della prigionia.

Cominci a pensare a cosa ti sia successo, ma quando ci pensi ti viene un dolore alla testa.
Te la tocchi dove fa male, e senti una ferita profonda.
L'unica speranza è che sia solo una cosa temporanea.
Vedi le guardie, tutti elfi dalla carnagione abbronzata.
Un flash ti raggiunge, due di loro che ti picchiavano mentre eri legato a un palo.
Parlavano tra loro una lingua che non conosci.

Ti metti a osservare il cielo.
Ti accorgi che l'aria improvvisamente è cambiata e devono averlo notato anche le guardie.
La spedizionde si ferma e si mettono in posizione d'ascolto.
La guardia che era a qualche metro si avvicina vicino alle sbarre, e così fanno altri ad altre gabbie.

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Dannati elfi... - e la carovana si ferma - Oh, spero di non averlo detto con voce troppo alta...

Le guardie si avvicinano alle nostre gabbie mentre scandagliano l'area circostante. È come se tutti stessimo aspettando qualcosa, ed il fatto che siamo ingabbiati come polli, non ci garantirà di certo un vantaggio. 
Osservo anch'io l'area circostante, non riuscendo ben a decidere se preoccuparmi o meno della situazione. L'unica cosa che voglio ora è fuggire - penso - come qualsiasi povera anima quì. 

Le mie mani ora tornano a stringere di nuovo le sbarre della gabbia di bambù, stringendole tanto da avere dolori alle dita e ai bicipiti. Rimango quindi con il cuore in sospeso, come se qualcosa di sconvolgente stia per accadere.

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Succede tutto all'improvviso.
Da un lato si fiondano sulla carovana un gruppo nutrito di umini bestia, alcuni dalla forma di lupo, alotri di orso.
Attaccano gli elfi e questi tentano di difendersi.
Il caos è grande e le perdite son molte da entrambi le parti.

La guardia che era vicino alla tua gabbia riceve un colpo tremendo.
Vola all'indietro, appoggiandosi alle sbarre esanime, proprio vicino a te.

Gli altri prigionieri son spaventati, ma la mattanza continua.

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I miei sensi erano giusti.
Tutto ciò non ha senso, ma è forse la mia unica occasione di uscire da questo incubo.

Ora o mai più...

Sicuro di poter usufruire di questa possibilità per uscire, valuto se il corpo della guardia sia abbastanza vicino alle sbarre per permettermi di raggiungerlo con le braccia. Mi getto quindi a bordo gabbia in sua direzione e cerco se addosso abbia un qualcosa come un'arma o un oggetto che possa rivelarsi utile nel farmi uscire da quì.

 


 

 

 

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La gabbia ha un'apertura, legata da una corda ben annodata e molto stretta che la tiene chiusa.
Quindi ti fiondi sul corpo della guardia e trovi qualcosa di adatto, la spada corta.
Gliela prendi e cominci con quella ad inveire contro la corda che dopo qualche colpo si spezza.
La porta si apre, mentre nel campo infuria ancora il combattimento.

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Trafugando il cadavere della guardia le mie mani si imbrattano subito di sangue, come se a compiere il massacro sia stata una buon'anima come me. 

Questa farà al caso mio... - dico tra me e me non appena afferro una affilatissima spada. La corda che teneva chiusa la gabbia cede dopo pochi colpi, e sono finalmente fuori. Da un lato l'euforia della libertà, dall'altra l'angoscia di un susseguirsi di eventi senza nesso logico. Il mio pensiero viene poi attirato da quelle povere vittime, che come me, erano dentro le altre gabbie. 

Una volta uscito dalle sbarre di bambù, guardo le altre gabbie e valuto quale sia la più sicura verso dove dirigermi per liberare i miei compagni di sventura - ..a loro sarà forse riservato un trattamento peggiore di queste guardie, se non faccio qualcosa!

 

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Esci dalla tua gabbia e ti guardi un attimo attorno.
Ce ne sono altre sette, messe in fila indiana.
Potresti provare a liberare la prima più vicina, quella con l'uomo che ti ha parlato.
Però hai l'impressione che ci vorrà troppo tempo per liberare tutti.

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Troppe vite ma troppo poco tempo...

Mi fiondo sulla prima gabbia, quella con l'umano che mi ha rivolto parola inizialmente - Non preoccuparti! Ti tiro fuori io di qui! -  Il tempo stringe e rimanere qui non è una decisione saggia, ma tutta questa povera gente...
I miei colpi si fanno decisi e potenti, tutti diretti contro la corda che tiene chiusa la prima gabbia. 

Nel frattempo lancio un'occhiata nei dintorni, per far in modo di agire in sicurezza, anche se in mezzo ad una battaglia niente è tale. 

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Ti getti contro la gabbia vicina.
Gli uomini all'interno si avvicinano in massa e ti incitano.

"Dai ragazzo, dai!"

Ti guardi attorno nel frattempo.
La situazione sta rientrando, le guardie elfiche hanno quasi ricacciato tutte le creature nemiche indietro.

La corda si spezza a un certo punto e gli uomini scappano fuori come una marea.
Uno viene calpestato dagli altri quando caduto, e pure te ti devi gettare in parte.
Tutti fuggono verso la foresta, in varie direzioni.

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Infierisco pesantemente sulla corda, che ad una certa si spezza, lasciando aprire la gabbia con dentro tutta quella gente. Il risultato è come l'apertura di una bottiglia di champagne a capodanno, tutti si fiondano fuori e devo spostarmi per evitare di essere travolto. 
Le guardie ora sembrano aver contenuto l'imboscata, ed il tempo stringe. 

Devo andare... - mentre accenno qualche passo in direzione della foresta, osservo per l'ultima volta i visi degli altri rimasti in gabbia. Ancor più domande sorgono in quest'istante: Che vogliono questi elfi da noi? E poi, uomini lupo e animali selvaggi...?  ma cosa ancor più importante...chi ero io per centrare con tutto questo?

Mi giro di scatto e con lo sguardo cerco l'umano con cui ho parlato durante il tragitto - ...è la mia scelta migliore per il momento. Potrebbe avere delle risposte e conoscere la strada meglio di me.

 

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Cerchi l'uomo con cui hai parlato.
Lo vedi sfuggire nel folto della foresta e allora tenti di seguirlo.

Lo raggiungi in poco tempo.
Non lo sai nemmeno te come, ma sei riuscito facilmente a trovarlo, e vedi che ha lasciato tracce ovunque del suo passaggio.
Probabilmente sta pensando solo a fuggire.
Poi ti vede.

"Forza ragazzo, andiamocene in fretta, prima che riescano a riprenderci!"

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La libertà sembra ad un passo, ma le paranoie sono tante.

È stato così facile per me raggiungerlo, chissà se lo sarà anche per gli elfi riacchiapparci nuovamente. 

Nella fretta della fuga tento di buttare un occhio dietro, per placare quei miei pensieri ingarbugliati. Continuo la corsa più veloce che posso, il solo pensiero di ritornare là è aberrante.

Dove stiamo andando? Sai la strada?- chiedo, con il fiato affaticato dalla corsa.

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Per ora nessuno vi sta seguendo.

"Magari lo sapessi ragazzo.
Sto solo cercando di mettere più distanza possibile tra noi e loro.
Alla fine questa foresta è la loro casa."

L'uomo continua a correre imperterrito, ma è ovvio che non ha un'idea chiara su che fare.
Inoltre è goffo in quest'ambiente.

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"Non so te, ma per quanto mi riguarda, semplicemente non mi volevano nel loro territorio.
Soprattutto quando vai a caccia di bestie dalla preziosa pelliccia, ahahah!
Ah, il mio nome è Lurc, mercante."

Dice questo mentre sta ancora correndo nella selva.
Ti guardi attorno. Capisci che la foresta è ancora ampia.
Vedi delle colline, tutte alberate e non hai idea di quando finirà la natura selvaggia.

Ad un certo punto senti un fischio.
Lurc cade a terra mentre osservi una freccia che gli spunta dalla schiena.

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"Io mi sono semplicemente svegliato in questo incubo, Lurc." 

Ora mi guardo attorno mentre avanzo, la zona circostante sembra infinita. "Raggiungeremo mai un'area sicura?" - mi chiedo. 

Tutto accade poi in un batter d'occhio, Lurc a terra con una freccia piantata nella schiena. Io di getto mi accuccio al suo fianco, mentre con una mano lo muovo leggermente, come cercando di svegliarlo da un sonno eterno - "Lurc, forza! Alzati!" - ma la speranza svanisce subito.
Guardo poi subito in direzione opposta alla nostra marcia, valutando la distanza dei nostri cacciatori e inizio a correre nella stessa direzione che tenevamo precedentemente.
Ora la mia mano tiene salda la spada, mia unica difesa ora, mentre le mie gambe spingono a più non posso per fuggire allo stesso destino a cui Lurc è andato incontro. Cercando di evitare la linea di tiro dell'arco, ogni tanto effettuo una leggera deviazione laterale utilizzando tronchi e folta vegetazione come copertura durante la mia fuga. 

 

Spoiler

Corri Forrest! Corri! :D 

 

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