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La Spada e La Strega


darteo

Messaggio consigliato

Spoiler

Non proverai più nulla
Non sentirai più caldo o freddo
Non dormirai mai poichè non avrai più sonno
Dimenticherai cosa sono i sogni e gli incubi
Non patirai più la fame e i tuoi banchetti avranno il sapore del niente
Non sarai mai più stanco e mai più riposerai
Non proverai più gioia o rabbia
Non odierai più e dimenticherai l'affetto
Non assaporerai più il dolce del trionfo o l'amaro della sconfitta
Non avrai più malattie, non sarai vecchio e non avrai una prole
Non sentirai più dolore: se ti taglierai non sanguinerai
Non avrai più paure e non sarai più impavido
Non sentirai più i piaceri dell'animo e della carne
Il tepore di una carezza sarà sulla tua pelle come aria sulla roccia
Il giorno e la notte ti saranno indifferenti poichè dimenticherai il tempo
Quando le stelle svaniranno, tu non te ne accorgerai
Non avrai un regno
Un popolo
Un amore
Dimenticherai il tuo volto
il tuo giuramento
le tue ambizioni
il tuo nome
Dimenticherai il tuo passato e non avrai futuro ma solo uno statico e vuoto presente
Dimenticherai la pietà
La redenzione
La speranza
La tua dannazione sarà eterna e mai morirai
Poichè dimenticherai la morte ora che la morte si è dimenticata di te.

 

La terra trema ancora.
Un rumore, simile al rombo di un tuono, raggiunge la galleria seguendo la scia del sisma. Deve essere crollato un edificio vicino a voi e questa volta doveva essere molto grande.
Issèral, ultima città degli uomini liberi, è caduta. Il nemico ha aperto una breccia nelle mura ed è entrato in città dando il via al saccheggio.
Per le strade si consumano omicidi, stupri, furti e altre crudeltà. Incendi vengono appiccati ovunque mentre le grida dei disperati si levano in cielo.

Solo poche centinaia di uomini hanno ancora un'ultima possibilità di salvezza. Voi siete tra questi.
Vi trovate all'interno di una galleria scavata nel sottosuolo di una città, un passaggio segreto creato appositamente per fuggire in caso di assedio.
E' un grande e oscuro tunnel lineare.
L'aria è viziata e fa molto caldo, colpa dalle tante persone che affollano questo luogo: c'è chi urla, chi piange e chi si lascia andare a scatti di rabbia.
Tutti vogliono raggiungere la Grande porta il prima possibile. Si tratta di un grande portone di fattura nanica. Varcarlo significherebbe abbandonare la città e avere salva la vita. Un uomo, spinto dal terrore, supera prepotentemente un gruppo di persone. In sottofondo si sente una bambina che chiama sua madre. Nonostante tutte queste difficoltà, il fiume di persone avanza verso la salvezza.
Un altro rombo e la terra trema ancora.
Scie di polvere cadono dal soffitto. Il vocio dei fuggitivi si fonde in un unico urlo di terrore.
Dalle retrovie, in questo momento, si levano altre grida.
Passano solo pochi secondi e tutto il resto della folla capisce cos'è appena accaduto. Il nemico vi ha trovato.
Una schiera di soldati ha raggiunto la coda del corteo, iniziando così il massacro.
Anche se sono lontani da voi potete scorgere solo per un momento le prime picche nere pronte a trucidarvi.

Si scatena il panico.
La folla accelera il passo, urla e si dispera.
Ogni regola è venuta meno così come ogni segno di civiltà. Gli uomini si spingono l'uno contro l'altro, calpestano chi è inciampato, si tirano i capelli e si picchiano pur di avanzare più velocemente.
La Grande porta compare finalmente di fronte a voi. Si tratta di un massiccio complesso di pietra formato da due ante e da ingranaggi che costituiscono una sezione del meccanismo che controlla l'apertura e la chiusura della porta.
I soldati della città, un gruppo di guerrieri in testa al corte, iniziano ad azionare gli ingranaggi.
Non appena la porta inizia ad aprirsi, qualcosa dall'altra parte la sfonda con estrema facilità. Solo un drago è capace di spalancare in questo modo la Grande porta.

La bestia compare di fronte a voi.
Nere sono le sue scaglie e nera è la sua armatura. I suoi occhi senza iride risplendono di una sinistra luce verde.
Dietro la sua testa c'è il cavaliere che lo controlla. Un invasore dall'armatura scura.
Uno sciocco di redini e il drago riceve così l'ordine di attaccare. Rotea la testa è soffia contro la folla.
Il suono delle grida è accecanti.
L'acido vomitato dal drago scioglie chiunque investi, i miasmi e i vapori provocati da quella sostanza iniziano ad avvelenare l'aria.
Voi siete al di fuori del raggio del suo soffio... ma abbastanza vicini da essere investiti da alcune gocce di acido, dal sangue di chi è stato appena ucciso e da brandelli di carne che la sostanza ha staccato via dalle ossa.

Tornare indietro significherebbe affrontare i lancieri.
Avanzare significherebbe essere sciolti o divorati dal drago nero.

Modificato da darteo
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Sole

Sole è un tipo che non si scoraggia mai, persino quando comprende che non rivedrà più la sua casa e la città in cui è cresciuto continua a non perdere le speranze fantasticando riguardo ad un nuovo inizio. Magari potrebbe diventare un cuoco, o aprire un altra locanda considerando che quella in cui lavorava è ormai in mano al nemico.

Tutte le sue speranze vanno in fumo quando un drago spazza via centinaia di vite con un solo soffio, sbarrandogli la strada verso la libertà. Sole non aveva mai sperimentato gli orrori della guerra e rimane immobile, in preda al terrore, a guardare quegli uomini che si stanno sciogliendo avanti ai suoi occhi. Sa di non poter tornare indietro e istintivamente crede che la sua unica possibilità sia quella di correre con tutte le sue forze, correre in direzione del drago sperando di passargli sotto le gambe prima che possa sputare acido una seconda volta. Se bene che il prossimo a morire sarà lui se non qualcosa ma il terrore lo blocca. Si sforza di correre ma le gambe lo tengono ancorato al suo posto. I muscoli di tutto il corpo sono rigidi, gli occhi spalancati sono gonfi di lacrime. Per la prima volta Sole ha perso non solo il sorriso, ma anche la speranza.

In poche parole non faccio nulla, credo che dal prossimo post scrivo in prima persona comunque.

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Zantes - Senza Nome

I suoni della battaglia si fanno sempre più forti e vicini ad un certo punto un boato supera di gran lunga il rumore più forte. Un drago nero sfonda la Grande Porta e con il suo soffio inizia a sciogliere tutto ciò che incontra.

Inizio a farmi strada in mezzo alla folla cercando di farmi scudo con il corpo degli altri abitanti della città. Poi mi guardo intorno e vedo famiglie abbracciate tra loro, giovani e vecchi in preda al panico... e a questo punto mi reputo già fortunato.

Devo proteggere solo me stesso... non ho nulla... non piangerò nessuno e nessuno piangerà me... che si f.o.tta questo mondo.
Mi appoggio con le spalle al muro e attendo che tutto questo in un modo o l'altro finisca.

 

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Aldrich

In una situazione del genere l'attimo di panico è praticamente scontato, e anche io, come gli altri,  appena sento che ci hanno scovati mi lascio decisamente andare, come tutti, l'istinto di sopravvivenza misto a paura non lascia scampo a nessuno. 
Ma l'arrivo del drago, in un certo senso mi sblocca, nell'attimo in cui lo vedo mietere vittime e le gocce di acido iniziano a pizzicarmi la pelle, mi fermo. 
C'è poco da fare, girarsi indietro non ha assolutamente senso, anche se riuscissi a sgattaiolare e superare queste guardie, armate sicuramente con del ferro, mi ritroverei a dovermi nascondere, o peggio affrontare, le altre, e allora si, che non avrei chance. 
Apro e richiudo le ali, tanto basta per sgranchirle, e mi prendo un attimo di calma per cercare di intravedere il momento propizio per scattare e oltrepassare il drago, cercando di rimanere incolume. 

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Pierrot "P13RR07"

mentre proseguo per il tunnel con le braccia occupate da varie ampolle e sacchetti contenenti materiali salvati dal laboratorio, penso al mio maestro, ragionando sulla possibilità che sia ancora vivo, ma quando i soldati cominciano a caricare da dietro, e il drago ci compare davanti, mi fermo sul posto analizzando la situazione.

non c'è uscita... i guerrieri dietro mi distruggeranno, mentre il drago davanti mi scioglierà o sventrerà... tecnicamente ho più possibilità di salvezza allontanandomi dal drago, ma è improbabile che mi credano morto se non sono fatto a pezzi...

con la calma di chi non ha più niente da perdere lascio andare tutto quello che tengo tra le mani, mi allontano dal drago, e mi sdraio per terra in mezzo al tunnel, chiudendo gli occhi e rinanendo perfettamente immobile

se mi fingo morto è possibile che non mi notino, dopotutto non sono proprio un essere vivente comune... non respiro e non sono neanche fatto di carne... potrebbero prendermi per un oggetto...

dentro di me però so che le possibilità di sopravvivere sono pressoché nulle, e anche se smettere di esistere mi intristisce, la consapevolezza che al contrario di tutte le persone attorno a me non soffrirò, mi da un minimo di pace

sarebbe stato bello scoprire perché esisto...

Modificato da MetalG
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Valuto le diverse possibilità per sopravvivere, tentare di scavalcare i soldati con le picche non se ne parla, anche se ci riuscissi sarei vittima del massacro, forse arrendersi, in tal caso incontrerei uguale sorte o peggio. Decido quindi di lottare per la sopravvivenza, di correre in direzione del drago e oltrepassarlo.

Una volta presa la decisione cerco di tranquillizzarmi per non farmi sopraffare della paura e valutare il momento favorevole per poter correre verso il drago. 

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Resto immobile e interdetto mentre  osservo il massacro compiuto dal drago comincio  poi a guardarmi intorno e non vedo via di fuga

Che sia questa la fine?... pensavo che il mio viaggio sarebbe stato più lungo...

Riesco solo a prendere qualcosa dalla tasca e la stringo forte cominciando a sussurrare parole a bassa voce

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Goffredo

I pianti, le grida, il dolore, la morte. Sono cose a cui pensavo di essermi abituato, ma credo fosse solo una speranza. L'acido, però, è una novità, ma non di quelle piacevoli. Ah sì, anche il drago lo è, ma credo di non essere sorpreso quanto il tizio che mi è appena morto davanti. L'esperienza mi dice di dire le mie ultime preghiere e sperare in un miracolo. Non ho possibilità né da una parte né dall'altra.

Che fare dunque?

Istintivamente mi verrebbe da andare a cercare qualche scappatoia tra le pareti, ma una parte di me mi da dell'idiota per il pensiero. Unica possibilità forse potrebbe essere scontrarmi con i lancieri e sfidare la fortuna, cioè una morte poco meno certa dell'acido. La prospettiva non mi alletta poi così tanto. Magari se mi appiattisco abbastanza al muro....  

No non posso, quelle urla sono troppo strazianti. Non posso e non devo.

Sarà la morte più idiota di cui abbia mai sentito, dannazione, ma devo cercare di arginare in qualche modo le perdite, e l'unica forza contro cui ho speranza sono i lancieri.

Accidenti, spero che ne valga dannatamente la pena.....

Mi avvio nella calca, lentamente e con rassegnazione, per cercare di fermare i lancieri o quanto meno distrarli o superarli.

@dm

 

Spoiler

Tenderei alla prima persona, ma se ci sono problemi passo alla terza, basta dirlo. 

 

Modificato da Elguercio
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La maggior parte dei superstiti cerca di tornare indietro, poichè il drago spaventa più dei lanceri.
Altri uomini invece vogliono continuare ad avanzare e questo non fa che creare altro caos.

I soldati nemici e il drago non si fermano, chiudendovi in una morsa sempre più stretta. Muoversi diventa sempre più difficile.
La bestia nera soffia di nuovo.
Questa volta il suo acido sembra essere meno potete. Le persone colpite dalla sostanza non muoiono sul colpo ma iniziano a sciogliersi lentamente.
Anziani, donne, uomini e bambini si fondono in una sola pozza di sangue, ossa e tessuti corporei parzialmente liquefatti.

I soldati nemici vi hanno quasi raggiunti.
Molti uomini si sono accalcati nel tentativo di contrastarli ma il nemico avanza formando una falange compatta, impenetrabile quanto inarrestabile.

Muore così ogni speranza di superare il drago o di contrastare il nemico.
Una donna è vicino ad (alcuni) di voi.
E' alta e esile. I suoi capelli corvini sono coperti da una cappa nera e i suoi occhi sono rossi. Probabilmente non è umana.
Si guarda attorno per studiare la situazione.
A denti stretti, infine, dice tra se e se: maledizione! Sarò sicuramente punita per questo... ma non voglio morire.
Inizia ad agitare le mani "disegnando" delle linee curve a mezz'aria. Un istante dopo si apre un portale di luce bluastra di fronte a lei.
La donna salta subito all'interno di quella porta luminosa, sparendo dalla galleria.

@Goffredo

Spoiler

la prima persona va benissimo (così scrivono gli altri) ma la scelta spetta a te

 

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Goffredo

Vedo il portale, mi pare troppo per essere vero. Posso avere salva la vita. forse tornerò a respirare aria pulita.

Ma le persone qui non avranno nessuna speranza, non posso abbandonarle. 

Questa scelta non è facile, ma non lo è mai stata. Devo scegliere fra me e loro, me e loro, me, loro. Me. 

Ah dannazione! Spero ne valga la pena, visto che sto anche diventando ripetitivo.

Tento con tutte le mie forze di andare verso  il portale, sperando di riuscire ad avere salva la vita. 

Modificato da Elguercio
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Pierrot "P13RR07"

dalla mia posizione sdraiata ascolto tutte le grida e il massacro che si svolge attorno a me, accendendo leggermente gli occhi per spiare la situazione disperata. Sono triste per loro, ma se c'è una minima possibilità di salvezza devo afferrarla, e se fosse stata possibile anche per loro li avrei informati. All'improvviso sento una donna parlare come se avesse davvero una chance di salvarsi, e riapro gli occhi per scoprire di chi si tratta, ma quello che vedo è solo un ovale blu e luminoso. Subito mi alzo e corro verso quell'oggetto luminoso

almeno se non è la salvezza sembra la morte meno triste: verrò ingannato e non soffrirò... magari è una pozza di acido pure quella

Modificato da MetalG
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Aldrich

Continuo ad aprire e chiudere le ali, pronto a scattare alla minima apertura. 
Ma non arriva, non vedo il momento giusto, e inizio a stringere nervosamente i pochi libri salvati che tengo sotto braccio. 
La speranza inizia a scemare, e le ali ormai seguono un movimento meccanico, più che ragionato. 
La mente vaga, e ormai il drago è solo qualcosa di sfocato sullo sfondo. 
Ma a destra, sullo sfondo, non troppo vicina, una luce che non mi aspettavo cattura la mia attenzione. 
Non esattamente l'apertura che cercavo, ma pur sempre una via d'uscita. 
Non mi faccio troppi problemi sulle altre persone, di sicuro qualcun altro si salverà, questa è la mia occasione, e al momento sono circondato da sconosciuti, quindi meglio salvare il salvabile, ovvero me. 
Senza perdere alto tempo scatto da terra, e volo freneticamente verso quell'unica via di fuga. 

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La mai attenzione viene attirata dalla luce creata dal portale

Cosa , è questo?

Rimango un secondo incredulo nel guardare quella luce

Questa è l'occasione per salvarmi! Sicuramente non potrà essere peggio di qui..

Scatto immediatamente verso la luce ed provo ad entrare nel portale

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Il portale si richiude rapidamente.
Riuscite comunque tutti quanti a varcalo. Anche altri quattro uomini vi seguono e oltrepassano quella porta di luce: una donna, un anziano, un ragazzo e un uomo dalle larghe spalle.
Poi il nulla.

Silenzio.
Una sensazione di tepore riscalda la vostra pelle, contrastata dal freddo di un gelido ma delicato vento.
Ovunque regna solo il bianco.
Le vostre orecchie tornano a sentire e avvertite così il rumore del vostro corpo che fende l'aria.
Capite che, nel varcare il portale, avete perso i sensi (non sapete per quanto tempo) e vi state riprendendo proprio in questo momento.
I vostri occhi si abituano alla luce e finalmente tornate ad essere ludici... proprio per capire che state precipitando nel vuoto.

Siete in caduta libera verso una pianura verdeggiante, con mucchi di neve sparsi un pò ovunque e tagliata a metà da una semplice stradina di terra battuta.
Su quel sentiero si trova un carro di modeste dimensioni, trainato da due cavalli e che trasporta un gran cumulo di paglia. Sta correndo all'impazzata.
Il terreno è sempre più vicino a voi...

2rcsyeu.jpg

...Uno dopo l'altro cadete sul retro del carro.
Anche Alderich atterra (al sicuro, come tutti voi) sulla morbida paglia. L'uomo era ancora troppo stordito per poter usare le ali.  

La vostra caduta è stata attutita dalla paglia.
Purtroppo però il ragazzo e la donna (due dei quattro uomini che vi hanno seguito nel portale) si schiantano al suolo, mancando di qualche metro il carro.
Sono morti sul colpo.
Vi agitate tra le spighe del grano per poter riemergere da quel cumulo dorato.
Zantes è stato il più fortunato, atterrando (sempre sul carro) su qualcosa di indefinito e più morbido del grano. L'uomo alza la testa da un abbondante seno appartenente ad una giovane nascosta nella paglia e parzialmente avvolta da un pesante mantello ricavato dalla pelle di un animalearrow-10x10.png (probabilmente un orso).
Veste abiti semplici: una lunga gonna marrone e bianca all'interno, un bustino anch'esso marrone sopra una camicia candida e scollata. I suoi occhi sono nocciola, i capelli color mogano sono ondulati e non tanto lunghi, una scia di lentiggini le attraversa gli zigomi.
Lei, dopo aver fissato per qualche secondo Zantes con un espressione incredula sul volto, si accorge di ciò che è appena capitato e inizia a urlare a squarciagola.

Le sue grida attirano l'attenzione del cocchiere.
Si volta verso di voi: è un uomo di circa sessant'anni, veste semplici abiti marroni e un cappelloarrow-10x10.png senza falda. Ha capelli grigi e una corta e incolta barba.
E' spaventato e non fa altro e scioccare le redini dei suoi cavalli.
Un freccia oltrepassa ora le vostre teste e sfiora il volto dell'anziano.
Vi voltate istintivamente all'indietro.
Capite solo in questo momento perchè il cocchiere ha così tanta fretta: tre uomini a cavallo stanno inseguendo il suo carro.
Hanno la pelle rossastra, torace scoperto e indossano una sorta di gonnella marrone scuro. Sul loro volto si trovano tre linee rosse scure, tracciate con una sorta di pigmento di guerra. Uno di loro ha un arco tra le mani.
Si trovano a circa venticinque metri da voi ma stanno guadagnando terreno.
Il cocchiere sta cercando di raggiungere un piccolo ma massiccio ponte di pietra che conduce ad un grande mulino abbandonato.

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Aldrich

Dopo essermi ripreso dalla caduta, e dalla vista delle due persone spappolate al suolo, non posso che guardare con una certa invidia il fortunato che ha fatto un'atterraggio più morbido del mio. 
Ma il mio sguardo d'invidia dura poco, quando con orrore noto la freccia conficcata sul carro.
E presto mi accorgo del materiale di cui son fatte. 
-FERRO!- 
Con un gridolino di puro terrore mi rituffo nella paglia, cercando di nascondermi dietro alla persona più vicina

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Sole

Precipitare dal cielo è un esperienza del tutto nuova per me, questa giornata è sempre più sconvolgente. Vedendo i due poveretti schiantarsi al suolo i miei pensieri tornano indietro di qualche istante all'acido del drago. Almeno non avete sofferto come quei poveracci sciolti nell'acido, addio anche a voi!

Gli altri sopravvisuti ed io però abbiamo ancora una possibilità e non mi farò portare via il futuro da 3 miseri banditi. Sentirsi impotenti di fronte ad un drago è piuttosto normale, ma ora è il momento, per me, di prendere in mano la mia vita e fare qualcosa di utile e bello!

Parlo a voce alta rivolto agli altri sopravvissuti, miei concittadini che però non conoscevo fino a questo momento. Ho un sorriso smagliante e una voce decisa e soave, ma ancora non ho imparato bene a costruire bene le frasi quando parlo... ho sempre avuto problemi di apprendimento. Carro dobbiamo difendere! Dove maga aperto il portale?

Mi posiziono su di un bordo del carro in modo da poter disarcionare o serpingere i cavalieri se dovessero avvicinarsi per saltare sù.

(Fino a che non raggiungo il livello 1 ho 6 ad intelligenza, non temete imparerò a parlare pian piano...)

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Pierrot "P13RR07"

nel varcare il portale rimango confuso, perdendo la consapevolezza di dove sono e dove sta il sopra o il sotto. quando riprendo conoscenza sto cadendo nel vuoto insieme a un gruppetto di altre persone, e quasi tutti riusciamo fortunatamente a salvarci, cadendo su un covone di paglia di un carro

sembra troppo bello per essere fortuna... che sia stato programmato? in ogni caso non credo che questa sia la fine per me...

non faccio in tempo a ragionare sulle varie possibilità che una freccia colpisce il carro, e degli individui a cavallo ci inseguono. subito vedo uno degli altri sopravvissuti nascondersi, e un'altro prepararsi a difendere la posizione. un pensiero attraversa la mia mente

prima era impossibile, ma ora devo aiutare... devo aiutare queste persone!

velocemente mi accovaccio, e con un'ampio movimento afferro quanta più paglia possibile tra le mie braccia

giusto... se collaboriamo ce la faremo tutti...

dico con una voce cordiale e tranquilla, ma che possiede una strana e innaturale vibrazione

aspetterò che si avvicinino per tirargli paglia addosso e confonderli... dovremmo guadagnare del tempo... abbiamo armi?

faccio agli altri preparandomi a tirare il mucchio di paglia in direzione di chiunque si avvicini troppo

 

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