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[TdG] Cuori d'Acciaio e Sogni di Silicio


Zyl

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«Altrettanto...» mi limito a dir loro mentre lasciano l'appartamento. Poi mentre il computer riattiva gli allarmi ed il caffè finisce di farsi mi metto a prepararmi un sandwhich, non sapendo bene se sto facendo colazione o se sto pranzando.

Quando finisco di mangiare rimetto a posto e ripulisco tutto, neanche io so perché questa sia sempre la zona più ordinata della casa. 

Poi vado a rendermi presentabile. Mi rado, mi faccio la doccia e mi cambio gli abiti che sono ancora quelli di ieri.

Poi servendomi il primo bicchiere di whisky della giornata ordino al computer di chiamare Rebecca.

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Il maxi schermo si oscura e il computer compone il numero digitale della tua amica. Dopo pochi secondi lo schermo si illumina e appare l'immagine di Becca, in accapatoio rosa, con i capelli lunghi bagnati e una spazzola in mano. Ciao tesoro. Sono appena uscita dalla doccia...notte pesante! E a proposito di notte...com e' andata con la tua amica? Hai risolto?

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Sorride alla tua battuta. Voleva essere una doccia rilassante...e con te non lo sarebbe stata! Poi ridiventa seria. Mi ha detto che avete trovato il dottore e che la ragazza e' stata ricoverata. Nient'altro. Spero che non abbia preteso un prezzo troppo pesante.

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«Quindici pezzi da mille» dico alzando le spalle «Il tuo amico ha una brutta dipendenza...» dico come se me ne importasse qualcosa, ma dal tono duro della voce si capisce della sua sorte mi interessa relativamente poco. Solamente perché la donna è affidata alle sue cure, poi potrebbe anche finire in overdose per quello che vale.

«Proprio per questo ti chiamavo comunque...» dico tornando alla mia solita ed apparente giovialità «Mi hanno dato appuntamento per questa notte e non è che potevo mettermi ad argomentare: Ah, ma io sarei occupato! Sapete, avrei un'uscita galante in programma! Eh!» dico recitando la scena «Quindi... non vorrei chiedertelo... ma mi sa che ci tocca rimandare. Dimmi tu a quando!»

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Narratore

Spoiler

Vorrei iniziare ad inserirmi nella storia, ma per il momento rimarrei in silenzio ad osservare il mercenario. Suppongo che lo stia tenendo di vista da tempo e probabilmente ho già infettato tutta la tecnologia che ha intorno, come la domotica casalinga, il cellulare e anche la moto, se non è un modello preistorico completamente meccanico e senza uno straccio di connessione alla Rete.

Esistono modi per manipolare le uscite audio in modo che captino i rumori ambientali, quindi persino con il suo cellulare spento potrei ascoltare cosa accade attorno a lui saltando da un dispositivo all'altro. Per il video posso sfruttare l'ubiquo sistema di videocamere di cui credo sia infestata Detroit.

 

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Becca fa una smorfia: Va bene va bene, tanto con te sono abituata. Alza le spalle rassegnata, poi pero' ti fa un occhiolino e un mezzo sorriso, come a rendere meno dure le sue parole. Cerca solo di non metterti nei guai...non in guai troppo grossi per lo meno! Io domenica pomeriggio sono libera. Possiamo uscire a pranzo in qualche locale carino. Chiamami ok? E non farti ammazzare. Un bacio! Dopodiche' la comunicazione si spegne e lo schermo torna nero.

Mezzanotte

Spoiler

Ok, dimmi tu quando vuoi entrare piu' attivamente.

 

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«Quelli purtroppo sono inclusi nel pacchetto "Jonathan"! Io ci provo ad evitarli ma a quanto pare sembrano avercela con me!» esclamo per poi ricordarmi all'improvviso di essermi riempito il bicchiere e di non averlo ancora sfiorato.

Me lo porto alle labbra per un breve sorso «Hm, domenica sia» poi le sorrido «Ok, lo terrò a mente! Se incappo in qualche cattivone glielo dico: non ti azzardare a farmi la pelle che poi chi la sente a 'Becca!» appena mi saluta faccio per trattenerla «Aspetta! Mi passi il numero del tuo amico e quello di Abrahm? Mi serviranno in nottata. Poi ti chiamo appena ho concluso...» dico posando il bicchiere e cacciando una mano in tasca.

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«Ci sentiamo dopo allora...» le dico prima di lasciar cadere la comunicazione, salvo i numeri sul computer da polso e poi vado alla ricerca di qualcosa dove mettere il denaro. Perdo un po' di tempo a scavare tra le mie cianfrusaglie al piano inferiore prima di uscirmene con l'unica cosa adatta che ho trovato. Una ventiquattrore nera. Un classico insomma. È eccessiva per soli quindicimila dollari ma non ho trovato di meglio, ed è sempre meglio che trasportarli in tasca o in una busta di carta. 

Poi afferro al volo la mia solita giacca salvavita e vado all'auto, lanciandomi in strada diretto verso la banca.

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Prendi la macchina e ti immetti enl traffico caotico di New Boston. La banca non e' lontana, ma sulle strade della superfice ci si muove a passo di lumaca durante il giorno. Arrivi infine alla BioGen Internationalk Bank. L'unica banca disponibile nella megalopoli, nelle avide mani, neanche a dirlo, della tentacolare BioGen Corporation.

Per una cifra del genere devi presentarti allo sportello, visto che gli ATM hanno un limite di prelievo che e' molto piu' basso dei 15000 che ti servono. Entri quindi dentro alla filiale. Ci sono un paio di clienti, ma uno degli sportelli e' libero. Dietro di esso c'e' un androide umanoide, anche se non uno dei piu' moderni che sono praticamente indistinguibili da un umano vero. Questo qui si vede che e' un robot, anche nella voce, leggermente meccanica. Buongiorno signore. Che operazione desidera fare?

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L'androide ti chiede la carta di credito e un documento di identificazione che scannerizza con il suo occhio bionico. Dopodiche' te li restituisce , sempre con il sorriso finto sulle labbra. Dopo pochi secondi si apre uno sportellino nella parte inferiore del banco dove ci sono i crediti da te richiesti.

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Gli fornisco i documenti richiesti per poi riprendermeli appena finisce. Quando mi rilascia il denaro richiesto lo ripongo nella ventiquattrore chiudendo la doppia serratura, poi esco dalla banca a passo svelto.

Torno alla macchina a passo svelto, disattivo i sistemi di sicurezza ed apro il cofano. Schermando all'esterno la scena con il mio corpo mi piego in avanti e poggio il dito su un piccolo pannello celato, gli lascio riconoscere l'impronta digitale e sequenziare il mio dna prima di comporre rapidamente un codice alfanumerico. 

Lo scomparto segreto nel cofano si rivela e vi ripongo subito la valigetta per poi chiudere il tutto, incluso il cofano.

Finalmente entro in macchina e la prima cosa che faccio è: sfilarmi la giacca imbottita in gel, indossare nuovamente la fondina ascellare con la pistola e rimettermi la giacca. Poi metto in modo godendomi brevemente il suono del motore che prende vita.

Non parto ancora, fermandomi un attimo a riflettere. Il denaro è più al sicuro nell'auto che altrove... realizzo subito per poi accantonare il pensiero dei soldi.

L'idea che quei due figli di puttana se la cavino così mi da ai nervi. So benissimo che non mi riguarda e che mi sono già lasciato coinvolgere troppo in questa storia ma, semplicemente non riesco a passare oltre.

Merda, se non sono un idiota! penso componendo il numero di Jackie. È passato un casino di tempo dall'ultima volta che l'ho sentito ma a parte i russi credo sia l'unico a potermi dare una mano con solamente le poche informazioni a mia disposizione. Se sapessi i loro nomi potrei chiedere a qualcun altro dei miei contatti, ma così mi tocca arrangiarmi.

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Dopo un paio di squilli il quadrante del tuo smartphone si riempie del volto da faina di Jackie: Ehy Jonatahn bello! Dove eri finito? Sentiamo la tua mancanza qui alla gabbia! Hai voglia di spaccare qualche testa? Mi e' proprio arrivato da poco un bestione negro che sono sicuro ti darebbe del filo da torcere! AH! Allora? "Mi e' proprio arrivato"...bel giro di parole, neanche tanto velato. Sai che Jackie, a parte le scommesse, traffica in persone e organi. Li fa combattere fino a quando reggono e poi sventra i corpi e ne rivende tutti gli organi. Quello che si dice un negozio rotondo...

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«Yo Jackie! Ho cambiato un po' aria, nulla di che. Non esattamente, magari un'altra volta. Piuttosto, mi serve un favore ma preferirei parlartene di persona. Ora va bene?» La realtà è che non mi piace più andare lì a spaccare teste, quando lo facevo non mi importava di nulla e di nessuno, andavo lì per non pensare e per avere la mia scarica di adrenalina. Ora è diverso, combatterei solamente se Jackie me lo chiedesse per lo scambio di favori, ma dubito fortemente di cavarmela con così poco. Sempre a patto che possa aiutarmi.

 

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Ti rimetti in strada e guidi fino a una vecchia zona industriale, ora completamente abbandonata. Un immenso capannone, una volta un magazzino di stoccaggio di rifiuti tossici, e' quella che si conosce ora come la Gabbia. Un enorme spazio vuoto antistante alla costruzione funge da parcheggio. A quell'ora e' quasi completamente vuoto. L'azione e' tutta di notte. Parcheggi e ti avvii verso una scaletta di metallo che porta a una piccola costruzione esterna al capannone: l'ufficio di Jackie. Le due guardie del corpo appostate fuori ti conoscono e ti fanno un cenno di saluto, anche se ti chiedono di lasciare le tue armi prima di entrare. Una volta che le hai consegnate ti aprono la porta. Dentro la stanza e' tutta un casino di fogli sparsi, computer mezzi smontati, resti di cibo e scatole di pizze. Jackie si alza da dietro una vecchia scrivania: Jonathan vecchio mio! Che brutta cera...che ti e' successo? Raccontalo allo zio Jackie!

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