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Sic Parvis Magna


smite4life

Messaggio consigliato

Londra, 12 settembre 1875, 5.35 p.m.

Sede del Dulwich Plough Chess Club,

angolo fra Union Street e Lambeth Walk,

Lambeth District

Al solito, dopo una giornata di lavoro, vi ritrovate al Club degli scacchi. Un bel goccio prima di cena è sempre l’ideale, specie se in compagnia di buoni amici.

Vi trovate nella ampia sala del club, le pareti rivestite in finto marmo, le luci elettriche che proiettano una luce decisa nelle prime ombre di questa sera tardo-estiva londinese. Siete divisi su due divanetti che si fronteggiano, e fra voi un tavolino ricoperto dei vostri principali piaceri mondani: una scacchiera, i vostri quattro bicchieri di whiskey barricato e il Daily Telegraph di questa sera, ripiegato e ancora da sfogliare. Finalmente, è tornato anche Arthur dal suo ultimo tour, era da un po' che non vi trovavate tutti e quattro.

La scacchiera presenta l’ultimo problema proposto dal vostro comune amico, Sir Charles Ribbentropp, fondatore del club. Si tratta di uno dei classici: “bianco vince in 6 mosse”, ma è decisamente difficile, e lo state studiando in silenzio da un paio di minuti.

Il club è quasi vuoto, a parte un paio di giocatori in un angolo, due belle cameriere che si danno da fare al bancone, dove stanno prendendo un brandy un uomo alto e molto elegante e, all’altro capo, una giovane lady dall’aspetto signorile, il volto nascosto da una veletta elegante, vestita completamente di nero. L’uomo lo conoscete bene, è chiaramente Sir Jebediah B. Beaumont, uno dei membri di spicco del vostro club oltre ad essere vice-capo di gabinetto del Ministro degli Esteri, mentre la donna vi è perfettamente sconosciuta.

I due sembrano ignorarsi: mentre Sir Jebediah guarda bonariamente verso di voi di tanto in tanto mentre sfoglia il Daily Telegraph, la donna sembra essere concentrata soltanto sul suo bicchiere.

Per Duncan Alcott Egerton

Spoiler

L’uomo ti è ben noto anche per un altro motivo: è in realtà uno dei boss dei servizi segreti di Sua Maestà, o quanto meno quello al quale riferisci tu (in pratica, il tuo datore di lavoro come spia).

Per Arthur Pearl

Spoiler

In realtà tu il problema scacchistico l’hai già risolto, decidi se vuoi sparare subito la soluzione e fare il figurone oppure lasciare che anche i tuoi amici riescano a risolverlo

Per Sir Malcom Chandler

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Anche dalla posizione in cui ti trovi, e con il giornale ancora ripiegato, noti in prima pagina la notizia che già conosci: un brutale omicidio a Clerkenwell, avvenuto questa notte. Non sai molto di più, magari quelle volpi del Telegraph hanno fiutato qualche pista interessante.

Per Isaac Hobbes

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Non potresti metterci la mano sul fuoco, ma una vocina dentro di te continua ad insistere che tu quella donna l’hai già vista: ti sembra proprio che sia venuta spesso a visitare uno dei tuoi pazienti, uno degli alienati più interessanti che hai in clinica. L’uomo delira parecchio, e tenta spesso di procurarsi delle ferite dall’aspetto inquietante: nello specifico, tenta di incidersi delle specie di stelle sulla pelle, utilizzando qualunque mezzo abbia a disposizione. Alla fine avete dovuto legarlo, e la signorina ti è sembrata molto interessata ai dettagli della follia piuttosto che alla salute dell’uomo. Riconoscerei quel portamento ovunque! Ti spiega con aria seria l’immagine di un corvo sul fondo del bicchiere che stai sorseggiando.

Per tutti: @Ndrg @Fog @Random Graph @ZerefWM

Spoiler

Eccoci qui! :D

Per cominciare, facciamo un primo giro di post introduttivo, mettete una descrizione fisica e caratteriale per quanto i vostri amici possono conoscervi.

Regole di scrittura:

All'inizio del post indicate il nome del PG in modo riconoscibile (io in genere uso il grassetto sottolineato). Nel post descrivete in modo narrativo le azioni del vostro personaggio ("corro come un ossesso verso l'avversario e meno un fendente dall'alto al basso con il mio pesante spadone con l'intento di dividerlo in due") in prima persona e cercando di far capire bene cosa state facendo senza però dichiarare le azioni esplicitamente. Sotto spoiler invece mi scrivete la parte tecnica ("Carico fino a F12 e attacco il goblin 3 con lo spadone, TxC +5 e 2d6+4 danni"). Lo stesso per le prove di abilità. Io tirerò tutti i dadi, e descriverò l'esito dell'azione (quindi lasciatemi margine, non vorrei che succedessero cose tipo: "meno un fendente che stacca la testa della creatura e poi scavalco il suo cadavere per attaccare l'altro!" "roll... 1 naturale!").

Utilizzate il font normale per le descrizioni, il grassetto per il parlato, il corsivo (eventualmente colorato) per il pensato e il grassetto corsivo per le cose sussurrate. Se dovete riportare qualcosa di scritto, potete usare il grassetto sottolineato.

Mi pare di aver finito, se avete altri dubbi o cose non chiare chiedete in chat.

 

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Isaac Hobbes

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Nacqui a Londra, mia madre era un'infermiera di origine irlandese mentre mio padre era uno stimato chirurgo londinese. Mi diedero alla luce in tarda età, rispettivamente a 31 e 34 anni. Vissi nell'agiatezza e seguii le orme paterne laureandomi in medicina a Cambridge. Lavorai come chirurgo fino all'età di 35 anni, dopo di che, nonostante il disappunto di mio padre, mi specializzai nella cura delle malattie mentali presso il Bethlem Royal Hospital. Mio padre morì due anni dopo cadendo accidentalmente dalle scale della cattedrale di Saint Paul. In seguito all'accaduto mia madre cadde in un profondo stato di depressione e cinque anni fa si tolse la vita tagliandosi le vene dei polsi. Gli unici parenti che mi sono rimasti sono una sorellastra di 52 anni e sua madre di 77. Attualmente continuo il mio lavor o nella cura dei disturbi del cervello concedendomi di tanto in tanto un po' di svago al circolo di scacchi.

Alto 1.8 m, capelli rossi/brizzolati e occhi verdi. Indosso un completo verde, un panciotto dello stesso colore, una camicia bianca, una cravatta verde oliva e scarpe marroni. Così insomma.

Non sono molto solare e capita tal volta che mi isoli per pensare. Introverso e nichilista, ritengo che la civiltà sia la medicina per curare la bestialità degli uomini ed il modo di somministrarla sia la scienza, ultimamente però sto cominciando a mettere in dubbio questi miei principi non riuscendo a spiegare razionalmente alcuni accadimenti. Sono determinato e disposto a fare qualsiasi cosa pur di raggiungere un fine che io reputi buono.

 

Seduto sulla poltroncina aspiro una profonda boccata dalla sigaretta mentre fisso la scacchiera cercando di comprendere come risolvere il grattacapo. Alfiere di F3 in D5. Sicuro? Si fidati! Dammi un attimo. Sta mentendo. Non parla di me! Buon Dio! Finisco d'un fiato il bicchiere cercando di placare l'emicrania.

Casualmente il mio sguardo si posa su una donna seduta al bancone, ha un'aria familiare. La riconosci eh! La voce è compiaciuta, sogghigna il bastardo. Non ho idea di chi sia. Ma si! Quella che viene a trovarti a lavoro! Bhe in realtà fa visita ad uno dei tuoi svitati. Mentre il mio instancabile accompagnatore mi spiega di chi si tratti, il mio sguardo si perde sul fondo del whiskey.

Mi alzo dalla poltrona e col dito indice della mano con cui reggo il bicchiere indico la scacchiera dicendo: Alfiere di F3 in D5 e poi... Qualcos'altro, penso. Un gesto della mano sottolinea la mia incertezza. Perdonatemi un istante.

Mi avvicino al bancone e prendo posto accanto alla donna, un altro per cortesia dico avvicinando il bicchiere vuoto al barman. Buona sera. La prego di non frantendere le mie parole ma ho come una vocina nella testa che continua a ripetermi che io e lei ci siamo già incontrati da qualche parte, forse è passata di recente al Bethlem Royal Hospital? Oh che maniere, mi perdoni! Dr. Isaac Hobbes, incantato. Dico porgendole la mano.

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Sir Malcom Chandler

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Malcom nacque in Inghilterra, a Londra, da un padre inglese ed una madre americana. Il padre infatti fu uno degli ultimi tenenti colonello a rientra in inghilterra, cedendo gli ultimi avamposti agli americani, diversi anni dopo la sconfitta nella guerra di secessione. Diversi anni dopo (8-8-1835) nacque malcom, ultimo di 5 fratelli. Crebbe con le storie nostalgiche della madre sulle terre americane e di racconti eroici delle gesta del padre sul campo di battaglia. Quindi decise di seguire le orme paterne appena ragigunta la maggiore età. Dopo un tempo relativamente breve di addestramento, fu mandato nel nei territori americani, dove, sfruttando la guerra di secessione, la Corona voleva riprendere possesso della sua colonia. La guerra, grazie al netto vantaggio tecnologico, fu breve. Ma nonostante questo, non mancarono le violenze, spesso gratuite sui civili, e Malcom rimase disgustato dal nazionalismo/razzismo insito negli animi inglesi. Pertanto, nonostante il grado di tenente, e la successiva nomina a cavaliere (Knight Bachelor), decise di lasciare la British Army, una volta rientrato in patria (1870). Da quel giorno possiede una villetta e vive in maniera agiata, frequenta  un club scacchistico (sua grande passione), ma soprattutto si guadagna da vivere facendo il detective privato, sfruttando le sue abilità imparate nelle lontane terre americane.

 

Malcom è una persona dalla spiccata curiosità, che si sfoga principalmente del suo "lavoro" da investigatore: infatti pensa che la risoluzione di un caso, di un enigma, gli permetta di dare un senso, per quanto futile, alla sua esistenza. Tendenzialmente calmo e tranquillo (a seconda dell'alcool in corpo), non sopporta le prepotenze, siano esse dovute a discriminazioni razziali o sociali. Sebbene a prima vista possa sembrare una persona tutto sommato allegra, l'esperienza americana l'hanno reso un pò nichilista e disilluso, con scarsa fiducia nel genere umano o nell'autorità. Non si sente "a casa" nel territorio di sua Maestà, e si sente molto slegato da qualsiasi forma di nazionalismo. Le uniche cose su cui sente di poter contare sono al momento sono il Whisky (ovviamente d'importazione americana), i suoi amici del club scacchistico ed occasionalmente dei bordelli di Soho.

 

Al momento indosso un vestito elegante scuro, camicia bianca, soprabito lungo, cilindro. tutto abbastanza anonimo, unica cosa di spicco una daga dell'esercito legata alla cinta, decorata, ricordo della vita militare.

 

Allora l'alfiere... no, l'alfiere non deve muoversi: perderebbe il controllo della diagonale. Meglio il cavallo? forse se lo muovo in  E7.. doppio di torre e regina... no no, nessuna mossa obbligata. In questo esercizio si deve raggiungere la vittoria netta non bisogna accontentarsi di un semplice vantaggio. tutte le mosse devono essere obbligate. Forse muovendo la donna ed inchiodando l'alfiere a difesa del re?

L'esercizio pareva tutt'altro che risolto. Almeno per me. Frustrato, con lettere, numeri e pezzi scacchistici che vorticavano nella mia testa, mi sporsi dal divanetto, afferrando il bicchiere pieno di whisky e ghiaccio. Sollevai un attimo il bicchiere e, sorridendo, dissi:- Dio benedica la Regina, ma anche il nostro Sir Charles, che mette sempre a dura prova la nostra arguzia con tali entusiasmanti problemi scacchistici! poi portai il freddo vetro alle labbra e sorseggiai il whisky, gustandomi ogni sorso. Davvero buono.
Tuttavia, la mia mente, rinvigorita dal whisky, iniziò a lasciar stare gli scacchi per dedicarsi ad altri enigmi: pochi secondi fa l'occhio è caduto, inesorabile, sul Telegraph, notando, nuovamente il titolo in prima pagina. nella mia mente, gli scacchi lasciarono il posto al sangue e alla violenza, i numeri e le lettere alle voci sentite durante il tragitto al Club. Non avevo ancora fatto in tempo a documentarmi e, visto le difficoltà incontrate nell'ambito scacchistico, la curiosità sull'omicidio iniziò ad aumentare sempre di più.

 "Alfiere di F3 in D5 e poi... Qualcos'altro, pensodisse improvvisamente Isaac. Lo seguii perplesso con lo sguardo mentre si alzava e si dirigeva al bancone. L'alfiere? certo è sempre stato strano ma negli scacchi era abbastanza sveglio. Lo sguardo da Isaac passò prima sulla donna alla sua sinistra -Elegante il vestito nero, che sia una conoscente di Isaac?- poi su Sir Beaumont. Oltre a conoscerlo come membro del Club, l'avevo incontrato durante la cerimonia reale in cui l'avevano nominato Sir. Cerimonia che avrebbe dovuto premiarlo del lavoro svolto per la Corona nelle terre Americane. Cerimonia che invece sancì la sua dipartita dalla British Army. L'amarezza del passato iniziò a mescolarsi alla curiosità degli enigmi: decisi che era passato troppo tempo per questo hobby, altre faccende, più vicine alla mia professione, attiravano la mia attenzione.

Mi alzai in piedi. Son grosso, come ogni soldato -o meglio ex soldato-, nonostante ormai sia sulla soglia dei 40, e abbastanza alto, circa 1.80m. I capelli neri son tagliati corti e ben ordinati, la barba, anch'essa curata come si confà ad un Sir, iniziava a tingersi di grigio. Mi avvicinai al tavolino, per la precisione tra Arthur ed il giornale, e, mettendo una mano sulla spalla di Arthur, dissi -Allora Mr Pearl... Mr Egerton... cosa ne pensate della proposta di Isaac?-

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Artù

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Un signore sui 30, faccia magra rasata, capelli corvini, non troppo corti ma comunque curati. È vestito in modo elegante, giacca nera, camicia bianca, cravatta porpora mentre la tuba e appesa al muro, e presenta una fascia dello stesso colore della cravatta ma è un po' più sbiadita.  Dai pantaloni si intravede la catena del cipollotto.

Di lavoro faccio il mago, anche se non apprezzo molto questo appellativo, alla fin fine sono solo un bravo attore. Sono famoso in tutto il vecchio modo per le mie plateali dimostrazioni di escapologia, all'inizio della carriera avevo bisogno di farmi conoscere è ho deciso di sfidare la polizia di Liverpool a incarcerarmi per una notte: un'ora dopo la chiusura delle sbarre ero a suonare il mio violino sotto il comune. il capo della polizia non la prese bene ma da bravo uomo di parola accetto la sconfitta, non come Scotland Yard, ma questa è una storia che non posso raccontare.

Capiamoci bene: non sono sempre un presuntuoso artista che vuole essere al centro dell'attenzione: com'è vi ho già detto non sono un mago, sono un attore è quello che vi ho descritto prima è personaggio che mi sono costruito negli anni. I miei amici lo sanno, nel privato sono una persona tranquilla a cui piacciono semplici cose semplice: i sigari, il whiskey, gli scacchi e le carte (In realtà non gioco mai a carte perché i miei amici non si fidano di me, cosa che mi rattrista un po'), non sono mai arrogante ne voglio essere al centro dell'attenzione, per quello c'è il palco.  Un'altra mia passione è il mio violino che mi accompagna sempre. Anche qui ora al circolo.

 

Guardo la scacchiera, pensieroso tiro fuori dalla tasca una moneta straniera d'argento. Inizio a giocarci, sussurrando: "uno, due, tre, .nonono.., uno. due, tre, quattro, uhm..., uno,.."  di colpo mi fermo, metto via la moneta e sento una mano sulla spalla.

Senza voltarmi finisco il mio bicchiere. "Mr Pearl?" dico facendo finta di essere scocciato, "Mi fai sentire vecchio chiamandomi così, lo sai..."

A quel punto prendo il giornale e, alzandomi, gli sussurro  "e comunque non so quanto fidarmi: sembra che il nostro amico non sia concentrato sul gioco.."  e facendogli l'occhiolino aggiungo "non so se mi spiego...". 

 Sfogliando il giornale mi dirigo verso il bancone, leggendo distrattamente le notizie. Arrivato al bancone appoggio il giornale. Una voglia irrefrenabile di suonare mi coglie all'improvviso. "Potrei avere il mio violino? Suono piano, lo giuro." dico alla cameriera.

 

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Duncan Alcott Egerton

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Duncan Alcott Egerton nacque nella piccola cittadina di Ellesmere, Shropshire, nel 1846, dal duca e dalla duchessa del luogo. Dopo un'infanzia agiata e senza degna di nota, appena prima di partire per completare la sua educazione ad Eton, rimase orfano dei genitori per un incidente alla carrozza, ereditando i beni e il titolo di duca del padre. Nonostante il lutto e l'assenza di una famiglia allargata, ebbe ottimi risultati sia nell'educazione nozionistica che in quella sportiva, eccellendo delle lingue, nel teatro e distinguendosi per le abilità schermistiche e pugilistiche. Dopo essersi diplomato, grazie alla rete di conoscenze acquisite ad Eton e al suo lignaggio entrò come ufficiale in marina, dove fece presto carriera e nell'arco di un paio d'anni gli fu assegnato un ruolo minore nel ministero degli Esteri. Tra i suoi impegni lavorativi e le numerose "vacanze" in giro per l'Europa manca spesso al club, ma vi ritorna sempre volenteri.

Alto, con un fisico atletico benché filiforme e dall'aspetto prestante, con capelli scuri e occhi azzurri, segue la moda dell'epoca con un abbigliamento da dandy. L'aspetto complessivo è circa questo.

Entrando nel club, mentre porgevo tuba e mantello al maggiordomo, notai con la coda dell'occhio Sir Beaumont al bancone. "Bene, ero già stanco di restarmene con le mani in mano, il lavoro d'ufficio non mi si addice" pensai, scambiando un cenno d'intesa con lui e dirigendomi verso le quattro poltrone di cuoio che accerchiavano il tavolino con la scacchiera.
"Signori, perdonate il ritardo, Piccadilly ormai è intraversabile con tutte queste nuove carrozze a vapore" dissi sistemandomi nell'ultima sedia rimasta, "mi fa piacere rivederti Arthur, com'è andata la tourneé?". In quel momento notai la donna velata; "Questo club non è certo il Diogenes, ma la compagnia è di gran lunga più interessante". 
"Spiacente Isaac, non ho suggerimenti" ammisi ad Hobbes con un sorriso a mo' di scuse, ed era vero: non riuscivo a concentrarmi sul quesito, tutti i miei pensieri erano per Sir Beaumont e a ciò che mi riservava il futuro. Come per pregustare la nuova missione, presi una copia del Telegraph, sui cui campeggiavano i titoli della guerra in Spagna e dell'imminente bancarotta degli ottomani; "A maggior gloria della Corona" sogghignai tra me e me, ripensando al mio modesto contributo a tali faccende.

Vedendo che Hobbes aveva lasciato stare il quesito e si era diretto al bancone, ne approfittai anche io; le danze erano aperte. "Ottima idea" dissi a Pearl passandogli accanto e prendendo un bicchiere di brandy, diretto dal mio superiore.

"Sir Beaumont, che piacere. Vi sono novità? Sono ansioso di tornare all'opera"

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Come spesso succede, siete la principale fonte di movimento del club.

Non appena Isaac si avvicina alla signorina, questa volge su di lui uno sguardo luminoso ed intelligente: Ma certo dottore. Mi è capitato più di una volta di passare di la. Sa, il suo sguardo è qualcosa che non si dimentica. Ti porge quindi la mano con una raffinata eleganza, di certo ha origini decisamente altolocate e potrebbe essere un ottimo acquisto per il club. Ad ogni modo, lascia cadere il tuo implicito invito a presentarsi, senza aggiungere altro mentre ti guarda con un sorriso discreto.

Tutt'altra accoglienza viene invece riservata ad Arthur e Duncan quando raggiungono il bancone: la barista, una giovane ragazza di origine chiaramente scozzese con le gote spruzzate di lentiggini e i capelli color carota, accoglie il vostro amico mago con sguardo adorante, versandogli un generoso bicchiere ed affrettandosi a recuperare lo strumento: Ma certo! Non vedo l'ora di ascoltare la vostra musica. Sapete quanto ci faccia piacere ascoltarvi... Il modo in cui lo guarda, il tono con cui parla, sono tutte chiare indicazioni della fama del grande artista. Almeno fra chi lo conosce.

Allo stesso modo, Duncan viene accolto da un gran sorriso da parte del cavaliere, che gli da una pacca sulla spalla: Mio caro mr. Egerton, come state? Vi ricordo che devo ancora ricevere il rapporto del vostro incarico a Lourdes dello scorso mese. E per quanto riguarda le novità, vedrà che questa settimana nel suo ufficio avrà di che passare il tempo. Conclude con un sorriso e un occhiolino.

Malcom, nel frattempo rimasto solo al tavolino, afferra una copia del Telegraph dal tavolino affianco, scrutandone i titoli in prima pagina.

Per chi legge il giornale:

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In prima pagina, tre grosse notizie sono decisamente evidenti: lo scoppio della guerra civile spagnola, in cui la famiglia reale si trova a dover affrontare un principe cadetto ribelle, la grave crisi finanziaria in cui versa l'impero ottomano, le cui conseguenze sull'economia britannica fanno sperare molto bene, e infine di un brutto caso di omicidio in un quartiere periferico, un brutale assassinio di una giovane donna che ha sconvolto il vicinato per la sua efferatezza. A quanto pare Scotland Yard brancola nel buio a tal proposito, e i giornalisti del Telegraph non si sono trattenuti con le frecciatine già nel titolo.

Ditemi a quale notizia siete più interessati, che eventualmente approfondisco.

Per Duncan

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Sai che il cavalirere si riferisce chiaramente alla tua missione segreta in Spagna per finanziare il principe ribelle, che hai fatto sotto la copertura di un viaggio di lavoro a Lourdes. Inoltre, la frase sulle novità ti fa ben sperare: probabilmente non può parlarne in pubblico ma ti sembra evidente che ci siano importanti affari di cui discutere. Sai che al club c'è una saletta privata appositamente allestita per incontri del genere.

Per Isaac

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Hai in qualche modo l'impressione che ti prenda in giro. O nasconda qualcosa. Oppure è solo una voce nella tua testa che te lo dice.

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Che ne dici se di tanto in tanto ti do dei suggerimenti su quel che ti dice la vocina? Poi la gestisci tu per il resto...

 

 

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Isaac Hobbes

Afferro la mano e la stringo impacciato per la sorpresa del complimento ricevuto. UhUuuuh! Il dottorino ha fatto colpo! Ma che stai dicendo?! Ma si dai! Non vedi che è cotta? Ah taci idiota! Che modi! Non c'è bisogno di offendere! Comunque che ne pensi di chiudere la mascella? Non è elegante davanti ad una signora... In quel momento mi rendo conto di esser rimasto imbambolato con la mano della donna nella mia mentre mi perdevo nella discussione. Lascio la presa e squoto la testa. Mi perdoni, ero assorto nei miei pensieri. Guardo la donna cercando indizi che possano svelarmi qualcosa dell'identità che tanto gelosamente custodisce. Posso chiedere cosa spinge una donna affascinante come lei a recarsi in un luogo... Come dire? Caotico, come il mio ospedale? Mi sembra di ricordare il suo interesse per un nostro ospite. Era il signor... Schiocco le dita nel tentativo di portare alla memoria il nome del paziente. Aaron Davis! Aaron Davis!

Spoiler

Faccio una prova di investigare per vedere se c'è qualcosa nel suo atteggiamento/vestiario che possa darmi qualche indizio sulla sua identità, faccio una prova di intuizione per capire qualcosa di lei da quello che mi dice e da come lo fa, psicanalisi style ed infine una prova di persuadere per invitarla a parlare (sfruttando il bonus-grimaldi se possibile). (Link al pg in firma)

 

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Sir Malcom Chandler

Seguo con lo sguardo Duncan, anche lui diretto verso il bancone. Che strano mi ha totalmente ignorato. Chissà che faccende avrà con Sir Beaumont per estraniarsi così tanto. Sospiro, ingurgito in un unico sorso il whisky e do un'ultima occhiata alla scacchiera. Era certamente la donna la chiave per risolvere. Donna in E5. Sorrido, compiaciuto, ma solo per un istante; poi afferro con rapidità una copia del Telegraph. Giovane ragazza smembrata in un vicolo. Scontland yard brancola nel buio. Il titolo occupava gran parte della prima pagina. A prima vista sembrerebbe un normale omicidio. Perchè mai metterlo in prima pagina, cercando di creare scalpore sull'incompetenza di Scotland Yard? Non è certo una novità la morte di una donna, seppur giovane, nella città di Londra -e per certi versi neanche le difficoltà della polizia-. Di prostitute che fanno una brutta fine ce ne sono all'ordine del giorno. Quindi, o non è una prostituta, oppure.... Nuovamente, sorrido, ma il sorriso diventa subito amaro. Quanto devi essere rinconglionito, vecchio, per sorridere di fronte ad una notizia del genere? Quanto misera deve essere la tua vita, per cercare un senso, un lampo di originalità rispetto al quotidiano, in un enigma del genere?

Tuttavia, nonostante i discreti sensi di colpa, la curiosità per la faccenda non diminuisce, anzi, ad essa si somma l'adrenalina -ed anche il piacere- della consapevolezza di poter indagare sul caso: d'altronde, la polizia è in difficoltà, no? Osservo il bicchiere, ormai riempito solo da qualche pezzo di ghiaccio. Bisogna fare una lettura più approfondita. prendere altro whisky. E ricordarmi di contattare le mie conoscenze al Telegraph, quando sono ancora sobrio. Come si chiamava quel giornalista? Prendo il bicchiere dal tavolino, arrotolo il giornale e mi dirigo anche io al bancone, pronto ad analizzare per bene la notizia, supportato da un'altra dose alcolica.

Sul tragitto, mi viene in mente il nome del giornalista. Ah sì, si chiama Alfred Harmsworth , sussuro.

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mentre leggo il giornale faccio una prova investigare per eventuali collegamenti tra nomi di persone e luoghi con altre indagini che ho già effettuato, ho un +4

 

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Arthur

"Non dica così che mi imbarazzo..." dico palesemente imbarazzato. Sorrido, prendo lo strumento e rivolto verso il muro inizio ad accordarlo. "Perfetto! E ora cosa potrei suonare?", penso girando di scatto. Mi guardo in giro subito il mio sguardo si ferma sulla scacchiera: " potrei provare qualcosa di allegro per il mio amico Malcom, forse riesco ad aiutarlo con l'indovinello. Ah, no... riconosco quel sorriso, come sempre il mio aiuto arriva quando non serve...". In cerca di ispirazione, mi volto verso il bancone, "Duncan è come sempre impegnato in faccende troppo serie, Issac invece sta sera è scatenato, sicuramente una spintarella non gli farà male". Imbraccio il violino, e inizio a suonare una melodia lenta, con quel tocco passionale tipico della musica Romantica.

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questo è quello che pensavo come musica:

 

 

Bardic Inspiration su Isaac:  1d6 da aggiungere ad un lancio a piacere nei prossimi 10 minuti. 

 

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Duncan Alcott Egerton

"Ah, il rapporto... devo ancora completarlo, dannazione" "Ma certo signore, è già pronto per essere cifrato in triplice copia, lo riceverà domattina sulla sua scrivania" mento con candore, indicando con la mano aperta la saletta privata del club "se ha tempo e inclinazione, le posso fare un breve riassunto del suo contenuto; nella saletta non verremo disturbati

Dopo aver seguito Sir Beaumont nella stanza lussuosa e ovattata, chiudendo le porte getto un'occhiata alla sala adiacente: "Malcom è assorto ancora sulla scacchiera? Dopo dovrò chiedere ad Isaac chi sia quella donna così elegante... anche troppo per lui". Mi dedico poi a fare rapporto con dovizia di particolari a Beaumont, concludendo con la mia impressione che il nostro ufficio si sia fatto un utile e malleabile amico. "Ma ora, ad essere sincero, sono curioso per il prossimo incarico; di che si tratta, signore?" dico con un sorriso sornione.

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Ho supposto che Beaumont non abbia problemi a sentire il rapporto, l'ho preso come un assist;

Nel caso serva: Ingannare +7, Persuadere +5

 

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In breve, la delicata musica del Thomas Absam di Arthur si diffonde nella sala: il giovane mago professionista è veramente un mago dell'archetto, e la giovane barista rimane ad ascoltarlo incantata, probabilmente immaginando situazioni decisamente sconvenienti in compagnia dell'affascinante violinista...

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In ogni caso, la musica che permea la stanza raggiunge i due giocatori nell'angolo e Malcom, che dopo un'ultima occhiata alla scacchiera si immerge definitivamente nella lettura del giornale, concentrato mentre scorre un articolo decisamente serio. Isaac, invece, ne viene pienamente investito, e le dolci note del violino gli sciolgono la lingua, facendolo sembrare un conversatore più abile di quanto non sia in realtà mentre parla con la ragazza, che gli risponde apparentemente interessata: Mio caro, di certo non è per diletto che faccio visita a quella struttura... Purtroppo, è un mio parente che visito... Esatto, proprio lui. Mr Davis è mio zio, ed io sono rimasta l'unica parente ancora in vita, sento il dovere morale di fargli visita sebbene possa sembrare inutile... Soprattutto ora che... Un breve singhiozzo scuote la minuta figura, facendo risaltare la veletta nera che copre parzialmente il suo volto: Sua sorella... Mia madre... Non c'è più... E sono sola... Siamo soli... Sebbene sembri sull'orlo delle lacrime, la ragazza rimane composta. Ora che la guardi meglio, potrebbe avere circa trent'anni ed è molto affascinante. Gli occhi ti guardano intelligenti da sotto il velo, come a sfidarti.

Spoiler

La sbottoni un po', con un ottimo tiro di Persuasione, e la tua Intuizione (con vantaggio da Pissichiatra) ti permette di capire che non è molto sincera, ma non riesci a cogliere dove sta mentendo: evidentemente, è più brava di te. Inoltre, anche il vestiario sembra artefatto, ma non hai modo di stabilire in che particolare.

TIRI (totali): Persuasione 22, Intuizione 18 e Investigazione 16. Ho utilizzato il dado di ispirazione per la prova di Persuasione.

Sir Beaumont segue allegramente Duncan nella stanza attigua, salutandovi con un sorriso.

Per Duncan

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Una volta soli, ascolta il tuo resoconto con un sorriso: Non ti preoccupare, Duncan! Scherzavo! Però mi aspetto di vederlo sulla mia scrivania da lunedì.

Per quanto riguarda il nuovo incarico, temo che questa volta non potrai approfittarne per una vacanza: il problema è qui a Londra e abbiamo bisogno di agenti sul campo. Non so se hai sentito, ma c'è stato un omicidio questa notte, e la polizia è in alto mare pur sapendo benissimo chi sia stato. E temo che questa volta avrai bisogno di aiuto. Quanto ritieni siano affidabili i tuoi amici? Ciascuno di loro ha competenze specifiche che potrebbero essere molto utili nel caso. Cosa ne pensi? Non serve spiegargli nulla più del necessario, tanto credo che Malcom non si farà sfuggire l'occasione di indagare, e potresti facilmente ottenere anche la collaborazione di Arthur e Isaac, a patto di staccarli dalle gonnelle che stanno inseguendo.

 

Per Malcom

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L'articolo, sfortunatamente, non è molto preciso, anche se qualche informazione interessantela fornisce: per cominciare la vittima è una giovane donna, circa 22, lavorava come cameriera in un locale (i gestori del locale sono quelli che ne hanno denunciato la scomparsa). La donna non aveva famiglia se non una bambina piccola, che è ancora viva ma a sentire i vicini è diventata muta. Il corpo è stato trovato seviziato orribilmente, e il Telegraph non osa (o non sa) dire nulla più che la cosa poteva sembrare rituale. Il resto sono praticamente ciarle sul vicinato e su quanto la ragazza fosse simpatica anche se aveva giri strani di amicizie. Insomma, il solito spettegolare dei quartieri poveri.

 

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Duncan Alcott Egerton

@ DM

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""La polizia è in alto mare pur sapendo benissimo chi è stato"? Questa deve essere una questione interessante e senza dubbio spinosa, che getta scompiglio tra quei sempliciotti di Scotland Yard". Annuisco con sicurezza rivolgendomi a Beaumont: "Ma certo, ho visto i titoli sul giornale di oggi; anzi, sono certo che tutti e quattro li abbiamo visti e che Malcom sia già partito in quarta, ripensando alla sua espressione assorta. Non dovrebbe essere difficile interessare anche gli altri due, soprattutto se pensano che le loro abilità possano risultare preziose. Per quanto riguarda l'affidabilità... non metto in dubbio le loro capacità, ma non ci si può aspettare da loro la stessa discrezione di un agente" spiego con un'alzata di sopracciglia. "Che livello di informazioni possono ricevere i nostri compagni di club? Quanto ne sa il nostro ufficio?" aggiungo, pensando tra me e me: "Sicuramente saranno interessati, devo solo trovare il taglio giusto per convincerli senza far trapelare troppo". "Ad ogni modo, gli scacchi possono aspettare per stasera: sono pronto a fare un sopralluogo anche stanotte, signore" concludo stringendo con anticipazione l'aquila argentata in cima al mio bastone.

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Isaac Hobbes

Hai visto che hai combinato?! Hai fatto piangere la povera orfanella! Hahaha! Sta fingendo. Non so perché ma nasconde qualcosa.Serve più di un buon orecchio per ascoltare chi non ha voce. Cosa? Ho capirai... Oppure no! HAHAHA! Maschero la confusione nella mia mente afferrando la mano della donna. Non si preoccupi signora. La scienza è in un periodo florido e sta facendo passi da gigante. Esistono nuovi metodi per curare le malattie del cervello. Si consoli, suo zio nel giro di qualche settimana starà bene. Le do la bella notizia che il suo affezionato parente è stato inserito in lista per l'operazione e la settimana prossima eseguiremo la lobotomia. Sarò io stesso ad eseguire l'intervento e posso garantirle che ho una profonda esperienza in merito. Certo, è una pratica invasiva ed il signor Davis potrebbe perdere parte dei suoi ricordi, probabilmente quelli più traumatici, ma finalmente potrà porre fine al suo tormento.

Una risata mi esplode nuovamente nella testa. Ohoooh! L'hai sparato grossa questa volta! Ora vedremo se le interessa lo zietto o se le interessa la malattia.

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Faccio una prova di raggirare ed una prova di intuizione per vedere se se la beve ed un'altra (se serve) per comprendere il significato della sua reazione.

 

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Sir Malcom Chandler

Chiudo il giornale e lo appoggio, contrariato, sul bancone. Che articolo insulso, son solo chiacchiere da bar o frasi di circostanza stereotipate! Arthur, appena tornato dall'estero avrebbe potuto dirmi le stesse cose! Però... la bambina diventata muta per l'orrore... il rituale.... Sospiro, cercando di fare mente locale su eventuali fatti simili accaduti in altre circostanze.
 

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Poi mi alzo in piedi e con passo spedito mi dirigo nella sala del telefono, dove compongo il numero del Telegraph. Chissà se Mr Harmsworth potrà risolvere alcuni miei dubbi.

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Se mi risponde qualcuno in redazione, chiedo di passarmi il mio contatto, presentandomi ovviamente. Poi a Harmsworth chiedo informazioni sull'omicidio della ragazza e come mai una notizia del genere è finita in prima pagina. Nel dettaglio, il perchè delle accuse rivolte a Scotland Yard per un caso irrisolto da neanche un giorno: il Telegraph è un giornale serio con professionisti seri, voglio sapere cosa hanno fiutato.

Non sapendo se servono prove, la scheda è sempre sopra

 

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Duncan

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La risposta di sir Beaumont ti sorprende per l'improvvisa serietà del tono: Il nostro ufficio ne sa fin troppo. La vittima era una collega. Ti lascia qualche secondo per metabolizzare, prima di continuare: La polizia sa bene chi è stato perché gliel'abbiamo detto noi, ma ovviamente non hanno modo per saperne di più. Katie, la vittima, prima di morire stava indagando su un gruppo di americani che sospettavamo intendessero fare un attentato a Londra. Evidentemente, sono più furbi di quanto pensassimo e Katie deve essersi spinta troppo avanti.

Certo, le modalità dell'omicidio sono decisamente anomale, ma è chiaro che non ci siano altri moventi oltre a quello... Naturalmente, almeno per il momento, non è necessario spiegare ai suoi amici il coinvolgimento dei servizi segreti di Sua Maestà, ma se riusciste ad indagare su quello che stava cercando Katie, sarebbe molto interessante. Mi fido del tuo giudizio, Duncan.

Nel frattempo, nel salone, la musica del violino continua, accompagnando la conversazione fra il dottore e la giovane donna. Giovane donna che guarda il medico con un espressione intelligente, e risponde con un esplosione di gioia: Davvero? Ma è stupendo! E dice che potrà tornare il caro vecchio zio Aaron di sempre? Non vedo l'ora!!! Grazie dottore, grazie! Lei mi ha ridato la speranza!

@Fog

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Il bluff è venuto bene, 21 fra dado e prof in deception. Non sai se ci sia cascata o meno, diresti proprio di si. In ogni caso, però, lei ti sembra sinceramente felice per l'eventuale miglioramento dello zio (hai tirato 19 in intuizione).

Nel frattempo Malcom raggiunge l'apparecchio telefonico e chiama la sede del Telegraph, da dove una segretaria gli passa il suo contatto.

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Sir Chandler, quale onore! Ah no, quello... Beh, diciamo che la scenografia era decisamente appariscente, non abbiamo potuto scriverlo nel giornale perché è qualcosa che potrebbe urtare l'opinione pubblica, e nemmeno vorrei descrivertelo per telefono... Se ci ripenso mi viene ancora da vomitare... Ma sono sicuro che troverai delle fotografie se vai a chiedere a Scotland Yard!

 

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Duncan Alcott Egerton

@ DM

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La mia faccia, allenata a controllare ogni movimento, ha un momento di debolezza, un sopracciglio lievemente alzato, che per qualcun'altro sarebbe stato una mascella slogata dalla sorpresa. "Una collega? Un gruppo terroristico coloniale? Mio dio, se lasciamo le cose in mano a Scotland Yard possiamo aspettarci che radano al suolo Westminster domattina stessa" penso appoggiando la mano alla fronte con un gesto consumato, che utilizzo per continuare "Certo signore, capisco perfettamente che si tratti di una questione della massima importanza... È fondamentale non solo chiarire le circostanze della morte di Katie e di come abbiano potuto rintracciarla, ma soprattutto recuperare le informazioni in suo possesso: se si sono spinti a tal punto, significa che era molto vicina a qualcosa. Convincerò gli altri a fare un sopralluogo, possibilmente stasera stessa; se nel frattempo lei riuscisse a farmi pervenire gli ultimi rapporti di Katie, sono sicuro che risolveremo molto in fretta l'enigma" "...o forse non così in fretta, se dovrò tenerli all'oscuro di buona parte di esso" concludo tra me e me.

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Suppongo che non ci sia altro da dire tra noi, al massimo sto ad ascoltare quello che mi dice e poi mi svincolo;

Mentre mi accomiato da Sir Beaumont, il mio pensiero è già a come cooptare gli altri membri del club: "Essendo arrivato per ultimo, hanno avuto tutti il tempo di leggere il giornale... ma certo: la chiave di tutto è Malcom. Conoscendolo, non può aver sorvolato la notizia, anzi si sarà già incuriosito e sperabilmente messo in moto per saperne di più. Devo fare in modo da alimentare la sua curiosità e usarlo come leva per convincere gli altri, ma lasciandogli pensare che sia un'idea sua..."

Uscendo dalla saletta, scorgo Malcom all'apparecchio telefonico del club: "Come mi aspettavo, scommetto che sta chiamando qualcuno che possa saperne di più" penso avviandomi in quella direzione. Mentre passo vicino ad Arthur e Isaac, lancio loro degli sguardi interrogativi e indico Malcom, arrestandomi a portata d'orecchio da lui. Dopo aver atteso che finisca la telefonata, ormai giunta alla conclusione,  gli faccio un cenno del capo: "Il segugio perde il pelo ma non il vizio, eh? Si vede lontano un miglio che hai fiutato qualcosa: su cosa stai indagando stavolta?" faccio, con tono a metà tra il canzonatorio e l'interessato.

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Non penso che abbiano motivo di dubitare di me, ma nel caso: prova di Ingannare (+7)

 

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Isaac Hobbes

Ops! La bambolina ti ha fregato? Effettivamente mi ha colto alla sprovvista ma non mi sbaglio, so che nasconde qualcosa. Potrei sempre seguirla per vedere in quale vicolo va a battere se ti interessa! Ottima idea, voglio vederci chiaro!

Vedo Malcom armeggiare col telefono e Duncan appartarsi con Beaumont per poi tornare dall'ex detective pensieroso in volto. C'è fermento nell'aria. Ma che succede questa sera? Non si giocava a scacchi qui una volta? Senti chi parla! Sei tu il primo che è partito per dare scacco alla regina nera! Hahaha!

Mi lascio sfuggire un sorriso che maschero subito dicendo: Sono veramente felice di averle fatto tornare il sorriso signora e non stia in pena che suo zio è in buone mani! Ora sono costretto a congedarmi, non vorrei che i miei amici mi dessero per disperso. Ci terremo in contatto, le auguro una buona serata signoraaa...

Terminato il dialogo torno dagli altri per sentire le novità.

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Sir Malcom Chandler

Biografia:

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Malcom nacque in Inghilterra, a Londra, da un padre inglese ed una madre americana. Il padre infatti fu uno degli ultimi tenenti colonello a rientra in inghilterra, cedendo gli ultimi avamposti agli americani, diversi anni dopo la sconfitta nella guerra di secessione. Diversi anni dopo (8-8-1835) nacque malcom, ultimo di 5 fratelli. Crebbe con le storie nostalgiche della madre sulle terre americane e di racconti eroici delle gesta del padre sul campo di battaglia. Quindi decise di seguire le orme paterne appena ragigunta la maggiore età. Dopo un tempo relativamente breve di addestramento, fu mandato nel nei territori americani, dove, sfruttando la guerra di secessione, la Corona voleva riprendere possesso della sua colonia. La guerra, grazie al netto vantaggio tecnologico, fu breve. Ma nonostante questo, non mancarono le violenze, spesso gratuite sui civili, e Malcom rimase disgustato dal nazionalismo/razzismo insito negli animi inglesi. Pertanto, nonostante il grado di tenente, e la successiva nomina a cavaliere (Knight Bachelor), decise di lasciare la British Army, una volta rientrato in patria (1870). Da quel giorno possiede una villetta e vive in maniera agiata, frequenta  un club scacchistico (sua grande passione), ma soprattutto si guadagna da vivere facendo il detective privato, sfruttando le sue abilità imparate nelle lontane terre americane.

 

Malcom è una persona dalla spiccata curiosità, che si sfoga principalmente nel suo "lavoro" da investigatore: infatti pensa che la risoluzione di un caso, di un enigma, gli permetta di dare un senso, per quanto futile, alla sua esistenza. Tendenzialmente calmo e tranquillo (a seconda dell'alcool in corpo), non sopporta le prepotenze, siano esse dovute a discriminazioni razziali o sociali. Sebbene a prima vista possa sembrare una persona tutto sommato allegra, l'esperienza americana l'ha reso un pò nichilista e disilluso, con scarsa fiducia nel genere umano o nell'autorità. Non si sente "a casa" nel territorio di sua Maestà, e si sente molto slegato da qualsiasi forma di nazionalismo. Le uniche cose su cui sente di poter contare sono al momento  il Whisky (ovviamente d'importazione americana), i suoi amici del club scacchistico ed occasionalmente i bordelli di Soho.

 

Al momento indosso un vestito elegante scuro, camicia bianca, soprabito lungo, cilindro. tutto abbastanza anonimo, unica cosa di spicco una daga dell'esercito legata alla cinta, decorata, ricordo della vita militare.

 

Rimango interdetto, e leggermente irritato, dal pressapochismo del giornalista. Sbrigativo, molto sbrigativo: quasi fosse un invito ad andare direttamente a Scotland Yard. Tiro fuori dalla tasca del vestito un orologio leggermente ammaccato, come si confà ad un ricordo del passato. 5:49 pm. Scotland Yard è dall'altra parte del Westminster Bridge, poco meno di 2 miglia... 15-20 minuti massimo e dovrei arrivare. Quando mi volto, vedo Duncan dietro di me, ed il suo cenno mi fa subito tornare alla realtà: Oh non si preoccupi Duca Egerton. lo canzono, sorridendo. Un normalissimo caso di omicidio, la cui unica peculiarità per il momento è l'essere finito in prima pagina del Telegraph! Quindi, ribadisco, non si deve preoccupare, non entrerò minimamente negli affari del suo ufficio, o peggio, direttamente in quelli di sua Maestà!  Duncan sapeva della mia opinione sulle alte cariche dell'esercito e dei ministeri, pertanto non era nuovo a questi scambi di ironia. Poi torno serio: Ovviamente questo non toglie che è stato compiuto un omicidio. Una giovane donna è stata barbaramente assassinata, e Scotland Yard, a quanto dicono, brancola nel buio. Non penso che aspetterò una sua chiamata, questa volta. Ci son troppe piccole cose fuori posto... potrebbe solo essere un abbaglio della vecchiaia... tuttavia... Lascio cadere la frase nel vuoto, abbozzando un sorriso. Omicidio di donna. Rituale. Efferata violenza. Vendetta? Setta? Donna senza famiglia. Solo una bambina. Bambina diventata muta. Orrore atroce. Bambina ormai orfana. Orfanotrofio? Sarà all'orfanotrofio femminile? D'altronde è su Westiminster Bridge Road, meno di un miglio dalla stazione di polizia. In quel momento vedo Isaac sopraggiungere, e  prontamente lo fermo: Vecchio mio! ti andrebbe di fare due passi verso Westminster? Mi vorrei appellare alle sue conoscenze per una consulenza... anzi, due consulenze... di nuovo.

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Duncan esce dallo stanzino esattamente nel momento in cui Isaac saluta la sua compagna di chiaccherata, ottenendo finalmente il nome: Oh, che sbadata, non mi sono nemmeno presentata... Sono Katie, Katie Landstott.

In contemporanea, quindi, vi avvicinate a Sir Malcom che appende la cornetta all'apparecchio, infastidito.

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