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Sic Parvis Magna


smite4life

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Arthur

"Il secondo piano è troppo alto per saltare giù e non ho visto nulla che possa usare come corda, l'uscita per i dipendenti è dall'altra parte della fabbrica, l'entrata principale è sorvegliata dai due tipi, uno è ancora armato, mi serve un diversivo, forse... ma mi serve più tempo"  ""Mi serve più tempo..." "Duca, questo posto non si presta assolutamente alle sua classe, è meglio che ce ne andiamo senza perdere altro tempo. Anzi, forse è meglio chiamare la polizia..." e mentre faccio per andare verso la guardiola dico "Signorina Milly, potrebbe venire qua a darmi una mano con la signorina?" [1]

 

Spoiler

Preparo l'azione: appena Katy è a portata gli infilo il diversivo nella borsetta e gli sussurro: "Abbiamo bisogno di un diversivo: accendi questo ordigni e lancialo nell'ufficio del direttore, ovviamente con discrezione."

 

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Duncan Alcott Egerton

Soppeso un secondo le parole di Arthur, poi gli sorrido: «Ha ragione, ma penso che resterò ancora un secondo; dobbiamo... controllare l'inventario» dico guardando la signorina Stanley «Lei non pensa? Già che siamo qua...» concludo dirigendomi verso le porte della fabbrica per aprirle.

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Arthur e Duncan

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Il direttore lancia uno sguardo omicida ad Arthur, dicendo: Come ti permetti??? Questo posto è mio e la legge qui dentro sono io! TU! Indica Patty, per poi indicare Duncan e la signorina Stanley: Prendi quei due, fagli vedere quella dannata fabbrica così sono contenti e poi sbattili fuori da questo posto. Non più di 5 minuti. Io nel frattempo mi occuperò di quell'idiota di Sam. L'uomo, seppure continui a delirare cose irrazionali, sembra aver riacquistato un po' di lucidità.

Uno sguardo di Arthur, e la signorina (che sembrava sull'orlo di svenire alla richiesta del direttore) si rimette in piedi con aria risoluta, e coglie al volo l'opportunità: Si signore. Facciamo un giro della fabbrica e i signori se ne vanno. Vi dirigete quindi tutti insieme verso la porta della fabbrica, incontrando Isaac e Malcom subito dall'altro lato, che vi guardano sorpresi e sono seguiti da un paio di operai.

Dietro di voi, sentite la voce del direttore: Sam! Nel mio ufficio, subito! Che poi torna indietro passandovi alle spalle e dicendo: Su su, in fretta... Qui siamo gente che lavora!

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Tiri:

Arthur Deception 16
Duncan Deception 20 naturale (25)
Direttore Intuition 1 naturale! (-1).

LoL.

 

Malcom e Isaac

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Vi avviate verso l'ingresso della fabbrica, seguiti dal compagno Locke. Quando giungete quasi alla porta, questa si spalanca e vi mostra Arthur, Duncan e la signorina Stanley insieme alla portinaia, che sembra avere dei lividi in faccia. Dietro di loro, sentite una voce tonante dire: Sam! Nel mio ufficio, subito! Vedete poi un grosso uomo vestito di bianco che torna indietro dirigendosi su per le scale e dicendo ai vostri amici: Su su, in fretta... Qui siamo gente che lavora!

Tutti insieme:

Il compagno Locke spalanca la bocca in una espressione di sorpresa quando vi vede entrare, per poi ascoltare ancora più sorpreso le parole del direttore. Per non rischiare punizioni, si dilegua in fretta fra i macchinari, tornando al lavoro. Tutti gli operai sono ora tornati alle loro postazioni, anche se continuano a guardarvi con sospetto.

Spoiler

CE L'ABBIAMO FATTA!!!! SIETE DI NUOVO TUTTI ASSIEME!!!! YEEEEEE!!!!

 

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Duncan Alcott Egerton

"Finalmente, ora magari potremo scoprire qualcosa in più." penso soddisfatto varcando la soglia. Faccio cenno a Stanley di tenere gli occhi aperti per l'operaio Garrett, il parente della segretaria. "Se non troviamo niente dovremo trovare un modo di farlo uscire allo scoperto, o aspettare che si palesi. Nel frattempo cerchiamo indizi che possano ricondurci all'assassinio" «Voi avete trovato qualcosa? Niente di sospetto?» sussurro a Malcom e Isaac.

Spoiler

con una prova di Percezione (+2) o Investigare (+3) noto qualcosa?

 

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Arthur

Appena entro nella fabbrica mi faccio accompagnare da Patty, in un vago giro di ispezione. Cercando di avvicinarmi il più possibile all'uscita dipendenti.

"Una stanza segreta? Interessante, qualche potrebbe essere l'entrata? [1] "

"Quindi è così che si fanno le candele a livello industriale... Interessante... Ma di dica di più sull'organizzazione della fabbrica: Quanti dipendenti ci sono qui? Sono tutti provenienti dall'America? Avete qualche forma di organizzazione Sindacale? Se, sono sicuro che il duca avrebbe piacere di parlare anche con loro... Dal punto di vista della sicurezza:  avete dei piani di evacuazione? Se scoppiasse un incendio quali sono le uscite preposte? Signorina Milly potrebbe darmi una mano a prendere appunti?"

Nel mentre tiro fuori il mio taccuino e cerco di disegnare una mappa di quello che mi sembra la fabbrica dall'interno.

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Cercare: Tendenzialmente do un occhio a tutto quello che è direttamente collegato ai muri: porte, armadi, poster, etc etc

 

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Mentre parlate e vi muovete per la fabbrica, Patty cerca di rispondere a tutte le domande di Arthur: Ehm, 25, contando però anche me, la segretaria contabile al piano di sopra e Sam e Ted, le due guardie all'ingresso. Si, siamo tutti americani, o almeno credo... Sono qui da poco, e non conosco tutti... Non sono mai stata nei locali del magazzino e nello spogliatoio per i dipendenti. Non credo ci sia un sindacato, o forse io non lo so... So che un gruppo di dipendenti si ritrova sempre in un pub alla sera, anche insieme ad altri americani... E' così che ho trovato questo lavoro... Per le uscite, c'è l'ingresso principale e poi l'uscita del magazzino e l'uscita dei dipendenti, ma non ho idea di piani di sicurezza: dal mio lato non c'è niente che possa bruciare ed ho la porta accanto...

Comunque, venite di qua... Vi guida rapidamente verso la porta del magazzino, da cui (vi spiega) si accede all'uscita dei dipendenti mentre vi sussurra: Sarà meglio che usciamo dall'altro lato, oppure non appena il direttore capirà il vostro inganno cercherà di colpirvi... Portatemi via di qui!

Quando entrate nel magazzino, vi trovate in una grossa sala di stoccaggio, con alcuni dipendenti che caricano delle casse su delle alte strutture di sostegno. Davanti a voi, una porta di uscita sufficientemente larga da far passare un carro, con i pesanti battenti ora chiusi, e sulla destra una porta piccolina che porta, secondo quanto dice Patty e le riflessioni di Malcom, allo spogliatoio dipendenti.

Spogliatoio dipendenti da cui, proprio in questo momento, esce un energumeno con il volto sfigurato da una cicatrice da ustione. Patty, con un gemito, mormora: Garrett... Mentre l'individuo si avvicina a passi pesanti. Solo ora, notate che fissa Malcom e Isaac con sguardo feroce ma in qualche modo consapevole: Cosa fate qui!! Tuona, con voce profonda, ma viene subito interrotto da Patty che, dopo un veloce sguardo ad Arthur fa un passo avanti alzando la testa orgogliosa: Sono con me, mister Garrett... Il direttore li ha autorizzati a fare un giro e stiamo andando allo spogliatoio dipendenti...

L'uomo fa un gesto di stizza, dicendo soltanto: Non è possibile... Dovete tornare indietro. Ora.

Nello stesso istante, un urlo di rabbia si sente da lontano, verso l'ingresso.

Patty vi guarda, ad un passo da una crisi di nervi, trattenuta nella razionalità soltanto dallo sguardo calmo di Arthur.

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Duncan Alcott Egerton

Tocco il braccio della poliziotta e le sussurro di tenersi pronta. Poi sfodero il mio miglior sorriso: «Ah, mister Garrett! È un piacere, ho appena conosciuto sua sorella su di sopra!» saluto toccandomi la tesa del cilindro «Se ho capito bene, quell'idiota del suo direttore la stava aspettando a pantaloni abbassati per... come l'ha chiamata, signorina Milly?» faccio dubbioso a Stanley per poi schioccare le dita «Ah, sì! La sua, e mi perdoni per il turpiloquio, "sveltina quotidiana con quella vacca della segretaria". Ma ad essere onesto, dubito seriamente che qualcuno possa avere dei rapporti carnali con una donna dal volto come il suo» concludo con espressione vagamente disgustata. Mentre distraggo il bruto con le parole, infilo la mano nella giacca, pronto a sfilare il diversivo dalla tasca interna e svicolare nella stanza dietro di lui.

Spoiler

Preparo l'azione di usare un bastoncino fumogeno, gettarlo su Garrett e infilarmi nella porta dello spogliatoio appena mi attacca.

 

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Arthur

"Per quanto riguarda la sua incredulità, le consiglio vivamente di andare a chiedere al suo direttore. Ma fossi in lei aspetterei che finisca la discussione con Sam, dall'urlo di prima mi sembra stiano quasi per finire..."

Finita la frase lancio un occhiataccia ai magazzinieri mentre la mano sinistra stringe quella di Patty e quella destra accarezza il diversivo riposto nella giacca.

 

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L'uomo ascolta sbalordito le parole di Duncan, sbattendo gli occhi come se non riuscisse a collegarle alla realtà. Lentamente, però, notate tutti la sua temperatura corporea alzarsi, mentre comincia a voltare lo sguardo nella direzione della fabbrica e del direttore... Fino a che non si rende conto che il nobile britannico ha appena insultato sua sorella...

A quel punto, l'uomo si volta verso di voi, respirando affannosamente e dicendo: Dovete andarvene! ORA! Effettivamente, sebbene siate tutti uomini adulti e di certo non vi fate spaventare per così poco, l'impressione che vi fa l'uomo, gonfio di rabbia, è decisamente intimidente.

In ogni caso, l'uomo vi indica l'uscita del magazzino, e comincia anche a muovere alcuni passi verso la porta che da alla fabbrica. A quanto pare, le parole di Duncan non sono passate del tutto senza fare effetto.

Spoiler

Deception 15, riuscito

 

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  • 2 settimane dopo...

Duncan Alcott Egerton

Guardo per un istante i volti dei miei compagni, come a leggere le loro intenzioni. Poi sbuffo infastidito: «Avete ragione, sono stanco di mischiarmi al proletariato. Non ho intenzione però di ritrovarmi di nuovo faccia a faccia con quel mandriano!» giro poi sui tacchi rivolgendomi agli altri operai nella stanza «Voi, aprite quella porta, usciremo da qui!» faccio indicando col bastone l'entrata carri.

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Rapidi, vi affrettate ad uscire dall'edificio. Incredibilmente, gli operai vi aprono il cancello e siete già sufficientemente lontani quando venite raggiunti da un urlo: MALEDETTI!!! VI TROVEREMO!!! ABBIAMO I VOSTRI NOMI!!! Voltandovi appena, vedete il direttore vestito di bianco alla porta dei carri. State però già salendo a bordo di una carrozza, che vi porta lontano.

Non appena siete tutti al sicuro sulla carrozza, la signorina Stanley vi chiede: E adesso? Che facciamo? Loro sono sicuramente invischiati nel delitto... Torniamo questa notte? O chiamiamo la polizia?

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Isaac Hobbes

Perché possa intervenire la polizia in tempi brevi avremmo bisogno di prove. Qualcuno è riuscito a raccoglierne? In caso contrario penso dovremmo procurarcele prima che abbiano il tempo di farle sparire.

Accendo una sigaretta ed appoggio la schiena al sedile aspirando una profonda boccata.

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Arthur

Quando sento il ciccione dire "Abbiamo i vostri nomi" mi sfugge un sorriso che viene ucciso immediatamente da un dubbio: "Signorina Katty, lei ha mica aggiunto il nome del duca alla lista?" chiedo per conferma. "Tra l'altro mi chiedevo se avesse parenti prossimi qui in città. Nel caso mi dica che provvederò a fargli sapere che sta bene. Nel senso ovviamente non è sicuro per lei mettersi in contatto con loro o tornare al suo precedente alloggio. C'è l'ha ancora il biglietto che le ho dato? Quel posto dovrebbe andar bene, al meno per sta notte, domani penseremo al resto." 

"Hyde, se fosse per me rimarrei nei paraggi della fabbrica a tenere d'occhio la situazione, nella speranza che non distruggano nulla magari vagamente camuffato. Peccato però che devo occuparmi della signorina, povera veniva costantemente maltrattata dalla guardie..."

 

 

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Duncan Alcott Egerton

Scosto le tendine col bastone per scrutare le strade melmose dell'East End: «Ora che ci siamo esposti cercheranno sicuramente di sbarazzarsi delle prove; quanto tempo sia necessario non ci è dato saperlo...» asserisco dubbioso «Ma non attenderei le forze dell'ordine; una breve incursione notturna dovrebbe fornirci le risposte che cerchiamo. Domattina probabilmente sarà troppo tardi. Voi cosa ne pensate? Signorina Stanley?»

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