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[TdG] Night City Stories 1 - The Slow Boat from Chiba


AndreaP

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Estate 2020 - sera

Il Lo-Life era un neon bar in South Night City al confine con la combat zone. Qui i figli ribelli di ricchi corp si miscelavano con esperti mercenarie e le corporazioni assoldavano i loro uomini per attività in copertura e vendette interne.
Edgerunner in cerca di occupazione si trovavano al fianco di funzionari in cerca di divertimento

L’aria condizionata dava un minimo di sollievo dal caldo umido che attanagliava le strade e i filtri tenevano fuori l’odore dei solventi chimici del vicino impianto della Petrochem

Il tavolo di formica rossa rifletteva la luce bianca dei neon mentre i cinque punk ingurgitavano un drink per una buona serata, attendendo pure che uno dei contatti di Derek si facesse vivo con una proposta per loro. Il posto era di per se piacevole.
Un complesso di trash metal avrebbe a breve dovuto iniziare a suonare.

@all

Vi lascio un post per introdurvi, e poi entriamo nel vivo.

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Bar Kodiak

La ragazza con i capelli biondo platino tagliati corti, completo da salary-man nero e occhiali a specchio, inclina la testa di lato. Sta origliando una gustosa conversazione che avviene dall'altra parte della sala. Può farlo perché l'esercito gli ha ficcato tanta tecnologia in corpo che ora, volendo, potrebbe sentire i piccioni scureggiare in volo, alti nell'aria inquinata e lievemente radioattiva della City. Però la sua attenzione è tutta per l'uomo etero, cinque tavoli da lei, che sta per rimorchiare un ladyboy crededolo la liceale di un collegio cattolico in libera uscita.

Forse dovrebbe avvertirlo che sta per compiere la conquista sbagliata, ma parché rovinargli l'ebbrezza della scoperta? Almeno qualcuno stanotte si divertirà.

Sorride. Non gli capita spesso.

Sembra ancora umana quando lo fa.

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Swing Lafitte

Il ragazzo alla destra della bionda sorseggia il suo drink, un po' per darsi un tono e un po' per farlo durare. Si passa le dita sui capelli tagliati di fresco, tinti del color della neve, un contrasto pazzesco con la pelle scura. Per l'occasione, si è anche dipinto le unghie di bianco.
Tiene gli occhialetti sulla punta del naso, così chi passa vicino al tavolo può notare con facilità il suo tecno-occhio azzurro ghiaccio. 

Ad ogni movimento il cuoio dei suoi vestiti scricchiola piacevolmente, e "Cutter" Lafitte non è un uomo che sta fermo. Per tutto il tempo tamburella sulla formica con le dita, seguendo un ritmo che solo lui sente. E non perchè abbia qualche impianto nelle orecchie. 

Attende per qualche attimo, in silenzio, ammirando di tanto in tanto qualche ragazza cromata; purtroppo non c'è nessuna donna che riscontri i suoi gusti.

"Stasera le pupe sono tutte troppo organiche, fratellini miei! Oh, qualcuno ha controllato l'i ching prima di uscire?" 


 

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Dereck Warren

Mi dirigo verso il tavolo dove è seduto il resto del gruppo sorreggendo un vassoio con cinque bicchieri di Milk Korova, un intruglio di sinto-latte, vodka e benzodiazepine assortite, mentre le luci al neon del locale si riflettono in pattern ipnotici sulla superficie tirata a lucido del visore che copre gran parte del volto. Il peso della pistole nella tasca del giaccone controbilancia la rigidità del braccio in acciaio e polimeri plastici, ma sono pesi confortevoli, a cui ci si abitua facilmente dopo tanti anni. 

Ricambio i saluti di gran parte della gente presente con ampi sorrisi, ma la maggior parte sono solo volti a cui non associo nessun nome, tizi anonimi a cui ho procurato questo o quello. Questa sera sono poche le persone importanti che si vedono in giro, e comunque ho poco tempo per le relazioni sociali. 

Sono in ritardo, come sempre: venti minuti in ritardo all'orario che ci eravamo dati, ma la cosa non mi preoccupa, l'Uomo, il tizio che esaudisce i tuoi piccoli desideri in cambio di una manciata di eurobucks, arriva sempre in ritardo. Lascia crescere l'attesa, instilla la necessità, ti fa gustare il desiderio, e tu lo ami ancora di più quando infine soddisfa i tuoi bisogni. 

Arrivo al tavolo, lascio scivolare  il vassoio sul ripiano e mi lascio cadere su una poltroncina libera, distendendo le gambe sul tavolo con noncuranza: - Non siamo qui per le ragazze, mister Swing. Siamo qui per affari, quindi bevetevi il drink gentilmente offerto dal vostro fattorino di fiducia, cercate di non farvi flatlineare il cervello da questa meraviglia della chimica domestica a basso costo e restate concentrati.

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"COYOTE" CREED

 

Coyote stona un pò con l'ambiente circostante.
Per prima cosa l'abbigiamento; mentre la maggior parte degli avventori sostosi completi giacca-e-cravatta, o economici vestiti di plastiche policrome (che spesso lasciano ampie zone di pelle in bella vista), Coyote spicca vistosamente col suo stile da cowboy: jeans, camicia rossa, giacca di pelle, e soprattutto il cappello di feltro.
Poi c'è l'atteggiamento; mentre la maggior parte della gente sede in maniera abbastanza normale, lui tiene i piedi appoggiati sopra al tavolo con arrogante noncuranza.
Beve l'intruglio portato da Defcon con aria leggermente schifata, e ogni tanto fà un tiro alla sua sigaretta, ammirando le ragazze che girano; ha anche fatto delle proposte ad un paio di loro, ma senza risultato; la cosa però non lo preoccupa più di tanto, visto che non faceva sul serio... ora c'è in ballo un lavoro e, con i soldi che scarseggiano, meglio essere concentrati.

"Ancora quelle stupidaggini orientali, Swing? Non capisco come fai a crederci, visto che sei appassionato di meccanica ed elettronica."
Bevo un'altro sorso, e continuo "Io non credo in cose come il fato o il destino... per quanto mi riguarda, l'unico a poter decidere del mio futuro, sono io."
Poi mi sporgo verso Defcon "Ehi, testa di cromo, il tuo contatto è in ritardo di più di un quarto d'ora... non è che ci ha dato buca? Di solito non sono fissato con la precisione, ma quando ci sono di mezzo i verdoni..."

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Swing Lafitte

Lafitte assume un'aria saggia e parla con strascicato accento orientale, nella mediocre imitazione di un maestro di arti marziali.
"Gaijin-san, mostra rispetto alle tradizioni degli antenati"

Ritorna poi al suo tono abituale.
"Mi piace sapere cosa aspettarmi, comunque. Quando avrò installato nel cranio un calcolatore di probabilità collegato al net, allora smetterò di credere a queste cineserie. Ma dimmi, Asso, non è che il nostro uomo è un 404?"
 

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Estate 2020 - giorno 1, sera

Derek aveva detto che Rico, un suo amico fixer, li avrebbe contattati per un lavoro e per questo tutti e cinque si erano presentati al Lo-Life. 

@Derek

Il fixer era preoccupato. Rico era un fixer esperto con contatti anche nelle alte sfere: se diceva che c’era un lavoro non era tipo da ritirarsi all’ultimo. Aveva detto che c’era un lavoro adatto a loro e che li avrebbe lui stesso proposti al committente. Derek si aspettava di veder comparire il giamaicano da un momento all’altro.

Un gruppo di Sophistikatz era seduto ad un tavolo vicino, facendo ondeggiare le loro code e mettendo in mostra i loro baffi impiantati. 
Ad un tratto uno di loro si alzò dirigendosi verso il tavolo degli edgerunner. Avvicinandosi al tavolo i suoi occhi arancioni illuminati dalle luci stroboscopiche si contraevano osservando i loro visi. Si diresse quindi deciso verso deciso verso Derek allungando una mano artigliato che teneva un… cellulare

La tensione che per un momento era cresciuta si appianò subito.

Yo, chom. Sei tu Warren? E’ per te. Ridammelo quando hai finito, ‘kay?

@all

Immagine del sophistikatz

https://drive.google.com/open?id=0B6WhRefTA9oOTVN5TDZvQ2JtbjQ

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"COYOTE" CREED

 

Non riesco a trattenere un ghigno di disprezzo, alla vista dei Sophistikatz.
'Ma guarda che branco di pervertiti!'
Quando uno di loro comincia ad avvicinarsi, il ghigno si spegne immediatamente, mentre la mano si avvicina alla pistola.
Per fortuna sembra che il tipo non abbia brutte intenzioni, perchè allunga un cellulare a Dereck..
"Ehi Defcon" -chiedo con aria sorpresa- "da quando conosci questi freak?"

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Dereck "DEFCON" Warren

- Chi ha detto che li conosco? Forse loro conoscono me, ma non il contrario - rispondo rivolto verso Coyote, buttando giù una lungo sorso del mio drink. L'alcol unito ai composti chimici e alla musica martellante inizia a fare effetto. Mi prendo un secondo per oscurare il visore ed escludere dal mio microcosmo la luce abbagliante dei neon e delle strobo, quindi finalmente, con calma, avvicino il telefono alla bocca: - Warren - è l'unica risposta che do, sprofondato sempre più nella poltrona e nel lento ondeggiare delle reazioni chimiche nel mio sistema nervoso.

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Estate 2020 - giorno 1, sera

@Dereck

Calma e lenta una voce androgina iniziò a parlare con un accento inglese troppo perfetto per essere reale “Non dire nulla, ascolta solo. Quando ti dirò di rispondere di si o no, niente di più. Rico ha detto tu e dei tuoi amici siete molto bravi. Warehouse 214 Wellborn Street. West 31t Street. Se desiderate un impiego sii la alle 2. Il lavoro è pericoloso ma profittevole e veloce. Vi aspetterò?” Timesquare diceva che erano le 23, avevano tre ore per organizzarsi se accettavano.

Derek prese il cellulare e ascoltò in silenzio totale.

@all

Post veloce per smarcare la telefonata in modo che poi tutti possano agire.

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Dereck "DEFCON" Warren

Ascolto con attenzione e sospetto la voce al telefono; la prima reazione istintiva è di buttare via il cellulare in mezzo alla folla e fregarmene, ma la parola "profittevole" stuzzica la curiosità... e in fin dei conti, possiamo sempre far finta di niente e non andare all'appuntamento. Finisco di bere in un sorso il drink per sciacquare la bocca impastata dal cocktail di psicofarmaci e alcool, quindi con un lungo sospiro di rassegnazione dico semplicemente - Sì - e riaggancio.

Prima di spiegare ai miei soci di cosa si tratta vado a restituire il telefono al legittimo proprietario, quindi torno al tavolo, mi rimetto a sedere con i piedi sul tavolino e finalmente mi spiego: - Cambio di programma: l'appuntamento è tra tre ore in un magazzino. Lavoro rischioso, ma molti soldi in ballo. Quanti, non lo so, per scoprirlo dobbiamo andare là. Rico ha fatto i nostri nomi, il che vuol dire che o ci reputa in gamba, e il contatto è importante, oppure che ci reputa carne da macello e che pensa che ci sia dietro una fregatura. In entrambi i casi, o andiamo e vediamo di che si tratta, o tiriamo il pacco e speriamo che non vengano a cercarci a casa.

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Swing Lafitte

"Appuntamento in un magazzino? Poco romantico! Se non ricordo male siamo quasi al verde. Un'occhiata potremmo anche darla, che dite? Se poi è una fregatura, possiamo sempre fare un po' di jamming".

Cutter è decisamente sovraeccitato. Dall'azione, dal denaro, dal datore di lavoro misterioso e dall'alto tasso alcolico e farmacologico nel sangue. 
Poi un dubbio si disegna sul suo volto magro:

"Oi Defcon, non è che ci troviamo un gruppo di Piedi, eh? Il tuo contatto è sicuro o sua mamma è un sergente?"

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"COYOTE" CREED

 

Alle ultime parole di Dereck scoppio a ridere.
"Tirarmi indietro? Per chi cavolo mi hai preso... se c'è la possibilità di fare soldi, accetterei anche se mi dicessero chiaro e tondo che è una trappola!"
Finisco di scolarmi il drink -non è esattamente di mio gusto, ma con l'alcol non sono mai stato troppo schizzinoso- poi picchetto con l'indice il petto del fixer.
"Questre tre ore non mi serviranno per decidere se accettare, ma per decidere cosa fare ai tizi dell'appuntamento se cercano di fregarci!"

Poi metto seduto in modo più composto.
"Ma la domanda di Swing è sensata... perchè il tuo contatto non è venuto quì di persona, a dirti dell'appuntamento?
Voi che ne pensate, ragazzi?"
-dico rivolto agli altri due.

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Estate 2020 - giorno 1, sera

@Derek

Il fixer ripensò alla chiamata. Chi aveva chiamato probabilmente un Giapponese Maschio e era calmo in un modo non naturale: forse aveva qualche forma di psicosi.

@Bar

Concentrando il suo udito amplificato la solo riuscì a percepire la chiamata “Non dire nulla, ascolta solo. Quando ti dirò di rispondere di si o no, niente di più. Rico ha detto tu e dei tuoi amici siete molto bravi. Warehouse 214 Wellborn Street. West 31t Street. Se desiderate un impiego sii la alle 2. Il lavoro è pericoloso ma profittevole e veloce. Vi aspetterò?”. La risposta di Dereck era stata “si
Chi aveva chiamato probabilmente un Giapponese ma non riuscì a capire di più.

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Dereck "DEFCON" Warren

- Tieni, chiediglilo tu di persona. - con un gesto rapido tiro fuori il cellulare dalla tasca interna del giaccone e lo faccio scivolare sul tavolo verso Creed - e già che ci sei chiedi anche perché hanno chiamato il numero di quei tizi invece che direttamente me. Io intanto vado a fare una cosa. - quindi mi alzo di nuovo e mi dirigo verso il bancone. 

@DM 

Una volta al banco chiedo ai baristi se tra la gente che hanno visto questa sera nel locale c'è qualche bravo netrunner. In caso affermativo, o se ne conosco qualcuno io che vedo tra la folla, gli chiedo se può farmi un favore, eventualmente pagando una ventina di eurodollari, e verificare a chi appartiene il magazzino dell'indirizzo dell'incontro. Una cosa rapida e senza forzare troppo la sicurezza. 

Non ho la scheda sottomano, so di avere contatti 1 ma non ricordo quanto ho messo di raccogliere informazioni e freddezza.

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Jhon Smith

Descrizione

Sono un ragazzo ordinario senza evidenti segni particolari. Vestito come tanti nella sprawl. Ho capelli castani di media lunghezza, occhi marroni, di etnia indoeuropea. La barba e’ incolta e viene tagliata saltuariamente, ma non e’ mai comunque troppo lunga.

Entro nel locale e mi avvicino al tavolo dei miei compari salutandoli

Scusate il ritardo, spero di essere ancora in tempo per il lavoro

Vedo un bicchiere sul tavolo non preso da nessuno e lo afferro

Alla vostra!

Sorseggio della brodaglia chimica mentre attendo le risposte dei miei compagni

Tutti

Scusate il ritardo...

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Bar Kodiak

Saluta Jhon con un'alzata di mano. 

"Stasera forse si lavora, soldato" lo informa.

Lei e Smith, trascorso in eserciti diversi, ma passati attraverso la stessa merda. Questo li rende un po' fratelli dal suo punto di vista.

"Posto isolato, magazzino abbandonato. Ottimo per affari ed agguati. Io o Anubi dovremmo stare in copertura. Ma meglio io"

Con il dito batte sull'orecchio dove risiede l'impianto potenziato. Brevetto israeliano da migliaia di eurodollari, non paccottiglia cinese.

"Sento un filino meglio"

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