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Jade - Figlia d'arte


Tayan Chingachgook

Messaggio consigliato

Quando mi dice che mi ama sugli occhi prima cala un lieve velo di dolcezza e poi un rapido lampo di paura. Non mi sento pronta ad affrontare una cosa del genere ora, mi piace come vanno le cose anche se si sta incasinando tutto e non voglio che "questo" mandi tutto a puttane...

Nascondo il tutto dietro un falso sorriso di divertimento «È questo quello che intendevi per sragionare?» esclamo sarcastica al bisturi seccato Lei è seccata?! Tsk...

«Altro che sedativo! Che gli hai dato?» continuo prima di riportare l'attenzione su di lui.

«Ok ok, ora calmati...» gli prendo la mano buona e faccio in modo da mantenerlo seduto Ci manca solamente che se ne vada in giro in questo stato! 

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La donna si stringe nelle spalle.

-Una persona normale avrebbe dormito per una giornata, ma questo qui gli hanno pasticciato nel cervello, ma si riprenderà, se è questo che ti preoccupa.

Adesso fammi il piacere di lasciarmi 500 eurodollari e di levarti da qui, dovrei stirare!-

Elliott rinnova una generosa palpata ai tuoi glutei.

-Si Jade! Mi calmo, andiamo a rilassarci! Andiamo a fare l'amore!-

Il poliziotto cerca di nuovo di alzarsi e rivolge un cenno del capo al bisturi.

-Addio orribile megera, adesso io e la mia principessa in kevelar andiamo a fare l'amore!-

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Sto morendo xD

Elliot strafatto è bellissimo!

Ma gli ha fatto anche la trasfusione?

Gli lascio il denaro sospirando, praticamente buona parte di quello che mi è rimasto, ma non mi lamento. Mi volto di scatto verso Elliot alla seconda pacca sulla natica «TU!» esclamo provando a fare un'espressione il più torva possibile mentre cerco di non ridere.

«Tieni a freno quella manaccia o te la taglio!» esclamo poco seria mentre provo a rimetterlo in piedi ed a rimettersi quello che si era tolto per farsi medicare.

«Si, si certo...» esclamo scuotendo il capo, non sapendo che fare con lui, mentre me lo trascino via. Non saluto mentre varco la soglia.

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La voce della donna t'insegue lungo la tromba delle scale: -E dì a Rowahn di chiamarmi!-

Sorreggi Elliott con il suo braccio sano sopra le tue spalle, ma ti rendi conto che tutto sommato l'articolazione dell'arto colpito non deve fargli troppo male, o per lo meno il sedativo deve essere efficace, perché lui usa la destra per cercare di aprire la zip della tua giacca.

Fortunatamente non riesce a coordinare le dita e perde continuamente la presa. 

-Ma dove mi porti Jade? Io voglio fare l'amore! Jade… Jade! Jade… Lo sai che hai il nome più bello del mondo Jade? Una che si chiama Jade non può non essere bella, se ti chiami Jade devi essere bella!-

E ritenta sempre senza successo di aprirti la zip.

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Ipotizzo che si gli abbia fatto la trasfusione xD

BTW le piccole gioie della vita sono andare a fare il caffè, goderselo e scoprire che ti hanno risposto nel pbf :V

Che ore sono?

Si, si certo... penso sospirando aiutando Elliot a scendere le scale. Mantenerlo in piedi, tenerlo a bada ed assicurarmi che nessuno salti fuori a riempirci di piombo si sta rivelando più macchinoso del previsto. 

Quando arrivo in fondo alle scale mi fermo un attimo, scrollo il polso destro per liberare l'orologio da sotto la manica del giubbotto di pelle. Controllo l'ora rapidamente per poi riportare l'attenzione su Elliot Però è carino da fatto. Un orsacchiotto strafatto... poi mi viene un'idea.

«Ok, Misha senti qua: facciamo un bel gioco! Se riesci a stare buono e zitto fino all'auto, dopo facciamo l'amore! Ok?»

Poi se riesco ad averla vinta lo porto fuori dal palazzo, per andare verso l'auto.

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Ahahahah! Ma tu vivi al computer o sbaglio?!

In effetti non sai se gli abbia o meno fatto la trasfusione, ma l'incarnato di Elliott non è più pallido.

-Misha?! Chi è questo Misha? Il tuo amante?!-

Domanda lui con voce impastata.

Il quadrante dell'orologio da polso ti risponde con un luminoso 10.30, mentre la strada ti appare tutt'altro che deserta.

Nessuno sembra volerti importunare, ma ti rendi conto che ci sono almeno una decina di membri della locale banda, armati fino ai denti, che vi scrutano con malcelato interesse.

Non hai dubbi, qui ieri sera deve essere successo qualcosa che li ha messi in allarme.

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Fino a gennaio praticamente si xD
Poi siamo sotto feste quindi peggio ancora...

Tu piuttosto che scompari per mesi e poi risalti fuori per le feste? Dove vai che sei senza internet 24/7? Nelle foreste pluviali dell'amazzonia? :V

Divertita cerco di calmarlo «Sh! È un nomignolo! Poi ti spiego. Cosa ti ho detto prima? Se apri bocca perdi!»

Poi guido il poliziotto strafatto per la strada, facendo attenzione che non apri bocca e che non crei alcun pretesto per dei guai. Mi faccio i fatti miei camminando con passo sicuro e con l'aria appunto di chi non vuole creare ne ricevere guai. Ma mantengo costantemente i sensi allerta alla continua ricerca del più piccolo segnale di allarme. Con Elliot in questo stato uno scontro a fuoco o anche un semplice inseguimento potrebbe risultare problematico.

Ho una mezza idea di quello che potrebbe essere accaduto ieri sera qui, incrocio mentalmente le dita mentre continuo a camminare.

Modificato da Latarius
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Quando arrivi alla macchina noti che vi sono altri cinque membri della gang appoggiati ai muri dello spiazzo.

Uno era seduto sul cofano della vecchia Peugeot, ma quando vi vede si sposta, allontanandosi dall'auto, per quanto nessuno, neanche lui, vi perda di vista.

Carichi in auto senza difficoltà il tuo sbirro preferito, ma appena metti in moto lui cade dal sedile, con la testa sulle tue cosce.

-è questo il paradiso?- 

Chiede con la voce contraffatta dallo schiacciamento sul tuo pantalone.

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«No e potrai godertelo solamente quando sarai dall'altra parte... ma non è questo il giorno!» dico rialzandolo di peso per poi riallacciargli la cintura.

Ma non allaccio anche la mia di cintura, mi preoccupa più l'idea di un eventuale scontro a fuoco che quella di un incidente. E sebbene la cintura mi protegga nel secondo caso, nel primo potrebbe rallentarmi o addirittura farmi riempire di piombo.

Una volta assicurato Elliot al sedile metto in moto e mi allontano il più rapidamente possibile dal quartiere. 

Lasciato il quartiere cerco un posto dove poter mangiare qualcosa. Se non io Elliot ne ha sicuramente bisogno... anche se ora sembra troppo fatto per rendersene conto.

Spoiler

Vorrei lasciare questa zona e dirigermi in una zona che non sia: quella da dove sono appena uscito, quella del porto o quella dove abito e dove ho seccato i russi. Poi cerco un posto dove mangiare qualcosa da quelle parti.

 

Modificato da Latarius
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-Tu sei difficile! Sei la donna più difficile del mondo! Da quanto ci conosciamo eh?! E ti sei fatta avanti solo adesso! Sei proprio difficile...-

 

L'auto svolta a caso nei vicoli, intendi mettere una bella distanza fra te e questo quartiere, è così che un'oretta dopo ti ritrovi sull'Hudson, seduta di fronte ad un Elliot Price che non sembra avere alcuna memoria del suo bizzarro comportamento e che, anzi, ti fissa in silenzio al di sopra del suo Hamburger e del litro di coca cola.

Immagini che "sbirro" e "cibo spazzatura" non facciano rima solamente per un errore linguistico, tanto sono bene assortiti.

Siete in un piccolo e discreto fast food, frequentato solamente da un paio di afroamericani pieni di tatuaggi e catene in finto oro, probabilmente spacciatori locali, che non sembrano interessati a voi.

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Sorrido tra me e me mentre continuo a guidare Mi sa che hai maledettamente ragione! A volte neanche io mi capisco...

...

«Sul serio non ti ricordi nulla?!» esclamo smozzicando una patatina fritta con aria sconcertata.

«Eri tutto un Jade ti a-...» finisco la patatina cambiando subito esempio «Jade sei bellissima! Andiamo a fare l'amore! Ed insistetevi e continuavi a palparmi...!» mentre parlo cerco di imitare il modo di parlare e di comportarsi che aveva, quando accenno al fatto che mi palpava estraggo una patatina dal sacchetto e gliela punto contro come se fosse una pistola o un pugnale con fare finto-truce «Ho ucciso per molto meno!»

Modificato da Latarius
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Lui scoppia a ridere per smorzare l'imbarazzo, ma noti che le sue orecchie hanno preso fuoco.

-Beh, se ti palpavo mi puoi anche capire no?! Sei sexy quando fai l'infermierina-

Poi s'interrompe per intingere una patatina prima nella salsa barbecue e poi nella senape.

Con tuo stupore, sembra mangiare di gusto quell'improbabile mix.

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Scuoto il capo domandandomi, con un sorrisetto in volto, con chi me la stia facendo. 

«Non si scherza con il fuoco Signor Price... prima o poi ci si scotta!» esclamo mimando il gesto di sparargli con la patatina, per poi avvicinarla alle labbra e soffiare, come se fossi in uno di quei vecchi film western. Poi la mangio semplicemente.

Ne mangio un altro paio prima di rendermi conto di non avere realmente così tanta fame «Ora prendiamo il volo?...» domando con fare distratto mentre guardo la strada attraverso la vetrata del locale.

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«In ogni caso dobbiamo cambiare aria per un po'...» dico divertita «Ai russi ormai non interessa più tenere la cosa tra di loro, hanno appeso il tuo manifesto anche alla bacheca dei ricercati, quella aperta ai professionisti...» dico per restare in tema western mentre continuo a guardare fuori dalla finestra, un po' per distrarmi un po' per soddisfare la mia paranoia. 

«Hanno chiamato anche me e... mi hanno sparato una cifra minimamente decente solamente perché hanno il pepe al culo e devono rimediare in fretta e furia a questo casino! Fottuti spilorci...» dico sospirando «Se siamo fortunati il cartellone lampeggiante con scritto "riempitemi di piombo" è appeso solamente sopra la tua di testa, se invece mi hanno vista quando ho seccato i due compari, come credo sia successo, i cartelloni sono due!» parlo con fare noncurante, come se stessi parlando di questioni futili.

Allungo le mani in avanti sul tavolo, incrociando le dita per farle scrocchiare «È solamente una seccatura...» commento riferito al fatto di essere cacciati «Eppure mi prudono le mani!» commento con gli occhi che brillano quasi, gli occhi di una che non è meno assuefatta all'adrenalina dell'uomo che gli sta di fronte.

È da tanto che non mi trovo da questo lato della barricata, di solito sono io quella che insegue... mi ritrovo a pensare.

«È la prima volta che non porto a termine un lavoro e... ne sono contenta...?» mi faccio per un po' pensierosa prima di scacciare quei nuvoloni mentali bruscamente «Comunque... andiamo? Mi serve della caffeina, la mia roba e poi possiamo anche andare in vacanza

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-Fai strada chica-

Risponde lui mentre si calca il cappello in testa.

-Spero solo che tu non sia il tipo che vuole partecipare a tutti i tornei ed i giochi aperitivo, io preferisco sdraiarmi a bordo piscina!-

 

Quando torni alla tua dimora, la ritrovi esattamente come l'avevi lasciata.

Apparentemente nessuno vi ha messo piede.

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Ritorno all'abitazione rispettando tutte le mie solite precauzioni da paranoica, una volta che sono certa che non sia entrato nessuno mi rilasso visibilmente. Prendo una valigia ed inizio a riempirla rapidamente ma con meticolosità, poi recupero il borsone dal vano nel controsoffitto. Vi getto all'interno le due granate che avevo preso prima visto che di certo non potrò portarle sull'aereo «È un peccato essere costretta a lasciare così tanta bella roba qui...» sospiro riferendomi soprattutto al fucile modulare prima di prendere due scatole di munizioni ed ordinarle nella valigia. La prima scatola è di tipo standard, la seconda è di tipo dual-purpose. Carico all'interno anche la mia borsa degli attrezzi ed una busta nera sigillata, con sopra una T cerchiata scritta con un pennarello bianco. Porto un paio di ricambi di abiti e lascio lo spazio per le fondine e le pistole, che riporrò solamente prima di arrivare in aeroporto. 

Chiudo la valigia, rimetto a posto il borsone e torno a celare il vano nascosto. Poi inforco i miei occhiali magici e mi volto verso Elliot «Possiamo andare!»

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-E allora sotto!-

Commenta lui imitando un film comico dei primi anni del secolo.

Per un attimo hai quasi un moto di stizza per il suo comportamento.

Ti osserva, ti lascia fare, ma è sempre li con la battuta pronta, quasi fosse un giudice che valuta le tue performances da fuggiasca.

Poi capisci che è semplicemente fatto così, cela la sua preoccupazione per il guaio in cui vi siete cacciati dietro una corazza di indifferenza e sarcasmo.

Ti precede verso l'auto fischiettando spensierato la colonna sonora di un vecchio film del secolo scorso.

Lo ricordi con stupore, era uno di quei vecchi action movie che ti faceva vedere durante la convalescenza e non riesci a trattenere un moto di divertimento quando ricordi il titolo, "Escape from New York".

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Ah, quando torni a casa e ti hanno risposto *-*

Comunque, sai che credo di non averlo mai visto quel film? Tocca metterlo in lista.

Che giorno è in game?

Lo seguo mentre fa strada verso la macchina, scrutando il suo profilo di spalle. Trasporto la piccola valigia con la mano sinistra mantenendola sollevata da terra e senza farla sbattere contro la gamba, la mano destra è libera ed ondeggia a tempo con le falcate. Non sono abituata ad avere nella mia vita una voce narrante, uno spettatore che commenti o osservi tutto quello che faccio. 

Mi domando se si comporti così esclusivamente di suo o se lo faccia in parte perché ci sono io a guardarlo. Non saprei dirlo con certezza ma, nel secondo caso mi darebbe sicuramente molto più fastidio.

Alla fine scaccio quei pensieri ed accelero il passo per azzerare il distacco.

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Non posso credere che un giocatore di Cyberpunk non conosca Fuga da New York, è una delle opere ritenute di maggiore ispirazione per l'ambientazione del gioco (certo non come Blade Runner, ma comunque importante).

Tanto per intenderci: 

Lo so, la colpa non è mia, mi sono avvicinato al gdr in giovane età in un gruppo di nerd paurosi ben più grandi di me... 

 

Sei quasi riuscita a raggiungerlo quando esce dal vicolo per andare alla macchina.

Lo vedi girarsi di scatto verso sinistra e noti un lampo nei suoi occhi azzurri.

-Ma guarda tu che sfiga...-

Lo senti commentare.

Un attimo dopo viene travolto dal rollbar di un suv lanciato a tutta velocità ed il suo corpo viene scagliato ad una decina di metri di distanza.

L'auto inchioda proprio di fronte a te, a meno di tre metri, occludendo quasi del tutto l'uscita del vicolo.

All'interno vedi tre uomini, due seduti davanti ed uno dietro. Indossano anacronistici cappelli da cow boy e portano occhiali da sole a specchio, tranne uno, quello seduto dietro, che ha una cyberottica cromata.

è proprio lui a notarti e, aperta la portiera, ti punta contro un mitra Kurtz.

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