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Tutto sui nostri idoli


Wolf

Messaggio consigliato

  • 2 settimane dopo...

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Principali partecipanti

  • 2 settimane dopo...

Il trio, composto da Davide Toffolo, Enrico Molteni e Luca Masseroni, che ha all'attivo diversi album, ha deciso di non donare la propria immagine ai media e di immaginarsi dentro la matita di Davide Toffolo, popolare disegnatore di fumetti, e di nascondersi inoltre dietro maschere/teschio divenute feticcio e simbolo dell'immaginario evocato dai testi e soprattutto dagli spettacoli live.

Dal 2000 il gruppo è indipendente e a capo dell'etichetta discografica La Tempesta, con la quale pubblica i propri lavori e quelli di altri artisti come Giorgio Canali e Moltheni.

Curiosità

La maschera/teschio utilizzata durante i concerti

Davide Toffolo iniziò a suonare alla fine degli anni '70, quando Pordenone, più che altro per la sua vicinanza alla base militare americana di Aviano, divenne una delle capitali italiane del punk rock. Questo grazie ad un movimento di giovani musicisti pordenonesi chiamato Great Complotto, dal quale usciranno una miriade di piccoli gruppi punk rock e new wave che però avranno quasi tutti breve vita. Tra questi anche i Futuritmi (1983-1990), nella cui formazione, oltre a Toffolo, militava anche Gian Maria Accusani, attuale leader dei Prozac+.

Un aspetto peculiare della band è il loro atteggiamento nei confronti dell'immagine, ai concerti suonano indossando maschere che rappresentano teschi stilizzati pregando il pubblico di non scattare fotografie quando levandosele mostrano il viso, per le poche interviste rilasciate a televisioni più o meno famose gli stessi coprono ancora il volto con la medesima maschera

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  • 8 mesi dopo...

Comunico a tutti gli appassionati di Elio e le storie tese che suoneranno Live con il nuovo tastierista se non erro e gratis domani 14 ottobre a Piazza Dante, Napoli!

Non perdeteveli allora... ;-)

Per inciso, va detto che Rocco Tanica non ha abbandonato il gruppo, ha solo dei side projects piuttosto impegnativi. Il sostituto, è il signor Vittorio Cosma, che ha collaborato con la PFM, tra le varie...

http://www.lafacoltadellostupore.com/blog/

...una bestia!!!

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  • 5 settimane dopo...

Venerdì 16 Novembre

QOOB e ISBN edizioni hanno unito le loro forze per la creazione del DVD ufficiale di TECH STUFF, la serie di TOBOR EXPERIMENT finanziata dalla QOOB FACTORY!

Per celebrare il lancio del DVD, QOOB, assieme allo sponsor SAE INSTITUTE, sta organizzando il 16 Novembre una grande festa allo spazio ASSAB di Milano (ingresso solo su invito). Gli ospiti invitati sono stati scelto secondo lo spirito di TECH STUFF, portando assieme le avanguardie elettroniche con i nuovi suoni della dance europea.

Suoneranno in ordine:

SWIM FTP

PAN SONIC

THE BLOODY BEETROOTS

KAVINSKY

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  • 2 mesi dopo...
  • 3 mesi dopo...

The Clash

The Clash è il nome di uno dei più importanti gruppi di musica punk rock britannici. Attivi dal 1976 al 1986, furono uno dei gruppi più acclamati dalla critica del periodo. I Clash erano famosi per la loro varietà musicale (nel loro repertorio trovano posto reggae, dub, rap, rockabilly e altri generi), per la sofisticatezza lirica e politica che li distingueva dalla maggior parte dei loro colleghi appartenenti al movimento punk e per le loro esibizioni dal vivo particolarmente intense. Inseriti al trentesimo posto nella classifica degli artisti immortali stilata dalla rivista Rolling Stone, i Clash sono anche noti come The Only Band That Matters (l'unico gruppo che conti).

I Clash si formano a Londra nel 1976, durante la prima ondata del punk britannico. Mick Jones dall'età di dodici anni strimpella una chitarra e ascolta New York Dolls e Mott the Hoople; più avanti forma un gruppo, i London SS, nel quale transiteranno personaggi che saranno in prima fila nel punk inglese quali Brian James, Rat Scabies (in seguito entrambi nei Damned) e Tony James (Generation X).

Conosce Bernard Rhodes (Bernie), che in breve diventa il manager dei London SS. L'apporto di Bernie al gruppo si rivela fondamentale nelle scelte iniziali e per il grande contributo stilistico.

Contemporaneamente un ragazzo dal look originale fa un provino come cantante: si tratta di Paul Simonon. Paul rappresenta il classico "rude boy", fascinoso ma con nessuna esperienza musicale. Sarà proprio Jones ad impartirgli lezioni di basso, dopo alcuni disastrosi tentativi con la chitarra. Il gruppo è formato da Jones alla chitarra, Simonon al basso, Keith Levene alla chitarra.

Come cantante, guidati dal manager Bernie, i quattro reclutarono Joe Strummer dai 101'ers ("Tu vai bene", gli dissero, "ma il tuo gruppo fa schifo". Si racconta che Rhodes diede a Strummer 48 ore di tempo per firmare, ma lo richiamò per avere una risposta in 24 ore). Joe Strummer (letteralmente "Joe lo strimpellatore"), nato ad Ankara da buona famiglia a differenza dei soci, era dotato di una voce roca e graffiante e un'ottima capacità di scrivere testi. Saranno queste doti, tra le altre, a caratterizzare lo stile inconfondibile dei Clash ed a conferirgli il successo raggiunto.

I ragazzi erano installati in un edificio abbandonato, adibito a sala prove, il Rehearsal Rehearsals, che divenne la base operativa del gruppo. Alla batteria venne chiamato Terry Chimes.

Fu cosi che i Clash - nome pensato da Simonon dopo aver notato che il termine ricorreva in tutti i giornali - ebbero inizio.

Il loro primo concerto fu il 4 giugno del 1976 al Black Swan di Sheffield come spalla dei Sex Pistols. Il concerto si rivela un mezzo insuccesso, ma i Clash sfornano pezzi che diventeranno veri e propri "anthem" come Janie Jones, London' s Burning, 1977. È celebre la frase di Strummer: "Valgono più due minuti di Johnny Rotten che due ore di 101' ers". Da qui inizia la stagione d'oro del gruppo londinese, a cominciare dall'enorme successo ottenuto durante il "Punk Rock Festival" tenutosi a Londra nel settembre dello stesso anno e che, tra l'altro, fu affrontato per la prima volta senza l'originario chitarrista Keith Levene il quale, lasciati i Clash, formerà più avanti i Public Image Limited, il gruppo post-punk di Johnny Rotten.

Una prima esperienza in studio di registrazione fu con il promettente Guy Stevens per un demo con l'etichetta Polydor, ma le registrazioni, risalenti al novembre 1976, non furono convincenti e vennero accantonate. Nel frattempo Terry Chimes lascia, riappare solo per le registrazioni del primo album, e come sostituto temporaneo viene ingaggiato Rob Harper [3].

Nel dicembre del 1976 i Clash si unirono ai Sex Pistols e The Damned per il disastroso "Anarchy Tour", un continuo di date annullate, con solo sette concerti effettivamente eseguiti.

I Clash legavano la loro identità alla condizione giovanile proletaria inglese, invocavano una presa di coscienza dei kids, pretendevano il riscatto delle nuove generazioni, denunciavano il vuoto e le sofferenze nelle quali erano costretti a vivere. I loro messaggi erano diretti ed in fondo anche positivi nella loro rabbia, a differenza del nichilismo senza via d'uscita espresso dai Pistols.

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  • 4 mesi dopo...

Ultimamente mi ero rimesso a spulciare il web in cerca di concerti, e dato avevo fatto una listona, la posto qua

13 set Blind Guardian @ Barcelona - Spain

21 ott In Flames 20.00 25 € + p @ Alcatraz, Milano

31 ott Dark Tranquillity 18.00 20 € + p @ Rolling Stone, Milano

9 nov Epica 20.00 23 € + p @ Alcatraz, Milano

14 nov Slayer - Trivium - Mastodon - Amon Amarth 17.00 45 € + p @ Palasharp, Milan

17 nov Korpiklaani 17 .00 20 € + p @ Alcatraz, Milano

18 nov Children Of Bodom - Machine Head - Slipknot 17.30 47,50 € @ Palasharp, Milano

26 nov Flogging Molly 20.00 85,00 € @ Rolling Stone, Milan

p.s. si, sono tutti dalle mie parti....avevo cercato quelli nella mia zona. Comunque avevo visto che di solito c'era spesso almeno un'altra data in una seconda città. I Dark Tranquillity ad esempio visiteranno ben 4 città italiane! :-p

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  • 1 mese dopo...
  • 1 anno dopo...

Ecco la storia di questo grandioso chitarrista blues.Uno dei migliori!

Nato il 3 ottobre 1954 a Dallas, Texas, Stevie Ray Vaughan comincia a suonare la chitarra a otto anni per emulare il suo eroe personale, il fratello maggiore Jimmy Lee. Dopo avere lasciato la scuola, tra il ’69 ed il ’72 (e qui c’è discordanza tra le date indicate dai biografi) si trasferisce ad Austin (sempre in Texas) militando in varie band locali come Blackbirds (attenzione, non la famosa band di cui hanno fatto parte anche Jimmi Paige, Jeff Beck, Eric Clapton… ), Nightcrawlers, Krackerjack, Cobras e Triple Threat. E’ da quest’ultima band che, rimasta senza cantante, Stevie fonda i Double Trouble con il bassista Tommy Shannon ed il batterista Chris Layton. Siamo nel 1981.

La svolta per i tre arriva nell’estate 1982: invitati a partecipare al celeberrimo Montreux Jazz Festival in Svizzera, la sera del 17 luglio il gruppo si esibisce davanti ad una platea che non apprezza il blues elettrico offerto da Stevie ed i suoi, che vengono sonoramente fischiati (per la cronaca, tre anni dopo ritorneranno sullo stesso palco da trionfatori). Destino vuole, però, che in quella platea fossero presenti due personaggi fondamentali che, a differenza di molti altri, il blues di SRV lo gradirono e non poco: questi due personaggi rispondono al nome di David Bowie e Jackson Browne.Il secondo gli “prestò” (nel senso che non si fece dare un soldo) i propri studi di registrazione per produrre quello che sarebbe stato il primo album in studio dei tre: Texas Flood del 1983.

Il disco ottiene subito grande successo di pubblico e critica, grazie al sound fresco, energico, infuocato, a tratti commovente (come nel caso di “Lenny”, splendida ballata che SRV dedica alla moglie), e porta Stevie ed i suoi ad esibirsi con tutti i loro eroi dell’infanzia: Albert King, Buddy Guy, BB King, Johnny Winter, John Lee Hooker, Eric Clapton…

Un successo di tale portata merita di essere raddoppiato: è quello che accade l’anno successivo con il nuovo lavoro in studio “Couldn’t stand the weather”, album in cui Stevie si esibisce in una versione mozzafiato di “Vodoo Chile”, dimostrando di raccogliere non solo l’eredità dei grandi bluesmen ma anche quella dei grandi del rock come Jimi Hendrix, altro idolo del nostro “Texas Tornado”.

Nel 1985 si aggiunge ai Double Trouble il tastierista Reese Wynans, che partecipa alla lavorazione dell’album “Soul to Soul” (uscito nel medesimo anno), album che presenta un sound più maturo e completo proprio grazie all’apporto offerto da Wynans. Perle dell’album sono lo slow blues in tonalità minore “Ain’t gone ‘n give up on love”, la scatenata “Come on part III” e la struggente ballata “Life without you” che, con il solo finale, si presta ad un’esecuzione che dal vivo supererà spesso i dieci minuti di durata...

Siamo al 1986, altro spartiacque per la carriera e la vita di SRV ed i suoi. Viene pubblicato l’eloquente “Live Alive”, album spettacolare che riassume tutta l’attitudine del gruppo a suonare di fronte al pubblico, ma soprattutto è l’anno in cui Stevie, preda del protratto abuso di alcolici e sostanze stupefacenti, collassa rischiando la vita.dopo ciò che è avvenuto stevie resterà pulito fino all'ultimo giorno.

Vaughan e i Double Trouble si rimettono “in pista”; questa volta grazie all’aiuto di Eric Clapton, a partire dal 1988 ritornano on the road per una serie di concerti.

Di lì a poco, precisamente nei primi mesi del 1989, uscirà quello che purtroppo si rivelerà essere l’ultimo album in studio della band, intitolato “In step”. Il disco è eccezionale (e infatti gli vale un Grammy Award per la categoria "Best Contemporary Blues Recording”, da affiancare agli innumerevoli altri premi conquistati nel corso degli anni), vario, completo, maturo e con un sound che riflette il nuovo lifestyle di Stevie: più diretto, sincero e “lucido”; un capolavoro formato da un giusto mix tra R’nR (“The house is rockin’”, “Let me love you baby”), Rithm’n Blues (“Crossfrie”, “Tightrope”), e Chicago Blues (“Leave my girl alone”), con incursioni nel mondo del jazz (“Rviera paradise”).

Stevie Ray Vaughan ed i Double Trouble sono nuovamente sulla cresta dell’onda, i progetti sono molti e le cose sembrano girare per il verso giusto; la vita on the road prosegue, nel frattempo i fratelli Vaughan registrano un album insieme, “Family Style”, la cui uscita è prevista per il mese di settembre 1990.

Anche in questo caso, però, il destino è in agguato: se il 17 luglio del 1982 a Montreux è stato benevolo, lo stesso non si può dire della notte del 27 agosto 1990.

Stevie ha appena concluso l’esibizione di quella sera con una fantastica jam session che ha visto protagonisti, tra gli altri, Robert Cray, Eric Clapton, Buddy Guy e proprio i fratelli Vaughan. Per il ritorno a casa Stevie viaggerà in elicottero… purtroppo quell’elicottero non arriverà mai a destinazione, schiantandosi ad Alpine Valley, Wisconsin.

Tutto il mondo del rock e del blues piange Stevie Ray Vaughan, e quanti lo conobbero lo piangono prima per la scomparsa dell’uomo che del musicista… ecco alcune frasi a proposito:

Buddy Guy:

"Stevie è il migliore amico che abbia mai avuto, il migliore chitarrista che abbia mai sentito, e la migliore persona che chiunque voglia conoscere. Mancherà molto"

Bonnie Raitt:

"Per me Stevie Ray era il migliore chitarrista blues. Per fuoco e passione e pienezza d'animo, era intoccabile. Ci spaventava, ma era modesto e grazioso come amico, non era presuntuoso sul suo modo di suonare "

John Lee Hooker:

"La prima volta che ci incontrammo fu ad Austin, Texas da Antone's, ed era con suo fratello Jimmie. Era quindici o venti anni fa, e sapeva già suonare spaventosamente. E dissi 'Un giorno questo ragazzo farà tremare il mondo intero.' Ed era una delle persone più simpatiche. Non potevi fare a meno di amarlo.”

"Non piango mai, ma ieri quando ho saputo della morte di Stevie, mi sono seduto sul mio letto e ho pianto come un bambino.”

:bye::bye::bye:

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