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I leoni di Albione


Darth Ronin

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Settembre 1490

Su una collina nei dintorni di Volterra.

Sotto un velario sporco di fango e muffa, vi riparate dalla pioggia scrosciante, mentre osservate mestamente l'ennesimo futile tentativo di assalto alle mura della città da parte degli ormai stremati e demotivati uomini di Firenze. La pioggia incessante ha reso il terreno un pantano in cui gli uomini in armatura affondano fino quasi alle ginocchia; l'unica torre d'assedio ancora utilizzabile resta inutilizzata a metà strada tra il campo fiorentino e la città nemica, inclinata su un fianco, mentre un gruppo di genieri cerca invano di liberarla dal fango.

Pare che anche i difensori ormai abbiano rinunciato alla lotta: sicuri dietro i merli e le feritoie delle mura, si limitano a qualche salva di frecce di tanto in tanto, sicuri che il nemico non potrà mai prendere la città. Le gettapietre sui bastioni sono inutilizzate, dopo che ormai da due settimane hanno spacciato le ultime macchine da assedio di Firenze.

Il profilo di sei bombarde e dieci falconetti si staglia in cima alla collinetta adiacente alla vostra, inutilizzati: il fiore all'occhiello di Firenze, appena forgiati nelle migliori armerie di Castilla, inutili come delle statue di pietra, dal momento che la pioggia incessante ha rovinato tutte le scorte di polvere nera.

Volterra non ha mai dovuto realmente combattere: la sconfitta ormai certa delle forze di Firenze è stata ottenuta dalla pioggia, ormai incessante da più di due mesi, e la malattia e la dissenteria che si sono fatte strada rapidamente tra le tende del campo dei fiorentini. Due capitani sono morti nel giro di pochi giorni, altrettanti sono ritornati a Firenze per essere curati prima che fosse troppo tardi: in una fossa giacciono ricoperti di calce viva più corpi falciati dalla febbre che trafitti da frecce e lance. Non c'è voluto molto perchè iniziasse a girare la voce che Volterra usasse degli stregoni per fiaccare i fiorentini: vero o falso che sia, le dicerie hanno sortito il loro effetto, demoralizzando poco per poco, ma inesorabilmente, la volontà degli assedianti.

È ormai certo che nel giro di pochi giorni l'assedio verrà tolto: già oggi i primi vettovagliamenti vengono smantellati, pronti per tornare a casa. Non è neanche mezzogiorno quando gli uomini all'assalto alle mura raccolgono le armi e i feriti, e lentamente e silenziosamente tornano verso l'accampamento, come un branco di cani bastonati.

Al riparo dalla pioggia, ma non dalla puzza che aleggia nel campo, contemplate la lenta ritirata dei soldati, domandandovi a questo punto quale utilità possa avere la vostra presenza, e se non sia meglio tornare ad Arezzo il prima possibile.

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Giovanni Della Rovere

Che me**a dico entrando nella tenda, bagnato fino al midollo dopo aver fatto un giro nel nostro accampamento Due mesi di pioggia! Il campo di battaglia è una distesa di fango e i fiorentini ancora mandano a morire i loro! mi tolgo il mantello e vado a sedermi in una sedia prendendo un boccale di vino poi continuo Ormai sono costretti a terminare l'assedio, noi cosa dobbiamo fare?

@DM

Spoiler:  
come si chiama il signore di Arezzo?
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Osservo distrattamente il campo di battaglia al riparo dalla pioggia, come da molti giorni a questa parte. Ormai abbiamo raccolto tutte le informazioni che potevamo, e la maggior parte delle autorità più importanti del contingente fiorentino è già tornata alle comodità cittadine, oppure giace in una delle fosse comuni. Davanti alla morte siamo tutti uguali, non importa il rango che avevamo in vita.

Dopo un po' che sono assorto nei miei pensieri, facendo mente locale su tutte le informazioni che abbiamo raccolto in questi tre mesi, mi volto verso i miei compagni, notando che anche loro, come me, sono ormai stanchi della pioggia e della puzza che ci accompagnano da tempo, e che anche loro hanno esaurito le cose da fare.

Signori, mi sembra che la nostra utilità in questo luogo sia ormai venuta meno, immagino che anche voi siate stanchi di passare le giornate annoiati e sporchi di fango. Che ne pensate di tornare ad Arezzo e fare rapporto al nostro Signore?

@tutti

Spoiler:  
Cosa siamo riusciti a scoprire in questi tre mesi?

Ovviamente dico quello che ho scritto quando siamo tutti presenti

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"Quale inutile spreco di vite umane, mi auguro che il generale sappia cosa sta facendo"

Guardo proccupato le schiere di soldati stravolti che indietreggiano sul campo di battaglia, in preda alla sconsolazione e alla fatica

"Questa dissenteria non potrà che continuare a causare problemi, non dovremo permettere che il nostro contingente rientri in città senza prendere precauzioni, rischieremmo il divampare di una epidemia catastrofica.Sicuramente dobbiamo parlarne a sua Signoria"

Vorrei proprio cercare di capire se queste voci su una possibile stregoneria abbiano un qualche fondamento o sono solo voci dalla truppa... Dovrei visitare accuratamente un malato prima di andar via..

Rispondo ad Arno:

"Arrivati a questo punto credo valga la pena aspettare un altro paio di giorni e vedere cosa decide il comando fiorentino, se temporeggia ancora, andremo via."

@DM

Spoiler:  
vorrei capire se per caso l'origine della malattia, in qualche modo, può essere magica, o è semplicemente causa delle orribili condizioni igeniche. Potrei fare una prova di guarire o sapienza magica?
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Giorgio Forgianti

resto a contemplare il campo per un po', penso che sia una situazione brutta, so quanto le condizioni atmosferiche possano essere un nemico peggiore di un esercito, rifletto che non criticherei i fiorentini se volessero abbandonare, anzi

raggiungo i miei compagni di missione sì, è chiaro che ormai non siamo di grande utilità qui, ma abbiamo l'ordine di aiutare i nostri alleati di firenze, per cui come prima cosa parliamo col comandante dell'esercito, lui deciderà se gli possiamo essere ancora utili.

detto questo rifletto un attimo poi continuo potremo anche inviare una lettera ad Arezzo per informare il nostro signore e chiedere ulteriori ordini, ma se lui dice di restare restiamo

poi il mio pensiero va a tutti quei poveri soldati morti, non posso immaginare disonore più grande che perdere la vita per malattia quando si è così vicini a combattere per la propria patria, non mi stupirei se ci fossero oscure maledizioni dietro a questa triste situazione

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Me ne sto comodamente sdraiato sulla mia branda nella tenda, ad annoiarmi come al solito. Sono due mesi che mi annoio così.

penso che il signore di Arezzo potrebbe anche andare a farsi fottere.. Lui là, nella sua lussuosa residenza, a godersi i piaceri della vita.. Noi qua, come dei bischeri qualunque, sotto una pioggia insistente, sporchi di fango e immersi in questo odore del c***o! Tutto per cosa poi? Avrei di gran lunga preferito se ci avesse mandato in prima linea, a spaccare la testa a qualche comandante senese.

I miei compagni di sventura entrano uno a uno nella tenda. Sono bagnati fradici. Pazzi! penso, guardandoli entrare uno ad uno. Brava gente.. tutti e quattro.. ma soldatini che obbediscono agli ordini senza esitare.

Ascolto i loro discorsi e non posso che innervosirmi ancor di più.

Spero voi stiate scherzando, signori miei! dico, rivolgendomi principalmente al Forgianti e al Castaldi. Suvvia, fate poco i bischeri! Qui siamo del tutto inutili, son due mesi che non facciam nulla! Convengo con Dell Rovere e de la Croix.. Sto posto l'è na m***a! Torniamocene ad Arezzo, va! E di corsa! aggiungo, mettendomi a sedere.

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@Tutti

Spoiler:  
Non avevo ancora scritto il nome del signore di Arezzo perchè non ero riuscito a trovare il nome reale di chi governasse la città intorno al 1400, quindi diciamo che è un discendente dei Signori del 1300, e si chiama Furio Tarlati

@Tutti 2

Spoiler:  
In questi mesi non avete fatto granchè, la situazione è sempre stata stagnante. Restando a contatto con i capitani di Firenze, non avete avuto notizie di rilievo: alcuni dei capitani di ventura di tanto in tanto hanno parlato di passare al soldo di un'altra signoria, ma alla fine sono tutti rimasti fedeli.

@Lorenzo Castaldi

Spoiler:  
Ovviamente hai esaminato più e più volte i corpi dei defunti, e hai aiutato come potevi a curare gli ammalati e i feriti. La malattia appare in tutto e per tutto normale e naturale, hai già visto molte altre epidemie simili, ma se all'origine vi sia qualcosa di innaturale non sapresti dirlo. Idem per la pioggia, è inusuale che piova così tanto e incessantemente in estate, ma non del tutto irrealistico

- Oh, non temete, credo che lascerete questo posto molto presto - udite la voce sibilante provenire dall'esterno, e immediatamente riconoscete a chi appartiene, ancora prima di vedere il volto del nuovo interlocutore apparire sulla soglia della tenda - Anzi, sarebbe opportuno che prepariate i vostri averi e cavalli per mettervi in viaggio domani mattina all'alba -

A parlare è stato Biagio Calcaterra, consigliere e amico del vostro signore Tarlati. Come sempre, indossa dei sobri abiti di colore scuro, forse un po' troppo aderenti al suo corpo esile e minuto. Il volto pallido, il cranio quasi completamente rasato, gli occhi azzurro pallidi, il naso adunco contribuiscono a creare l'immagine di uno scheletro ghignante, ma lo conoscete da molti anni, e sapete che al di là di un aspetto un po' inquietante e severo vi è una persona cordiale, amichevole, e soprattutto fidata. Persona di grande saggezza, erudita, raramente lascia la città di Arezzo, se non per questioni estremamente urgenti e che richiedono la massima riservatezza.

- Come avete voi stessi notato, questa sciagurata campagna militare si può dire giunta al termine. Fortunatamente i nostri uomini non ne hanno risentito, e non appena i vettovagliamenti fiorentini avranno fatto ritorno alla loro città, non ci sarà più bisogno che restino di retroguardia, e potranno tornare ad Arezzo. Ma il nostro signore Tarlati ha richiesto i vostri servigi in altro modo, e la tempestività è fondamentale. Non ho tempo ora per spiegarvi tutto nei dettagli, ma è necessario che vi rechiate a Livorno. Io vi precederò lì, devo organizzare il vostro viaggio: ci vedremo tra due giorni alla Locanda del Mare, è a pochi passi dalla torre campanaria del porto. -

La fretta di Calcaterra è tangibile: i suoi modi, di solito cordiali, sono questa volta bruschi e nervosi. Senza neanche darvi il tempo di rispondervi, si è già voltato e rimontato a cavallo, ma un attimo prima di spronarlo sembra ripensarci, e cercando di tornare calmo e amichevole si rivolge di nuovo a voi: - Perdonatemi, ma il tempo stringe e dovrò cavalcare tutta la notte per arrivare a Livorno il prima possibile. Vi è tutto chiaro quello che vi ho detto sinora?

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Giorgio Forgianti

ciò che non è chiaro è il motivo di questa fretta, ma se non è il tempo di spiegare possiamo anche rimandare rispondo visibilmente scocciato dal dover agire senza sapere cosa succede

mi ricorda il periodo dell'esercito, ma adesso non sono più un soldato, credo di contare qualcosa qui, almeno un po'; ma la cosa più strana e che Calcaterra sia venuto personalmente, questa situazione mi fa venire strani pensieri e comincio a domandarmi se la segretezza ha qualche altro scopo

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"Biagio, qual piacere rivederti"

Esclamo appena lo studioso fa capolino nella tenda, cercando di dissumulare maldestramente l'ansia che una visita così improvvisa mi mette addosso..

Tarlati deve avere aver avuto le sue ragioni per farti venire qui in fretta e furia ad avvisarci prima di spedirti a Livorno e " deduco" che sia stato anche abbastanza convincente se è riuscito a far sospendere i tuoi studi..

"Speravo di poter tornare ad Arezzo per ripulirmi un po', come puoi vedere versiamo in condizioni davvero pietose" affermo con tono notevolmente infastidito, non sopporto essere sbattuto da una parte all'altra senza il minimo preavviso.

Non faccio in tempo a finire la frase che vedo il Calcaterra rimontare a cavallo.

A questo punto capisco che la situazione deve essere parecchio complicata e stizzito continuo: "Va pure, ma questo modo di fare non mi piace, ne parleremo con Tarlati appena rientrati in città, noi intanto ci vediamo domani." Inutile stare a discutere con lui, esegue soltanto degli ordini, come noialtri del resto..

Rivolgendomi ai miei colleghi e con un'occhiata torva al Paccinelli:

"I desideri di lor Signori, sono stati giust'appunto esauditi, prepariamo la partenza?"

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I nostri discorsi vengono bruscamente interrotti dall'arrivo di Biagio Calcaterra.

Penso che Biagio dovrebbe seriamente prendere in considerazione l'idea di abbandonare il suo amato studio e di fare un po di esercizio fisico e magari, già che c'è, di mangiare qualcosa in più. Mi chiedo come faccia a reggersi in piedi, esile com'è!

Ascolto in silenzio quello che ha da dire. Giorgio e Lorenzo sono più veloci di me ad aprir bocca e il fidato consigliere del Tarlati sembra non aver tempo da perdere, così non aggiungo altro.

A differenza degli altri non sono infastidito dal suo modo di fare.

Penso che finalmente ce ne andremo da questo postaccio. Iniziavo ad odiare Volterra.. Spero che il prossimo incarico sia un po più movimentato.

Quando il Castaldi mi rivolge un'occhiata torva non posso che rispondergli con un sorrisetto divertito. Sono abituato alle loro ramanzine e, dopo tre anni, quasi mi divertono.

Certo, mio buon amico! Direi di preparare tutto prima di sera, in modo da partir domani alle prime luci dell'alba! rispondo, ora di buon umore. E non ti crucciar per la questione del ripulirsi! Son sicuro che a Livorno tu la trovi una locanda dove poterti ripulire! aggiungo, poi, punzecchiandolo.

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Osservo la scena attentamente, e noto con preoccupazione la fretta e i modi bruschi del Calcaterra.

Tutto chiaro, Biagio, non preoccuparti, ci vedremo tra due giorni.

Conosco da tempo il Calcaterra, ed i miei modi sono piuttosto informali. Dopo lo scambio di battute tra Lorenzo e Federigo non posso fare a meno di accennare un sorriso, nonostante la preoccupazione provocatami dal Calcaterra.

Suvvia signori, animo! Finalmente domani lasceremo questa scomoda sistemazione e dovremo essere pronti per i prossimi incarichi! dico, cercando di distendere il clima che si è improvvisamente teso. Dopodichè inizio a risistemare le mie cose.

Spoiler:  
Mi viene in mente qualcosa pensando ad una questione urgente da sbrigare a Livorno? Magari ricordando incarichi passati o voci di palazzo?
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Alle vostre parole, il volto del Calcaterra muta espressione: sebbene impercettibilmente, è evidente il suo piccolo conflitto interiore tra l'urgenza dell'incarico che gli è stato assegnato, e la sua abitudine alla calma e alla cortesia verso gli altri. Sembra quasi scusarsi con voi, quando, abbassando il capo umilmente, ma senza scendere dal cavallo, vi risponde: - Mi dispiace per i disagi che questa mia fretta vi procura, ma voi sapete bene che talvolta le questioni del nostro signore richiedono di agire in tempi serrati. - poi, abbassando la voce - Inoltre, un campo militare, anche se alleato, non è il luogo per discutere di certe faccende.

Ora spero vogliate perdonarmi, ma devo realmente salutarvi e proseguire il viaggio. Mi raccomando, non attardatevi e raggiungete Livorno quanto prima. Se non avrete intoppi, dovreste arrivare tra due giorni, intorno a mezzodì. Ricordatevi, Locanda del Mare, nei pressi della torre campanaria. A presto. - Con queste ultime parole, da di sproni al cavallo che scatta al galoppo, schizzando terriccio e fango ovunque. In pochi istanti, è già fuori dalla vostra vista, nascosto dalle altre tende dell'accampamento.

@Arno de le Croix

Spoiler:  
Non ti viene in mente nulla di specifico. Sai che i mercanti di Arezzo hanno spesso affari con Livorno, dato che è uno dei porti principali nella regione, ma a parte questo non c'è niente da segnalare

@Zinco

Spoiler:  
scusa se non ti ho aspettato, ma volevo chiudere questo post prima di andare a dormire (sì, per me le 9 di sera è già tardi)
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@tutti

Spoiler:  
Per me se nessuno ha da fare qualcosa/aggiungere nulla possiamo passare direttamente all'indomani al momento della partenza.:yes:

EDIT:

@tutti

Spoiler:  
Post come questi se volete li posso/possiamo mettere nel topic di organizzazione, basta che me lo dite. Scusate per l'inesperienza ma come già detto questo è il mio primo PbF.
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All'ultima affermazione di Giovanni storco il naso.

Obbedire a prescindere senza mai farsi delle domande l'è sbagliato, amico mio! Un omo di valore.. E guarda bene che ho detto "omo" e non soldato.. deve saper pensare con la propria testa! dico, battendomi più volte il dito indice sulla tempia.

Ad ogni modo, prima d'andar a dormire dovremmo decidere la strada da pigliare domattina! dico, srotolando una mappa della zona e valutando le alternative.

@DM

Spoiler:  
Il fatto di avere nella tenda una mappa della zona è a puro scopo interpretativo, ma se non dovesse andare bene dimmi che modifico il post.

In ogni caso faccio una prova di conoscenze locali +9 per identificare quale potrebbe essere la via più veloce e sicura per arrivare a Livorno.

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Giorgio Forgianti

avete ragione, potrebbero esserci troppe orecchie qui rispondo a Calcaterra prima di vederlo sparire

poi mi rivolgo agli altri va bene, non ho esperienze geografiche quindi lascio a voi la scelta del percorso, ma che sia breve: il nostro signore ci impone fretta

poi mi prendo il tempo per rispondere a Fedrigo un uomo di valore può pesare, certo, ma obbedire agli ordini di chi è più saggio conta più di tutto; l'obbedienza porta all'armonia mentre la disobbedienza porta al caos.

Cos'altro è la terribile situazione di Arcadia se non la mancanza di un'autorità che dia gli ordini?

dopo queste parole faccio capire, con uno sguardo, che il discorso per me è chiuso poi mi metto ad osservare la mappa in attesa di proposte

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Lorenzo Castaldi

giusto, sarebbe più opportuno decidere ora la strada,

Ritorno sui miei passi, avvicinandomi alla mappa che ha appena srotolato Fedrigo, pensando che in effetti, questa volta è stato più accorto di me.

io opterei per una strada più pianeggiante anche a rischio di allungare un pochino

@dm

Spoiler:  
conoscenze locali +7
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Probabilmente Giorgio e Giovanni inorridirebbero nel sapere i retroscena di tutti i giochi di potere e gli intrighi che hanno portato questa situazione ad Arcadia. Ad alcuni di quei giochi ho purtroppo partecipato anch'io, prima di trasferirmi ad Arezzo.

Il ricordo di quei giorni mi mette un po' di malinconia e per un breve attimo mi trovo a pensare al passato.

In ogni caso dobbiamo eseguire gli ordini del nostro Signore, inutile stare a discuterne. Io direi di dirigerci verso Cecina, e di li proseguire verso Livorno seguendo la costa, probabilmente il terreno pianeggiante del lungomare farà stancare meno i cavalli.

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In modo scherzoso rispondo a Fedrigo Caro Fedrigo, con gli anni capirai che c'è un tempo per obbedire ed un tempo per pensare, conosco Tarlati e anche Biagio da molto tempo e se hanno così tanta prescia vuol dir che dovremmo averla anche noi! E poi farei di tutto per andarmene da questo letamaio! Ahahah ridacchio felice di poter andarmene dal accampamento poi aggiungo per la costa non è la strada più breve ma mi fido del vostro giudizio, io vado in tenda a cambiarmi, non vorrei buscarmi un raffreddore! scolo l'ultimo sorso di vino, mi metto la cappa e vado a dormire Che cacchio aveva Biagio?

@dm

Spoiler:  
Io di abilità utili in questo frangente ho solo conoscenze storia +3, Giovanni è spavaldo quindi non gli importa che strada fa anche se potrebbe essere pericolosa
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