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[Dalamar78] - Gli Eroi del Magnamund - Atto X


dalamar78

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Principali partecipanti

Dopo aver legato i cavalli, scendete dalla collina, puntando dritti verso le capanne rimaste dove sapete bene che vi aspettano diversi Drakkar; i soldati nemici vi osservano scendere il fianco della collina al riparo delle capanne.

Quando siete a circa una cinquantina di metri quattro guerrieri Drakkar escono allo scoperto: indossano armature molto pesanti ad hanno robusti martelli da guerra nelle mani oltre a massicci scudi metallici molto grandi; i quattro soldati si dispongono fianco a fianco, formando una linea con gli scudi. Se volete superarli e raggiungere il guado, dovrete affrontarli o aggirare le capanne

@ Tutti

Spoiler:  
Da questo momento si agisce come se foste sotto iniziativa, quindi ad azioni singole
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  • Supermoderatore

Soren

Oh finalmente qualcosa di semplice e chiaro, si picchia...e forte dico scattando avanti, arma e scudo in pugno, preparandomi all'attacco invocando Ramas.

@ DM

Spoiler:  

Corro percorrendo 36 metri e portandomi quindi vicino ma non in mischia con i Drakkar e mi lancio favore divino, +2 a TpC e danni per 1 minuto, quindi +16/+11; danni 1d8+5, Tiro difensivo +22 (contatto +14), RD 5/magia e 3/-

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Earolas

impugno il mio simbolo sacro per creare un muro.

Spoiler:  
casto muro di pietra dietro di loro,per separarli da eventuali rinforzi. non ho capito benissimo la situazione, ma cerco di farlo in modo di separare quelli nelle case dai 4 combattenti, dal lato e nel posto che ci intralcerà meno per attraversare il guado dopo.
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I Drakkar non vi lasciano scelta: dovete scendere in campo a combatterli; mentre avanzate verso il loro schieramento di scudi, Dalen recita una formula arcana che avete iniziato a conoscere bene e che rende i vostri movimenti più rapidi. Nello stesso momento anche Earolas invoca il potere della Dea Ishir andando a creare un muro di solida pietra alle spalle dei Drakkar schierati; questo fa si che la loro strategia di battaglia vada completamente a rotoli e li fa finire nel caos: disorganizzati e confusi i guerrieri oscuri diventano una facile preda per Soren e Falco della Tempesta che li liquidano in poco tempo.

Ripetete questa strategia di battaglia anche nello scontro successivo: un altro muro di pietra che Earolas richiede alla Dea della Luna divide le forze Drakkar in gruppi più piccoli di cui ne avete ragione in poco tempo.

Asciugandosi il sudore Soren e Falco rinfoderano le armi mentre vi soffermate ad osservare i Drakkar morti: indossano elmi neri e cotte di maglia scarlatte e portano addosso una grande varietà di armi: si tratta degli Zagganozod, un'unità della cavalleria Drakkar che controlla la Pista di Blackshroud. Questi in particolare devono essere fuggiti fin qui a piedi dopo la sconfitta dei Drakkar a Cetza poichè non vi è traccia dei loro cavalli. Lasciandovi alle spalle i cadaveri dei Drakkar vi apprestate a guadare il fiume a piedi.

Il terreno sale ripido e, quando raggiungete l'orlo del crinale che dall'alto domina la prateria dell'Eru settentrionale, è oramai l'imbrunire. In meno di un'ora sarà buio cosicchè decidete di accamparvi sul crinale e di proseguire il cammino all'alba. Vi state per adagiare su un giaciglio di terriccio e foglie quando l'ululato di alcuni lupi vi convince ad andarvene da li e a passare la notte sui rami di un albero.

Il vostro viaggio verso nord, attraverso la Foresta di Moggador, è lungo e stancante e nasconde molte insidie. Bande di vaganti di Krorn e branchi di lupi selvatici vi costringono a stare all'erta ad ogni istante. Mentre continuate ad inoltrarvi nel cuore del loro enorme dominio, il senso del tempo si fa sempre più debole. L'unica consolazione che vi accompagna per questo sentiero lungo e solitario è che in questo posto c'è una grande abbondanza di cibo.

Al mattino del vostro nono giorno di cammino notate che i pini argentati si fanno più radi e che il terreno comincia ad essere più polveroso e meno coperto di vegetazione. Ben presto giungete su una strada costruita con pietre levigate che esce dalla foresta e scompare in una vasta distesa di terreno giallo e solforoso. Controllando sulla mappa i vostri sospetti vengono subito confermati: siete giunti ai piedi delle montagne di Nadulritzaga e meno di venti chilometri vi separano dalla Fortezza di Torgar.

A mezzogiorno avete già lasciato alle vostre spalle una decina di chilometri e avete raggiunto un ponte che attraversa un fiumiciattolo dalle acque giallastre che scorre tra le colline. State per proseguire il vostro viaggio oltre il ponte quando sentite un rumore di zoccoli e vedete un gruppo di cavalieri impolverati che stanno sopraggiungendo.

@ Falco

Spoiler:  
Usando le tua facoltà ramas metti a fuoco i cavalieri che stanno avanzando: noti che indossano delle cotte di maglia scarlatte e grigie su cui sono ricamati degli stemmi che raffigurano delle mani aperte. L'unico reparto di cavalleria che porta questo tipo di divisa è quello di Talestria

@ Tutti

Spoiler:  
Anzitutto scusate per il ritardo..

E, proprio a causa di questo, ho preferito mandare avanti la narrazione risolvendo lo scontro in poco tempo, cosa che avreste in ogni caso fatto

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Andate incontro ai cavalieri di Talestria che, non appena vi raggiungono, vi circondano ed osservano con molto sospetto. L'ufficiale al comando del drappello sfodera la sua spada e vi domanda la vostra nazionalità; Falco della Tempesta è rapido a rispondere nella vostra lingua madre che siete Esploratori di Eru e, subito, un sorriso illumina il volto corruggiato dell'ufficiale. Vi racconta che il suo reparto è stato mandato sulle colline per assicurarsi che non ci siano truppe nemiche e vi invita ad incontrare il suo comandate. Un cenno della testa di Falco vi basta per convincervi che l'ufficiale dice il vero: i sensi ramas del vostro compagno non sbagliano mai in questi casi.

Vi vengono forniti altri cavalli poi la compagnia di cavalieri riprende il viaggio; il sentiero che percorrete sale a poco a poco tra le colline verso un costone di rocce gialle e, quando arrivate in cime, vedete per la prima volta la fortezza di Torgar

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Le mura della tetra città fortificata si ergono sul margine di un burrone profondo, scavato nel corso dei secoli dalle acque; un arco naturale di roccia attraversa questo baratro, offrendo un'unica via d'accesso a Torgar. La posizione del ponte naturale rende praticamente inespugnabile quella sinistra fortezza; l'unica strada verso le terre desolate di Ghatan passa di la e chiunque abbia l'ardire di percorrerla è costretto a passare su quel ponte e ad attraversare le grandi porte di ferro delle mura della città.

In passato ben pochi coraggiosi si sono avventurati di propria volontà a Torgar ma ora i dintorni della città fortezza brulicano di uomini; sono i soldati di Talestria e di Palmyrion, giunti qui con l'intenzione di attaccare ed assediare la piazzaforte dei Drakkar.

L'ufficiale incita il proprio cavallo ad allontanarsi dal costone e vi porta verso un gruppetto di tende innalzate su un altipiano che sovrasta la zona delle manovre di assedio; quando arrivate, un gruppo di scudieri si avvicina e prende le redini dei vostri cavalli, quindi smontate di sella e seguite l'ufficiale nella tenda più grande.

Dentro la tenda un gruppo di ufficiali sta studiando attentamente una mappa per decidere la disposizione delle truppe durante l'assalto al pone naturale. Il comandate delle forze d'assedio vi da le spalle ma, quando si volta per vedere chi è entrato nella tenda, lo riconoscete all'istante: è Adamas, Gran Conestabile di Garthen

Per gli Dei! esclama Pensavo che il Danarg vi avesse inghiottito tutti quanti! E' un vero piacere vedervi ancora vivi!

Poi Adamas licenzia gli altri ufficiali e vi prega di raccontargli tutto ciò che è accaduto dall'ultima volta che vi siete visti

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E così volete entrare a Torgar dice pensoso Adamas Com'è strano: le nostre mete sono sempre così simili. Venite, seguitemi, forse una cooperazione affretterà il nostro successo

Poco lontano dalla tenda di Lord Adamas si alza una torre di guardia di legno costruita dai suoi ingegneri che offre una perfetta visuale del ponte naturale e della grande porta di Torgar. Per una scaletta traballante salite sulla piattaforma vicino al Lord Conestabile ed egli vi racconta gli eventi che hanno portato all'assedio di questa città fortificata.

Dopo la vittoria su Ogia e la distruzione di Xanar, Adamas ha guidato gli eserciti alleati di Bor, Talestria e Palmyrion lungo la Pista di Blackshroud all'inseguimento del nemico sconfitto. Quando hanno raggiunto l'Agna-kor-kuzim, la "strada degli schiavi", l'esercito di Bor è stato mandato ad assalire Blackshroud ad est, mentre la massa delle forze alleate continuava a marciare in direzione nord, verso Torgar. Quando la Talestria era stata invasa, nei primi anni della guerra, migliaia di persone sono state deportate come schiavi ed imprigionate in questa fortezza. Lord Adamas ha giurato che un giorno li avrebbe liberati ed è tuttora determinato a portare a compimento la sua promessa.

Durante la marcia verso nord è stata combattuta una dura battaglia nei pressi delle terre di Zuttezna contro due battaglioni di Giak guidati dal Signore delle Tenebre Kraagenskul e dal Signore delle Tenebre Chlanzor. Entrambi sono stati sconfitti e rimandati a Cragmantle a leccarsi le ferite. Nonostante la vittoria gli alleati avevano però subito numerose perdite e Adamas ha pensato per un attimo di non avere forze sufficienti per assalire Torgar. Ma oramai erano troppi lontani dalla loro terra per far arrivare rinforzi e per di più c'era il pericolo che i Signori delle Tenebre ammassassero delle truppe a Tanoz e Mozgoar e sferrassero un nuovo attacco. Di fronte a questo grave dilemma, Adamas ha deciso di rischiare ugualmente l'assalto a Torgar.

Abbiamo i mezzi per far breccia nella porta di ferro della fortezza vi dice osservando i grandi battenti metallici di Torgar I Maghi Anziani ci hanno dato qualcosa che le ridurrà in briciole e, una volta oltrepassato quel portale, libereremo la nostra gente e avremo tutti i rinforzi di cui abbiamo bisogno

I nitriti dei cavalli e il suono di una tromba da guerra annunciano i preparativi per un altro assalto al ponte naturale. La fanteria si raccoglie e attende l'ordine di portarsi al riparo di un terrapieno di legna e terriccio innalzato per proteggere la prima linea; i soldati si precipitano dietro le loro postazioni difensive per proteggersi dalla pioggia di frecce che sta cadendo dai bastioni. La porta di ferro si trova a meno di cinquanta metri e il terreno è cosparso dei cadaveri di coloro che sono morti durante gli assalti precedenti.

Accompagnate Lord Adamas che si fa strada fra i ranghi della fanteria ed entra in una trincea che si avvicina zigzagando verso il ponte naturale. Si ferma presso una catasta di legna e parla con un capitano seduto a terra ed intento a fasciarsi il braccio rotto. L'ufficiale ferito gli porge la sua sacca di pelle e Adamas continua a percorrere la trincea fino ad arrivare sul ponte naturale. La vi riparate e sbirciate attraverso una fessura tra le assi la maestosa entrata di Torgar.

Che razza di porta! esclama Adamas studiando attentamente la parete di ferro nero, intaccata e segnata dal tempo Ma ogni porta ha la sua chiave e noi ce l'abbiamo!

Così dicendo apre la sacca di cuoio e tira fuori uno strano oggetto: si tratta di un agglomerato di cristalli triangolari fusi in un unico blocco Questo è il congegno che i Maghi Anziani hanno preparato per noi. Deve essere posto ai piedi della porta e viene attivato schiacciando questo frammento continua indicandovi un cristallo d'argento che sbuca da un lato dell'oggetto Questo affare esploderà dieci secondi dopo aver premuto la lamella d'argento

Poi sposta gli occhi su Falco della Tempesta Uno tra noi due deve sistemare il congegno dice tirando fuori con calma dalla tasca una moneta Siamo gli unici in grado di farlo

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Lord Adamas non si aspettava certo che Soren si offrisse volontario ed annuisce al suo coraggio Purtroppo le magie di occultamento non hanno effetto nei pressi di Torgar vi dice il Lord Conestabile Ci abbiamo già provato ma senza successo.. Questa cosa va fatta "alla vecchia maniera"

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