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Gentle Art of Introducing


DB_Cooper

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Alla fine doveva succedere.
Questo sarà un luogo di sangue e oscurità, di riti pagani e tetri incantesimi.
Al di la della citazione nel titolo, l'intento sarebbe quello di fornire un insieme di spunti più o meno raffinati per arricchire le vostre sessioni da GM e rendere la vita "simpaticamente" difficile (o semplicemente più interessante) ai vostri giocatori. 

Cercherò di mettere al servizio del male i diversi anni di esperienza diretta sul campo dell'omicidio ludico e di quello che mi piace considerare un approccio al "mastering maturo", che si tratti di temi o di sistemi. 

Quindi benvenuti, adepti assassini.

10 Commenti


Commento consigliato

Ricordo di aver giocato con uno di questi master "maturi" in alcuni pbf. Professionale, conosceva molto bene ambientazione e regole, lasciava grande libertà ai giocatori ed aveva cura nell'allestire le partite. Mi piaceva davvero il suo stile. Di contro però era assolutamente pedante nell'applicare i regolamenti, non sopportava il minimo appunto e non ti offriva spiragli.

Da allora sono convinto che fra le qualità di un buon master ci debba essere anche una grande capacità di autocritica e la consapevolezza che il divertimento altrui è importante quanto il tuo.

 

Modificato da Mezzanotte
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Piuttosto interessnte.

In vista di una mia futura campagna piuttosto open seguiró con interesse questo blog. Ho una discreta esperienza ma sono anche convinto che un Master non possa mai smettere di migliorarsi. 

 

 

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Sia chiaro, credo di essere l'unico beota sulla faccia della terra a guardare video di gente che gioca... :) Per capirci che alla fine nessuno smette mai di imparare. 

@Mezzanotte: per me mastering "maturo" include automaticamente il tuo discorso. Un buon master non è quello che conosce a memoria un regolamento, ma è quello che sa giocare insegnando, imparando e, al tempo stesso, divertendosi "insieme" agli altri. 
Conosco degli ottimi master sul "ritmo" per esempio, che però sono pessimi nel creare storie... 

Secondo me, gran parte del segreto sta in un aspetto applicabile in realtà a molti frammenti di vita quotidiana: un master dovrebbe trovare la sua dimensione e rispettarla. :) 
Non significa che un master di D&D non possa sperimentare a Vampiri, ma intendo che quel master debba essere sufficientemente autocritico e onesto con sé stesso dal fare il GM nei giochi che gli riescono e non in quelli "In cui vorrebbe riuscire". 

Poi ci sono master poliedrici che possono masterizzare una ventina di giochi, ma di fatto già se riuscissero a sfruttare al meglio il loro stile renderebbero molto di più.


In ultimo, considero sempre il master come un giocatore con un ruolo diverso, in alcuni casi più importante, ma senz'altro è un giocatore come gli altri, che deve divertirsi per primo, se vuole che gli altri si divertano.


Per dire, personalmente quando parlo di "mastering maturo" non lo faccio per presunzione o altro, parlo di un approccio al gioco che ha sempre contraddistinto l'associazione in cui sono cresciuto (che non è "unica", ma a volte vediamo altre realtà di gioco e l'approccio ai giochi è molto più scanzonato e rude). Cerchiamo di trasmettere la passione per il "buon master" da molto tempo e credo l'errore che viene commesso da molti master sia proprio quello di avvicinarsi alla figura del GM in modo superficiale, divertendosi poi di fatto da soli.

Modificato da DB_Cooper
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Sia chiaro, credo di essere l'unico beota sulla faccia della terra a guardare video di gente che gioca... :) Per capirci che alla fine nessuno smette mai di imparare. 

@Mezzanotte: per me mastering "maturo" include automaticamente il tuo discorso. Un buon master non è quello che conosce a memoria un regolamento, ma è quello che sa giocare insegnando, imparando e, al tempo stesso, divertendosi "insieme" agli altri. 
Conosco degli ottimi master sul "ritmo" per esempio, che però sono pessimi nel creare storie... 

Secondo me, gran parte del segreto sta in un aspetto applicabile in realtà a molti frammenti di vita quotidiana: un master dovrebbe trovare la sua dimensione e rispettarla. :) 
Non significa che un master di D&D non possa sperimentare a Vampiri, ma intendo che quel master debba essere sufficientemente autocritico e onesto con sé stesso dal fare il GM nei giochi che gli riescono e non in quelli "In cui vorrebbe riuscire". 

Poi ci sono master poliedrici che possono masterizzare una ventina di giochi, ma di fatto già se riuscissero a sfruttare al meglio il loro stile renderebbero molto di più.


In ultimo, considero sempre il master come un giocatore con un ruolo diverso, in alcuni casi più importante, ma senz'altro è un giocatore come gli altri, che deve divertirsi per primo, se vuole che gli altri si divertano.


Per dire, personalmente quando parlo di "mastering maturo" non lo faccio per presunzione o altro, parlo di un approccio al gioco che ha sempre contraddistinto l'associazione in cui sono cresciuto (che non è "unica", ma a volte vediamo altre realtà di gioco e l'approccio ai giochi è molto più scanzonato e rude). Cerchiamo di trasmettere la passione per il "buon master" da molto tempo e credo l'errore che viene commesso da molti master sia proprio quello di avvicinarsi alla figura del GM in modo superficiale, divertendosi poi di fatto da soli.

L'impressione che avevo con il suddetto master era infatti, a tratti, quello che il gioco per lui fosse un piacere personale. Aveva creato un bellissimo giocattolo però non lo voleva condividere veramente.

Metto particolare enfasi sul pericolo di applicare sempre e comunque le regole alla lettera e di rimanere ancorati all'idea originale. I regolamenti non sono tavole della legge scritte nella pietra, persino nei manuali il master viene spesso avvertito di questo. Le regole danno solidità e coerenza al gioco però, secondo me, non bisognerebbe mai perdere di vista i giocatori. Questo non vuol dire rendergli la vita facile, annullare il rischio del fallimento. Solo capire che non li devi stroncare per un lancio di dadi, perché non ti convincono o perché ti ritrovi un diplomatico in una situazione che avevi pensato per un guerriero. Io sono per i master adattabili. Se masterizzo io e mi accorgo che con una modifica la situazione può divenire più giocabile ed interessante, eseguo il cambiamento senza rimpianti anche se non era nel copione.

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Ma guarda che siamo d'accordo, il blog è senz'altro ironico da quel punto di vista. :)

In realtà non sono "brutale", sono crudo magari nello stile generale. 

Comunque per me masterare è quasi una missione personale, mi piace, adoro diffondere il gioco e amo stimolare la creatività. Tra la musica e tutto ciò, sono praticamente un bardo di livello medio. :)

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Seguo anche io, affascinato dai post e dai pensieri di DB Cooper, che si rivela un pozzo di idee senza fondo. Ed essendo attratto dall'idea di infinito, non vedo l'ora di vedere le infinite idee che può portarci. :P

Come si diceva su, c'è tanto da imparare, sempre, se si vuole masterare bene.

Per curiosità, che video guardi di "gente che gioca"? :P Mi è capitato di cercare video di sessioni intere di GDR, ma non ho mai trovato troppo o ben fatto; forse non ho cercato abbastanza, o forse non nei posti "giusti".

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Se non hai problemi con l'inglese ne trovi moltissimi... Cerca quelli di Cris Perkins, specie le Aquisitions Incorporated (inizia a guardarti quelle del 2010). 


Ci sono diversi canali anglofoni che mostrano giocate di ruolo a vari giochi... Gli italiani spesso la prendono molto alla leggera per i miei gusti e non mi diverte molto guardarli. :)

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Aahahah, ma ne ho di giocatori ca++oni e francamente mi infastidirebbero più gli altri due. : ) 

Prendo il gioco seriamente nel senso che per quanto mi riguarda, dopo aver preparato un'avventura e aver riservato del tempo alla giocata, immagino che si possa collaborare per rendere il gioco più avvolgente possibile. Se di 4 ore di gioco devo giocarne 20 perché si sparano minchiate ogni scena, non vedo la differenza con il pub. :)

Ho visto giocare tavoli per 4 ore e di fatto "giocare" per 5 minuti. Non trovo proprio il senso, mi spiace, sarò ottuso io. :)


Ma fidati, sto molto attento al divertimento del tavolo e alterno io stesso momenti molto leggeri ad altri diversi proprio per allentare la presa. 

Penso che quel che manchi sia anche la "cultura" del gioco, in certi ambienti. Mi è capitato: "Vado lì". Il master risponde. "Non puoi."  lol

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Sarò intollerante, ma io ho provato la sensazione di "giocare per 5 minuti" su ore ufficialmente dichiarate, anche dal punto di vista del giocatore, ed è fastidiosissimo. Davvero, è un qualcosa che non tollero.

Se si gioca, si gioca, ci si deve divertire, ma non far caciara e perder tempo. Alternare momenti di divertimento e battutina al gioco, okey. Ci può stare una reazione divertente, una scena comica, un momento buffo in taverna con personaggi esagerati, ma una sola sessione di solo chiacchiere diventa la noia e la morte del ruolare...

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