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Background di Kain, Discepolo di Asmodeus


padishar

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ed ecco qua un background veramente datato. Si tratta della storia di Kain, il mio mago malvagio che passò alla storia per la totale incuranza del proprio gruppo. Raccontata come una sorta di conversazione, ho deciso di ignorare completamente le domande poste dall'umano.. ma d'altra parte, potrete notare che il personaggio, aveva poca simpatia per qualunque forma di vita. Il risultato è un monologo dal quale si può apprendere la vicenda personale del pg, e la natura della sua maledizione. Dato il pg malvagio e la storia non proprio tranquilla, la lettura è consigliata solo ad un "pubblico maturo ":lol:

Particolarità del personaggio: la morte avrebbe significato la fine definitiva di questo pg. Su di lui gli incantesimi di cura e rianimazione non avevano effetto. Come un non morto, le sole energie che riuscivano a curare in maniera magica le sue ferite erano quelle negative.

Spoiler:  
La scena si apre su una piccola radura ai margini della grande strada che porta a Greyhawk, nota città portuale delle Flanaess, dove due figure (un mercante ed uno straniero con il volto nascosto nel cappuccio) hanno appena terminato un pasto veloce in compagnia..

“Sì viandante, ti avevo promesso di raccontarti la storia della mia vita, ed è quello che farò.. non capita molte volte di sentire una storia come la mia, quindi mettiti comodo e ascolta attentamente. Dunque, da dove partire se non dal principio di tutto?

Il mio nome è Kain “Akezhar”,sono nato nella città di Sirrion, una città abitata interamente da quelli della mia specie.. no, non ti dirò dove si trova perché voi luridi umani avete già provocato grandi disastri alla mia terra. Meglio che la sua ubicazione rimanga segreta.. stiamo divagando,e non ho molto tempo.. Sono figlio di una famiglia benestante, né ricca né nobile, ma come tutti gli elfi orgogliosa di appartenere alla più nobile razza di tutte le Flanaess. Sin da piccolo sono stato educato a guardare con un misto di disprezzo e calma condiscendenza tutte le altre razze di questa terra, a parte i poveri mezz’elfi.. sai,lurido umano, l’amore fra uomini ed elfi è un’ amore maledetto destinato ad essere distrutto dalla morte..

Sta di fatto che nella mia città vi era una nutrita presenza di questi infelici, nati da stolti rapporti e stupri che inevitabilmente le guerre della vostra razza portavano. Il comportamento consono con loro era, se non indifferenza, malcelata sopportazione. Personalmente li ho sempre trattati come fastidiosa,inevitabile melma. Ma a questo torneremo tra poco..

La mia ambizione e la mia intelligenza interessarono un anziano arcimago della mia specie, tenuto in disparte dal Consiglio Arcano in quanto di idee poco ortodosse. No, viandante.. un po’ di pazienza, e non mi interrompere con le tue stolte domande..

Fu cosi che cominciò il mio addestramento arcano, distinguendomi nell’arte battendo in bravura perfino i nobili, a dispetto delle mie origini. Il mio Shalafi era solito ripetere che avevo una vocazione vera e propria per l’Arte.. Questo mi procurò l’astio dei miei coetanei,che se prima evitavano la mia presenza per la mia feroce ironia e il mio sguardo penetrante, ora mi odiavano apertamente per la mia bravura.

In questo periodo conobbi i due amori che segnarono la mia vita:la prima aveva il volto di una stupenda mezz’elfa chiamata Eylin, il secondo era la via per il potere che su tutto domina, la Negromanzia, la capacità di imbrigliare la morte. Eylin era una studentessa del mio Shalafi,esiliata da tutti gli altri studenti e in un primo momento anche da me. Ero stato abituato a considerare i mezz’elfi come soggetti da compatire.. ma non mi ero mai trovato di fronte ad una mezz’elfa tanto interessante come lei.. Sulle prime il nostro rapporto fu composto da poche parole,ma dopo breve tempo fra noi si andò a formare una solida amicizia. I miei coetanei che conoscevano il mio carattere schivo,si stupirono che io, un’ elfo, preferisse la compagnia di una mezzosangue a loro. Ma come prima ho detto,il mio rapporto con gli altri era molto conflittuale. Devi sapere povero stolto,che la Negromanzia fra noi elfi è pressoché proibita. Il mio maestro era tenuto a distanza dal consiglio in quanto in tempo lontano l’aveva studiata, una macchia indelebile che aveva segnato la sua esistenza. Io di nascosto iniziai a studiare in maniera approfondita le arti oscure, senza che gli altri studenti e il mio Shalafi lo venissero a sapere,trafugando di nascosto i tomi del mio Shalafi dal suo studio. Non dissi nulla nemmeno a Eylin,che in quel periodo era la mia unica e più cara amica.

Lei era il mio tutto. Il tempo passava, le giornate immote si succedevano e mi vedevano intento nello studio dell’Arcano. La mia conoscenza aumentava, e con essa la voglia di avere di più da questa esistenza che, al tempo, mi sembrava vuota e priva di significato. Ma dopo tutto, posso dire che quel periodo,diviso fra studio ed affetto, fu senz’altro il più piacevole della mia esistenza.

Ebbene piccolo umano, ti vedo angosciato.. tranquillo amico mio, ci avviamo verso l’epilogo della mia esistenza.

Dopo svariati anni di addestramento venni ritenuto idoneo di assurgere alla vera e propria casta degli incantatori arcani, e presi il mio posto nella legione di difesa della valle. Camminare in silenzio con i miei compagni e soprattutto con la mia Eylin,in quei paesaggi da favola riempiva il mio cuore di pace e tranquillità.. Inoltre era l’unico modo di avere un contatto con altre persone.. durante le ronde “smettavamo di essere noi stessi” per un bene più grande: la difesa della nostra gente.

Comunque arriviamo all’ultima tragica scena della mia vecchia esistenza.

Era notte, non una notte come questa,con la luna e le stelle splendenti, ma una notte fosca e oscura. Eravamo in quattro quella notte e dovevamo controllare i confini settentrionali della nostra terra. Tutto sembrava tranquillo e ci aspettavamo un controllo di routine, privo di pericoli. Un vento gelido ci sferzava il volto con la sua forza mandandoci brividi incontrollabili lungo la schiena. Fu dopo circa mezz’ora che cademmo in un imboscata. Umani, sporchi luridi umani alla ricerca di danaro. Un branco di tagliagole della peggior specie. Ci accerchiarono e,dopo aver ucciso i due guerrieri,immobilizzarono me e Eylin.. sai cosa volevano farle vero?Sì che lo sai lurido umano.. Voi razza di pervertiti siete stati maledetti dalle divinità con la vostra breve vita in quanto in voi vi è il Male allo stato grezzo. Io ero impotente di fronte a tutto ciò.. non potevo fare nulla.. ero troppo debole.. è una delle cose più terribili della vita, rimanere ad osservare della soldataglia che sta per fare del male all’amore della tua vita.. Sì, in quel momento ho capito che non era affetto ciò che io provavo per lei.. ma amore.. Non è ironico, lurido umano? Accorgerti di quanto tieni ad una persona solo nel momento in cui ti viene portata via..

Levai la mia silenziosa preghiera nella notte,nella speranza che qualche Divinità la sentisse e mi aiutasse. Ogni aiuto,da qualunque parte provenisse,sarebbe stato ben accetto. Intanto Eylin gridava chiamando il mio nome. Le sue vesti erano al suolo strappate..

Basta.. Le Divinità mute e stolte a quanto pare non volevano intervenire per salvare il mio amore. Come fuoco di viva fiamma nella mia mente si accesero le parole che tempo fa avevo studiato, in un freddo pomeriggio d’inverno. Era un’invocazione ad Asmodeus, Signore del Nono Cerchio. Iniziai a recitare le parole del rituale una dopo l’altra, sottovoce nella speranza che nessuno mi sentisse. Fortunatamente i miei bisbigli passarono inosservati alla soldataglia. Istanti che sembrarono secoli. Al termine della formula, mi ritrovai in una stanza dai contorni sfumati da una tenue luce rossastra. Davanti a me si ergeva in tutto il suo terribile splendore Asmodeus l’Arci-Immondo, Supremo Signore di tutti i duchi degli Inferi. Rimasi attonito.. Non pensavo che proprio lui avesse risposto alla mia supplica.. Pensavo che un suo sottoposto si curasse di intervenire negli affari mortali. Come seppi in seguito, il mio caso aveva interessato non poco il Signore Oscuro. Aveva visto emozioni come amore,odio, disperazione,impotenza, ira e rabbia concentrate in me come un infuso divino creato da qualche eccelso alchimista. Egli accettò di prestarmi aiuto e mi propose un patto. Io avrei avuto il potere, in cambio io avrei dovuto sacrificare parte della mia salute e la mia stessa anima…Sì villico,è per questo che sono leggermente malfermo.. la morte per me avrebbe significato dannazione eterna,e la mia morte avrebbe segnato l’ inizio del mio castigo divino. Sarei stato impossibilitato a tornare indietro dalla morte, e per vivere avrei dovuto sacrificare una volta ogni sette giorni una creatura ed imprimergli magicamente il marchio del mio Signore..

Accettai.

Immediatamente venni trasportato indietro nel mio piano d’esistenza. Il potere conferitomi dal mio Signore fluì in me e saettò verso i miei nemici come nere folgori di tempesta. Caddero tutti,e non riuscirono nemmeno a rendersene conto. Impressi il Marchio del mio Signore sulla fronte di un maledetto bandito, ben sapendo che con questo gesto lo avrei relegato a un supplizio eterno negli inferi. Tanto l’inferno se lo era già conquistato.. Ma facendo ciò dannai me stesso. Il marchio del Mio signore apparve sulla mia fronte come un monito perpetuo a memoria del patto stabilito. Eylin, ripresasi dalla situazione, quando mi vide lanciò un’ urlo.. Aveva notato il mio cambiamento. Le corsi incontro, ma lei indietreggiò spaventata. Le dissi che ora avevo capito i sentimenti che provavo per lei e che ora il peggio era passato.. Con le lacrime agli occhi, mi disse solo una cosa:”hai cinque minuti per fuggire.. poi dovrò chiamare i rinforzi..”

Sulle prime confuso non seppi cosa dire. Poi le dissi semplicemente “ho fatto questo per te.. io ti amo più di me stesso.”Mi voltai e corsi perdifiato nella notte. Sentii una sua risposta, ma la lontananza aveva reso incomprensibili le sue parole.

Ora sono ricercato. Il consiglio mi vede come un pericolo e mi vuole morto. Ha messo sulle mie tracce un gruppo di cacciatori di reietti della mia città chiamata Nightshadows e dato il comando della spedizione alla mia Eylin. Un giorno mi raggiungeranno, e mi uccideranno. ma per ora sono riuscito ad eludere le loro ricerche. E così arriva la fine della mia storia.. Ora,oltre che a nascondermi dalle Nightshadows, sono alla ricerca di alcuni libri d’incantesimi che possano permettermi di accrescere il mio sapere.. Cosa? Mi trovi malvagio? Mio caro amico…tu non sai cosa è il Male. Non è potere…E non vi è vantaggio. è un fardello…un fardello di disperazione..

L’elfo si alzo. Castò velocemente un incantesimo,e il corpo del mercante cadde per terra. Con lenti movimenti gettò sul cadavere ancora caldo un secondo incantesimo. Immediatamente un marchio rossastro apparve sulla fronte dell’ uomo. L’elfo raccolse le sue cose e lanciò uno sguardo al cielo.

“è ora di andare”

Detto questo uscì dal cerchio di luce proiettato dal fuoco e sparì nelle tenebre della notte.

3 Commenti


Commento consigliato

Accidenti! è un errore arcaico, dato che nella prima stesura del bg, il personaggio femminile portava il nome viridiana (tratto dal "druido di shannara" di terry brooks)! divertente il fatto che il master non mi disse nulla di ciò, ai tempi :lol:! devo correggere :-D

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