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Notizia gonfiata o dramma ignorato?


Leonard Sylverblade

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Su Metro di oggi ho trovato questa notizia

Spoiler:  
Un universo di solitudine, quello che circonda le donne vittime di violenza. Sole durante, ma sole anche dopo averla subita. Anche per questo soltanto cinque su dieci denunciano l’aggressione. In Italia una donna su tre tra i 16 e i 70 anni è stata vittima nella sua vita dell'aggressività di un uomo. Sei milioni 743 mila quelle che hanno subito nel corso della propria vita violenza fisica e sessuale, secondo i dati Istat. Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata contro la violenza sulle donne, ma c’è ben poco da festeggiare viste le cifre che riguardano gli abusi e i maltrattamenti che subiscono. A fianco delle donne spesso, come ieri ha sottolineato anche il ministro per le pari Opportunità Mara Carfagna, c’è solo l’aiuto dei centri antiviolenza. E proprio dalla rete dei Centri antiviolenza è arrivato ieri l’allarme sulle conseguenze che il «processo breve» potrebbe avere su questo tipo di reati: se approvato potrebbe creare un’amnistia di fatto per i responsabili di maltrattamenti non gravi, le cui pene sono inferiori a 10 anni. Reati che per la gran parte dei casi (4 su 5) si consumano fra le mura domestiche. A segnalarlo è Nadia Somma, presidente dell'associazione Demetra-Donne in aiuto che aderisce alla rete nazionale. L’entrata in vigore del «processo breve », dice, «avrà un impatto psicologico sulle donne e anche sugli uomini. Per questo siamo preoccupati, ci sarà un’impunità per chi maltratta e la vittima non si sentirà più tutelata».
.

La prima cosa che mi è saltata all'occhio è la foto della ragazza (messa in un Angolo :rolleyes:), e non nascondo che la prima cosa che ho pensato, e che mi ha fatto sorridere, è qualcosa che solo poche persone, su questo forum, possono comprendere.

In secondo luogo, ma sicuramente più importante, ho riflettuto sull'articolo, sulle statistiche riportate: personalmente, per quanto nei giornali si sentano in continuazione notizie del genere, credevo che i numeri e le percentuali fossero più basse. Il problema è lo stesso e ha la stessa importanza, ma non credevo che casi del genere fosero così tanti.

Possibile che nel 2009, in un paese civilizzato come (dovrebbe essere) l'Italia, ci siano così tanti casi (1 su 3 donne) di strupro e di violenza? Possibile che solo il 5% (anche se poi nell'articolo riporta cinque su dieci, cioè il 50%) delle donne denuncia?

I casi sono due: o le statistiche sono gonfiate, o viviamo in una società di mostri.

Nel primo caso, scadiamo nel giornalismo "farlocco", fatto di notizie gonfiate (per giusti o sbagliati motivi) solo per fare audience.

Se invece le statistiche sono veritiere, allora stiamo veramente tornando al medioevo, come dimostrano tanti "sintomi" di quanto vediamo in Italia.

Ancora più grave, poi, è l'ultima affermazione:

E proprio dalla rete dei Centri antiviolenza è arrivato ieri l'allarme sulle conseguenze che il «processo breve» potrebbe avere su questo tipo di reati: se approvano potrebbero creare un'amnistia di fatto per i responsabili di maltrattamenti non gravi, le cui pene sono inferiori a 10 anni.

Insomma, se il problema è così grave, possibile che venga fatta una legge che, invece di risolverlo, lo rende ancora più grave?

4 Commenti


Commento consigliato

ripeto quanto detto nell'angolo dello sfogo: non nego esista il fenomeno, ma secondo me son cifre sparate ad minchiam, visto che dichiarano che solo il 5% denuncia l'accaduto.quindi da dove tirano fuori il dato "una su tre"?

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Al di là delle cifre, mi pare evidente che l'Italia sia rimasta in larga parte un paese maschilista e patriarcale. Giusto per non citare qualche politico, basti pensare quello che è successo recentemente a Montalto. Mi è parso uno spaccato abbastanza attendibile della mentalità.

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Quello in realtà capita molto spesso.

Montalto è quel paese dove quasi tutti hanno preso le difese dei ragazzi, con toni a dir poco vergognosi nei confronti della vittima.

Inoltre, il sindaco ha pagato le spese legali ai criminali, dato che era parente di uno degli stupratori.

Vado a memoria, correggetemi in caso.

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