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Capitolo 14: Da solo su un mondo ostile


Kursk

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GIORNI 94 – 98: DA SOLO SU UN MONDO OSTILE.

Siamo su Rodia, nello spazioporto della capitale.

La nave si è appena sollevata dal suolo dello sapzioporto per riportare i suoi “amici” alla loro missione precedente… Paul Waterflyer adesso è solo…

Sperava che i due scienziati salvati dalla base segreta di Ceti II lo aiutassero o perlomeno gli fossero di compagnia, ma si sbagliava: i due lo hanno liquidato freddamente dicendo di avere già un modo ed un posto per nascondersi e di volersi arrangiare per conto loro; unica eccezione, forniscono allo jedi un contatto, tale Dottor Martin: un medico umano che opera in una clinica di Equator City la grande capitale in cui si trovano.

Sconosolato il jedi se ne va un po’ in giro, osservando la grande città e la curiosa razza che la abita. I rodian sono violenti, aggressivi, rissosi… e xenofobi. Almeno ad un primo sguardo.

Così andando in giro, si spaccia per uno storico alla ricerca di testimonianze su antiche leggende di questo popolo…

Chiede informazioni in diverse bettole dove prova ad entrare ma non ottiene granchè… il massimo è un rodian ubriaco che, vedendosi offrire da bere, gli indica come fonte di informazioni un certo Jak-Thal.

Ulteriori ricerche e scopre che Jak-Thal è un vecchio nobile rodian che risiede ai margini della grande città… e che le sue possibilità di ottenere un incontro con lui sono pressoché nulle.

Decide così di ritirarsi per la notte e scrglie di tornare a dormire nei pressi dello spazioporto: “…non sarà il quartiere più sicuro della città ma se non altro è quello dove gli “stranieri” sono accettati meno malvolentieri....”.

Paul opta per una locanda gestita da un umano… scambia quattro chiacchiere col portinaio che pur dimostrandosi scontroso, antipatico e poco propenso al dialogo, risulta comunque utile al nosto eroe sconsigliando la visita al nobile rodian ed indirizzandolo verso il “Governatore delle fogne di Eqautor City”: un gamorrean chiamto Mett “Lo Sporco”.

Il jedi si mette a nanna indeciso se puntare sul gamorrean o se provare a sfruttare i suoi “trucchi mentali” per ottenere un colloquio col vecchio Jak-Thal.

La mattina porta consiglio e Paul opta per provare a parlare con Mett: perciò si dirige verso il centro della grande città con l’intenzione di raggiungere il palazzo della “direzione fognaria” che si trova là.

Raggiunta la piazza che ospita l’enorme palazzo (un “cubo” bluastro con una infinità di tubi delle dimensioni più varie che entrano ed escono) il nostro jedi viene sopraffatto dalla puzza di liquami che vi aleggia…

Raggiunge a fatica l’ingresso ma due guardie rodian gli sbarrano il passo impugnando delle armi simili ad alabarde… il jedi tenta di convincerli che ha necessità di parlare con il “Signor Mett”, ma questi non cedono alle parole… vogliono che il vecchio umano fissi un appuntamento, come previsto dalla. Per questo lo indirizzano verso un ufficio poco distante…

Paul raggiunge l’ufficio (dopo aver attraversato di nuovo tutta la piazza) e qui si trova ad avere a che fare con un burocrate puntiglioso e con un droide che cade a pezzi… ma dopo un po’ di peripezie (tra le traduzioni imprecise del droide e la puntigliosità del burocrate) ottiene un appuntamento per un’udienza immediata con il Governatore delle fogne di Eqautor City.

Perplesso il nostro eroe torna dalle guardie che questa volta lo fanno passare senza problemi…

Il colloquio con Mett è breve ma fruttuoso… pare che lui conosca l’ubicazione delle famose “Lune Gemelle di Rodia”… per 750 crediti (NdSM: una miseria) ne rivela l’ubicazione allo jedi: “… si trovano ai poli… una a nord e l’altra a sud…”.

Ora Paul è soddisfatto e deve solo trovare un modo di raggiungere un luogo così lontano ed inospitale quale il polo del pianeta. Ritorna nella zona dello spazioporto e si reca da uno spedizioniere segnalatoli sempre da Mett per organizzare il viaggio. Qui decide di aggregarsi ad una carovana in partenza verso il sud come manovale… recupererà qualche soldo e si avvicinerà alla sua meta: il Polo Sud.

La partenza è fissata di lì a tre giorni… ed il viaggio ne durerà 10.

Gli altri, nel farttempo, sono impegnati nel lungo viaggio in hyperdrive che li condurrà alla fabbrica di armature da disinfestare...

GIORNO 103: LA FASCIA DI ASTEROIDI.

Il viaggio in hyperdirve è stato pieno di scossoni ma ha comunque portato i nostri eroi a destinazione: una fascia di asteroidi che rappresenta il limite esterno di un piccolo sistema solare (9 pianetini inospitali orbitano allegramente attorno ad una piccola stella dall’aspetto freddo – una palla di fiamme bianco azzurre).

Una breve indagine coi sensori della nave indica che molti degli asteroidi più grandi ospitano installazioni industriali…

In breve tempo la fabbrica di armature Ithoriana viene identificata … “Prima di entrare voliamoci intorno e diamo un’occhiata…” suggerisce Highbecca mentre già inizia la manovra…

Quelli devono essere stati i portelloni di sicurezza di cui gli ithorians ci hanno parlato… Qualcuno evidentemente li aveva chiusi... ma sono stati fatti saltare dall’interno…” commenta lo wookie mentre prosegue nel suo volo… “Forse sarebbe meglio…” non fa in tempo a finire la frase… un missile parte “dal portellone dell’asteroide” e centra la navetta… con un’abile mossa lo wookie si muove in modo da inquadrare il “nemico” nei sensori e possibilmente rispondere al fuoco… richiam Jere Mee Kohlson al suo posto di armiere ma il jawas è lontano… un secondo scambio di colpi ed una manovra evasiva… un altro missile colpisce la nave… il responsabile è un droide ma gli attacchi del wookie non vanno a segno…

Hope salta velocemente al posto di armiere… “Ti do una mano io… devo solo inquadrare qui e sparare vero?” Un’altra salva di razzi in arrivo… la manovra di Highbecca ha successo e li evita… ed anche il contrattacco stavolta è efficace…

Un ultimo scambio di colpi ed il droide è distrutto… la nave è danneggiata… “Entriamo! Non possiamo fare altro in queste condizioni…” commenta lo wookie.

Il jawas ed il twi’lek fanno appena in tempo a raggiungere la cabina quando dalla parte opposta dell’asteroide cavo (NdSM: dall’altro portellone, in partica) parte un nuovo attacco… la reazione è più pronta… anche se Highbecca non riesce a schivare un missile, mentre lui ed Hoper rispondono al fuoco con precisione… il piccolo jawas si occupa di mantenere gli scudi in efficienza… questa “conformazione dell’equipaggio” sembra dare i suoi frutti ed in pochi attimi anche il secondo droide è sistemato…

La nave è seriamente danneggiata: “…in queste condizioni niente Hyperdive” sentenzia lo wookie…

Una buona manovra e la nave si ancora ad un portello di attracco della grande fabbrica… i nostri eroi entrano (seguiti da Nova, la ex-soldatessa imperiale, che ha promesso di aiutarli).

Il primo scontro che si trovano a dover affrontare è contro quattro semplici druidi da battaglia…in realtà non si tratta di un vero e proprio scontro: i druidi non fanno nemmeno in tempo a puntare le armi che vengono già abbattuti dai colpi precisi dei nostri eroi… sembra un lavoro facile!

In un’altra sezione della fabbrica la situazione si complica: quattro druidi da battaglia pesanti (NdSM: sono droideka, per la cronaca), protetti da poderosi scudi energetici sbarrano il passo ai nostri eroi e li impegnano in un duro scontro… le abilità con le armi da fuoco del jawas, dello wookie e di Nova, coordinate dalle intuizioni tattiche del twi’lek ed aiutate dalla presenza dello jedi che si “pone a fare da bersaglio” confidando sulla Forza che gli fa da scudo, mettono i nostri eroi in condizione di superare anche questo ostacolo… La battaglia dura solo un paio di minuti… ma sembra un’eternità…

I nostri eroi sono stanchi e feriti… ma alla fine anche l’ultimo dei quattro druidi viene disattivato… anzi distrutto.

… e questo è solo l’inizio!” è il triste commento dello wookie.

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